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GSFS 2020 – 1° Giorno: Al via le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana!

“SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ, COME IN CIELO COSÌ IN TERRA”
(MT 6,10)

Buoni Cristiani e Onesti Cittadini

Sono ufficialmente iniziate le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2020 (GSFS) con oltre 400 partecipanti provenienti da 43 Paesi del mondo.

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L’incontro ha avuto inizio alle ore 16.30 presso il teatro grande di Valdocco con la proiezione di un video di augurio a tutti i partecipanti e il benvenuto di don Enrico Stasi, Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta:

è bellissimo pensare che Valdocco sia la casa della Famiglia Salesiana del mondo. Quindi benvenuti a casa carissimi! Il benvenuto è dato da tutti e 10 i gruppi della Famiglia Salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta.

Ci auguriamo di vivere insieme lo spirito di don Bosco che ci ha fatto tutti nascere come Famiglia Salesiana.

(Don Enrico Stasi)

La parola è poi passata  a don Eusebio Muñoz, Delegato del Rettor Maggiore:

Tutti gli anni noi della Famiglia Salesiana abbiamo l’opportunità di incontrarci per condividere alcuni giorni di raduno intorno ad un tema suggerito dalla Strenna del Rettor Maggiore che si presenta come importante. Nel riflettere insieme sulla Strenna, riconosciamo il Rettor Maggiore come centro d’unità dell’intera famiglia. Questa riflessione ci aiuta a concentrare l’attenzione sulla dimensione missionaria nei nostri gruppi sulla proposta che lui offre. Con la Strenna guardiamo insieme a don Bosco.

(Don Eusebio Muñoz)

L’evento è proseguito poi con l’interiorizzazione e la Preghiera sul tema della Strenna a cura del Gruppo Adonai con il ballo e il talento di Cristina Viotti.

Quello che abbiamo rappresentato oggi è “come in cielo e così in terra”, ossia come c’è amore, grazia, ordine in cielo, che possa esserci anche sulla terra.

(Cristina Viotti)

Il pomeriggio ha visto poi il suo culmine nella presentazione della Strenna 2020 da parte del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra” (Mt 6,10)

BUONI CRISTIANI E ONESTI CITTADINI

Qui a Valdocco tutto parla del Signore, dell’Ausiliatrice e di don Bosco.

Una cosa è sicura: abbiamo uno strumento nella nostra Famiglia Salesiana che è molto prezioso. Questa tradizione già usata al tempo di don Bosco, oggi è un messaggio universale in tutto il mondo per la Famiglia Salesiana. In tutti i luoghi dove ci siamo recati infatti, in tutte le realtà salesiane attive nei diversi paesi c’è sempre il riferimento alla Strenna dell’anno. Vuol dire che è davvero un aiuto per continuare nella nostra missione comune.

(Rettor Maggiore)

Il ritiro di formazione del Quinquennio ICP in Veneto

Dal 4 al 6 gennaio 2020 si è tenuto l’incontro di formazione del quinquennio ICP – i salesiani di recente ordinazione – con il ritiro nella Regione Veneto, toccando mete come Mogliano Veneto, Venezia e Padova.

Gli ingredienti essenziali di queste giornate hanno riguardato la fraternità, vissuta in primo luogo a partire dai momenti condivisi presso la Comunità Proposta di Mogliano Veneto e presso la Casa Salesiana di Venezia-Castelllo; l’arte, con la visita alla città di Venezia e in particolare alla Cappella degli Scrovegni di Padova; la testimonianza e l’esempio sul tema della confessione, con San Leopoldo Mandic (Padre Leopoldo da Castelnuovo di Cattaro) e sul tema della predicazione, con Sant’Antonio da Padova.

Nell’ultimo giorno del ritiro, il gruppo del quinquennio è tornato infine alla Casa Salesiana di Novara per una merenda “pranzoira”.

L’ultimo saluto a don Nicola Faletti, il “Don Bosco del Canavese”

Un grande e caloroso saluto al “Don Bosco del Canavese”  hanno potuto porgere questa mattina alle ore 10.00 le tante persone che si sono riunite al funerale del compianto don Nicola Faletti, mancato lo scorso 3 gennaio all’età di 102 anni.

Alla celebrazione delle esequie, svoltasi presso l’Istituto Salesiano “G. Morgando” di Cuorgné, ha presenziato il Vescovo emerito di Ivrea, Mons. Luigi Bettazzi, il quale ha introdotto la celebrazione ringraziando la presenza di Mons. Roberto Farinella, Vescovo di Biella e di don Enrico Stasi, Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta.

Numerosi anche i parroci della Diocesi e i confratelli salesiani che hanno voluto prendere parte alla funzione, tra cui don Enrico Bergadano, Direttore dell’Istituto Salesiano Cardinal Cagliero di Ivrea, dove don Faletti risiedeva:

Gli ultimi 13 anni trascorsi da Don Faletti ai Salesiani del “Cagliero” di Ivrea sono storia recente; gli ultimi metri per questo maratoneta di Dio, il “Don Bosco del Canavese”, in tante occasioni il più giovanile dei salesiani della comunità, per tutti noi un grande esempio.

Qualche preoccupazione, è normale, per la tua salute.
Nel 2009 ci preoccupa una brutta polmonite.
Ci preoccupa soprattutto il fatto che tu, don Nicola, beva acqua; ma è acqua di Lourdes nella tipica bottiglietta di plastica offerta da amici di Laigueglia, tramite l’onnipresente buon Piero, che organizza anche l’incontro storico con Papa Francesco nel 2014.
Qualche preoccupazione, è naturale. Ma Simona, Marilena, Michele, gli amici di Villa e i confratelli della casa ti sono costantemente accanto, non tanto per aiutarti a stare in piedi, ma per cercare di tenerti seduto.
Qualche preoccupazione è chiaro. E don Cavicchiolo che si sforza invano di convincerti che il Barbera e la Bonarda sono vini buoni e se proprio non li gradisci più, certamente berrai vini migliori in paradiso.
Emozione, certo, e sgomento perché te ne sei andato.
Ma così va la vita.
“Non mangio più perché ho lo stomaco piccolo”. Era la tua scusa delle ultime settimane.
“Tu, Nicola, non mangi tanto perché hai lo stomaco piccolo” era la frase della tua mamma quando eri bambino.

Il 3 gennaio 2020, al mattino presto, prima dell’alba, ti sei svegliato in Dio, incontrando i tuoi amici di sempre.

Se oggi siamo così commossi ma nello stesso tempo sereni, è perché tu ci hai voluto tanto bene e noi ti vogliamo tanto bene.

Tutto è grazia.

Oggi, è vero, c’è in giro qualche lacrima.

Ma tutto il resto è gioia.

Don Enrico Bergadano

Tra i numerosi interventi per dare un ultimo saluto a don Nicola:

Ho avuto la fortuna e soprattutto il privilegio di passare tanti momenti indimenticabili accanto a don Faletti e vorrei ricordarlo così: “eternamente giovane“!

“Fintanto che il padrone mi lascia, io non ho fretta” – diceva don Faletti -. Quante volte in questi ultimi anni, a conferma del suo grande amore per la vita e della sua volontà di continuare a rendersi utile a far del bene mi ha detto questa frase, e sicuramente quante volte l’avrà pronunciata ad ognuno di voi a conferma del suo “spirito giovane”, a dispetto della sua veneranda età.

Piero Cravero

Messaggi di cordoglio sono giunti alla comunità salesiana dal missionario in Cina don Carlo Socol, dal coadiutore Antonio Pun Ming e dai suoi confratelli cinesi che hanno conosciuto don Faletti custode dei luoghi natali dei santi mons. Luigi Versiglia e don Callisto Caravario, da mons. Debernardi vescovo emerito in Burkina Faso. Anche il consigliere generale per le missioni don Guillermo Basañez ha voluto farsi presente con la sua preghiera ed il ricordo riconoscente. Il card. Tarcisio Bertone – in una lunga lettera –  ha ricordato il suo antico insegnante  ed il modello di sacerdote conosciuto in gioventù.

Alla fine della cerimonia, l’assemblea commossa ha intonato la celebre canzone di Nilla Pizzi “Vola Colomba” che tanto piaceva allo stesso don Faletti, a testimonianza di quel “ministero della gioia” per cui voleva sempre che le persone che incontrava, facessero esperienza di accoglienza, simpatia e allegria.

Di seguito, si riporta l’articolo dedicato a don Nicola Faletti pubblicato dalla Sentinella del Canavese il 6 gennaio 2020, a cura di Chiara Cortese.

Addio, Don Faletti umile e speciale Era il Don Bosco del Canavese

Aveva 102 anni. Funerali nella sua Cuorgnè, mercoledì 8.
Rosario anche a Ivrea. Quell’incontro con Papa Francesco

Addio al Don Bosco del Canavese. Saranno recitati questa sera, lunedì 6 gennaio, alle 20,30 all’Istituto Salesiano Cagliero di Ivrea, e domani martedì 7 gennaio, sempre alle 20.30 all’istituto  Salesiano Giusto Morgando di Cuorgnè, rosari in suffragio di Don Nicola Faletti, spentosi serenamente nella notte tra giovedì  e venerdì all’età di 102 anni nella medesima casa eporediese del Santo della gioventù della quale era ospite da alcuni anni. I funerali, invece, saranno celebrati martedì 8, alle ore 10, sempre al Morgando di Cuorgnè.

UNA VITA TRAI  SALESIANI
Nato a San Raffaele Cimena  il 26 gennaio 1917, don Nicola era stato ordinato sacerdote il 2 luglio 1944, custode della memoria e dei luoghi di San Callisto Caravario, giovane religioso originario di Cuorgnè trucidato sulla punta dell’Aratro, in Cina, con il suo vescovo, monsignor Luigi Versiglia, nel febbraio del 1930, Don Faletti  ti ha accolto numerosi gruppi di giovani è fedeli giunti nella città delle due torri dall’Estremo Oriente per visitare e conoscere il paese natale di San Caravario. per oltre settant’anni, è stato un insostituibile punto di riferimento degli istituti salesiani di San Benigno e Cuorgnè ricoprendo diversi ruoli: insegnante, animatore, organizzatore di attività artistiche e culturali nonché   promotore di numerosi viaggi e pellegrinaggi. Maestro, Guida, fratello ed amico alla sequela di San Giovanni Bosco per ormai diverse generazioni di canavese, Don Nicola  Faletti per oltre trent’anni è stato parroco di Villa Castelnuovo ed ha anche ricoperto I’incarico di cappellano della casa salesiana Vaschetti di Castelnuovo Nigra. Dal 2007 era cittadino onorario del piccolo centro dell’altra Valle Sacra analogo riconoscimento gli era stato conferito nel giugno del 2014 dalla Città di Cuorgnè.

IL BACIO DEL PONTEFICE
Memorabile l’incontro del sacerdote Salesiano con Papa Francesco nell’ottobre 2014, nel quale il Pontefice si chinò a baciare le mani all’anziano religioso, a rendere omaggio ad un piccolo, grande prete di campagna che è entrato nel cuore dei canavese. Don Nicola, in quell’occasione che è già consegnata alla storia, era apparso quasi a disagio, nel la sua umiltà, per il gesto spontaneo del Santo Padre. Un’immagine che aveva immediatamente rimandato a Francesco, il poverello di Assisi, al cospetto di Innocenzo III.

PICCOLO, GRANDE UOMO
Un grande, piccolo uomo che con umiltà e nel silenzio ha sempre lavorato per le nostre comunità spendendosi per i giovani e per chi ne aveva più bisogno nel vero spirito di Don Bosco – lo ricorda il sindaco di Cuorgnè, Beppe Pezzetto – Ciao Don Nicola, continua a seguirci da lassù. Don Faletti, cosi minuto e cosi forte, al tempo stesso, capace di un sorriso che illuminava chiunque lo incontrasse, ha saputo incarnare nel migliore del Santo della gioventù in Alto Canavese. Un personaggio straordinario, oltre che un prezioso uomo di Dio, che ha saputo meritarsi l’affetto e la stima di credenti e non. Numerosi i credenti e non. Numerosi i messaggi di cordoglio espressi da chi ha avuto la fortuna di conoscere ed apprezzare le doti umane e sacerdotali di Don Nicola Faletti, autentico testimone del Vangelo, che nell’era di internet e dei social sono state affidate anche alla rete, uniti a toccanti ricordi personali da custodire nei cuori.

Chiara Cortese

Assemblea Ispettoriale per l’inizio delle consultazioni relative al nuovo Ispettore ICP

Nella giornata di oggi, lunedì 9 dicembre 2019, presso la sala Sangalli di Valdocco, si è tenuta l’Assemblea Ispettoriale con il Regionale per l’inizio delle consultazioni relative alla scelta del nuovo Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta.

Dopo i saluti e il benvenuto dell’Ispettore don Enrico Stasi all’inizio della mattinata, l’incontro è proseguito sotto la guida di don Stefano Martoglio, Consigliere per la Regione Mediterranea.

Successivamente l’Assemblea si è suddivisa in differenti gruppi di lavoro per confrontarsi sulle caratteristiche e le qualità che la figura dell’Ispettore necessita al fine di svolgere al meglio il proprio ruolo.

L’incontro si è poi concluso in tarda mattinata con l’assemblea nuovamente riunita nella sala Sangalli e con le parole conclusive di don Stefano Martoglio.

Si segnala ai confratelli dell’Ispettoria ICP che il documento relativo alle consultazioni presentato durante l’incontro, contenente l’indicazione della propria preferenza, dovrà essere consegnato entro il 10 gennaio 2020 al Direttore della Casa Salesiana di appartenenza.

Ritiro per i Confratelli Salesiani ICP – 14 dicembre 2019

Sabato 14 dicembre 2019 si terrà il Ritiro per i Confratelli Salesiani ICP presso Valdocco, riflettendo sulla Santità Salesiana attraverso la figura del Servo di Dio don Ignazio Stuchly (14 dicembre 1869 – 17 gennaio 1953). Di seguito il programma della giornata:

Programma

ORARIO

8.45 – Ritrovo a Valdocco.
9.00 – Lodi in Sala Sangalli;
9.15 – Intervento di don Pier Luigi Cameroni;
10.00 – Tempo di riflessione, preghiera, Riconciliazione (in Basilica);
11.30 – Concelebrazione in Basilica. Presiede l’Ispettore;
12.30 – Pranzo in Ristorante.

NB

Inviare le prenotazioni a vicario@salesianipiemonte.it entro domenica 8 dicembre

I Confratelli sacerdoti portino camice e stola bianca

Il Presidente del Senato in Piemonte: Maria Elisabetta Alberti Casellati alla Facoltà di Teologia dell’Istituto Internazionale Don Bosco

Nelle giornate di ieri e di oggi, ha avuto luogo la visita istituzionale in Piemonte da parte del Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati. All’interno dell’itinerario scelto, stamane si è svolta la visita presso la Facoltà di Teologia dell’Istituto Internazionale Don Bosco, dove il Presidente del Senato ha potuto incontrare e porgere un saluto alla Comunità Salesiana della Crocetta, ai docenti e agli studenti dell’Istituto di Teologia, e ai vari rappresentanti dei settori dell’opera.

Ad accogliere il Presidente Casellati all’arrivo, l’Assessore della Giunta comunale di Torino, Alberto Sacco, il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, l’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, l’Ispettore dei Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, il  Direttore dell’Istituto Internazionale Don Bosco, don Marek Chrzan e il Preside della Facoltà di Teologia dell’Istituto, don Paolo Merlo.

La visita ha avuto inizio a partire dai corridoi principali che portano fino alla chiesa situata nella struttura e dedicata a Maria Ausiliatrice, per poi proseguire fino al cortile dell’oratorio.  Successivamente il Presidente si è recato al piano superiore della struttura, nella sala degli insegnati, dove ha ricevuto in dono un libro sulla presenza Salesiana a Torino da parte del Direttore don Marek Chrzan. Per l’occasione, il Presidente ha voluto regalare alla Comunità Salesiana della Crocetta una pregiata campanella, richiamando quella utilizzata in Parlamento.

In seguito, la visita si è svolta presso l’Aula Magna dell’Istituto, dove ad accogliere il Presidente vi sono stati gli studenti della Facoltà Teologica, gli insegnanti, la Comunità Salesiana e il gruppo scout, oltre a tutte le cariche intervenute.

La parole di benvenuto in Aula Magna sono state rivolte dal Direttore don Marek Chrzan:

A nome dell’Istituto Internazionale Don Bosco, a nome degli studenti, dei docenti della Facoltà di Teologia voglio esprimere la nostra grande gioia della sua venuta qui tra noi, nella casa di Don Bosco […].

La sua venuta esprime per noi un grande segno della sua attenzione verso le opere di Don Bosco, verso le opere salesiane.

La parola è poi passata al Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati:

Autorità, cari professori, cari studenti,
è per me un vero piacere, nell’ambito di questa visita istituzionale in Piemonte, poter avere questo momento di incontro e di confronto con voi e con questa storica realtà formativa salesiana. Traendo origine dal lontano 1904, in oltre un secolo di corsi, di lezioni e di attività, questo Istituto ha rappresentato e rappresenta un elemento di eccellenza assoluta nel panorama formativo teologico e non solo.

Vorrei quindi cogliere questa opportunità per una riflessione comune sull’architettura sociale e spirituale della nostra società, anche alla luce delle trasformazioni e delle innovazioni in atto.
Don Bosco nel 1877 si interrogava sui modelli educativi, realizzando quelle linee guida sul “Sistema Preventivo nella educazione della gioventù” che posero fine al precedente approccio prettamente repressivo che aveva caratterizzato secoli di insegnamento. Allo stesso modo, vale la pena a mio avviso interrogarci oggi su quali saranno i compiti di coloro che nell’ambito della vita comunitaria si candidano a ruoli di guida spirituale, di ascolto, di assistenza, di solidarietà, di sostegno […].

La vostra storia, la storia di questo Istituto e le attuali molteplici attività svolte all’interno dell’Opera Salesiana della Crocetta sono esattamente la dimostrazione di quanto sia importante una formazione di eccellenza unita alla capacità e alla disponibilità per realizzare un’aggregazione sociale quotidiana […].

E allora, con l’augurio che il vostro percorso di studi si possa completare nel migliore dei modi, consentitemi, in conclusione, di ringraziarvi ed auspicare per voi il massimo bene possibile, per mezzo delle parole che Papa Francesco ha usato nella lettera inviata ai Sacerdoti in occasione del 160esimo anniversario della morte del Santo Curato D’Ars:
“Grazie per la gioia con cui avete saputo donare la vostra vita, mostrando un cuore che nel corso degli anni ha combattuto e lottato per non diventare angusto ed amaro ed essere, al contrario, quotidianamente allargato dall’amore di Dio e del suo popolo; un cuore che, come il buon vino, il tempo non ha inacidito, ma gli ha dato una qualità sempre più squisita; perché «eterna è la sua misericordia».

Dopo l’intervento del Presidente, la parola è passata all’Ispettore don Enrico Stasi per i ringraziamenti ed i saluti finali:

A nome dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta e dell’Istituto Teologico Internazionale di Torino-Crocetta, la ringrazio di cuore per averci onorato della sua presenza, che ci ha stupiti e meravigliati […].

La sua visita, oltre che a onorarci, ci incoraggia alla nostra missione e questi giovani salesiani provenienti da quasi tutti i continenti sono la nostra speranza per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani, perché lì dove operano, i salesiani dedicano la loro vita per realizzare il sogno di Don Bsoco, ossia che i giovani crescano e che diventino “buoni cristiani e onesti cittadini” e futuri abitatori del cielo.

Grazie signor Presidente, le assicuriamo il nostro ricordo e anche la nostra preghiera.

La tappa successiva alla visita dell’Istituto Internazionale Don Bosco ha riguardato invece la partecipazione del Presidente all’incontro presso il Palazzo Madama di Torino verso le ore 12.00, con le autorità locali e con una delegazione di parlamentari nazionali ed europei eletti in Piemonte.

Rivivi il momento:

Don Bosco Borgomanero: Messa di saluto e benvenuto al Direttore

Tutta la comunità di Borgomanero si è riunita domenica scorsa, 1° settembre, alla S.Messa per salutare don Giuliano Palizzi e accogliere don Silvano Oni come nuovo Direttore al Don Bosco di Borgomanero.

La Messa è stata celebrata dall’Ispettore don Enrico Stasi, nella chiesa gremita di parrocchiani e insegnanti, allievi ed ex allievi, semplici fedeli e autorità per il saluto al direttore uscente e il benvenuto a don Silvano Oni, nuovo direttore del Don Bosco di Borgomanero.

Dopo l’omelia, incentrata sui temi dell’umiltà di cuore e dello spirito di servizio, don Enrico Stasi ha letto il decreto di nomina del nuovo direttore, il quale ha prestato giuramento. Un abbraccio e un lungo applauso hanno sottolineato il momento.

Presenti alla celebrazione anche altri sacerdoti salesiani di Borgomanero, alcuni dei quali provenienti da Valsalice, la precedente casa di don Silvano, fra i quali il direttore don Pier Mainetti.

Molti hanno voluto salutare don Giuliano: dal preside, Giovanni Campagnoli, all’ex-allieva Elisa Zanetta, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, da don Piero Cerutti, che ha donato un quadro raffigurante la collegiata a don Giuliano e a don Alessandro Borsello (da quest’anno direttore a Bra), a Mario Metti, presidente dell’associazione Mamre, a Giano Zinelli, che ha donato alla chiesa un ceppo lavorato in legno, accanto all’altare, su cui posizionare le candele.

Don Giuliano ha voluto salutare tutti i presenti con le parole del poeta brasiliano Mario de Andrade:

«Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora. Mi sento come quel bambino che ha vinto un pacchetto di dolci: i primi li ha mangiati con piacere, ma quando ha compreso che ne erano rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente. Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Non ho più molti dolci nel pacchetto… Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane… Voglio circondarmi di persone che sanno come toccare i cuori, di persone a cui i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima. Sì, sono di fretta, ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità sa dare. Non intendo sprecare nessuno dei dolci rimasti. Sono sicuro che saranno squisiti, molto più di quelli mangiati finora. Il mio obiettivo è quello di raggiungere la fine soddisfatto e in pace con i miei cari e la mia coscienza. Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una».

L’esperienza del pellegrinaggio attraverso i Balcani – MGS

Domenica 25 agosto, si è conclusa l’esperienza del pellegrinaggio attraverso i Balcani al quale hanno partecipato più di 150 giovani del Movimento Giovanile Salesiano, con 8 giorni di cammino dalla città di Zagabria a quella di Spalato, passando per le località di Vukovar, Zepce, Sarajevo, Mostar e Medjugorje.

Un cammino estivo unico, ricco di testimonianze e di fede, che ha permesso ai ragazzi di toccare con mano cosa significa l’esperienza della guerra.

 

Abbiamo scelto i Balcani perché ci pare che i giovani (e non solo) siano abituati a sentir parlare di guerra, di muri da alzare per difendersi, di vincoli stretti da mettere allo straniero, di violenza ecc… Vedere i luoghi di una guerra recente e vicina, incontrare testimoni, notare gli strascichi della guerra e capire come si può perdonare crediamo sia cosa buona e necessaria. Dopo la GMG e il pellegrinaggio sinodale, non ci sembrava che quest’anno servisse un percorso strettamente legato a santuari, quanto piuttosto l’esperienza dell’incontro con testimoni.

Don Stefano Mondin

Rivivi il pellegrinaggio:

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CNOS-FAP Novara: inaugurato il nuovo laboratorio di gastronomia “Mamma Margherita”

Giovedì 9 maggio, presso il Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP di Novara si è tenuta l’inaugurazione del laboratorio di gastronomiaMamma Margherita“.
Tra gli ospiti don Enrico Stasi, Superiore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta. Con lui l’Ing. Lucio Reghellin, direttore generale dell’Associazione CNOS-FAP Piemonte, don Giorgio Degiorgi, direttore dell’Opera Salesiana, Carlo Vallero, direttore del CFP, e l’Assessore del comune di Novara Federico Perugini, che si occupa di politiche per la famiglia, così come tutti gli invitati, a partire dalla Comunità Salesiana al completo, con il preside della scuola, la direttrice del CIOFS-FP e tutti gli altri ospiti, che hanno riempito la sala.

 

Don Enrico Stasi ha voluto sottolineare la sua presenza come Presidente dell’Associazione CNOS-FAP Piemonte, ruolo che ricopre con molta soddisfazione:

Essere presenti a Novara significa dare altre occasioni significative ai giovani e questo è il nostro compito ed in questa casa lo stiamo facendo grazie all’impegno di Don Giorgio Degiorgi, direttore dell’Opera Salesiana e di Carlo Vallero direttore del CFP”. Prosegue: “L’Associazione CNOS-FAP ha messo in campo diversi servizi che vanno dalla formazione ai mestieri, all’orientamento professionale e all’inserimento lavorativo con gli sportelli lavoro e tutto questo sta funzionando grazie alla competenza e all’impegno di tantissimi operatori specializzati. Questo in un CFP Salesiano che funziona a pieno regime: è un progetto anche per Novara? Quando a Don Bosco chiedevano quale fosse il suo progetto, lui rispondeva che era quello che gli ispirava lo Spirito Santo: ebbene vedo che il nostro Don Giorgio è così anche lui! E quindi vedremo.

 

Carlo Vallero ha poi introdotto l’evento raccontando come è iniziata la presenza a Novara:

Siamo presenti a Novara per lasciare un segno con il nostro stile salesiano e questo si può fare anche con gli adulti. Abbiamo fatto tantissimi corsi nel settore meccanico finalizzati all’inserimento lavorativo in un’azienda meccanica del territorio. Incontrato e formato oltre 600 giovani in circa una quarantina di corsi. Qualche tempo fa una insegnante, che abita nel canavese e che ha operato qui per diverso tempo, mi ha chiamato per raccontarmi un episodio che le è accaduto una domenica mattina. Intorno alle 11 le hanno suonato alla sua porta: erano 4 giovani che erano stati suoi ex allievi ed erano andati a trovarla partendo da Novara a facendo una buona ora di strada, come le avevano promesso perché volevano manifestarle le loro riconoscenza. Vedi Carlo allora si può proprio lasciare un segno!

 

E don Giorgio Degiorgi che si appassiona nel parlare di FP e si interroga così:

Possiamo essere presenti in mezzo a loro giovani e adulti come Salesiani?” Ed è lui stesso a dare la risposta: “Sì, se se lo facciamo con un lavoro pratico, che li coinvolga e li appassionI. Sì, se questo consente loro di acquisire professionalità ma anche un titolo o una competenza spendibile come ad esempio il patentino per i saldatori. Ecco, il CFP di Novara è un piccolo seme per il futuro di questa casa. Ma non dimentichiamo che dobbiamo lavorare in rete con tutte le istituzioni presenti, altrimenti non coltiviamo il seme nel modo giusto!

 

Dopo un momento di condivisione di riflessioni, è stato il momento della benedizione e dell’inaugurazione dei locali, con cui gli ospiti hanno poi potuto avere un saggio di cosa sarà possibile realizzare una volta che ciascun allievo avrà raggiunto le competenze nel settore gastronomico.

I Salesiani Cooperatori di Piemonte e Valle d’Aosta hanno un nuovo Consiglio

Domenica 5 maggio si è svolto il Congresso Provinciale 2019 dei Salesiani Cooperatori di Piemonte e Valle d’Aosta,  dal titolo “Quale Salesiano Cooperatore per il futuro?“, all’interno del quale si sono svolte le elezioni del nuovo Consiglio Provinciale.
Un grazie va al consiglio uscente per il lavoro svolto e la passione dimostrata, un augurio di buon lavoro e una preghiera di affidamento a Maria Ausiliatrice per il nuovo consiglio appena eletto.

Si riporta l’articolo gentilmente fornito e redatto da Claudio Russo, Salesiano Cooperatore – Centro “Torino-Crocetta”.

Maggio, tempo di elezioni. Quelle politiche, per formare il nuovo parlamento europeo e il nuovo consiglio regionale. Ma non solo. Domenica 5 maggio 2019, un centinaio tra coordinatori, consiglieri e delegati dei centri locali si sono ritrovati all’Istituto Agnelli di Torino per rinnovare il Consiglio Provinciale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.
È stato un rinnovo nel vero senso del termine, infatti il neo-consiglio provinciale è “nuovo” per 7 consiglieri su 8.

Dopo la preghiera e i saluti iniziali, il delegato provinciale don Enrico Lupano ha suggerito alcuni percorsi per il cammino dell’Associazione: la comunione nella diversità (le differenze, se accettate e collaboranti, possono fare la differenza); la missione condivisa (da soli non si va da nessuna parte, insieme si è più forti); mentalità solidale (l’Associazione è di tutti); la formazione (non si può improvvisare, bisogna aggiornarsi per migliorare le proprie competenze).

La mattinata è proseguita con un resoconto del cammino fatto in questi ultimi tre anni e la presentazione dei risultati di un questionario inviato alcuni giorni prima a tutti i centri locali della provincia per delineare “quale salesiano cooperatore per il futuro”, “Fraternità con la Famiglia Salesiana”, “attenzione ai giovani”, “senso di appartenenza all’Associazione”, “formazione”, “vita spirituale”, “formazione della famiglia”, “condivisione”, “conoscenza e collaborazione tra centri locali” sono gli argomenti emersi dalle risposte come aspetti da curare.

Dopo l’intervallo del pranzo, i lavori sono proseguiti con la presentazione dei candidati e le votazioni. Tutti eletti gli 8 candidati: Rino Amato, Marina Busso, Eugenio D’Agostino, Tiziana Fogli, Elisa Manuello, Enrico Sacchi, Federica Salerno e Francesco Salvaia.

Poche ore prima, il delegato don Enrico Lupano, tra le altre informazioni aveva ricordato ai presenti che «la realtà è superiore all’idea. Bisogna partire dalla concretezza della vita». Ed è proprio quello che faranno i nuovi consiglieri. Prima delle votazioni non hanno fatto alcuna “promessa elettorale”, non hanno presentato nessun “contratto di governo”: il nuovo consiglio partirà dalla realtà dell’Associazione, dai risultati emersi dal questionario, dalle esigenze più sentite.

La giornata si è conclusa con la Santa Messa presieduta dall’Ispettore di Piemonte e Valle d’Aosta don Enrico Stasi, che nell’omelia ha ricordato che «non c’è vero amore senza sacrificio». I nuovi consiglieri dovranno sicuramente sacrificarsi, spendere tempo, impegno, creatività ed energie per guidare nei prossimi tre anni l’Associazione, ma non saranno soli. Vi accompagneremo nella preghiera. E chi può, dia loro una mano. Buon lavoro ragazzi!