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L’Italia ricambia l’ospitalità di Panama

Ecco le notizie che ci arrivano direttamente da Panama dopo la Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta dal 22 al 27 gennaio 2019. Si pubblica un articolo di “Avvenire” che parla del “ricambio ospitalità” da parte degli studenti dell’Istituto Fermi, della città del Canale, dopo aver accolto nella loro scuola i pellegrini italiani alla Gmg stanno visitando il nostro Paese per un’esperienza di scambio e condivisione.

«Grazie a voi abbiamo trovato nuovi amici».

Buona lettura!

Hanno dato il benvenuto ai coetanei arrivati in Centro America per partecipare alla Gmg, li hanno guidati attraverso le bellezze della città, hanno cantato e giocato con loro. E ora 16 studenti dell’Istituto «Enrico Fermi» di Panama vengono accolti dal nostro Paese che ricambia così l’ospitalità ricevuta.

È una storia di amicizia che affonda le sue radici nel lontano fine Ottocento, quando ad emigrare erano gli italiani, e dopo essersi consolidata si è rinvigorita grazie all’esperienza della Gmg. Da tempo, infatti, i ragazzi che hanno terminato il penultimo anno senza insufficienze possono prendere parte allo scambio culturale con il Convitto Umberto I di Torino che comprende anche la visita di alcune delle principali città della Penisola.

Stavolta però il gemellaggio, che tocca il capoluogo piemontese, Venezia, Roma, Assisi, Firenze e Pisa, ha un qualcosa in più: i ragazzi panamensi ritrovano volti conosciuti durante il raduno mondiale e in particolar modo a «Casa Italia», ospitata proprio nella loro scuola, fondata negli anni ’60 da Stefano Cermelli e che oggi, con un migliaio di studenti di 30 nazionalità, è presidio di eccellenza formativa.

«Per gli alunni, lo scambio culturale è un’occasione irripetibile oltre che un incentivo a studiare», spiega Nino Cermelli, figlio del fondatore dell’Istituto Fermi, che, insieme all’insegnante di italiano Beatriz Beltran, accompagna il gruppo. «Quest’anno – sottolinea – si alimenta dell’amicizia con la comunità ecclesiale e con l’equipe del Servizio nazionale per la pastorale giovanile».

A dimostrazione del fatto che basta aprire le porte e le braccia per fare, ovunque, casa.

Stefania Careddu

Le Testimonianze dei ragazzi:

«Siamo stati felici di accompagnare i ragazzi italiani, offrire informazioni turistiche, guidarli per le vie della nostra città, dargli la mano». Così hanno potuto portare via con loro una piccola parte di Panama.

Ana Lucia Ureña sorride quando ripensa ai giovani incontrati nei giorni della Gmg, ai due ragazzi di Torino «che erano felici nonostante si fossero persi», a quelli conosciuti a Casa Italia che sembrava «fossero abituati a stare a Panama, anche se faceva caldissimo mentre ci raccontavano che a casa avevano lasciato freddo e neve». Perché l’accoglienza è una questione di porte aperte e di disponibilità, ma anche di voglia di fare un tratto di strada insieme e di condividere storie, nella consapevolezza che ci si arricchisce a vicenda.

«È come se tutte le persone fossero amiche ed era consolante uscire e trovare qualcuno che pur essendo di un Paese lontano in cui si parla un’altra lingua ti salutava con un hola in spagnolo, come se ti conoscesse», racconta la studentessa dell’Istituto Fermi, anche lei tra i volontari a Casa Italia. «È stata una bellissima esperienza, di scambio tra culture», spiega Ana Lucia che è rimasta impressionata dalla «felicità contagiosa che si vedeva in città» e dai «valori che i ragazzi hanno e riescono a comunicare, come ad esempio l’altruismo e la solidarietà».

«C’è stato però un momento che mi ha colpito tantissimo, cioè quando alcuni giovani hanno sollevato un loro amico in sedia a rotelle per permettergli di vedere Francesco che stava passando», confida Ana Lucia ricordando che «un fotografo ha immortalato l’attimo e quell’immagine è diventata il simbolo di Panama».
«Ciò che mi emoziona è che per fare quel gesto, i ragazzi non hanno potuto salutare il Papa che era lì, a pochissimi metri, ma erano felici lo stesso per il loro amico».

Nelle due settimane trascorse a Torino per lo scambio culturale con i coetanei del Convitto Umberto I, non ha potuto fare a meno di incontrare quella che chiama “la mia famiglia italiana”». Anche se ospitata in un’altra casa, infatti, Stephanie Lammie ha voluto riabbracciare la mamma, il papà e le due ragazze che hanno accolto sua sorella qualche anno fa e che poi hanno ricambiato la visita recandosi a Panama.

«Sono andata a trovarli e a cenare con loro», dice la studentessa dell’Istituto Fermi confermando la forza del legame che unisce i due Paesi grazie al gemellaggio annuale tra le scuole.

E che quest’anno si è ulteriormente consolidato con l’esperienza della Gmg. Durante il raduno mondiale, Stephanie ha fatto parte del gruppo dei volontari del Comitato organizzatore locale.

«Per alcuni giorni ho fatto servizio d’ordine nelle strade vicine al Canale di Panama che erano blindate per il passaggio del Papa e su cui noi dovevamo vigilare perché nessuno cercasse di oltrepassare le transenne. Poi sono stata in uno dei Punti di informazione per dare assistenza ai pellegrini e lì mi sono divertita molto», spiega la studentessa dell’Istituto Fermi che in entrambe le attività ha avuto modo di incontrare tantissime persone di diverse culture e di sperimentare la bellezza della condivisione.

«Ho impressa una bambina con sindrome di Down che voleva vedere Francesco perché sperava che potesse guarirla, ma sono rimasta colpita da una donna adulta, mamma di due pellegrine, che piangeva e pregava», racconta Stephanie che tra gli italiani a cui ha dato una mano ricorda bene un gruppo che, «alla Messa di apertura, non riusciva più a trovare il suo settore perché, per vedere il Papa, tutti i pellegrini si erano mossi spostandosi dai posti assegnati».

Inolvidable», cioè «indimenticabile».

Usa questo aggettivo Mariana Lopez per definire l’esperienza della Gmg, in cui

«abbiamo potuto vedere il Papa, conoscere tanta gente, cantare e ballare per la strada».

Anche lei è stata una delle volontarie di Casa Italia, avendo scelto di dedicare un po’ delle sue vacanze estive ai giovani provenienti dalle nostre diocesi. Ha infatti assistito i pellegrini rispondendo alle domande, dando loro informazioni, ma anche entrando in empatia con i tanti gruppi che passavano per il quartier generale azzurro.

«Mi sentivo male per loro perché dovevano camminare tanto», confida Mariana che ora sperimenta la bellezza dell’accoglienza qui in Italia, in occasione dello scambio culturale a cui partecipa con alcuni compagni. «Torino è una città molto bella con monumenti e luoghi splendidi come la reggia di Venaria, il Museo Egizio, la Mole Antonelliana, ma pure Venezia con i suoi canali e le vie strette lo è», dice senza esitazione la studentessa, felice di poter essere ora a Roma.

Poi, sorridendo, aggiunge: «Dell’Italia mi piacciono molto anche il gelato, che è diverso da quello che mangiamo a Panama, la pizza, gli gnocchi e gli agnolotti».

Una partita a basket o a calcio ed è subito gruppo, squadra, amicizia, perché

«l’obiettivo non è vincere, ma stare insieme e divertirsi».

Per Eduardo Stanziola, 17 anni, è questa l’immagine che meglio di altre restituisce il senso dell’accoglienza e sintetizza cosa è accaduto durante la Gmg, in particolare con i pellegrini che facevano tappa a Casa Italia. A dimostrazione del fatto che l’ospitalità è un gioco da ragazzi, nel significato più vero e profondo dell’espressione.

«Per me è stata un’esperienza totalmente nuova: è stato bello incontrare tanti ragazzi simpatici e amichevoli», confida Eduardo che insieme ad altri studenti dell’Istituto Fermi ha prestato servizio come volontario nella sua scuola trasformata per l’occasione in quartier generale della spedizione azzurra.

«Il compito principale è stato quello di dare informazioni, specialmente sulla città e sul quartiere dove erano concentrati i gruppi di italiani», spiega Eduardo che è rimasto molto colpito dal clima di festa che si respirava a Casa Italia e per le vie di Panama.

«C’era ovunque una sensazione di felicità: tutti ci salutavamo, anche per la strada, come se ci conoscessimo da sempre», sorride il ragazzo panamense i cui occhi brillano ancora quando racconta di aver visto papa Francesco passare a pochi metri di distanza, dopo averlo atteso per tre ore, sotto il sole.

Grazie allo scambio culturale tra l’Istituto Fermi di Panama e il Convitto Umberto I di Torino, Sofia Melamede sta sperimentando nel nostro Paese l’ospitalità, la stessa che con la sua famiglia ha offerto durante la Gmg quando ha aperto le porte della sua casa a due ragazze del Guatemala.

«All’inizio è stato strano, ma da subito ci siamo trovate bene. Erano sempre sorridenti e mi hanno trasmesso tanta energia e felicità: sono diventate persone di famiglia», spiega Sofia che è rimasta in contatto con le due nuove amiche e ha raccontato loro del gemellaggio e del viaggio in Italia.

«Una – racconta – è catechista e l’altra è molto devota a Don Bosco: in loro ho visto una fede immensa e questo mi ha fatto capire che chi è venuto in Centro America lo ha fatto per ascoltare le parole di Francesco e comunicarle poi al proprio Paese».

Per la studentessa panamense, «è stato bellissimo ed emozionante vedere gente di tutto il mondo, giovani che cantavano la stessa canzone, ognuno nella propria lingua, e che erano a Panama perché credevano nello stesso Dio e avevano la stessa fede».

Segno che «la religione è universale» e unisce popoli e culture, in un unico abbraccio.

 

Nasce la generazione Laudato si

Ecco il testo integrale del Manifesto dei Giovani della Gmg 2019 per la cura della casa comune “Conversione ecologica in azione”. Articolo proveniente da Avvenire (www.avvenire.it/).

Noi, giovani cattolici della Giornata Mondiale della Gioventù a Panama, intendiamo elevare i nostri cuori e le nostre menti in lode, gioia e gratitudine a Dio per il bellissimo dono della nostra amata “sorella Madre Terra”, secondo la felice espressione usata da San Francesco. Come Papa Francesco ci ha ricordato, allo stesso tempo siamo dolorosamente consapevoli che c’è “un grande deterioramento della nostra casa comune” (Laudato Si’, 61). Convinti che “possiamo cooperare come strumenti di Dio per la cura della creazione” (LS 14), chiediamo a tutti, e a noi stessi per primi, un’azione urgente per proteggere il nostro pianeta e le persone più povere e vulnerabili.

1) L’ingiustizia verso i poveri di oggi e le generazioni future

Il nostro futuro e il futuro di chi verrà dopo di noi sono in grave pericolo. L’umanità da tempo ha intrapreso un percorso irresponsabile di distruzione ambientale che rende già precario il presente e pregiudica il futuro. In primo luogo, a causa della crisi climatica stiamo già assistendo ad impatti devastanti in tutti i continenti, con l’aumento della temperatura media di 1°C. Il pianeta rischia poi di superare la soglia catastrofica di 1,5°C di riscaldamento globale, se l’accordo di Parigi non verrà attuato da tutti e in modo tempestivo. In secondo luogo, la crisi della biodiversità ci ha già condotti nel mezzo della sesta estinzione di massa, con specie animali e vegetali che scompaiono in modo irreversibile. A tale proposito, ci ricordano i vescovi latino-americani1 e il documento preparatorio del Sinodo sull’Amazzonia2 che le popolazioni indigene hanno un ruolo decisivo nel proteggere le proprie terre ancestrali dalle attività di sfruttamento indiscriminato. Inoltre, altre crisi correlate non meno importanti, come la crisi idrica, rendono ancora più allarmante lo stato della nostra casa comune.

Nella Laudato Si’ si sottolinea che “le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia.”(LS 161). Inoltre, come hanno riconosciuto i vescovi di tutti i continenti [l’attuale] “generazione non sta facendo abbastanza per lasciare un pianeta sano. Essere così miopi è commettere un’ingiustizia inaccettabile”.3

Siamo consapevoli che la crisi ecologica non è solo un’ingiustizia intergenerazionale, ma anche un’ingiustizia intragenerazionale nei confronti delle persone povere e più vulnerabili. Come ha scritto Papa Francesco, “Tanto l’esperienza comune della vita ordinaria quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera” (LS 48). Così accade che la crisi migratoria è strettamente correlata alla distruzione ambientale: “Molti di quanti possono a malapena permetterselo sono già costretti ad abbandonare le loro case e a migrare in altri luoghi, senza sapere come verranno accolti.” Il tempo stringe e molti leader non hanno ancora intrapreso con convinzione quelle trasformazioni necessarie per proteggere la nostra preziosa casa comune e tutti i suoi abitanti.

2) Un’autentica e urgente conversione ecologica

Riconosciamo che la crisi ecologica è sintomo di una crisi più profonda nel cuore umano, che ci ricorda la chiamata profetica di San Giovanni Paolo II a “stimolare e sostenere la ‘conversione ecologica’ che ha reso l’umanità più sensibile nei confronti della catastrofe verso la quale si stava incamminando.”5 Preghiamo che questo pellegrinaggio a Panama diventi un’importante pietra miliare nella conversione ecologica di tutti i partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù, poiché, per noi cristiani, “Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana” (LS 217).

Consapevoli della nostra parte di responsabilità nell’attuale crisi ecologica, sentiamo un profondo bisogno di pentimento. Secondo le parole di Papa Francesco, “una sana relazione con il creato è una dimensione della conversione integrale della persona, che comporta il riconoscimento dei nostri errori, peccati, vizi o negligenze e conduce al pentirsi di cuore, a cambiare dal di dentro”  (LS 218).

La Chiesa ha un ruolo fondamentale nel promuovere questa conversione ecologica al suo interno e in tutte le realtà sociali, economiche, politiche, istituzionali. Siamo incoraggiati dal modo in cui la Laudato Si’ è fonte di un’efficace opera per sollecitare tutti a prendersi cura del Creato, con innumerevoli iniziative in tutto il mondo che stanno guidando l’azione di trasformazione per un’ecologia integrale. Ma l’urgenza è tale che deve essere fatto molto di più da tutti e con maggiore immediatezza.

3) Il ruolo dei giovani cattolici

Come hanno riconosciuto i Padri sinodali, tra i giovani “c’è una forte e diffusa sensibilità per i temi ecologici e della sostenibilità, che l’enciclica Laudato Si’ ha saputo catalizzare”6. In modo particolare, questa sensibilità si traduce in un appello a tutte le classi dirigenti ad agire, perché “I giovani esigono da noi un cambiamento “(LS 13). Infatti, c’è un vivace movimento di giovani che sta crescendo in tutto il mondo e chiede con forza alla generazione al potere di prendere sul serio il cambiamento climatico e la crisi ecologica. Giovani attivisti stanno intraprendendo azioni senza precedenti, che vanno dal “climate strike” degli studenti alle azioni legali contro i governi per non aver fatto abbastanza per contrastare il cambiamento climatico.

In questo contesto, anche noi giovani cattolici ci stiamo facendo avanti come mai verificatosi prima. Prendiamo sul serio l’appello della Laudato Si’ che invita a prendere “decisioni drastiche per invertire la tendenza al riscaldamento globale ” (LS 175) e uniamo la nostra voce a quella profetica di tanti altri giovani impegnati per l’ambiente. Come ben espresso dai Padri sinodali, “I giovani  desiderano mettere a frutto i propri talenti, competenze e creatività e sono disponibili ad assumersi responsabilità”, facendo tesoro dell’esperienza degli anziani e della ricca tradizione culturale e spirituale della nostra Chiesa.

4) I nostri impegni

Siamo consapevoli che noi, giovani cattolici, non stiamo facendo abbastanza. Nonostante gli impegni assunti nelle precedenti conferenze sulla salvaguardia del creato, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2013 e 2016, non ci stiamo ancora mobilitando abbastanza per la nostra casa comune. Concretamente:

  • Ci impegniamo a vivere la Laudato Si’ nella concretezza della nostra esistenza quotidiana, sviluppando una “spiritualità ecologica” (LS 216) e adottando stili di vita sostenibili. Il cambiamento è possibile anche tramite piccole azioni quotidiane come “evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via” (LS211).
  • Ci impegniamo a studiare e comprendere meglio la questione ecologica, con l’obiettivo di promuovere e attuare quei cambiamenti che sono necessari a tutti i livelli: nelle nostre famiglie, scuole, università, ambienti di lavoro, circoli sportivi, attraverso i media e la cultura, ecc..
  • Ci impegniamo a sollecitare con coraggio i Vescovi ed i responsabili della Chiesa a prendere maggiormente sul serio la crisi ecologica. Guidati dall’appello di Papa Francesco per noi giovani cattolici ad essere provocatori, fare “lío” (che in spagnolo significa “fare chiasso” e “mobilitarsi”), saremo dei “disturbatori scomodi” ma creativi e positivi nelle nostre diocesi, parrocchie e comunità, per aiutare la Chiesa a uscire dall’indifferenza e da posizioni di comodo.
  • Ci impegniamo a sostenere la Chiesa offrendo il nostro tempo e i nostri talenti per animare le nostre comunità ad avere una migliore cura del creato; a collaborare, anche ad un livello più ampio, per interpellare in modo profetico e spingere all’azione i leader politici, dato che la Chiesa “deve affermare questa responsabilità nella sfera pubblica [per] proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso” (Caritas in veritate,51).
  • Ci impegniamo ad essere solidali e a collaborare, senza perdere la nostra identità e visione integrale dei problemi, con tutti coloro che, come il movimento ambientalista e altre realtà, stanno operando per difendere e custodire la nostra casacomune.

Per cambiare veramente, sarà importante operare assieme. L’unione fa la forza. È questo lo spirito con cui è nata la “Generazione Laudato Si”, una nuova rete di giovani cattolici per coordinare gli sforzi, imparare gli uni dagli altri e massimizzare il contributo di tutti7.

5) Le nostre richieste

Chiediamo ai Vescovi e ai responsabili della Chiesa di accelerare l’attuazione della Laudato Si’:

  • Incoraggiando la conversione ecologica in corso attraverso programmi educativi e di formazioneatuttiilivelli,accompagnatidainiziativespecialipercoltivareladimensione ecologica della nostra fede, anche attraverso la celebrazione annuale del Tempo del Creato8. Occorre quindi superare un interesse spesso marginale ed episodico per passare ad un impegno sistematico e organico.
  • Promuovendo una conversione degli stili di vita indirizzata alla semplicità e alla sostenibilità, attraverso l’impegno a passare nelle strutture ecclesiali al 100% di energia rinnovabile e raggiungere l’obiettivo di emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2030 oprima.
  • Adottando linee guida sugli investimenti etici che allontanino i capitali dai combustibili fossili (“divestment”), considerato che, se si svuole rispettare il limite dell’accordo di Parigi, dobbiamo “mantenere nel sottosuolo la maggior parte del carburante fossile”9; come indicato nel documento finale del Sinodo sui Giovani(153).
  • Assumendo le indicazioni del Sinodo sui giovani e i lavori di preparazione del prossimo Sinodo sull’Amazzonia, occorre sostenere i giovani nella realizzazione di programmi di cura della casa comune e, in particolare, di favorire progetti di difesa di quel “polmone del pianeta” (LS 38) che è la foresta amazzonica con i suoi abitantiindigeni.

Chiediamo inoltre ai leader politici e alle istituzioni competenti di affrontare con decisione e in modo urgente le principali questioni evidenziate anche dagli scienziati:

  • puntando al raggiungimento del 100% di energia rinnovabile, per “porre fine all’era dei combustibili fossili”10in linea con l’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C;
  • attuando il Global Compact in ordine alle migrazioni, per affrontare il tema dei rifugiati ambientali affinché “nessuno sia lasciatoindietro”;
  • adoperandosi per proteggere almeno il 30% degli ecosistemi del pianeta entro il 2030, con attenzione speciale alle comunità indigene che vivono in queste regioni ad elevata biodiversità, in applicazione della Convenzione ONU sulla DiversitàBiologica;
  • impegnandosi attivamente per un accesso universale ed equo all’acqua potabile entro il2030, come previsto dall’obiettivo 6 degli SDGs (Sustainable Develompment Goals dell’Agenda 2030ONU;
  • adottando un modello di economia ‘circolare’, per superare il “mito moderno del progresso materiale illimitato” (LS 78) e il paradigma della “crescita illimitata” (LS 106).

Invitiamo tutti i giovani del mondo ad unirsi, oltre le differenze, per prenderci cura della casa comune.

Che San Francesco e i Santi Patroni della GMG 2019, ci benedicano e ci guidino in questo affascinante impegno.

Alessandria – Al Don Bosco per la diretta da Panama con il Papa

Ecco un articolo proveniente da Alessandria News, riguardo l’appuntamento di sabato 26 gennaio al Centro Don Bosco di Acqui in cui si sono ritrovati un centinaio di giovani per vivere una serata di gioco ed attendere la mezzanotte per la diretta della veglia di Papa Francesco da Panama:

ALESSANDRIA – Sabato sera, appuntamento al centro Don Bosco di corso Acqui per assistere in diretta da Panama alla veglia di papa Francesco. Ritrovo alle 20.30 per la cena, poi giochi e, a mezzanotte, il collegamento con l’America latina dove si ritrovano milioni di ragazzi, protagonisti della Giornata mondiale della gioventù (Gmg),  oceanico raduno che, per impatto, è superiore anche alle Olimpiadi. Al Don Bosco sono attesi un centinaio di giovani, provenienti da parrocchie della diocesi o  affiliati ad associazioni di matrice cattolica. I salesiani offriranno un piatto caldo; il resto della cena sarà “condiviso”. A Panama sono presenti anche 27 alessandrini, tra cui il vescovo Guido Gallese e il vicario generale, don Vittorio Gatti.

Panama 2019 – #WeAreDonBosco

Si riporta qui a seguire un articolo proveniente dalla redazione di AnsAgenzia Info Salesiana – riguardo alle prime notizie provenienti da Panama, dalla Giornata Mondiale della Gioventù 2019.

(ANS – Città di Panama) – “Noi Siamo Don Bosco”: è questo il motto, declinato nelle varie lingue, che le Procure Missionarie Salesiane di tutto il mondo rilanciano in occasione della GMG di Panama2019 e in vista della festa del Santo della Gioventù, il prossimo 31 gennaio. Le migliaia di pellegrini degli ambienti salesiani raccolti in questi giorni a Panama sono pertanto invitati a testimoniare la propria salesianità diffondendo il messaggio: #WeAreDonBosco.

Diversi sono i motivi che hanno portato a quest’iniziativa. Innanzitutto, la particolarità di questo gennaio, già di per sé “mese salesiano”, ma che quest’anno è anche quello della GMG, che si svolge nella città dove i salesiani sono presenti da oltre 100 anni, in un Paese che ama Don Bosco visceralmente.

Poi c’è il desiderio di collaborazione e unità tra le diverse Procure Missionarie Salesiane, che si vuole esprimere anche attraverso messaggi e progetti di comunicazione comuni, consapevoli che il loro impegno non può prescindere dalla figura di Don Bosco, dal suo strenuo ancoraggio alla Chiesa cattolica, dalla sua proposta rivolta agli “ultimi” delle società e del mondo.

E poi c’è la realtà dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) alla GMG. Ogni GMG, infatti, vede in prima fila l’MGS, che quando si tratta di spiritualità giovanile, gioia, solidarietà e condivisione, “gioca sempre in casa” e costituisce pertanto un modello di rete mondiale fra i giovani credenti.

Alle GMG è facile incontrare in quelle occasioni gruppi provenienti da tutto il mondo, ed è facile notare la specificità salesiana dello stile e del contenuto del raduno: l’accoglienza che precede e che accompagna i pellegrini, il percorso formativo e spirituale che affianca gli appuntamenti ufficiali della “Giornata”, la gioia di chi vive esperienze simili che si attuano a distanza di continente, gli inni a Don Bosco nelle diverse lingue e nei diversi stili musicali, i numeri cospicui dei gruppi… Col procedere delle edizioni della GMG, diventa più palpabile l’estensione planetaria della Famiglia Salesiana: di volta in volta si aggiunge qualche Paese, qualche battipista esplora l’incontro e matura competenze per la proposta educativa nei suoi ambienti, piccole delegazioni vanno ad attingere entusiasmo e innescano relazioni; giovani suore e giovani religiosi vengono proiettati sullo scenario della responsabilità universale della Chiesa…

La proposta ai giovani ora è semplice: chi è a Panama condivida fotografie e post utilizzando gli hashtag #WeAreDonBoscoe #IAmSalesian, oltre agli altri suggeriti dalla GMG. Si potenzierà così il collegamento ideale fra tutti coloro che hanno confidenza con il mondo salesiano, e si permetterà di sentirsi partecipe anche a chi non è potuto andare a Panama.

Con “Noi Siamo Don Bosco” si vuole diffondere il messaggio che Don Bosco è vivo ancora oggi: nei 30mila religiosi e religiose che servono i giovani più bisognosi seguendo il suo modello e il suo stile; nei 3 milioni di persone che sono passate attraverso i programmi formativi salesiani; nelle 5.500 scuole salesiane nel mondo, nelle 330 case d’accoglienza per giovani in difficoltà, nei 1.100 centri di formazione professionale…

Ulteriori informazioni sono disponibili su www.missionidonbosco.org e su salesianmissions.org – sito, quest’ultimo, da cui è possibile scaricare, in inglese e spagnolo, una preghiera specifica per i giovani della GMG per richiedere l’intercessione di Don Bosco.

L’invito alla GMG di Panama da parte di Don Angel!

Con la GMG di Panama ormai alle porte, ecco le parole di don Angel Fernández in un videomessaggio:

Carissimi giovani, andrò a Panama. Non vedo l’ora di vedervi alla Giornata Mondiale della Gioventù. La presenza del nostro Movimento Giovanile Salesiano deve essere molto speciale”

Ha detto il Rettor Maggiore, Don Angel Fernández – Rector Mayor – in un videomessaggio a tutti i partecipanti alla GMG 2019.
La GMG, più di un semplice evento internazionale di giovani cattolici di tutto il mondo con il Papa, è per i Salesiani una proposta di gruppo che unisce e fa crescere nella fede, nella condivisione, nella solidarietà e soprattutto nell’amicizia con Gesù!

Un invito speciale alla GMG!

“Carissimi giovani, andrò a Panama. Non vedo l’ora di vedervi alla Giornata Mondiale della Gioventù. La presenza del nostro Movimento Giovanile Salesiano deve essere molto speciale” ha detto il Rettor Maggiore, Don ANGEL Fernández-Rector MAYOR in un videomessaggio a tutti i partecipanti alla GMG 2019.La GMG, più di un semplice evento internazionale di giovani cattolici di tutto il mondo con il Papa, è per i Salesiani una proposta di gruppo che unisce e fa crescere nella fede, nella condivisione, nella solidarietà e soprattutto nell’amicizia con Gesù!

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Vendredi 18 janvier 2019

Giornata Mondiale della Gioventù di Panama 2019

Si pubblica qui a seguire un’articolo della redazione di ANS (Agenzia Info Salesiana) riguardo la GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) che quest’anno si svolgerà a Panama dal 23 al 27 gennaio 2019!

“Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38) 

 

ANS – (Città di Panama) – Giovani provenienti da diverse parti del mondo si stanno preparando a vivere uno dei più grandi eventi della vita della Chiesa, che riunisce migliaia e migliaia di persone, questa volta al centro del continente americano, Panama: la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). Alcuni sono già partiti, altri sono in partenza, altri ancora partiranno nei prossimi giorni. Ciò che è certo è che la celebrazione inizia tra pochi giorni e i Figli spirituali di Don Bosco saranno presenti per accogliere i tanti visitatori.

La partecipazione di tre grandi personaggi renderà la GMG una festa piena: in primo luogo il Santo Padre Francesco, e poi, per il mondo salesiano, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat. Parteciperanno, inoltre, autorità di diversi Paesi: il governo panamense ha confermato la partecipazione dei Presidenti di Colombia, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Portogallo…

Papa Francesco partirà da Roma il 23 gennaio e arriverà a Panama lo stesso giorno. Giovedì 24 riceverà i saluti dalle autorità del Paese e dal Presidente di Panama, Juan Carlos Varela Rodríguez, e incontrerà anche i vescovi centroamericani. Nel pomeriggio si terrà la cerimonia di accoglienza e di apertura della Giornata Mondiale della Gioventù 2019, nel “Campo Santa María la Antigua” – Cinta Costera.

Durante il suo soggiorno a Panama il Santo Padre avrà diverse occasioni nelle quali incontrerà migliaia di giovani, e concluderà la sua visita con la celebrazione della Santa Messa di domenica 27 gennaio, nel grande “Campo San Juan Paolo II” – Metro Park, dove sono attesi circa 250.000 fedeli.

L’inno ufficiale della GMG di Panama 2019, dal titolo: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38) è scritto e composto da Abdiel Jiménez, con la produzione e gli arrangiamenti di Aníbal Muñoz, e la collaborazione di Carlos Samaniego e Ricky Ramírez, professionisti con una grande carriera musicale. 

I Salesiani, da parte loro, trasmetteranno in diretta i momenti principali della GMG attraverso la pagina Facebook di ANS.

Tutto il Paese si sta preparando da mesi, mettendo a punto i dettagli prima che arrivi il Santo Padre, ed è con grande entusiasmo che attende i giovani del mondo che hanno deciso di partecipare a questa GMG. “Un evento che ha unito più di 4 milioni di panamensi nell’amore verso i propri fratelli, senza distinzione di religione, credenze o politica”, ha spiegato Yithzak Gonzalez, operatrice della Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale di Panama, in un’intervista rilasciata a “Vatican News”.

Il punto di riferimento della GMG 2019? Il Valdocco d’America

Il progetto della soprannominata “Valdocco d’America” a Panama, un complesso ispirato a quello di Maria Ausiliatrice a Torino che avrà il compito di irradiare la spiritualità di San Giovanni Bosco in tutta l’America Latina, si prevede sarà ultimato nel 2021.

Aci Stampa, l’agenzia di notizie cattolica, pubblica alcuni dettagli del progetto con un’articolo, riportato qui di seguito, a cura di Andrea Gagliarducci.

Il punto di riferimento della GMG 2019? Il Valdocco d’America

PANAMA , 04 aprile, 2018 / 1:00 AM (ACI Stampa).-  Panama è il luogo scelto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2019. Ed è anche il luogo scelto dai Salesiani per costruire la “Valdocco d’America”, un complesso che ricorda quello di Santa Maria Ausiliatrice a Torino e ha l’ambizioso compito di irradiare la spiritualità di San Giovanni Bosco in tutta l’America Latina.

L’appellativo di “Valdocco in America” non è di poco conto, per la famiglia Salesiana. Nella Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, a Valdocco, ci sono le spoglie di San Giovanni Bosco. Fu un’opera che Don Bosco volle fortemente, e che poi fu ulteriormente ingrandita nel 1934, con la canonizzazione. Si può dire che è il centro della spiritualità salesiana, il luogo nelle periferie di Torino dove il santo radunò i giovani e diede vita alla sua opera.

Una spiritualità salesiana che ora troverà una casa a Panama. Centro del progetto è la Basilica minore intitolata a Don Bosco, nel distretto di Calidonia, a Panama City. E, come nella tradizione salesiana, la basilica non sarà sola: avrà un oratorio e delle scuole, in un complesso che è al tempo stesso devozionale e sociale, con una particolare attenzione per quanti i giovani sono in difficoltà e a rischio.

Il progetto è cominciato nel 2017, e si prevede che sarà completato nel 2021. Ma la Basilica si candida già ad essere il cuore pulsante della prossima Giornata Mondiale della Gioventù.

L’ispirazione è nata nel 2016, dopo che Padre Angel Fernandez Artime, rettore maggiore dei salesiani, visitò panama e trovò nell’affetto e la devozione dei salesiani nei confronti di Don Bosco l’ispirazione per lanciare il progetto e trasformare la Basilica nella Valdocco d’America.

Durante il viaggio, il rettore maggiore lasciò anche un cofanetto con delle reliquie di Don Bosco, che ora è collocato in una nuova cappella da poco costruita.

Con Maria verso Panama 2019

Il cammino di preparazione verso la Giornata mondiale della gioventù di Panama 2019

C’è già grande fermento per l’edizione numero trentaquattro della Giornata mondiale della gioventù (GMG), il grande raduno internazionale dei giovani voluto forrtemente da Giovanni Paolo II a partire dal 1985. A fare da Paese ospitante è il turno di Panama, che vedrà le sue strade riempirsi di giovani da tutto il mondo dal 22 al 27 gennaio 2019. È la più piccola nazione ad aver mai ospitato questo evento, e si prevede una grande partecipazione internazionale nonostante le date poco favorevoli. Gli ultimi tre grandi eventi (Spagna 2011, Brasile 2013 e Polonia 2016) hanno infatti visto un incremento notevole della presenza di giovani rispetto alle edizioni precedenti, superando i tre milioni di persone. Quasi certamente saranno coinvolti anche i Paesi adiacenti per dare supporto alla logistica e all’organizzazione.

Maria compagna del cammino

Nel discorso fatto ai volontari della GMG di Cracovia nel 2016, papa Francesco aveva indicato Maria come modello per vivere l’attesa del successivo raduno di Panama. Per ciascuno dei tre anni di preparazione all’evento, infatti, è stato scelto un motto evangelico legato alla Madonna, come ha sottolineato lo stesso papa Francesco:

“Il nuovo tratto del nostro itinerario si ricollega al precedente, che era centrato sulle Beatitudini, ma ci spinge ad andare avanti. Mi sta a cuore infatti che voi giovani possiate camminare non solo facendo memoria del passato, ma avendo anche coraggio nel presente e speranza per il futuro. Questi atteggiamenti, sempre vivi nella giovane Donna di Nazareth, sono espressi chiaramente nei temi scelti per le tre prossime GMG. Quest’anno (2017) rifletteremo sulla fede di Maria quando nel Magnificat disse: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» (Lc 1,49). Il tema del prossimo anno (2018) – «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30) – ci farà meditare sulla carità piena di coraggio con cui la Vergine accolse l’annuncio dell’angelo. La GMG 2019 sarà ispirata alle parole «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola» (Lc1,38), risposta di Maria all’angelo, carica di speranza”.

È la prima volta che la figura di Maria viene scelta come fulcro centrale dei grandi raduni delle Giornate mondiali della gioventù. L’11 febbraio scorso nel giorno della festa della Madonna di Lourdes, il vescovo di Panama, José Domingo Ulloa Mendieta, è stato in visita alla Santa casa di Loreto per affidare a Maria la preparazione della GMG.

Il logo dell’evento

A disegnare il logo scelto dagli organizzatori come simbolo dell’evento è stata una giovane studentessa di architettura, la ventenne Amar Calvo, dell’Università di Panama. Nel suo intento c’è l’idea di rappresentare la tenerezza e l’abbandono di Maria nel suo “Fiat”. Diversi gli elementi che lo compongono: la forma della M di Maria e del cuore che rappresenta il suo amore di madre; la strada, ad indicare che lei è il sentiero per l’incontro con Gesù; la stilizzazione dell’immagine di Maria come segno di tenerezza; il profilo dell’istmo di Panama per ricordare il luogo; i cinque puntini bianchi che formano la corona di Maria simboleggiano i cinque continenti; e infine la croce, che è il simbolo delle GMG dalla loro nascita nel 1985. Anche i colori hanno il loro significato: il rosso indica l’amore e la passione di Cristo e ricorda il rosso della bandiera di Panama, così come anche il blu, che è anche il colore della Vergine Maria e fa riferimento anche all’Oceano Pacifico, mentre il celeste, oltre ad indicare Maria è anche il colore del Mare dei Caraibi.

Il patroni della GMG

Come ognuno degli eventi precedenti, anche la Giornata mondiale della gioventù di Panama avrà dei santi patroni ed intercessori. San Giovanni Paolo II è, ormai stabilmente, il patrono di ogni evento. Accanto a lui san Giovanni Bosco, al quale i cristiani di Panama sono particolarmente devoti. E con loro santi e sante latinoamericani: la beata Maria Romero Meneses del Nicaragua, l’azteco san Juan Diego Cuauhtlatoatzin, i peruviani san Martino de Porres e santa Rosa da Lima, il salvadoregno beato Oscar Arnulfo Romero e il giovane messicano san José Sánchez del Rio.

Informazioni utili

Il principale sito di riferimento della Giornata mondiale della Gioventù di Panama è www.panama2019.pa, dove trovare tutte le informazioni, i temi, i materiali, e che sarà aggiornato con l’avvicinarsi dell’evento con i programmi e le informazioni per le iscrizioni.

Per gli italiani il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile metterà presto a disposizione il sito che conterrà anche informazioni sui sussidi e su altre iniziative specifiche.

Da segnalare anche la pagina ufficiale del Vaticano, dove è possibile trovare i documenti, le foto e i video di tutte le precedenti GMG.

GMG in un minuto

Si intitola così una rubrica periodica pubblicata sul canale ufficiale della GMG 2019 su Youtube. Ogni puntata fornisce informazioni sulla Giornata mondiale della gioventù 2019. Informazioni sul Paese dell’America centrale, sui luoghi dove si svolgeranno gli eventi principali della GMG, sull’inno, sul logo e tanto altro. Basta cercare ‘Jornada Mundial de la Juventud Panamá 2019’ nel motore di ricerca di Youtube per accedere ai contenuti. Ogni puntata è disponibile in cinque lingue: spagnolo, inglese, francese, italiano e portoghese.

Jornada Mundial de la Juventud Panamá 2019

 

Francesco: giovani potete migliorare il mondo!

 

Cari giovani, con il ricordo pieno di vita del nostro incontro alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2016 a Cracovia, ci siamo messi in cammino verso la prossima meta che, se Dio vorrà, sarà Panama nel 2019. Per me sono molto importanti questi momenti di incontro e dialogo con voi, e ho voluto che questo itinerario si facesse in sintonia con la preparazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, che è dedicato a voi giovani. In questo cammino ci accompagna nostra Madre, la Vergine Maria, e ci anima con la sua fede, la stessa fede che lei esprime nel suo canto di lode. Maria dice: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» (Lc 1,49). Lei sa rendere grazie a Dio, che ha guardato la sua piccolezza, e riconosce le grandi cose che Egli realizza nella sua vita; e si mette in viaggio per incontrare sua cugina Elisabetta, anziana e bisognosa della sua vicinanza. Non resta chiusa a casa, perché non è una giovane-divano che cerca di starsene comoda e al sicuro senza che nessuno le dia fastidio. È mossa dalla fede, perché la fede è il cuore di tutta la storia di nostra Madre. Cari giovani, anche Dio vi guarda e vi chiama, e quando lo fa vede tutto l’amore che siete capaci di offrire. Come la giovane di Nazareth, potete migliorare il mondo, per lasciare un’impronta che segni la storia, quella vostra e di molti altri. La Chiesa e la società hanno bisogno di  noi. Con il vostro approccio, con il coraggio che avete, con i vostri sogni e ideali, cadono i muri dell’immobilismo e si aprono strade che ci portano a un mondo migliore, più giusto, meno crudele e più umano. Durante questo cammino, vi incoraggio a coltivare una relazione di familiarità e amicizia con la Vergine santa. È nostra Madre. Parlatele come a una Madre. Con lei, rendete grazie per il dono prezioso della fede che avete ricevuto dai vostri antenati, e affidate a lei tutta la vostra vita. Come una buona Madre vi ascolta, vi abbraccia, vi vuole bene, cammina con voi. Vi assicuro che se lo farete non ve ne pentirete. Buon pellegrinaggio verso la Giornata mondiale della gioventù del 2019.

Che Dio vi benedica.

papa Francesco, 21 marzo 2017

Si segnala, inoltre, il Video del Papa pubblicato a Marzo 2018 su “Formazione al discernimento spirituale“:

Si segnala l’articolo integrale, qui di seguito, realizzato da Missioni OMI – Rivista Mensile di Attualità Missionaria a cura di Angelica Ciccone.

Panama – “Ecco la serva del Signore…”. Presentato l’Inno Ufficiale della GMG 2019

“Vi annuncio con gioia che la prossima GMG sarà nel 2019 a Panama”. Così si esprimeva Papa Francesco alla fine della GMG 2016 di Cracovia, in Polonia. Una GMG a Panama è un sogno che si è ricercato sin dalla celebrazione del 500° anniversario della diocesi di Santa Maria Antigua, prima diocesi dell’America continentale. Lo scorso 3 luglio è stato presentato l’Inno Ufficiale della GMG 2019 di Panama, la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, dal titolo: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38).

L’inno è stato scritto e composto da Abdiel Jiménez, la produzione e gli arrangiamenti sono stati realizzati da Aníbal Muñoz, con la collaborazione di Carlos Samaniego e Ricky Ramírez, professionisti dalla lunga carriera musicale.

Dopo una selezione tra 56 proposte, esaminate da una giuria di noti professionisti della musica panamense, sono state scelte le tre proposte ritenute migliori, in modo che poi il Comitato Esecutivo della GMG, insieme al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita della Santa Sede, ha decretato il vincitore.

L’Inno per la GMG 2019 ha ritmi caratteristici della cultura panamense ed è intitolato “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38), che riprende il tema della Giornata indicato da Papa Francesco.

L’arcivescovo di Città di Panama, mons. José Domingo Ulloa Mendieta, ha detto che “quest’inno esprime la missione alla quale siamo chiamati come discepoli e missionari in questi tempi, seguendo l’esempio della Vergine Maria”.

La Giornata Mondiale della Gioventù è un raduno di giovani di tutto il mondo con il Papa, in un ambiente festoso, religioso e interculturale, che mostra il dinamismo della Chiesa e testimonia l’attualità perenne del messaggio di Gesù. La GMG di Panama si svolgerà dal 22 al 27 Gennaio 2019 a Città di Panama.

Scopo delle GMG è favorire l’incontro personale con Cristo che cambia la vita, per promuovere la pace, l’unità e la fratellanza dei popoli e delle nazioni del mondo, grazie ai giovani quali ambasciatori. (www.infoans.org)