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A Capriglio inaugurata una panchina del Big Bech Community Project

Inaugurata ieri 26 Giugno 2021 a, paese natale di Margherita Occhiena, mamma di Don Bosco, la BIG BENCH del territorio.

La “Pancapriglio”, così denominata è la numero 144 del progetto Big Bech Community Project (BBCP).

Un progetto nato per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala. BBCP è un’iniziativa no profit promossa e sostenuta dal designer americano Chris Bangle e sua moglie Catherine, cittadini di Clavesana dal 2009. Le attività del BBCP prevedono sia il supporto tecnico a chi vuole costruire una nuova Grande panchina ufficiale, sia la collaborazione alle eccellenze dell’artigianato locale per la realizzazione di prodotti ad esse ispirati.

La panchina, nasce e trova realizzazione da un’ iniziativa privata di alcuni ragazzi di Capriglio – di colore giallo e verde – svetta in posizione panoramica (in frazione Serra) con vista sulla Basilica San Giovanni Bosco. Difficile non restare rapiti dalla vista mozzafiato sulle colline che hanno visto muovere i primi passi al Padre e Maestro della gioventù: San Giovanni Bosco.

Il Sindaco di Capriglio, Tiziana Gaeta, commenta:

” E’ stato molto bello vedere quanto la realizzazione di questo progetto abbia contribuito all’unità delle persone che hanno  collaborato e lavorato gratuitamente per amore e senso di appartenenza al nostro territorio – come rappresentante dei miei compaesani sono orgogliosa e profondamente colpita “.

Giugno 2021: 60 anni fa la prima pietra del Tempio di don Bosco

I salesiani ricordano che nel Giugno di 60 anni ci fu la posa della prima pietra del Tempio “don Bosco”, benedetta dall’arcivescovo di Torino cardinale Maurilio Fossati e collocata sessant’anni fa, l’11 giugno 1961, nel luogo dove oggi sorge la Basilica di San Giovanni Bosco. Di seguito la notizia pubblicata su “Il Torinese“.

Quasi 30.000 fedeli accolsero festosamente il Papa polacco al Colle don Bosco il 3 settembre 1988, nell’anno del primo centenario della morte di don Bosco. Una giornata indimenticabile per i luoghi in cui nacque il Santo dei giovani, per la grande comunità salesiana e per tutti i cattolici.

Da allora la visita di Giovanni Paolo II viene ricordata sotto il porticato di fianco all’immensa cattedrale con imponenti pannelli fotografici che illustrano la visita del Papa diventato San Giovanni Paolo II.

Una folla eccezionale si strinse quel giorno di 33 anni fa attorno a uno dei pontefici più amati e popolari di sempre. Karol Wojtyla celebrò la messa nel piazzale della chiesa ed entrò nella casa in cui Giovannino Bosco nacque il 16 agosto 1815. Oggi è di nuovo grande festa per i salesiani che ricordano la posa della prima pietra del Tempio “don Bosco”, benedetta dall’arcivescovo di Torino cardinale Maurilio Fossati e collocata sessant’anni fa, l’11 giugno 1961, nel luogo dove oggi sorge la mastodontica Basilica di San Giovanni Bosco nelle campagne di Castelnuovo tra colline, vigneti e noccioleti.

La pietra non proveniva dalle cave ma dalla basilica torinese di Maria Ausiliatrice dove serviva da basamento al quadro della Madonna.

La basilica di San Giovanni Bosco, alta 26 metri, fu costruita nella borgata Becchi del Colle don Bosco tra il 1961 e il 1966 dove sorgeva la cascina Biglione in cui nacque don Bosco e dove il padre faceva il contadino. Al Colle i salesiani investono da sempre nel futuro dei giovani.

Un centro di formazione professionale con aule e laboratori per attività tecniche, informatiche e arti grafiche ospita centinaia di ragazzi che praticano anche attività sportive.

Nell’area del santuario è presente un Museo etnologico missionario che contiene reperti etnografici provenienti da ogni parte del mondo.

Fece scalpore il 2 giugno 2017 la notizia del trafugamento dalla basilica dell’urna contenente il cervello di don Bosco. La reliquia fu ritrovata quindici giorni dopo e ricollocata al suo posto.

Novena a Maria Ausiliatrice 2021: tanti contributi per prepararsi alla festa

Ormai vicini alla festa del 24 maggio, la Pastorale Giovanile propone una Novena di Maria Ausiliatrice pensata per grandi e piccini per vivere al meglio i giorni in preparazione alla celebrazione: nove storie della buonanotte su Maria raccontate da don Bruno Ferrero e tanti altri materiali utili per la riflessione e la preghiera, grazie al contributo del noviziato di Colle Don Bosco, Genzano e S. Tarcisio, della Comunità Proposta di Mogliano Veneto e i video realizzati dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Di seguito i contenuti per il primo giorno della Novena:

Animazione Missionaria: il viaggio continua “nel cuore del mondo” – l’interculturalità

Il percorso “nel cuore del mondo” dell’Animazione Missionaria continua! Di seguito l’esperienza del 5° incontro sull’interculturalità tenutosi il 6 febbraio scorso presso il Colle Don Bosco.

Sono le 9.00 del 6 febbraio e, finalmente, non è più l’host di Zoom ad accoglierci, ma il Colle don Bosco in tutto il suo splendore (che più che altro ci siamo immaginati, data la fitta nebbia): il desiderio di vederci in tre dimensioni, dalla testa ai piedi, ha scaldato i nostri cuori, mentre a scaldare i nostri corpi ci ha pensato qualche bans.

Iniziamo questa intensa e densa giornata di Vita Vera con la preghiera, affidando allo Spirito Santo l’Unità della Chiesa nella sua diversità culturale; protagonista indiscussa di questo incontro è infatti l’Interculturalità, una parola difficile che disegna un movimento verso l’Alt(r)o, in cui non c’è spazio per la prevaricazione o i pregiudizi, ma solo per lo scambio, l’interazione e la reciprocità.

Dopo un quiz che ci fa capire quanto (poco) sappiamo di ciò che accade intorno a noi, cerchiamo di scavare le radici della cultura e del suo significato, consapevoli che bisogna uscire dal circolo del vero incompleto, che illude e delude, per metterci alla ricerca del Vero, che considera e desidera. Per farlo, abbiamo bisogno di entrare in relazione, ed è questo il ruolo cruciale dell’Interculturalità, capace di superare l’etnocentrismo attraverso la costruzione di relazioni e spazi di incontro con il diverso.

Cosa questo voglia dire nella concretezza della quotidianità lo capiamo attraverso le vite di Luca e Martina, spesi per le vittime della tratta lui, per i migranti della rotta balcanica lei. Ci raccontano storie di persone che hanno molto a che fare con l’interculturalità, ma anche con l’umanità e la disumanità: dai loro sguardi intuiamo quanto abbiano scelto di accompagnare e dividere la sofferenza di chi incontrano. Di fronte al senso di impotenza che adesso pervade i nostri cuori, non possiamo che celebrare l’Eucarestia, rimettendo nelle Sue mani i nostri desideri di libertà, giustizia ed equità per tutti e ciascuno.

Abbiamo poi la fortuna di condividere il tempo del dopopranzo con i Novizi che, sullo stile di Don Bosco, animano il nostro gioco e pregano insieme a noi il rosario, facendoci accompagnare dalle parole di Papa Francesco, che ci invita ad “Andare, senza paura, per servire”.
Ad aver incarnato queste parole è sicuramente Suor Lidia, ultima testimone incontrata durante la giornata: ci parla della sua esperienza di interculturalità nei 24 anni donati da FMA in una scuola tunisina, gestita da suore provenienti da tutta Europa e frequentata da studenti a netta maggioranza musulmana; nella semplicità delle sue parole, ci ricorda che, nell’agire interculturale, a far presa non siano le parole, ma la testimonianza, che è importante non “fare per” ma “fare con”, che “si è in missione perché mandati”.

Il cuore dell’Interculturalità è allora riconoscersi tutti figli, e dunque fratelli; diviene così essenziale una fraternità che
permetta di riconoscere e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, del luogo del mondo dove è nata o dove abita, della cultura di cui si fa portatrice: in questa prospettiva, non ci sono dei prossimi da aiutare, ma siamo chiamati a diventare gli uni i prossimi degli altri.

Lisa

Video triduo dell’Immacolata dai novizi del Colle don Bosco

I novizi del Colle don Bosco hanno realizzato ed ideato una serie composta da tre video, utili ai ragazzi della scuola media per prepararsi alla festa dell’Immacolata. Di seguito il testo di pubblicazione ideato dagli autori dei video:

 

Presentiamo tre video in preparazione alla festa dell’Immacolata, pensati per i ragazzi della scuola media. Sono utilizzabili nei giorni 5, 6 e 7 dicembre, ma anche nei giorni precedenti: sono 3 passi sganciati dalle date del calendario.

I novizi

Il Viaggio

primo giorno

Il Quotidiano

secondo giorno

La riconoscenza

terzo giorno

Al termine di ciascun video vengono offerti dei piccoli impegni per la giornata. Buon cammino con Maria!

Oratorio Michele Rua: pellegrinaggio al Colle Don Bosco

L’Oratorio Michele Rua ha iniziato il cammino dell’anno pastorale con un pellegrinaggio alla volta del Colle Don Bosco. Di seguito l’articolo pubblicato il 17 ottobre scorso sul sito dell’opera, con la testimonianza della giornata a cura di Sara, Davide e Chiara Bellosta.

PELLEGRINI … AL COLLE

Che cos’è un passo? E’ il possibile di fronte al tutto.
(PADRE GIAN MARIA POLIDORO)

E’ con questo spirito che nella giornata di sabato 3 ottobre 2020, con un cammino lungo 38 km da Torino a Colle Don Bosco, la Comunità dell’oratorio Michele Rua ha deciso di iniziare il cammino dell’anno pastorale.

La strada è stata lunga, con fangose salite seguite da collinari discese nel chierese, lungo le quali, dopo una rigenerante sosta presso l’ospitale Oratorio San Luigi di Chieri, e passando per la casetta di San Domenico Savio, siamo giunti nelle amene Terre dei Santi, dalle quali si intravedeva la cupola della basilica superiore che diveniva sempre meno un miraggio.

Durante il cammino l’allegria dei canti e delle voci sono state al primo posto nonostante la fatica ogni tanto si facesse sentire. Intensi sono stati i momenti di confronto che i camminatori hanno avuto tra di loro, anche perché appartenenti a gruppi diversi che vivono la Casa del Michele Rua (gruppi di giovani dai primi anni delle superiori agli universitari, gruppo famiglie ed ed esperte guide – ”colonne”) .

Tutti però camminavamo con la certezza che Maria vegliasse su di noi come aveva fatto le tante volte che Don Bosco aveva percorso quella stessa strada per tornare da Valdocco ai Becchi. Provando anche a noi, come DB, a sognare in grande con e per la nostra Casa.

E poi… alla fine ci hanno raggiunto don Mauro e suor Sara con la merenda: cosa si può volere di più!!!

Sara, Davide e Chiara Bellosta

Exallievi Colle Don Bosco: dopo 40 anni alla croce della Rocca di San Bernolfo

Gli exallievi del Colle Don Bosco alla croce della Rocca di San Bernolfo dopo 40 anni: di seguito la testimonianza sull’avvenimento da parte di un exallievo (1980-83).

Domenica 5 luglio, un folto gruppo di exallievi del Colle Don Bosco si è ritrovato per la salita alla Croce che ricorda il terribile incidente stradale che ha stroncato tre salesiani del Colle Don Bosco il 17 giugno 1979. Lo sgomento e il dolore di quella vicenda si trasformarono nel desiderio di ricordare i tre giovani educatori con un’opera sulla Rocca di San Bernolfo che chiude la vallata della colonia estiva di Bagni di Vinadio (CN).

Ottavio Forzatti, Severino Candelo e tre exallievi, Salvatore, Gianni e Roberto si sono incontrati per riallacciare i contatti con chi ha partecipato alla posa della Croce e organizzare la significativa ricorrenza del quarantesimo. Telefonate, scambio di indirizzi, la formazione del gruppo Whatsapp, le preoccupazioni per il lockdown, e, finalmente, l’appuntamento:

“Domenica 5 luglio, ore 7, ci ritroviamo al ponte in frazione San Bernolfo…”.

E così è stato! Un bel numero di exallievi, qualcuno con la moglie, con i figli, con amici erano pronti per ritornare alla Croce! È stata una giornata di tante e di forti emozioni: l’incontro con persone perse di vista da tanti anni, il tornare in quei luoghi e sui sentieri frequentati da ragazzini, la fatica della salita fino a riabbracciare quella grande Croce che svetta sulla Rocca, la gioia di stare nuovamente insieme in una bella giornata di sole e il partecipare alla Messa nel primo pomeriggio con Don Flaviano.

Quella Croce ha un particolare: pur nella sua robustezza è come trasparente, grandi cerchi la compongono ma in forma leggera e si può vedere, attraverso ad essa, l’orizzonte. Così ognuno con la sua storia e il suo bagaglio di esperienze è tornato lassù, più vicino al cielo, attorniato da un panorama sempre splendido. Ognuno ha visto attraverso quella Croce il cammino di vita fatto; attraverso quella Croce abbiamo fatto memoria dei Salesiani, dei compagni e dei familiari che ci hanno lasciato; attraverso quella Croce abbiamo sperato e affidato il nostro futuro. E il pensiero corre a quarant’anni fa, alla giornata del montaggio della Croce!

Diverse le spedizioni prima del montaggio in vetta. Un primo gruppo di ragazzi ed educatori andò a fare il sopralluogo e visionare il terreno. Un secondo, formato da una ventina di ragazzi, portò la sabbia e le armature per realizzare il basamento; una terza spedizione di una dozzina di ragazzi si occupò dei sacchi di cemento e, infine, per fare la gettata venne usata l’acqua ottenuta dalla neve e dal ghiaccio sciolti sul posto.

La domenica precedente al montaggio, sulle spalle dei ragazzi, la grande Croce era stata portata dalla colonia alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, si era celebrata la Santa Messa ed era stato offerto un concerto serale diretto dal M° Sante Simioni per abitanti e villeggianti del paese.

Poi la Croce (250 kg. di ferro zincato) fu smontata e ogni pezzo fu messo negli zaini: sessanta ragazzi e dieci salesiani partirono per la Rocca di San Bernolfo all’alba di giovedì 17 luglio 1980 avvolti dalle nubi e da un cielo cupo e grigio. Sotto le direttive di Ottavio Forzatti, seguì il montaggio con un cielo sempre cupo. Ma terminato il montaggio, pregato e fatte le foto ricordo, il cielo si aprì e il sole permise di ammirare un panorama stupendo in uno scenario naturale veramente incantevole.

L’anno dopo, al centro della Croce venne posta la targa circolare con impresse queste parole:

CRISTO
ILLUMINA IL MONDO
I SALESIANI DEL COLLE DON BOSCO
A RICORDO DI
GIOVANNI BERNARDI, LEONARDO DEFEND, GIUSEPPE SCREMIN
17/07/1980

L’indimenticabile giornata a ricordo del quarantesimo non poteva che concludersi con l’arrivederci. Sì, perché nell’agenda è da segnare subito, per la prima domenica di luglio, l’appuntamento: “Salita alla Croce”, specialmente per gli exallievi del Colle Don Bosco!

Un exallievo (1980-83)

Assemblea MGS al Colle Don Bosco: gli interventi di Johnny Dotti e Mauro Magatti

Sabato 19 settembre scorso, presso il Colle Don Bosco, si è tenuto il consueto appuntamento dell’Assemblea MGS dedicato a  tutti i confratelli salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice e tutti coloro che sono più impegnati direttamente nelle attività pastorali. Tra gli ospiti che hanno guidato le riflessioni della giornata Johnny Dotti, imprenditore sociale, pedagogista e docente dell’Università Cattolica di Milano, e Mauro Magatti, professore di sociologia sempre all’Università Cattolica. Il tema dell’assemblea: “Una Comunità che genera come risposta alla crisi”.

Si riporta di seguito il video con l’estratto degli interventi di Johnny Dotti e Mauro Magatti:

Interviste “nel cuore del mondo”- Ritrovo MGS al Colle don Bosco

In occasione del ritrovo MGS che si è tenuto il 12 settembre scorso presso il Colle don Bosco, sono state realizzate delle brevi interviste con i ragazzi partecipanti, sul tema dello slogan dell’anno pastorale:

“Nel Cuore del Mondo” #LivetheDream

Di seguito il video-intervista:

9 nuovi salesiani: le professioni religiose al Colle Don Bosco

Nella giornata di ieri, martedì 8 settembre, si sono tenute al Colle don Bosco le prime professioni religiose di 9 novizi.

Ringraziamo Dio per il dono della vocazione salesiana nella Chiesa e il dono di questi nuovi Salesiani di Don Bosco:

  • Fabio Alibrio (ISI)
  • Simone Bernava (ISI)
  • Fabio Checchi (ILE)
  • Domen Kos (SLO)
  • Simone Meggiato (INE)
  • Andrea Pesci (ILE)
  • Marco Piana (ISI)
  • Walter Riggio (ISI)
  • Antonio Squillace (ICP)

È possibile vivere tutta la vita come Salesiano di Don Bosco e felice?
Io vi dico: sì. Guardate – (indicando i confratelli presenti all’altare) – guardate accanto e guardate nel mondo agli altri 14 mila confratelli.
Certo, ma cosa fare? Io ho una risposta che mi sembra opportuna: vivere veramente innamorati della vostra vita, della vostra vocazione, di quello che portate nel cuore.

(Rettor Maggiore – don Ángel Fernández Artime)

 

“Fissò lo sguardo su di lui, lo amò…”
(MC 10,21)