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Animazione Missionaria: il viaggio continua “nel cuore del mondo” – l’interculturalità

Il percorso “nel cuore del mondo” dell’Animazione Missionaria continua! Di seguito l’esperienza del 5° incontro sull’interculturalità tenutosi il 6 febbraio scorso presso il Colle Don Bosco.

Sono le 9.00 del 6 febbraio e, finalmente, non è più l’host di Zoom ad accoglierci, ma il Colle don Bosco in tutto il suo splendore (che più che altro ci siamo immaginati, data la fitta nebbia): il desiderio di vederci in tre dimensioni, dalla testa ai piedi, ha scaldato i nostri cuori, mentre a scaldare i nostri corpi ci ha pensato qualche bans.

Iniziamo questa intensa e densa giornata di Vita Vera con la preghiera, affidando allo Spirito Santo l’Unità della Chiesa nella sua diversità culturale; protagonista indiscussa di questo incontro è infatti l’Interculturalità, una parola difficile che disegna un movimento verso l’Alt(r)o, in cui non c’è spazio per la prevaricazione o i pregiudizi, ma solo per lo scambio, l’interazione e la reciprocità.

Dopo un quiz che ci fa capire quanto (poco) sappiamo di ciò che accade intorno a noi, cerchiamo di scavare le radici della cultura e del suo significato, consapevoli che bisogna uscire dal circolo del vero incompleto, che illude e delude, per metterci alla ricerca del Vero, che considera e desidera. Per farlo, abbiamo bisogno di entrare in relazione, ed è questo il ruolo cruciale dell’Interculturalità, capace di superare l’etnocentrismo attraverso la costruzione di relazioni e spazi di incontro con il diverso.

Cosa questo voglia dire nella concretezza della quotidianità lo capiamo attraverso le vite di Luca e Martina, spesi per le vittime della tratta lui, per i migranti della rotta balcanica lei. Ci raccontano storie di persone che hanno molto a che fare con l’interculturalità, ma anche con l’umanità e la disumanità: dai loro sguardi intuiamo quanto abbiano scelto di accompagnare e dividere la sofferenza di chi incontrano. Di fronte al senso di impotenza che adesso pervade i nostri cuori, non possiamo che celebrare l’Eucarestia, rimettendo nelle Sue mani i nostri desideri di libertà, giustizia ed equità per tutti e ciascuno.

Abbiamo poi la fortuna di condividere il tempo del dopopranzo con i Novizi che, sullo stile di Don Bosco, animano il nostro gioco e pregano insieme a noi il rosario, facendoci accompagnare dalle parole di Papa Francesco, che ci invita ad “Andare, senza paura, per servire”.
Ad aver incarnato queste parole è sicuramente Suor Lidia, ultima testimone incontrata durante la giornata: ci parla della sua esperienza di interculturalità nei 24 anni donati da FMA in una scuola tunisina, gestita da suore provenienti da tutta Europa e frequentata da studenti a netta maggioranza musulmana; nella semplicità delle sue parole, ci ricorda che, nell’agire interculturale, a far presa non siano le parole, ma la testimonianza, che è importante non “fare per” ma “fare con”, che “si è in missione perché mandati”.

Il cuore dell’Interculturalità è allora riconoscersi tutti figli, e dunque fratelli; diviene così essenziale una fraternità che
permetta di riconoscere e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, del luogo del mondo dove è nata o dove abita, della cultura di cui si fa portatrice: in questa prospettiva, non ci sono dei prossimi da aiutare, ma siamo chiamati a diventare gli uni i prossimi degli altri.

Lisa

Animazione Missionaria: il viaggio continua “nel cuore del mondo”

Il percorso nel cuore del mondo prosegue nonostante la pandemia, in versione on-line!

L’incontro del 20 dicembre si è svolto nel solo pomeriggio della domenica, e ha affrontato il tema della dottrina sociale della chiesa. Tema assai complesso per il quale abbiamo fatto ricordo al prof. Fabrizio Gambaro dell’Università Cattolica di Milano. Una riflessione sulla centralità del bene comune nella politica che sogniamo, stimolata da alcune riflessioni di pensatori, economisti ed imprenditori contemporanei, attualizzata nel contesto pandemico in cui ci troviamo ancora. 

E’ stata anche l’occasione per scambiarsi gli auguri di Natale, più che mai sentiti in un bel gruppo di giovani come quello che sta camminando insieme nel cuore del mondo!

Ecco qui un breve estratto dei passaggi più significativi dell’incontro

“Il passato segnato dalla dottrina sociale della chiesa è un passato dove i Papi ma l’intera comunità dei nostri fratelli e i nostri amici hanno ragionato su cosa accadeva l’uomo. Quindi noi potremmo dire che la dottrina sociale della chiesa non è nient’altro che una riflessione antropologica, di cosa accade dell’uomo su questa terra. Ma non è solo una dottrina dell’uomo. Perchè? Le dottrine dell’uomo pensano al divenire, cioè a programmare un futuro per l’uomo mentre la dottrina sociale della chiesa pensa all’avvenire cioè all’apertura di ciò che non è programmabile ma di una fine, di uno scopo che è chiarissimo, cioè noi abbiamo un senso nella nostra vita e diamo senso alla nostra vita rispetto a un fatto che è accaduto più di duemila anni fa e di cui noi siamo oggi testimoni e quindi noi condividiamo la Fede. 

Nel divenire noi ci immaginiamo che cosa dovrebbe essere il nostro futuro tra 10/20 anni, quindi sono tutte le programmazioni socio-economiche che noi facciamo. Ad un certo punto che cosa è successo? È successo che questa pandemia ha interrotto completamente questo modello.

Dovete immaginare nella vostra vita quotidiana, che il vivere la dottrina sociale della chiesa non sia qualcosa che voi vi preparate per farlo un giorno, da adulti: la vostra vita quotidiana, le vostre relazioni, dentro la famiglia, dentro il piccolo gruppo, dentro la comunità più allargata, dentro le dimensioni relazionali in cui siete inseriti, devono essere non ispirate ma essere nel DNA della dottrina sociale della chiesa. Io non devo dire di essere Cristiano, io devo comportarmi da cristiano. Io non devo dire di avere una Fede, io devo essere la testimonianza di questa fede.

Questi elementi devono diventare un abito. L’abito vuol dire abitudine. O acquisisco un’abitudine ad agire in questo modo o quando sarà sottoposto ad una sfida che mi chiede di agire in questo modo, non riuscirò.

Noi ogni giorno ci impegniamo nell’idea di cambiare il futuro e quindi di cambiare la nostra vita sapendo comunque che l’avvenire, la storia, è guidata dal Signore e quindi sapendo che ogni cosa che noi facciamo rientri in questo contesto.”

L’incontro del 9 gennaio invece ha avuto come tema centrale la spiritualità salesiana, ve lo raccontiamo così:

Il nostro quarto appuntamento lo avevamo  immaginato così: una bella giornata di sole, carovana di macchine con destinazione Colle Don Bosco, passeggiata sulla collina alla croce missionaria. Lì dove tutto ebbe inizio. Così abbiamo chiuso gli occhi, sconfinando i limiti digitali dello schermo, e abbiamo sognato con chi dai sogni è stato accompagnato e guidato per tutta la vita: Don Bosco.

Dopo aver analizzato le varie spiritualità che conosciamo o abbiamo incontrato nella nostra vita, ci siamo soffermati su quella che ci sembra essere a noi più affine, la spiritualità salesiana, cioè la risposta che diamo al modo in cui Dio ci chiama a guardare il mondo.

Ci siamo lasciati affascinare dal sogno dei nove anni, i ragazzi ribelli da educare con mansuetudine, ripercorrendo scena per scena, provando a domandarci poi quale sia il sogno che sentiamo per la nostra vita. Quale missione ci è chiesta, qual è il nostro campo in cui operare. Per giungere al sogno missionario che Don Bosco fa nel 1871, visione di terre lontane, sconosciute, tribù di popoli che incontrano il Vangelo grazie ai giovani salesiani. Dal 1875, prima spedizione, ad oggi le testimonianze sono infinite e abbiamo avuto la fortuna di poter ascoltare quella di due salesiani: don Gianni che è stato missionario in Kenya e don Tiziano in Romania.

Della loro testimonianza colpisce la concretezza e la gioia di una vita donata. La fatica e la bellezza di riuscire ad entrare in un mondo nuovo in punta di piedi, inserendosi nella realtà così com’è, senza pensare che debba essere proprio come l’avevo immaginata.

L’incontro (a volte scontro) con una realtà giovanile lontana dalla nostra necessita di dialogo e confronto, tenendo conto della situazione politica, sociale, religiosa del luogo. Questo necessita di maturità: (per non lasciarsi andare ai sentimentalismi) i giovani che incontri  non sono dei “poveretti” da aiutare e a cui donare le caramelle, rispetto: sono dei fratelli da amare e per farlo mi devo impegnare anche un po’ io a conoscere qualcosa della loro lingua almeno per poterli salutare e chiedere come stanno, adattarmi alle loro tradizioni e alla loro cultura, consapevolezza: che è un dono reciproco, non solo io che vado a donare qualcosa ma forse soprattutto vado a ricevere qualcosa.

Quello che proviamo a fare deve essere proprio sullo stile e carisma di Don Bosco che con gioia e creatività va a cercare le anime per educarle, per portarle a Gesù e questa è la salvezza.

Con queste immagini nel cuore e tanta speranza, al termine della giornata, abbiamo riaperto gli occhi per continuare a sognare ad occhi aperti consapevoli che “il sogno è un evento che si realizza continuamente” e a noi sta solo lasciarci sorprendere.

E il viaggio continua… con l’equipe AM

Novena di don Bosco

Voci dall’animazione missionaria.
Un dono se è condiviso si moltiplica. Questa è la legge di sempre.
Una regola che ci ha insegnato don Bosco e che spesso sentiamo ripetere da papa Francesco “la vita si rafforza donandola e si indebolisce nell’isolamento”.

Nasce così l’idea della novena a don Bosco da parte dell’animazione missionaria.
Dopo la condivisione che abbiamo vissuto all’interno dell’incontro sulla spiritualità salesiana nel mese di gennaio, ci è sembrato troppo poco trattenere solo per noi la ricchezza di quanto il Signore ha donato ad ognuno.
Da qui la proposta di far risuonare sul web quanto don Bosco ci ha suggerito dalla condivisione del sogno dei 9 anni.
Il sogno continua…

Il quarto incontro di formazione sul nuovo Messale: lettura liturgica

Martedì 10 novembre si è tenuto il quarto incontro di formazione per i Confratelli SDB dedicato alla liturgia del Messale Romano che entrerà in vigore la prima domenica di Avvento (29 novembre 2020). Per questo quarto appuntamento, l’intervento è stato a cura di don Andrea Bozzolo. Di seguito il video:

Il terzo incontro di formazione sul nuovo Messale: lettura musicale

Martedì 03 novembre si è tenuto il terzo incontro di formazione per i Confratelli SDB dedicato alla lettura musicale del Messale Romano che entrerà in vigore la prima domenica di Avvento (29 novembre 2020). Per questo terzo appuntamento, l’intervento è stato a cura di don Maurizio Palazzo. Di seguito il video:

Incontro successivo:

  • Martedì 10 novembre: lettura liturgica (don Andrea Bozzolo)

Il secondo incontro di formazione sul nuovo Messale: lettura antropologica

Martedì 27 ottobre si è tenuto il secondo incontro di formazione per i Confratelli SDB dedicato alla lettura antropologia del Messale Romano che entrerà in vigore la prima domenica di Avvento (29 novembre 2020). Per questo secondo appuntamento, l’intervento è stato a cura di don Cristian Besso. Di seguito il video:

Incontri successivi:

  • Martedì 3 novembre: lettura musicale (don Maurizio Palazzo)
  • Martedì 10 novembre: lettura liturgica (don Andrea Bozzolo)

Il primo incontro di formazione sul nuovo Messale: le novità

Martedì 20 ottobre si è tenuto il primo incontro di formazione per i Confratelli SDB dedicato alle novità del Messale Romano che entrerà in vigore la prima domenica di Avvento (29 novembre 2020). Per questo primo appuntamento, l’intervento è stato a cura di don Cristian Besso. Di seguito il video:

Incontri successivi:

  • Martedì 27: lettura antropologica (don Cristian Besso)
  • Martedì 3 novembre: lettura musicale (don Maurizio Palazzo)
  • Martedì 10 novembre: lettura liturgica (don Andrea Bozzolo)

AM: il primo incontro “Nel cuore del mondo”

Domenica 11 ottobre ha avuto inizio il percorso Missionario dell’Ispettoria con il primo incontro “Nel cuore del mondo”, un pomeriggio esteso per fare conoscenza di gruppo vedendosi di persona e per prendere confidenza col cammino. Di seguito il racconto della giornata a cura di Michele Dettoni.

Il primo incontro del “Percorso nel Cuore del Mondo” è stato una sorpresa. Dopo mesi di relazioni online, giornate spese il più possibile tra le quattro mura di casa, un’estate in cui abbiamo osato un po’ di più ma che comunque ci ha impedito di concretizzare, per esempio, le missioni nel mondo a cui i giovani dell’anno scorso si erano tanto preparati, certo non ci aspettavamo un gruppo così numeroso di ragazze e ragazzi che quest’anno vogliono mettersi in gioco in un percorso che guarda al di là di casa propria, del proprio cortile, del proprio quartiere, città, Paese.

Viene allora da pensare che forse non basta un “lockdown” mondiale a fermare i sogni dei giovani. Forse li rallenta un po’, li costringe ad avere pazienza. Forse a volte si prova delusione perché abbiamo vent’anni e non vogliamo vederci spegnere le energie da un virus che chiude le porte agli abbracci, ai baci, ai viaggi nel mondo, ai tirocini in presenza, alle lezioni all’università, agli incontri in oratorio, alle serate in compagnia. Li rallenta ma non li ferma. Anzi, forse cresce il desiderio e si cercano strade nuove per uscire, feritoie attraverso cui qualcuno possa tenderci la mano e dirci di continuare a camminare. Perché il mondo è davvero di chi cammina, nonostante.

“Perché sono qui?”, “Quali parole esprimono le tue aspettative?”, “Quali sono le testimonianze missionarie che ti è capitato di ascoltare e che cosa ti hanno lasciato?”.

Porsi insieme domande, prima di cercare le risposte, è nello stile del corso e condividerle con gli altri è ingrediente fondamentale quando si cerca la verità di se stessi. I ragazzi ascoltano le testimonianze di chi in passato è partito per il Ghana, la Romania, la Lituania e di chi l’anno scorso, non potendo vivere l’esperienza missionaria, è stato capace di indossare con coraggio l’abito tanto faticoso quanto sorprendente in ciò che ha saputo regalare del #Lìdovesei. Perché, come ci ha ricordato don Luca durante la buonanotte, missione è prima di tutto flessibilità del cuore a frantumarsi e ricomporsi per rispondere a una chiamata, a un mandato che ti invita ad accendere un fuoco che ti brucia e ti scalda dentro. Se non hai un fuoco dentro non accenderai nessuno, anzi rischi anche di spegnere chi ha una piccola fiammella. E’ un fuoco che ti fa sentire il mondo come casa tua. Significa sentire quello che capita ai fratelli e alle sorelle nella propria carne. Chi fa questo percorso per essere nel cuore del mondo deve sentire il mondo nel suo cuore. Non farsi abitare dal mondo significa essere indifferenti, non arrabbiarsi di fronte a una ingiustizia, sentire ma non ascoltare le notizie di tutti i giorni.

Quando l’altro ti appartiene non ti lascia più e la fiammella cresce bruciando egoismi e comodità, alimentando l’amicizia sociale e l’impegno per la giustizia.

Buon inizio ai giovani che al primo incontro hanno permesso a quel fuocherello di accendersi, non resta che continuare a prendersene cura.

Formazione sul nuovo Messale per i confratelli

Arriva il nuovo Messale Romano. La prima copia è stata presentata il 28 agosto a Papa Francesco dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha ricordato l’impegno di tanti nel migliorare il testo sotto il profilo teologico, pastorale e stilistico.

I vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta hanno stabilito che, per le loro diocesi, l’uso della terza edizione del Messale Romano entri in vigore la prima domenica di Avvento il 29 novembre 2020.

Per i confratelli SDB dell’Ispettoria ICP è previsto un ciclo di incontri di formazione per conoscere al meglio le novità del nuovo Messale.

Il 1° incontro di formazione per i Confratelli SDB si terrà questa sera, martedì 20 ottobre 2020 alle ore 18.00 a Valdocco presso la Sala Sangalli, a cura di don Cristian Besso.

Incontri successivi:

  • Martedì 27: lettura antropologica (don Cristian Besso)
  • Martedì 3 novembre: lettura musicale (don Maurizio Palazzo)
  • Martedì 10 novembre: lettura liturgica (don Andrea Bozzolo)

Ritiro trimestrale ispettoriale per i confratelli

Per sabato 21 novembre 2020 è previsto il ritiro trimestrale ispettoriale presso Valdocco. Di seguito tutte le informazioni utili.

Sig. Paolo Vaschetto SDB: “Don Paolo Albera e il contributo dei Salesiani della sua generazione per lo sviluppo e il consolidamento del Carisma salesiano”.

PROGRAMMA

  • ore 9.15 sala Sangalli, intervento del Sig. Paolo Vaschetto SDB
  • 11.30 Eucaristia in Basilica
  • 12.30 Pranzo
  • 14.00 in San Francesco di Sales don Cristian Besso presenta le chiavi di lettura del Museo “Casa don Bosco”.
    Divisione in gruppi e visita con gli accompagnatori al museo
  • 16.00 termine della visita e rientro nelle case.

Iscrizione entro il 10 novembre a segretario@salesianipiemonte.it

NB

I sacerdoti sono pregati di portare camice e stola bianca.
Tutti i confratelli sono pregati di portare la mascherina e di compilare la scheda di autocertificazione.

Importante segnalare:

  • quanti confratelli della comunità partecipano?
  • quanti si fermano a pranzo?
  • quanti partecipano alla visita?

Inizia il nuovo Anno Pastorale: i Consigli delle CEP

Nella giornata di ieri, lunedì 31 agosto, si è svolta a Valdocco la giornata di inizio anno pastorale con il raduno dei Consigli delle CEP (Comunità Educative Pastorali).

L’appuntamento ha avuto inizio al mattino con le Comunità Educative Pastorali esterne all’area di Torino, per poi proseguire al pomeriggio con quelle interne all’area di Torino.

L’incontro è stato guidato dall’Ispettore don Leonardo Mancini e da don Rossano Sala, segretario speciale per il sinodo sui giovani.

Tra gli argomenti trattati da don Rossano Sala con la relazione “IL DONO DEI GIOVANI – Chiamati a re-incontrarsi con la propria missione” troviamo:

  • Una breve introduzione delle linee programmatiche del Sessennio del Rettor Maggiore.
  • Lo spirito del Capitolo Generale 28°: preparazione, celebrazione e compimento attraverso i documenti che sono stati prodotti.
  • Il testo del primo nucleo presentato durante il CG 28 e approvato dall’assemblea capitolare – “PRIORITÀ DELLA MISSIONE SALESIANA TRA I GIOVANI DI OGGI”.
  • Qualche strumento per il discernimento nelle realtà educativo pastorali e la proposta pastorale del MGS per tutta l’Italia salesiana – NEL CUORE DEL MONDO. Discernere a partire dalla “proposta pastorale 2020-21”.

Tra gli argomenti trattati invece dall”Ispettore don Leonardo Macini con la relazione “Priorità della missione tra i giovani: DNA, Vangelo e Duc in altum. Linee per il 2020-2021“:

  • Breve analisi del contesto ecclesiale, salesiano e sociale nella quale ci sta muovendo.
  • La riflessione post capitolare (CG28) con l’approfondimento dei 3 nuclei principali per i prossimi 3 anni (2020/2021 “La priorità della missione salesiana tra i giovani di oggi”; 2021/2022 “Il profilo del salesiano oggi”; 2022/2023 “Insieme ai laici nella missione e nella formazione”).
  • La lettera Programmatica del Sessennio del Rettor Maggiore con gli 8 punti particolarmente importanti in relazione ai tre nuclei: (1) SALESIANO DI DON BOSCO PER SEMPRE. Un sessennio per crescere nell’identità salesiana; (2) In una Congregazione dove siamo invitati dal “DA MIHI ANIMAS, CETERA TOLLE”; (3)A vivere il “SACRAMENTO SALESIANO DELLA PRESENZA”; (4) La formazione per essere SALESIANI PASTORI OGGI; (5) PRIORITÀ ASSOLUTA per i giovani, i più poveri e i più abbandonati e indifesi; (6) INSIEME AI LAICI NELLA MISSIONE E NELLA FORMAZIONE La forza carismatica offerta che i laici e la Famiglia Salesiana ci offrono; (7) È L’ORA DI UNA MAGGIORE GENEROSITÀ NELLA CONGREGAZIONE. Una Congregazione universale e missionaria; (8) Accompagnando i giovani verso un FUTURO SOSTENIBILE).
  • Focus sul tema dell’anno “2020/2021 “La priorità della missione salesiana tra i giovani di oggi” e sulle applicazioni pratiche, soffermandosi in maniera particolare sul punto 5 della lettera programmatica Rettor Maggiore.
  • Alcuni punti toccati dal messaggio di Papa Francesco ai partecipanti del Capitolo Generale 28° dei Salesiani.
  • La proposta di 3 ambiti di conversione in cui continuare ad essere vigili: (1) La conversione comunitaria rafforzare l’identità della CEP a servizio della missione giovanile; (2) Una conversione pastorale: aumentare la capacità evangelizzatrice della nostra missione; (3) Una conversione strutturale: rispondere alle nuove esigenze della missione (e quindi della consacrazione e della fraternità).