Sabato 9 ottobre al Colle Don Bosco, un gruppo di exallievi si è incontrato nella ricorrenza del 40° della posa della Croce sulla Rocca di San Bernolfo, a Bagni di Vinadio (CN).
Di seguito si riporta la testimonianza di Roberto Toffanello, exallievo del Colle Don Bosco.
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“Grazie ai grandi organizzatori! Sarò un sentimentale… ma è stato bellissimo! Mi ha veramente aperto il cuore vedere che, nonostante siano passati tanti anni e soprattutto non ci si è più sentiti, è tutto come e più di allora! Amici per sempre. Grazie!”.
Questo il commento di uno dei partecipanti sul gruppo WhatsApp che testimonia la gioia dell’incontro e i legami profondi che si sono creati durante gli anni della formazione professionale.
Sabato 9 ottobre al Colle Don Bosco un bel gruppo di exallievi si è incontrato nella ricorrenza del 40° della posa della Croce sulla Rocca di San Bernolfo, a Bagni di Vinadio (CN). Un anniversario che a causa del Covid è stato più volte riprogrammato, ripensato e che fino all’ultimo ha messo a dura prova gli organizzatori.
Quella Croce era stata messa per ricordare tre Salesiani del Colle Don Bosco, vittime di un incidente stradale nel 1979; i loro nomi, mai dimenticati, hanno continuato a risuonare tra le mura dell’Istituto e nei cortili che li videro testimoni del carisma salesiano: Leonardo Defend, Giuseppe Scremin, Giovanni Bernardi.
Affinché la loro memoria rimanesse viva, gli exallievi del Colle Don Bosco continuano a ritrovarsi per salire a quella Croce ogni prima domenica di luglio e nel mese di agosto un altro gruppo di amici percorre in bici le strade dell’Italia e del mondo. Entrambi i gruppi fanno riferimento all’entusiasmo e all’organizzazione di Ottavio Forzatti e collaboratori.
E così sabato pomeriggio, in molti, di entrambi i gruppi, sono tornati al Colle! In cortile i saluti e i “riconoscimenti”… un abbraccio cancellava i tanti anni trascorsi senza più essersi visti. Ci si è trovati per la santa Messa presieduta da Don Flaviano Spagnolo venuto da Cuneo, con Don Elio Barbuio, exallievo del Colle e Don Danilo Allasia. Ci siamo trovati davanti alla grande statua del Cristo risorto che noi abbiamo visto arrivare da Ortisei nel 1982, quando si stava concludendo il Tempio superiore, ora Basilica di Don Bosco.
Abbiamo ricordato i nostri compagni ed educatori già tra le braccia del Risorto. E poi abbiamo condiviso in amicizia la cena a buffet preparata da validissimi e generosi cuochi di famiglia. Dopo cena, abbiamo rivisto alcuni filmati della posa della Croce e ricevuto in dono un DVD, preparato da Alessandro Bertocchi, con le immagini delle iniziative realizzate per ricordare i nostri tre educatori.
Ottavio Forzatti ha augurato:
“Continuate così… crescete i vostri figli con lo stesso spirito. Viva il Colle, ma viva Don Bosco. Lui continuerà a seguirci e ad aiutarci nella nostra vita!”.
La buonanotte del direttore, Don Gianni Rolandi, ha “sciolto le fila” per il ritorno in famiglia con il cuore pieno di emozioni. Agli organizzatori, che si erano attardati per pulire e sistemare la cucina e i locali utilizzati, venne poi l’idea pazza di andare a svegliare Don Flaviano Spagnolo che nel frattempo era andato a dormire, per ripartire per Cuneo il mattino successivo. A quella che voleva essere una sorpresa per lui è stato invece un dono per noi: una buonanotte speciale che ha spazzato via quarant’anni e ci ha fatto tornare ragazzini in ascolto di chi con simpatia si è trattenuto non poco per regalarci parole e battute.
La più bella quella di Don Bosco sempre attuale: “Studia di farti amare!”. Ora, a notte inoltrata, gli organizzatori possono tornare alle loro case da quella che continuano a sentire come la loro casa: il Colle Don Bosco.