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Seminario “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea a Madrid

Dall’11 al 13 ottobre, nella Casa Don Bosco di Madrid si è svolto il seminarioIl primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea. Ecco li racconto di don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

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Un gruppo di salesiani e laici delle undici Ispettorie della Regione Mediterranea si è riunito a nella nuova Casa don Bosco di Madrid dall’11 al 13 ottobre 2024 per riflettere e condividere alcune esperienze pastorali su “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso”, seguendo il piano elaborato dalla Conferenza degli Ispettori della Regione al termine del CG28.

Nei giorni del seminario hanno predominato in noi due atteggiamenti.

  1. In primo luogo, volevamo ascoltare e contemplare la realtà con una prospettiva di fede. Il Concilio Vaticano II ha affermato che Dio è nascosto nei segni dei tempi e che per conoscere e interpretare i segni dei tempi abbiamo bisogno del dono dello Spirito e di assumere Gesù Cristo come criterio di discernimento.
  2. Il secondo atteggiamento è stato quello di cercare la forza teologica e pastorale della parola “dialogo”: “la Chiesa deve entrare in dialogo con il mondo in cui vive. La Chiesa diventa parola; la Chiesa diventa messaggio; la Chiesa diventa dialogo” (ES 34).

La finalità di questa nostra riflessione seminariale era di aiutare ed orientare le nostre Ispettorie nell’elaborazione dei PEPSI affinché esse siano all’altezza delle sfide che il mondo di oggi ci presenta.

Siamo partiti con il primo passo, grazie alla relazione di don Jesús Rojano, approfondendo il contesto socio-culturale odierno secolarizzato e pluralista pone alcune sfide per l’azione pastorale salesiana.

All’interno del seminario i giovani sono stati riconosciuti come produttori di cultura. Essi non sono solo ricettori di una situazione sociale, ma ne sono anche fautori e questo rappresenta una sfida per il carisma salesiano, il quale pone un forte accento sul protagonismo giovanile.

La posizione contemporanea dei giovani nei confronti della religione non assume (più) i caratteri di opposizione e di rifiuto tipici dei decenni passati, semmai i giovani appaiono piuttosto dubbiosi e scettici. Inoltre i confini tra credenti e non credenti si sono fatti più labili, soprattutto tra i giovani. Questo può rappresentare sia una preoccupazione sia un’opportunità pastorale.

L’Evangelii Nuntiandi di Paolo VI ha segnato il cammino post-conciliare della Chiesa circa la comprensione dell’evangelizzazione, Giovanni Paolo II ha rilanciato la tematica aprendo la riflessione circa la Nuova Evangelizzazione e Benedetto XVI ha colto il testimone istituendo e promuovendo il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Papa Francesco sceglie di connotare l’inizio del Suo Pontificato offrendo una riflessione sul tema dell’Evangelizzazione. Essa viene presentata nei suoi riflessi ecclesiali, nei suoi risvolti sociali e nelle sue esigenze spirituali e morali.

A livello salesiano, l’ultimo Capitolo Generale ha offerto alcune riflessioni circa il tema del nostro seminario:

Di fronte alla crisi globale dell’autorità, della tradizione e della trasmissione siamo sfidati sugli stili, sui contenuti e sulle modalità di annunciare Gesù Cristo, in quanto ci sentiamo tutti chiamati ad essere “missionari dei giovani”. Convinti della necessità di arrivare al loro cuore, sentiamo l’urgenza di proporre con più convinzione il primo annuncio, perché «non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio» (Christus vivit, n. 214)

Il secondo passo è stato offerto grazie a don Gustavo Cavagnari, che ha approfondito la missione evangelizzatrice della Chiesa come il compito principale e l’identità più profonda della Chiesa stessa. L’evangelizzazione, per dirla con le parole di San Paolo VI, “è un processo ricco, complesso e dinamico” e consiste nel realizzare con parole e opere la trasmissione del Vangelo, favorire l’incontro e la conoscenza con la Persona stessa di Cristo. L’evangelizzazione è un processo composto e articolato. Essa si realizza innanzitutto attraverso la testimonianza: non può esistere una evangelizzazione che non passi attraverso la testimonianza di vita cristiana dei fedeli, tutto nasce da un incontro, da una condivisione di vita.

La testimonianza però da sola risulta insufficiente: è necessario un annuncio esplicito della persona di Gesù, affinché possa essere svelato il mistero che abita la testimonianza di vita dei cristiani. Senza l’annuncio la testimonianza rischia di rimanere indecifrabile agli occhi e al cuore degli uomini del nostro tempo. Senza la testimonianza l’annuncio risulta vuoto e sterile. In questi giorni abbiamo imparato a riconoscere la testimonianza e l’annuncio come i due polmoni di un unico respiro.

Nel Seminario abbiamo anche riflettuto su alcune concretizzazioni pastorali legate all’accompagnamento, facendo un terzo passo grazie al contributo di don Koldo Gutierrez:

  1. Il Vangelo non è per alcuni, ma per tutti. Partiamo dalla consapevolezza che il Vangelo è per tutti, senza esclusione, perché il Signore ci manda a tutti. È quanto ha detto Papa Francesco ai giovani: “Non abbiate paura di andare a portare Cristo in qualsiasi ambiente, anche nelle periferie esistenziali, anche a coloro che sembrano i più lontani, i più indifferenti. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore” (ChV 177).
  2. La proposta pastorale non è tanto ciò che facciamo quanto un’espressione di ciò che siamo. La proposta pastorale, prima di essere intesa come azione, deve essere considerata come espressione di ciò che siamo. In questo senso, la prima cosa da affermare è che la nostra pastorale richiede di riconoscere che siamo comunità cristiane che hanno qualcosa da proporre ai giovani, anche a quelli che professano altre fedi o non ne professano affatto, e questa proposta pastorale si sostanzia nel Vangelo. Questo apre un interessante campo d’azione volto alla cura e alla formazione sia dei giovani che degli stessi operatori pastorali.
  3. Proporre una pastorale che tocchi il cuore del giovane e dell’evangelizzatore. Ciò significa riconoscere l’importanza della conversione: personale, intellettuale e religiosa. A tal fine, cerchiamo vie pedagogiche per suscitare e risvegliare il desiderio di fede, per avviare e accompagnare all’esperienza di Dio. I primi passi di questo processo mirano a risvegliare il desiderio di Dio, a rendere le persone consapevoli della propria interiorità, ad aiutarle a connettersi con le domande di senso, a riconoscere di essere abitate da una Presenza.
  4. Credere con il cuore e vivere con gioia. Nel testo della conversione dell’etiope negli Atti degli Apostoli, vediamo come la fede tocchi il suo cuore e poi si metta in cammino con gioia. L’eunuco, immagine di un uomo debole, crede di cuore. Qualcosa ha toccato il suo cuore e ha raggiunto le profondità della sua vita: Gesù stesso. La gioia è il frutto della fede.
  5. Dialogo e apprendimento. Annunciare il Vangelo ai giovani significa dialogare con loro, ma anche imparare da loro. Parlare ai giovani è possibile solo se prima li ascoltiamo. Dobbiamo prendere sul serio ciò che il Sinodo dice sui giovani quando afferma che i giovani sono un luogo teologico: “Il Sinodo ha cercato di guardare ai giovani con l’atteggiamento di Gesù, per discernere nella loro vita i segni dell’azione dello Spirito. Crediamo infatti che anche oggi Dio parli alla Chiesa e al mondo attraverso i giovani, la loro creatività e il loro impegno, così come le loro sofferenze e le loro richieste di aiuto” (FD 64).
  6. Una pastorale di crescita. Crescere significa andare avanti, andare oltre. Come accompagnatori, piantiamo semi di pienezza. I semi di pienezza aprono orizzonti ampi e ci fanno guardare oltre noi stessi. Molte delle nostre proposte pastorali si collocano in questa pastorale della crescita. In particolare, dobbiamo sottolineare l’importanza degli itinerari formativi, e soprattutto dell’itinerario di educazione alla fede, sapendo che la fede non è una conquista ma un dono che dobbiamo accogliere.
  7. Una pastorale della ricerca. Questa preoccupazione per la pastorale della ricerca è urgente, soprattutto in quei contesti dove le tracce religiose hanno perso forza e vigore, o nel contesto di minoranza religiosa. Saper comunicare con i cercatori significa aprire ponti di relazione; significa intendere il dialogo non solo come comunicazione di idee ma soprattutto di doni; significa curare i semi della Parola. In questi semi la Parola è già presente, anche se in forma incipiente, e la direzione verso cui puntano è la Parola.

“Camminare insieme come Famiglia Salesiana” nella Regione Mediterranea

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Genzano di Roma) – Dall’8 all’11 febbraio 2024 si è svolto a Genzano di Roma l’Incontro dei Delegati ispettoriali dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) con i Rappresentanti degli altri Gruppi Famiglia Salesiana della Regione Mediterranea, secondo il programma di incontri già avviato con i Delegati delle diverse Regioni del mondo salesiano.

I partecipanti provenivano dalle Ispettorie di Italia, Portogallo e Spagna, cui va aggiunta anche la gradita presenza di suor Chantal Fert, dalla Francia. I gruppi rappresentati sono stati SDB, FMA, Salesiani Cooperatori, Exallievi/e di Don Bosco, Exallievi/e FMA, Volontarie di Don Bosco, Damas Salesianas, Disciples e Canco Nova.

“Camminare insieme come Famiglia Salesiana” è stato l’orizzonte che ha presieduto il raduno, come negli altri incontri precedenti realizzati in America, in Asia e in Europa Nord.

I momenti della riflessione e della condivisione sono stati incentrati su:

–     la situazione della Famiglia Salesiana nella regione;

–     l’ascolto del mondo e il necessario impegno sociale e politico al ritmo della Chiesa, nella consapevolezza che la Famiglia Salesiana è chiamata ad incidere nella realtà a beneficio dei giovani più bisognosi;

–     il rinnovamento dello stile dell’animazione e dell’accompagnamento;

–     la creazione di alleanze significative tra i responsabili della Famiglia Salesiana e la Pastorale Giovanile.

Hanno sostenuto l’ambiente e la riflessione il sig. Domenico Duc Nam Nguyen, SDB, Delegato Mondiale per gli Exallievi e i Salesiani Cooperatori, che ha curato i dettagli della presentazione delle persone e dei contenuti; don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, che ha presentato un quadro della realtà attuale della Famiglia Salesiana nelle diverse ispettorie; Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito della Congregazione Salesiana, che ha esortato ad assumere uno sguardo approfondito sulla realtà politica, sociale ed ecclesiale del momento attuale; suor Lelsye Sandigo e suor Lucrezia Uribe, rispettivamente Consigliera Generale FMA per la Famiglia Salesiana e Delegata Mondiale per i Salesiani Cooperatori delle FMA, che hanno guidato la riflessione sulla proposta di rinnovare l’animazione e accompagnamento; don Rafael Bejarano, membro del Settore per la Pastorale Giovanile, che ha promosso una visione di corresponsabilità condivisa tra Pastorale Giovanile e Famiglia Salesiana; e don Manolo Jiménez, Assistente Centrale delle VDB, che ha coordinato la presentazione delle esperienze e delle buone pratiche che si svolgono nelle Ispettorie e anche dei Gruppi presenti all’incontro.

L’insieme di questi elementi, coadiuvato da un clima di famiglia e di gioia e dai momenti di preghiera e condivisione informale, ha fatto sì che tutti apprezzassero l’iniziativa come un momento di vera grazia e di salesianità, chiamata a segnare il prossimo futuro della Famiglia Salesiana nella Regione.

I punti basilari delle conclusioni prodotte al termine del raduno ruotano intorno alla Missione condivisa, la Formazione iniziale e approfondita, il rapporto Famiglia Salesiana e Pastorale Giovanile e la conclusione della redazione di un sussidio del Segretariato per la Famiglia Salesiana sugli “Animatori” e “Accompagnatori”, che possa contribuire ad una rinnovata qualità del cammino della Famiglia Salesiana.

Spagna – Una Pastorale Giovanile Salesiana per un’Europa dai mille colori

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Dal 5 al 9 febbraio si è svolto a Madrid l’Incontro dei Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile delle due Regioni europee (Mediterranea ed Europa Centro e Nord), convocato da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

Durante il raduno sono stati offerti numerosi argomenti per la riflessione. In primo luogo, la presentazione e lo studio del testo rinnovato su “L’Oratorio-Centro Giovanile” del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile, pubblicato in diverse lingue. I Delegati hanno condiviso la novità e la rilevanza della riflessione per le rispettive Ispettorie. È stato ricordato che l’Oratorio dà un particolare colore carismatico alla casa salesiana e che è organicamente integrato nella pastorale di ogni casa; ci si è confrontato sulla sostenibilità economica del settore e sui vari modelli operativi in Europa. È stata condivisa, inoltre, l’importanza della presenza dei salesiani in questo ambiente, che continua ad essere un’esperienza di evangelizzazione, prevenzione, trasformazione e maturazione vocazionale e missionaria.

In secondo luogo, la riflessione si è concentrata su un documento motivante sul “Primo Annuncio e la Pastorale Giovanile Salesiana”, scritto da don García Morcuende. Tutti i giovani dovrebbero avere l’opportunità di esplorare la fede ovunque si trovino geograficamente e anche nel proprio cammino di fede. Si è insistito sul fatto che il modo migliore per iniziare l’annuncio è da persona a persona, come amici o attraverso la propria storia. Il Consigliere Generale, da parte sua, ha affermato che “nell’evangelizzazione, la prima cosa è innamorarsi di Gesù; senza questa conversione non è possibile il primo annuncio. Dobbiamo essere più testimoni che maestri”.

In terzo luogo, si è svolto un dialogo sull’animazione vocazionale. Si è riflettuto sulla situazione e sulle strategie che si stanno adoperando e si è evidenziata la promozione della “cultura vocazionale”, con l’obiettivo di favorire la concezione della vita come vocazione. È stato sottolineato che questa responsabilità non spetta solo alla comunità religiosa, ma è un compito di tutti. Una delle sfide più significative è quella di promuovere esperienze accompagnate di comunità, che facilitino un percorso di sequela di Gesù per le vocazioni religiose specifiche, basate su un adeguato accompagnamento. “Abbiamo bisogno di comunità e di salesiani che sappiano infondere energia, passione pastorale, entusiasmo e positività” è stato sottolineato nella circostanza.

Una mattinata è stata dedicata alla presentazione del lavoro con i Coordinatori ispettoriali delle scuole e di “Don Bosco International” in Europa. Antonio Rodríguez e Sara Sechi, membri del Settore per la Pastorale Giovanile, hanno presentato idee molto motivanti per le Ispettorie europee.

Molto apprezzata sono state la visita alla casa di Atocha e l’idea di coordinare l’intera opera attorno ad un unico progetto. Particolarmente ricco è stato il momento di preghiera con i giovani del Centro Giovanile.

Le giornate di lavoro, guidate da don García Morcuende, si sono aperte sempre con la Lectio Divina offerta da don Francisco Cervantes, membro del Settore di Pastorale Giovanile, seguendo il testo evangelico (Mc 3,13-19) che guida la convocazione del Capitolo Generale 29° della Congregazione Salesiana. Inoltre, sono state presentate, confrontate e dibattute diverse buone pratiche sviluppate nelle varie Ispettorie d’Europa.

Altri temi di dialogo e riflessione hanno riguardato il Sinodo Salesiano dei Giovani, una delle iniziative per la celebrazione del bicentenario del “Sogno dei Nove Anni” di Don Bosco di quest’anno 2024; la formazione congiunta di laici salesiani; alcune informazioni fornite da Antonella Sinagoga sugli itinerari che accompagnano il testo “Una pastorale giovanile salesiana che educa all’amore”; le iniziative promosse dal Settore per la Pastorale Giovanile sulla salute mentale; e il Corso di Alta Formazione per laici in Europa.

Seminario Regione Mediterranea su Migranti e Rifugiati: un impegno dei Salesiani a favore di chi cerca una vita più dignitosa

Dal 12 al 15 ottobre, nella Casa Diocesana di Malaga, si è svolto il Seminario Internazionale sull’Accoglienza dei Migranti e dei Rifugiati,  che ha permesso di riflettere sull’opera salesiana in questo campo con il dialogo tra più di un centinaio di partecipanti provenienti da Portogallo, Spagna, Italia e Medio Oriente, insieme a diverse autorità, specialisti e rappresentanti degli enti di riferimento.

Punto di partenza della riflessione è stato il notevole incremento delle iniziative avviate dalle presenze salesiane dedicate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati, soprattutto tra i Paesi vicini alla situazione mediterranea.

Per riflettere su queste attività, unificare le strategie e rispondere ai bisogni delle persone colpite da questa drammatica situazione, i Centri Nazionali di Pastorale Giovanile di Italia e Spagna hanno organizzato delle conferenze che hanno messo al centro questo problema: Giuseppe Riggio, con lo scenario delle migrazioni nel Mediterraneo: cause e prospettive; Alberto Ares e il motto ‘Siamo tutti migranti: verso una teologia delle migrazioni‘; e Vincenzo Salerno, sugli aspetti socio-educativi nella pastorale e sugli aspetti pastorali in opera sociale: il caso della Comunità di San Luigi – Gorizia (Italia), opera salesiana di Msna sulla Rotta Balcanica.

Nei giorni in cui si è svolto l’incontro, inoltre, c’è stata anche l’opportunità di condividere interventi, corsi e buone pratiche, come quelli di Don Bosco International (DBI), guidati da Sara Sechi con il focus sulla prospettiva salesiana dell’Europa e dell’Europa migrazioni.

Giovani immigrati e identità, di Luis Callejas, ‘Come sostenere i bisogni dei migranti nei loro processi. Dolore migratorio‘, con l’educatrice Mónica García Arboleda, oltre alla prospettiva del Coordinatore Statale delle Piattaforme Sociali (CEPSS) con ‘Lascia che ti dica una cosa: Nuove narrazioni d’amore dei migranti‘, di Roberto Trujillo, e la ‘Donna migrante e intersezionalità. Quante vite hai in una vita?“, con Marta Martín.

È stato condiviso anche il lavoro di azioni come “Reti e migrazioni – Protagonisti”, “Immigrazione e reti culturali per il futuro“, con Koblan Amissah Bonaventure (dell’associazione Abuswan), “L’accompagnamento della dimensione spirituale e religiosa dei migranti“, con Nando Capovilla (di Pax Christi Italia), “Gorizia, modello di accoglienza nel area di confine“, con Vincenzo Salerno, “Don Bosco 2000, La Sicilia e le migrazioni circolari (con l’Africa occidentale sub-sahariana)“, con Agostino Sella. “Una proposta salesiana congiunta e sinergica per l’accoglienza, l’integrazione e l’accompagnamento di migranti e rifugiati: il caso italiano tra buone pratiche e nuove prospettive“, con Micaela Valentino (delle entità italiane VIS, SxS e CNOS-FAP), “Programma Buzzetti per bambini senza casa“, con Pepelu Aguirre della Fondazione Sociale Don Bosco Salesianos, “Prendi le redini”, con di Roberto Trujillo e Gema Rodríguez (CEPSS), “Alloggi per i rifugiati“, con Marita Guerra (CEPSS), “Egitto e rifugiati dal Sud Sudan. Libano e rifugiati siriani e iracheni: giovani adulti“, con Simon Zakerian.

Tutte queste iniziative erano rivolte principalmente ai salesiani e ai laici impegnati a realizzare iniziative mirate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati nei diversi ambienti educativo-pastorali.

L’incontro si è concluso con un dialogo sulle politiche europee, condotto da Fco, Jesús Toronjo Benítez, Direttore Generale delle Politiche Migratorie della Junta de Andalucía, e Maria Vittoria Garlappi, rappresentante della Fondazione Europea per la Formazione, che hanno evidenziato gli strumenti a disposizione dell’Unione Europea e le linee strategiche per promuovere la cooperazione tra istituzioni pubbliche e società civile nell’accoglienza e integrazione dei migranti.

 

“La decisione della Congregazione di mettere a tema la questione dei migranti rifugiati è una scelta politica particolarmente importante -, spiega don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane che ha partecipato con una delegazione italiana al Seminario -. La questione migratoria è rilevante ed è importante anche come i Salesiani vogliono assumerla pensando alle persone che ne sono coinvolte, che non sono numeri ma sono storie di vita che meritano attenzione e rispetto. Un’azione sincronica e coordinata è la migliore risposta a quella che ormai non è più un’emergenza, perché ormai ci troviamo a viverla da molti anni”, dice ancora.

Rispetto all’esperienza del Seminario, don Elio Cesari sottolinea due questioni:
“La prima è che è stata una bella occasione di confronto, il miglior clima per permettere le azioni successive. C’è stata l’occasione di confrontarsi, conoscere tante realtà che sono già coinvolte nell’accoglienza di migranti e rifugiati e renderci conto di quante cose belle i salesiani fanno per loro. La seconda questione riguarda la necessità di una riflessione sempre più ampia e profonda per dare le coordinate migliori e interfacciarci alle realtà anche europee, quindi anche oltre i nostri muri per dire qualcosa di specifico e orientato sul Sistema Preventivo ed educativo di Don Bosco. Il Seminario è stata l’occasione per dire anche all’esterno che cosa facciamo: noi rispondiamo a questa situazione come farebbe Don Bosco oggi. Ci tengo a ringraziare in modo particolare il centro nazionale di Madrid e tutti coloro che hanno organizzato questo seminario perché sono necessarie occasioni come queste che permettono di avviare un processo”, conclude. 

José Miguel Núñez, direttore del Centro Nazionale di Pastorale Giovanile della Spagna, ha evidenziato l’importanza di fare una valutazione congiunta della realtà del servizio salesiano nel bacino del Mediterraneo riguardo ai flussi migratori e ai processi di accoglienza, protezione, promozione e l’integrazione in Europa delle persone che arrivano nel continente e nelle province ultraperiferiche, come le Isole Canarie: “Allo stesso modo, abbiamo voluto evidenziare le sfide che la realtà attuale ci pone e, di conseguenza, assumere nuovi impegni a favore delle persone che si spostano alla ricerca di condizioni di vita più dignitose”, ha spiegato.

 

 

 

RMG – Visita d’Insieme alla Regione Mediterranea: “Costruire un Futuro di Speranza”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Si aprono martedì 3 ottobre, ad Ariccia, alle porte di Roma, i lavori della Visita d’Insieme alla Regione Mediterranea. Guidati dalla presenza del Rettor Maggiore, il neo-Cardinale Ángel Fernández Artime, del suo Vicario, dei Consiglieri di Settore e del Consigliere Regionale, i Consigli Ispettoriali di tutta la Regione trascorreranno quattro giornate piene di ascolto, riflessione, discernimento, preghiera e fraternità, uniti nella ricerca delle migliori soluzioni per “Costruire un Futuro di Speranza” per la Mediterranea.

Dopo gli appuntamenti già realizzati lungo il 2023 e relativi alle realtà salesiane delle Regioni Asia Sud, America Cono Sud, Interamerica ed Europa Centro Nord, l’appuntamento della Visita d’Insieme – strumento di animazione del Rettor Maggiore e del Consiglio Generale per verificare il cammino in corso nelle diverse realtà salesiane, assicurandone convergenza ed unità – giunge ora alla Regione Mediterranea.

La regione Mediterranea comprende i salesiani e le presenze diffusi 16 nazioni (Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera, San Marino, Lituania, Albania, Kosovo, Romania, Moldavia, Capo Verde, Libano, Siria, Israele, Palestina ed Egitto), e articolati in 10 Ispettorie (le sei dell’Italia, le due della Spagna, il Portogallo e il Medio Oriente), cui però vanno aggiunte anche le realtà inerenti alla Visitatoria dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) e la Comunità della Sede Centrale salesiana (RMG).

A livello numerico la Mediterranea è la casa di circa 2.500 salesiani, anche se attualmente il numero dei novizi è tra i più bassi delle sette regioni.

Il tema guida dei lavori riguarda la “Costruzione di un Futuro di Speranza” per questa Regione e di Ringraziamento per la Fedeltà Carismatica e il Senso di Appartenenza alla Congregazione, nella prospettiva di ciò che da essa può essere offerto a tutta la Congregazione.

Tale tema, a livello dei contenuti che verranno condivisi, si articolerà poi attraverso altri tre sotto-temi:

–        UN CAMMINO DI FEDELTÀ E DI FECONDITÀ VOCAZIONALE, che deve curare la vita personale di ogni salesiano, la significatività della vita fraterna, il rinnovamento e il rilancio dell’azione pastorale salesiana;

–        UN CAMMINO DI SPIRITO E MISSIONE CONDIVISI TRA SALESIANI E LAICI, riconoscendo e valorizzando il contributo di tanti impegnati al servizio della missione e in particolare quello dei gruppi laicali della Famiglia Salesiana; ciò richiederà anche cammino di conversione, di cambiamento di mentalità, un percorso comune di formazione tra salesiani e laici, un cammino di spirito e missione condivisi, nella consapevolezza dei diversi ruoli e nella gestione corresponsabile di incarichi e mansioni.

–        UN CAMMINO VERSO UN NUOVO MODELLO DI ANIMAZIONE E DI GOVERNO, da progettare con creatività, sfruttando tutte le opzioni giuridiche e canoniche. Tale cammino mirerà in particolare al ripensamento dell’organizzazione e il governo a livello di Regione, delle Ispettorie e dei Centri Regionali o Interispettoriali; e anche a livello delle case di formazione.

A livello operativo, i lavori si aprono nella giornata di martedì con l’Eucaristia mattutina, i primi interventi introduttivi, il saluto del Rettor Maggiore e la relazione del Consigliere Regionale per la Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, sulla realtà attuale della Congregazione. Nel pomeriggio della prima giornata è atteso l’intervento di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, con argomento: “Un cammino di fedeltà e di fecondità vocazionale: La vita dei confratelli e delle comunità”, seguito poi dal tempo per il dibattito e la formulazione finale di alcune proposte.

Mercoledì 4 ottobre sarà don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ad offrire la relazione fondamenta della giornata, dal titolo: “Un cammino di fedeltà e di fecondità vocazionale: La nostra missione”. Dopo le condivisioni per gruppi e poi in assemblea, seguite anch’esse dalla stesura di alcune proposte concrete per il futuro, il pomeriggio sarà riservato ad un momento di ricarica spirituale e comunitaria con il pellegrinaggio all’abbazia greca di San Nilo, a Grottaferrata.

“Continuare a costruire insieme un percorso condiviso di Spirito e Missione tra salesiani e laici” è il tema della riflessione che verrà sviluppata nella giornata di giovedì 5 ottobre, a cura di don Fernando García Sánchez, Superiore dell’Ispettoria di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM); mentre nel pomeriggio il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, introdurrà ai presenti i suoi spunti riguardo “un nuovo modello di animazione e governo”.

I lavori termineranno, infine, nella mattinata di venerdì 6 con la sessione conclusiva e di sintesi e l’Eucaristia finale presieduta dal Rettor Maggiore.

Gli esercizi spirituali dei Consigli Ispettoriali – Regione Mediterranea

Con la giornata di oggi, martedì 23 novembre, si sono conclusi a Valdocco (TO) gli esercizi spirituali per i Consigli Ispettoriali della Regione Mediterranea accompagnati e guidati dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Di seguito un resoconto delle giornate degli esercizi a cura dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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Torino, Italia – novembre 2021 – Dal 18 al 23 novembre, i Consigli Ispettoriali della Regione Mediterranea partecipano agli esercizi spirituali a Valdocco. L’esperienza degli esercizi, quest’anno, vede i Superiori di ogni Ispettoria ritagliarsi alcuni giorni per pregare, riflettere e condividere rispetto a determinate tematiche e meditazioni diverse giorno per giorno, il tutto completamente immersi nei luoghi di Don Bosco e accompagnati e guidati dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

Ogni giornata è scandita da una specifica meditazione mattutina legata a tematiche che riguardano gli aspetti carismatici degli Ispettori e dei Consigli, che mettono in luce elementi della relazione con Don Bosco, soffermandosi sull’aspetto motivazionale dell’essere consacrati e salesiani, alla luce della parola di Dio. Momento centrale di ogni giornata è poi il dialogo e il confronto diretto con la guida spirituale, Don Á. F. Artime.

Infine, ogni sera termina con la “buonanotte salesiana”, animata da ciascun Ispettore della Regione Mediterranea. Molto intensi sono i tempi dedicati alla preghiera e alla fraternità vissuti congiuntamente sui luoghi salesiani. Toccanti e suggestivi, invece, i momenti di comunità e di visita al Museo Casa Don Bosco e la partecipazione al “Don Bosco Global Youth Film Festival”.

Questi esercizi rappresentano un’occasione importante e d’intensità spirituale, per essere tutti uniti in Don Bosco e pronti a vivere l’unità carismatica salesiana intorno al X Successore di Don Bosco.

Italia – Riunione della Commissione Regionale per la Formazione della Regione Mediterranea

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Nei giorni dal 23 al 27 ottobre scorsi si è tenuto a Torino-Valdocco l’incontro della Commissione Regionale per la Formazione (CRF) della Regione Mediterranea. A questo incontro, convocato dal Settore per la Formazione della Congregazione, hanno partecipato il Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, collegato da Israele; don Francisco Santos Montero, del medesimo Dicastero, e don Juan José Bartolomé, Coordinatore Regionale per la Formazione; e i membri della CRF.

Il lavoro intenso della Commissione è stato suddiviso in due momenti: il primo è stato dedicato all’analisi e alla riflessione, a cura del Settore Formazione, sulla situazione della formazione nella Regione; la seconda parte, invece, ha visto la Commissione impegnata nell’aggiornamento del Regolamento della CRF e nel fare delle proposte di attuazione concreta del Progetto Regionale di Formazione 2020-2026.

Nei giorni 24-26 mattina la Commissione ha lavorato sui temi formativi comuni a tutte le Regioni. Ogni tema preso in esame, elaborato precedentemente dalle Ispettorie della Regione, ha avuto un’attenta riflessione da parte della Commissione, per giungere alla formulazione di proposte concrete. Don Coelho, aiutando tutti a rendere grazie a Dio per il dono dei giovani salesiani, ha ricordato la responsabilità che si ha nell’accompagnargli. Per questo è importante interrogarsi continuamente su cosa si può fare per migliorare.

Le comunità internazionali, ha sostenuto don Coelho, non sono solo una necessità del tempo, ma soprattutto un “luogo teologico” salesiano: la Congregazione è una famiglia e di conseguenza l’internazionalità e l’interculturalità sono una ricchezza che fa parte dell’identità più profonda.

Nell’ultimo giorno, oltre all’aggiornamento del Regolamento della CRF, si è riflettuto a lungo sulle scelte concrete da vivere insieme come Regione, come servizio di accompagnamento alle comunità e ai singoli salesiani, per il rafforzamento dell’identità salesiana consacrata. Le quattro aree tematiche del Progetto – Identità salesiana consacrata nella missione condivisa; Formazione congiunta nella missione condivisa; Formazione in missione; e Formati per formare – l’accompagnamento – hanno permesso di scegliere diverse strategie e interventi concreti da realizzare come Regione.

Molto belli sono stati i momenti di preghiera e di fraternità vissuti congiuntamente, per tutti coloro che erano presenti, sui luoghi di Don Bosco. Toccante e suggestivo è stato il pellegrinaggio al Santuario di Sant’Ignazio di Loyola a Lanzo Torinese, dove per tre decenni Don Bosco visse i suoi esercizi spirituali annuali. È stato per tutti un momento d’intensità spirituale e di entusiasmo carismatico, pensando al vissuto di Don Bosco. La Commissione ha concluso i suoi lavori celebrando l’Eucarestia nella Chiesa di San Francesco di Sales.

Don Tomë Mihaj, SDB

Segretario della CRF – Mediterranea

RMG – Riunione delle équipe di Comunicazione Sociale e di Animazione Missionaria della Regione Mediterranea

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Nei giorni di mercoledì 27 e giovedì 28 ottobre, in modalità digitale, si è svolto l’incontro tra le équipe di Comunicazione Sociale e di Animazione Missionaria della Regione Mediterranea – comprendente le Ispettorie salesiane di Italia, Spagna, Portogallo e Medio Oriente –, alla presenza dei Consiglieri Generali dei due Settori, rispettivamente don Gildasio Mendes e don Alfred Maravilla.

All’incontro hanno partecipato tutti gli incaricati di Comunicazione Sociale e Animazione Missionaria delle Ispettorie della Regione, con i Coordinatori Nazionali.

Il primo giorno è stato un momento di conoscenza reciproca, rafforzata dal lavoro in gruppi misti sui documenti presentati dai due Consiglieri: da parte di don Gildasio Mendes, la relazione è stata incentrata sul comunicare Cristo oggi, in una società complessa e cercando di andare oltre gli schemi imposti. Mettere l’accento sull’arte, sulla pittura, sul teatro e non solo sul mondo digitale è stato uno tra i tanti spunti significati offerti. Da parte di don Alfred Maravilla, invece, l’intervento ha avuto come punto centrale la connessione alla mentalità dei millennials e della “Generazione Z”.

Il secondo giorno, poi, si è lasciato molto spazio al lavoro per gruppi e per Ispettorie di provenienza. Ciascun gruppo di lavoro – Comunicazione Sociale e Animazione Missionaria – ha dapprima potuto condividere ciò che più li aveva colpiti dei documenti presentati il giorno prima e le buone pratiche che sono già sviluppate nelle rispettive realtà.

La seconda parte del lavoro di gruppo, invece, ha visto l’incrocio dei responsabili di Comunicazione Sociale e Animazione Missionaria, divisi questa volta per ispettorie di provenienza: i temi del confronto, in questi casi, sono stati come dare seguito al lavoro comune iniziato in questo incontro, quali sono i punti di condivisione e quali gli ostacoli da superare per pensare un possibile cammino da percorrere insieme.

Con i saluti e i ringraziamenti dei due Consiglieri Generali e la benedizione del Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, don Michele Viviano, collegato da Torino, si è concluso il primo incontro che ha impostato un cammino comune tra i due settori nella Regione.

Portogallo – Incontro della Regione Mediterranea

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – Nei giorni 28 e 29 settembre si è tenuto a Lisbona l’incontro della Regione Mediterranea della Congregazione Salesiana. Convocati dal Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, si sono riuniti gli Ispettori e i Vicari Ispettoriali delle Ispettorie che compongono questa Regione: Portogallo, le due Ispettorie di Spagna, le sei Ispettorie d’Italia e l’Ispettoria del Medio Oriente.

A queste due giornate di lavoro e animazione hanno preso parte anche don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, e il salesiano coadiutore Jean Paul Muller, Economo Generale della Congregazione Salesiana. Entrambi hanno illustrato vari argomenti relativi alla vita della Congregazione e al cammino delle Ispettorie in questa Regione salesiana. Inoltre, sono stati discussi anche altri temi di coordinamento nella missione e nella formazione salesiana.

All’incontro erano presenti anche don José Miguel Núñez, Direttore del Centro Nazionale Salesiano di Pastorale Giovanile (CNSPJ) della Spagna, don Roberto Dal Molin, direttore del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), e don Juan José Bartolomé, Coordinatore Regionale della Formazione.

Il giorno prima dell’incontro, nel pomeriggio di lunedì 27 settembre, si è tenuta la Conferenza Iberica, che riunisce le Ispettorie Salesiane di Spagna e Portogallo. Invece, nei giorni successivi, 30 settembre e 1° ottobre, si svolgerà la Conferenza delle Ispettorie d’Italia. Si tratta di due importanti forum, all’interno della Regione, per il coordinamento e l’animazione della vita salesiana in questi Paesi.

Riunione Regione Mediterranea e Conferenza Iberica, il resoconto

Dal 28 al 29 settembre si è svolta la riunione della Regione Mediterranea e della Conferenza Iberica, realizzata fisicamente in Sicilia e via Zoom, alla quale ha partecipato anche il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime. Dal pomeriggio del 29 e fino al 30, si è svolta la presidenza CISI presieduta dal consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Godoy.

“Il pomeriggio di martedì 29 e mercoledì 30 si è tenuta la Presidenza CISI presieduta dal consigliere per la Regione Mediterranea e Presidente CISI, don Juan Carlos Godoy, dagli Ispettori delle 6 ispettorie italiane, dal nuovo Coordinatore del Settore Formazione don Erino Leoni, dal nuovo Coordinatore del Settore Economia don Mauro Balma, dal Segretario Generale CISI don Roberto Dal Molin. Tutti presenti eccetto l’Ispettore ICC don Stefano Aspettati e don Mauro Balma collegati da remoto – è questo il resoconto del segretario generale della CISI, don Roberto Dal Molin -. Diversi gli argomenti trattati tra i quali: la programmazione del Settore Formazione in Italia, questioni dal Settore Economia, la Riforma del Terzo Settore e le implicazioni per la Formazione Professionale e la rete associativa salesiana, Comunicazione Sociale: identikit dell’ufficio CS e immagine coordinata dei Salesiani in Italia, la pastorale parrocchiale e il rapporto con gli ordinari diocesani.”

Di seguito, l’articolo di resoconto della riunione  della Regione Mediterranea e della Conferenza Iberica pubblicato da ANS.

Lunedì 28 settembre il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha partecipato attraverso la piattaforma “Zoom” all’incontro della Regione Mediterranea e della Conferenza Iberica, realizzato fisicamente in Sicilia, dal 28 al 29 settembre. All’incontro hanno partecipato in videoconferenza anche altri rappresentanti salesiani della Spagna, del Portogallo e del Medio Oriente.

Il dialogo con il Rettor Maggiore è servito fondamentalmente per condividere le linee guida della Congregazione per il sessennio 2020-2026, necessarie per orientare il lavoro di tutte le Ispettorie. Nell’occasione il X Successore di Don Bosco ha anche presentato il documento finale del Capitolo Generale 28, in corso di pubblicazione.

Successivamente don Fabio Attard, che dopo due sessenni come Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile è stato nominato nello scorso maggio Responsabile per la Formazione Permanente dei salesiani e dei laici in Europa, ha presentato un documento inerente le sue nuove mansioni.

Da parte sua don Tarcízio Morais, Responsabile mondiale delle Scuole e dei Centri di Formazione Professionale della Congregazione, si è occupato invece del progetto di strutturazione della Formazione Professionale nel contesto europeo.

Nella seconda giornata di lavori si è svolto il raduno della Conferenza iberica, questa volta attraverso la piattaforma “Google Meet”. L’appuntamento è servito a realizzare un confronto su alcuni temi relativi alla formazione salesiana.

Il corso di formazione permanente a El Campello è stato programmato dal 13 aprile al 13 maggio 2021, e sono stati presentati il progetto di formazione iberica e il regolamento di una commissione di formazione iberica. Altri dibattiti hanno riguardato altri temi, come la presenza salesiana nei mezzi di comunicazione sociale, con particolare riferimento all’intenzione di diffondere la visione salesiana sui temi legati alla gioventù, all’educazione e alla famiglia.

Alcune proposte di collaborazione a livello di pastorale giovanile hanno occupato la parte finale di questo incontro, che ha cadenza semestrale.