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Liceo Agnelli: festeggiamenti per i 20 anni

L’Istituto Agnelli di Torino festeggia i 20 anni del suo liceo scientifico con una festa, venerdì 18 novembre 2022 a partire dalle ore 18.30, aperta ad ex-allievi ed ex-docenti. Di seguito la notizia a cura del sito dell’Istituto.

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L’Istituto Agnelli è felice di annunciare una serata per l’inizio dei festeggiamenti relativi ai 20 anni del LICEO SCIENTIFICO. Un momento di ritrovo, per ex-allievi ed ex-docenti dei primi anni della nostra scuola, per festeggiare insieme a coloro che per primi hanno creduto in noi.

Nato nel 2002 con l’indirizzo tradizionale, il liceo Edoardo Agnelli ha sperimentato da subito l’inserimento dell’informatica curriculare e successivamente, con la riforma Gelmini, ha introdotto anche l’indirizzo dell’opzione Scienze Applicate.

Nel 2019 è stato ottenuto il prestigioso riconoscimento di “Cambridge International School”, offrendo la possibilità per alcune discipline di ottenere la certificazione internazionale IGCSE. Sono inoltre stati attivati potenziamenti curriculari in inglese, con una didattica per livelli e un’ora di conversation con docente madrelingua nel biennio, ed in matematica, con un’ora opzionale in più secondo il progetto delle Scuole Secondarie Potenziate in Matematica.

In questi venti anni si è cercato di offrire agli studenti una didattica orientata maggiormente allo sviluppo di competenze e in tal senso sono stati attivati numerosi percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Hanno collaborato e tuttora collaborano con la nostra scuola il Politecnico di Torino, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, Stellantis, Comau, Arpa Piemonte, Mathesis, Avio Aero, Castello di Rivoli, Libreria Maramay, l’Enviroment Park, United Network, il museo Leone di Vercelli, la Voce e il Tempo, Intesa San Paolo.

L’evento si terrà Venerdì 18 novembre 2022 a partire dalle ore 18.30: ci sarà modo di vivere un momento di saluto e di ricordo degli anni trascorsi con le testimonianze di ex-allievi su come hanno visto evolvere la loro vita anche grazie all’Agnelli.

Programma della serata:

  • 18.30-19.15 Ritrovo e accoglienza
  • 19.15 Saluto del Direttore don Claudio Belfiore
  • 19.30 Visione di video ricordo degli ex-allievi
  • 19.45 Saluti del preside prof. Giovanni Bosco e di don Alberto Zanini
  • 20.00 Testimonianze: Come si è evoluta la nostra vita grazie all’Agnelli.
  • 20.30 Apericena
  • 21.15 Visita dei nuovi ambienti della scuola
  • 21.45 Saluti

Per maggiori informazioni:

ufficiostampa@istitutoagnelli.it – 0116198311

CFP Vigliano: “Save the date! Giropizza solidale per exallievi – 29 settembre”

Giovedì 29 settembre 2022, presso il CNOS-FAP di Vigliano Biellese, si terrà una serata con “giropizza solidale” rivolta a tutti gli ex allievi del centro.

Un’occasione per ritrovarsi insieme per gli ex allievi e allieve e al contempo per sostenere un’iniziativa di solidarietà a favore delle missioni: l’Operazione Mato Grosso di Vilcabamba (Perù).

Informazioni:

  • Ore 18.30 – accoglienza
  • Ore 19.00 – inizio giropizza
  • Costo 12 € (giropizza + bibita)
  • Rivolto a: ex allievi e congiunti

Le adesioni già numerose promettono una serata interessante e partecipata per riprendere i contatti con tanti exallievi dei diversi corsi.

Don Marco Casanova

Memorial Bertolino-Pizziola – Unione ExAllievi Agnelli

Giovedì 15 luglio l’Istituto Agenlli di Torino ha trascorso una serata di sport tra ex-allievi per il Memorial Bertolino-Pizziola! Gli ex-allievi sono scesi in campo per una partita del cuore a sostegno dei lavori di ristrutturazione dei laboratori di meccanica e elettronica della scuola. Di seguito l’articolo pubblicato sul loro profilo Facebook.
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Ieri sera abbiamo vissuto una bella serata di sport tra ex-allievi per il Memorial Bertolino-Pizziola! Gli ex-allievi sono scesi in campo per una partita del cuore a sostegno dei lavori di ristrutturazione dei laboratori di meccanica e elettronica della scuola.
I laboratori saranno intitolati a due docenti salesiani che hanno fatto la storia dell’Istituto Edoardo Agnelli: don Marco Bertolino e il Prof. Antonio Pizziola.
Complimenti alla squadra degli ex-allievi di elettronica anno 2007/2008 (più una giocatrice di meccanica!) che ieri ha vinto il LAB-MATCH Memorial Bertolino-Pizziola
Alcuni di noi vivono all’estero, non ci vediamo da 10 anni. Questa serata ci ha dato l’occasione per ritrovarci e abbiamo aderito subito!
ci racconta Denis della squadra vincente.
Grazie a ASD Agnelli, ai Moonclock per il DJ set, a Gran Bar Tio Pepe per aver fornito l’acqua e a tutti quelli che hanno contribuito a rendere questa serata speciale!

Nuovo evento organizzato dagli allievi di terza e quarta Automotive del Cnos Fap Vercelli

The virtual show exhibition of motorcycles è un evento organizzato dagli allievi di terza e quarta Automotive del Centro di Formazione Professionale Don Bosco di Vercelli. Al concorso si partecipa inviando foto e video a tema motociclistico. La premiazione si terrà sabato 29 maggio dalle ore 16.00 e sarà visibile in diretta streaming sulla pagina Facebook CNOS Fap Vercelli. Di seguito si riporta l’articolo pubblicato su “Info Vercelli 24“.

THE VIRTUAL SHOW EXHIBITION OF MOTORCYCLES

È il nuovo evento organizzato dagli allievi di terza e quarta Automotive del Centro di Formazione Professionale Don Bosco di Vercelli.
Un concorso al quale si partecipa inviando foto e video a tema motociclistico. Oltre agli allievi hanno aderito anche ex allievi e docenti per un totale di circa 100 concorrenti dai quali sono stati selezionati una cinquantina di finalisti. Come è abitudine di Ardissone Flavio l’evento  ha coinvolto didatticamente i ragazzi che lo hanno creato tramite un’ unità di apprendimento relativa al marketing ove sono confluiti i saperi di diverse discipline quali lingua italiana e inglese, informatica e meccanica.

La premiazione  si svolgerà in diretta streaming e sarà visibile sulla pagina Facebook CNOS Fap Vercelli sabato 29 maggio 2021 a partire dalle ore 16. La  Giuria è composta da 4 illustri fotografi legati al mondo di Don Bosco per diversi motivi : Andrea Cherchi, Alessio Pozzato, Fabrizio Carrubba e Andrea Mangano. E’ prevista anche la possibilità di esprimere un giudizio popolare attraverso un link pubblicato sulla pagina fb e instagram del Cnos di Vercelli.

E’ importante evidenziare che l’evento ha una connotazione speciale. Infatti è stato coinvolto in qualità di testimonial il famoso motociclista Vanni Oddera che svolge un’attività di mototerapia a favore dei bimbi ricoverati negli ospedali. Pensate che addirittura comparteciperà a questa grande giornata l’ASL di Vercelli ed in particolare il reparto di pediatria dell’Ospedale S. Andrea con tutto il personale medico e paramedico guidato dal dottor Gianluca Cosi e dalla caposala dott.ssa Michela Braghin.
Durante la diretta è previsto anche l’intervento dello scrittore vercellese Simone Sarasso autore del libro 65 LA MIA VITA SENZA PAURA-biografia di Loris Capirossi. L’evento ha ottenuto il patrocinio del comune di Vercelli. Un particolare ringraziamento a :Dario Pizzuto  collaboratore di  Vanni Oddera, a Paolo Pomati, agli sponsor che hanno contribuito alla formazione del montepremi: ABC Motors di Bianzè, Racing Shop di Borgosesia, Nuova Sacar di Caresanablot, Ufficio Stile di Fabio Mosca, bar Sottosopra di piazza Pajetta, distributore Tamoil tangenziale ovest, Colorificio Tressoldi. Ringraziamo i formatori Angela Zuccarello, Protti Denis, Carlo Michelone, Luca Albus e Alberto Bonino.
Gli allievi Nappo Michael, Gabriel Borghi, Fabio Nobile, Andrea Conte, Simone Chioda Marco Torchio membri della redazione del tg cnos e della Don Bosco Production’s. Gli allievi del corso di meccanica Ingui Stefano, Dario Candeo, Pirro Giulio, Ardiani Lorenzo, Negro Gianluca Fabio Spinello. Il dottor Patrizio Bertola, Cesare Rinaldi della Gallo Artigrafiche, Moto Club Vercelli, Paolo Ignetti  di vercelliweb.tv e tutti gli organi di stampa che hanno dato risalto all’iniziativa.
Raggiungeremo le circa 7000 visualizzazioni ottenute durante l’ultima diretta? Tocca a voi!

Convegno annuale – Ex Allievi Salesiani di Vercelli

Nella mattina di domenica 9 maggio si è tenuto il convegno annuale degli Ex Allievi Salesiani di Vercelli.

Il Presidente Paolo Pedraccini e Flavio Ardissone hanno dato appuntamento alle 10.30 nella Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore al Belvedere per la S.Messa. A seguito si è svolto il convegno per fare il punto della situazione. L’evento non è stato “senza popolo”, ma “senza pranzo finale” per i noti motivi – Covid19. I crediti anche se non formativi sono stati propizi.

Il “Vercelli Oggi” ha descritto l’appuntamento.

Exallievi Colle Don Bosco: dopo 40 anni alla croce della Rocca di San Bernolfo

Gli exallievi del Colle Don Bosco alla croce della Rocca di San Bernolfo dopo 40 anni: di seguito la testimonianza sull’avvenimento da parte di un exallievo (1980-83).

Domenica 5 luglio, un folto gruppo di exallievi del Colle Don Bosco si è ritrovato per la salita alla Croce che ricorda il terribile incidente stradale che ha stroncato tre salesiani del Colle Don Bosco il 17 giugno 1979. Lo sgomento e il dolore di quella vicenda si trasformarono nel desiderio di ricordare i tre giovani educatori con un’opera sulla Rocca di San Bernolfo che chiude la vallata della colonia estiva di Bagni di Vinadio (CN).

Ottavio Forzatti, Severino Candelo e tre exallievi, Salvatore, Gianni e Roberto si sono incontrati per riallacciare i contatti con chi ha partecipato alla posa della Croce e organizzare la significativa ricorrenza del quarantesimo. Telefonate, scambio di indirizzi, la formazione del gruppo Whatsapp, le preoccupazioni per il lockdown, e, finalmente, l’appuntamento:

“Domenica 5 luglio, ore 7, ci ritroviamo al ponte in frazione San Bernolfo…”.

E così è stato! Un bel numero di exallievi, qualcuno con la moglie, con i figli, con amici erano pronti per ritornare alla Croce! È stata una giornata di tante e di forti emozioni: l’incontro con persone perse di vista da tanti anni, il tornare in quei luoghi e sui sentieri frequentati da ragazzini, la fatica della salita fino a riabbracciare quella grande Croce che svetta sulla Rocca, la gioia di stare nuovamente insieme in una bella giornata di sole e il partecipare alla Messa nel primo pomeriggio con Don Flaviano.

Quella Croce ha un particolare: pur nella sua robustezza è come trasparente, grandi cerchi la compongono ma in forma leggera e si può vedere, attraverso ad essa, l’orizzonte. Così ognuno con la sua storia e il suo bagaglio di esperienze è tornato lassù, più vicino al cielo, attorniato da un panorama sempre splendido. Ognuno ha visto attraverso quella Croce il cammino di vita fatto; attraverso quella Croce abbiamo fatto memoria dei Salesiani, dei compagni e dei familiari che ci hanno lasciato; attraverso quella Croce abbiamo sperato e affidato il nostro futuro. E il pensiero corre a quarant’anni fa, alla giornata del montaggio della Croce!

Diverse le spedizioni prima del montaggio in vetta. Un primo gruppo di ragazzi ed educatori andò a fare il sopralluogo e visionare il terreno. Un secondo, formato da una ventina di ragazzi, portò la sabbia e le armature per realizzare il basamento; una terza spedizione di una dozzina di ragazzi si occupò dei sacchi di cemento e, infine, per fare la gettata venne usata l’acqua ottenuta dalla neve e dal ghiaccio sciolti sul posto.

La domenica precedente al montaggio, sulle spalle dei ragazzi, la grande Croce era stata portata dalla colonia alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, si era celebrata la Santa Messa ed era stato offerto un concerto serale diretto dal M° Sante Simioni per abitanti e villeggianti del paese.

Poi la Croce (250 kg. di ferro zincato) fu smontata e ogni pezzo fu messo negli zaini: sessanta ragazzi e dieci salesiani partirono per la Rocca di San Bernolfo all’alba di giovedì 17 luglio 1980 avvolti dalle nubi e da un cielo cupo e grigio. Sotto le direttive di Ottavio Forzatti, seguì il montaggio con un cielo sempre cupo. Ma terminato il montaggio, pregato e fatte le foto ricordo, il cielo si aprì e il sole permise di ammirare un panorama stupendo in uno scenario naturale veramente incantevole.

L’anno dopo, al centro della Croce venne posta la targa circolare con impresse queste parole:

CRISTO
ILLUMINA IL MONDO
I SALESIANI DEL COLLE DON BOSCO
A RICORDO DI
GIOVANNI BERNARDI, LEONARDO DEFEND, GIUSEPPE SCREMIN
17/07/1980

L’indimenticabile giornata a ricordo del quarantesimo non poteva che concludersi con l’arrivederci. Sì, perché nell’agenda è da segnare subito, per la prima domenica di luglio, l’appuntamento: “Salita alla Croce”, specialmente per gli exallievi del Colle Don Bosco!

Un exallievo (1980-83)

La Famiglia Salesiana: intervista a don Michele Molinar

Sono numerosi i gruppi facenti parte della Famiglia Salesiana di Don Bosco, la comunità carismatica e spirituale formata dalle istituzioni sorte per iniziativa di Don Bosco e dei suoi figli e figlie, oggi riuniti sotto tale titolo per la salvezza dei giovani e delle classi popolari. Oggi la Famiglia Salesiana conta 32 gruppi.

Si riporta di seguito l’intervista realizzata nella giornata di ieri, martedì 16 giugno, nel cortile di Valdocco, a don Michele Molinar, Vicario Ispettoriale dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, il quale ha approfondito le caratteristiche e le specificità di alcuni gruppi della Famiglia Salesiana, come gli Exallievi e i Salesiani Cooperatori, alla luce del carisma Salesiano.

La Famiglia Salesiana è il frutto nato da Don Bosco e dai doni dello Spirito Santo. 

Tra gli argomenti trattati: cosa ha colpito Don Bosco della figura di San Francesco di Sales e in particolare del suo temperamento “impetuoso” ma allo stesso tempo caratterizzato dalla dolcezza e la relazioni con i giovani; il gruppo degli Exallievi come movimento più ampio della Famiglia Salesiana, nato spontaneamente nel 1870 dal riconoscimento di quanto ricevuto nel passare da una Casa Salesiana, sia essa la scuola o l’oratorio; le sfide attuali (in questo tempo particolare) per gli Exallievi  nell’ambito sociale ed educativo; la chiamata al progetto di vita apostolica dei Salesiani Cooperatori; le sfide attuali (sociali  ed educative) per i Cooperatori anche sulla propria formazione rispetto al carisma Salesiano; le specificità che nel corso del tempo hanno avvicinato e coinvolto numerose persone ad entrare all’interno della Famiglia Salesiana, come ad esempio il vivere una “fede gioiosa“, capace di contagiare i ragazzi, i quali  a loro volta hanno bisogno di fondamenta e certezze vissute con uno stile sorridente e corresponsabilizzante.

Il messaggio del Delegato Nazionale Ex-allievi e Ex-allieve

Si riporta di seguito il messaggio del 27 aprile scorso di don Antonio D’Angelo, Delegato Nazionale della Federazione italiana ex-allievi/e di Don Bosco.

Bari, 27 aprile 2020

Carissime Exallieve e carissimi Exallievi,

l’isolamento a cui ci costringe il covid-19, per fortuna, non riesce a isolare i miei sentimenti e il desiderio di raggiungervi, abbracciando ciascuno di voi. Ma come è possibile sperimentare questa fusione di affetti, se io non conosco tutti voi e non tutti voi conoscono me? È possibile perché nel nostro spirito scorre lo stesso sangue, quello che nasce dal costato di Cristo e attraverso don Bosco arriva fino al nostro cuore. E allora permettetemi di abbracciarvi, uno per uno; un abbraccio virtuale, ma non per questo meno sincero. Il mio pensiero va in particolare agli Exallievi anziani e a quelli malati, affinché il Signore non faccia mancare loro le sue carezze e il suo conforto; va ai giovani che vivono questo tempo con timore, affinché nonostante tutto possano guardare al futuro con più serenità e speranza; va a coloro che sono nella casa del Padre, affinché possano godere in pienezza le gioie del paradiso.

La lontananza dalla pratica dei sacramenti ha trasformato la casa di molti di voi in piccole chiese domestiche, dove anche attraverso i social si prega e si partecipa alla Santa Messa. Continuiamo a farlo! Se apriamo le porte del nostro cuore a Cristo, sentiremo dentro di noi una forza straordinaria che ci farà guardare al domani con fiducia, scorgendo oltre la croce del Golgota i bagliori di luce di un nuovo giorno.

Sono cresciuto da ragazzo a contatto con la terra tra le verdi valli della catena degli Alburni, dove i frutti maturano, nonostante le sferzate del vento e il gelo della notte. Fin da piccolo, grazie all’esempio di mio padre e di mia madre, ho imparato a non disperare mai, perché anche dopo il triste inverno, germogliano nei campi i semi della vita. Per questo, vi assicuro che se ci abbandoniamo in Dio la disperazione cederà il posto alla speranza e sul dolore si spalancheranno orizzonti di luce e di pace. Dio è il bastone per chi vacilla ed è la roccia per chi trema. Egli raccoglie le lacrime di chi soffre in silenzio e accarezza il volto di chi consuma i suoi giorni nella solitudine; asciuga le lacrime di chi vorrebbe vedere i propri figli sistemati e consola le coppie tristi perché non hanno bambini.

Quando mi capita di accogliere la disperazione di qualcuno che soffre un male, avverto un senso di pochezza, tanto da chiedermi: ma io che posso fare? Tuttavia, lo smarrimento dura poco, perché il pensiero che Dio c’è, mi fa sentire più forte. E così, quando sono solo in chiesa (un fatto che mi capita spesso in questi giorni), ripongo l’affanno di ogni fratello o sorella nel Suo cuore, l’unico cuore che può contenerli tutti. Invocando Gesù, il senso del limite e della finitudine cede il posto a uno stato di grazia e di serenità, perché so che Dio non abbandona chi si fida di Lui! Voi siete tra coloro che ogni giorno presento al cuore prezioso di Gesù.

Dio non può non esistere, perché esistiamo noi! Se c’è una statua, c’è di sicuro uno scultore; se c’è un orologio, ci sarà pur sempre un orologiaio che lo ha fatto. Se c’è l’universo, c’è un Padre che lo ha creato! Ma Dio cosa deve fare di più, per dirci che esiste? Per farsi conoscere meglio, è pure diventato uno di noi e ci ha insegnato a chiamarlo con l’unico nome che, tra i tanti che gli abbiamo dato, gli piace di più. È il nome di Papà. Più noi alziamo gli occhi al Cielo, più sentiamo che Egli è Amore.

Fratelli e amici carissimi, teniamo sempre gli occhi alzati al Cielo e così di sicuro sentiremo le coccole di Dio che, come brezza leggera, daranno sollievo e respiro alle nostre anime. Vedrete che la gioia prenderà il posto della tristezza e che potremo presto gustare anche il piacere di una stretta di mano e di un abbraccio, senza più dire… che sono solo virtuali. Dio vi benedica e vi custodisca nel suo Amore, la nostra Mamma Ausiliatrice vi protegga e don Bosco vi accompagni.

don Antonio D’Angelo

Salesiani Lombriasco: raduno ex-allievi a distanza

Domenica 10 maggio, si terrà l’incontro annuale degli ex-allievi delle scuole salesiane di Lombriasco con una modalità differente rispetto agli scorsi anni: “a distanza”. L’appuntamento sarà alle ore 10.30 sul Gruppo Facebook “ex allievi salesiani Lombriasco (TO)”. Di seguito l’intervista al presidente ex-allievi Lombriasco, Marziano Bertino pubblicata sul settimanale Corriere di Saluzzo.

Lombriasco: Raduno Ex-allievi a distanza, è la prima volta nella storia dei Salesiani

Sarà un raduno molto diverso quest’anno, un appuntamento che si rinnova ogni anno al quale centinaia di ex-allievi si ritrovano a Lombriasco dove hanno trascorso diversi anni della loro gioventù. Loro, insieme alle altre componenti della famiglia salesiana sono i testimoni, nel mondo del carisma di don Bosco. Abbiamo raggiunto telefonicamente il Prof. Marziano Bertino che insieme al delegato salesiano signor Arlian Brizio è il primo responsabile dell’associazione ex-allievi salesiani dell’opera di Lombriasco che ci ha detto: -Domenica 10 maggio ci sarà il primo raduno annuale a distanza. Lo si farà attraverso il gruppo Facebook dedicato-.
La nostra “casa” di Lombriasco –afferma il Prof. Bertino- non è una semplice struttura che ci ha ospitato nel corso della nostra adolescenza per garantirci una “licenza scolastica” o un “diploma”. Lombriasco è stato il luogo in cui siamo cresciuti e abbiamo cominciato a conoscere e a capire quali sono le “cose che valgono veramente nella vita”. A Lombriasco abbiamo coltivato, giorno per giorno, una crescita basata sull’amicizia, sul rispetto reciproco e sulla ricerca di noi stessi. Lo studio quotidiano delle singole discipline non era, e non è che un “tassello” di un progetto ben più grande: diventare adulti come “buoni cristiani e onesti cittadini”. Basti pensare che la maggior parte dei giovani che frequentano il nostro Istituto sono figli, nipoti o comunque parenti o conoscenti di nostri ex-allievi. L’Opera salesiana di Lombriasco vive in quanto gli ex-allievi la sostengono e le riconoscono un ruolo fondamentale per la crescita e l’educazione dei giovani.

Quali altre iniziative di incontro sono annualmente previste a Lombriasco?

Oltre al tradizionale raduno annuale della seconda domenica di maggio, che quest’anno si terrà “a distanza” a causa della emergenza sanitaria, gli ex-allievi si incontrano ogni cinque anni in occasione degli anniversari di Diploma. I raduni quinquennali vengono organizzati a partire dal mese di settembre di ogni anno. Inoltre, vengono organizzati due incontri annuali, il primo in occasione della preparazione della S. Pasqua e il secondo in occasione di preparazione del S. Natale. Non mancano, ovviamente, raduni “improvvisati” di alcune classi che richiedono di trovarsi prima del successivo quinquennio. Verso la fine dell’anno inviamo a tutti gli ex-allievi la tradizionale pubblicazione denominata “Col tempo e col Po” dove andiamo a pubblicare le fotografie dei raduni e informiamo di tutti gli avvenimenti e/o cambiamenti che avvengono nella nostra Casa di Lombriasco e nelle famiglie degli stessi ex-allievi come matrimoni, nascite, lauree.

In questo momento di pandemia cosa possono fare gli ex-allievi per la loro scuola? E la scuola cosa può fare per loro?

Come ho detto prima, gli ex-allievi sono la “linfa vitale” della loro Casa di Lombriasco. Sostenere l’Opera è ciò che stanno facendo ogni giorno, ognuno secondo le loro competenze, secondo le loro possibilità e le loro sensibilità. Gli ex-allievi sanno che le porte della Casa di Lombriasco sono sempre aperte. Don Sandro Barra, che molto amava i suoi ex-allievi e che è stato per tantissimi anni il loro punto di riferimento, in qualità di “delegato” dell’Associazione, rivolgendosi a loro diceva: “cari exallievi, quando tornerete a Lombriasco nessuno mai vi domanderà che macchina avete o quanti soldi avete in tasca. Una sola cosa vi domanderò: siamo sempre amici?”. Prima di lui un altro salesiano, don Saulo Cappellari, già provato dalla malattia, nel corso del suo ultimo discorso in occasione del raduno annuale disse : -Cari amici ex-allievi ricordate che i Salesiani passano ma don Bosco resta. Amate e sostenete la vostra Casa di Lombriasco-.

Nel ringraziare il prof. Bertino, ci anima la speranza di poter tornare presto ad incontrarci nel cortile della scuola salesiana di Lombriasco così amata in tutto il Piemonte e non solo.
gianni varetto

Borgo San Martino: Gli ex allievi comprano il collegio in omaggio a Don Bosco

Nella giornata di oggi, il quotidiano La Stampa dedica un articolo al Collegio di Borgo San Martino in provincia di Alessandria dell’originaria Villa Scarampi che recentemente gli ex allievi hanno acquistato per realizzarvi un centro culturale e un museo su Don Bosco e sul Rettore don Dante Caprioglio. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Franca Nebbia.

Gli ex allievi comprano il collegio in omaggio a Don Bosco

All’interno nasceranno un centro culturale e un museo sul fondatore dei salesiani e sul rettore don Dante Caprioglio

BORGO SAN MARTINO (AL)

«Don Bosco dormiva in questa stanzetta affacciata sul grande cortile quando era in visita a Borgo San Martino. Aveva acquistato nel 1870 la villa dalla famiglia Scarampi (realizzata a fine Cinquecento) e poi l’aveva ampliata per far nascere un grande collegio dove i giovani potessero istruirsi».

Il geometra Pierluigi Coppo, di Santhià, è il portavoce di una cordata di ex allievi che intendono far uscire lo storico collegio dall’oblio.

Nel paese alle porte di Casale Monferrato (Alessandria) hanno acquistato una parte del grande complesso di 12 mila metri quadrati, quello dell’originaria Villa Scarampi, per realizzarvi un centro culturale e un museo con documenti e immagini su Don Bosco e sull’amatissimo rettore don Dante Caprioglio, morto nel 2016 a 96 anni. Fu rettore dal 1956 fino alla chiusura dell’istituto scolastico nel 1999.

«Il collegio era rinomato e arrivavano tanti ragazzi, anche da lontano. Io ero fra quelli. Qui si diplomarono geometri e ragionieri. Come ex allievi abbiamo tenuto i contatti fra di noi e ora sono il principale rappresentante di una società creata per il progetto» dice Coppo.

Fuori, nel grande cortile su un’area verde dove troneggia una statua del «Santo dei giovani», ci sono ragazzi che giocano a pallone. Di fronte la grande chiesa. «A piano terra c’era il refettorio e al primo piano la chiesa, con affreschi di Giulio Cesare Mussi e sull’altar maggiore la “Prima comunione di S. Luigi” di Giuseppe Rollini nel 1888. Nel 1995 ho voluto che le mie nozze fossero celebrate qui». Negli anni di maggior sviluppo il collegio ha ospitato 450/500 allievi interni che arrivavano da Casalese, Biellese, Lomellina.

«Don Dante era severo, ma generoso – aggiunge Coppo -. Lo chiamavamo “capo” e ci ha insegnato quanto ogni uomo dovrebbe sapere per affrontare la vita: le regole che rendono accettabile la società civile. E ce le ha trasmesse nel modo più piacevole, facendoci giocare a calcio».

Un ricordo che ha anche Gabriele Ferraris, per anni presidente degli ex allievi e ora presidente dell’associazione Don Dante, che dal 4 al 19 aprile curerà una mostra al castello di Casale sull’amato educatore:

«Aveva dato vita al San Carlo, squadra di calcio che aveva giocato anche nel campionato di Eccellenza».

Pierluigi Coppo sta facendo i rilievi nelle stanze ora vuote e ricche di fregi e affreschi a cui si accede da un grande scalone. All’ingresso l’immagine di San Domenico Savio, discepolo di Don Bosco; al primo piano una sala-teatro, a piano terra una in cui i futuri ragionieri facevano esperienza con la Banca San Paolo. Se si chiudono gli occhi, par di sentire ancora le voci dei ragazzi che sono passati di qui. E se oggi tutti hanno qualche anno in più «non importa – dice Coppo -, purché i locali risuonino ancora di vita».