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Il Liceo Don Bosco di Borgomanero incontra don Claudio Burgio per il Festival della Dignità Umana

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Gli studenti dei Licei hanno avuto l’opportunità di incontrare don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano e fondatore della Comunità Kairòs. L’evento, parte integrante della X edizione del Festival della Dignità Umana, ha avuto come titolo lo slogan di don Claudio stesso “Non esistono ragazzi cattivi”.

Don Claudio racconta come in un mondo dove il dolore sembra prevalere, la luce può riaccendersi improvvisamente, anche in contesti inaspettati come quello del carcere dove il fallimento e l’impotenza sono sentimenti che predominano.

“Questi gruppi di ragazzi, spesso etichettati come violenti o problematici, nascondono storie di fragilità e malessere che meritano attenzione e comprensione”

La sfida oggi in campo educativo è dunque quella di ripartire dalla fiducia, dal sogno e dall’identità di ciascun ragazzo. È fondamentale restituire a tutti i giovani, in carcere e fuori dal carcere, un’immagine positiva, farli sentire accolti e compresi, combattendo la rabbia e la sfiducia che provano nei confronti degli adulti.

Affascinati e in ascolto i ragazzi del Don Bosco si sono sentiti dire che “la chiave per la libertà interiore risiede nella consapevolezza di essere un mix di luci e ombre, e non nella ricerca di una perfezione irraggiungibile”.

Questo incontro è stato molto stimolante anche per gli adulti che si sono sentiti in dovere di “avere il coraggio di affrontare la realtà senza scuse, perché la vera giustizia si realizza quando la vita di questi ragazzi cambia in meglio.

L’incontro è stato condotto dai rappresentanti di istituto Jacopo Borile, Tommaso Mongini, Matilde Bertarelli e Vittoria Zucchetti (i primi quattro da sinistra nella foto), che alla domanda su come un sacerdote può accompagnare un ragazzo in carcere hanno appreso che

“la spiritualità può diventare un faro di luce. Il Vangelo, ad esempio, offre un’opportunità per vedere questi giovani con gli occhi di Dio, non con quelli del giudizio umano. La fede, in questo senso, deve prima di tutto passare attraverso l’ascolto e l’accoglienza, prima di cercare risposte spirituali”.

E don Claudio conclude l’incontro, molto interattivo e coinvolgente, affermando che

“Accompagnare questi ragazzi significa combattere anche nei momenti più bui. Significa credere che, finché c’è vita, c’è la possibilità di riscatto e di rinascita. La vera sfida è instaurare un dialogo autentico, in grado di trasformare la sofferenza in opportunità di crescita e di cambiamento. In questo modo, possiamo contribuire a costruire un futuro migliore, non solo per loro, ma per l’intera società”.

Ma questa non è solo la sfida di don Claudio ma di ogni educatore e di ogni adulto che si mette in ascolto e in contatto con i giovani, nostro futuro.

Una lezione di speranza: Il dottor Giambattista Thsiombo al Don Bosco Borgo

L’incontro avviene nell’ambito delle iniziative per il Festival della Dignità Umana

Venerdì 12 ottobre alle ore 11, nell’ambito della sezione Giovani del Festival della Dignità Umana, interverrà al Don Bosco di Borgomanero il dottor Gianbattista Thsiombo, chirurgo rimasto vittima di un incidente automobilistico che ha compromesso le sue funzioni motorie costringendolo sulla sedia a rotelle. Tshiombo racconterà di come sia riuscito, grazie alla sua determinazione e all’aiuto di un esoscheletro meccanico, a camminare nuovamente, cambiando radicalmente la sua vita. La testimonianza di Tshiombo permetterà agli studenti di confrontarsi con la tematica della speranza, a cui è dedicata la quinta edizione del Festival. L’incontro, gestito dagli studenti stessi, è aperto a tutti coloro che vorranno intervenire.

(Articolo a cura di Simone Zatti, 
Collegio “Don Bosco” di Borgomanero)