Si riporta qui di seguito l’articolo prodotto da La Redazione di ANS(Agenzia iNfo Salesiana) inerente alle case di Don Bosco, le quali stanno cercando di offrire servizi di vario genere (educativi, creativi, culturali,ecc..) ai giovani più in difficoltà.
A seguire l’articolo.
(ANS – Roma) – In tutte le scuole d’Italia ormai sono ricominciate le lezioni, i compiti in classe, le attività sportive e quelle ricreative. Ma ci sono moltissimi bambini che rischiano di vivere il loro anno scolastico in modo diverso: 1,3 milioni di ragazzi si trovano in condizioni di povertà assoluta, più della metà di questi non legge un libro, 1 su 3 non usa Internet, mentre oltre il 40% di loro non pratica sport (dati aggiornati a maggio 2018). Il progetto “Case di Don Bosco”, portato avanti in questi anni da Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS, nasce per sostenere questi ragazzi più in difficoltà.
In molti centri abitati italiani mancano opportunità educative, spazi per svolgere attività artistiche e culturali o anche solo momenti in cui coinvolgere la famiglia. Per questo l’iniziativa dei Salesiani per il Sociale mira non solo a garantire supporto scolastico ai ragazzi, ma anche a coinvolgerli in attività extra-scolastiche: laboratori artistici, corsi di musica, attività sportive…
Le “Case di Don Bosco” sono presenti in alcuni dei quartieri più a rischio delle città italiane: il quartiere “Candelaro” di Foggia, il “Sant’Agabio” di Novara, o ancora gli oratori di Locri e Modica. Spesso sono quartieri popolari dove il tasso di abbandono scolastico è molto alto.
Gli educatori e i volontari dell’associazione “Cassiopea”, operano da anni in una delle zone più popolate di Novara, nei pressi della parrocchia Sant’Agabio. Lo scorso anno, grazie al progetto “Case di Don Bosco”, l’associazione ha garantito a diversi ragazzi delle scuole medie supporto scolastico, attività di doposcuola, laboratori artistico-musicali e corsi di alfabetizzazione per i minori stranieri.
“Abbiamo chiuso l’anno scolastico scorso con una bella notizia – racconta Attilio Sartirani, presidente dell’associazione – i ragazzi seguiti durante l’anno dai volontari sono stati quasi tutti promossi, mentre i più piccoli della terza media sono stati tutti ammessi agli esami”.
Grazie al contributo di tanti benefattori il progetto “Case di Don Bosco” quest’anno approderà anche all’oratorio salesiano di Modica. “Speriamo che questo viaggio sia fatto di allegria e tanti sorrisi – dice Daniele, responsabile dell’oratorio –. Noi metteremo loro a disposizione la nostra passione e tutti i nostri ambienti: le sale studio, il cortile, il teatro, la sala del movimento, la sala allegria. Ma soprattutto trasmetteremo loro una formula speciale che caratterizza la nostra casa, ovvero ‘A+B-C’ (allegri+buoni-cattivi), formula che ci auguriamo mettano in pratica giorno dopo giorno. Un ringraziamento speciale va anche a tutti gli educatori che spenderanno il loro tempo per accompagnare i piccoli nello studio e nelle attività ricreative”.
Per i Salesiani per il Sociale queste storie rappresentano piccole scommesse educative vinte, che spronano a lavorare ancor di più in favore dei troppi minori travolti dalla povertà educativa nel Paese.
Per ulteriori informazioni sui progetti è possibile consultare il sito dei Salesiani per il Sociale.
Per visualizzare l’articolo su infoans.org