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Vita Diocesana Pinerolese – Il Rettor Maggiore ha visitato la tomba dei salesiani a Perosa

Dalla Vita Diocesana Pinerolese.

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ANCHE LA PROVVIDENZA a volte prende due piccioni con una fava. Così il 19 marzo scorso la presenza del Cardinal Angel Fernandez Artime (Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco) a Pinasca per la chiusura dello speciale anno giubilare per i 270 anni della chiesa di Santa Maria Assunta, è diventata l’occasione per una visita del Rettore al cimitero di Perosa Argentina, in particolare al monumento funebre dedicato ai Salesiani. «È stato un giorno che sarà difficile dimentica re – ha commentato Paolo Marsura, nipote di don Luigi e don Pietro Zago -. Grazie all’interessamento del parroco di Pinasca don Giuseppe Rizzi, il Rettor Maggiore Cardinale Angel Fernandez Artime ha fatto alle famiglie Zago e Galliano un dono prezioso facendo visita ai cari don Emilio, don Pietro e don Luigi, sacerdoti Salesiani che sono in Paradiso. Ha anche voluto rendere omaggio a una figlia di Maria Ausiliatrice suor Ausilia Lussana, che ci ha lasciati troppo presto per raggiungere il Padre Celeste». Il sacerdote salesiano Genesio Tarasco, insieme a diversi ex allievi salesiani, ha fatto da Cicerone al cardinale, raccontando tanti episodi e aneddoti della storia del legame tra Perosa e i figli di don Bosco.

 

Cumiana. La scuola salesiana Boselli è in crescita – Vita Diocesana Pinerolese

Notizia apparsa su Vita Diocesana Pinerolese.

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La Scuola salesiana dell’Infanzia “Paolo Boselli” è presente sul territorio di Cumiana dal 1956. Patrizia Gavioli ne fa parte da 25 anni ed è orgogliosa di rappresentare un piccolo pezzo di storia dove in tutti questi anni ha formato tanti bambini, ora adulti.

Con lei ci sono le altre insegnanti: Maurizia, Emanuela e Stefania. Tra di loro esiste un legame fortissimo che va oltre il rapporto professionale. Non vanno tralasciati gli altri membri della comunità, dal personale alle suore, tutti impegnati nelle loro opere.

In questo percorso vengono accompagnati da suor Roberta Berton, direttrice della comunità FMA. Di lei dice Patrizia:

«Suor Roberta ci sostiene con la sua presenza importante; sempre attenta alla cura dei bambini e alle relazioni con le famiglie. Insieme a lei abbiamo vissuto il momento buio della pandemia. Lei ci spronava dicendo che siamo una grande famiglia, e con lei abbiamo superato questa sfida grandissima come quella del calo delle nascite. Grazie a lei non abbiamo mai perso la speranza».

I numeri danno ragione a questa squadra: quest’anno il numero degli iscritti è salito di 8 bimbi rispetto all’anno precedente.

«Questo è un segnale di fiducia, siamo riconoscenti verso le famiglie».

Valore aggiunto è dato sicuramente dalla mensa fresca, assistita da una nutrizionista, dove si utilizzano solo alimenti di stagione.

Particolare attenzione è data alle famiglie. Ci sono incontri Open Day per vivere i momenti di visita alla scuola mentre con le famiglie già presenti si cerca di condividere l’impronta del carisma salesiano attraverso incontri specifici.

Con i familiari sono già programmati tre incontri: il primo con don Carlo Pizzocaro, parroco delle parrocchie di Cumiana, e i papà; il secondo con suor Roberta e i nonni mentre il terzo con la psicologa e le mamme.

«È proprio questo che ci differenzia dalle altre scuole. Quando mi hanno chiesto di descrivere la scuola con cinque parole mi è venuto spontaneo dire: sogno, certezza, forza, stile e metodo per fare diventare i nostri bambini buoni cristiani e onesti cittadini, come diceva Don Bosco».

Da non dimenticare le feste e soprattutto la festa di fine anno dove i bambini affrontano il passaggio verso la scuola primaria.

Gioia e spettacolo in nome di Don Bosco e di Madre Caterina Daghero, di cui ricorre il centenario della morte.

Sicuramente suor Roberta e Patrizia staranno già preparando i festeggiamenti.

Don Bosco Cumiana: un sistema di irrigazione per ottimizzare il consumo dell’acqua – Vita Diocesana Pinerolese

La scuola Don Bosco Cumiana, sabato 10 settembre, ha affrontato il problema del risparmio di acqua per l’irrigazione. Di seguito la notizia, a cura di Graziella Luttati, apparsa sul sito di Vita Diocesana Pinerolese.

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Cumiana. Inaugurato il progetto irrisor nato al Centro Ricerche Fiat

Al Don Bosco un sistema di irrigazione per ottimizzare il consumo dell’acqua

La scuola salesiana, inaugurata nel 1928, ha avuto per molti anni un indirizzo di studi agrario

 

Un tema molto attule è quella del risparmio di acqua per l’irrigazione. Nella scuola Don Bosco di Cumiana sabato 10 settembre il problema è stato affrontato dagli ex sperimentatori del Centro Ricerche Fiat, Mario Beccaria e Renzo Moretti.

Numerosi i partecipanti: allievi della scuola con i loro genitori, tecnici del Centro Ricerche Fiat invitati, tra cui anche l’ingegnere Giancarlo Michellone in quel tempo di rettore del Centro Nuovi Prodotti del Crf.

I due tecnici hanno presentato una realizzazione sul campo con componenti originali del progetto Irrisor, oggetto di una ricerca effettuata dal Crf negli anni tra il 1976 e il 1980 su richiesta del Corporate Fiat e successivamente interrotto per concentrare la ricerca solo sull’automotive. Venne realizzato dopo aver consultato l’Università di Torino e Pisa. Un punto critico che veniva segnalato dalle due Università consisteva nell’intasamento dei gocciolatori, essendo la sezione dei tubi di passaggio dell’acqua molto piccola e con labirinti. Per ovviare a questa critictà i tecnici del centro ricerche utilizzarono la configurazione della valvola di scarico rapido “aria” dell’impianto frenante dei veicoli industriali con passaggi molto più grande dei gioccolatori tradizionali. Questo rappresentò il punto di forza dell’Irrisor. Grazie a questo tipo di erogatore l’impianto non aveva bisogno di particolari filtri, per poter distribuire l’acqua a spruzzo e non a caduta e irrigare così il terreno in una zona più ampia dell’impianto radicale della pianta. In condizioni di siccità questo sistema potrebbe utilizzare anche le acque reflue senza particolari sistemi di filtraggio.

I brevetti sono scaduti da anni e questo sistema, unico nel suo genere, può interessare un approfondimento a livello didattico, ma anche un’eventuale iniziativa industriale attraverso la creazione di un’apposita startup.

Nel corso della presentazione del progetto don Guido Gianera, coordinatore dell’attività didattica della scuola Don Bosco, ha presentato brevemente il laboratorio di orticoltura inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, sottolineando l’intenzionalità educativa e formativa dell’Istituto nel valorizzare al meglio le risorse (umane, professionali, territoriali, tecnologiche ed economiche) che ha a disposizione per conseguire una proficua sinergia con il territorio.

Ricordava al riguardo che la scuola inaugurata il 29 luglio 1928, ha avuto per molti anni un indirizzo di studi agrario. L’interesse per argomenti di tipo agricolo può quindi essere visto come un ritorno alle origini, ma molto di più come un tentativo di approfondire valori fondamentali anche per il nostro tempo, in linea con la Laudato si’ di Papa Francesco, che invita a trasmettere ai giovani il senso di reponsabilità verso la terra.

Il Papa ha auspicato, infatti, che la forma della condivisione e della relazione ecologica rispettosa e garbata possa essere germe di un rinnovato modo di vivere il mondo, per dargli futuro.

Movimento Giovanile Salesiano: “Inseguendo il sogno di don Bosco” – Vita diocesana pinerolese

Il free press cattolico della diocesi di Pinerolo “Vita diocesana pinerolese” dedica un articolo all’avvio dell’anno pastorale 2021/22 e in particolare al Movimento Giovanile Salesiano in merito al cammino triennale di preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Di seguito l’articolo.

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Inseguendo il sogno di don Bosco

“In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati da san Francesco di Sales”

Don Rossano Sala

IL MOVIMENTO GIOVANILE Salesiano, attraverso un lavoro di coinvolgimento a vari livelli e disteso nel tempo, ha individuato un cammino triennale che si pone come obiettivo la preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Siamo adesso nell’anno centrale del triennio che il MGS si è proposto di vivere.

Al cuore di questo cammino, che attinge ancora ispirazione dal sogno dei nove anni, si trovano alcune parole di Maria che invitano Giovannino Bosco a lavorare sul suo carattere, ad assumere una personalità tanto tenera quanto solida: «Renditi umile, forte e robusto». Questo sogno, come si può leggere nel quaderno di lavoro del MGS per il 2021/2022, «per la sua importanza nella vita e nella missione del santo dei giovani possiamo senza dubbio definirlo una vera e propria “annunciazione salesiana”».

Il sogno della missione salesiana va costruito, non si può improvvisare: ecco perché l’hashtag di quest’anno è #MakeTheDream.

E verrà scandito da due verbi fondamentali dell’identità cristiana: Amare e Chiamare. Durante tutte le attività verrà richiamato l’accompagnamento di san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile. Il 28 dicembre 2022 infatti ricorreranno i quattrocento anni della morte del santo a cui don Bosco fin dall’inizio si ispirò per incominciare la propria opera educativa.

Riscoprire alcuni tratti della ricchezza del Dottore dell’amore diventa quindi un piacevole dovere. Per preparare al meglio quindi tutte le attività in procinto di essere avviate, il MGS mette a disposizione una serie di materiali utili su più fronti: il nuovo logo del tema pastorale 2021-2022; il Calendario in formato poster; il Quaderno di lavoro MGS 2021/2022 a cura di don Rossano Sala.

AMATI E CHIAMATI

Il Quaderno di lavoro MGS 2021-2022 è frutto del prezioso lavoro condotto da don Rossano Sala che ha saputo integrare l’apporto della Segreteria MGS e il contributo di diversi Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, educatrici ed educatori. Si tratta di un lavoro indirizzato non solo ai giovani, ma alle Comunità Educative Pastorali per la “formazione alla missione”.

I destinatari sono: giovani, animatori, educatori, catechisti, Salesiani di don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice, membri a diverso titolo della Famiglia Salesiana, docenti, insegnanti e formatori, sacerdoti, consacrati, laici e laiche impegnati nella pastorale giovanile. Nell’introduzione del Quaderno possiamo leggere come

«Lo scorso anno pastorale 2020-21 ci siamo immersi “nel cuore del mondo“.La tematica era incentrata sul mondo in cui siamo chiamati a vivere, a crescere e ad agire. Come il piccolo Giovannino fu chiamato a essere nel centro del cortile, anche noi ci siamo sentiti chiamati a vivere la nostra esistenza nel cuore del nostro tempo, e a essere proprio lì lievito, sale, luce.#LiveTheDream era l’hashtag proposto per quell’anno pastorale; la cittadinanza responsabile era invece l’obiettivo fondamentale proposto, seguendo l’indicazione per cui è proprio perché cerchiamo di essere buoni cristiani che diventiamo cittadini partecipi, responsabili e proattivi. Arriviamo ora all’anno centrale del triennio che ci stiamo proponendo di vivere […] In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati in maniera speciale da san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile».

 

Labs to Learn al banco di prova – Vita Diocesana Pinerolese

Il free press cattolico Vita Diocesana Pinerolese n°4 di domenica 28 febbraio 2021 ha dedicato un articolo al progetto Labs to Learn. Si riporta di seguito il testo a cura di M.M.

SALESIANI – LABS TO LEARN AL BANCO DI PROVA

L’Associazione Giovanile Salesiana Per Il Territorio ha avviato in ottobre il nuovo progetto “Labs to Learn”, un progetto che si prefigge di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

Il progetto è rivolto a circa 1140 minori e adolescenti tra gli 11 e i 17 anni e le rispettive famiglie, nelle città di Alessandria, Bra, Casale Monferrato, Vercelli e Torino. Labs to Learn è un progetto ambizioso, perché si propone di validare modalità innovative e non convenzionali per favorire l’apprendimento, sviluppare le competenze trasversali, rinforzare le reti di prossimità, e concorrere alla costruzione di comunità educanti propositive e consapevoli.

Il progetto muove dall’esperienza degli oratori e dei centri di formazione professionale salesiani per proporre un’alleanza educativa con gli altri enti della comunità, con l’obiettivo di sperimentare percorsi di inclusione non convenzionali.

Giovedì 4 febbraio la cabina di regia ha incontrato i referenti dei sette territori sedi di realizzazione del progetto. A pochi mesi dell’avvio era necessario fare il punto sia sulle azioni avviate che su quelle di prossima attivazione. Infatti, la pandemia ha costretto non solo a ripensare alcune delle attività previste ma anche, sempre di più, a riflettere sulle modalità e strategie d’intervento, non solo del progetto ma più in generale sul lavoro educativo. Proprio su questo tema il dibattito ha evidenziato come alla sfida educativa già in essere, si sia aggiunta la sfida “Covid”.

Ovvero quella di trovarsi dinanzi non soltanto alla gestione di un transitorio periodo di emergenza, quanto piuttosto ad una revisione del lavoro di cura con i minori, soprattutto di quelli più fragili e vulnerabili. I diversi territori hanno condiviso le fatiche del lavoro quotidiano dove le distanze e la lontananza hanno messo a dura prova un lavoro sociale che fa della “presenza” e “sull’esserci” il suo tratto distintivo.

È emersa l’opportunità di potenziare le attività strutturate e di valorizzare al meglio le risorse dei diversi territori, portatori di differenti specificità e peculiarità. M.M.