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Forum SYM: Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale. I risultati del confronto

Dal sito infoANS.

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Al mattino di mercoledì 2 agosto 2023, mentre già centinaia di migliaia di giovani affollavano e riempivano di entusiasmo le strade di Lisbona, una selezionata rappresentanza di ragazzi e ragazze del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) partecipava al “Forum SYM” (dall’acronimo dell’MGS in inglese).

La loro missione: “Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale”. Ora, a distanza di qualche giorno, dopo aver raccolto e organizzato la grande quantità di materiali prodotti e condivisi durante quell’appuntamento, il Settore per la Pastorale Giovanile dei Salesiani di Don Bosco, guidato da don Miguel Angel García Morcuende, presenta i risultati di questo confronto.

A partecipare a quest’atteso confronto, tenuto presso la Casa Ispettoriale dei salesiani di Lisbona, nell’ambito della Giornata del Movimento Giovanile Salesiano (SYM Day) durante la GMG di Lisbona 2023, sono stati circa 250 giovani, che hanno dialogato con il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, la Madre Generale FMA, Madre Chiara Cazzuola, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile SDB, don Miguel Angel García Morcuende, e la Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile FMA, suor Runita Borja.

Dopo la registrazione dei partecipanti, il forum è iniziato con un contributo sul tema dell’evento – Immaginare il Movimento Giovanile Salesiano Mondiale – offerto da suor Borja e don García Morcuende.

La presentazione si è conclusa con il seguente spunto di riflessione, per la successiva condivisione nei diversi gruppi linguistici: identificate un’importante questione o sfida globale su cui pensate che il Movimento Giovanile Salesiano possa dare un contributo significativo e visibile, e proponete di conseguenza delle linee di azione concrete.

La diversità delle risposte richiama già da sola l’attenzione sia dei giovani, sia degli adulti SDB, FMA e della Famiglia Salesiana sulla necessità di rispondere alle sfide del tempo.

I giovani chiedono di essere formati su vari aspetti della loro crescita, come l’identità, il discernimento vocazionale, la fede e la spiritualità salesiana; SDB, FMA e membri della Famiglia Salesiana sono chiamati ad accompagnare i giovani, specialmente i poveri e i migranti, e le loro famiglie.

I giovani desiderano formare la propria identità venendo assistiti nel loro sviluppo sessuale, affettivo, emotivo e mentale, per poter vivere una vita degna.

Vivendo seriamente la loro vita con Cristo, vogliono scoprire la loro vocazione, approfondire la loro fede cattolica ed essere al servizio dei loro compagni e della Chiesa.

Hanno anche espresso il desiderio di crescere nella spiritualità giovanile salesiana e nell’ecologia integrale.

E nel perseguire questi aspetti di crescita, sperano di essere accompagnati dalle loro famiglie nel vivere la fede.

I risultati di questa splendida riflessione chiedono anche un accompagnamento da parte degli SDB, delle FMA e dell’intera Famiglia Salesiana. Questo accompagnamento significa prendersi del tempo per ascoltare i giovani, per camminare con loro alla scoperta della loro vocazione, per approfondire la conoscenza e la pratica della fede cattolica e della spiritualità salesiana, e per prendersi cura delle famiglie.

Il mondo, infatti, pone ai nostri giovani e alla Famiglia Salesiana sfide sempre più grandi.

Si spera che il Forum SYM serva come esperienza concreta di ascolto dei giovani, e che sproni la Famiglia Salesiana a quell’accompagnamento gioioso e significativo che i giovani tanto desiderano.

RMG – Pubblicazione di “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo due anni di ascolto, sintesi e riflessione, il Settore per la Pastorale Giovanile ha pubblicato in sei lingue il testo “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”.

Don Miguel Angel García Morcuende, uno dei due autori, spiega che

“Don Bosco consapevolmente scelse di coinvolgersi direttamente nella vita e nelle situazioni fisiche, emotive, mentali e spirituali dei suoi ragazzi. Molte delle loro storie di abbandono e solitudine nascondevano situazioni complesse che lui stesso aiutava a illuminare e ad orientare. L’attenzione alla dimensione affettiva era costantemente contemplata nel suo Sistema Preventivo”.

Antonella Sinagoga, da parte sua, commenta che

“in una chiave interpretativa attuale l’educazione all’affettività è oggi un’opportunità per ascoltare e accogliere preoccupazioni, dubbi e ricerche in una prospettiva integrata. Affettività e sessualità sono due aspetti essenziali del benessere e sono destinati ad accompagnare le relazioni delle persone per tutta la vita”.

Il libro vuole essere uno strumento per gli educatori per sistematizzare i concetti e gli atteggiamenti legati all’educazione affettiva e sessuale. Questa combinazione di conoscenze e atteggiamenti porterà gradualmente allo sviluppo di competenze e criteri che aiuteranno l’educatore ad accompagnare e guidare i giovani in modo flessibile e appropriato a tutti i contesti di vita.

  • Il primo capitolo è una lettura della situazione attuale in cui, principalmente, il sesso è ridotto a cosa, espresso ed esibito in modo mercificato, il che impedisce lo sviluppo di relazioni autentiche. Tutto ciò costituisce una responsabilità per l’educatore.
  • Nel secondo capitolo, dopo una ridefinizione delle principali caratteristiche dell’adolescenza e dei corrispondenti compiti di sviluppo, si passa a considerare alcune delle domande e delle perplessità dei giovani rispetto al rapporto tra relazioni e corporeità.
  • Il terzo capitolo presenta alcune premesse concettuali per la costruzione di un quadro teorico che permetta di affrontare e trattare il tema nel modo più completo possibile. Delle comprensioni poco critiche possono impedire all’educatore di affrontare questi temi in modo sufficientemente equilibrato.
  • Per dare senso a questo delicato e rilevante ambito della missione educativa, il quarto capitolo esplora il grande esempio di Gesù, riconoscendo come, in alcuni episodi evangelici, egli abbia creato luoghi concreti di accoglienza.
  • Il quinto capitolo esamina il cammino della Chiesa, soffermandosi in particolare su Amoris Laetitia, che segue la via del dialogo, dando importanza all’ascolto e alla comprensione.
  • Nel sesto capitolo vengono presentate alcune riflessioni pratiche sugli ambiti da esplorare per la crescita personale degli educatori. Queste pagine servono ad approfondire e ad elaborare le sfide emerse negli incontri di studio con i Delegati di Pastorale Giovanile.
  • Nel settimo capitolo vengono affrontati in chiave salesiana dieci criteri educativi, tutti legati ai temi trattati in precedenza.

I lettori potranno approfondire i legami tra Sacra Scrittura, Magistero, etica, scienze umane e vita reale. Questo percorso di studio e condivisione, che ha coinvolto 60 persone e diverse università, ha offerto l’opportunità di riflettere su un tema complesso, attuale e, per certi aspetti, controverso dell’educazione all’amore; si tratta, dunque, di un “lavoro in corso” in cui sono raccolti alcuni criteri fondamentali, finalizzati all’accompagnamento globale degli adolescenti e dei giovani verso la maturità affettiva.

Incontro europeo dei Coordinatori Ispettoriali delle Scuole: lo scopo della scuola è trasformare gli specchi in finestre

Dall’articolo di ANS – Europa

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Il 17 gennaio si sono riuniti i Coordinatori Ispettoriali delle scuole dei Salesiani di Don Bosco in Europa, convocati da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, e Antonio Rodríguez López, Coordinatore della “Commissione Scuola Salesiana Europa-Coordinamento SDB”.

L’incontro è iniziato con una motivazione al lavoro in rete, al fine di condividere valori e sforzi nel mondo dell’innovazione e avere una visione rigorosa di ciò che l’apprendimento reale comporta per ogni studente in classe nel quotidiano. La scuola salesiana, è stato osservato nella circostanza, non è solo impegnata a migliorare il rendimento scolastico e lo spessore educativo-pastorale: trasforma gli specchi in finestre, cioè aiuta i giovani a conoscere e a formarsi per aprirsi al futuro.

Durante l’incontro ai Delegati è stata consegnata la Carta d’Identità della Scuola Salesiana, in 6 lingue.

In secondo luogo, si è svolta un’ampia riflessione sui risultati globali e nazionali dell’“Educobarometro”: un questionario di ricerca condotto con i membri delle équipe Direttive delle Scuole e dei Centri di Formazione Professionale d’Europa.

Tra le conclusioni emerse e discusse dall’équipe, si segnala in primo luogo che sarebbe importante che le équipe di gestione potessero dedicare più tempo alla pianificazione e al sostegno degli studenti e delle loro famiglie, riducendo il tempo dedicato a compiti organizzativi e burocratici. Si dovrebbe pertanto prendere in considerazione la ridistribuzione delle funzioni.

Inoltre, dovrebbero essere progettati dei corsi di formazione per facilitare lo sviluppo delle capacità di leadership e di coordinamento dei gruppi, con attenzione ai progetti interdisciplinari, alle metodologie innovative e al benessere emotivo degli insegnanti. Per questi ultimi, si dovrebbero incoraggiare incontri, dibatti, comunicazioni e informazioni per creare un clima di sostegno e fiducia per il loro sviluppo personale e professionale.

Il messaggio trasmesso dai gruppi dirigenti sembra andare nella direzione di rafforzare l’identità salesiana. E potrebbe essere un buon approccio quello di collegare l’identità salesiana con alcune delle principali aree di interesse delle équipe direttive e docenti, come l’innovazione pedagogica, l’inclusione educativa o il benessere emotivo.

La proposta principale per migliorare la qualità delle scuole, in definitiva, è un insegnamento più attivo, cooperativo e basato su progetti.

L’impegno per un’educazione inclusiva si basa in larga misura sul sostegno delle équipe di gestione, così come sull’accompagnamento degli alunni e sulla cura del rapporto con le famiglie.

Da ultimo è stato ricordato che temi e conclusioni di questo raduno verranno ripresi in futuro con le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA).

L’incontro dei Consigli Generali dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Valdocco

Dall’Agenzia ANS di Torino:

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Si è rinnovato ancora una volta nel pomeriggio di ieri, giovedì 22 dicembre, il fraterno incontro del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e del suo Consiglio Generale, con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e il suo Consiglio Generale. L’appuntamento si è realizzato presso la Casa Madre dei Salesiani, a Valdocco, ed è stato caratterizzato dal consueto clima di amicizia e di condivisione della spiritualità salesiana.

L’incontro, che è stato coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, è ormai da anni una tradizione consolidata tra i due Consigli Generali, che si rinnova a cadenza semestrale, in estate e in inverno, quando entrambi gli organi si ritrovano per le rispettive sessioni plenarie.

A caratterizzare quest’incontro sono stati in particolare due elementi: in primo luogo, la celebrazione di ringraziamento in prossimità del Natale, che ha indirizzato i momenti comuni e i tempi di confronto nello spirito di una condivisione comunitaria e fraterna; e in secondo luogo, una condivisione sull’animazione vocazionale.

Il programma ha previsto in apertura l’accoglienza della Madre Generale, Madre Chiara Cazzuola, e delle sue Consigliere, alle 16 dell’ora locale.

Nelle sue parole di accoglienza il Rettor Maggiore ha parlato

del senso di gratitudine e semplicità per tutti i membri dei due Consigli per il dono di stare insieme nella casa del nostro padre Don Bosco, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, luogo che ci parla delle nostre radici e della nostra storia. Trovarci qui a nome di Don Bosco e Madre Mazzarello ci fa tanto bene e ci dà un grande senso di famiglia. Una vera testimonianza di fraternità per tutta la Famiglia Salesiana. Con tutto il cuore e affetto, benvenute.

Madre Chiara Cazzuola, da parte sua, ha risposto:

Siamo molte contente di essere qui. Veramente ci sentiamo a casa. Don Ángel è un segno di comunione e unità per tutti noi. È molto bello stare qui, e insieme guardare il futuro.

Durante l’assemblea comunitaria don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha guidato una sessione sul tema della animazione vocazionale, principio ispiratore e traguardo della Pastorale Giovanile Salesiana. Ha sottolineato la importanza di fare “l’animazione vocazionale all’interno della pastorale giovanile, e ha invitato tutti a guardare questo momento della storia della Congregazione Salesiana e dell’Istituto delle FMA come grande opportunità per promuovere la “cultura vocazionale”: con la preghiera insistente e con la testimonianza appassionata della vocazione che Dio dona a ciascuno.

Ha anche ricordato che tutti i Salesiani e le FMA sono cuore, memoria e garanti non solo del carisma salesiano, ma anche della propria vocazione, e che il vero motore della nostra vita consacrata è la sequela di Gesù Cristo. Ancora, ha aggiunto che bisogna saper custodire la presenza salesiana in mezzo ai giovani e ha sottolineato l’importanza del rinnovamento e la rivitalizzazione della vita comunitaria, il ruolo centrale della comunità educativa pastorale e la fiducia nel cuore generoso dei giovani.

Dopo la presentazione di don García Morcuende, suor Runita Borja, Consigliera per la Pastorale Giovanile delle FMA, ha aperto un momento per la condivisione a partire da alcune domande, principalmente su quale sono i segni di speranza presenti nell’animazione vocazionale delle due Congregazioni.

Il momento fraterno ha raggiunto il suo apice con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, all’interno delle Camerette di Don Bosco. Nella sua omelia il Rettor Maggiore ha sottolineato la importanza di “dare il meglio di noi a Dio e ai giovani”. Ha ricordato che Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice hanno in Don Bosco e Madre Mazzarello due esempi di santi che hanno vissuto con grande semplicità e generosità.

Alle volte – ha sottolineato il Rettor Maggiorec’è il rischio umano. Noi abbiamo fatto la scelta più preziosa nella vita religiosa: abbiamo consegnato la nostra vita a Dio. Succede alle volte che nel nostro quotidiano dimentichiamo di essere generosi, che le nostre energie vanno spese per servire l’altro”.

Quindi, ha concluso ricordando che Maria, la Madre di Gesù, è l’esempio della vera e generosa consegna a Dio e agli altri.

Questo tempo di preziosa e ricca condivisione è terminato dopo la celebrazione con l’agape fraterna e lo scambio dei regali.

Campobosco 2022 – Il Rettor Maggiore ai giovani: “Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

Si è concluso l’8 agosto con il ritorno a Barcellona dei circa 800 partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo.

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Si è chiuso l’8 agosto, con il ritorno a Barcellona dei circa 800 giovani partecipanti, l’edizione 2022 del Campobosco, un pellegrinaggio sui Luoghi Salesiani e un viaggio di discernimento e scoperta interiore per i giovani animatori del Movimento Giovanile Salesiano di Spagna e Portogallo. Nelle ultime giornate i partecipanti hanno vissuto alcuni tra i momenti più significativi del loro viaggio, con le tappe a Mornese, Torino e Valdocco, e le parole di animazione della Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Chiara Cazzuola, e del X Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Il 3 agosto 2022 i ragazzi e le ragazze del MGS hanno riempito di allegria e di colore le strade e i luoghi carismatici del piccolo paese di Mornese. Giunti con 14 pullman, i giovani, divisi in due grandi gruppi, hanno visitato a rotazione la Valponasca, la parrocchia, le case del paese e il Collegio e hanno celebrato l’Eucarestia ai Mazzarelli, nel santuario.

In serata, l’appuntamento comune per tutti, tanto atteso soprattutto dai giovani provenienti dalle realtà delle FMA, per la “Buona notte salesiana” di Madre Chiara Cazzuola.

“Sono molto contenta di potervi incontrare. Vi ho seguiti in questi giorni attraverso i video, le interviste, l’ascolto dell’inno e tutto quello che avete vissuto in queste prime giornate. È speciale incontrarvi in questo cortile desiderato da Don Bosco, in cui riecheggia la consegna data da Madre Mazzarello, che si rinnova per noi vedendovi qui stasera: ‘A te le affido’; e possiamo completare, con un’aggiunta, pensando a tutti voi: A te li affido”.

Con le parole di Papa Francesco nel suo recente viaggio in Canada, Madre Cazzuola li ha poi incoraggiati ad andare avanti, senza perdere la speranza, puntando sempre “verso l’alto” e facendo squadra, per “essere luce”:

“Anche voi, chiamati alle altezze del cielo e a splendere in terra, siete fatti per brillare insieme”.

Quindi, ha terminato assicurando loro la preghiera a Maria Ausiliatrice da parte sua e di tutte le FMA.

Dopo aver trascorso la giornata di giovedì quattro agosto ancora tra riflessioni, meditazioni, spiritualità e condivisione, i giovani del MGS della penisola iberica hanno vissuto nella giornata del 5 agosto il tanto atteso incontro con “Don Bosco”, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, e poi hanno avuto modo di ascoltare la viva voce del “Don Bosco di oggi”, Don Á.F. Artime.

Come consueto per tutta l’esperienza, i giovani sono stati divisi in due gruppi: quelli del primo gruppo hanno avuto l’opportunità di perlustrare l’intero complesso della Casa Madre salesiana: il Museo Casa Don Bosco, autentico scrigno di ricchezze di salesiane; la basilica, con le numerose cappelle e le figure di santità salesiana; e il cortile, luogo di mille aneddoti legati alla figura del Santo dei Giovani e dei personaggi che popolarono il primo Oratorio.

Quelli del secondo gruppo, accompagnati da don Alejandro Guevara, Animatore Spirituale Mondiale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, hanno conosciuto alcuni luoghi fondamentali dell’esperienza torinese di Don Bosco esterni alla cittadella salesiana, come il “Rondò della Forca” e la statua dedicata a don Cafasso, confessore dei condannati a morte; il Santuario della Consolata, dove Don Bosco andava a pregare; la Chiesa di San Francesco, con la sua sacrestia dove Don Bosco incontrò il primo ragazzo dell’oratorio, Bartolomeo Garelli.

Alle cinque del pomeriggio, di nuovo tutti insieme, ragazzi e ragazze hanno avuto un incontro di dialogo con il Rettor Maggiore, nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Il X Successore di Don Bosco ha risposto con tono amichevole e rilassato alle domande di alcuni giovani su temi riguardanti Don Bosco oggi, il carisma salesiano nel mondo, la risposta salesiana ai giovani più poveri (in merito alla quale ha parlato della necessità di avere delle “case salesiane con porte aperte e presenze affettive ed efficaci”); sulla sinodalità (per cui ha parlato di una Chiesa in cui tutti hanno un posto); e anche su temi dibattuti, come il ruolo delle donne nella Chiesa e il celibato nel sacerdozio; o, ancora, sull’essere cristiano nel mondo di oggi, sui momenti belli e quelli spiacevoli dei suoi otto anni e mezzo come Rettor Maggiore e sulle sfide che i giovani di oggi devono affrontare.

Alle 18:30 ha avuto poi inizio la Messa – trasmessa anche sulle reti sociali –  presieduta dal Rettor Maggiore e concelebrata da numerosi altri salesiani, tra cui don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere per la Pastorale Giovanile, e don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Di fronte all’intera basilica piena di giovani, Don Á.F. Artime ha presentato il luogo in cui si trovavano, spiegando che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice i missionari salesiani partirono dal 1875 per tutti gli angoli del mondo, e ha illustrato anche la pala d’altare del Lorenzone raffigurante Maria Ausiliatrice. Poi ha ripreso i tre verbi che guidano il Campobosco 2022 – “osa”, “fidati” e “vivi” – e ha affermato:

“Osate affrontare le sfide della vita e mettetele nelle mani di Dio, perché vi darà una grande pace; abbiate fiducia nel fatto che Dio ci sostiene e vivete in pienezza, essendo felici del vostro progetto di vita”.

“Siate discepoli missionari del Signore, con la genialità del carisma salesiano”

è stata, infine la sua consegna.

La giornata di sabato 6 agosto ha poi visto i due gruppi di giovani invertire gli itinerari di visita alla Torino salesiana e a Valdocco rispetto a quelli del giorno precedente. Nel pomeriggio, invece, tutti radunati nella Cattedrale di Torino, che ospita la reliquia della Sindone, i giovani del Campobosco hanno partecipato all’Eucaristia presieduta da don José Miguel Núñez Moreno, Direttore del Centro Salesiano di Pastorale Giovanile della Spagna; il quale, da parte sua, ha esortato i giovani con queste parole:

“Il Campobosco ha messo il fuoco dentro di noi; vogliamo che si incarni in giovani audaci e capaci di cambiare il mondo, come Don Bosco chiese e realizzò a suo tempo”.

E poi, con riferimento alla Sindone, ha concluso:

Vogliamo chiedere a Dio che anche noi possiamo portare la sua impronta in mezzo agli altri, come la Sindone ha fatto con Gesù”.

Con la conclusione della Messa d’Invio, i circa 800 giovani che hanno partecipato al Campobosco 2022 sono stati rimandati alle loro presenze salesiane di origine come testimoni di ciò che hanno vissuto in questi intensi giorni a Barcellona, Castelnuovo Don Bosco, Mornese e Torino, portando con loro una rinnovata fede in Cristo Gesù e un nuovo entusiasmo per mettersi a disposizione dei loro coetanei.

Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7 – don Miguel Angel García Morcuende

Si è svolge oggi l’evento dal titolo “Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: Potenziare il potere trasformativo dell’educazione” a latere del Forum Politico di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile attualmente in corso a New York (5-12 luglio 2022). Come relatore introduttivo, don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana. Di seguito l’articolo pubblicato da ANS.

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ONU – Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: “Potenziare il potere trasformativo dell’educazione”. Intervento del Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile

Si svolge oggi, a partire dalle ore 13:30 (UTC+2), un evento a latere del Forum Politico di Alto Livello delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile attualmente in corso a New York (5-12 luglio 2022), sotto gli auspici dell’ECOSOC, il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. Tale evento a latere, patrocinato da “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti d’America, ha per tema: “Investire nell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4.7: Potenziare il potere trasformativo dell’educazione” e vede come relatore introduttivo don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana.

L’evento patrocinato da “Salesian Missions”, grazie alla collaborazione di don Thomas Pallithanam, rappresentante salesiano presso l’ECOSOC, intende affrontare la necessità impellente di un’educazione integrale, con particolare attenzione alla meta n° 7 dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (OSS) n° 4 (“Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”).

Sebbene siano stati compiuti notevoli progressi in questo campo, ancora non sono stati raggiunti i vari obiettivi prefissati. E, nonostante l’educazione sia sempre stata vista come un fattore di sviluppo, le disuguaglianze nel mondo continuano a crescere.

Gli obiettivi di cui al punto 4.7 possono rendere l’educazione veramente trasformativa.

E mentre la comunità internazionale si prepara al Summit sull’Educazione Trasformativa del settembre 2022, la sfida da vincere è quella di rendere l’educazione un vero e proprio motore di sviluppo.

Nel suo discorso introduttivo, don García Morcuende richiama innanzitutto la figura di Don Bosco, “una persona che fu fortemente impegnata nell’educazione, un grande costruttore di opere educative per le nuove generazioni, alle quali trasmise molti valori attraverso la scuola, la cultura e la formazione professionale: i suoi ragazzi venivano formati per essere lavoratori onesti e competenti, attori sociali dotati di grande senso civico, di cittadinanza attiva. Il suo è un messaggio moderno per i tempi di allora e di oggi”.

Sul modello del fondatore, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile fa derivare la concezione dell’educazione salesiana: “Nella nostra istituzione, la Congregazione Salesiana, l’educatore è sempre attento ai bisogni quotidiani dei giovani, è consapevole del suo impatto trasformativo in campo educativo, sociale e anche politico”.

E ricorda anche che per i Salesiani, presenti in 134 Paesi del mondo, con oltre 3.000 scuole, più di 700 Centri di Formazione Professionale e 90 Centri di istruzione superiore, oltre 1.000 centri dedicati alla popolazione giovanile più bisognosa, “è necessario mettere a punto un’intuizione intellettuale ed emotiva del mondo giovanile, soprattutto di quello più ‘abbandonato’: l’educazione, se non è integrale, oggi non è più efficace”.

Sviluppando il suo pensiero don García Morcuende argomenta ancora che “la società deve fare in modo che tutte le persone ricevano un’educazione integrale basata sul dialogo, sull’uso responsabile della libertà, sulla scoperta e sullo sviluppo delle competenze che abbiamo, sull’autonomia come capacità di autoregolazione di ognuno di noi, sull’empatia verso gli altri, e in breve, il suo interesse è quello di trasformarci in cittadini con sentimenti equilibrati e con la possibilità di sviluppare le nostre competenze”.

Si tratta, in poche parole, di coltivare “i valori degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, senza i quali l’educazione non può essere trasformativa”.

Per questo il Consigliere Generale richiama anche gli appelli di Papa Francesco per un Patto Globale sull’Educazione, così come il convergente Summit sull’Educazione Trasformativa di settembre 2022 convocato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, entrambi mossi dalla consapevolezza che “Più i giovani sono educati ai valori, meglio possono lavorare per rendere questo mondo un posto migliore, dove regnino la pace e la giustizia e dove nessuno sia lasciato indietro”.

L’evento è moderato da Barbara Terenzi, Responsabile dell’Ufficio per i Diritti Umani e l’Advocacy dell’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”, e vede gli interventi anche di altre personalità e rappresentanti di agenzie internazionali, ONG e realtà impegnate a favore dei Diritti Umani.

Volontariato Missionario Salesiano: primo Incontro del Comitato Consultivo a Valdocco

Il Comitato Consultivo del Volontariato Missionario Salesiano (VMS) si è riunito a Valdocco dal 31 Maggio al 9 Giugno per redigere il primo Piano Strategico per promuovere il VMS nella Congregazione Salesiana. Di seguito la notizia riportata dal sito ANS.

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Il carisma salesiano è uno solo e, seguendo le ali dello Spirito, si incarna in ogni contesto rispettandolo e arricchendolo. Un’espressione privilegiata di questo dinamismo è il volontariato missionario, ossia quando un giovane decide di spendere del tempo della propria vita in un posto diverso dalla sua casa mettendosi a servizio di un’opera salesiana, guidato dalla comunità che lo accoglie e preparato da un percorso di formazione specifica prima della partenza.

I Salesiani, seguendo l’esempio di Don Bosco, hanno sempre avuto a cuore esperienze del genere e continuano a promuoverle in tutto il mondo salesiano. A seguito della pubblicazione del manuale “Il volontariato nella Missione Salesiana” nel 2019, alcuni laici coordinatori del volontariato nelle proprie Ispettorie hanno iniziato a radunarsi periodicamente condividendo le sfide e le gioie del proprio lavoro e gradualmente i Settori per le Missioni e per la Pastorale Giovanile dei Salesiani si sono uniti per avviare una riflessione più ampia sul volontariato missionario salesiano. Così è nato il Comitato Consultivo del VMS: un esempio molto bello di missione condivisa tra laici e consacrati e di collaborazione piena tra Pastorale Giovanile e Animazione Missionaria.

All’interno dell’equipe al momento ci sono don Pavel Ženíšek e Marco Fulgaro, membri del Settore per le Missioni; don Rafael Bejarano Rivera, membro del Settore per la Pastorale Giovanile; Juan Carlos Montenegro, dall’Ispettoria Stati Uniti-Ovest (SUO), Lauren Hichaaba, dall’Ispettoria Australia – Pacifico (AUL); e Adam Rudin, dall’Ispettoria Stati Uniti-Est e Canada (SUE).

Dopo due anni di incontri online, con orari flessibili per via dei fusi orari (6 di mattina in Australia, 22 in Italia…), il Comitato Consultivo si è incontrato per la prima volta in presenza a Valdocco, dal 31 Maggio al 9 Giugno. Dieci giorni di lavoro molto intenso, da cui è nata la bozza del Piano Strategico per i prossimi anni per rafforzare il VMS a livello di Congregazione. Quattro sono state le aree individuate dopo il confronto con le Ispettorie, attraverso due sondaggi e diversi colloqui personali, e dopo la riflessione dell’équipe: collaborazione e rete, formazione, accompagnamento, sviluppo. Per ciascuna di queste aree sono stati individuati alcuni obiettivi, con attività da mettere in pratica contando sull’aiuto di tanti attori diversi del mondo Salesiano.

Il lavoro è stato accompagnato dai due Consiglieri per la Pastorale Giovanile, don Miguel Ángel García Morcuende, e per le Missioni, don Alfred Maravilla, in linea con la programmazione dei Settori, in cui sono contenute diverse indicazioni sul volontariato.

Inoltre, la riflessione è stata ampliata dalla condivisione con tutti i Consiglieri Regionali, che hanno espresso la loro visione del VMS all’interno dei Paesi appartenenti a ciascuna delle 7 Regioni della Congregazione Salesiana, e dal confronto con l’equipe del Settore per la Formazione.

“Che questo lavoro porti frutti fecondi a beneficio di tanti giovani e delle comunità salesiane in tutto il mondo!”

è l’auspicio dei membri del Comitato Consultivo del VMS dopo questo intenso periodo di impegno.

DBTech Europe: una risposta alla Formazione Professionale Salesiana in Europa

Il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel García Morcuende, ha animato gli Ispettori d’Europa in merito al piano di lavoro progettato per l’implementazione della rete dei Centri di Formazione Professionale (CFP) europei, che prende il nome di DBTech Europe”. Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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Sin dalle sue origini la Congregazione Salesiana è conosciuta e apprezzata nel mondo per i suoi Centri di Formazione Professionale (CFP), che offrono ai giovani uno sviluppo integrale e una preparazione di qualità per il mondo del lavoro, che permette loro di affrontare il futuro con fiducia e responsabilità. I Centri salesiani di Formazione Professionale offrono un servizio di orientamento, educazione e formazione professionale seguendo la metodologia educativa di San Giovanni Bosco.

Il loro principale punto di forza, come Centri Educativi Salesiani, risiede infatti nel Sistema Preventivo di Don Bosco. Il loro lavoro quotidiano è mirato e adattato alle esigenze degli allievi, in modo che acquisiscano le loro competenze e vengano guidati a compiere ciascuno il proprio passaggio verso una vita attiva e di piena cittadinanza.

I Salesiani oggi animano circa 1.845 scuole tecniche e centri di formazione professionale in 108 Paesi, attraverso i quali educano più di 1,2 milioni di persone. In Europa, la formazione professionale salesiana conta 196 centri in 19 Paesi europei (13 negli Stati membri dell’UE), che servono un totale di 62.640 studenti.

Secondo un’indagine effettuata nel 2021 su tutti i centri europei di formazione professionale salesiani, il successo formativo medio degli studenti dei CFP salesiani in Europa è dell’88,5%: un anno dopo la qualifica/diploma, il 34,46% degli studenti qualificati ha un lavoro/occupazione stabile, il 54% prosegue gli studi verso un diploma o un percorso di formazione professionale superiore, mentre solo il 7,3% rimane senza un lavoro stabile.

Diviene pertanto sempre più evidente la necessità di creare una rete europea che rappresenti e coordini i CFP salesiani europei. Ecco perché il 28 novembre 2021, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel García Morcuende, ha animato gli Ispettori d’Europa in merito al piano di lavoro progettato per l’implementazione di questa rete, chiamata “DBTech Europe”.

Da dicembre 2021 ad aprile 2022 è stata creata una Commissione dai numeri ridotti e formata da rappresentanti di diversi Paesi europei, che ha lavorato per definire gli obiettivi dell’ente, le sue finalità e i suoi contenuti. Nei mesi di aprile e maggio 2022 il “documento quadro” è stato presentato agli Ispettori per l’approvazione e l’ulteriore sviluppo del progetto.

L’esperienza precedente conseguita attraverso il progetto “DBWAVE” ha dato molte possibilità di progettare con maggiore precisione la nuova realtà del coordinamento dell’educazione e della formazione professionale in Europa. Questo progetto era consistito in una risposta educativa per aumentare l’occupabilità e l’inclusione sociale dei giovani attraverso l’Educazione e la Formazione Professionale. Il sito https://dbtecheurope.eu mostra il percorso intrapreso in questa direzione e raccoglie informazioni e strumenti comuni per la formazione professionale salesiana europea che rientrano nella strategia della futura rete.

Il “documento quadro” a medio termine mira a raggiungere 7 obiettivi specifici: promuovere l’internazionalizzazione dei profili degli studenti salesiani; promuovere lo sviluppo professionale e tecnico di insegnanti, formatori e dirigenti delle scuole salesiane; migliorare la qualità, la pertinenza, l’apertura e l’inclusività dei sistemi formativi salesiani in Europa; promuovere la rilevanza dei centri, dei servizi e dei sistemi di formazione professionale in Europa per il progetto educativo salesiano; sviluppare alleanze strategiche e costruire collaborazioni per l’innovazione; promuovere e far conoscere la pedagogia, il marchio e la visione salesiana della formazione professionale; costruire una rete che favorisca la rappresentatività, l’adozione di procedure di gestione qualificate e la sostenibilità.

È stata scelta una persona per coordinare il progetto e nei prossimi mesi verranno studiati il piano strategico, la forma giuridica, la sede, l’organigramma di base e tutti i passi necessari per la sostenibilità economica di questo nuova e importante iniziativa salesiana.

Risultati e prospettive della III Scuola per Delegati ispettoriali per la PG Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Sono terminate mercoledì 18 maggio le attività della III Scuola di Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana. Le sessioni formative, che hanno coinvolto circa 50 Delegati ispettoriali di Pastorale Giovanile provenienti da tutto il mondo, sono state organizzate in moduli teorico-applicativi i cui insegnamenti si sono concentrati intorno ad una pluralità di temi di assoluta rilevanza.

Tali temi sono stati:

1. Visione antropologica e chiavi interpretative del modello educativo pastorale salesiano.

2. Fonte carismatica del modello educativo pastorale salesiano: Il Sistema Preventivo ed il “cuore oratoriano”.

3. La leadership pastorale, lo sviluppo di relazioni interpersonali significative e il fronteggiamento dei conflitti.

4.  Organicità e continuità nella Pastorale Giovanile: dinamiche all’interno di un’Ispettoria, gestione delle commissioni e gruppi in ambito pastorale ispettoriale.

5. Intervento pastorale nelle Comunità Educativo-Pastorali e nei diversi settori della Pastorale Giovanile: criteri di verifica, elementi di significatività e cammino verso una maggiore significatività.

6. Integrazione di competenze personali, relazionali e accompagnamento spirituale nella vita del Delegato.

7. Comprensione della Pastorale del “contagio”, del “vieni e vedrai”, l’animazione vocazionale che narra con il proprio volto raggiante e la propria gioia di vivere ciò che capita ad una persona che offre il suo “sì” al Signore.

8. Implicanze della progettazione nei diversi aspetti dell’esperienza educativa e pastorale (cultura della riflessione, “fermarsi, pensare e agire” per il Progetto Organico Ispettoriale, il Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale): la decisione pastorale esige che si giunga al concreto della programmazione.

9.  Visita guidata ai luoghi salesiani che hanno visto lo svolgersi della splendida avventura umana e cristiana di Don Bosco: le sue scelte, i valori ispiratori e le sue realizzazioni acquistano così una singolare forza evocativa e pastorale.

10. Promozione dell’ecologia integrale, il valore della musica e della preghiera con i giovani.

“Da queste giornate nascono alcune sfide che siamo chiamati ad affrontare come animatori ispettoriali di Pastorale Giovanile – ha commentato don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile –: quella della fiducia, che non ha paura di offrire una proposta coraggiosa, evangelicamente esigente e al tempo stesso profondamente umana; quella della lucidità, che ci aiuta a non perdere il modello salesiano di fare pastorale e tenere fisso lo sguardo su ciò che conta nei diversi momenti storici; quella della convinzione, che la sequela di Cristo vale la pena, e che il dono totale di sé alla causa del Vangelo è qualcosa di stupendo e bello che può dare un senso a tutta una vita”.

È stata un’esperienza salesiana che ha riacceso il senso di appartenenza alla Congregazione, ha risvegliato il desiderio di ravvivare nei confratelli la carità pastorale e una attenzione verso le nuove periferie.

Valdocco: iniziata la III Scuola di Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana

 Il 4 maggio è iniziata una delle proposte fatte nella programmazione del sessennio 2020-2026 del Settore per la Pastorale Giovanile: l’accompagnamento e la qualificazione dei Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile, alla quale partecipano 46 delegati di tutte le Regioni. Di seguito la notizia riportata dal sito di ANS.

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(ANS – Torino) – Il 4 maggio è iniziata una delle proposte fatte nella programmazione del sessennio 2020-2026 del Settore per la Pastorale Giovanile: l’accompagnamento e la qualificazione dei Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile. Tre sono gli scopi di questa iniziativa alla quale partecipano 46 delegati di tutte le Regioni. In primo luogo, offrire una visione approfondita del modello educativo-pastorale salesiano, in linea con il “Quadro di Riferimento” per la Pastorale Giovanile Salesiana. Vengono ripresi anche le esperienze o servizi di animazione ed orientamento vocazionale, le strategie e gli interventi educativi riguardanti i giovani e la preghiera, il tema del rapporto giovani, musica e media e, per ultimo, l’ecologia integrale.

In secondo luogo, fornire delle competenze adeguate e abilità chiavi per animare, gestire e coordinare le dinamiche del servizio di animazione pastorale ispettoriale, vale a dire, il rapporto con: l’Ispettore e il suo Consiglio, le comunità e le opere, l’Equipe Ispettoriale di Pastorale Giovanile e le commissioni e gruppi di animazione ispettoriale, la Famiglia Salesiana, la propria “Job description” ed il Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana.

Per ultimo, favorire la crescita personale attraverso la riflessione sui vissuti, l’interiorizzazione e la rielaborazione personale delle motivazioni, nel contesto della identità carismatica salesiana a Valdocco. Si lavora dunque sulle attitudini personali, le abitudini personali di lavoro, le buone abitudini per la vita emozionale, la cura della vita spirituale e la cultura della riflessione e della valutazione.

Un’importanza speciale in questi 15 giorni di formazione è data ai momenti di celebrazione, di lettura e di riflessione individuale, di confronto in tavoli di lavoro e di momenti di spiritualità a Valdocco e sui luoghi salesiani.

Nella festa di Domenico Savio, il 6 maggio, don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha ricordato:

“San Domenico Savio all’Oratorio di Valdocco si mise a camminare veloce sulla strada che Don Bosco gli tracciò ‘per farsi santo’: non solo con l’impegno nella preghiera e nello studio, facendo del bene agli altri, ma anche con l’allegria. Se la musica ha bisogno della cavità del flauto, le lettere della pagina bianca, la luce del vuoto della finestra, la santità salesiana ha bisogno dell’allegria. La vera santità salesiana consiste nel compiere la volontà di Dio con il sorriso”.