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Salesiani Novara: “non rompere le scatole, distribuiscile”

In questi ultimi giorni di quarantena, gli studenti del quinto anno e gli ex allievi del liceo San Lorenzo di Novara hanno avuto l’occasione di contribuire al lavoro svolto dalla Caritas diocesana di Novara per la distribuzione di generi alimentari e pacchi spesa a quanti ne hanno bisogno. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato sul sito dell’opera.

Indubbiamente, due mesi di clausura forzata avranno messo sulla bocca di tanti l’espressione di essersi “rotti le scatole”! Ebbene, in queste stesse settimane c’è chi ha lavorato senza sosta per riempirle, chiuderle e distribuirle… perché c’è tanta fame non solo di cibo, ma anche di relazioni buone!

Mentre la quarantena è ormai giunta al giro di boa, superandolo e diventando ormai un’ottantena e più, là dove la superficie delle cose sembra sempre immobile, molto si smove nel profondo: fra le tante iniziative, ne segnaliamo oggi una, che ha coinvolto ragazzi di quinta ed ex allievi del liceo.

Sul territorio della città di Novara, da tempo la Caritas diocesana è attiva con tante iniziative a sostegno delle situazioni più difficili: come tutti possono poi immaginare, il lockdown ha ampiamente allargato il bacino delle persone coinvolte dal disagio e così si è reso necessario qualche lavoro “straordinario” (è proprio il caso di dirlo).

Attualmente, don Giorgio Borroni (Caritas diocesana https://emergenza.caritasdiocesinovara.it/) sta coordinando un lavoro che, dal punto di vista degli aiuti alimentari (altre iniziative sono per il momento bloccate), si muove su tre livelli:

  • Servizio di consegna a domicilio di pacchi-spesa per persone/famiglie in “nuova emergenza”, non ancora conosciute dai servizi sociali ed incappate nella difficoltà dell’arrivare a fine mese. In alcuni giorni della settimana, volontari della Caritas e giovani consegnano a 5 nuove famiglie – segnalate dal Comune – una scatola con una fornitura base;
  • Servizio di consegna di scatoloni di generi alimentari (pagati dal comune oppure offerti dalla Coop) nei centri di ascolto Caritas più strutturati: si tratta di almeno 3 turnate, fra maggio e giugno, di circa 1500 pacchi ciascuna;
  • Il terzo servizio è infine la distribuzione di pacchi viveri donati da aziende e altre mense, a loro volta consegnati alle comunità per minori, comunità di accoglienza, altri servizi sul territorio.

Si tratta di una voluminosa iniziativa che, oltre a mostrare la generosità di tanti benefattori (istituzionali e non) e tantissimi volontari permanenti, permette ai giovani volontari “temporanei” di rendersi conto di una rete di solidarietà che corre spesso molto vicino ai luoghi della movida frequentati per altri motivi, oppure in località della città che non sono affatto frequentate. Mettersi a servizio fa sempre toccare con mano che la solidarietà è prima di tutto un bene per chi la pratica, perché dare una mano è il primo modo per non ripiegarsi su sé stessi, sulle proprie fatiche e sui propri problemi.

Il nostro grazie va soprattutto a don Giorgio Borroni, che ci permette di essere coinvolti in questo mare di bene che raggiunge tante situazioni altrimenti “invisibili”, e ai ragazzi stessi, che prontamente hanno fatto spazio ad un particolare “esame di maturità”!

I miei primi canestri all’oratorio salesiano: Romeo Sacchetti

Il quotidiano La Stampa di oggi, martedì 12 maggio, dedica un articolo a Romeo Sacchetti, ex cestista e attualmente commissario tecnico della nazionale italiana, il quale in videoconferenza ha risposto alle domande di allenatori e giocatori del Novara basket, raccontando la sua esperienza all’oratorio salesiano. Di seguito l’articolo a cura di Marco Curti.

MEO SACCHETTI Il ct dell’Italia ha risposto in videoconferenza alle domande di allenatori e giocatori del Novara basket

“I miei primi canestri all’oratorio salesiano
E dire che avevo cominciato in porta”

Novara è sempre nel suo cuore, anche ora che è il commissario tecnico della nazionale italiana. Così, quando la dirigenza del Novara basket lo ha contattato, Meo Sacchetti non si è tirato indietro e si è concesso una lunga chiacchierata tra aneddoti del passato e riflessioni su presente e futuro. Si sono collegate quasi 200 persone tra giocatori, anche del vivaio, e dirigenti per ascoltarlo in videoconferenza.

È vero che il basket non è stato il suo primo amore?

«Proprio così. Ho iniziato facendo il portiere della squadra dell’oratorio dei salesiani e me la cavavo pure bene. Ma giocavo sempre con gente più grande di me e allora virai sulla pallacanestro, a quei tempi nell’oratorio si faceva tutto. Per essere felici ci bastava un canestro e un faro comprato dal sacerdote per giocare anche di sera».

Anche suo figlio Brian ha fato un percorso simile.

«Giocava a calcio, poi un giorno lo portai al camp in Valsesia e ci andò con le maglie di Milan e Juventus che sono le squadre per cui tifiamo io e mia moglie. Quando tornò decise di puntare sul basket».

Ricorda i suoi inizi da giocatore?

«La prima partita che giocai in maglia Wild Novara contro Cameri perdemmo di 50 punti e arrivai a casa in lacrime. E dire che mia mamma mi aveva avvertito sul fatto che avrei incontrato delle difficoltà. Ma qualche giorno dopo ci prendemmo la rivincita. La Wild per me è stata una scuola di vita».

Ma è vero che Novara l’ha anche ferita?

«Un giorno mi chiamarono per una premiazione al Pala Dal Lago. Arrivai in ritardo, mi premiarono nel sottoscala perché non c’era tempo. È proprio vero che nessuno è profeta in patria».

Ma c’è la possibilità di rivedere un certo livello da queste parti?

«Sono molto attaccato a Novara, ma è una città strana per il basket e lo dimostrano i tanti tentativi fatti per creare qualcosa di importante. Bisogna partire dal basso e cercare una propria identità».

Quale giocatore ha lasciato più il segno nella sua carriera da allenatore?

«Sicuramente Drake Diener. Me lo sento come il quarto figlio, sono molto legato a lui anche per via della malattia che ha dovuto affrontare (il morbo di Crohm). È stato un rapporto intenso fin dai primi tempi di Castelletto Ticino, ma anche nelle esperienze successive».

Già, Castelletto Ticino. Cosa ricorda di quel periodo?

«La prima promozione in Legadue fu qualcosa di eccezionale. La squadra era veramente forte, arrivammo primi in regular season e ai playoff vincemmo tutte le partite in casa. Poi però la società non poté iscriversi e l’anno dopo ci ripetemmo dopo aver chiuso il campionato al sesto posto».

E la chiamata alla guida della nazionale?

«Un colpo di fortuna per non usare altri termini. Ad essere sincero ero più speranzoso qualche tempo prima dopo i successi con Sassari, ma all’epoca scelsero Messina. Quando mi chiamarono, non ci pensai neanche un secondo.
Essendo stato anche giocatore della nazionale, per me è come se si chiudesse il cerchio. Ricordo il debutto a Torino: ero commosso durante l’inno di Mameli».

La sua pallacanestro è più attacco o difesa?

«Privilegio l’attacco, ma so che la difesa è importante soprattutto nei momenti topici di un incontro. La mia pallacanestro deve divertire e coinvolgere anche chi non è esperto. Cerco di tirar fuori le qualità lavorando sui punti deboli. Non cambio un ragazzo al primo errore, ma devo veder ripagata la fiducia».

Cosa ci vuole per arrivare a grande livelli?

«Talento al servizio della squadra e opportunità. Il mondo è pieno di giocatori che erano poco considerati e poi sono arrivati in serie A: io ero uno di quelli. E poi la continuità: non si giudica un giocatore dopo poche partite, eppure in Italia questo accade spesso».

E nel suo futuro?

«Quando smetterò di fare il professionista, mi piacerebbe prendere una squadra giovanile e vedere se le mie idee di basket si possono mettere in pratica».—

Liceo San Lorenzo Novara: QUARENTEEN’S SELFIES

I ragazzi del liceo dell’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara come stanno mettendo in pratica il noto hashtag di questo periodo #iorestoacasa?

Di seguito l’articolo oggi pubblicato dal sito dell’opera.

Cosa sta succedendo al sicuro fra le mura delle abitazioni dei nostri giovani?

Ok #iorestoacasa, ma come?

Abbiamo provato a chiederlo proprio ai ragazzi del liceo, che in queste settimane si sono dedicati (oltre allo studio, chiaramente!), a vari nuovi hobbies, a sport di ogni genere e tipo, a meditazioni sulla vita, a nuovi giochi di società con compagni impensabili (che non sanno in realtà di esserlo!) e con compagni reali, quelli di classe… ma ognuno a casa sua!

Ne sono nate alcune foto particolarmente ispirate, altre molto istintive… ma le condividiamo, perché ci piace l’idea che in ogni stanza si superi la distanza che ci separa…

to be continued?

Scuola media San Lorenzo: Open Day

La scuola media “San Lorenzo” dei Salesiani di Novara propone il secondo appuntamento dedicato alle giornate di Open Day: l’istituto incontrerà i futuri allievi e le loro famiglie sabato 7 marzo alle 9.45, presentando l’offerta formativa della scuola.  L’incontro è previsto nel teatro don Bosco dell’opera, per poi conoscere gli insegnanti e visitare gli ambienti del San Lorenzo.

La scuola non prevede le iscrizioni on line, ma è necessario un colloquio con il Direttore, in occasione dell’open day oppure prendendo un appuntamento (direttore@salesiani.novara.it).

Salesiani Novara: La festa di San Giovanni Bosco – Podcast Vatican News

Il 2 febbraio scorso, il podcast Doppio Click di Vatican News dedica la puntata alla ricorrenza di San Giovanni Bosco. Ospite del collegamento il direttore dell’opera salesiana di Novara, don Giorgio Degiorgi.

Di seguito l’articolo pubblicato con il podcast dedicato.

Nella “macchina del tempo radiofonica” di Doppio click in questa puntata celebreremo la festa di San Giovanni Bosco. Sono 134 i Paesi nel mondo dove la presenza dei salesiani permette ogni giorno di dare forma alle indicazioni del sacerdote piemontese: “Siate buoni cristiani ed onesti cittadini“. Ascolteremo le parole pronunciate dal Papa a Valdocco nel 2015, in occasione del bicentenario della nascita del santo. Ospite don Giorgio Degiorgi, direttore dell’istituto salesiano San Lorenzo di Novara. Spazio anche ai sogni di don Bosco, fondamentali per capirne la figura, ed al primo contratto di apprendistato in Italia, voluto anche dal fondatore dei salesiani.

Festa di don Bosco Salesiani Novara- “Funzionare o Esistere?”

Riportiamo la notizia con il racconto della giornata di festa in onore a San Giovanni Bosco del 31 gennaio che si è svolta presso l’Istituto San Lorenzo di Novara.

Anche quest’anno il San Lorenzo festeggia la festa di San Giovanni Bosco il 31 gennaio con una giornata dedicata a tutti i giovani della scuola.

Iniziata con l’appello come sempre, la giornata di venerdì si è però messa subito in evidenza perché noi studenti ci siamo riuniti in teatro per dare il benvenuto a Don Stefano Mondin, delegato di pastorale giovanile, che ci ha presentato le tante attività che i Salesiani di don Bosco animano nell’Ispettoria.

A partire dal testo, “Funzionare o esistere?” di Miguel Benasayag, ci ha poi accompagnato durante la Messa con un’omelia sulla differenza tra “esistere” e il far “funzionare” la vita: il “far funzionare la vita” è una cosa che molte persone fanno, ma che nonostante ciò provano una mancanza, un senso di vuoto, mentre la vita va vissuta! Don Stefano ha poi sottolineato l’apparente uguaglianza ma profonda differenza che questi due stili di vita portano con sé.

Dopo la Messa, pane e salame come don Bosco insegna! Sono poi iniziate tutte le attività di gruppo e i giochi che hanno tenuti occupati alunni e professori fino alle 13. Tornei per ogni ordine e grado: calciobalilla, scopone scientifico, briscola, ping-pong, sala just dance e spazio magia… ci sono state anche le premiazioni per l’ignobel, una gara “scientifica” dedicata alle migliori invenzioni del momento, non necessariamente utili, ma comunque simpatiche. Novità dell’anno, il torneo di “l’intesa vincente“, un gioco a gruppi da tre ispirato all’omonimo gioco del quiz “reazione a catena”; chi invece non fosse in vena di competizione ha trovato spazio per giocare a vari giochi da tavolo, e ad una versione “gigante” di forza 4 e scacchi.

Per le persone più golose, infine, ogni classe ha preparato torte e dolci da poter gustare durante la festa.  Al termine della giornata, spazio alla premiazione dei vincitori nelle varie categorie, con la consegna di una sorpresa ad ogni vincitore.

Al veder così tanti ragazzi divertirsi e ridere insieme, con la sola voglia di far semplicemente festa per lui, don Bosco avrà sicuramente sorriso…

Guarda tutte le foto della giornata di festa:

 

Salesiani Novara: Eucarestia di Don Francesco Cereda per la festa di Don Bosco

Il 26 gennaio il Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, si è recato presso la comunità salesiana di Novara in onore della festa di Don Bosco, durante la quale ha presieduto l’Eucarestia nel duomo, animata da un coro giovanile alla presenza di famiglie, giovani, insegnanti, educatori, Salesiani Cooperatori ed Exallievi.

Si riporta l’articolo pubblicato in data odierna dall’Agenzia Info SalesianaAns“.

Don Francesco Cereda alla festa di Don Bosco a Novara

Il 26 gennaio il Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, si è recato presso la comunità salesiana di Novara per la festa di Don Bosco della Famiglia salesiana. Novara è una presenza salesiana in cui si svolge l’attività della scuola media, con cinque sezioni, e del liceo scientifico, con due sezioni; c’è un fiorente oratorio, con animatori e attività sportive; la comunità anima anche il Santuario di Maria Ausiliatrice, ed è stato avviato un Centro di Formazione Professionale.

Sono presenti inoltre due comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che animano due scuole e un CFP. L’impegno educativo di SDB e FMA è apprezzato dalle famiglie e dai giovani stessi, che hanno un forte senso di appartenenza al carisma di Don Bosco. L’Eucaristia celebrata nel Duomo è stata presieduta da don Cereda e animata da un folto gruppo di ministranti e da un coro giovanile, alla presenza di ragazzi, giovani, insegnanti, educatori e genitori, numerosi Salesiani Cooperatori ed Exallievi.

Salesiani Novara: “L’esempio di don Bosco dalla Materna al Liceo”

Il Verbano riporta un articolo dedicato all’impegno dei Salesiani a Novara nell’accompagnare i ragazzi dai banchi di scuola fino all’età adulta. Tra le realtà coinvolte, l’Istituto San Lorenzo, le scuole di via Battistini e via Gallarati delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l’Oratorio e il CFP.

Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato il 24 gennaio scorso a cura di Sara Sturmhoevel.

UN AIUTO PER L’EDUCAZIONE FIN DA PICCOLI

L’esempio di don Bosco dalla Materna al Liceo

A Novara: i primi salesiani arrivarono nel 1893

Stare accanto ai giovani, per guidarli dai banchi di scuola fino all’età adulta, dando loro gli strumenti per diventare cittadini consapevoli e buoni cristiani, nella convinzione che si inizia da piccoli a diventare grandi. Questo è da oltre cento anni lo scopo dei Salesiani a Novara. Un lavoro quotidiano, accanto ai giovani, che passa dalle aule scolastiche dell’Istituto San Lorenzo e delle scuole di via Battistini e via Gallarati, dall’Oratorio e dai centri per la formazione professionale, fino ad arrivare, grazie a un lavoro di costante alleanza con le famiglie, alle case dei ragazzi.

«La presenza salesiana a Novara risale al 1893, quando a Novara arrivò il primo salesiano, e da quel momento, seguendo l’esempio di don Bosco, si è sempre impegnata per la formazione e l’educazione dei più piccoli – ricorda don Giorgio De Giorgi, direttore del San Lorenzo -. Animati dal carisma di Don Bosco e attenti ai cambiamenti della società, con i nostri insegnanti ed educatori accompagniamo i ragazzi in un cammino educativo che va oltre all’orario scolastico».

I salesiani all’Istituto San Lorenzo si occupano dell’istruzione di 630 giovani, che frequentano la scuola secondaria di primo grado, il Liceo Scientifico e i corsi del Centro di formazione professionale e che sono ospitati presso il Convitto universitario.

Condividono con l’Istituto San Lorenzo l’impegno educativo nei confronti degli adolescenti le Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Istituto Immacolata di via Gallarati.

«Siamo impegnate nel servizio educativo dei ragazzi, a partire dalla scuola elementare – spiega la direttrice suor Cecilia Berra -. L’impegno formativo continua attraverso l’attenzione per i 216 adolescenti e gli adulti disoccupati, circa 50, che seguono i corsi del CIOFS-FP».

Per 215 bambini della primaria, 155 ragazzi della secondaria e per gli studenti del CIOFS-FP, le 19 religiose, assieme agli insegnanti ed educatori, sono un punto di riferimento. Il servizio per l’educazione dei bambini incomincia, però, già alla scuola materna. Ad occuparsene sono le Figlie di Maria Ausiliatrice di via Battistini, nella parrocchia del Sacro Cuore di Novara.

«Con i più piccoli ci mettiamo in gioco ogni giorno per rendere concreta la nostra vocazione educativa – dice suor Daniela Rei, direttrice dell’Istituto di Via Battistini -. Seguiamo 470 bambini alla scuola primaria e a qulla per l’infanzia, e cerchiamo di essere d’aiuto in parrocchia».

Ed è così che la vocazione educativa della Famiglia salesiana a Novara si trasforma in un servizio alla comunità.

Sara Sturmhoevel 

Salesiani Novara: costruire un’alleanza educativa – incontro con Bruno Ferrero

Per martedì 4 febbraio, l’Istituto Salesiano San Lorenzo di Novara organizza un incontro dedicato  ad approfondire il tema dell’alleanza educativa tra genitori, figli e scuola. L’iniziativa è rivolta a tutti e sarà guidata dall’esperto in educazione don Bruno Ferrero sdb presso il Teatro Don Bosco (Viale Francesco Ferrucci, 33, 28100 Novara).

Di seguito riportiamo l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

Per una nuova alleanza tra figli, genitori e scuola

Martedì 4 febbraio 2020 alle ore 18,30 presso il Teatro dei Salesiani (ingresso da Viale Ferrucci 33) sarà don Bruno Ferrero a tenere un incontro aperto a tutti per aiutarci a capire in che modo costruire l’alleanza educativa tra figli, genitori e scuola.

Papa Francesco ha recentemente affermato che è necessario

«ricostruire il patto educativo globale: ravvivare cioè l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione. Mai come ora, c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna».

Don Bruno Ferrero è un sacerdote salesiano. Laureato in teologia ed esperto di educazione è stato direttore editoriale della casa editrice salesiana Elledici. Ha scritto numerosi libri ed attualmente è il direttore del Bollettino Salesiano, rivista fondata da don Bosco e diffusa in tutto il mondo.

Scuola media Salesiana di Novara: esperienza didattica al Castello Visconteo Sforzesco

Il 16 gennaio i ragazzi della 1A della scuola media dell’ Istituto Salesiano di Novara hanno avuto l’occasione di recarsi al Castello Visconteo Sforzesco di Novara, per vivere due esperienze educative.

Si riporta l’articolo pubblicato in data odierna dal sito dei Salesiani di Novara.

Imparare divertendosi!

Giovedì 16 gennaio 2020 la classe 1A della media del nostro Istituto si è recata al Castello Visconteo Sforzesco di Novara per vivere due esperienze molto interessanti ed educative.

La guida ha scelto di iniziare dalla mostra interattiva e multimediale dal titolo “Nel nostro piatto” riguardante l’alimentazione e le ricadute economiche, sociali e ambientali delle nostre scelte sul cibo. I ragazzi hanno potuto cimentarsi in quiz e giochi di vario genere: una vera e propria avventura nel corpo umano, nell’alimentazione, nel cibo e nel consumo consapevole.

La seconda parte della visita, invece, ha riguardato il tema delle bioplastiche e dell’ambiente con il percorso espositivo dal titolo “Bia e l’isola dei tesori”.
Anche in questo caso i ragazzi hanno potuto mettersi alla prova con giochi interattivi, esperienze multimediali e laboratori creativi per imparare un concetto molto semplice, ma al tempo stesso decisamente impegnativo: il rispetto del nostro pianeta Terra.

Divertiti ed entusiasti, i ragazzi sono tornati a scuola… non prima però di un bel selfie di gruppo all’apposito stand!