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Ai Salesiani di Bra si prepara festa di don Bosco – Gazzetta d’Alba

Di seguito un resoconto dei festeggiamenti dedicati a Don Bosco nella realtà salesiana di Bra riportato su la Gazzetta d’Alba a cura di Lino Ferrero.

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Secondo anno di pandemia con la commemorazione di don Bosco in tono più frugale. Anzi, di questi tempi, parlare di festa potrebbe sembrare persino fuori luogo.

«Non abbiamo messo in conto grandi eventi», dice don Alessandro Borsello, direttore dell’opera salesiana.

«Abbiamo però voluto mantenere il termine festa per metter in luce la grandezza dell’opera di don Bosco per i giovani e per la chiesa».

Il calendario degli eventi prevede un primo incontro venerdì 28 gennaio alle 21. Sarà una serata di riflessione e preghiera a partire dalla Strenna 2022, l’augurio spirituale che tutti gli anni il rettor maggiore rivolge alla famiglia salesiana nel mondo, dal tema “Fate tutto con amore, nulla per forza”, un’espressione presa dagli scritti di San Francesco di Sales, patrono della famiglia salesiana e del quale ricorrono quest’anno i 400 anni dalla morte. La serata si terrà in chiesa, ma sarà possibile seguirla in diretta sul canale Youtube delle parrocchie di Bra (canale: Parrocchie UP50).

Domenica 30 gennaio ci sarà la festa di San Giovanni Bosco nella chiesa dell’Istituto Salesiano: le Messe delle 10 e delle 11.15 saranno presiedute da monsignor Gabriele Mana, vescovo emerito di Biella.

Lunedì 31 gennaio, festa liturgica di San Giovanni Bosco, la Messa sarà alle 18 nella chiesa dell’istituto.

Nei gironi precedenti e seguenti con i ragazzi della scuola media e del centro di formazione professionale saranno organizzati per gruppi classe dei momenti di celebrazione, riflessione e di festa per sottolineare l’evento.

Lino Ferrero

Conclusione dell’anno catechistico – Oratorio salesiano di Bra

Si è concluso l’anno catechistico per i bimbi dell’Oratorio salesiano di Bra con un pellegrinaggio ai piedi del Santuario della Madonna dei Fiori Bra. Di seguito l’articolo pubblicato su “Gazzetta d’Alba“.

Nel pomeriggio di sabato 5 giugno le classi terza e quarta elementare dell’Oratorio salesiano di Bra, guidate dalle loro catechiste e da don Livio Sola, hanno fatto la tradizionale conclusione dell’anno catechistico con il pellegrinaggio a piedi al Santuario.

Qui sono stati accolti dal Rettore, Mons. Beppe Trucco che ha li ha condotti dapprima davanti al grande mosaico e al portale, poi nel Nuovo Santuario poi nel giardino del pruneto. La giornata si è conclusa con la merenda nei giardini del Viale.

Bra: panettoni e dolci braidesi preparati dagli allievi del Cfp

Pubblichiamo l’articolo della Gazzetta d’Alba sull’iniziativa della preparazione dei dolci natalizia da parte degli studenti del CFP di Bra.

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BRA Ricca e soprattutto gustosa la produzione degli allievi del corso agroalimentare del Cnos-Fap della scuola salesiana braidese, diretta dal professor Valter Manzone.

Con i formatori Tommaso Elia, Giacomo Raffreddato e Claudio Vaira, gli studenti delle classi dalla prima alla terza, insieme ad altri ragazzi fuori dall’orario curricolare e fermatisi al Centro di formazione professionale con il consenso dei genitori fino al pomeriggio inoltrato, hanno prodotto squisiti panettoni con cioccolato, uvetta e canditi, Braidesi al rum, maraschino e nocciola, pastiglie di vari sapori.

Si è partiti come una vera e propria panetteria-pasticceria alle sei di un giovedì mattina, effettuando gli impasti e poi tutte le altre fasi, dal taglio alla pesatura, seguita dal riposo, la lievitazione in una nuova cella acquisita poco tempo fa, la cottura in forno per 40 minuti, la copertura di ogni panettone con il cioccolato e la granella di zucchero e il confezionamento. Una realtà quella della pasticceria che è un fiore all’occhiello del Centro di formazione professionale presente all’Istituto Salesiano braidese.

Il sogno missionario in Africa: il ricordo di don Italo Spagnolo e don Vincenzo Marrone

Si riportano di seguito gli articoli di giornale dedicati ai Salesiani Don Italo Spagnolo (Il Biellese 1/12/2020) e Don Vincenzo Marrone (Gazzetta d’Alba 29/11/2020) , entrambi  legati al sogno missionario in Africa per molti anni ed entrambi mancati recentemente tornando alla Casa del Padre. Di seguito gli articoli.

>>>Leggi anche l’articolo su MISSIONI DON BOSCO: “Grazie a Dio, grazie a tutti: l’ultimo saluto di don Italo Spagnolo”

«Grazie don Italo per l’esempio»

Padre Spagnolo è stato un grande Salesiano . È morto giovedì, aveva 79 anni. Diceva sempre che con la preghiera e una disponibilità a tutto tondo la vita è un’avventura meravigliosa

Don Italo Spagnolo, grande salesiano, originario di Trivero, per 35 anni missionario in Africa, fondatore ed artefice di diverse opere, ci ha lasciati il 26 novembre, vittima del male oscuro che miete ancora tante vite. Ekaaro, (salve).

«Se il Signore ti vuole prete e Salesiano, io non farò altro che ringraziarlo per la tua vocazione» così la mamma. «Per adesso pensa a studiare seriamente e a comportarti bene. Poi si vedrà», così il papà.

Queste le due risposte che don Italo Spagnolo ha ricevuto da bambino quando ha confidato ai suoi genitori che gli sarebbe piaciuto diventare prete e salesiano.

Aveva conosciuto don Bosco frequentando la colonia estiva dei Salesiani di Varazze. Esperienza che gli era piaciuta moltissimo e che in qualche modo ha contribuito ad orientare la sua scelta di vita. Don Italo è nato a Trivero il 16 maggio 1941, a 14 anni è stato accolto nell’Aspirantato di Casale Monferrato dove ha compiuto gli studi ginnasiali. Entrato in Noviziato a Pinerolo, in provincia di Torino, ha emesso la sua prima professione religiosa il 16 agosto 1958. Ha trascorso il post Noviziato a Foglizzo, sempre in provincia di Torino, e dopo il tirocinio ha intrapreso gli studi teologici all’Università Pontificia Salesiana di Roma, dove è stato ordinato sacerdote il 21 dicembre 1968. Ha quindi conseguito la laurea in Filosofia e il diploma di assistente Tecnico in Psicometria all’Università Cattolica di Milano, rispettivamente nel 1974 e nel 1976. Si è abilitato a Roma all’insegnamento delle Scienze umane nel 1980.

Sacerdote novello ha svolto la missione salesiana tra i giovani dell’ex Ispettoria Novarese come insegnante e catechista ad Asti, Casale Monferrato e a Borgo San Martino. Successivamente ha prestato il servizio d’autorità come direttore e preside delle Scuole Secondarie di Primo e Secondo grado dal 1974 al 1982, prima a Muzzano (1974- 1977), poi a Novara (1977-1980) e infine a Vercelli (19801982). Nel 1982 è partito per la Nigeria ad Ondo, dove è stato superiore della comunità religiosa e parroco prima a St. Patrick’s (1982-1986) e poi a St. John Bosco’s Parish (1986-1998). Don Italo è stato anche il fondatore e il preside del Don Bosco Technical Institute di Ondo dal 1986 al 2003.

L’obbedienza lo ha poi trasferito nel 2003 in Ghana, a Sunyani, come direttore e parroco e successivamente, nel 2009, ad Akure in Nigeria sempre come direttore e parroco. Dal 2014 al 2019 è stato inviato a ljebu-Ode, in Ogun State (Nigeria) come incaricato della nuova presenza salesiana e parroco. Nel gennaio del 2019, per motivi di salute, è rientrato in Piemonte nella comunità di Torino San Giovanni Evangelista, dove ha svolto un apprezzato servizio pastorale, in particolare come vicario parrocchiale nella parrocchia “Sacro Cuore di Maria”.

Don Italo è stato un sacerdote salesiano con una profonda spiritualità, vivo ardore apostolico e una grande capacità di accogliere. Nella missione ha sempre manifestato grande sensibilità pastorale e capacità di ascolto e di animazione spirituale. Religioso fedele ed esemplare è stato un superiore saggio e dal cuore grande, un padre per tanti giovani secondo il cuore di don Bosco, benvoluto e stimato da tutti. Durante un’intervista, alla domanda «com’è la tua vita qui a Ijebu-Ode?», ultima tappa del suo lungo viaggio africano, rivelando in parte il segreto dei suoi successi pastorali, risponde così: «Nel 2014, dopo la chemioterapia, ho “strappato” al bravissimo medico curante il permesso di ritornare in Nigeria. Il mio superiore, esonerandomi dalla responsabilità di direttore-parroco ad Akure, mi ha proposto due alternative: essere d’aiuto in parrocchia a Lagos oppure far parte della nuova missione a Sagamu (passata subito a Ijebu-Ode). Nonostante le sue perplessità iniziali mi sono trovato “incaricato” della nuova presenza: una comunità di tre confratelli in avanscoperta. Qui infatti la nostra Ispettoria aveva acquistato un terreno per lo sviluppo di una nuova scuola tecnico- professionale. Abbiamo incominciato come sempre: vita di preghiera, di comunità, di servizio, di gioia salesiana.

I cattolici, i giovani e la gente gradualmente ci ha conosciuto e apprezzato. Nel dicembre scorso il Vescovo ha costituito parrocchia la nostra piccola comunità, con estrema esultanza dei fedeli. Una parrocchia senza casa parrocchiale (è in affitto) e con la chiesa “senza tetto”. “Abbiate devozione a Gesù Sacramentato e a Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli”, ci diceva don Bosco. È stata la visita a sorpresa del Procuratore di “Missioni Don Bosco” di Torino che ha fatto il miracolo. Grazie alla donazione di “Missioni Don Bosco” abbiamo potuto cominciare, a metà marzo, i lavori della struttura in ferro del tetto. Ci vorranno ancora molti soldini per le preventivate 1200 lamiere ma certamente l’aiuto del buon Dio non ci verrà meno».

Al termine della sua vita don Italo ci saluta così, dando motivo di profonda riflessione e gratitudine a noi suoi confratelli salesiani ed offrendo un’entusiasmante proposta di futuro a qualche giovane della nostra terra dal cuore buono e generoso come il suo: «A 79 anni continuo a vivere con gioia ed entusiasmo la mia vocazione salesiana, come agli inizi. La vocazione salesiana è onnicomprensiva: ci dà il senso di Dio e di lavorare incondizionatamente per il suo Regno, totalmente liberi; ci dà la gioia della comunità che ci sostiene in ogni circostanza; ci offre un campo d’azione stupendo: stare e lavorare con i giovani ed essere vicino alla gente con lo spirito di don Bosco gratifica immensamente. Ci si dona, ci si sacrifica, si ama e si è ricambiati».

Grazie carissimo don Italo per l’esempio che ci lasci. Sono sicuro che dal cielo continuerai a lanciare messaggi in yoruba alla tua gente con cui ti sentivi a casa, saprai toccare il cuore di tanti benefattori perché non rimanga incompiuta l’opera che hai iniziato, ricorderai a ciascuno di noi che con la preghiera e una disponibilità a tutto tondo la vita è un’avventura meravigliosa ovunque il Signore ci chiama, che il segreto della felicità sta nel sentirsi attori nella costruzione del Regno di Dio a servizio degli altri e che un pezzo di Paradiso davvero aggiusta tutto. «O eun pupo, O dab don Italo», «grazie di tutto e addio don Italo».

Le esequie si sono svolte nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe Operaio di Vigliano, presiedute dal vescovo Roberto Farinella. Erano presenti numerosi confratelli salesiani e sacerdoti del clero secolare. Ai fratelli Elio e Silvano, alle loro rispettive famiglie, ai parenti e amici tutti le nostre più sentite condoglianze accompagnate dalla preghiera di suffragio, ma soprattutto di lode e di ringraziamento per il dono di don Italo.

La sua salma è stata tumulata nella tomba dei Salesiani nel cimitero di Muzzano, località in cui don Italo ha esercitato per la prima volta il suo ministero di direttore della Comunità. “… Per il salesiano la morte è illuminata dalla speranza di entrare nella gioia del suo Signore. E quando avviene che un salesiano muore lavorando per le anime, la Congregazione ha riportato un grande trionfo”. (Cost. art 54 – Don Bosco, MB XVII, 173 ) Siano rese grazie a Dio.

DON GENESIO TARASCO

direttore dei Salesiani biellesi

L’addio a don Vincenzo Marrone: “da missionario a tempo pieno per 35 anni a…Missionario a chiamata!”

29 Novembre 2020 Gazzetta d’Alba

Don Vincenzo Marrone nella casa salesiana di Ibadan fondata da lui
BRA Nelle prime ore di oggi, domenica 29 novembre, prima di Avvento e domenica della vigilanza, don Vincenzo Marrone, braidese, salesiano e missionario è mancato dopo una breve malattia. Nelle prime ore di questa mattina la comunità salesiana braidese ha saputo della dipartita. Pochi giorni fa era spirato un altro salesiano missionario in Nigeria, don Italo Spagnolo.

Questa epidemia ha portato via un grande salesiano e missionario: don Marrone era un sacerdote che ha speso tutta la vita al servizio della Chiesa e della Congregazione salesiana. Mentre celebrava la Messa ha avverto un malore ed è stato ricoverato; poi la scoperta della malattia, il rientro in comunità e un nuovo ricovero.

«Sono di Novello, stupendo paese delle Langhe cuneesi; sono stato ordinato nel 1967 e, dopo aver conseguito la licenza in teologia, ho ricevuto l’incarico di delegato di pastorale giovanile, a Torino Valdocco; un incarico che non aveva ancora una fisionomia precisa. Era il 1968, l’anno delle contestazioni giovanile in Italia e in Europa, con manifestazioni, contestazioni e grande volontà di trovare vie nuove nella società»: così inizia a raccontare la sua storia don Vincenzo Marrone, salesiano di 80 anni, per oltre 35 anni missionario in Nigeria, fondatore di case salesiane, scuole, oratori, laboratori, studentato teologico. È braidese di adozione, poiché i suoi genitori sono vissuti a due passi dal santuario della Madonna dei fiori, dove ancor oggi abitano le sorelle e i cognati.

Come nacque il sogno africano di don Vincenzo Marrone?

«Nel 1980 la Congregazione salesiana aveva lanciato il Progetto Africa affidando a una o due ispettorie salesiane una nazione africana con una forma di gemellaggio che si realizza inviando confratelli volontari e aiuti; all’Ispettoria di Torino era affidata la Nigeria. Nel 1982 ero stato nominato nuovo ispettore del Piemonte don Luigi Testa; con tre giovani di Valdocco siamo andati a dargli il benvenuto e fare gli auguri al nuovo ispettore, allora direttore a Lombriasco. Durante la conversazione chiesi a don Testa se avesse già delle richieste per la nuova missione Nigeria; mi rispose: “non ancora” e io aggiunsi d’istinto: “se hai bisogno conta su di me!”. Tre mesi dopo mi invitava ad andare in Irlanda per studiare l’inglese e prepararmi alla partenza in Nigeria».

Il 5 novembre del 1982 don Marrone entrava ad Akure, dove fonda la prima opera salesiana, poi sarà la volta di Ondo, una casa a Lagos e l’ultima ad Ibadan. Nello studentato salesiano di Ibadan, dove è assieme a un altro salesiano braidese, Paolo Vaschetto, i giovani salesiani lo chiamano our father, nostro papà, tutte le volte che lo vedono passare o alla sera dopo il Rosario prima di ritirarsi nelle proprie camere al termine della giornata.

Nel 2014 viene inviato nel Nord della Nigeria, dove i problemi con Boko Aram, una setta terroristica si fanno sentire da vicino e l’anno successivo, per motivi di salute rientra in Italia. Sembra che negli ultimi tempi sia rimasto vittima di un tentativo di sequestro, tesi mai confermata del tutto ma questa cosa lo turba molto, tanto che trovandosi in Italia nei mesi estivi rinvia la più volte la partenza.

L’ispettore dei salesiani del Piemonte destina don Vincenzo all’opera salesiana di San Paolo a Torino, dove è viceparroco e aiuto all’oratorio e ritrova un suo allievo salesiano qui in Italia per la formazione che aveva avuto ad Ibadan, Caius Tochi.

Nel 2018 succede una cosa particolare, non se l’aspettava più: ripartire per la Nigeria, non a tempo pieno, ma come lui stesso definisce «missionario a chiamata». Diceva don Vincenzo: «Torno in Nigeria per un mese, dal 18 aprile al 18 maggio. Nel settembre 2018, a conclusione delle celebrazione della professione perpetua, al Colle Don Bosco, di alcuni miei giovani confratelli tra cui 4 nigeriani, miei allievi, l’ispettore per Nigeria, Ghana, Liberia e Sierra Leone mi chiese di andare in Nigeria a predicare gli esercizi spirituali».

E all’età di 79 anni, li ha compiuti a fine febbraio, father Vincenzo era ripartito per la sua Nigeria, dove il suo cuore è rimasto. Lui, il don Bosco di Akure, Ondo, Ibadan era ritornato per «essere con Don Bosco per i giovani sempre!».

Poi ha continuato il suo ministero al San Paolo, sempre con tanto entusiasmo. Nel giorno di tutti i santi del 2020, mentre celebra la Messa ha un malore; viene soccorso in chiesa da un medico e infermieri presenti in chiesa e portato all’ospedale Maria Vittoria, dove gli viene diagnosticato il Covid-19, ma non essendo in condizioni di pericolo viene rinviato in comunità dove è accudito dai confratelli, tra cui un braidese, don Piero Busso, ordinato sacerdote il 7 settembre 1988 al Santuario (ha festeggiato il 40° di Messa nell’ultima Novena).

Chiudiamo con quello che definisco il suo testamento spirituale: «Sono missionario per dono di Dio, in una chiesa e una congregazione che mi hanno dato sempre ampi spazi e “croci” se vuoi , ma che ho sempre amato; progetti superiori a me che mi hanno e mi entusiasmano ancora, perché sono progetti di Dio sempre nuovo e che rinnova la nostra giovinezza». Questo lo scriveva a marzo.

Il caro don Vincenzo “padre e maestro come don Bosco di tanti giovani in Africa e in Italia” raggiunge la mamma Divina e papà Aldo. Addio don Vincenzo, ma nel vero senso della parola: a Dio, dove chi ti ha conosciuto, amato e ricevuto da te tante cose potrà ritrovarsi con te insieme a Maria Ausiliatrice e a don Bosco che tanto hai amato e fatto amare in tutto il mondo.

Lino Ferrero

Salesiani Bra: il 24 del mese appuntamento spirituale e domenica 27 la “Giornata del cooperatore”

L’iniziativa spirituale mariana del 24 del mese e la Giornata del Cooperatore ai Salesiani di Bra. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato su Gazzetta d’Alba a cura di Lino Ferrero.

Salesiani Bra: il 24 del mese appuntamento spirituale e domenica 27 la “Giornata del cooperatore”

Ritorna, giovedì 24 settembre, come ogni 24 del mese l’appuntamento di spiritualità per tutta la famiglia salesiana braidese (cooperatori, ex allievi, salesiani, amici dell’opera di don Bosco) all’insegna della devozione mariana, nella commemorazione mensile di Maria Ausiliatrice. «Per tenere i collegamenti sono invitati a riuniti nel giorno di S.Francesco di Sales e di Maria Ausiliatrice(…) per animarsi reciprocamente alla devozione di questi due celesti protettori, invocando il loro patrocinio al fine di perseverare nelle opere, cominciate secondo lo scopo dell’associazione» così scriveva don Bosco nel 1876 all’atto della fondazione dei cooperatori. Questo appuntamento cade nella Novena a don Bosco.

La Messa sarà alle 18, concelebrata da molti salesiani. Al termine della quale verrà impartita la “Benedizione di Maria Ausiliatrice”.

L’Istituto Salesiano di Bra ospiterà quest’anno la “Giornata del Cooperatore”. Il 27 settembre dalle 15.30 alle 17.30, verrà celebrata presso il centro di Bra.

Don Bosco (1815-1888) fu un uomo pratico e intraprendente, un lavoratore infaticabile e creativo che impegnò tutte le sue energie in un vasto progetto apostolico per l’educazione, umana e cristiana, dei giovani. Certo di essere chiamato da Dio a questa missione, fondò oratori, scuole, laboratori; trovò lavoro per i giovani e stipulò contratti che ne tutelassero i diritti; produsse e diffuse buona stampa cattolica; si impegnò per l’evangelizzazione dei ceti popolari e per le missioni.

Per realizzare il suo progetto apostolico, non solo fondò una Congregazione religiosa (i Salesiani di Don Bosco) e un Istituto di suore (le Figlie di Maria Ausiliatrice) ma coinvolse, sin dall’inizio della sua opera, anche tanti laici, uomini e donne, che volle partecipi della sua missione e del suo spirito e stabilmente uniti in una associazione: i Salesiani Cooperatori, il terz’ordine fondato da Don Bosco.

L’Associazione dei Cooperatori salesiani è una grande realtà ecclesiale a Bra e conta circa 200 iscritti, guidati da don Alessandro Borsello, direttore dei salesiani di Bra e delegato salesiano per i cooperatori e dal coordinatore dei cooperatori Adriano Isoardi. L’ incontro del 27 settembre si concluderà con la Santa Messa alle ore 18.00.

CFP del Piemonte e di Bra con la didattica a distanza – Gazzetta d’Alba

La Gazzetta d’Alba di ieri, martedì 2 giugno, nella sezione L’inchiesta / ISTRUZIONE, dedica un articolo ai Centri di Formazione Professionale del Piemonte e in particolare dei Salesiani di Bra, in merito alla didattica a distanza. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato a cura di v.m.

I centri di formazione professionale dei Salesiani di Bra e del Piemonte hanno comunque proseguito le lezioni attraverso la didattica a distanza

«Resta a casa, vengo io da te!»

Con questa campagna, lanciata in piena pandemia da tutti gli operatori di Cnos-Fap (Centro nazionale opere salesianeFormazione e aggiornamento professionale) del Piemonte, si è garantita la formazione e l’accompagnamento adeguato a tutti gli allievi, costretti a non frequentare il loro centro di formazione professionale.

Tutti gli oltre tremila allievi, da Serravalle Scrivia, Alessandria, Vercelli, Novara e Vigliano, da Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano, da San Benigno, Torino Rebaudengo, Agnelli e Valdocco, hanno avuto la possibilità di sperimentare l’animazione e la didattica digitale, continuando la formazione, che viene loro trasmessa con gli strumenti oggi sempre più in uso dai ragazzi, che finalmente sono invitati a utilizzare il loro cellulare “a manetta”.

Gli strumenti attivati sono tra i più diversi: da Google Classroom – la piattaforma con la quale ciascun formatore, simulando il gruppo classe virtuale, porta avanti le attività formative con dispense, esercitazioni, filmati e questionari per l’apprendimento – a Google Meet – per brevi ma intensi momenti di videoconferenza, in cui l’incontro avviene in diretta, per dirla in termini sportivi, in modalità sincrona per usare un termine tecnico della Fad (formazione a distanza). E ancora: la posta elettronica per inviare le dispense e farsi restituire i compiti svolti da quegli utenti che hanno qualche difficoltà nella connessione a Internet, senza dimenticare WhatsApp e i vecchi materiali cartacei o i file caricati su chiavetta Usb, per quegli allievi che vivono in zone del territorio dove ancora il segnale per accedere a Internet è scarso o addirittura assente. E poi, in casi estremi, c’è il telefono, lo strumento più antico per potersi connettere a distanza.

Commentano alcuni formatori del Cfp braidese:

«Ci siamo dovuti inventare un modo nuovo di proporre le nostre lezioni a giovani certamente digitali, ma meno portati per una didattica molto teorica: eppure hanno veramente risposto in modo positivo, anche se tutti lamentano, ancora oggi, la difficoltà di lavorare da remoto, senza poter vedere fisicamente i propri compagni di classe».

E concludono:

«Noi ci siamo attivati rapidamente con competenza, per non lasciare nessuno da solo e perché questo periodo possa far sentire tutti connessi, in attesa che passi la tempesta virale e i nostri ampi cortili tornino a riempirsi».

v.m.

Salesiani Bra: festa di San Giovanni Bosco con tante iniziative in calendario

Il quotidiano online La voce di Alba dedica un articolo ai festeggiamenti di San Giovanni Bosco che si terranno all’Istituto San Domenico Savio dei Salesiani di Bra. Le iniziative in programma riguardano le giornate del 30 gennaio e del 2 febbraio.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Silvia Gullino.

Bra, i Salesiani invitano a festeggiare San Giovanni Bosco con tante iniziative in calendario

Giovedì 30 gennaio, alle ore 21, serata di riflessioni e preghiere. Domenica 2 febbraio, alle ore 10, Santa Messa della Comunità Oratoriana, cui seguirà momento conviviale e pranzo

Il 31 gennaio è uno dei giorni più freddi dell’anno, ma non per i Salesiani e per tutti coloro che portano don Bosco nel cuore. L’anniversario della sua nascita al cielo (31 gennaio 1888) è sempre un momento di grande solennità e ogni anno la sua festa si trasforma in un evento spirituale ricco di significati e di fermento. Proprio nel solco tracciato dal Santo, l’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra si pone come sicuro punto di riferimento per la gioventù. E l’oratorio rappresenta da sempre il perno di un formidabile processo d’integrazione e di prevenzione per tenere insieme tanti bambini e ragazzi che hanno bisogno di essere guidati e amati.

L’azione pastorale dei Salesiani è portata avanti con notevole impegno da sacerdoti e laici consacrati oltre che da educatori, ex allievi e cooperatori. Ogni giorno una moltitudine di ragazzi frequentano la scuola, il catechismo, svolgono diverse attività ludiche e culturali, fanno sport nei campetti di calcio, basket e pallavolo.

“Come ci ha insegnato don Bosco, noi cerchiamo di formare buoni cristiani e onesti cittadini”,

hanno continuamente predicato intere generazioni di Salesiani. L’eco di questi insegnamenti si sentirà forte anche giovedì 30 gennaio con una serata di riflessioni e preghiere nella data che segna l’avvio alle celebrazioni in onore di San Giovanni Bosco.

La festa proseguirà domenica 2 febbraio ancora presso l’Istituto San Domenico Savio (viale Rimembranze, 19) con la Santa Messa in programma alle ore 10, cui seguirà un momento conviviale ed il pranzo. Ovviamente, i protagonisti di questo tempo di gioia saranno i giovani piccoli e grandi.

Silvia Gullino

Dalla Gazzetta d’Alba:

Il programma

  • Giovedì 30 gennaio, alle 21 la serata su Don Bosco ci vuole bene con riflessioni e preghiere nella chiesa dei salesiani a partire dalla Strenna 2020 del rettor maggior dei Salesiani don Ángel Fernández Artime, è ripartito dal cuore del sistema educativo salesiano per illustrare la politica del Padre nostro.
  • Venerdì 31 gennaio, festa liturgica di Don Bosco: al mattino festa per i ragazzi della scuola media del Cfp e alle 16 partenza per Torino-Valdocco per partecipare alla Messa presieduta dal rettor maggior dei Salesiani, delle 18.30, nella basilica di Maria Ausiliatrice.
  • Sabato 1° febbraio alle 10.30 il Centro formazione professionale consegna gli attestati di merito alla Novella a seguire il pranzo; alle 21 il concerto della banda musicale di Sommariva del Bosco alla Novella di via Piumatti.
  • Domenica 2 febbraio, festa di don Bosco in oratorio; alle 10 Messa della comunità oratoriana presieduta da don Alessandro Borsello,  direttore della casa salesiana di Bra, a seguire il tradizionale “pane e salame” e giochi organizzati dai giovani;  alle 12.30 il pranzo insieme (iscrizioni in portineria ogni pomeriggio fino al 30 gennaio, in oratorio dalle 17 alle 18.30. Costo 10 euro sopra i 18 anni,  5 euro dai 6 ai 18,  gratis sotto i 6 anni).

Cooperatori salesiani in Bra: una proposta per una spedizione missionaria in Cina

Si riporta qui l’articolo del 16 marzo, pubblicato dalla Gazzetta d’Alba in cui, partendo dalla citazione di don Bosco, il Consiglio della comunità salesiana di Bra ha proposto una micro spedizione missionaria a scopo unitario e di testimonianza in cui parteciperanno due insegnanti del Centro di Formazione Professionale, che raggiungeranno la Cina.

BRA «Con la vostra carità abbiamo stabilito le missioni fino agli ultimi confini della terra. A tutti, pertanto, le affido e le raccomando», così scriveva don Bosco.

Partendo da questa riflessione del fondatore il Consiglio dei Cooperatori salesiani di Bra, in accordo con il Consiglio della comunità salesiana cittadina, ha avviato la proposta di creare un’ opportunità di unità e di testimonianza missionaria e sta organizzando una micro spedizione missionaria: Matteo e Giacomo, due insegnanti del Centro formazione professionale andranno in Cina a fine giugno per supportare e studiare la fattibilità di un nascente laboratorio di meccanica e uno di panetteria-pasticceria.

Come ha scritto Adriano Isoardi, coordinatore dei cooperatori braidesi: «A noi tutti insieme e in Comunità il compito di organizzare la spedizione e finanziarla».

Ovviamente questo invito non è rivolto ai soli cooperatori ma tutti gli amici dell’opera salesiana di Bra e questa sarebbe un’altra bella iniziativa per i festeggiamenti del 60° della presenza salesiana a Bra, forse uno dei più belli che risponde allo spirito del fondatore don Bosco.

Per questo motivo sono state messe in cantiere alcune iniziative per la raccolta di fondi per finanziare questa bella iniziativa come una “serata materassi”per poter racimolare i primi fondi necessari.

Questa si svolgerà giovedì 4 aprile, e occorrono volontari da segnalare entro mercoledì prossimo; sarà una delle prime iniziative.