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Biella: Carpentieri, elettricisti e meccanici, l’istituto che garantisce un lavoro – La Stampa

Da La Stampa, di Emanuela Bertolone.

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Con una percentuale di abbandono scolastico praticamente pari a zero e quasi tutti gli studenti che trovano lavoro una volta terminato il ciclo triennale, l’Istituto salesiano del CNOS-FAP di Vigliano continua ad essere una vera opportunità per i giovani che devono scegliere una scuola superiore terminate le medie. Diretto da Roberto Battistella, la formazione offerta a Vigliano viene divisa in diversi settori: elettrico, meccanico, termoidraulico, edilizia e benessere-acconciatura.

Anche i numeri di quest’anno scolastico confermano un trend che si è ormai consolidato nel tempo. Al corso triennale per meccanici industriali, tutti i 14 iscritti del primo anno hanno terminato a giugno 2024 i tre anni e conseguito la qualifica. Di questi, 9 frequenteranno il percorso con contatto di apprendistato e 5 proseguiranno con un contratto di lavoro. Ottimi i numeri anche per il corso triennale per elettricisti con 22 ragazzi (il 100%) che hanno terminato il corso di cui 11 continueranno il percorso con contatto di apprendistato; 10 hanno già un lavoro mentre un ragazzo ha deciso di continuare a studiare. «Il valore aggiunto della scuola professionale di Vigliano è quella di offrire agli studenti molteplici possibilità – spiega l’insegnante Stefano Ceffa -. Non è detto infatti che, terminate le scuole medie, i ragazzi abbiano già le idee chiare sul loro futuro.

Tuttavia, recuperata una buona motivazione grazie alle attività laboratoriali, in molti dei nostri allievi nasce il desiderio di proseguire la propria formazione cosa che può avvenire con il diploma professionale presso il nostro centro e poi con il quinto anno all’Istituto professionale , all’Istituto tecnico oppure passando, già dopo il terzo anno, nei percorsi di istruzione.

Un vero successo per l’Istituto gestito dai salesiani:

Questa prospettiva formativa consente l’accesso all’Università cosa che in alcuni casi è accaduta e che ovviamente ci riempie di orgoglio» spiega ancora l’insegnante. Anche per quanto riguarda il corso biennale per saldo carpentieri a giugno 2024 il 100% dei ragazzi ha concluso il percorso: il 75% di questi ha già un contratto di lavoro in mano mentre gli altri proseguiranno la formazione. Dei 13 ragazzi del corso triennale per termoidraulici, l’85% ha ottenuto la qualifica, il 62% ha un contratto di lavoro ed i restanti proseguiranno gli studi. Infine, al corso triennale per operatore del benessere, l’88% delle ragazze ha ottenuto la qualifica, 7 frequenteranno il percorso tramite contratto di apprendistato, 5 hanno già un lavoro e le restanti proseguiranno la formazione. Per le ragazze infatti, lavorare in un salone di bellezza incarna ancora l’ideale del lavoro divertente e poco faticoso: presto però si rendono conto che richiede studio, impegno e molta forza di volontà. Per limitare il boom di richieste i salesiani utilizzano da alcuni anni questo metodo di selezione: ad accedere ai corsi per parrucchiere (25 studenti all’anno) la preferenza viene data a ci non hanno mai perso un anno scolastico. «Il fatto che i ragazzi trovino subito lavoro dimostra che hanno un ottimo livello di competenza – conclude Ceffa -, che non li
limita nelle scelte future ma anzi, permette loro odi abbracciare qualsiasi possibilità gli si ponga davanti.

Il Settore per la Pastorale Giovanile pubblica la nuova edizione del settore “Centro di Formazione Professionale”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il Settore per la Pastorale Giovanile salesiana ha appena pubblicato un’edizione aggiornata e notevolmente ampliata del settore Centro di Formazione Professionale del “Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile” (2014), che ripercorre il percorso di riflessione e di prassi degli ultimi anni nella Congregazione salesiana intorno all’attualità, all’identità e al lavoro educativo-pastorale di queste presenze salesiane. Lo sforzo del Settore, attraverso i diversi coordinatori continentali del “Don Bosco Tech” e le loro equipe, è consistito nel raccogliere quanto è stato condiviso in tanti incontri di riflessione e condivisone durante questi ultimi due anni.

Il gruppo di lavoro incaricato di redigere il documento e stato composto da: don Claudio Cartes, della “Red de Centros de Formacion Profesional” en America; don T. J. George e don Maximus Okoro, del “Don Bosco Tech Africa”; don George Mathew, per il “Don Bosco Tech India”; don Dindo Vitug, per “Don Bosco Tech Asean”; Miguel Esquíroz, Ivan Toscano e Piero Fabris, per “Don Bosco Tech Europe”; don Patrick Anthonyraj e don Joebeth Vivo, del Settore per la Pastorale Giovanile. La stesura finale è stata curata da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

Il volume costituisce un supporto pratico per l’approfondimento personale della Formazione Professionale Salesiana. Il testo è destinato principalmente a coloro che operano in questo campo, quale efficace strumento di riflessione e formazione, pur essendo rivolto anche ai salesiani in formazione e coloro che a, vario titolo, si interessano a questo settore educativo-pastorale.

Grazie ad una solida tradizione nel mondo della Formazione Tecnica e Professionale e al continuo dialogo con l’imprenditoria di tutti i contesti, il Centro di Formazione Professionale salesiano nel mondo può vantare una significativa capacità di avviare i giovani verso il mondo del lavoro. Le visite tecniche, i periodi prolungati di stage, i tirocini in azienda, i frequenti interventi dei docenti e del personale specializzato e una proposta educativa-pastorale integrale sono solo alcuni dei fattori che alimentano questa stretta simbiosi tra scuola-formazione-mondo del lavoro.

Il lavoro per i salesiani non è da intendersi come mera occupazione, ma come vocazione e professionalità. Occorre guardare al “lavoro buono”, quello che procura un beneficio reale ai giovani e alla comunità. Nella formazione professionale l’educatore salesiano ha una vocazione: rendere i giovani idonei ad occupare con dignità il posto nella società e aiutarli a prendere coscienza del loro ruolo in vista della trasformazione della vita sociale, secondo l’umanesimo cristiano.

Esiste a disposizione una versione PDF per la stampa, disponibile a fondo pagina in cinque lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese.

Aziende e imprenditori presenti con gli allievi del CNOS-FAP – Provincia di Biella

Dalla Provincia di Biella.

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Nei giorni scorsi, il CNOS-FAP di Vigliano ha ospitato il secondo Sal Day. Dopo il successo dell’ anno scorso le porte del Centro di formazione del paese si sono riaperte alle imprese del territorio che hanno potuto così incontrare gli allievi.

«La giornata – spiegano dalla direzione – ha previsto workshoptematici per le diverse famiglie professionali e a seguire colloqui individuali con le imprese. In particolare i workshop hanno contato sulla partecipazione della ditta Lam che ha incontrato gli allievi del settore meccanico; dell’azienda Giacoletti che ha incontrato gli allievi del settoresaldocarpenteria; di LinoCreativeHair che ha coinvolto gli allievi e le allieve del settorebenessereacconciatura e della ditta CappelloImpianti che ha parlato con gli allievi del settoretermoidraulico, mentre la ditta Incas ha incontrato i giovani del settoreelettrico».

Erano in totale 43 le aziende che hanno aderito all’ iniziativa coinvolgendo tutti gli allievi e le allieve che nei prossimi giorni sosterranno l’esame di qualifica o per l’ ottenimento del diploma professionale. Interessanti gli esiti come raccontano Francesca Togni, referente imprese e Maria Diquattro, referente Sal.

«Grazie all’evento alcune aziende hanno potuto selezionare maestranze da inserire nel proprio organico e alcuni allievi hanno potuto trovare una collocazione nel prossimo futuro. Anche grazie a questa iniziativa il CNOS-FAP conta anche per quest’anno di azzerare la dispersione in uscita collocando tutti i propri allievi in percorsi formativi, scolastici o lavorativi. Per il prossimo anno l’obiettivo sarà proporre questo evento già al mese di ottobre per consentire ad aziende e famiglie di costruire un percorso che accompagni i nostri allievi fin dal periodo di stage strutturando un percorso concludono ancora più efficace di accompagnamento al lavoro».

 

CNOS-FAP di Bra in finale ai campionati nazionali delle scuole alberghiere – Gazzetta d’Alba

Dalla Gazzetta d’Alba.

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Mercoledì si è conclusa, con grande successo, l’ottava edizione del Cooking quiz, il progetto didattico ideato da Plan edizioni in collaborazione con Peaktime marketing & comunicazione riservati agli istituti alberghieri d’Italia. Dopo un tour che ha combinato eventi in presenza e digitali, toccando 110 scuole e coinvolgendo oltre 30mila studenti e studentesse, mercoledì si è svolta al Teatro olimpico di Roma la finale nazionale. La classifica finale Sono stati nominati campioni nazionali per l’indirizzo enogastronomia gli allievi della 4 A dell’Iis Sonzogni di Nembro (Bergamo), seguiti dalla 4 Ac del Giovanni Falcone di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova) e al terzo posto la 4 BcC Ipseoa Varnelli di Cingoli (Macerata). Nell’indirizzo sala-vendita la medaglia d’oro è andata alla classe 4 B Iis Lagrange di Milano, al 2° posto la 4 At Iis Gae Aulenti di Valdilana Mosso (Biella), seguiti dalla 4 B dell’istituto omnicomprensivo De Panfilis – Di Rocco di Roccaraso (L’Aquila).

Per l’indirizzo arte bianca e pasticceria il gradino più alto del podio è stato conquistato dalla 4 Bpa Iis Lazzaro Spallanzani di Castelfranco Emilia (Modena), secondo posto per la 4 C Iis Sonzogni di Nembro (Bergamo) e terzo posto per la 4 Ap Ipseoa Varnelli di Cingoli (Macerata). Presente alla finale nazionale la 3 D pasticceria del Cnos Fap Piemonte di Bra, che hanno ottenuto il nono posto nella classifica nazionale, testimonianza dell’impegno, della passione e delle competenze degli studenti e degli insegnanti coinvolti. L’edizione 2023-23 del concorso scolastico ha puntato anche sul tema della sostenibilità ambientale, sulle corrette modalità di raccolta differenziata e soprattutto sul formare in modo divertente le giovani generazioni.

La voce e il tempo – Formazione professionale a Rebaudengo in mostra i «capolavori 2024»

Pubblichiamo l’articolo de La voce e il tempo sulla mostra dei Capolavori del CNOS FAP del Rebaudengo.

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«Per noi formatori i veri capolavori sono i nostri ragazzi, vederli realizzati e felici, ma quest’anno nel settore della carrozzeria verranno realizzati veri e propri pezzi da esposizione». Sono le parole del segretario nazionale Roberto Brizi del Cnos Fap, l’ente di formazione professionale dei Salesiani che hanno aperto l’«Esposizione nazionale dei capolavori 2024» giovedì 9 maggio presso il Centro di formazione professionale di Rebaudengo, per i settori di carrozzeria e automotive. L’ultima edizione ospitata dal Centro risale al 2019 per i settori elettrico e meccanico industriale. «L’allestimento ha lo scopo di mettere in mostra a livello nazionale quanto di bello e sano può offrire la formazione professionale alla comunità e alle aziende del territorio, evidenziando lo stretto legame di partenariato che intercorre tra la formazione e il mondo del lavoro» ha proseguito Brizi. L’esposizione, è stata inaugurata pochi giorni dopo l’udienza di Papa Francesco, venerdì 3 maggio in Vaticano, ad allievi e insegnanti della Formazione professionale di ispirazione cristiana tra cui il Cnos-Fap, dove ha sottolineato «che la Formazione professionale è un prezioso antidoto alla dispersione scolastica».

Riuniti nell’aula San Francesco di Sales ragazze e ragazzi provenienti da 15 centri Cnos Fap di tutta Italia (Torino, Fossano, Vercelli, Bra, Chatillon, Arese, Sesto San Giovanni, Brescia, Udine, Ortona, Forlì, Napoli, Verona, Palermo e San Donà di Piave), insieme ai loro formatori, ai rappresentanti delle aziende che sostengono e collaborano all’iniziativa (tra cui: Autogiannini, biAuto, Axalta, Basf e Apgf) e alcuni dirigenti dell’ente salesiano hanno dato il via alla nuova edizione dell’esposizione dei capolavori. La manifestazione è nata nel 2009 maturando nel tempo fino a coinvolgere più centri della penisola: un’occasione di crescita e formazione per gli allievi che vi hanno partecipato. «Formazione» è stata la parola ricorrente negli interventi degli addetti ai lavori, dai formatori ai rappresentanti delle aziende, che hanno voluto trasmettere ai giovani presenti l’importanza di costruire il proprio futuro a partire dallo studio e da un costante apprendimento, perché «sebbene si tratti di un mestiere pratico, non si smette mai di imparare e di crescere».

I momenti di formazione nel corso della settimana non si sono limitati alle tecniche: i ragazzi hanno avuto l’opportunità di svolgere attività didattiche, tra cui una visita al Museo dell’Automobile di Torino, l’incontro con i volontari dell’associazione Torino Heritage, che si occupa del restauro di auto d’epoca e momenti di condivisione e gioco. La scelta di chiamare l’iniziativa «esposizione» nasce dalla volontà di sottolineare che non si tratta di una mera competizione volta solo al conseguimento di un premio, ma un’occasione per mettere in risalto abilità e talenti. Per questo sono state messe a disposizione dei ragazzi ore preziose di formazione tecnica con le aziende, che hanno preceduto le prove pratiche nel corso della settimana. A concludere, nel pomeriggio di giovedì, il convegno «L’auto a Torino: dal recupero del passato al futuro», cui sono seguite le premiazioni.

La Federazione CNOS-FAP diventa “Fondazione CNOS-FAP ETS – Impresa Sociale”

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla trasformazione dell’ente in Fondazione.

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Assistiti dallo Studio Montanelli, alla presenza del Notaio Tuccari, la Federazione CNOS-FAP, fino ad oggi Associazione non riconosciuta, si trasforma in Fondazione denominata “CNOS-FAP – Centro Nazionale Opere Salesiane Formazione Aggiornamento Professionale – Ente di Terzo Settore, Impresa Sociale”; in forma breve: “Fondazione CNOS-FAP ETS – Impresa Sociale”), con sede in Roma, via Appia Antica 78.

Con la Fondazione i Salesiani affermano la volontà di sostenere il “servizio della Formazione Professionale, l’educazione, l’istruzione e, più in generale, le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa, perseguito anche promuovendo rapporti di collaborazione su base continuativa con soggetti imprenditoriali e non, in particolare non profit” (art. 3 dello Statuto).

A guidare la Fondazione saranno salesiani indicati dall’Ente promotore CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) e operanti su tutto il territorio nazionale.

La Fondazione, oggi, opera, con i suoi 63 Centri di Formazione Professionale, in 16 Regioni italiane, formando più di 25 mila allievi, di quali 16 mila sono giovani che assolvono il diritto-dovere. Con gli oltre 1.500 corsi e le oltre 850 mila ore di formazione compre i settori dell’agricoltura, del manifatturiero e del terziario avanzato. Per facilitare l’inserimento lavorativo ha attivato in tempi recenti 40 sportelli c.d. SAL (Servizi al Lavoro).

La Fondazione, che ha ereditato i punti di forza della Federazione, registra che il 92% gli allievi, ad un anno dal conseguimento dalla qualifica o il diploma professionale, è in “successo formativo”.

Fedeli allo spirito del fondatore, i Salesiani oggi ripetono quanto avevano scritto – con una espressione programmatica – i Salesiani dopo la morte di don Bosco: operare in ogni periodo storico “coi tempi e con don Bosco”.

 

Avvenire – La formazione professionale in udienza dal Papa: «Troppi giovani sfruttati»

Pubblichiamo un articolo da Avvenire, a firma di Paolo Ferrario.

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«Una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alla domanda di lavoro in diversi settori dell’economia. Il lavoro è fondamentale della nostra vita e della nostra vocazione. Eppure, oggi assistiamo a un degrado del senso del lavoro, che viene sempre più interpretato in relazione al guadagno piuttosto che come espressione della propria dignità e apporto al bene comune.

Un «incontro storico» – promosso in occasione del 25° di fondazione di Forma e del 50° di Confap – perché, per la prima volta, il Papa incontrerà esclusivamente i rappresentanti di questa importante espressione del sistema italiano di istruzione, composto da circa 160mila allievi tra i 14 e i 18 anni. Ragazzi che vogliono lasciare la propria «impronta nel mondo» attraverso il lavoro. « Noi non formiamo manodopera ma persone in opera», sottolinea don Massimiliano Sabbadini, presidente di Confap. «È motivo di grande gioia poterci presentare al Papa nella nostra specificità – aggiunge – che è aiutare i ragazzi a sviluppare tutte le loro caratteristiche e potenzialità. E siamo orgogliosi di accogliere nei nostri centri di formazione anche giovani che sono stati espulsi dalla scuola, dando loro una nuova dignità». Ragazzi con alle spalle «storie complicate che da noi ritrovano la propria strada», interviene Paola Vacchina, presidente di Forma e amministratore delegato di Enaip (Ente nazionale impresa sociale), fondato negli anni Cinquanta su iniziativa delle Acli. «Abbiamo il desiderio di sentirci abbracciati e incoraggiati da papa Francesco – aggiunge Vacchina – e sappiamo quanto il Santo Padre sia attento alla formazione dei giovani e alla costruzione di una società migliore in cui ciascuno, attraverso il proprio lavoro, possa contribuire al bene comune».

«Una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alla domanda di lavoro in diversi settori dell’economia. Il lavoro è fondamentale della nostra vita e della nostra vocazione. Eppure, oggi assistiamo a un degrado del senso del lavoro, che viene sempre più interpretato in relazione al guadagno piuttosto che come espressione della propria dignità e apporto al bene comune.

Pertanto, è importante che i percorsi di formazione siano al servizio della crescita globale della persona». Sono le parole con cui questa mattina, in Aula Nervi, Francesco s’è rivolto agli allievi e insegnanti nel corso di un’udienza «straordinaria ed esclusiva», promossa in occasione del 50° di fondazione di Confap e del 25° di Forma. «Questo incontro riveste un significato particolare poiché sottolinea il continuo impegno di Forma e Confap nel promuovere una formazione che non solo trasmetta competenze tecniche, ma anche valori di solidarietà, giustizia sociale e rispetto per la dignità umana. Inoltre, conferma l’importanza cruciale della formazione professionale nel contesto contemporaneo e l’impegno costante nel promuovere un’economia al servizio dell’umanità». Così, Forma e Confap sottolineano l’importanza dell’appuntamento di questa mattina in Aula Nervi, in Vaticano, dove è in programma un’udienza straordinaria ed esclusiva concessa da papa Francesco al mondo della formazione professionale.

Un «incontro storico» – promosso in occasione del 25° di fondazione di Forma e del 50° di Confap – perché, per la prima volta, il Papa incontrerà esclusivamente i rappresentanti di questa importante espressione del sistema italiano di istruzione, composto da circa 160mila allievi tra i 14 e i 18 anni. Ragazzi che vogliono lasciare la propria «impronta nel mondo» attraverso il lavoro. « Noi non formiamo manodopera ma persone in opera», sottolinea don Massimiliano Sabbadini, presidente di Confap. «È motivo di grande gioia poterci presentare al Papa nella nostra specificità – aggiunge – che è aiutare i ragazzi a sviluppare tutte le loro caratteristiche e potenzialità. E siamo orgogliosi di accogliere nei nostri centri di formazione anche giovani che sono stati espulsi dalla scuola, dando loro una nuova dignità». Ragazzi con alle spalle «storie complicate che da noi ritrovano la propria strada», interviene Paola Vacchina, presidente di Forma e amministratore delegato di Enaip (Ente nazionale impresa sociale), fondato negli anni Cinquanta su iniziativa delle Acli. «Abbiamo il desiderio di sentirci abbracciati e incoraggiati da papa Francesco – aggiunge Vacchina – e sappiamo quanto il Santo Padre sia attento alla formazione dei giovani e alla costruzione di una società migliore in cui ciascuno, attraverso il proprio lavoro, possa contribuire al bene comune».

Già 180 anni fa, nel 1842, don Giovanni Bosco seguiva i giovani apprendisti nelle botteghe di Torino e da quel seme è nata l’esperienza salesiana nel campo della formazione professionale. Porta la firma di don Bosco, infatti, il primo contratto di apprendistato della storia, siglato l’8 febbraio del 1852 tra lo stesso don Bosco, il datore di lavoro, il giovane apprendista e suo padre. Dal 1977, inoltre, la Federazione Cnos Fap è la struttura associativa che attualizza in Italia l’esperienza formativa di don Bosco e dei Salesiani. Una rete oggi composta da 63 centri, 16 sedi regionali, 1.593 operatori su tutto il territorio nazionale, 1.541 corsi, 23.332 allievi e 865.527 ore di formazione erogate. Inoltre, il tasso di occupazione dei diplomati Its (Istituti tecnici superiori) è del 94,2% per il sistema meccanica, dell’89,9% per la Mobilità sostenibile e dell’88,5% per l’Efficienza energetica. « Al Papa – dice don Giuliano Giacomazzi, direttore del Cnos-Fap nazionale – offriamo il nostro impegno per i ragazzi in maggiore difficoltà, il lavoro fatto con loro per collaborare alla costruzione del loro futuro, la collaborazione con le aziende per rispondere con la formazione professionale a un bisogno sempre più urgente nella nostra nazione, cercando di fare un match fra bisogni del mondo del lavoro, le esigenze dei ragazzi, le opportunità della formazione».

Avvenire – La formazione professionale dal Papa: «Il lavoro dei giovani cambia il mondo»

Dal quotidiano Avvenire, di Paolo Ferrario.

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«Questo incontro riveste un significato particolare poiché sottolinea il continuo impegno di Forma e Confap nel promuovere una formazione che non solo trasmetta competenze tecniche, ma anche valori di solidarietà, giustizia sociale e rispetto per la dignità umana. Inoltre, conferma l’importanza cruciale della formazione professionale nel contesto contemporaneo e l’impegno costante nel promuovere un’economia al servizio dell’umanità». Così, Forma e Confap sottolineano l’importanza dell’appuntamento di questa mattina in Aula Nervi, in  Vaticano, dove è in programma un’udienza straordinaria ed esclusiva concessa da papa Francesco al mondo della formazione professionale. Un «incontro storico» – promosso in occasione del 25° di fondazione di Forma e del 50° di Confap – perché, per la prima volta, il Papa incontrerà esclusivamente i rappresentanti di questa importante espressione del sistema italiano di istruzione, composto da circa 160mila allievi tra i 14 e i 18 anni. Ragazzi che vogliono lasciare la propria «impronta nel mondo» attraverso il lavoro. «Noi non formiamo manodopera ma persone in opera», sottolinea don Massimiliano Sabbadini, presidente di Confap. «È motivo di grande gioia poterci presentare al Papa nella nostra specificità – aggiunge – che è aiutare i ragazzi a sviluppare tutte le loro caratteristiche e potenzialità. E siamo orgogliosi di accogliere nei nostri centri di formazione anche giovani che sono stati espulsi dalla scuola, dando loro una nuova dignità». Ragazzi con alle spalle «storie complicate che da noi ritrovano la propria strada», interviene Paola Vacchina, presidente di Forma e amministratore delegato di Enaip (Ente nazionale impresa sociale), fondato negli anni Cinquanta su iniziativa delle Acli. «Abbiamo il desiderio di sentirci abbracciati e incoraggiati da papa Francesco – aggiunge Vacchina – e sappiamo quanto il Santo Padre sia attento alla formazione dei giovani e alla costruzione di una società migliore in cui ciascuno, attraverso il proprio lavoro, possa contribuire al bene comune». Un assaggio delle competenze apprese nei centri di formazione professionale e della passione dei giovani allievi saranno i doni presentati al Papa durante l’udienza.

«Simboli dell’impegno dei ragazzi capaci di produrre cose buone», aggiunge la presidente di Forma. Tra le opere donate al Pontefice, una lampada in legno realizzata dagli allievi del Cfp di Tesero, in Trentino, con i rami e i tronchi schiantati dalla tempesta Vaia dell’autunno 2018, «simbolo della vita che rinasce e della luce che si accende nche dopo le difficoltà». Un allievo ucraino porterà in dono alcune colombe, messaggere di pace, realizzate unendo legno dolce e duro, «simbolo di speranza e riconciliazione, richiamo potente all’importanza di costruire ponti di comprensione e solidarietà, affinché possiamo tutti vivere in un mondo di pace e armonia». «Nella cultura dello scarto in cui oggi viviamo, come dice papa Francesco – si legge nella presentazione dell’udienza pubblicata sul sito di Forma – i doni portati dai ragazzi ci raccontano un’altra realtà: il valore sta nelle mani di chi sa produrre e nelle menti di chi sa concepire. Ognuno restituisce al mondo il proprio valore, con un’impronta che rimane indelebile attraverso artefatti, opere e strumenti che raccontano il meraviglioso universo che risiede in ognuno di noi. L’unicità dei doni è l’unicità dei ragazzi che li hanno creati, il valore più grande che i centri di formazione professionale hanno: i propri allievi».

Già 180 anni fa, nel 1842, don Giovanni Bosco seguiva i giovani apprendisti nelle botteghe di Torino e da quel seme è nata l’esperienza salesiana nel campo della formazione professionale. Porta la firma di don Bosco, infatti, il primo contratto di apprendistato della storia, siglato l’8 febbraio del 1852 tra lo stesso don Bosco, il datore di lavoro, il giovane apprendista e suo padre. Dal 1977, inoltre, la Federazione Cnos Fap è la struttura associativa che attualizza in Italia l’esperienza formativa di don Bosco e dei Salesiani. Una rete oggi composta da 63 centri, 16 sedi regionali, 1.593 operatori su tutto il territorio nazionale, 1.541 corsi, 23.332 allievi e 865.527 ore di formazione erogate. Inoltre, il tasso di occupazione dei diplomati Its (Istituti tecnici superiori) è del 94,2% per il sistema meccanica, dell’89,9% per la Mobilità sostenibile e dell’88,5% per l’Efficienza energetica. «Al Papa – dice don Giuliano Giacomazzi, direttore del CnosFap nazionale – offriamo il nostro impegno per i ragazzi in maggiore difficoltà, il lavoro fatto con loro per collaborare alla costruzione del loro futuro, la collaborazione con le aziende per rispondere con la formazione professionale a un bisogno sempre più urgente nella nostra nazione, cercando di fare un match fra bisogni del mondo del lavoro, le esigenze dei ragazzi, le opportunità della formazione».

Mattarella visita il Centro “Don Bosco” di Ashaiman: “Qui si respira anzitutto lo spirito salesiano”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ashaiman) – “Avevamo a cuore di passare da qui, per visitare questo centro, per vedere quel che c’era stato illustrato, l’attività che concretamente qui si svolge e, soprattutto, per il modello che presenta, per la formula, che costituisce un modello anche per altre realtà che possono seguire questa formula”: così si è espresso il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sabato 6 aprile 2024, nel corso della sua visita Centro di Formazione Professionale salesiano “Don Bosco” ad Ashaiman, non lontano dalla Capitale, Accra, in una delle ultime tappe della sua Visita di Stato in Africa Occidentale.

Accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il Capo dello Stato Italiano ha osservato i laboratori e gli spazi di formazione del centro salesiano, sede di un’importante sperimentazione di cooperazione internazionale, sviluppata in collaborazione tra la “Confindustria – Alto Adriatico”, l’agenzia per il lavoro “Umana – SpA”, la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), sindacati ed altri partner.

“Sono lietissimo di essere qui” ha esordito dopo i saluti e i ringraziamenti ufficiali, il Presidente Mattarella. “Ho visitato alcuni reparti potendo vedere concretamente l’attività che si svolge e la grande perizia che hanno questi ragazzi grazie alla formazione” ha aggiunto Mattarella.

Forte della sua conoscenza diretta del mondo salesiano, passata anche attraverso i molteplici contatti con le realtà salesiane intrattenuti nei suoi oltre nove anni di Presidenza, il Capo dello Stato ha percepito immediatamente il calore e il clima tipici delle case di Don Bosco. “Ho visto, come mi aspettavo, che qui si respira anzitutto lo spirito salesiano. È ben espresso da questa immagine qui: Don Bosco seguito da una moltitudine di giovani. E qui, come in tanti altri luoghi, in ogni continente, vi è questo rapporto strettissimo, costante, intenso, volto alla formazione dei giovani che, dall’insegnamento di Don Bosco, viene recepito”.

Mattarella ha parlato ai ragazzi da vero conoscitore e ammiratore di Don Bosco, presentando lui stesso il Santo piemontese ai giovani presenti: “Vedete ragazzi, Don Bosco ha iniziato così in Italia: c’erano moltitudini di ragazzi, alle volte senza neppure famiglia, senza preparazione, senza possibilità di futuro, senza opportunità di lavoro. Il suo impegno è stato allora in Italia questo, e ha avuto grande successo”.

Successivamente, ha rimarcato il valore del progetto di cooperazione internazionale che coinvolge il centro: un percorso di educazione e formazione tecnica rivolto ai giovani allievi ghanesi per migliorare la loro formazione professionale in Italia, creando opportunità di interscambio lavorativo e rafforzando i rapporti esistenti tra i due Paesi. Nello specifico, grazie a questo progetto 250 giovani ghanesi dei percorsi tecnico-professionali verranno selezionati dall’Ufficio di Servizi per il Lavoro del centro (il “Don Bosco Job Service Office”) in collaborazione con “Umana Spa” e dopo avere frequentato un corso di lingua curato dal VIS, saranno successivamente inseriti nel tessuto lavorativo delle aziende del Friuli-Venezia Giulia, in ambiti quali la cantieristica, l’edilizia e le infrastrutture, la logistica e la movimentazione delle merci, ma anche l’alberghiero e il terziario.

Ecco perché parlando di quest’iniziativa Mattarella ha parlato di una “formula di straordinaria efficacia per la formazione qui di giovani che aspirano al lavoro e l’addestramento, poi, nelle industrie del nostro Nord Est” rimarcando che “i giovani possono decidere se continuare a lavorare in quelle aziende in Italia o investire qui con la preparazione conseguita”.

“È una formula felice – ha sottolineato ancora il Capo dello Stato italiano – ed è importante che il nuovo Presidente della Confindustria italiana, Orsini, abbia assunto nel suo programma nazionale questa formula, perché venga ripetuta nelle altre organizzazioni del nostro Paese, in Italia”.

Già a partire dal mese di maggio i primi 30 ragazzi inizieranno i corsi di lingua italiana e di educazione civica organizzati dal VIS in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Siena. I corsi, dalla durata di due mesi e mezzo, consentiranno agli studenti di sostenere l’esame di certificazione linguistica in Lingua Italiana di livello A1 e di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture sociali, economiche, giuridiche e civili della società italiana – un’attività che mira ad agevolare un’integrazione graduale e positiva nel contesto sociale e culturale italiano.

Prima di congedarsi dal personale e dagli allievi del centro salesiano, Mattarella ha rimarcato ancora la bontà di questo progetto e il suo significato più importante, con un messaggio e una visione tipicamente salesiani: “Qui, come in altre iniziative, si respira lo spirito di questa collaborazione fra Ghana e Italia: quella di avere la consapevolezza che il nostro futuro è comune e che viene affidato ai giovani, e abbiamo quindi la responsabilità della loro formazione per il loro futuro”.

“Sto per ripartire per l’Italia, lasciando a malincuore questo magnifico Paese – ha concluso, infine –. Sono lieto di trascorre queste ultime ore qui in Ghana, in questa realtà, con i giovani ghanesi, con la collaborazione che per loro intendiamo svolgere e che concretamente qui viene svolta”.

Il Ministro del Lavoro, on. Calderone incontra i Salesiani nell’Opera Borgo Don Bosco a Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla visita del ministro Calderone al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Nella mattinata del 25 marzo 2024, il Ministro del Lavoro, on. Marina Elvira Calderone si è immersa nella realtà dell’attività educativa del mondo salesiano, svolta attraverso la Formazione Professionale e l’attività di contrasto al disagio giovanile, recandosi presso l’Opera del Borgo Ragazzi don Bosco a Roma, realtà in cui sono presenti sia il Centro di Formazione Professionale del CNOS-FAP, sia il Centro di Accoglienza Minori.

Una ricca mattinata di confronto e di dialogo, prima con i responsabili del Centro Minori e poi con la direzione nazionale della Federazione CNOS-FAP. Accolta da don Daniele Merlini, direttore dell’Opera, nel visitare i vari ambienti, il Ministro si è soffermata con diversi ragazzi e ragazze presenti nei laboratori per conoscere le loro esperienze e incoraggiarli nel percorso intrapreso, valorizzando il loro operato e definendo i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale come la chiave di volta per il Sistema Paese Italia.

In un clima di cordialità si è poi tenuto un confronto con don Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS FAP e con Paola Vacchina, presidente di FORMA. Il Ministro ha espresso il suo forte apprezzamento per l’intero mondo della Formazione Professionale definendola la risposta alla confusione dei giovani, utile strumento di inserimento nel mondo del lavoro e nella vita.