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Salesiani Novara: il San Lorenzo alla Colletta Alimentare 2021

Sabato 27 novembre, quaranta volontari del liceo e venticinque dell’oratorio San Lorenzo di Novara hanno preso parte alla 25esima giornata della «Colletta alimentare» (Banco Alimentare) svoltasi in tutt’Italia. Di seguito un resoconto della giornata pubblicata sul sito dell’opera.

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Il 27 novembre scorso, si è svolta la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, un’iniziativa che consiste nello stazionare davanti a diversi negozi alimentari, chiedendo ai clienti di donare cibi a lunga conservazione (pasta, riso, olio, pelati…) per i più poveri.

Anche la nostra scuola ha partecipato con quaranta volontari del liceo e venticinque dell’oratorio che dalle otto di mattina alle otto di sera si sono alternati per fare un servizio per i più bisognosi, in tre negozi alimentari differenti: l’Aldi, l’U2 e il Carrefour Express.

A fine giornata, sono state raccolte centoventuno scatole contenenti gli alimenti donati dai clienti dei vari negozi e raccolti dai volontari.

Di seguito alcune brevi impressioni da parte di coloro che hanno partecipato all’iniziativa: ragazzi, ragazze e docenti.

Partecipare a questa iniziativa è molto importante, per due motivi: in primo luogo ci permette di fare un servizio per i più poveri guardando oltre a noi stessi e iniziando ad amare concretamente. In secondo luogo, serve per mettersi nei panni dei più bisognosi che, umilmente, chiedono l’elemosina ai bordi delle strade, eliminando così un po’ del nostro orgoglio.

Partecipare alla colletta alimentare serve per uscire da un’idea di “io” ed entrare in quella del “noi”.

Anche se alcune risposte negative dei clienti possono far soffrire, ci permettono di riflettere sul perché di quella scelta. Invece, tutte le risposte affermative ci hanno riempito di gioia il cuore, facendoci rendere conto del fatto che abbiamo una missione in ogni momento della nostra vita: amare con piccoli gesti concreti.

Malesco is back – Salesiani Novara

Dal 14 giugno all’11 luglio alcuni ragazzi delle medie e del liceo dell’Istituto salesiano San Lorenzo di Novara hanno avuto l’opportunità di ritrovarsi, dopo diverso tempo, nella casa alpina di Malesco. Di seguito l’articolo, con le attività svolte, pubblicato sul sito “Salesiani Novara“.

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L’anno scorso non ci siamo andati, quest’anno abbiamo recuperato alla grande!

In un mese, dal 14 giugno all’11 luglio, più di 300 giovani tra i ragazzi delle medie e del liceo, hanno avuto l’opportunità di ritrovarsi nella casa alpina di Malesco, dopo due anni in cui trascorrere del tempo insieme è stato difficile. 

Sentivamo tutti la necessità di ritornare in questo posto, a cui siamo tanto legati, e di condividere nuovamente momenti indimenticabili.

Ci sono stati otto campi di quattro giorni ciascuno, per permettere a tutti di partecipare. Nonostante il tempo di permanenza sia stato ridotto, l’intensità dei giorni trascorsi insieme non è di certo cambiata. 

Abbiamo avuto l’occasione di fare grandi gite e di vivere in compagnia la montagna, ammirando il panorama mozzafiato della Val Vigezzo. 

Siamo finalmente ritornati a divertirci tutti insieme con i giochi di squadra e le serate, tra la casa salesiana e la pineta. 

Non sono mancati anche i momenti di riflessione e di preghiera, seguendo i temi di quest’anno che sono state “Le Cronache di Narnia” per le medie e “Le avventure di Pinocchio” per il liceo. 

Una tappa fondamentale di ogni campo è sicuramente quella del pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Sangue di Re, in cui abbiamo avuto l’opportunità di vivere il momento delle confessioni. 

I campi di Malesco non sono semplicemente dei giorni di svago e di vacanza: sono delle esperienze uniche che trasformano il cuore, vivendo con entusiasmo il sano divertimento dello stile salesiano!

Liceo San Lorenzo Novara: “Cosa vuoi fare da grande?” – L’appello di Alessandro D’Avenia

Un’esperienza significativa quella vissuta dai ragazzi del liceo dell’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara alla diretta webinar di giovedì 11 marzo scorso organizzata con lo scrittore Alessandro D’Avenia. Di seguito l’articolo pubblicato oggi sul sito dell’Opera a cura dei giovani del liceo salesiano.

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Un incontro travolgente, un clamoroso inno alla vita, alla quale tutti noi siamo chiamati a rispondere.
La diretta webinar organizzata dalla Fidae con lo scrittore Alessandro D’Avenia, giovedì 11 marzo con gli studenti di alcune scuole paritarie sparse per l’Italia, si è aperta proprio con il video girato dai nostri compagni del liceo San Lorenzo riguardante il suo ultimo libro “L’appello”. Difficile dire se i nostri attori fossero più emozionati in quel momento o quando il telegiornale annuncia una zona gialla; avreste dovuto vedere le loro facce! Comunque, un momento di grande orgoglio!!


Durante l’incontro, ovviamente virtuale, sono state poste allo scrittore delle domande specifiche sul libro, da cui sono sorti poi temi molto più ampi e, parlo personalmente, illuminanti. Sarà stata la sua capacità oratoria o la particolarità degli argomenti trattati, ma posso assicurare che tutti i presenti in quell’aula pendevano dalle sue labbra.
Domande sul nostro presente scolastico e su un ipotetico futuro lavorativo hanno fatto girare le povere e assonnate rotelle del nostro cervello dalle 9 del mattino in poi: cosa mi mette alla prova? Su cosa sono disposta a scommettere? Ci è stato detto che fallire è il sale della vita e che dovremo rimanere fedeli alle nostre ispirazioni, che ognuno di noi è chiamato a compiere qualcosa di epico, ma anche che siamo una generazione succube dell’ansia e di una mentalità dove vince il “tutto e subito”, che molti di noi sono vittime di un sistema scolastico che spersonalizza le persone, come una specie di addestramento.

Questo mi ha fatto riflettere. La scoperta di sé stessi non è la portata principale del banchetto della vita, ma semplicemente uno dei tanti contorni.
Come siamo arrivati a questo punto? Penso che D’Avenia avesse lo scopo di spingerci a pensare a come diventare quello che siamo a 360 gradi, ed io affermo senza paura che ho capito qualcosa in più su di me: anche se poco, anche un centimetro, è stato un passo in più.
“Ciò che è in alto non si regge senza ciò che è in basso”. Spero di non risultare troppo melodrammatica quando dico che ormai molti hanno aspettative bassissime, rasenti la sufficienza per il quieto vivere, ma auguro specialmente a questi ultimi di poter tenere un discorso con persone che possono essere in grado di ampliare la loro visione sulla vita. A noi è successo proprio stamattina!
Giulia Zodio

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Liceo San Lorenzo Novara: “Don Bosco ritorna”

Un’esperienza diversa ma altrettanto significativa quella vissuta dai ragazzi del liceo dell’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara per la festa di Don Bosco. Di seguito l’articolo pubblicato oggi sul sito dell’Opera a cura dei giovani del liceo salesiano.

Questa settimana noi ragazzi del liceo ci siamo riuniti, chi giovedì e chi venerdì, per festeggiare il nostro Don Bosco. Dopo qualche ora di lezione in mattinata, siamo stati accolti in cortile con pane e salame, facendo sembrare tutto un po’ più normale anziché in balia di una pandemia.

Al nostro ritorno in classe, per le ultime ore di lezione, sono invece stati preparati delle sfide a distanza fra le classi, che – nonostante tutto – si sono rivelate una valida alternativa rispetto ai tornei degli anni passati. Per concludere la mattinata ci siamo tutti ritrovati in chiesa, per celebrare la Messa e ricordare il nostro Santo.

Ho un ricordo completamente diverso del 31 gennaio 2020: i calcetti nei corridoi, la briscola, la tombola, i balli di gruppo, il karaoke, la gara delle torte e tantissime altri. Se penso a quante cose sono cambiate quasi mi vengono i brividi. Credo, tuttavia, di aver finalmente compreso il significato di questa festa, perché finché continueremo a sostenerci e renderci allegri l’un l’altro allora niente sarà realmente cambiato, e questo vale sin dagli anni in cui Giovanni Bosco sosteneva e rendeva allegri i suoi ragazzi.

Parafrasando ciò che è stato detto durante l’omelia, ognuno ha una scintilla dentro di sé che può far nascere un fuoco che ci spinge a fare del bene, perché ogni volta che noi ci supportiamo, Don Bosco ritorna davvero.

(Dai ragazzi del liceo)

Salesiani Novara: “I salesiani insegnano: ragione, religione e amore”

L’edizione sud del settimanale diocesano di Novara L’AZIONE dedica un articolo all’Istituto San Lorenzo dei Salesiani di Novara. Di seguito l’articolo pubblicato oggi, 9 ottobre 2020, a cura di Michela Chioso.

I salesiani insegnano:
ragione, religione e amore

Dal 1894 propongono una scuola che educhi alla vita

Una scuola che educa alla vita. È questo il fine che l’Istituto salesiano San Lorenzo persegue dagli inizi del secolo scorso. Cuore pulsante dell’Opera Salesiana di Novara – attiva in città dal 1893 – si propone di orientare i giovani nel loro progetto di vita attraverso conoscenze da acquisire ma anche valori da assumere e verità da scoprire. Circa 600 i ragazzi che attualmente frequentano l’istituto paritario al Baluardo Lamarmora: 358 alla secondaria di I grado e circa 240 al liceo scientifico. Quest’ultimo, lo ricordiamo, dal 2011 comprende anche l’indirizzo Scienze Applicate, profilo che fornisce agli studenti competenze avanzate in ambito scientifico e tecnologico.

«Educare alla vita – fine ultimo di ogni scuola ma in modo particolare della scuola di don Bosco – vuol dire formare coscienze libere e persone capaci di camminare con la schiena diritta – dice don Giorgio Degiorgi, da sei anni alla guida del San Lorenzo –. Don Bosco non era un teorico dell’educazione, era un prete che veniva dal mondo contadino e aveva il grande dono di non estraniarsi dalla realtà. Il suo sistema pedagogico posava su tre pilastri: ragione, religione e amorevolezza. Ed è da questa prospettiva che noi, ancora oggi, cerchiamo di mostrare ai ragazzi la strada per imparare l’arte di vivere ed essere felici creando un ambiente in cui si sentano ben voluti, le regole non siano imposte e la religione diventi l’incontro con il Dio della gioia».

Un contesto dove il binomio “cultura-vita” tiene conto di tutte le dimensioni della personalità, non ultima la fede.

«La questione – prosegue don Giorgio – non è tanto che un giovane possa perderla, quanto piuttosto che questa fede non raggiunga l’adultità. Se non c’è una crescita nella fede quest’ultima rimane relegata all’infanzia e a un certo punto si pensa che Dio sia “cosa da bambini”, non il Signore che ti può cambiare l’esistenza».

Da qui la necessità di promuovere una scuola – ispirata dai valori evangelici – che metta i giovani al centro, che li renda protagonisti della loro formazione e del futuro del Paese, ma anche capaci di affrontare le sfide che li assediano:

«La prima vivere il tempo libero nella logica della gratuità: parlando con i ragazzi più grandi trovo in loro la fatica di programmare ogni istante della settimana. Non lasciare spazio alla gioia, alla festa nel senso cristiano del termine, a lungo andare fa perdere il senso del dono. La seconda, abituarsi alla fatica. Troppo spesso evitiamo loro ogni sforzo per raggiungere una meta. Questo non significa lasciarli soli nelle difficoltà bensì insegnare che le cose raggiunte senza impegno, di solito, sono quelle che durano poco».

Il San Lorenzo presenta dunque una “fisionomia” propria, una matrice educativa specifica, concepita da don Bosco e via via tramandata dagli educatori, attualmente una cinquantina – direttore e coordinatori inclusi – di cui 26 alle medie (3 religiosi, 23 laici) e 20 al liceo (1 religioso, 19 laici). La riapertura della scuola, così come racconta Marco Nagari, coordinatore delle attività educative e didattiche della scuola media, li ha messi di fronte alla necessità di ripensare il loro lavoro, di inventarsi un nuovo modo di approcciare i ragazzi scandito dalla regola del distanziamento e dall’uso della mascherina.

«Oggi la scuola sta vivendo un periodo particolarmente complesso e le frustrazioni sono all’ordine del giorno. In questa contingenza così particolare, tuttavia, è possibile raccogliere qualche gratificazione nello sguardo dei ragazzi».

Occhi che si nutrono della luce di altri occhi, occhi che traboccano di vita, colmi di ottimismo e curiosità.

«La scuola è vita – conclude Marco Maria Schiorlin, coordinatore delle attività educative e didattiche del liceo scientifico –. Vita che negli ultimi mesi è profondamente cambiata ma che ci ha fatto riscoprire la bellezza dei gesti semplici, dei segni d’affetto, della quotidianità. Le novità, le sfide e le incertezze sono tante: unica sicurezza la grande passione educativa che gli insegnanti mettono nella loro missione per dare senso e valore alla scuola».

Una scuola in bilico fra passato e futuro, stabilità e cambiamento, tradizione e innovazione. Ma, nel caso dell’istituto San Lorenzo, con un obiettivo costante e di grande integrità: portare i giovani a essere “onesti cittadini e buoni cristiani”.

Michela Chioso

#ESTATESALESIANI – Centro Estivo San Lorenzo di Novara

Tutto pronto al Centro Estivo del San Lorenzo “Estatesalesiani” che ripartirà il 15 giugno con tante iniziative e proposte.

L’offerta prevede un Centro Estivo on-line per restare connessi tutta l’estate e un Centro Estivo in presenza per vivere alcune entusiasmanti settimane con i propri compagni, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza per prevenire il contagio del Covid-19.

Dal 15 giugno:

– Al mattino appuntamento live da estatesalesiani.
– Al pomeriggio in videochiamata: laboratori, gioco, divertimento, preghiera.
– Salesiani’s Got Talent in diretta dal Teatro Don Bosco (partecipa anche tu!).
– Kit con innumerevoli gadget che ti sarà recapitato a casa dal nostro Kitman.

Scopri ESTAPLAY, tutte le informazioni utili e le modalità di iscrizione su www.estatesalesiani.it

Salesiani Novara: la prima puntata del Telefilm “Dr. Frankhouse” su La Stampa

Il quotidiano La Stampa di oggi, mercoledì 27 maggio, nella sezione di Novara, dedica un articolo all’iniziativa lanciata dall’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara con il telefilm “Dr. Frankhouse“. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato.

I professori dell’istituto salesiano San Lorenzo si improvvisano attori e danno vita al telefilm “Dr. Frankhouse”

Per mantenere un legame con i loro studenti, a casa dai primi di marzo, l’istituto Salesiano San Lorenzo di Novara ha realizzato un simpatico telefilm ad uso interno, con i personaggi interpretati dagli stessi professori, direttore, preside. Ed ecco che ogni venerdì i ragazzi si sono ritrovati davanti al pc per seguire le puntate del “Dottor Frankhouse”.
(Video Paolo Migliavacca)

Salesiani Novara: “non rompere le scatole, distribuiscile”

In questi ultimi giorni di quarantena, gli studenti del quinto anno e gli ex allievi del liceo San Lorenzo di Novara hanno avuto l’occasione di contribuire al lavoro svolto dalla Caritas diocesana di Novara per la distribuzione di generi alimentari e pacchi spesa a quanti ne hanno bisogno. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato sul sito dell’opera.

Indubbiamente, due mesi di clausura forzata avranno messo sulla bocca di tanti l’espressione di essersi “rotti le scatole”! Ebbene, in queste stesse settimane c’è chi ha lavorato senza sosta per riempirle, chiuderle e distribuirle… perché c’è tanta fame non solo di cibo, ma anche di relazioni buone!

Mentre la quarantena è ormai giunta al giro di boa, superandolo e diventando ormai un’ottantena e più, là dove la superficie delle cose sembra sempre immobile, molto si smove nel profondo: fra le tante iniziative, ne segnaliamo oggi una, che ha coinvolto ragazzi di quinta ed ex allievi del liceo.

Sul territorio della città di Novara, da tempo la Caritas diocesana è attiva con tante iniziative a sostegno delle situazioni più difficili: come tutti possono poi immaginare, il lockdown ha ampiamente allargato il bacino delle persone coinvolte dal disagio e così si è reso necessario qualche lavoro “straordinario” (è proprio il caso di dirlo).

Attualmente, don Giorgio Borroni (Caritas diocesana https://emergenza.caritasdiocesinovara.it/) sta coordinando un lavoro che, dal punto di vista degli aiuti alimentari (altre iniziative sono per il momento bloccate), si muove su tre livelli:

  • Servizio di consegna a domicilio di pacchi-spesa per persone/famiglie in “nuova emergenza”, non ancora conosciute dai servizi sociali ed incappate nella difficoltà dell’arrivare a fine mese. In alcuni giorni della settimana, volontari della Caritas e giovani consegnano a 5 nuove famiglie – segnalate dal Comune – una scatola con una fornitura base;
  • Servizio di consegna di scatoloni di generi alimentari (pagati dal comune oppure offerti dalla Coop) nei centri di ascolto Caritas più strutturati: si tratta di almeno 3 turnate, fra maggio e giugno, di circa 1500 pacchi ciascuna;
  • Il terzo servizio è infine la distribuzione di pacchi viveri donati da aziende e altre mense, a loro volta consegnati alle comunità per minori, comunità di accoglienza, altri servizi sul territorio.

Si tratta di una voluminosa iniziativa che, oltre a mostrare la generosità di tanti benefattori (istituzionali e non) e tantissimi volontari permanenti, permette ai giovani volontari “temporanei” di rendersi conto di una rete di solidarietà che corre spesso molto vicino ai luoghi della movida frequentati per altri motivi, oppure in località della città che non sono affatto frequentate. Mettersi a servizio fa sempre toccare con mano che la solidarietà è prima di tutto un bene per chi la pratica, perché dare una mano è il primo modo per non ripiegarsi su sé stessi, sulle proprie fatiche e sui propri problemi.

Il nostro grazie va soprattutto a don Giorgio Borroni, che ci permette di essere coinvolti in questo mare di bene che raggiunge tante situazioni altrimenti “invisibili”, e ai ragazzi stessi, che prontamente hanno fatto spazio ad un particolare “esame di maturità”!

Liceo San Lorenzo Novara: QUARENTEEN’S SELFIES

I ragazzi del liceo dell’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara come stanno mettendo in pratica il noto hashtag di questo periodo #iorestoacasa?

Di seguito l’articolo oggi pubblicato dal sito dell’opera.

Cosa sta succedendo al sicuro fra le mura delle abitazioni dei nostri giovani?

Ok #iorestoacasa, ma come?

Abbiamo provato a chiederlo proprio ai ragazzi del liceo, che in queste settimane si sono dedicati (oltre allo studio, chiaramente!), a vari nuovi hobbies, a sport di ogni genere e tipo, a meditazioni sulla vita, a nuovi giochi di società con compagni impensabili (che non sanno in realtà di esserlo!) e con compagni reali, quelli di classe… ma ognuno a casa sua!

Ne sono nate alcune foto particolarmente ispirate, altre molto istintive… ma le condividiamo, perché ci piace l’idea che in ogni stanza si superi la distanza che ci separa…

to be continued?

Salesiani Novara: costruire un’alleanza educativa – incontro con Bruno Ferrero

Per martedì 4 febbraio, l’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara organizza un incontro dedicato  ad approfondire il tema dell’alleanza educativa tra genitori, figli e scuola. L’iniziativa è rivolta a tutti e sarà guidata dall’esperto in educazione don Bruno Ferrero sdb presso il Teatro Don Bosco (Viale Francesco Ferrucci, 33, 28100 Novara).

Di seguito riportiamo l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

Per una nuova alleanza tra figli, genitori e scuola

Martedì 4 febbraio 2020 alle ore 18,30 presso il Teatro dei Salesiani (ingresso da Viale Ferrucci 33) sarà don Bruno Ferrero a tenere un incontro aperto a tutti per aiutarci a capire in che modo costruire l’alleanza educativa tra figli, genitori e scuola.

Papa Francesco ha recentemente affermato che è necessario

«ricostruire il patto educativo globale: ravvivare cioè l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione. Mai come ora, c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna».

Don Bruno Ferrero è un sacerdote salesiano. Laureato in teologia ed esperto di educazione è stato direttore editoriale della casa editrice salesiana Elledici. Ha scritto numerosi libri ed attualmente è il direttore del Bollettino Salesiano, rivista fondata da don Bosco e diffusa in tutto il mondo.