Articoli

Domenica delle Palme: all’Istituto Card. Cagliero d’Ivrea iniziano i festeggiamenti per i 130 dell’opera

Il 10 aprile, nella Domenica della Palme, sono iniziati i festeggiamenti all‘Istituto Missionario Salesiano Cardinal Cagliero per i 130 di vita dell’opera. Per l’occasione, il Delegato Ispettoriale don Giorgio Degiorgi ha presieduto la S.Messa. A concelebrare, don Pietrobon Dante e il diacono Marco Cazzato. La giornata è proseguita con momenti di festa, il pranzo insieme e momenti di gioco per tutti.

L’Istituto “Cagliero” nasceva infatti nel 1892 e il suo nome riporta ad una grande persona, il Cardinal Cagliero, nato a Castelnuovo d’Asti, un uomo, che seguendo le orme di don Bosco, dedicò la sua vita ai giovani e alle missioni.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Istituto Cagliero (@istitutocagliero)

 

L’esperienza degli EESS a Mornese per Presidi, Catechisti, Direttori CFP e CGA

Dai giorni 3-5 si sono svolti a Mornese gli EESS per i ruoli laicali apicali della Ispettoria.

50 direttori CFP, presidi, CGA e catechisti, accompagnati da don Fabiano, don Alberto Martelli e don Giorgio Degiorgi, hanno svolto un percorso guidato da don Michele Molinar sulla spiritualità di san Francesco di Sales.

Il titolo delle giornate “un Dio amico, Dio del mio cuore“: dalla Parola di Dio alla scoperta di Dio operata da Francesco, la sua lettura della nostra umanità fragile e amata, alle relazioni improntate alla dolcezza innervata di verità.

Ascolto, Preghiera, silenzio, condivisione e convivialità sono stati gli elementi valorizzati assieme ad una sintetica ma dettagliata spiegazione della vita di Maria Domenica Mazzarello presentata sui luoghi della sua infanzia e scelta vocazionale.

Altre volte si erano fatte esperienze spirituali per figure laicali, ma per la prima volta il gruppo è stato esteso a ruoli educativi e non soltanto gestionali.

Incontro Economi e CGA: “Non ebbe a cuore altro che le anime”

“Non ebbe a cuore altro che le anime”

Questa la frase di don Bosco che ha guidato il momento formativo degli economi e i coordinatori della gestione amministrativa delle case dell’Ispettoria nella giornata di mercoledì 15 dicembre a Valdocco. Di seguito un resoconto dell’incontro.
***

“La formazione carismatica – ha introdotto l’economo ispettoriale, don Giorgio Degiorgi – è ancora più importante di quella professionale, perché in qualche modo la sottende. Essere economi e coordinatori della gestione amministrativa di una casa salesiana significa guardare a questi aspetti con il gli occhi e il cuore di don Bosco. A Valdocco si faceva un “commercio di anime” per portarle al Cielo e tutto, ma proprio tutto, era al servizio della missione. Solo così sappiamo che il nostro ruolo, spesso immerso nelle cose terrene, ha un orizzonte di senso molto più alto”.

Il momento formativo è stato guidato da don Enrico Lupano:

“L’Economia al servizio del carisma e della missione, ci ricorda che il criterio ultimo delle scelte economiche e gestionali è il carisma, ovvero è la vita vissuta come hanno fatto i santi. Don Bosco “non ebbe a cuore altro che le anime”.

Il carisma è come una finestra attraverso cui si vede tutto lo spazio. C’è un modo evangelico in cui vivere l’economia e un modo che, inquinando il carisma, ci porta lontano da Dio. La Chiesa ci ricorda che «mai l’economia e la sua gestione sono eticamente e antropologicamente neutre. O concorrono a costruire rapporti di giustizia e di solidarietà, o generano situazioni di esclusione e di rifiuto». Le scelte gestionali possono essere illuminate dal carisma, o possono essere fine a se stesse o, peggio, fatte per interessi personali e logiche di potere. Non solo. Non stiamo lavorando per la salvezza di una banca o di una ditta, ma all’interno di un respiro molto più ampio: il progetto di Dio per l’umanità e quindi per ogni uomo”

La giornata di formazione è poi proseguita con la visita del Museo Casa Don Bosco con gli “occhi dell’economo” per poi concludere con la preghiera del Vespro nella comunità ispettoriale e la cena fraterna.

Incontro Economi e CGA: “nessuno costruisce una torre se non ha i mezzi per farlo”

La tradizione salesiana insegna a fidarsi della Provvidenza, ma non a sfidarla. Per questo durante l’incontro degli economi e dei CGA del 10 di novembre scorso è stato presentato lo strumento del piano finanziario che ogni casa dovrà elaborare nei prossimi mesi.

Il dott. Alessandro Ferrucci ha presentato il piano finanziario della casa del Michele Rua insieme ad alcuni collaboratori dell’economato. Successivamente è stato illustrato il percorso di lavoro svolto, concentrandosi su criticità rilevate in fase di realizzazione e proposte operative. Dopo un lavoro di gruppo per casa, sono stati riepilogati i principali punti dell’analisi.

Sono poi seguite alcune comunicazioni da parte dell’Economo Ispettoriale, Don Giorgio Degiorgi relative all’accesso ai differenti bonus fiscali. Uno spazio è stato poi dedicato al confronto circa le ultime normative per il contenimento del COVID. Infine, un ultimo momento è stato dedicato alla scuola e ai contributi stanziati da parte del Ministero.

Salesiani Novara: “I salesiani insegnano: ragione, religione e amore”

L’edizione sud del settimanale diocesano di Novara L’AZIONE dedica un articolo all’Istituto San Lorenzo dei Salesiani di Novara. Di seguito l’articolo pubblicato oggi, 9 ottobre 2020, a cura di Michela Chioso.

I salesiani insegnano:
ragione, religione e amore

Dal 1894 propongono una scuola che educhi alla vita

Una scuola che educa alla vita. È questo il fine che l’Istituto salesiano San Lorenzo persegue dagli inizi del secolo scorso. Cuore pulsante dell’Opera Salesiana di Novara – attiva in città dal 1893 – si propone di orientare i giovani nel loro progetto di vita attraverso conoscenze da acquisire ma anche valori da assumere e verità da scoprire. Circa 600 i ragazzi che attualmente frequentano l’istituto paritario al Baluardo Lamarmora: 358 alla secondaria di I grado e circa 240 al liceo scientifico. Quest’ultimo, lo ricordiamo, dal 2011 comprende anche l’indirizzo Scienze Applicate, profilo che fornisce agli studenti competenze avanzate in ambito scientifico e tecnologico.

«Educare alla vita – fine ultimo di ogni scuola ma in modo particolare della scuola di don Bosco – vuol dire formare coscienze libere e persone capaci di camminare con la schiena diritta – dice don Giorgio Degiorgi, da sei anni alla guida del San Lorenzo –. Don Bosco non era un teorico dell’educazione, era un prete che veniva dal mondo contadino e aveva il grande dono di non estraniarsi dalla realtà. Il suo sistema pedagogico posava su tre pilastri: ragione, religione e amorevolezza. Ed è da questa prospettiva che noi, ancora oggi, cerchiamo di mostrare ai ragazzi la strada per imparare l’arte di vivere ed essere felici creando un ambiente in cui si sentano ben voluti, le regole non siano imposte e la religione diventi l’incontro con il Dio della gioia».

Un contesto dove il binomio “cultura-vita” tiene conto di tutte le dimensioni della personalità, non ultima la fede.

«La questione – prosegue don Giorgio – non è tanto che un giovane possa perderla, quanto piuttosto che questa fede non raggiunga l’adultità. Se non c’è una crescita nella fede quest’ultima rimane relegata all’infanzia e a un certo punto si pensa che Dio sia “cosa da bambini”, non il Signore che ti può cambiare l’esistenza».

Da qui la necessità di promuovere una scuola – ispirata dai valori evangelici – che metta i giovani al centro, che li renda protagonisti della loro formazione e del futuro del Paese, ma anche capaci di affrontare le sfide che li assediano:

«La prima vivere il tempo libero nella logica della gratuità: parlando con i ragazzi più grandi trovo in loro la fatica di programmare ogni istante della settimana. Non lasciare spazio alla gioia, alla festa nel senso cristiano del termine, a lungo andare fa perdere il senso del dono. La seconda, abituarsi alla fatica. Troppo spesso evitiamo loro ogni sforzo per raggiungere una meta. Questo non significa lasciarli soli nelle difficoltà bensì insegnare che le cose raggiunte senza impegno, di solito, sono quelle che durano poco».

Il San Lorenzo presenta dunque una “fisionomia” propria, una matrice educativa specifica, concepita da don Bosco e via via tramandata dagli educatori, attualmente una cinquantina – direttore e coordinatori inclusi – di cui 26 alle medie (3 religiosi, 23 laici) e 20 al liceo (1 religioso, 19 laici). La riapertura della scuola, così come racconta Marco Nagari, coordinatore delle attività educative e didattiche della scuola media, li ha messi di fronte alla necessità di ripensare il loro lavoro, di inventarsi un nuovo modo di approcciare i ragazzi scandito dalla regola del distanziamento e dall’uso della mascherina.

«Oggi la scuola sta vivendo un periodo particolarmente complesso e le frustrazioni sono all’ordine del giorno. In questa contingenza così particolare, tuttavia, è possibile raccogliere qualche gratificazione nello sguardo dei ragazzi».

Occhi che si nutrono della luce di altri occhi, occhi che traboccano di vita, colmi di ottimismo e curiosità.

«La scuola è vita – conclude Marco Maria Schiorlin, coordinatore delle attività educative e didattiche del liceo scientifico –. Vita che negli ultimi mesi è profondamente cambiata ma che ci ha fatto riscoprire la bellezza dei gesti semplici, dei segni d’affetto, della quotidianità. Le novità, le sfide e le incertezze sono tante: unica sicurezza la grande passione educativa che gli insegnanti mettono nella loro missione per dare senso e valore alla scuola».

Una scuola in bilico fra passato e futuro, stabilità e cambiamento, tradizione e innovazione. Ma, nel caso dell’istituto San Lorenzo, con un obiettivo costante e di grande integrità: portare i giovani a essere “onesti cittadini e buoni cristiani”.

Michela Chioso

Salesiani Novara: La festa di San Giovanni Bosco – Podcast Vatican News

Il 2 febbraio scorso, il podcast Doppio Click di Vatican News dedica la puntata alla ricorrenza di San Giovanni Bosco. Ospite del collegamento il direttore dell’opera salesiana di Novara, don Giorgio Degiorgi.

Di seguito l’articolo pubblicato con il podcast dedicato.

Nella “macchina del tempo radiofonica” di Doppio click in questa puntata celebreremo la festa di San Giovanni Bosco. Sono 134 i Paesi nel mondo dove la presenza dei salesiani permette ogni giorno di dare forma alle indicazioni del sacerdote piemontese: “Siate buoni cristiani ed onesti cittadini“. Ascolteremo le parole pronunciate dal Papa a Valdocco nel 2015, in occasione del bicentenario della nascita del santo. Ospite don Giorgio Degiorgi, direttore dell’istituto salesiano San Lorenzo di Novara. Spazio anche ai sogni di don Bosco, fondamentali per capirne la figura, ed al primo contratto di apprendistato in Italia, voluto anche dal fondatore dei salesiani.

Business e solidarietà, BNI Le Colline a favore dell’Istituto salesiano San Lorenzo di Novara

Il 22 novembre scorso il direttore dell’Istituto salesiano San Lorenzo di Novara, Don Giorgio Degiorgi, è stato ospite ad una serata organizzata da alcuni imprenditori novaresi e valsesiani del Capitolo BNI Le colline, durante la quale ha avuto la possibilità di ricevere un contributo per l’Istituto da parte del Capitolo BNI.

Si riporta di seguito un estratto dell’articolo pubblicato dall “Opinionista news”.

Il Direttore Don Giorgio Degiorgi ha ringraziato gli imprenditori novaresi e valsesiani per la generosità dimostrata.

Entrare a far parte del “Capitolo BNI Le colline” è stato un importante punto di svolta nella vita dei diversi imprenditori che lo scorso 22 novembre, nel ristorante pizzeria La Giara di Romagnano Sesia, hanno raccontato le proprie storie di fronte a un gremito pubblico composto da titolari d’impresa.

“Faccio BNI perché il passaparola è molto efficace per il mio lavoro” Ha spiegato con emozione ad esempio l’avvocato Gianluca Guala Molino.

“Facciamo BNI perché da soli si può andare veloci ma insieme si può andare molto lontano”, ha sottolineato con un sorriso di incoraggiamento l’impresario edile Fiorenzo Zaggia.

Via via ogni membro ha preso il microfono e ha poi raccontato cosa lo spingesse a partecipare ogni venerdì alla riunione nel palazzo Gallarati alle ore 7.00, luogo che consente ad ognuno di frequentare BNI e contemporaneamente avere l’intera giornata a disposizione da dedicare al proprio lavoro.

“Durante le riunioni – ha spiegato l’Assistant Director Denise Regalli – si fa networking tra imprenditori e ci si scambia referenze”

Una formula vincente se si pensa che attualmente con 9 mila capitoli BNI attivi nel mondo, gli iscritti sono oltre 260 mila a livello internazionale e più di 10 mila in Italia, con un volume d’affari generato che nel solo territorio italiano supera i 300 milioni di euro. C’è anche un importante risvolto sociale: ovunque si crei un gruppo BNI, cresce la sensibilità per il benessere del territorio da parte degli imprenditori che ne fanno parte.

Nell’ ottica di aiutare la comunità BNI le colline ha organizzato un evento di beneficenza. L’istituto salesiano San Lorenzo di Novara, protagonista di questa buona azione, da numerosi anni si occupa di educare i ragazzi, offrendo loro un’adeguata preparazione didattica e un costante supporto spirituale. Ospite di questa serata è stato il direttore dell’istituto salesiano Don Giorgio Degiorgi che ha proposto un accattivante racconto sul senso della fiducia, elemento chiave BNI perché, ha spiegato Denise Regalli,

“e solo grazie al rapporto fiduciario che si crea tra i diversi membri del capitolo che il sistema del passaparola strutturato funziona in tutta la sua potenza, generando business”.