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Yemen: Padre Tom è libero!

Il salesiano missionario indiano, padre Thomas Uzhunnalil, sequestrato oltre 18 mesi fa in Yemen da un gruppo di guerriglieri, è stato liberato. Ad annunciare la notizia sono stati i media indiani, secondo i quali il religioso salesiano si trova ora a Muscat, in Oman. La conferma ufficiale è arrivata da un tweet della Ministro degli Esteri dell’India, on. Sushma Swaraj‏.

Don Uzhunnalil era stato rapito da un commando di uomini armati il 4 marzo 2016, durante un attacco alla casa delle Missionarie della Carità di Aden, in Yemen, nel quale morirono 16 persone, tra cui 4 religiose. (fonte: ANS)

Il vescovo Paul Hinder – si legge nel comunicato del Vicariato apostolico dell’Arabia meridionale, sotto la cui giurisdizione si trova lo Yemen – è lieto di annunciare che il salesiano padre Tom Uzhunnalil, che era stato rapito nella casa delle Missionarie della carità ad Aden il 4 marzo 2016, è stato liberato oggi. Si trova ora in mani sicure. Il vescovo – continua il comunicato – ringrazia tutti coloro che sono stati coinvolti negli sforzi per la liberazione e tutti quelli che nel mondo hanno pregato senza sosta perché padre Tom tornasse a casa sano e salvo“.
Proprio da là il quotidiano locale “Oman Observer” ha diffuso anche una sua fotografia, che lo mostra in un abito tradizionale locale e spiega che potrà presto far ritorno in India. Secondo i media indiani, infatti, padre Tom potrebbe arrivare in Kerala già in serata. (fonte: La Stampa)

Padre Tom, 57 anni, è nato a Ramapuram, vicino a Pala (Kottayam, Kerala), da una famiglia profondamente cattolica. Suo zio Matteo, morto nel 2015, anch’egli salesiano, è il fondatore della missione in Yemen. Al momento del rapimento padre Tom si trovava in Yemen da quattro anni. Secondo informazioni del governo indiano, egli ora si trova in Oman, da dove verrà trasferito in India.
Il card. Isaac Cleemis Thottunkal, presidente della Conferenza episcopale dell’India, è il primo a reagire alla notizia. All’agenzia AsiaNews ha dichiarato: “Siamo pieni di gioia e di gratitudine verso tutti coloro coinvolti nel processo per il rilascio di padre Tom, soprattutto il governo dell’India, del Kerala e tutte le persone di buona volontà, che hanno pregato per la salvezza e il rilascio di padre Tom”. (fonte: Radio Vaticana)

Miei cari fratelli e sorelle tutti,

ricevete il mio affettuoso saluto in questo giorno molto speciale per noi.

Solo poche ore fa, nel pomeriggio di ieri, è arrivato a Roma il nostro confratello P. Thomas Uzhunnalil. Mezz’ora fa sono giunto anch’io, dopo aver fatto visita ad una Ispettoria, e adesso, disponendo di una informazione più precisa mi rivolgo a tutti voi per offrirvi tutta l’informazione della quale disponiamo in questo momento.

Questa è la grande notizia: il nostro confratello Thomas è stato liberato e adesso è qui con noi.

E’ giunto ieri sera alle ore 18.00 alla Comunità Salesiana, che presta diversi servizi nello Stato della Città del Vaticano. Partito dall’aeroporto di Muscat in Oman è atterrato all’aeroporto di Ciampino (Roma), e da lì è stato portato alla nostra Casa.

Ho chiesto ai nostri confratelli che lo accolgano per alcuni giorni nella comunità; questo per diversi motivi: perché si possano assicurare i primi controlli medici e un necessario riposo, e per poter abbracciarlo a nome di tutti i confratelli salesiani e di tutta la Famiglia Salesiana. Successivamente, quando i medici lo consiglino e la cosa sia opportuna, potrà certamente ritornare in India.

Molte sono le cose che noi stessi non sappiamo. E’ certo che la liberazione e la consegna sono avvenute attraverso un operatore umanitario, in comunicazione e connessione con il Sultanato di Oman.

Come Congregazione noi siamo stati informati alcuni mesi fa sui contatti che si stavano stabilendo con i rapitori, fino a giungere al momento presente, ma senza mai avere altre informazioni. Di fatto, abbiamo avuto notizia della sua liberazione solo ieri quando P. Thomas stava già per arrivare in Italia.

Mi sento in dovere di dire a tutti voi e alle molte persone che hanno interesse di saperlo, che alla Congregazione Salesiana non è stato chiesto il pagamento di nessun riscatto, e non abbiamo notizia che sia stato effettuato nessun pagamento.

Come è naturale e perché siamo certi che così è stato, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine a sua Maestà il Sultano di Oman e alle competenti autorità del Sultanato, all’operatore umanitario e a tutti coloro che in diversi modi si sono occupati di questo caso, in diverse occasioni con generoso impegno.

Voglio dare testimonianza del grande affetto e della costante preoccupazione con la quale l’Ispettoria Salesiana di Bangalore ha seguito la situazione del nostro confratello Tom e anche di come lo ha fatto l’intera Congregazione, durante questi lunghi mesi del suo rapimento.

A tutte queste persone, ai diversi organismi dei vari Stati e al loro personale, manifesto con le mie parole la gratitudine dello stesso P. Thomas e di tutti noi, pienamente consapevoli di quanto è stato fatto per la liberazione di questo nostro Confratello.

Miei cari fratelli salesiani sdb e cara Famiglia Salesiana, dopo quello che vi ho finora espresso, che spiega le circostanze umane di questo felice avvenimento, voglio manifestare la profonda gratitudine, che sento nel mio cuore e che è certamente anche di tutti voi, al Signore che durante tutti questi mesi ha accompagnato P. Thomas nel profondo della sua solitudine e forse anche del suo timore. Grazie a Dio, nella sua Provvidenza, per questo momento di gioia che stiamo vivendo.

Grazie anche a quelle migliaia e migliaia di persone che lungo questi diciotto mesi di Getsemani del nostro fratello Tom hanno pregato con tanta fede. Il Signore ci ha concesso una grande Grazia. E’ questo un motivo perché continuiamo a rispondere nel futuro con maggior fedeltà e autenticità alla sua chiamata e al carisma, che ci ha affidato e al quale P. Tom ha consegnato la sua vita: l’annuncio di Gesù e del suo Vangelo, la predilezione per i ragazzi, le ragazze e i giovani di tutto il mondo, e tra di loro i più poveri e abbandonati. 

Fratelli e sorelle tutti, continuiamo a rendere grazie al Signore per il dono di avere P. Tom tra di noi. Chiediamo alla nostra Madre Ausiliatrice che lo accompagni e lo sostenga, e che ella continui a fare tutto nella vita di ciascuno di noi, come lo ha sempre fatto con Don Bosco.

Vi saluta con sincero affetto

Ángel Fernández Artime, sdb

Rettor Maggiore

Nell’edizione del 13 Settembre 2017 sulla testata nazionale “Avvenire” è apparso il seguente articolo firmato da S. Vecchia.