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1° Webinar L2L aperto al pubblico –  Marco Rossi Doria “Ricostruire. Per una scuola incentrata sulla persona”

Nella giornata di mercoledì 10 novembre 2021, alle ore 17.00, si terrà il primo webinar aperto al pubblico dell’azione Metodo di Studio (del progetto Labs to Learn) riguardante il ciclo di incontri “COMUNITÀ’ DI APPRENDIMENTO“. L’appuntamento è rivolto a tutti coloro che sono interessati alle tematiche della scuola, dell’apprendimento e dell’educazione.

Questo primo incontro sarà guidato da Marco Rossi Doria, insegnante, politico, presidente di Impresa Sociale Con i Bambini, sul tema “Ricostruire. Per una scuola incentrata sulla persona”.

L’evento sarà seguibile grazie alla diretta streaming sui canali Youtube e Facebook di Labs To Learn.

Labs to Learn: 3 webinar aperti al pubblico per la formazione del Metodo di Studio

Con l’avvio del nuovo anno scolastico riprende l’azione Metodo di Studio di Labs to Learn.

Presentiamo un ciclo di 3 webinar dal titolo COMUNITÀ’ DI APPRENDIMENTO rivolto a tutti coloro che sono interessati alle tematiche della scuola, dell’apprendimento e dell’educazione.

Diretta streaming sui canali Youtube e Facebook di Labs To Learn:

  • Webinar 1Marco Rossi Doria “Ricostruire. Per una scuola incentrata sulla persona” (Mercoledì 10 novembre 2021)
  • Webinar 2Alberto Pellai “Come allenare chi cresce alla vita: neuroscienze e life skills” (Mercoledì 1 dicembre 2021)
  • Webinar 3Mario Comoglio “L’interdipendenza positiva tra i membri di un gruppo classe” (Mercoledì 12 gennaio 2022)

Di seguito le informazioni principali di ciascun appuntamento webinar.

Comunità di apprendimento

 WEBINAR

– 3 incontri online aperti al pubblico –

Diretta streaming sui canali Youtube e Facebook di Labs To Learn

Tre incontri per dialogare intorno alle sfide educative nella scuola che cambia e su come possiamo accogliere la responsabilità collettiva di agire in una direzione evolutiva

Negli insegnanti è necessario riaccendere l’interesse e la passione, non soltanto per la materia insegnata, ma per la capacità di costruire una comunità, perché solo così è possibile realizzare un autentico ed efficace apprendimento. È necessario evitare fratture tra vita scolastica ed extra-scuola e prevedere un percorso formativo volto alla formazione di una persona competente, capace di orientarsi nelle scelte future con il sostegno della comunità.
In tal modo la scuola si pone come perno di un sistema esteso, integrato e innovativo.

Destinatari:

  • Docenti scuola primaria;
  • Docenti scuola secondaria di I grado;
  • Docenti scuola secondaria di II grado;
  • Dirigenti Scolastici;
  • Educatori;
  • Formatori;

Progetto Labs to Learn

Il progetto, che vede la sua realizzazione tra il 2020 – 2023, nasce con la finalità di favorire l’empowerment della comunità educante per dare vita ad un welfare territoriale rigenerativo, con servizi innovativi di prossimità per minori, flessibili, funzionali ai bisogni di apprendimento e relazionali, di sostegno e di prevenzione. 

L’obiettivo del progetto è contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

Il progetto, a carattere sperimentale, rinforza ambiti operativi di potenziale valore per il contrasto della povertà educativa, attraverso il coinvolgimento della comunità locale.

WEBINAR 1 - Mercoledì 10 novembre ore 17 -18.30

Marco Rossi Doria | insegnante, politico, presidente di Impresa Sociale Con i Bambini

“Ricostruire. Per una scuola incentrata sulla persona”

Modera Alessandro Brescia | responsabile progetto Labs To Learn

Serve ripensare la scuola. Serve una scuola in cui si ragiona, una scuola laboratoriale, in cui si sta bene insieme, in cui non si perde nessuno. Una scuola che non lascia dietro nessuno è la vera buona scuola.

La scuola oggi sembra essere diventata un corso di formazione continuo, in cui l’unico obiettivo è quello di acquisire delle competenze spendibili nel mondo del lavoro. La scuola dovrebbe servire in primo luogo a rendere le persone capaci di vivere nel mondo in modo consapevole, intessere relazioni interpersonali e aprirsi al dialogo. La scuola di oggi dovrebbe essere una scuola incentrata sulla persona e dovrebbe insegnare a vivere.

WEBINAR 2 - Mercoledì 1 dicembre 2021 ore 17- 18.30

Alberto Pellai | medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso Università degli Studi di Milano

“Come allenare chi cresce alla vita: neuroscienze e life skills”

Modera Andrea Rosa | psicologo, formatore, orientatore

Come e perché sostenere il saper essere dei nostri studenti.

Ti sei mai chiesto se sei in grado di risolvere i problemi e gli imprevisti che la vita ti presenta? Se sei capace di prendere decisioni efficaci anche sul lungo periodo? Quanto riesci a gestire lo stress e a metterti in relazione con gli altri? O a farti venire un’idea illuminante quando ce n’è bisogno? 

E ancora…”Cosa vuol dire maturità? Vuol dire la possibilità di integrare i neuroni localizzati dentro la corteccia prefrontale con molte aree differenti. Questa architettura di reti neuronali permette al soggetto di realizzare in modo competente quelle attività mentali che sono di grande supporto per il successo nella vita.

WEBINAR 3 - Mercoledì 12 gennaio 2022 ore 17 -18.30

Mario Comoglio | Docente presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontifica Salesiana

“L’interdipendenza positiva tra i membri di un gruppo classe”

Modera Sara Dal Cin | Consulente Aziendale, Formatrice e Facilitatrice dell’Apprendimento

Uno dei problemi che si pongono agli insegnanti è di organizzare la classe trasformandola in un contesto laboratoriale dove gli studenti si coinvolgono nel loro apprendimento. Contemporaneamente si pone il problema di come gestire la complessità delle relazioni che sono generate dalla vita della classe in una prospettiva orientata alla formazione dei profili competenti.

Coordinamento percorso formativo e ciclo webinar a cura di Rosanna Todisco

Monitoraggio e valutazione Metodo di studio L2L – lunedì 20 settembre 2021

Lunedì 20 settembre, alle 17.00, si è tenuto l’incontro di restituzione del lavoro di monitoraggio e valutazione sul Metodo di Studio per l’anno scolastico 2020/21. Tra i temi toccati “Le competenze degli studenti: i risultati delle prime rilevazioni” a cura della dott.ssa Francesca Anglois e la “Professione docente: posture educative e logiche di apprendimento” a cura della prof.ssa Rosita Deluigi.

La dott.ssa Francesca Anglois di ASVAPP (Ente responsabile della valutazione) ha in questo modo illustrato l’esito dei questionari somministrati ai ragazzi per l’attività svolta in classe, mentre la prof.ssa Rosita Deluigi dell’Università degli studi di Macerata (Ente responsabile del monitoraggio) ha offerto spunti di riflessione sulle dinamiche partecipative e le possibili alleanze educative.

Dopo uno spazio per gli interventi dei partecipanti, Valentina Bellis, referente dell’Azione Metodo di Studio, ha spiegato le novità dell’attività che sta per partire con l’avvio del nuovo scolastico.

L’attività di monitoraggio e di valutazione non è meno importante delle azioni progettuali, ha commentato Alessandro Brescia, responsabile del progetto.
È necessario avere dati misurabili, e non solo percezioni, circa l’andamento del progetto, sia per eventuali correzioni in itinere, sia per verifica il reale impatto sociale, in base agli obiettivi prefissati.

Di seguito il video dell’incontro:

Labs to Learn: l’esperienza del Metodo di Studio ad Alessandria

Per il progetto Labs to Learn, ecco l’esperienza del Metodo di Studio vissuta dai ragazzi della 1^F dell’I.C. Straneo di Alessandria.

***

La 1^F dell’I.C. Straneo di Alessandria è stata la classe che quest’anno ha avuto la fortuna di partecipare agli incontri sul metodo di studio organizzati per il progetto “Labs to Learn”; così gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ la loro esperienza e di darci un riscontro su ciò che hanno vissuto e imparato.

La prima cosa che gli abbiamo chiesto è stata quella di pensare ad una parola che riassumesse quest’esperienza. Ne sono venute fuori tante e diverse, ma che rimandano tutte a un riscontro positivo: un’esperienza per quasi tutti nuova che, oltre ad essere stata utile e interessante, è stata anche bella e piacevole.

I ragazzi sono usciti da questi incontri molto soddisfatti, perché hanno capito che studiare non è sempre difficile e noioso, ma che, se si sta attenti e si utilizzano gli strumenti adatti alle proprie capacità, può diventare tutto molto più semplice. In particolare, la classe ha imparato a leggere con attenzione il testo e a trovare le parole chiave, sottolineando solo ciò che è necessario. Alcuni ragazzi hanno scoperto l’importanza dei riassunti, degli schemi e delle mappe concettuali; altri ancora hanno imparato a organizzare e pianificare il lavoro e le proprie ore di studio.

Secondo la classe sarebbe bello che tutti gli studenti potessero vivere incontri come questi, perché potrebbero aiutare ognuno a trovare il proprio metodo di studio personale, quello che può permette di studiare al meglio aumentando la fiducia che si ha nelle proprie capacità.

In conclusione, abbiamo chiesto ai ragazzi di guardarsi al passato, a come erano prima di aver vissuto questa esperienza, e gli abbiamo chiesto di provare a darsi un consiglio rispetto allo studio e alla scuola. Da questa riflessione sono venuti fuori tanti bellissimi consigli, che assomigliano proprio a quelli che gli insegnati e i genitori ripetono spesso ai loro ragazzi: “non sottolineare tutto”, “stai più attento”, “fai una cosa alla volta”, organizza bene il tuo lavoro”, “prendi più appunti”, “non studiare a memoria”, e tanti altri simili. Questa è la dimostrazione che i nostri giovani possono essere davvero dei buoni studenti, capaci di impegnarsi, di studiare, di avere fiducia in loro stessi e di essere buon esempio per i compagni; tutto ciò però è possibile se trovano davanti a loro una buona “guida”: qualcuno che possa aiutarli innanzitutto a capire il senso del fare le cose e che possa aiutarli a conoscersi meglio e a scoprire i propri punti di forza e di debolezza.

È partendo dal conoscersi dentro che si impara a vivere il mondo con gli strumenti adatti a sé stessi.

“Insegnami come imparo”: l’ultimo incontro di formazione sul Metodo di studio L2L

Il 28 giugno 2021 si è svolto presso la Sala Sangalli di Valdocco, l’ultimo incontro di formazione sul Metodo di studio del progetto Labs to learn, dal titolo:

“Insegnami come imparo”

L’evento è stato inserito nel percorso di formazione rivolto agli insegnanti della scuola secondaria di primo grado dei nove Istituti Comprensivi partner del progetto: I.C. Leonardo Da Vinci, I.C. Marconi – Antonelli, I.C. D. M. Turoldo, I.C. Francesco Negri, I.C. Peyron, I.C. Bra 2, I.C. Ferrari, I.C. Casale 3, I.C. Straneo.

L’incontro ha avuto come scopo quello di favorire la riflessione e lo scambio tra gli insegnanti, focalizzando le diverse componenti implicate nell’apprendimento e fornendo strategie pratiche per facilitarlo a partire dall’esperienza appena conclusa di Metodo di Studio.

Di seguito gli interventi degli ospiti presenti:

  • Mario Comoglio, docente presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontifica Salesiana, ha tenuto una Lezione Laboratorio dal titolo “Gestire la complessità”: ovvero come si guida una Ferrari.
  • Sara Dal Cin, consulente e formatrice in strategie di apprendimento, ha presentato l’esperienza del Gruppo “Genitori ScuolaOK” e il progetto “StudiAmo” partendo da riflessioni sulle esperienze scolastiche e di metodo vissute dalle famiglie degli studenti.
  • Rosita Deluigi, docente di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Macerata, ha condotto un intervento dal titolo “Tempi e spazi di apprendimento: posture educative in situazione”.

L2L – L’ultimo incontro di formazione sul Metodo di studio: “Insegnami come imparo”

INSEGNAMI COME IMPARO
TORINO | 28 giugno 2021 ore 14-18
Sala Sangalli –Valdocco – Torino

Il 28 giugno 2021 si svolgerà a Torino presso la Sala Sangalli a Valdocco, l’ultimo incontro di formazione sul Metodo di studio del progetto Labs to learn, dal titolo:

“Insegnami come imparo”

L’evento è inserito nel percorso di formazione rivolto agli insegnanti della scuola secondaria di primo grado dei nove Istituti Comprensivi partner del progetto: I.C. Leonardo Da Vinci, I.C. Marconi – Antonelli, I.C. D. M. Turoldo, I.C. Francesco Negri, I.C. Peyron, I.C. Bra 2, I.C. Ferrari, I.C. Casale 3, I.C. Straneo.

Durante quest’anno scolastico, è stato erogato agli allievi delle classi prime destinatari del progetto, un percorso di rinforzo sul Metodo di Studio, con l’obiettivo di sviluppare la competenza di “imparare ad imparare”, affinché ogni ragazzo possa trovare il proprio metodo, diventando autonomo nello studio e protagonista del proprio percorso di apprendimento.

Un percorso di formazione in modalità online da novembre 2020 ad aprile 2021 è stato rivolto agli insegnanti dei consigli di classe coinvolti nell’azione con il triplice obiettivo di: riflettere sulla complessità della professione docente e sulle diverse e complementari dimensioni che la costituiscono; costruire/consolidare competenze nell’ambito delle metodologie didattiche e della costruzione e gestione del gruppo di apprendimento; consolidare conoscenze nell’ambito della pedagogia generale, condividendo un linguaggio comune.

Durante l’incontro, s’intende favorire la riflessione e lo scambio tra gli insegnanti, focalizzare le diverse componenti implicate nell’apprendimento e fornire strategie pratiche per facilitarlo a partire dall’esperienza appena conclusa di Metodo di Studio.

Apre i lavori, Mario Comoglio, docente presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontifica Salesiana, che terrà una Lezione Laboratorio dal titolo “Gestire la complessità”: ovvero come si guida una Ferrari.

Sara Dal Cin, Consulente e formatrice in strategie di apprendimento, presenterà l’esperienza del Gruppo “Genitori ScuolaOK” e il progetto “StudiAmo” partendo da riflessioni sulle esperienze scolastiche e di metodo vissute dalle famiglie degli studenti.

Conclude l’incontro, Rosita Deluigi, Docente di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Macerata, con un intervento dal titolo “Tempi e spazi di apprendimento: posture educative in situazione”.

L’incontro desidera essere occasione per delineare nuove traiettorie per la programmazione del percorso di “Metodo di Studio” per il prossimo anno scolastico.

Il Metodo di studio a Bra: “il contrasto all’abbandono scolastico”

Il Metodo di studio secondo l’esperienza della realtà territoriale di Bra coinvolta nel progetto Labs to Learn. Di seguito la testimonianza di Rosanna Gioacchino, educatrice e referente territoriale dei servizi sociali di Bra nonché partner attivo del progetto.

Il Comune di Bra è uno dei partner del progetto Labs to Learn. Come Servizio Sociale, negli anni c’è stata una buona collaborazione con la Casa Salesiana e nello specifico con l’Oratorio salesiano di Bra, grazie alla convenzione che ha permesso di inserire un gruppo di ragazzi all’interno del centro diurno. Il Servizio Sociale è uno degli attori della comunità educante che può raccogliere i bisogni del territorio e delle famiglie e insieme agli educatori ed insegnati può rispondere a questi bisogni tramite progetti efficaci. L’impatto a livello educativo del progetto Labs to Learn è molto significativo, riuscendo a far crescere nei ragazzi un senso di responsabilità ed autostima. Uno degli impatti infatti più significativi è sicuramente il contrasto all’abbandono scolastico.

Il Metodo di studio a Casale Monferrato: “Oltrescuola”

A seguito della presentazione dell’iniziativa “Metodo di studio”, parte del progetto Labs to Learn, ci confrontiamo con Simona Dametto, volontaria presso l’opera salesiana Don Bosco di Casale Monferrato nel progetto “Oltrescuola”, che offre assistenza nello studio pomeridiano ai ragazzi in difficoltà. Di seguito si riporta l’intervista.

Durante la presentazione del progetto sono stati illustrati numerosi aspetti che interessano il percorso che dovrà intraprendere il “metodo di studio”. Quale ti è sembrato più interessante in base alla tua esperienza maturata a fianco dei ragazzi nel tuo centro?

La presentazione ha offerto innanzitutto una buona sintesi ed una spiegazione ordinata per comprendere al meglio le dinamiche del progetto che si mostra ambizioso, ma ben strutturato. In particolare però ho trovato molto interessante la spiegazione di come le emozioni siano legate al metodo di studio dei ragazzi, così tanto da risultare un aspetto imprescindibile per la sua buona riuscita, assieme anche alla cura del contesto e dell’ambiente in cui avviene il loro apprendimento.

Un’altra immagine interessante che è stata usata è quella dello “scaffolding”, come un’impalcatura su cui poter far crescere la vita dei giovani. Ritengo che funzioni non solo nella scuola, ma anche nella loro vita quotidiana, per poterli aiutare a crescere come persone; questo infatti dovrebbe essere il nostro obiettivo per eccellenza e questo progetto può aiutarci a raggiungerlo. 

È sicuramente un progetto ambizioso, visto che si pone un tale obiettivo, ma il fatto che sia previsto un lavoro di rete, con un movimento condiviso in cui diversi attori sono chiamati a spendersi, costituisce per me una garanzia e una buona strada da seguire.

Quasi quotidianamente offri assistenza ai ragazzi che frequentano il doposcuola dell’oratorio. Quali sono le maggiori difficoltà che riscontri nei ragazzi aiutati nello studio?

La difficoltà più diffusa è proprio quella di non aver ancora costruito un proprio metodo per studiare o anche solo di essere in grado di organizzarsi il lavoro. 

Sicuramente è da sottolineare come in questo tempo storico, pieno di complessità, la scuola non rivesta più un ruolo principale nella visione di vita delle famiglie, ancor di più ora che a scuola i ragazzi non ci stanno andando fisicamente. La scuola rimane una delle molte dimensioni del quotidiano e forse neanche la più coinvolgente, secondo il punto di vista loro e di molte famiglie.

Un’altra considerazione da fare è che la maggior parte dei ragazzi che frequentano il doposcuola appartengono a famiglie straniere e loro stessi costituiscono l’unico vero ponte con la società in cui sono chiamati a vivere. Si trovano a dover mediare per i propri genitori soprattutto linguisticamente, gli viene quindi richiesto di assumere un ruolo impegnativo in cui a volte finiscono per essere i controllori di se stessi. In alcune di queste famiglie l’idea di essere stranieri porta a sentirsi in dovere di dimostrare di valere quanto e di più degli altri, mentre altre famiglie non riconoscono assolutamente lo studio come strumento per raggiungere l’emancipazione e la giusta autonomia.

Pensando alle attività svolte nel tuo centro, quale bisogno dei ragazzi potrebbe andare a coprire questo progetto? Quali ricadute auspichi possa avere sui ragazzi?

Molte volte i ragazzi non hanno proprio gli ambienti e le condizioni adeguati per potersi dedicare in maniera proficua allo studio. In questo i progetti come il nostro doposcuola educativo possono offrire un supporto valido e un luogo adeguato, sicuro e ricco di opportunità anche per creare socializzazione, un aspetto, questo, che risulta essere sempre più fondamentale in questi tempi di distanziamento e privazioni relazionali.

C’è da auspicare però che migliori prima di tutto nei ragazzi il rapporto con il proprio studio personale, per diventare protagonisti anche nella scuola e non soltanto subirne le conseguenze. Infine una maggiore diffusione dell’attenzione allo studio da parte dei professionisti e degli adulti che entrano in contatto con il progetto, assieme ad una formazione diffusa, dal teorico al pratico, possono avere ricadute positive sui ragazzi anche nel futuro, a prescindere dal dove e dal quando si affrontino questo tipo di attività.

(Nella foto, i ragazzi di Oltrescuola inaugurano la settimana dedicata alla storia dell’immigrazione dall’Albania)

Il Metodo di studio al San Luigi: “un tassello fondamentale nella scuola”

Il Metodo di studio secondo l’esperienza della realtà territoriale del San Luigi coinvolta nel progetto Labs to Learn. Di seguito la testimonianza di una insegnante della scuola media, Roberta, la quale ha partecipato all’incontro del 1° marzo scorso del Metodo di Studio.

Grazie all’evento di presentazione del 1° marzo, si sono messi in luce gli aspetti rilevanti del processo di conoscenza e di apprendimento dei ragazzi. Il metodo di studio, secondo l’esperienza di Roberta, è tassello fondamentale nella scuola, molto più delle conoscenze in sé che si vogliono trasmettere lungo il percorso scolastico, in quanto strumento a cui i ragazzi potranno fare riferimento nel tempo, anche nelle scuole superiori e all’università. Elemento altrettanto importante nel processo di apprendimento dei ragazzi rimane il ruolo dei genitori. Un buon metodo di studio conferisce sicurezza e autostima nel ragazzo, dimostrandosi altresì un buon esempio di resilienza.

Il Metodo di studio ad Alessandria: “un riscontro positivo”

Il Metodo di studio secondo l’esperienza della realtà territoriale di Alessandria coinvolta nel progetto Labs to Learn. Di seguito l’esperienza della professoressa Maria Aiello, coordinatrice di una classe I dell’IC Staneo di Alessandria. La professoressa ha partecipato con entusiasmo sia al progetto Labs to Learn, che all’evento sul Metodo di studio del 1 Marzo. Il riscontro da parte sua sull’evento è stato molto positivo, grazie anche alle relatrici, che sono state efficaci nel trattare e presentare gli argomenti.

Il Metodo di studio è uno strumento già utilizzato dall’istituto, tuttavia l’incontro del 1 Marzo ha permesso di ricavare degli stimoli nuovi per rendere il lavoro di insegnante più efficace.

Due sono gli aspetti su cui Maria Aiello vorrà rivolgere maggiore attenzione: il ruolo della famiglia come “facilitatore” nell’ambito del metodo di studio e l’attenzione all’acquisizione dell’autonomia da parte dei ragazzi nel loro metodo di studio (non solo trovare il proprio metodo, ma poi anche saperlo mettere pian piano in pratica da soli).

La professoressa Maria Aiello, infine, racconta anche di come le famiglie stesse siano entusiaste del progetto, alcune hanno anche partecipato all’evento, così come altri insegnati dell’Istituto.