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23 maggio 1920 – 2020: cento anni dall’inaugurazione del monumento a Don Bosco

Domani, 23 maggio 2020, si festeggeranno i 100 anni del monumento a Don Bosco che si trova nel piazzale davanti alla Basilica Maria Ausiliatrice di Torino, Valdocco. Il 1° settembre 1911, in occasione del Congresso Internazionale degli Exallievi si concretizzò l’idea di erigere un monumento dedicato al “Santo dei giovani”, Don Bosco. L’inaugurazione ufficiale avvenne qualche anno più tardi, a causa della Prima Guerra Mondiale, il 23 maggio 1920, alla vigilia della festa di Maria Ausiliatrice e della solennità di Pentecoste.

 

Si riporta di seguito un estratto dell’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito alla ricorrenza del monumento.

Il monumento si compone di una piramide tronca e da due ali laterali che formano una sorta di altare, ed è costituito in bronzo, per la statua del santo e dei ragazzi, e per i bassorilievi, e in granito porfidico della Val Camonica per il basamento. Complessivamente, il blocco artistico misura 11,25 metri di lunghezza, per 15,65 di larghezza, ed è alto 6,50 metri.

In cima e al centro della piramide è collocato il gruppo principale costituito dalla figura del santo, circondato da 4 fanciulli; alla base della scalinata, in asse con questo, si trova il gruppo dell’“Umanità chinata al bacio della Croce” nelle vesti di una donna velata che offre a un uomo il crocifisso da baciare.

Le ali laterali sono utilizzate per rappresentare le maggiori devozioni di Don Bosco: a destra, si trova la “devozione alla SS. Eucaristia” rappresentata da un robusto operaio in adorazione, innanzi al quale una donna prega e una madre esprime la tenerezza della maternità cristiana; sulla sinistra la “devozione alla Vergine Ausiliatrice” dove un fiero indio si prostra a Maria Ausiliatrice, cui due vergini devote recano fiori.

Tutt’intorno alla piramide corre un festone con un motivo ornamentale di frutta esotica, che richiama il tema dei tre altorilievi collocati sul retro e che mostrano alcuni tra i principali ambiti di azione dei Figli spirituali di Don Bosco all’epoca del monumento: “i missionari salesiani tra gli emigranti italiani” al centro; sulla destra “le scuole professionali salesiane”, e a sinistra “le scuole agricole salesiane”.

Una volta deliberato, all’unanimità, di erigere il monumento a Don Bosco, all’interno del Consiglio direttivo della Federazione Internazionale degli Exallievi vennero costituiti un comitato promotore per la raccolta dei fondi e un comitato esecutivo per organizzare il concorso per il progetto di un monumento.

La raccolta fondi ebbe un grande successo. La somma preventivata di 200.000 £ venne presto raggiunta con le libere donazioni, con la Città di Torino che sostenne l’omaggio ad uno dei suoi cittadini più illustri con un contributo di 20.000 £.

Contemporaneamente venne avviato il concorso internazionale per la scelta del progetto. Tra 59 candidati, dopo diverse selezioni, a vincere fu Gaetano Cellini di Ravenna, perché venne ritenuto che meglio degli altri concorrenti aveva saputo catturare lo spirito di carità che aveva permeato l’attività del Santo.

L’inaugurazione fu maestosa: grande la partecipazione del pubblico, vivo e sincero l’entusiasmo da parte di tutti i presenti. Per l’occasione il comitato organizzatore dell’evento fece anche installare un sistema di illuminazione scenografica che coinvolse il monumento, la chiesa di Maria Ausiliatrice e l’oratorio adiacente.

Sul monumento a Don Bosco situato in Piazza Maria Ausiliatrice don Bruno Ferrero, Direttore del Bollettino Salesiano italiano, ha realizzato una suggestiva presentazione che ne illustra i messaggi insiti e i valori salesiani che riesce a trasmettere.

Camaiore: multata la statua di don Bosco

Si suggerisce la lettura dell’articolo sottostante a cura di Isabella Piaceri della Redazione de “La Nazione” circa l’episodio della trasporto della statua di Don Bosco che, in occasione dei festeggiamenti del 31 gennaio scorso, ha preso una multa per aver violato la ZTL di Camaiore. Buona Lettura!

Multata anche la statua del Santo. Implacabili le telecamere della Ztl

Camaiore, il parroco: “Don Bosco promette di non farlo più”

Camaiore (Lucca), 19 aprile 2018 – Anche i santi vengono “multati” nella zona a traffico limitato in centro storico a Camaiore: la statua di don Giovanni Bosco ha infatti ricevuto in questi giorni la sanzione per posta per aver violato l’area chiusa al traffico. Le telecamere l’hanno ‘beccata’ durante la trasferta da Marignana al centro storico in occasione della festa del 31 gennaio scorso. Per “multa ricevuta” potrebbe dirsi, parafrasando il film di Nino Manfredi: ma qui non si tratta di Sant’ Eusebio, ma di quello puro dei ragazzi e del primo oratorio.

Nessuna pietà, nessuno può sfugge agli obbiettivi che proteggono le strade vietate, nemmeno con l’aureola in testa: senza chiedere i dovuti permessi, il santo è arrivato a bordo di un mezzo motorizzato per poter essere celebrato durante la festa con i ragazzi del catechismo, ma non è sfuggito all’occhio delle telecamere. “Il mezzo che trasportava la statua fino alla porta della Collegiata è stato multato per aver percorso alcuni metri in zona Ztl. Don Bosco è rammaricato per lo sbaglio avvenuto e promette di non farlo più”. Questo il simpatico commento di don Gabriele Di Blasi, il giovane parroco che si occupa dell’oratorio a fianco del priore, monsignor Silvio Righi. Dopo le polemiche scoppiate per le migliaia di multe giunte per posta ai cittadini per la ztl istituita il 15 novembre scorso, dopo che fioccano i ricorsi e l’amministrazione ha decretato un periodo intermedio di ‘condono’ fino a marzo per residenti, motivi di lavoro e urgenze, il parroco ha comunicato sui social l’avventura infrazione.

“Fate del bene a tutti e del male a nessuno” era uno dei motti di don Bosco e quindi il santo, e per lui i suoi ministri terreni, se ne ‘prenderanno cura’ pagando la sanzione con estrema trasparenza. Quello che è giusto, è giusto: figuriamoci per una figura ultraterrena… La giustizia umana perdonerà l’infrazione? Il sindaco Alessandro Del Dotto ha subito messo le mani avanti sostenendo che la multa potrebbe essere ‘tolta’ se presa nel periodo intermedio e con le dovute motivazioni. Che qui esistono vista la sacralità della ricorrenza. Ma l’episodio resta originale, quasi un casuale ossimoro che potrebbe creare un caso in città: multata santità? Oppure santa intransigenza? E don Bosco ricorrerà al Giudice di Pace terreno? La stravagante vicenda non finisce qui.