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ADMA 2021 – 2025: un sogno di speranza salesiana e mariana anche per te

In preparazione al nuovo anno pastorale 2021-2022, don Alejandro Guevara Rodríguez, Animatore spirituale dell’ADMA Valdocco, porge un messaggio di speranza salesiana e mariana a tutti i membri dell’Associazione. Di seguito la lettera di don Alejandro, con la possibilità di scaricare i documenti nelle varie lingue dedicati alla “bussola di navigazione ADMA” dei prossimi quattro anni.

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Cari amici. Iniziamo un nuovo anno pastorale e vogliamo condividere con voi un orizzonte di Speranza salesiana e mariana. Tutti noi apparteniamo alla Famiglia Salesiana e ci sono degli elementi che ci uniscono nella stessa spiritualità. Senza dubbio Don Bosco é il padre della nostra famiglia, però proprio lui ci ha lasciato il dono più bello che un figlio può dare a noi: la Mamma, la Mamma della nostra famiglia che é MARIA AUSILIATRICE. Lei, come buona mamma conserva uniti a tutti i suoi figli, ci ama, ci protegge, ci aiuta… a ciascuno di noi, nella nostra situazione e condizioni. Noi amiamo Maria e questo nostro amore deve essere ravvivato e incrementato ogni anno. Siamo chiamati a fare bruciare nei nostri cuori l’amore verso Maria, perché in questo modo saremo quello che Don Bosco ha pensato per noi: mariani. Essere mariani appartiene alla nostra identità; non è secondario, è identitario. Senza Maria non siamo salesiani.

Durante questi mesi passati tutti gli animatori, animatrici spirituali, tanti presidenti laici dei gruppi locali di ADMA abbiamo iniziato un cammino di conoscenza e di costruzione di un sogno mariano. Abbiamo ascoltato gli eventi più importanti vissuti: CG 28 dei salesiani, gli orientamenti post capitolari, abbiamo riletto la carta d’identità carismatica della FS, la lettera del RM (ACG 343) sull’ADMA e anche abbiamo accolto i suggerimenti e le proposte di tutti, per costruire insieme quello che vuole essere la nostra “bussola di navigazione” per i prossimi quattro anni.

Questo lavoro vuole essere soltanto il primo passo di un cammino per coinvolgere pian piano a tutti gli animatori, animatrici spirituali, presidenti laici di ADMA, consigli locali e arrivare a tutti soci e devoti di Maria Ausiliatrice. Siamo chiamati ad amare a Maria insieme e per questo scopo vi invitiamo a conoscere, però soprattutto partecipare nel nostro sogno mariano, che é per te. Tu sei destinatario di questo sogno e vogliamo invitarti a partecipare.

Ti presento il nostro sogno per te, con il desiderio di diffonderlo a farlo conoscere a tutti i membri della nostra Famiglia Salesiana, peró anche andando oltre i conosciuti. Vogliamo chiederti il tuo aiuto perché tanti possano vivere e godere questo sogno mariano. Maria vuole essere Madre di TUTTI. Nessuno é escluso dell’amore e della protezione della nostra Madre Ausiliatrice.

Alejandro Guevara Rodríguez, sdb. Animatore spirituale ADMA Valdocco.

ADMA 2021-2025 – Orientamenti:

Valdocco, a casa di don Bosco tra fede e accoglienza assediati dallo smog – La Repubblica

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato da La Repubblica il 14 giugno a cura di Jacopo Ricca in merito al quartiere di Valdocco, con un breve intervento del parroco di Maria Ausiliatrice don Guido Dutto e del responsabile della Caritas parrocchiale Mauro Minoi.

Valdocco, a casa di don Bosco tra fede e accoglienza assediati dallo smog

Il muro di Berlino, come lo chiamavano con amara ironia gli abitanti del quartiere, è caduto tra il 2015 e il 2016 con l’apertura del nuovo corso Principe Oddone, ma da anni la visuale di Valdocco era già cambiata. Il traffico della nuova autostrada urbana si è sommato a quello di corso Regina Margherita e di via Cigna, tra le arterie più inquinate di Torino e ideale confine del quadrato che forma il quartiere dove proprio lo smog è uno dei problemi più sentiti.

L’interramento della ferrovia che da sempre impediva di vedere cosa ci fosse oltre, verso ovest, è stata la grande rivoluzione del quartiere dove don Bosco arrivò nel 1846 da Castelnuovo. Qui è stato aperto il primo oratorio e qui ogni anno i pellegrini visitano il luogo dove riposano le spoglie del santo, nella basilica di Maria Ausiliatrice che, come ricorda il parroco don Guido Dutto, non ha mai chiuso nemmeno durante il lockdown. Sarà l’influenza della vicina Porta Palazzo o proprio della ferrovia, ma il quartiere Valdocco non ha mai perso quella caratteristica di accoglienza che era già viva ai tempi di don Bosco.

C’è ovviamente il complesso salesiano che comprende oltre alla Basilica, la Chiesa di San Francesco di Sales, la Cappella Pinardi, gli edifici della scuola media e di quella professionale, la parrocchia e l’oratorio, ma anche le “camerette” dove visse Don Bosco. Ma ci sono anche spazi occupati, come il Neruda nell’ex scuola conciatori di corso Ciriè, luoghi di riferimento per le comunità straniere come la sede dell’Unione Cristiana Evangelica Cinese in via Salerno. E poi c’è la scuola De Amicis che l’associazione Vicolo Grosso nel tempo è riuscita ad aprire agli abitanti, trasformandolo in un punto di riferimento per Valdocco.

Nicoletta Daldanise, imprenditrice di origine campana, ha scelto il quartiere appena arrivata a Torino:

«Mi occupo di trasformazioni urbane con progettazioni e volevo provarne ad attivarne uno a Torino e Valdocco mi sembrava lo spazio giusto — racconta — Ci vedevo un potenziale: era un quartiere non attraversato perché c’erano i lavori di corso principe Oddone che rendevano impossibile raggiungere l’altra parte della città».

Quelle trasformazioni in parte si sono realizzate nel frattempo, il muro di Berlino è caduto, ma i problemi che aveva costruito insieme al cantiere del passante sono rimasti. Molti negozi storici hanno chiuso e non sono stati sostituiti e la desertificazione commerciale ha permesso ai pusher di continuare a frequentare la zona che proprio durante gli anni del cantiere era diventata uno dei centri di spaccio di Torino.

Le cose nel frattempo sono migliorate, anche grazie alle battaglie dei residenti, come Fabio Ottino e il suo comitato che hanno fatto marce e petizioni per chiedere l’intervento delle forze dell’ordine e l’installazione delle telecamere. Nelle vie interne a Valdocco gli spacciatori non ci sono più. Il problema resta su Corso Principe Oddone.

Nel frattempo sono arrivate famiglie giovani e professionisti: «Molti amici da Vanchiglia si stanno spostando qui perché con bambini piccoli trovano la tranquillità» spiega Daldanise che ha aperto Portmanteau, un piccolo bed&breakfast in via Biella. Il palazzo dove vive e lavora è uno di quelli meglio tenuti di tutto il quartiere, ma durante la pandemia molti hanno approfittato della situazione per cercare di abbellire gli interni dei cortili. Il prezzo di vendita degli appartamenti è aumentato.

Anche secondo il parroco di Maria Ausiliatrice, don Guido Dutto, da due alla guida della comunità, ma nei 6 anni precedenti vice, il quartiere è cambiato:

«Questa è una parrocchia senza territorio: il santuario di Maria Ausiliatrice porta da tutta Torino e anche da fuori fedeli — precisa — È complicato far sentire il senso di appartenenza della comunità di quartiere».

I ragazzi che fanno catechismo ad esempio sono 400 ma 280 sono da fuori parrocchia.

La Caritas parrocchiale invece si occupa solo delle persone in difficoltà di Valdocco:

«Abbiamo scelto per il centro di ascolto e di assistenza di lungo corso di occuparci degli abitanti del quartiere — chiarisce il responsabile Mauro Minoi — Sennò non ce la faremmo».

Nell’ultimo anno sono state 178 le famiglie assistite e in particolare 482 migranti.

«Gli italiani che si rivolgono a noi sono relativamente pochi — precisa il parroco — Ma sicuramente la composizione è molto cambiata».

Il comitato da Margherita a Dora passando per Oddone è nato proprio tra i nuovi abitanti del quartiere, ma nel tempo ha radunato anche gli storici tanto che spesso si riunisce nella pasticceria di Corgiat in via Ravenna. È uno dei pochi negozi a resistere: «Abbiamo bisogno di un luogo dove parlarci e dove scambiare mutuo aiuto — dice Daldanise — Valdocco è meno sfilacciato di altri quartieri anche se anche qui non tutte le comunità straniere sono facilmente raggiungibili, è attraverso la scuola che ci arriviamo». Il traffico e l’assenza di parcheggi sono un problema e l’assenza di spazi pubblici.

Minoi della Caritas spera che la prossima amministrazione apra un centro diurno, ma anche altri servizi sono carenti. Ad esempio non c’è una banca, il primo bancomat è a 15 minuti a piedi, «mancano molti negozi e se invece ci fossero si potrebbe vivere meglio il quartiere».

Alla De Amicis di via Masserano con l’associazione Vicolo Grosso è stato aperto anche uno spazio per scambiare vestiti usati, il Barattolino: «Si tratta di un negozio dell’usato dentro la scuola, aperto due volte a settimana, dove si scambiano vestiti o altri prodotti» conferma Azaria Andreasi, una delle mamme che da anni si batte per l’apertura del cortile della scuola al quartiere. «Non ci sono spazi sociali — dice — Qui gli interventi per far vedere che ti occupi delle cosiddette periferie i 5stelle non li hanno fatti. Alle elementari nella classe di mia figlia su 25 bambini 5 erano italiani». Ora il cortile è al centro di un intervento di restauro, ma la De Amicis resta un punto nodale di Valdocco.

Un po’ come lo spazio occupato Neruda che dà casa a 120 persone, quasi tutti migranti, e durante la pandemia ha fornito assistenza, anche sanitaria, a centinaia di altri torinesi. Come spesso accade coi centri sociali a Torino le lamentele arrivano più da fuori che non dagli abitanti del quartiere che condividono gli tessi problemi degli occupanti:

«Il grande problema è l’inquinamento, poi il fatto che non ci sono aree verdi. Il Cottolengo è una risorsa importante, ma manca un centro di salute territoriale e nessuno se ne fa carico» spiega Alice Scavone.

Tutti speravano che il progetto “Valdocco vivibile” — che dovrebbe dare un volto green al quartiere, abbattendo le isole di calore e favorendo la riduzione dello smog — partisse ma finora non si è visto nulla:

«Sarebbe davvero un bel progetto che permetterebbe anche di rivitalizzare i giardini dove ora chi non ha un posto dove stare è un po’ costretto a sostare».

La strada per il rilancio del quartiere è ancora lunga.

Riprende la Celebrazione eucaristica della domenica alle 21.00

Da domenica 6 giugno 2021 riprende la Celebrazione eucaristica della domenica alle 21.00.
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Orari Celebrazioni

Da lunedì a venerdì: 07:00 | 08:00 | 09:00 | 10:00 | 17:00 | 18.30
Sabato e vigilie: 07:00 | 08:00 | 09:00 | 10:00 |18.00
Domenica e festivi: 08:00 | 09:30 | 11:00 |12.30 |17.00 | 18.30 | 21.00

Orario chiusura della Basilica per sanificazione:

Dal lunedì al sabato – dalle ore 12.00 alle ore 15.00
Domenica – dalle ore 13.30 alle ore 15.00

Valdocco: i festeggiamenti per Maria Ausiliatrice 2021

“Ecco quello che dobbiamo fare noi nella festa di Maria Ausiliatrice: ripulire i nostri cuori con buone confessioni e offrirli, anzi attaccarli a Maria SS.ma, perché stiano sempre vicino a Gesù, e ciò ottenere con frequenti e fervorose Comunioni”.

Don Bosco

24 Maggio, Solennità di Maria Ausiliatrice, grande festa per l’intera Famiglia Salesiana e non solo. Nonostante il periodo di restrizioni, il cortile di Valdocco è stato animato per tutta la giornata da tanti fedeli e devoti che si sono recati ai piedi della statua dell’Ausiliatrice per offrire un saluto e una preghiera a Colei che “opera grazie e miracoli per l’alto potere che ha ricevuto dal suo Divin Figlio” (Don Bosco).

Già nella giornata di domenica 23 maggio, Solennità di Pentecoste e Vigilia della Festa, molte persone hanno voluto rendere omaggio all’Ausiliatrice, tra cui Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, il quale a presieduto la S.Messa delle 18.30.

“Questa festa, che ogni anno ci vede riuniti ai piedi di Maria Ausiliatrice come Chiesa di Torino, comunità cristiana e civile della città, è per noi un grande momento di riconoscenza.
Riconosciamo quanto Maria compie a favore della Chiesa e dell’umanità con la sua presenza di Madre amorevole e ricca di tenerezza e bontà verso i suoi figli che Gesù le ha affidato dalla sua Croce.
Il Vangelo ci ha ricordato questo momento supremo della vita di Cristo e di Maria, sua madre. Gesù, prima di morire, affida Maria al discepolo prediletto, Giovanni, e affida Giovanni a Maria”.

(Estratto dall’Omelia di mons. Cesare Nosiglia per la Festa di Maria Ausiliatrice)

La giornata del 24 maggio è stata scandita dalle numerose Celebrazioni Eucaristiche che si sono tenute presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, tra cui la S.Messa delle 9.30 presieduta dall’Ispettore ICP don Leonardo Mancini, il quale si è soffermato sul dono della speranza (così come anche il Rettor Maggiore ha chiesto nella Strenna 2021) in modo particolare per i bambini, i ragazzi e giovani: che possano guardare al futuro immaginando un progetto di vita che piaccia a Dio e Maria Santissima, capace di costruire il bene dei fratelli.

La festa odierna non può non farci domandare perché Maria abbia il titolo di “Aiuto dei cristiani“. Interroghiamo il Vangelo e scopriamo che Maria è una presenza amorevole, è stata presente nella vita di don Bosco e nella nostra vita oggi, è madre che genera, ha in braccio il bambin Gesù. In quanto madre, desidera esercitare la sua maternità. Sentinella del nuovo, collabora alla novità che viene nel mondo. Maria, da buona mamma, si accorge di ciò che manca e sollecita l’intervento di Gesù. È madre che aiuta ad orientarsi e spinge alla disponibilità assoluta. Ci incoraggia ad essere disponibili, indicandoci Gesù ma poi facendosi da parte.

Alle ore 18.30 del 24 maggio si è poi tenuta l’ultima Celebrazione Eucaristica della giornata, presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime per tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano.

Infine, a conclusione dei festeggiamenti per l’Ausiliatrice, si è tenuto il Santo Rosario e l’affidamento a Maria fuori dalla Basilica e davanti alla statua, sempre da parte del Rettor Maggiore.

Avvenire – La Famiglia Salesiana e Torino invocano l’aiuto di Maria Ausiliatrice

Pubblichiamo l’articolo di Marina Lomunno su Avvenire per la festa di Maria Ausiliatrice, celebrata Torino alla presenza del Rettor Maggiore, don Angel Fernández Artime.

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Torino. Non solo per la famiglia salesiana, sparsa in 132 nazioni, ma anche per i torinesi la festa di Maria Ausiliatrice, giunta alla 153a edizione e che ogni anno raduna 20mila persone per la tradizionale processione per le vie di Valdocco, le strade percorse dal santo dei giovani, è un appuntamento fisso. Neppure le guerre mondiali hanno fermato l’uscita della Madonna dalla Basilica la sera del 24 maggio. Da due anni invece la pandemia ha costretto la statua a «fermarsi» nel cortile di Valdocco – accanto alle effigi di don Bosco e di mamma Margherita – «dove ogni pietra parla del nostro santo che cercava e accoglieva in questa casa i giovani più fragili», ha sottolineato il rettor maggiore dei salesiani, don Angel Fernández Artime, concludendo nel cortile della Basilica la novena nella serata di domenica scorsa. Ma la statua dell’Ausiliatrice transennata, l’obbligo delle mascherine, il cortile con sedie distanziate e gli ingressi in Basilica contingentati e controllati dal servizio d’ordine dei volontari, i collegamenti social tradotti in 5 lingue, grazie all’agenzia Info Salesiana che ha mandato in diretta le celebrazioni presiedute dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, e dal rettor maggiore, hanno – se è possibile – reso ancora più intensa la preghiera in un momento così difficile.

«Mai il cortile e la Basilica nei giorni della novena e della festa la cui vigilia, per una felice concomitanza, è coincisa con la solennità di Pentescoste, sono rimasti deserti: migliaia di famiglie, giovani, anziani, rispettando le regole sanitarie, sono venuti a pregare commossi, anche senza processione, la nostra Mamma, aiuto dei cristiani, che in un momento così incerto ci invita alla responsabilità gli uni verso gli altri e, con don Bosco, ricorda alla famiglia salesiana la priorità per l’educazione dei giovani che la pandemia sta mettendo a dura prova», ci dice don Guido Errico, rettore della Basilica, casa-madre dei salesiani. Molto partecipate le due liturgie centrali in Basilica: domenica la concelebrazione presieduta da Nosiglia che, con parole di supplica, ha voluto affidare a Maria Ausiliatrice l’arcidiocesi di Torino che nei prossimi giorni si riunisce per «l’assemblea diocesana che, sul tema della Chiesa in uscita, promuoverà un’ampia riflessione in vista di un forte impegno che dovrà investire tutte le nostre comunità ecclesiali, le famiglie e i giovani in prima persona».

E poi ieri pomeriggio, nel giorno della solennità, la Messa presieduta da don Artime, decimo successore di don Bosco, che ha evidenziato come la pandemia stia decimando i più poveri del mondo che non hanno accesso a cure e vaccini: «Dopo un anno, la malattia continua a colpire molte persone. E anche se in alcuni luoghi si comincia a vedere la luce alla fine del tunnel, in altri la situazione rimane ancora molto grave e pesante. Oggi come ieri a Lei, nostra Madre, aiuto nei momenti difficili, orientiamo il nostro sguardo e rivolgiamo la nostra preghiera affinché arrivi al Signore. E nella solennità di Maria Ausiliatrice abbiamo bisogno, forse più che in altri momenti, di rivolgerle il nostro sguardo, affinché guardandola e parlandole con il cuore possiamo sentire che ancora una volta Lei ci dice: “Perché avete paura, non sono qui io che sono vostra madre?”».

Leggi anche l’articolo pubblicato su La Voce e il Tempo a cura di Marina Lomunno

Ausiliatrice, l’affidamento di Torino

Neppure la guerra arrestò l’uscita della statua di Maria Ausiliatrice dalla Basilica, la sera del 24 maggio per la tradizionale processione per le vie percorse da don Bosco: da due anni invece la pandemia ha «fermato» l’effigie della Madonna nel cortile di Valdocco, «dove ogni pietra parla del nostro santo che cercava e accoglieva in questa casa i giovani più fragili, come ha sottolineato il Rettor Maggiore dei salesiani, don Angel Fernández Artime, concludendo la novena domenica 23 maggio e affidando l’umanità all’Ausiliatrice nella serata del 24 sul sagrato della Basilica al termine della preghiera del Rosario. Ma la statua dell’Ausiliatrice transennata, l’obbligo delle mascherine, il cortile con sedie distanziate e gli ingressi in Basilica contingentati e controllati dal solerte servizio d’ordine dei volontari, i collegamenti social tradotti in 5 lingue, grazie all’Agenzia Info Salesiana che ha mandato in di- retta le celebrazioni presiedute dall’Arcivescovo e del Rettor Maggiore, non hanno fermato la preghiera, in un momento così difficile in tutto il mondo. «Mai il cortile e la Basilica nei giorni della Novena e della Festa la cui vigilia, per una felice concomitanza, è coincisa con la solennità di Pentecoste, sono rimasti deserti: migliaia di famiglie, giovani, anziani, rispettando le regole sanitarie sono venuti a pregare, anche senza processione, Maria, aiuto dei cristiani, che oggi ci invita alla responsabilità gli uni verso gli altri e, con don Bosco, ricorda alla famiglia salesiana la priorità per l’educazione dei giovani che la pandemia sta mettendo a dura prova» spiega don Guido Errico, rettore della Basilica, Casa madre dei salesiani. Domenica 23 alle 18.30 la concelebrazione presieduta da mons. Nosiglia (anticipata perché il Vescovo è impegnato all’Assemblea Cei dal 24 maggio) che ha affidato a Maria Ausiliatrice la diocesi di Torino che nei prossimi giorni si riunisce per «l’assemblea diocesana che, sul tema della Chiesa in uscita, promuoverà un’ampia riflessione in vista di un forte impegno che dovrà investire tutte le nostre comunità ecclesiali, le famiglie e i giovani in prima persona». L’Arcivescovo che ha ricordato il legame profondo tra la famiglia salesiana e la città di Torino, ha posto sotto il manto dell’Ausiliatrice «quanti si adoperano per affrontare e risolvere i problemi sociali, in particolare quello del lavoro, che assillano la Città e il territorio e che rappresentano un motivo di grande sofferenza per tante persone disoccupate o in cerca di lavoro come sono i giovani. Situazioni che generano preoccupazione e timori per il futuro e rischiano di tarpare le ali ai progetti per una città più vivibile, solidale, pacifica». L’indomani, nella Messa nel giorno della Solennità di Maria Ausiliatrice, don Angel Fernández Artime, decimo successore di don Bosco, ricordando come la pandemia stia decimando i più poveri del mondo che non hanno accesso a cure e vaccini, ha invitato a rivolgere «il nostro sguardo e la nostra preghiera a Maria affinché arrivi al Signore, affinché guardandola e parlandole con il cuore possiamo sentire che ancora una volta Lei ci dice: ‘Perché avete paura, non sono qui io che sono vostra madre?’».

Marina LOMUNNO

#Buonanotte con Maria 2021

Come già lo scorso anno, l’Associazione Salesiani Cooperatori del Piemonte e Valle d’Aosta ha scelto la formula della #Buonanotte online per offrire una riflessione e accompagnarci ogni sera della Novena a Maria Ausiliatrice.

Nove Centri Locali hanno offerto la loro disponibilità e dal 15 maggio alle 20.30 saranno presentati in anteprima sul canale YouTube Salesiani Cooperatori ICP i loro brevi video, preparati per aiutarci a pregare insieme.

Il filo conduttore in questo 2021 non poteva che essere la Speranza. Per questo le meditazioni ruoteranno su nove temi che vogliono essere nove semi di speranza!

Si comincia con La preghiera in famiglia… alla scuola di Mamma Margherita, la prima Salesiana Cooperatrice. Con un piccolo cambio di programma rispetto alla scaletta iniziale, seguirà una meditazione sul Prendersi cura; poi i protagonisti saranno i Bambini e quindi di nuovo la Famiglia amata e fraterna.

A metà del percorso, la riflessione sarò sul Valore dell’incontro e quindi sul Senso di responsabilità.
Nelle tre serate che ci separano dalla Festa di Maria Ausiliatrice, scopriremo Buone notizie, per farci guidare e accompagnare successivamente da Giovani e Inclusione.
L’ultimo appuntamento non è il punto di arrivo ma, ancora una volta, di ripartenza… per questo la Novena si chiuderà con una meditazione Dare il meglio di sé.

Buona Festa di Maria Ausiliatrice!

PS:
Tutti video, come quelli dell’edizione 2020, saranno sempre disponibili sulla playlist dedicata sul canale YouTube dei Salesiani Cooperatori ICP. Vi invitiamo ad iscrivervi al canale, anche per ricevere le notifiche delle prossime pubblicazioni.

Lettera dell’Ispettore maggio 2021

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini per il mese di maggio.

A confratelli e laici corresponsabili di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania 

Carissimi/e,

un saluto cordiale a tutti voi. 

Siamo  a  maggio,  mese che  inizia con San  Giuseppe  (lavoratore)  ed  è  intriso  della  presenza di Maria; mese tanto ricco anche di “memoria” salesiana. 

Il contesto storico nel quale ci muoviamo segna una lenta ripresa. Ce lo auguriamo, e  nello stesso tempo preghiamo, invitati anche da Papa Francesco, perché la pandemia continui  ad allentare la sua morsa sull’Italia e sul mondo.   

Maggio è iniziato appunto con la memoria liturgica di San Giuseppe lavoratore, che ci  ricorda la figura di un santo “sognatore”. In realtà anche l’altro Giuseppe della Bibbia, il figlio  di Giacobbe, è particolarmente capace di cogliere la volontà di Dio attraverso i sogni. E il nostro  padre  Don  Bosco,  quanto  a  sogni che  suggeriscono  la  volontà  di  Dio, mi  pare  si  ponga  decisamente sulla scia dei Giuseppe sopra citati. 

Abitualmente quando parliamo di sogni, ci riferiamo a qualcosa di bello che vorremmo  si  realizzasse. I sogni  simili  a  quelli  di  Giuseppe, invece, non  sono  momenti  estatici,  particolarmente  gradevoli,  che  ci  dispiace  lasciare  quando  ci  risvegliamo.  Ma  sono  vere  e  proprie sfide destabilizzanti, inviti a cambiare il proprio modo di essere e di fare anche  in forma radicale

I sogni di Giuseppe il  falegname contengono le risposte ad alcune domande che  lui  porta  nel  cuore,  e  che  richiedono un discernimento  profondo;  discernimento dove il  suo  desiderio di compiere la volontà di Dio si incontra con una realtà difficile da decifrare; anzi, il  più  delle volte la realtà che gli si presenta davanti è davvero ostica e/o incomprensibile

come il venire a sapere che la propria  futura sposa è incinta, o comprendere che il Bambino appena nato rischia di morire se non si fugge nottetempo da Betlemme. 

Mi pare che talora anche noi ci troviamo in situazioni analoghe. Certo, quanto vissuto  da  San  Giuseppe  è  assolutamente  unico;  ma  credo  di  poter  affermare  che  in  determinate  circostanze pure noi portiamo nel cuore  il desiderio di  fare  la volontà di Dio, da  figli nel  Figlio; ma ci incontriamo con situazioni difficili da comprendere e risolvere, situazioni che  riguardano noi o le persone a noi vicine, i ragazzi in particolare. E non riusciamo a capire il da  farsi.  Il  discernimento  nello  Spirito può   portarci  a  comprendere  che  la  soluzione  non sempre si  trova  nella  direzione  che  uno  aveva  immaginato,  progettato, desiderato,  costruito. Anzi, talora la risposta suggerita consiste in qualcosa di completamente nuovo,  di imprevisto, di impensato. Ed effettivamente, i sogni di San Giuseppe contengono  in sé  l’invito a riformulare  il percorso, a ripensare se non gli obiettivi (ma in parte pure quelli),  almeno le strategie dell’intera vita! 

Credo che il confronto con la pandemia ci chieda di sognare sì, ma sognare come  sognava San Giuseppe. Abbiamo bisogno di riformulare almeno in parte il nostro percorso,  facendo tesoro delle novità che questa ha portato nella nostra vita ed in quella della gente e dei  giovani. Vai nella pandemia e guardati attorno, sembra suggerirci Don Bosco.  

Quali dovrebbero essere gli ingredienti del sogno che ci viene richiesto? Almeno due.  Da  una  parte  siamo  invitati  a  metterci  di  fronte  alla  realtà cosı̀  come  si  presenta  oggi, 

caratterizzata da alcune nuove ferite e nuove domande che si trovano nella vita di tante persone,  giovani compresi; e dall’altra siamo invitati a metterci in ascolto della Parola di Dio e del  carisma salesiano, domandandoci che cosa lo Spirito voglia suggerirci in questa situazione,  che  cosa  ci  chieda.  Senz’altro ci  chiede di  stare  sul  pezzo,  di  non  mollare; di  continuare  ad  accompagnare  ragazzi e giovani  con  rinnovata energia,  con la  nostra vocazione  di educatori 

instancabili; può  darsi però  che  ci  chieda  anche  di  percorrere  qualche nuovo  sentiero,  perché la realtà che si presenta davanti a noi è in parte nuova, e nuove potrebbero essere le  strade per rispondere alle domande di senso che essa si porta dentro. 

Per sognare come San Giuseppe abbiamo bisogno dello Spirito, e giunge a breve la  solennità di Pentecoste, per ricordarci che è il Paraclito a condurci alla verità tutta intera.  E  giunge  subito  a  ruota  anche la  solennità  di  S. Maria  Ausiliatrice!  Lei  è  l’Aiuto  dei  cristiani; a Lei, capolavoro dello Spirito e sposa di Giuseppe, possiamo rivolgerci perché  interceda presso  il suo Figlio amatissimo,  affinché lo  Spirito  soffi  forte  in noi  e  tra noi,  e soprattutto affinché noi  ci lasciamo interpellare,  plasmare,  guidare da  Lui. L’articolo  1  delle  Costituzioni Salesiane recita cosı̀: Per contribuire alla salvezza della gioventù, “questa porzione  la più delicata e la più preziosa dell’umana società”, lo Spirito Santo suscitò, con l’intervento  materno di Maria, san Giovanni Bosco. /…/ Da questa presenza attiva dello Spirito attingiamo  l’energia per la nostra fedeltà e il sostegno della nostra speranza

Noi  crediamo  che  lo  Spirito  continua  a  soffiare e  a  suscitare,  con  l’intervento  materno  di  Maria,  educatori ed  educatrici  che  desiderano la  salvezza  dei  giovani.  E, convinti di  doverci  lasciare  interpellare  dalla realtà, rinnoviamo  la  nostra  disponibilità  ad ascoltare insieme lo Spirito, pronti a percorrere anche strade impreviste, se necessario, come  capita nei sogni di Giuseppe.  

Affidiamo a Maria, nella Novena a lei dedicata (che corre quasi intrecciata con quella  allo Spirito Santo)le intenzioni di questo periodo speciale, periodo in cui si tirano le fila degli  ambienti di educazione sistematica e della catechesi parrocchiale, e si preparano con rinnovato  entusiasmo le attività estive degli oratori ed i campi ispettoriali.  

Le affidiamo inoltre le future ordinazioni sacerdotali di Don Matteo Rupil, Don Linus Onyenagubor, Don Giovanni Marchetti, Don Peter Bosko; e le ordinazioni diaconali (di Luca,  Marco,  Sanijn,  Mark,  Gerald,  Franklin,  Misha, Damiano,  Caius a Torino; e  di  Matteo  a  Gerusalemme). 

Le affidiamo tutti i  confratelli  (tra  cui  sottolineo quelli ammalati  o in quarantena); le  affidiamo infine i due confratelli che recentemente sono stati inviati dal Rettor Maggiore alla  nostra ispettoria: Don Daniel Antunez, nuovo responsabile della Procura missionaria di Torino (giunto qualche giorno fa a Valdocco) e Don Joseph Maria Sabé Colom, futuro economo del  Colle Don Bosco Istituto (che arriverà in estate). Li accogliamo fraternamente e auguriamo loro buon lavoro; e avremo modo di ringraziare il Sig. Giampietro Pettenon e Don Américo Raùl  Chaquisse per il servizio prezioso che hanno reso all’ispettoria e alla Congregazione. 

Ma a Maria domandiamo anche il dono di sognare come  il suo sposo; e di saper guardare oltre il consolidato e dentro il cuore dei giovani. Don Bosco diceva: Solo in cielo  potremo, stupefatti, conoscere ciò che ha fatto Maria per noi (MB X, 1978): dunque osiamo senza timore chiedere l’intercessione di Maria, sposa di Giuseppe; e insieme con Lei, come nel  Cenacolo il giorno di Pentecoste, invochiamo il dono dello Spirito.  

Valdocco, 15 maggio 2021
Inizio della Novena a Maria Ausiliatrice

Con grande affetto in Don Bosco

Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Novena a Maria Ausiliatrice 2021: tanti contributi per prepararsi alla festa

Ormai vicini alla festa del 24 maggio, la Pastorale Giovanile propone una Novena di Maria Ausiliatrice pensata per grandi e piccini per vivere al meglio i giorni in preparazione alla celebrazione: nove storie della buonanotte su Maria raccontate da don Bruno Ferrero e tanti altri materiali utili per la riflessione e la preghiera, grazie al contributo del noviziato di Colle Don Bosco, Genzano e S. Tarcisio, della Comunità Proposta di Mogliano Veneto e i video realizzati dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Di seguito i contenuti per il primo giorno della Novena:

Festa di Maria Ausiliatrice: disponibili i libretti della novena mondiale – Info ANS

In prossimità della Festa di Maria Ausiliatrice arrivano due notizie di rilievo: dal 13 maggio sono disponibili in rete i libretti riguardanti la Novena mondiale ed inoltre, è stato espresso il programma delle celebrazioni del 23 e 24 maggio dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Di seguito l’articolo pubblicato su “Info ANS“.

A poco più di 10 giorni dalla Festa di Maria Ausiliatrice arrivano due novità di rilievo per i membri della Famiglia Salesiana che intendono prepararsi adeguatamente per questa ricorrenza: in primo luogo, sono da oggi disponibili in rete i libretti che accompagnano la celebrazione della Novena mondiale promossa dalla Sede Centrale Salesiana; inoltre, è stato chiarito in forma ufficiale il programma delle celebrazioni previste per il 23 e 24 maggio dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.

I libretti, che hanno visto il coordinamento congiunto dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), di “IME Comunicazione” e dell’Agenzia iNfo Salesiana, presentano per ogni giorno della Novena il riferimento biblico da cui partire per la riflessione, l’attualizzazione del brano del Vangelo, un episodio tratto dalla vita di Don Bosco e la preghiera finale. Gli interventi dei testimoni e degli influencer restano accessibili, invece, esclusivamente attraverso i video della novena.

I libretti sono stati elaborati in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese e sono scaricabili liberamente sul sito istituzionale della Congregazione: www.sdb.org

I video del primo giorno della novena saranno disponibili su ANSChannel a partire da oggi, 13 maggio, per quel che riguarda la lingua inglese. Nelle altre lingue (italiano, spagnolo, francese, portoghese e con i sottotitoli in polacco), lo saranno da domani, 14 maggio. La pubblicazione dei video procederà analogamente per tutti i giorni a seguire, con i video in inglese disponibili con due giorni d’anticipo e quelli nelle altre lingue con un giorno d’anticipo.

Sempre da domani, 14 maggio, sempre sul sito SDB.ORG sarà anche possibile iniziare a scaricare i video della novena nelle varie lingue.

Per la giornata del 24 maggio, e per la veglia del giorno precedente, infine, è stato pubblicato il programma delle celebrazioni ufficiali dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino.

Nella giornata di domenica 23, mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, presiederà la messa vespertina delle ore 18:30. Successivamente, alle ore 20:30, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, presiederà la recita del Rosario dal cortile di Valdocco e offrirà la “buona notte” salesiana.

Lunedì 24, invece, sarà il Rettor Maggiore a presiedere l’Eucaristia delle ore 18:30. Anche in questo caso, alle ore 20:30, farà seguito un Rosario meditato, con preghiera finale di affidamento all’Ausiliatrice.

L’Eucaristia del 23 maggio alle ore 18:30 (presieduta da mons. Nosiglia) e quella del 24 maggio alle ore 18:30 (presieduta dal Rettor Maggiore) saranno entrambe visibili in diretta sulla pagina Facebook di ANS.

Solennità di Maria Ausiliatrice 2021

In vista della festa del 24 maggio, la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino Valdocco presenta il programma delle giornate dedicate ai festeggiamenti. Di seguito il programma.

Novena di preparazione dal 15 Maggio (sabato sera e domenica, orario proprio)

  • Ore 09:00 – Celebrazione eucaristica Ore 17:00 – Celebrazione eucaristica
  • Ore 20:30 – Rosario in cortile, Adorazione e testimonianza in basilica

DOMENICA 23 MAGGIO 2021 (Vigilia)
Solennità di Pentecoste

Ore 8:00|9:30|11:00|12:30|15:30|17:00 Celebrazione eucaristica

ORE 9:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede don Guido Errico – Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice.
(In diretta tv su RETE 7 e sul canale Facebook @ilcortilediValdocco)

ORE 18:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede mons. Cesare Nosiglia – Arcivescovo di Torino.
(In diretta sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue)

ORE 20:30 – Rosario in cortile e Buona Notte del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime.
(In diretta sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue)

LUNEDì 24 MAGGIO 2021
Maria Ausiliatrice

Ore 6:30|8:00|9:30|11.00|12.30 15:30|17:00 Celebrazione eucaristica

ORE 9:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede don Leonardo Mancini – Ispettore Piemonte e Valle d’Aosta.
(In diretta tv su RETE 7 e su Telepace)

ORE 18:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime.
(In diretta sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue)

ORE 20:30 – Rosario e affidamento all’Ausiliatrice da parte del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime.
Rosario meditato, accessibile ai fedeli solo tramite la diretta su RETE 7 e sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue.