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Secondo modulo della Formazione Spazio Fratto Tempo

Il secondo modulo della formazione di Spazio Fratto Tempo si è concluso con un approfondimento sulla “Conoscenza dei Servizi del Territorio” svoltosi il 9 Novembre 2017 negli spazi della Pastorale Giovanile di Valdocco in piazza Maria Ausiliatrice 32 a Torino.

L’incontro è stato presieduto da Daniela Zoccali, Referente SAL dell’Associazione CNOS/FAP Regione Piemonte, che ha esposto le varie possibilità offerte dal mercato attivo del lavoro oltre a  il ruolo dei SAL.
Nel pomeriggio la dottoressa Ripalta Fucci e Paola Giordano dell’Area Politiche Sociali della Città di Torino hanno raccontato il funzionamento dei servizi comunali a favore di minori e giovani, con un focus su minori stranieri non accompagnati.

Ha chiuso l’incontro il lavoro di gruppo diretto da Erika Naretto, Formatore, HR Specialist e Coordinatore del Centro di Formazione Professionale presso CNOS FAP Rebaudengo e Francesca Busnelli, docente di Project management, gestione di gruppi e competenze organizzative presso l’Università Salesiana di Roma e l’Università Auxilium di Roma. L’appuntamento ha dato la possibilità a educatori e formatori CFP di avvalersi di ulteriori strumenti e nozioni sui Servizi del Territorio e le misure rivolte ai nostri giovani.

Saluzzo: Confartigianato Cuneo incontra le allieve del Cnos-Fap

Lo scorso Lunedì 23 Ottobre 2017, ha avuto luogo, presso il Cnos-Fap di Saluzzo, un incontro a cui hanno partecipato il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Cuneo e le classi terze dei corsi Parrucchieri ed Estetiste. Dato che, in questa occasione, il Movimento Donne ha festeggiato 20 anni dalla sua nascita, il Confartigianato Cuneo, per rendere omaggio alla loro attività, ha realizzato un video sull’Imprenditoria femminile.

L’incontro è iniziato con la proiezione del video e a seguire Daniela Minetti, Presidente della Confartigianato Cuneo – Zona di Saluzzo, nonché Vicepresidente provinciale del gruppo, ha spiegato alle studentesse che cosa sono, cosa fanno e quali sono gli obbiettivi di Confartigianato e Movimento Donne, sottolineando l’importanza e i numeri dell’imprenditoria femminile nel mondo artigiano: un settore importante che, a sua volta, coinvolge diversi campi, nei quali è evidente il “valore aggiunto” apportato dalle donne al comparto produttivo.

Successivamente, Tiziana Somà, Delegata del Movimento Donne di Saluzzo, e Adonella Fiorito, Presidente provinciale delle Estetiste e attiva componente del Movimento Donne, hanno raccontato la loro esperienza: un esempio per coloro che vogliono avviare un’attività imprenditoriale. Partendo da come ha avuto inizio la loro carriera, si sono soffermate sui valori e le difficoltà incontrate nel gestire un’azienda, l’evoluzione del lavoro nel corso degli anni, sottolineando l’importanza della formazione continua e del mettersi continuamente in gioco per migliorare e poter sempre soddisfare le esigenze della clientela.

Per la categoria dei Parrucchieri è poi intervenuto Ivo Sartori, che ha spiegato le peculiarità e le difficoltà incontrate nel proprio mestiere e l’importanza di collaborare tra imprenditori, per poter sempre confrontarsi e migliorare la gestione aziendale.

Nei saluti finali, Attilia Gullino, Assessore del Comune di Saluzzo con deleghe alle pari opportunità, ha ringraziato Confartigianato per la bella iniziativa, evidenziando agli studenti l’importanza dell’appassionarsi al proprio lavoro e di proseguire con una formazione continua, anche dopo aver terminato il periodo di studi.

“Il treno siamo noi…la sicurezza sei anche tu” vince il concorso del Miur

E’ sempre più frequente leggere sui giornali notizie che riportano incidenti avvenuti in prossimità delle stazioni ferroviarie. I motivi sono tanti e vari, il più delle volte è disattenzione, ma recentemente è nata una nuova moda: quella di scattare un selfie con alle spalle il treno in corsa, da condividere poi sui social, un gioco perverso ed estremo.

E’ opportuno che i giovani riflettano sui rischi in cui incorrono, dal seguire una moda immorale alla quotidianità degli spostamenti giornalieri.  A tal proposito l’Ufficio Scolastico Regionale del Miur ha indetto il concorso “Prima…vera educazione ferroviaria”, rivolto ai giovani delle istituzioni scolastiche del secondo ciclo del Piemonte, con in palio un premio da 5 mila euro. Un’iniziativa che ha permesso loro di riflettere e modificare i loro consueti comportamenti in fase di attesa, salita, trasporto e discesa dai mezzi di trasporto.

Gli studenti del CnosFap di Serravalle Scrivia hanno vinto il concorso con il video “Il treno siamo noi…la sicurezza sei anche tu”, un messaggio di grande valore trasmesso da giovani studenti ad altri giovani ragazzi.

Il video è ideato e rappresentato dagli studenti del corso triennale “Operatore ai Servizi Vendita”, e ha come scopo quello di sensibilizzare l’importanza della sicurezza, ferroviaria in particolare, e prevenire incidenti fra i più giovani.

“Il treno siamo noi…la sicurezza sei anche tu” denuncia comportamenti di diverse persone che, intenzionalmente o meno hanno messo in pericolo la propria vita, nei pressi delle stazioni ferroviarie. Gli studenti del CnosFap di Serravalle Scrivia hanno partecipato attivamente alla costruzione del video in qualità di attori ed ideatori, interpretando le diverse parti di cui è composto il treno.

 

 

 

Cnos-fap San Benigno all’apertura dell’anno pastorale della Diocesi di Torino

I giovani fra i vigneti con lo sguardo puntato sulla città ai propri piedi. Si è aperto così il nuovo anno della Pastorale giovanile diocesana che muove i primi passi nel cammino verso il Sinodo dei Vescovi sui giovani in programma nell’ottobre 2018. I ragazzi e i rappresentanti di gruppi, movimenti e associazioni giovanili della diocesi, guidati dall’Arcivescovo mons. Nosiglia e da don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile diocesana, nel pomeriggio di sabato 7 ottobre hanno visitato la Vigna reale di Villa della Regina sulla collina torinese.
(fonte: La Voce e Il Tempo, clicca qui per leggere l’articolo completo)
Ad arricchire l’appuntamento, la presenza degli allievi del Cnos-fap San Benigno, ai quali Don Luca Ramello ha chiesto di curare il rinfresco per i partecipanti dell’apertura dell’anno pastorale della Diocesi di Torino.

Sono state coinvolte due classi di terza del settore alberghiero: una di cucina e una di sala bar.

 

I ragazzi si sono occupati della preparazione delle pietanze e dell’allestimento della sala secondo il tema della giornata: “la vigna”.
Inoltre, hanno preparato due postazioni dove hanno dato vita a delle reali lezioni.
Nella prima, l’insegnante e alcuni ragazzi preparavano la pasta fresca.

Nella seconda si realizzavano tagli e composizioni artistiche di frutti.
Una bella esperienza per i ragazzi del Cnos fap di San Benigno ulteriormente valorizzata da Mons. Nosiglia, che ha molto apprezzato la loro presenza.

Continua la formazione – II Modulo

Il primo modulo della formazione di Spazio Fratto Tempo si è concluso con il seminario di studio EDUCAZIONE, GIOVANI E LAVORO: TRACCE DI FUTURO, svoltosi a Valdocco il 12 Maggio 2017. La seconda parte del corso avrà inizio Martedì 17 Ottobre a partire dalle ore 9:00; consterà di tre giornate e vedrà anche la presenza dei tutor aziendali.

Ai futuri operatori  saranno proposti diversi momenti esercitativi, sia collettivi che di sottogruppo. I docenti avranno il compito di facilitare e seguire le attività dei partecipanti, osservando e fornendo feedback e spunti di riflessione. In tale ottica verranno utilizzati, oltre alla lezione frontale, simulate e discussioni in piccoli gruppi. Le giornate formative si svolgeranno negli spazi della Pastorale Giovanile di Valdocco in piazza Maria Ausiliatrice 32 a Torino.

Il programma previsto ripercorrerà i temi affrontati nei mesi precedenti, oltre alle criticità incontrate durante la realizzazione del progetto, con particolare attenzione alla sfida culturale di Spazio Fratto Tempo.

Il corpo docenti del secondo modulo formativo si avvale della presenza di Francesca Busnelli, docente di Project management, gestione di gruppi e competenze organizzative presso l’Università Salesiana di Roma e l’Università Auxilium di Roma. Claudia Chiavarino responsabile ricerca universitaria IUSTO, Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo. Federico Civera Responsabile Gestione del Personale e Servizi Amministrativi dell’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo. Ripalta Fucci, funzionario della Città di Torino, Area Politiche Sociali. Angelo Salvi Psicologo del lavoro e delle organizzazioni inoltre Formatore, esperto di project management e consulente organizzativo. Daniela Zoccali Referente SAL e CNOS/FAP Regione Piemonte. Sonia Bertolini Professoressa Associata in Sociologia del Lavoro Università di Torino.

 

On. Patricia A. Hajdu, Ministro del lavoro canadese alla scoperta di Spazio Fratto Tempo

Venerdì 29 Settembre, il Ministro del lavoro canadese, On. A. Patricia Hajdu, ha fatto visita alla Casa Madre Salesiana di Valdocco, in occasione del G7.  Motivo dell’incontro è stata la curiosità ingenerata dalla scoperta del progetto “Spazio Fratto Tempo”, frutto dello scouting continuo svolto dal team di lavoro governativo. Il Progetto in collaborazione con la Pastorale Giovanile (ufficio progetti), finanziato dalla Compagnia di San Paolo, e realizzato da Associazione CNOS/FAP Regione Piemonte in partenariato con CIOFS/FP Piemonte ed ENAIP Piemonte (enti di formazione professionale), AGS per il territorio, (Associazione giovanile ed educativa), S.E.C. srl (Scuola di Economia civile), IUSTO (Istituto Universitario Salesiano Torino), A.I.P.E.C. (Associazione imprenditoriale) e ON OFF (impresa di service per eventi) desidera favorire gli inserimenti lavorativi soprattutto delle fasce giovanili più deboli, coniugando l’idea che la leva necessaria su cui agire sia il binomio educazione-lavoro da attuare nei diversi luoghi di apprendimento (a scuola o nel cfp così come in azienda).

Il ministro è stato accompagnato da un numeroso e qualificato staff, composto da: Mr. Matt Mitschke, Chief of Staff, Minister’s Office; Mr. Matt Pascuzzo, Press Secretary, Minister’s Office; Mr. Paul Thompson, Senior Assistant Deputy Minister, Skills and Employment Branch, Employment and Social Development Canada(ESDC); Ms. Berthe Bourque, Director, International Relations, Strategy and Intergovernmental Relations, Strategic and Service Policy Branch, (ESDC); Ms. Sara Jiwani, Senior Policy Analyst, International Relations, Strategy and Intergovernmental Relations, Strategic and Service Policy Branch,(ESDC); Louis Saint Arnaud, Counsellor, Embassy of Canada e Paul Gibbard, Minister Counsellor, Embassy of Canada.

Il tragitto iniziale per le aule della formazione professionale del CNOS FAP e per gli ambienti dedicati ha permesso di introdurre nel miglior modo possibile al tema del Progetto Spazio Fratto Tempo e di come i salesiani, storicamente, lavorino su questa importante problematica.

Durante l’incontro il Ministro ha avuto modo di raccontare come nel suo paese l’inserimento lavorativo preveda politiche simili e comuni a quelle tratteggiate da Spazio Fratto Tempo, evidenziando l’importanza del realizzare un continuum nel percorso che un giovane compie nel passaggio dal tempo della formazione a quello del lavoro, capace di comprendere ed accompagnare sia la fase precedente l’inserimento, e sopratutto quella successiva. Elemento discriminante dell’intero iter è la stretta collaborazione e dialogo tra formatore tutor, educatore e tutor aziendale.
L’intero processo è quindi finalizzato non soltanto al supporto del giovane lavoratore ma viene accompagnato ad una più intensa attività di collaborazione con le aziende che sono coinvolte in un vero e proprio percorso di crescita della responsabilità formativa.

Il Ministro ha sottolineato ripetutamente il pieno accordo sulle dinamiche che il progetto desidera attivare, in continuità con l’azione educativa storicamente svolta da don Bosco, rimanendo infine particolarmente colpita dalla modernità di un Santo promotore del primo contratto di apprendizzaggio in Italia.

La conclusione del proficuo dibattito si è concentrato sulla necessità condivisa, in Italia come in Canada, di attivare nei ragazzi quelle abilità sociali, genericamente denominate soft skills, quale requisito essenziale al pari delle competenze tecniche specifiche, per porre le basi di un inserimento lavorativo che possa andare a buon fine.

Al termine dell’incontro l’Ispettore don Enrico Stasi ha dichiarato:

“Siamo molto contenti che un nostro progetto abbia suscitato un interesse inaspettato come quello del governo canadese. Ringrazio Patricia A. Hajdu ed il suo staff per la visita qui a Valdocco ed il tempo che ci hanno dedicato. Abbiamo condiviso l’idea che iniziative come Spazio Fratto Tempo siano nelle giusta direzione per valorizzare i talenti dei nostri giovani e di accompagnarli ad usarli nel miglior modo possibile, nel lavoro e nella vita”.

 

Il progetto Spazio Fratto Tempo prosegue con una nuova sezione formativa rivolta a educatori, promotori di formazione professionale e tutor aziendali. Gli incontri si terranno il 17 Ottobre e dal 9 al 21 Novembre.

 

Il Cnos-Fap compie 40 anni!

Il rapporto tra formazione professionale e salesiani è saldo ormai da oltre 170 anni, quando Giovanni Bosco, nei cortili di Valdocco, applicava il suo sistema preventivo a ritmo di “cortile, scuola, chiesa e mestiere”.
Questa preziosa eredità viene raccolta dall’intera Congregazione e porta, il 30 giugno 1978, alla fondazione ufficiale dell’ente regionale Cnos-Fap – Centro nazionale opere salesiane – Formazione aggiornamento professionale. Un percorso di quarant’anni ad oggi instancabile con 15 centri solo sul territorio piemontese, il Cnos-Fap si conferma un punto di riferimento per le imprese che cercano personale qualificato e teso all’innovazione.

L’anno formativo appena iniziato si configura, pertanto, come un anno speciale, di celebrazione di questi 40 anni: la testimonianza che “l’intelligenza nelle mani” nell’era digitale è ancora la sfida vincente dei figli di don Bosco.

Si segnala, qui di seguito, l’articolo della giornalista Marina LOMUNNO, che ha puntualmente fotografato il Cnos-Fap e i suoi 40 anni, tra le pagine dell’edizione domenicale de La Voce e Il Tempo, il settimanale della diocesi di Torino:

Formazione professionale è ancora «cosa di cuore»

Da Valdocco a Rebaudengo, dall’Agnelli al Colle don Bosco e a Bra. E poi nelle altre diocesi del Piemonte per un totale di 15 Centri dove, oltre all’obbligo formativo, si erogano corsi post diploma e di riqualificazione per adulti con un’attenzione particolare alle nuove tecnologie e ai cambiamenti del mondo del lavoro: «l’intelligenza nelle mani» nell’era dei robot è ancora la sfida vincente dei figli di don Bosco

Un anno speciale quello che si apprestano a vivere i 15 centri di formazione professionale salesiana del Piemonte. Al termine dell’anno formativo in corso, l’associazione Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesiane – Formazione aggiornamento professionale) della nostra Regione compirà i 40 anni di fondazione, avvenuta il 30 giugno 1978. In realtà la formazione professionale «inventata» nei cortili di Valdocco, dove oggi c’è la sede dell’ente regionale, è nata 170 anni fa con il sistema preventivo di don Bosco: «cortile, scuola, chiesa e mestiere», pilastri del carisma del santo dei giovani sono ancora più che mai attuali nell’educazione di «buoni cristiani ed onesti cittadini» soprattutto per quanto concerne la formazione al lavoro in un periodo storico che ha molte somiglianze con la rivoluzione
industriale in atto ai tempi dei santi sociali. «Oggi» spiega Lucio Reghellin ingegnere, direttore generale Cnos-Fap Piemonte «cerchiamo di proseguire sul solco del nostro fondatore, grande precursore di cambiamenti sociali, cercando di tenere le antenne alzate sulle nuove esigenze del mondo del lavoro nell’era dell’industria 4.0 che, come è stato sottolineato al recente G7 avrà sempre più bisogno di formazione professionale. Del resto l’apertura alle esigenze delle imprese è il cuore della nostra formazione. Per questo diamo grande importanza anche all’aggiornamento dei formatori con stage all’estero e visite costanti alle imprese». C’è poi l’aspetto educativo che continua ad essere al centro del percorso offerto dal Cnos-Fap, sia che si tratti di una corso di grafi ca, meccanica, elettricista, informatica o ristorazione. La formazione salesiana – che ha punte di eccellenza non solo in Italia (i centri del Piemonte hanno un successo formativo dell’85%: chi si qualifica per il 65% trova lavoro e per il 20% prosegue gli studi) continua ad essere ricercata in tutti i 5 continenti in cui sono presenti i figli di don Bosco proprio perché al tornio o al controllo di un robot si impara a superare i propri limiti anche se alle spalle si ha una bocciatura o, se si è adulti, si è reduci da un licenziamento. «In Piemonte il primo nucleo della nostra associazione – prosegue Reghellin – era composto da nove Cfp (Centri di formazione professionale) con attività formativa per i giovani dopo la scuola media principalmente nei tre settori professionali: meccanica industriale, elettro/elettronica e grafica. Oggi con 15 sedi abbiamo diversificato la nostra proposta formativa ampliando i settori professionali anche in ambito artigianale e dei servizi: si va dalla carrozzeria alla termoidraulica, dai servizi alla persona agli operatori di cucina-sala bar. Negli anni abbiamo aperto la nostra offerta formativa, oltre che ai ragazzi in obbligo di istruzione (3600 nei 15 Cfp del Piemonte – il 15% stranieri) anche con l’attivazione di corsi di qualifica per adulti disoccupati, di aggiornamento per i lavoratori, di accompagnamento per le fasce più deboli». Di qui l’apertura nei Cfp Cnos degli sportelli lavoro che, oltre all’attività di collegamento con le imprese, offrono consulenze alle famiglie meno attrezzate culturalmente per l’orientamento e l’ascolto dei propri figli. «’L’educazione è cosa di cuore’ era convinto don Bosco» aggiunge Marco Gallo, direttore del Cfp di Valdocco «e questo è ancora lo stile con cui cerchiamo di insegnare un mestiere sia ai nativi digitali che agli adulti che si devono riqualificare per rientrare nel mondo del lavoro. Flessibilità, apertura al cambiamento, non fermarsi a ciò che si è appreso ma assimilare una mentalità che richiede aggiornamento continuo 170 anni fa come oggi è l’unico modo con cui cerchiamo di non essere colti impreparati dalla sfida della rivoluzione industriale 4.0. Attrezzature e macchinari all’avanguardia, collegamento continuo con le imprese e le istituzioni, dialogo con il territorio sono gli altri ingredienti fondamentali che fanno dei nostri allievi appetibili sul mercato del lavoro. Ma il nostro valore aggiunto è che nelle nostre aule, accanto all’innovazione, si viene accompagnati a prendere in mano la propria vita nel rispetto delle regole, della convivenza civile e del rispetto reciproco».

Intervista: 

Come per don Bosco la sfida è possibile

Don Pietro Mellano, salesiano, fossanese classe 1971, è da settembre il nuovo direttore nazionale del Cnos-fap. Già economo della Ispettoria salesiana del Piemonte e direttore generale dell’editrice salesiana Elledici (Italia Circoscrizione Piemonte) don Pietro ha iniziato il suo nuovo incarico con la concretezza tipica del suo fondatore che cercava di cogliere nel cambiamento spunti positivi a vantaggio dei giovani più in difficoltà.

Al G7 appena concluso a Torino si è parlato molto del ruolo centrale della formazione professionale come vi state attrezzando per la sfida dell’industria 4.0? Il nostro programma pastorale per l’anno formativo appena iniziato ha come slogan «#nessunoescluso». Con l ’ h a s h t a g vogliamo indicare che le nostre scuole professionali vogliono continuare ad accettare la sfida dell’innovazione ma con lo stile di don Bosco che cercava vie di riscatto per tutti, soprattutto per i giovani in difficoltà perché nessuno fosse escluso. La nostra formazione è inclusiva ha come obiettivo di dare a tutti un’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro imparando un mestiere anche se non nascondiamo le difficoltà di questo momento storico in cui, come è stato sottolineato al G7, l’industria 4.0 sta rivoluzionando il mondo del lavoro».

Come vi state attrezzando? Don Bosco nel 1852 Torino inventò il primo contratto di apprendistato per uno dei suoi giovani facendosi da garante presso il datore di lavoro. Oggi a distanza di 165 anni i dati ci dicono che i contratti di apprendistato introdotti dal Job act con il sistema duale di formazione professionale alternata tra scuola e lavoro sta funzionando tanto che questo tipo di contratti sono passati nel 2017 da 1400 a 14 mila. Gli sportelli lavoro attivi nei nostri centri di formazione professionale e in rete su tutto il territorio nazionale, dove si raccolgono le richieste da parte delle aziende di figure professionali cercando di favorire la domanda con l’offerta, spesso registrano difficoltà a trovare personale qualificato. Questo significa che la formazione professionale che si sta adeguando ai cambiamenti dell’automazione ha anche bisogno di un cambiamento culturale delle famiglie italiane: occorre accettare che i propri figli si spostino laddove c’è richiesta di lavoro che sarà sempre meno sotto casa e nella città di origine.

 

La realizzazione di un allievo è la soddisfazione di un insegnante?

Quali sono le qualità essenziali di un buon insegnante? L’obiettivo di questa professione? Elevare lo spirito degli studenti e individuarne il talento, forse. Ma le risposte più immediate si possono scorgere negli esempi di tanti insegnanti che ogni giorno con solerzia e attenzione seguono costantemente i loro studenti.

Si riporta qui di seguito l’intervista realizzata da Veronica Privitera per Avvenire, che testimonia la bella esperienza di Sergio Ligato, operatore del centro professionale salesiano Cnos-Fap di Alessandria.

«Mi emoziono se un allievo si realizza»
Sergio Ligato, operatore del centro professionale salesiano Cnos-Fap:
«Vivo al fianco dei giovani»

Abbiamo chiesto a Sergio Ligato, formatore presso Cnos–Fap di Alessandria, (centro di formazione professionale dei Salesiani di don Bosco) di raccontarci quali sono gli aspetti più coinvolgenti del suo lavoro.
Il tuo lavoro è la tua vocazione?
È solo uno dei modi attraverso cui vivo quella che sento essere la mia vocazione, ovvero la passione per l’insegnamento, per la tecnologia e per tutto ciò che accomuna questi aspetti che mi hanno portato a vivere esperienze molto intense sia nel centro in cui opero che in un contesto decisamente più esteso, cioè il web.
Come lo hai scelto?
È il lavoro che svolgo ad aver scelto me. Ho iniziato nel 2001 a conoscere il mondo della formazione professionale salesiana, quasi per caso. Il mio primo incarico è stato quello di affiancare altri formatori e di svolgere attività di recupero per giovani minori, spesso con storie difficili alle spalle e grandi difficoltà. Ho avuto però la fortuna di poter contare sulla guida e il supporto di chi la formazione professionale in Alessandria l’ha avviata, colleghi formatori e salesiani «esperti».
Tre aggettivi per definire il tuo lavoro.
Complesso. La formazione professionale richiede grande predisposizione al cambiamento e spirito di adattamento. Il mondo del lavoro e le tecnologie cambiano velocemente e la formazione professionale è efficace nella misura in cui riesce a rispondere in modo puntuale alle nuove sfide.
Emozionante. Le emozioni che questo ambito può offrire sono certamente uniche. Le storie di tutti gli allievi che ho incontrato in circa quindici anni di attività non sono purtroppo tutte a lieto fine. Il cuore di un formatore vive sempre in bilico tra l’amarezza per chi non è riuscito a diventare «chi avrebbe voluto essere» e la gioia per coloro che si sono realizzati sia nella vita che nel lavoro.
Formativo. Ho sempre sentito dire che ogni insegnante impara moltissimo dai propri allievi. Non ci ho mai creduto, fino a che non l’ho sperimentato direttamente.

 

Alessandria: il sindaco in visita all’Istituto Don Bosco

L’Istituto Salesiano Don Bosco, sorto più di cento anni fa nella periferia alessandrina, ha dato un forte impulso alla fioritura della cittadinanza di questo quartiere. Oggi si presenta con il Centro di formazione professionale – fratello maggiore di quello nato a Serravalle Scrivia – la Parrocchia, l’Oratorio e la Scuola paritaria dell’infanzia.  Per questa storica presenza cittadina, il Sindaco di AlessandriaGianfranco Cuttica di Revigliasco – professore di storia dell’arte – Venerdì 22 settembre, si è recato in visita alla Casa Salesiana della città. Un nutrito comitato di accoglienza tra bambini della scuola materna, i ragazzi del CFP, le maestre e i formatori, ha accompagnato il sindaco nella struttura  in occasione dell’inizio dell’anno formativo, voluto dal direttore dell’opera, Don Gianfranco Avallone, e dal neo direttore del CFP, Mauro Teruggi.

Nel suo discorso, tenuto davanti ad un composto ed attento uditorio, il Sindaco ha ripercorso la sua esperienza formativa nelle scuole salesiane, da studente prima e insegnante dopo, sottolineando la sua forte ispirazione educativa derivante proprio dagli insegnamenti di Don Bosco: “Il messaggio di Don Bosco è più che mai attuale, anzi mostra ancora di essere innovativo nell’approccio con i giovani e lancia un messaggio ancora oggi a tutte noi, persone coinvolte nella gestione della Cosa Pubblica, su come operare nella costruzione della nostra società. Li voleva Buoni Cristiani e Onesti Cittadini, ed ancora oggi è questo il lavoro dei Salesiani e di tutti i collaboratori laici, che ogni giorno si adoperano per mantenere vivo l’insegnamento di Don Bosco tramite il suo metodo educativo: il sistema preventivo che ci ha lasciato in eredità riassunto nel libretto autobiografico de Le memorie dell’Oratorio”.

La visita del Sindaco è proseguita con la foto-ricordo con tutti i ragazzi e i formatori, successivamente la visita ai laboratori, ospitati in un lungo capannone industriale suddiviso in settori attrezzati per formare gli allievi ai vari mestieri. Qui il Primo Cittadino ha manifestato molta curiosità alle attività e ai progetti in essere: prima si è soffermato nel laboratorio di “Controllo numerico”, un centro di lavoro che vede la collaborazione con le aziende del territorio, poi ha ancora osservato il laboratorio attiguo dove era in corso una lezione di PLC ad un gruppo di giovani che si stanno specializzando per gestire sistemi di automazione industriale.
In seguito, l’itinerario di visita ha fatto tappa nel laboratorio elettro-elettronico, corredato anche da un laboratorio di informatica e dalle attrezzature per costruire impianti elettrici domestici ed industriali, e nell’officina di meccanica tradizionale, completata da un reparto di saldatura, dove i giovani in uscita dalla scuola dell’obbligo possono specializzarsi nella tornitura e fresatura.
Nella parte rimanente del lungo capannone, il Sindaco ha potuto notare la nascente officina di meccanica d’auto: qui sono stati già installati il ponte a due colonne, una smonta-gomme, un’apparecchiatura informatica per la diagnostica e vari motori che troveranno posto tra i banchi attrezzati per le operazioni su cambi, ponti e assali.

“Tutto ciò è a servizio dei cittadini di Alessandria e non solo, perché il CFP è frequentato anche da giovani provenienti dai paesi vicini”, ha dichiarato il direttore Mauro Teruggi che ha accompagnato il Sindaco insieme ad alcuni formatori. “Il saluto è un arrivederci, – ha proseguito il direttore del CFP – perché vorremmo restituire la visita portando i ragazzi a Palazzo di Città e invitarLa a Gennaio 2018 per inaugurare le nuove officine e gli ambienti ri-ammodernati, attraverso i quali poter continuare ad essere un punto di riferimento per la formazione professionale e i Servizi al Lavoro”.

Perchè non iniziare la scuola con una tre giorni al mare?

Avvio di anno scolastico all’insegna della conoscenza e dello stare insieme.
180 allievi iscritti ai corsi del Centro di formazione professionale salesiana di Savigliano , Cnos-Fap sono partiti questa mattina diretti al mare: ad Alassio, dove saranno alloggiati all’ostello Don Bosco. E’ il terzo anno di questa esperienza che apre i corsi formativi nella sede saviglianese e in quella saluzzese.
“Una tre giorni che aiuta i ragazzi a conoscersi al di fuori del contesto scolastico, per stare insieme, comprendersi, concentrarsi sul nuovo anno con momenti di preghiera e di riflessione, ma anche divertendosi in spiaggia – spiega don Gabriele Miglietta, direttore dei due centri.
La prossima settimana toccherà agli allievi del Centro di formazione professionale salesiana Saluzzo, 250 complessivamente : partiranno su due turni: le I e II classi e, al loro ritorno, le III e IV.
A Savigliano sono attivi i corsi triennali di qualifica di operatore della ristorazione e della trasformazione agroalimentare. Del pacchetto formativo fanno parte anche i corsi biennali per allievi della scuola secondaria di II grado, sempre per operatori della trasformazione agroalimentare, percorso che può confluire in quello finalizzato al diploma di tecnico professionale del settore.
Cnos-Fap Savigliano è l’ unico centro in provincia di Cuneo ad aver fatto partire il sistema duale Scuola – Azienda nel settore agroalimentare, finanziato dalla Regione su indicazione del Ministero del lavoro.