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Cagliero 11 – “Per la promozione della pace nel mondo” Gennaio 2020

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di gennaio 2020.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

CAGLIERO11_133, GENNAIO 2020

Cari confratelli, cari amici,

abbiamo appena visto e ascoltato l’Appello Missionario che il Retto-re Maggiore ha fatto l’8 dicembre 2019 (http://www.infoans.org). La 151° Spedizione Missionaria aspetta i suoi generosi candidati.

Questa Spedizione sarà inviata da Valdocco domenica 27 settembre 2020.

“Faccio questo Appello Missionario entusiasta e con una forte convinzione” – ha detto il Successore di Don Bosco indirizzandosi a tutti i giovani confratelli – “come anche a quelli di tutte le età”.

Cagliero, Fagnano, Costamagna, Caravario, Versiglia, Cimatti, come anche gli ultimi giovani tirocinanti appena inviati: tutti missionari ad gentes, ad exteros, ad vitam. Sei pronto anche tu a prolungare questa lista e questa missione con il tuo nome?

Si tratta essenzialmente di un invito all’ascolto: ascoltare la chiamata di Dio, perché il Signore continua a chiamare a questa vocazione speciale. Solo in sintonia prima di tutto con Lui si potrà ascoltare questo appello. Si tratta di un ascolto che ci porta al discernimento, ad ascoltare davvero Dio nel nostro cuore.

Dunque, si tratta di ascoltare bene, discernere bene per rispondere bene, cioè, con generosità.

E don Ángel conclude dicendo: “Vi invito all’ascolto. Prego per voi. Aspetto le vostre lettere”.

D. Guillermo Basanes, SDB
Consigliere per le missioni

GIORNATA MISSIONARIA SALESIANA 2020

Quest’anno, concludiamo il sessennio 2015-2020, centrato sul tema del Primo Annuncio nei diversi contesti della missione salesiana. Dopo esserci focalizzati sull’Oceania (2016), sull’America (2017), sull’Asia (2018) e sull’Africa (2019), il 2020 è dedicato al Primo Annuncio di Gesù Cristo in Europa attraverso gli Oratori e i Centri Giovanili.

L’oratorio è un ambiente educativo che si apre, con slancio missionario, ai ragazzi e ai giovani. (Reg. 11).

La forza educativa ed evangelizzatrice di questa tipica pre-senza salesiana continua a essere, oggi come ieri, una pro-posta missionaria vivace e attuale per la gioventù europea. È una chiesa oratoriana in uscita che si apre al mondo giovanile del territorio, amando ciò che i giovani amano affinché possano amare il Signore, che noi amiamo.

Questa Giornata Missionaria vuole anche stimolare tutte le Ispettorie dei cinque continenti a prendere a cuore questa originaria presenza di Don Bosco, come via fondamentale di incontro con bambini, adolescenti e giovani, dove nella gratuità, nella libertà, nel senso di famiglia di una pastora-le creativa, ci avviciniamo, accompagniamo, educhiamo e annunziamo la Buona Novella di Gesù a quanti il Signore ci offre l’opportunità di incontrare.

“Don Bosco visse una tipica esperienza pastorale nel suo primo oratorio, che fu per i giovani casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Nel compiere oggi la nostra missione, l’esperienza di Valdocco rimane criterio permanente di discernimento e rinnovamento di ogni attività e opera”. (Cost. 40)

Il lancio della GMS 2020 si realizza nel giorno dell’Epifania e si celebra nella settima attorno all’11 novembre, per mantenere viva la fiamma missionaria della Congregazione. Che il Signore conceda ai Salesiani e ai laici della Famiglia Salesiana un cuore oratoriano-missionario per i giovani di oggi.

UN PICCOLO GREGGE IN AZERBAIGIAN

Sono nato in Cecoslovacchia, allora un paese socialista. Già da ragazzo volevo essere prete e missionario. Avevo sentito dei racconti sui missionari, letto qualche libro e articolo. Nella mia ricerca vocazionale avevano un ruolo importante gli incontri con i non credenti o non praticanti della religione. È stata molto importante la mia esperienza nel tirocinio e il periodo di studi teologici in Italia. Penso che la spinta definitiva per la mia domanda ufficiale per le missioni è stata la volontà di andare a servire là, dove la gente ha una difficoltà oggettiva di conoscere Gesù, Figlio di Dio, e di poter avere un’esperienza di Chiesa come comunità.

Da otto anni vivo in Azerbaigian, che si trova tra l’Europa e l’Asia. E’ un paese post-sovietico, laico, multiculturale, tollerante verso le religioni. La sfida per me è la vita tra la gente di varie culture di mentalità orientale, maggiormente musulmana. Mi costa molto anche la distanza geografica dagli ambienti tipicamente cattolici. In un paese con 10 milioni di abitanti, solo trecento sono cattolici. Alla Santa Messa domenicale e festiva partecipano più o meno regolarmente anche circa seicento stranieri. La presenza cattolica consiste appena in una sola parrocchia affidata ai salesiani. Per fortuna, ci sono presenti anche le suore di Madre Teresa (MC)e le salesiane (FMA). La sfida più grande è, però, rappresentata, in primo luogo, dai miei limiti personali. I nostri limiti si sentono, anche perché siamo soltanto otto salesiani, di cui uno è il Vescovo del paese.

Ci sono, però, molte gioie. Fra quelle esterne ricordiamo certamente la visita di Papa Francesco nel 2016, la prima messa del primo sacerdote cattolico del paese, come anche l’ordinazione episcopale del nostro Prefetto Apostolico, prima direttore della comunità. Ma la gioia più grande è il sentire spontanee testimonianze di fede di quelli che hanno trovato il dono della fede in Gesù. Una di quelle testimonianze è stata per me molto significativa. Mi trovavo insieme a un nostro parrocchiano in un villaggio sotto i monti Caucaso. Eravamo andati per visitare un suo conoscente, protestante. Ogni giorno facevamo qualche preghiera insieme, la sera condividevamo le nostre esperienze con la Parola di Dio. Un giorno, saliti su una collina dalla quale si vedeva bene tutto il villaggio, l’uomo che ci ospitava si è messo a cantare e a lodare Dio. Poi, con le lacrime agli occhi, si domandava come mai, tra tanta gente, soltanto la sua famiglia avesse avuto la grazia di accogliere il dono di essere cristiani. Allora, ho provato una grande gioia: anche attraverso la mia presenza in Azerbaigian, Dio vuole attirare più vicino a sé quelli che ha scelto.

Una gioia simile auguro ai miei confratelli, che si domandando, se sono chiamati alla vita nelle missioni. Come riconoscere questo dono? Penso, che bisogna essere aperti alla volontà di Dio, qualunque sia. E’ necessario saper ‘essere se stessi, con le proprie possibilità e i propri limiti. Allo stesso tempo bisogna la-sciare a casa tutte le proprie aspettative. Infine, Dio ci invita ad accogliere come fratelli e sorelle la gente totalmente diversa. Lui ha voluto venire tra noi peccatori, per farci suoi amici e concittadini del cielo.

Vladimir Baxa, missionario slovacco in Baku, Azerbaigian

TESTIMONIANZA DI SANTITÀ MISSIONARIA SALESIANA

Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi

Il Beato Tito Zeman (1915-1969) ingiustamente imprigionato, torturato, condannato, rimasto nel carcere duro per 13 anni e successivamente sempre sorvegliato e impedito nello svolgere pienamente la propria vocazione sacerdotale ed educativa, è un esempio e modello di pastore, capace di spendere e dare la propria vita per quei giovani che, nell’intimo del cuore e anche nella vita sociale, erano impossibilitati a seguire il Cristo più da vicino.

Il suo messaggio

“Agisci sempre secondo il mo-dello di don Bosco e gli altri ti seguiranno”

è attuale anche oggi.

ADMA: festeggiati i 150 anni di vita – Giornata Mariana

Domenica 6 ottobre 2019, presso Valdocco, si è tenuta la Giornata Mariana dell’ADMA nel 150° della fondazione dell’Associazione. Il tema scelto per l’occasione è stato “Condividi la grazia. Con Maria donna credente“.

L’incontro è iniziato alle ore 9.00 presso il Teatro piccolo di Valdocco e, dato il numero elevato di partecipanti, un gruppo di associati è stato dislocato nella Sala Sangalli da dove si è potuto seguire l’evento della mattinata in diretta streaming.

Un clima di festa e di raccoglimento ha caratterizzato tutta la giornata con numerose attività: al mattino le lodi guidate da don Pierluigi Cameroni (animatore dell’associazione), i canti, la rappresentazione dell’ADMA Giovani sui passi di Don Bosco e Maria Ausiliatrice, l’intervento del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime sulla sua lettera scritta in occasione dei 150 anni dell’Associazione e alcune forti testimonianze di vita e di fede.

In merito alla Lettera dedicata all’ADMA, dopo aver ringraziato per l’invito all’iniziativa, il Rettor Maggiore ha sottolineato:

penso che sarà un aiuto per promuovere l’ADMA e la devozione a Maria Ausiliatrice in tutto il mondo.

Nel testo della sua Lettera:

“Ringrazio tutti coloro che rendono possibile questo cammino e invito tutta la nostra Famiglia Salesiana e tutte le nostre presenze a potenziare questo amore alla Madre con la stessa passione educativa ed evangelizzatrice vissute da don Bosco. Vi assicuro che non vi mancherà la protezione del Signore, la presenza materna di Maria Ausiliatrice e l’intercessione di don Bosco. In particolare, chiedo a 45 Gv 2,5. tutta la nostra Famiglia Salesiana: promuoviamo l’apertura di questa Associazione, nei luoghi dove non è ancora presente, con creatività pastorale, anche se sono passati 150 anni dalla sua fondazione. Maria Ausiliatrice farà il resto.

Nel pomeriggio ci si è ritrovati invece per il momento più celebrativo della giornata, con la preghiera del Santo Rosario in Basilica, la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore ed infine il momento delle nuove adesioni all’Associazione ADMA.

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – 600 PARTECIPANTI DA TUTTA ITALIA

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – CELEBRAZIONE EUCARISTICA – 55 NUOVI SOCI

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

Rivivi il momento:

Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana a Valdocco – 21 maggio 2019

Al via da domani la Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana, che si terrà da martedì 21 maggio, fino a giovedì 23, presso la Casa Madre di Torino-Valdocco.

Si riporta l’articolo inerente pubblicato dall’Agenzia d’informazione Salesiana (ANS).

(ANS – Roma) – Ritrovarsi a Torino subito prima della festa di Maria Ausiliatrice e così, nella condivisione fraterna e nella comune devozione mariana, discernere insieme come cooperare per il bene dei giovani di tutto il mondo. È questo il senso del raduno della Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana, in programma da domani, martedì 21 maggio, fino a giovedì 23, presso la Casa Madre di Torino-Valdocco.

All’appuntamento partecipano 60 persone: tre relatori/animatori – don Rossano Sala, già Segretario Speciale al Sinodo dei Vescovi sui giovani; don Horacio López, Segretario del Rettor Maggiore; e la dott.ssa Lodovica Maria Zanet, collaboratrice della Postulazione delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana; e ben 57 persone, tra Superiori e Responsabili, assistenti spirituali o Delegati dei diversi gruppi della Famiglia Salesiana: una partecipazione numerosa, che sta a significare la crescita nella consapevolezza, all’interno dei vari istituti, congregazioni, associazioni e movimenti, dell’importanza di quest’organismo per la condivisione e l’approfondimento della comune spiritualità salesiana.

In totale saranno rappresentati 26 dei 31 i gruppi della Famiglia Salesiana – la quale, nel suo complesso, conta quasi 300mila membri appartenenti: uomini e donne sparsi per tutto il globo ed impegnati nell’educazione e nell’evangelizzazione dei giovani, sul modello di Don Bosco.

Domani, dopo la Messa mattutina, i lavori si apriranno con il saluto del Rettor Maggiore, punto di riferimento per l’intera Famiglia Salesiana, e la presentazione dei partecipanti e del programma delle attività, da parte del Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana, don Eusebio Muñoz.

Quindi don Sala illustrerà cosa rappresenta per la Chiesa e la Famiglia Salesiana il Sinodo dei Giovani. Nel pomeriggio, grazie agli interventi di don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause della Famiglia Salesiana, e della dott.ssa Zanet, verrà approfondito il tema della santità nella Famiglia Salesiana; e, a seguire, le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e l’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), avranno del tempo per presentare il proprio gruppo.

Al mattino di mercoledì 22, sempre dopo l’Eucaristia, le riflessioni proseguiranno sul tema della spiritualità salesiana come “cammino di santità apostolica ed educativa”, e avranno luogo le presentazioni di altro quattro gruppi della Famiglia Salesiana: le Suore Oblate del Sacro Cuore (SOSC), le Suore della Risurrezione (HR), le Suore di San Michele Arcangelo (CSSMA), e le Figlie del Divin Salvatore (HDS).

La giornata prevede anche un tempo per conoscere meglio Valdocco come “terra di santità”.

Anche l’ultima giornata si aprirà con l’Eucaristia comune e proseguirà poi con la valutazione delle Giornate Spiritualità Famiglia Salesiana 2019, e la diffusione di alcune comunicazioni di servizio: sul Sito della Famiglia Salesiana, sull’VIII Congresso di Maria Ausiliatrice in programma nel prossimo novembre a Buenos Aires, e in merito alle informazioni da condividere tra il Segretariato per la Famiglia Salesiana e i vari gruppi appartenenti.

Da ultimo, come consuetudine, i gruppi della Consulta offriranno i loro suggerimenti al Rettor Maggiore sul tema della prossima Strenna; e Don Ángel Fernández Artime farà sintesi di quanto vissuto in questi giorni di spiritualità e fraternità.

Prima memoria liturgica del Beato Tito Zeman

Nella giornata di lunedì 8 gennaio si è celebrata per la prima volta la memoria liturgica del beato Tito Zeman, nella basilica di Maria Ausiliatrice, il luogo in cui il beato è stato ordinato sacerdote. Per la circostanza la celebrazione eucaristica è stata presieduta dal Postulatore Generale della congregazione salesiana don Pierluigi Cameroni, sdb. La s. messa si è aperta con la venerazione delle reliquie del beato.

Don Cameroni ha sottolineato nell’omelia la particolarissima sensibilità del beato sia per la vergine Maria Ausiliatrice, sia per la cura e l’accompagnamento delle vocazioni alla vita consacrata e sacerdotale, secondo lo spirito di san Giovanni Bosco. Particolarmente evidenti nella spiritualità del beato la vicinanza umana e cordiale che conduce il giovane a sentirsi davvero guidato per mano nel consegnare con radicalità la vita al Vangelo, ancora l’esortazione a vivere la vita secondo una particolare: la fortezza. Quest’ultima potrebbe sembrare una virtù dimenticata: essa non consiste in un eroismo volontaristico, la fortezza è l’accoglienza silenziosa e tenace delle asperità della vita, durezze necessarie per vivere la beatitudine che nasce dall’incontro e dalla sequela di Cristo Gesù.

 

“Senza i missionari, molti di noi non sarebbero qui”

Organizzato dall’Animazione Missionaria salesiana italiana e dal VIS, l’Harambèe è l’“incontro e raduno festoso” di giovani provenienti dall’Italia e dall’Europa salesiana che hanno donato o desiderano donare il proprio tempo al servizio degli altri in terra di Missione, insieme a tutti coloro che condividono lo spirito missionario di Don Bosco e il suo amore per i giovani, specialmente i più bisognosi. Si svolge in spirito di semplicità e condivisione da più di venti anni, per offrire testimonianze di fede, di amicizia e di impegno.

L’occasione è la consegna dei crocifissi missionari ai Salesiani, alle Figlie di Maria Ausiliatrice e ai volontari laici di altri membri della Famiglia Salesiana che hanno deciso di donare uno o due anni della loro vita a servizio dello sviluppo umano e dell’annuncio del Vangelo nei Paesi Poveri. È il successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore dei Salesiani, a presiedere questa celebrazione, ricalcando le orme del Santo fondatore che l’11 novembre 1875 inviò i primi missionari in Patagonia.

Il luogo è la Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino Valdocco, dove Domenica 24 settembre, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, 22 Salesiani di Don Bosco e 15 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) hanno ricevuto la Croce Missionaria e sono partiti come missionari verso le rispettive destinazioni.

I missionari salesiani sono giunti a quest’appuntamento dopo 24 giorni di preparazione attraverso il corso di orientamento missionario, realizzato dapprima a Roma, presso la Casa Generalizia, e poi sui Luoghi Salesiani. Le FMA, da parte loro, hanno potuto festeggiare quest’anno il 140° anniversario della loro prima spedizione missionaria, partita nel 1877 e diretta in Uruguay.

A presiedere l’Eucaristia di invio è stato il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, affiancato dalla Madre Generale delle FMA, Madre Yvonne Reungoat, e attorniato da numerosi concelebranti, tra i quali anche mons. Gaston Kashala Ruwezi, vescovo di Sakania-Kipushi, Repubblica Democratica del Congo, e dagli Ispettori giunti a metà mandato e per i quali Don Á.F. Artime sta conducendo un corso, insieme al suo Vicario, don Francesco Cereda.

“Davvero il mondo Salesiano è qui… Ringraziamo il Signore che ci accompagna da tanto tempo e compie tante cose attraverso lo Spirito che noi nemmeno capiamo, o capiamo solo molto dopo” ha detto in apertura della celebrazione il Rettor Maggiore.

Oggi celebriamo il 148° invio missionario, tanto bello e autentico come il primo e i successivi realizzati da Don Bosco e da Madre Mazzarello – ha poi proseguito nell’omelia – 148 spedizioni consecutive che non si sono mai arrestate, nemmeno negli anni delle due guerre mondiali: questo ci parla di una realtà che è al di là dell’umano”.

Don Á.F. Artime ha poi voluto indicare ai nuovi missionari il vissuto missionario di don Tom Uzhunnalil, rimasto fedele a Dio e alla sua missione in Yemen sia nel periodo di servizio ordinario, sia nella straordinarietà dell’esperienza del sequestro. Da ultimo il Rettor Maggiore ha ricordato ai missionari l’importanza di sentirsi chiamati a condividere la vita con le persone che raggiungeranno, senza la pretesa di essere lì ad insegnare come esperti; e ha sottolineato che la dimensione missionaria è stata e rimane un’opzione fondamentale della Congregazione: “Senza i missionari, molti di noi non sarebbero qui” ha affermato.

Infine, accompagnato dalla preghiera di tutti i presenti, ha consegnato la Croce Missionaria a tutti i Salesiani partenti, mentre Madre Reungoat ha fatto lo stesso con le missionarie FMA: tutti inviati a proclamare e vivere il Vangelo di Gesù, nel carisma di Don Bosco.

Da segnalare, inoltre, che nella giornata di sabato i missionari hanno partecipato anche alla giornata di festa e di animazione missionaria denominata “Harambèe”, insieme a circa 400 giovani italiani ed europei coinvolti nel volontariato missionario. Nell’occasione don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha invitato tutti a seguire il modello delle oltre 170 figure di santità fiorite dal carisma di Don Bosco.

Si ringrazia per la galleria fotografica dell’evento il salesiano, Antonio Saglia.