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Auxilium San Luigi: inizio di un nuovo anno

Domenica 24 settembre si è ufficialmente aperta la stagione sportiva della Società Auxilium San Luigi che vede partecipi sette squadre di calcio, dai più piccini ai quasi maggiorenni, una squadra di pallavolo tutta al femminile e una di basket. La giornata è iniziata con la Santa Messa alle ore 11,30 dove Don Mauro Mergola, nonchè Presidente dell’Auxilium, ha sottolineato ai ragazzi l’importanza e il significato di giocare non solo IN una squadra ma PER la squadra perché solo con l’unione, la collaborazione e l’impegno di tutti si posso ottenere buoni risultati.
La giornata è proseguita con un pranzo condiviso tra ragazzi, genitori, allenatori, educatori e dirigenti all’oratorio di San Pietro e Paolo dove si respirava un’aria di allegria e partecipazione. In seguito, il trasferimento all’Istituto Salesiano Valsalice, dove i ragazzi hanno potuto giocare partite amichevoli tra di loro e trascorrere un pomeriggio calcistico e di divertimento.

Al Michele Rua: una festa per tutti!

E come ogni anno, la prima domenica di ottobre si accende dei colori della festa.
La FESTA DELLA COMUNITA’ alla quale sono invitati tutti, dall’oratorio alla parrocchia, dalla scuola al teatro, dagli sportivi ai sedentari, dai giovanissimi ai non tanto giovanissimi. Per questi ultimi, citando don Bosco, ci basta siano “giovani nel cuore”!

Il programma è molto semplice, ma sempre attuale.

Domenica 1 Ottobre 2017:

ore 10.30 Santa Messa all’aperto,
ore 13.00 Pranzo, per tutti coloro che desiderano fermarsi con noi, e nel mezzo, giochi, animazione, musica, attività manuali, creative, pratiche… e anche una simpatica sottoscrizione a premi per sostenere la realizzazione del primo “ORTO DIDATTICO” del Michele Rua, che inizierà la sua vita nella primavera prossima.

Ovviamente l’invito è rivolto a bambini, ragazzi e genitori ai quali verrà richiesta la partecipazione attiva nei giochi.

 

I Salotti del Venerdì Sera

Spazio Anch’Io è un’area situata al parco del Valentino e gestita dall’Oratorio San Luigi e dai suoi educatori per svolgervi diverse attività, dalla scuola di italiano allo sportello lavoro, dai laboratori creativi ai tornei sportivi .
il progetto prende le forme di “un’educativa di strada che si è fermata” all’interno del parco del Valentino proprio al centro, nella zona del campo in erba sintetica (compresa tra via delle medaglie d’oro e via Carlo Ceppi. Dal 2006 a oggi l’Educativa di strada dell’Oratorio Salesiano San Luigi opera sul territorio di San Salvario, dei Murazzi del Po e di altre zone nevralgiche di Torino. In particolare per quanto riguarda il quartiere di San Salvario, dal mese di febbraio 2013 a oggi, educatori, psicologi, volontari e salesiani lavorano con ragazzi italiani e stranieri che frequentano questo territorio interessato, attualmente, dal fenomeno della cosiddetta movida torinese. 

La manifestazione nasce con l’intento di offrire ai giovani modalità di divertimento alternative a quelle in cui prevale l’abuso di sostanze stupefacenti e/o l’assunzione smodata di bevande alcoliche, fornendo spunti di
riflessione, di dialogo e di confronto. Ci saranno numerosi ospiti, il cui obiettivo infatti è quello di andare al di là degli aspetti formali legati al ruolo ricoperto e di presentare la persona, il suo vissuto e il suo personale punto di vista in merito ai temi trattati. Gli interventi dei relatori e il successivo confronto con il pubblico presente dureranno all’incirca 1 ora ed inizieranno alle ore 23, terminando intorno alle ore 00.00.

Date degli Eventi 

  • 29 Settembre 2017

    Educazione Finanziaria e presentazione della piattaforma “CeloCelo”

  • 6 Ottobre 2017

    Con la parteciperazione di Don Mauro

  • 13 Ottobre 2017

    Con la partecipazione di Don Domenico Ricca (detto anche Don Mecu), che presenterà il suo
    libro sul carcere minorile di Torino: “Il cortile dietro le sbarre: il mio oratorio al Ferrante Aporti.”

#nessunoescluso – Video racconta dell’Icona dell’anno

Un video di presentazione del tema dell’anno pastorale 2017/2018 partendo dalla traduzione grafica dell’icona scelta.

Casa per molti, madre per tutti. L’indicazione è semplice, diretta ed evocativa. Papa Francesco ci invita a chiedere a Maria “che con la sua preghiera ci aiuti, affinché la Chiesa diventi, appunto, una Casa per molti e una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo”.
L’immagine prodotta vuol descrivere alcuni aspetti della dinamica intrinseca della casa del Padre: possiamo figurarlo come un piccolo promemoria visivo per l’anima. In primo piano ecco Maria, una compagna e una guida, in questo cammino. Ha lo sguardo fisso su suo Figlio, ed incita i fedeli ad entrare nel raggio d’amore di Gesù. Quello che si apprestano a percorrere è un percorso di andata e ritorno, e i fedeli sono scortati e protetti dal Suo manto, quello della Madre Ausiliatrice tanto cara a don Bosco, ma, innanzitutto, sono esortati a lasciarsi abbracciare dal Cristo ed è proprio verso questo incontro che sono diretti. La meta è l’abbraccio di Cristo e di lì, testimoni dell’incontro salvifico, tornare nel mondo come apostoli di una Chiesa che è Madre di tutti e non può essere una casa di pochi. La sua missione iniziata con il portare Cristo agli uomini continua nel guidare gli uomini verso lo stesso Cristo. La scena rimanda alla Madre sul Golgota: nel coinvolgimento all’interno dell’evento salvifico Maria ci viene riconsegnata come Madre della Chiesa.
Al centro è posta la figura del Cristo Risorto, che si espande per le due dimensioni dell’immagine. Qui inizio e fine, origine e compimento sono tenute insieme. L’abbraccio di Cristo esprime la maternità della Chiesa, è Lui che ci porta alla vita ed è Lui che dà un senso alla nostra esistenza. Il Cristo raffigurato è il Cristo Redentore Risorto, la statua lignea salesiana che domina e sovrasta il presbiterio della Basilica del Colle don Bosco. Le braccia del Signore della Pasqua sono aperte, allargate per poter abbracciare qualsiasi uomo si presenti davanti a Lui: l’uomo di ogni regione della terra e di ogni tempo della storia.
Sono le stesse braccia del Crocifisso che nel loro distendersi sulla croce portano la salvezza a tutta l’umanità: nessuno escluso, in eterna alleanza tra il Cielo e la terra, come la stessa Eucarestia ricorda.
Il Cristo Risorto ha gambe esili, che con capo e braccia spezzano la rotondità dell’immagine, la circolarità del tempo.
L’illusione della perfezione ideale ma esclusivamente umana di una comunità chiusa e totalmente armonica in se stessa, promessa dal serpente nella tentazione ad Adamo ed Eva, viene rotta e spezzata dall’evento cristologico che fonda la Chiesa.
Aprono quel varco che permette che nessuno sia escluso dall’amore del Padre in attesa del ritorno del figlio e che conferisce al Chronos una meta, il Kairos. Sono quelle che a noi appaiono come le esili gambe della Incarnazione, accadere ineludibile che si pianta nella nostra storia e nel nostro mondo per un coinvolgimento pieno e totale.
L’ultimo elemento è quello dei figli di questa Chiesa. I fedeli sono scortati e protetti dal manto di Maria, esortati ad abbracciare e lasciarsi stringere dal calore di Cristo ed è verso di Lui che questo viaggio è diretto. Il cammino che li attende sarà però duplice, sistole e diastole di una sola esistenza vissuta in pienezza: andare incontro all’abbraccio di Cristo e di lì, testimoni dell’incontro salvifico, tornare nel mondo come apostoli di una Chiesa che è Madre di tutti e non può essere una casa di pochi.
Sorretti da una buona fantasia potremmo infine immaginare questa icona come un tratteggio del Corpo di Cristo eucaristicamente e misticamente rivolto verso i fedeli all’atto dell’elevazione, ritrovando così la centralità dell’Eucaristia che edifica la Chiesa e l’unicità per il cristiano di “vivere” la comunione ecclesiale nel celebrare insieme il Mistero di Cristo. L’Eucaristia fa la Chiesa. La Chiesa fa l’Eucaristia.
Un piccolo tratteggio di una semplice icona. Un percorso lungo un anno. O forse più, una vita intera. Una immagine che non vuole rimanere chiusa in se stessa ma rimandare a quell’unica icona che davvero vale la pena di disegnare: una bella persona ad immagine di Gesù.

16 -17 Settembre: Ritrovo Campisti Story

Sabato 16 e Domenica 17 Settembre: al via con le attività dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano. L’appuntamento era al Colle don Bosco dove, i giovani dell’MGS del Piemonte e della Valle d’Aosta si sono incontrati, lo stesso luogo dove san Giovanni Bosco nacque e nella quale si trovano gli edifici ricchi di testimonianze della sua presenza e della sua opera di apostolato a favore della gioventù.
I giovani, all’incirca 260, hanno vissuto a pieno l’esperienza oratoriana di don Bosco: gioco, confronto e preghiera. A caratterizzare l’evento, sono state l’amicizia e la felicità, il consolidamento di una è la conseguenza dell’altra.
Il tema che ha caratterizzato il weekend era il “Sogno”. Chi sogna? Chi vorrebbe che i sogni diventassero realtà? Don Bosco fu il primo a seguire un sogno che diede senso a tutta la sua vita…

« A nove anni ho fatto un sogno. Mi pareva di essere vicino a casa, in un cortile molto vasto, dove si divertiva una gran quantità di ragazzi. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. In quel momento apparve un uomo maestoso, vestito nobilmente. Un manto bianco gli copriva tutta la persona. La sua faccia era così luminosa che non riuscivo a fissarla. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di mettermi a capo di quei ragazzi. Aggiunse: «Dovrai farteli amici non con le percosse, ma con la mansuetudine e la carità. Su, parla, spiegagli che il peccato è una cosa cattiva e che l’amicizia con il Signore è un bene prezioso» (Memorie, Don Bosco)

In quest’occasione, il caro confratello Paolo Francesco Pollone, ha detto sì per sempre al Signore. Un sogno che da tempo il Signore aveva innestato nel suo cuore.

Guarda la Photogallery (un ringraziamento al confratello Vytatutas autore delle foto)

 

San Salvario: il cuore della movida

Il vescovo di Torino, Mons. Nosiglia, ha incontrato la Comunità Abramo di Vicenza, realtà nella quale prioritario è l’impegno per la nuova evangelizzazione attraverso l’annuncio della Parola di Dio ai non credenti e ai cristiani non praticanti con particolare attenzione al mondo della famiglia, dei giovani, della scuola e all’ambito sociale. Appresa questa vocazione, il vescovo li ha prontamente esortati a visitare il quartiere torinese di San Salvario, celebre per la movida giovanile a cui prova a rispondere l’instancabile lavoro pastorale della Parrocchia SS. Pietro e Paolo Apostoli.  

Grazie all’obiettivo attento di Omar Vicentini – della Comunità Abramo, insegnante di religione che oggi vive a Torino e qui segue una serie di attività di evangelizzazione di strada –  e alla realtà multiforme di San Salvario è nato un video: una combinazione di volti, energie; una collezione di fotogrammi che testimoniano la gioia del Vangelo in quelle porte sempre aperte della Chiesa affacciata su Largo Saluzzo per essere una chiesa “in uscita”.

Publié par Mergola Mauro sur samedi 9 septembre 2017

Ogni terzo sabato del mese il gruppo della Comunità Abramo, affezionatosi alla realtà di SS. Pietro e Paolo, anima l’adorazione eucaristica e l’accoglienza dei giovani della movida secondo il tradizionale programma promosso tutti i fine settimana dalla Parrocchia.

Prime Professioni: la Photogallery

Nel pomeriggio dell’ 8 di settembre, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, nella giornata della Natività della Beata Vergine Maria, i novizi salesiani del Noviziato di Pinerolo hanno concluso questo momento di formazione, iniziale alla vita religiosa, con la loro Prima Professione. Don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, ha celebrato la solenne Eucaristia.

Rivivi i momenti con la photogallery dell’evento:

Verso il Sinodo – cinque schede per leggere il Polittico

Le cinque immagini che compongono il polittico per il sinodo dei giovani 2018 sono uno strumento pastorale offerto alla comunità come segno di un cammino comune. Un cammino comune di Chiesa, un cammino che si vuole offrire comune a tutti i giovani e le giovani di buona volontà, un cammino comune a quello del discepolo amato.

Il Servizio Nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana ha prodotto cinque schede che possono servire da spunto per agevolarne la lettura e trasformarlo più facilmente in uno strumento pastorale.

Cinque schede, un percorso per rileggere insieme al gruppo giovani i cinque brani del vangelo di Giovanni.

Il cuore di ogni scheda è lo sguardo sull’immagine, ma l’obiettivo principale è quello di offrire un’opportunità per leggere le Scritture come sorgente viva di fede e di speranza per l’oggi dei nostri giovani. Per questo motivo ogni scheda si conclude con tre brevi suggerimenti per allargare il cerchio, per leggere il mondo odierno con le categorie universali del vangelo.

 

 

Agnelli – Visita della Sindaca Appendino (06 settembre 2017)

Giornata di festa all’Oratorio dell’Istituto Agnelli in occasione della visita della Sindaca di Torino, Chiara Appendino, che si è svolta nel pomeriggio di Mercoledì 6 Settembre.
Un po’ di balli insieme, il saluto dell’Ispettore Don Enrico Stasi, e soprattutto le domande dei ragazzi e il dialogo famigliare con la prima cittadina: tanto entusiasmo e un bel clima di festa, sono stati gli ingredienti speciali del pomeriggio assieme a Chiara Appendino. Ragazzi ed animatori volontari del centro hanno così potuto esprimere alle Istituzioni l’importanza di uno spazio come l’Oratorio per il personale accompagnamento di crescita ed educazione.

 

Per le politiche giovanili l’oratorio Agnelli svolge infatti un ruolo importante nella periferia sud di Torino, in zona Mirafiori. Non soltanto per i numeri alti da cui è caratterizzato ma soprattutto per la qualità dell’offerta formativa. Grazie a più di duecento volontari che operano all’interno della struttura per tutti i periodi dell’anno, le attività che si riescono ad organizzare sono tante e abbracciano le diverse fasce di età e tipi di interesse: dalla musica allo sport, dal teatro alla danza, dai gruppi formativi alla formazione animatori. Si tratta di un oratorio attento e aperto all’esterno, in dialogo continuo con le altre parrocchie del circondario e la Circoscrizione in cui è inserito, in collaborazione stretta con i progetti di animazione di strada al fine di far scoprire ai ragazzi le molteplici realtà di volontariato presenti in Torino.

Nel periodo estivo i ragazzi più grandi dell’oratorio hanno prestato servizio in carcere, al Cottolengo e al Museo Diocesano di Torino mentre gli scout hanno svolto attività di insegnamento dell’italiano all’interno dell’Ex Moi.

La Sindaca ha dimostrato durante l’incontro di essere piacevolmente stupita dal clima di famiglia respirato, incoraggiando i ragazzi a vivere con un simile spirito di comunità ogni tempo ed ogni spazio della loro esistenza.

Don Gianmarco Pernice, parroco e direttore dell’Oratorio sintetizza l’appuntamento con una semplice ma immediata  espressione: “l’oratorio può insegnare a tutte le generazioni che da soli si va più veloce ma insieme si va più lontani”.

 

 

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