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Bra: incontro “(De)generazione digitale” con Roberto Alborghetti sui pericoli del web

La scuola media salesiana di Bra, in collaborazione con l’AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), ha organizzato giovedì 9 marzo alcuni incontri formativi per gli allievi a tema “(De)generazione digitale”, titolo che coincide con il libro (Fantasy Editrice) che il relatore, Roberto Alborghetti, ha scritto sui pericoli del web per i giovani. Di seguito i dettagli nella notizia a cura della casa salesiana di Bra.

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Giornata intensa per l’ospite illustre arrivato da Bergamo nella scuola media salesiana di Bra.

Al mattino due ore con gli allievi di seconda e terza media e al pomeriggio altre due ore con le prime medie. Ha impressionato l’attenzione che i ragazzi hanno prestato lasciandosi coinvolgere nel dialogo da Roberto Alborghetti, relatore e autore del libro “(De)generazione digitale” (Fantasy Editrice).

La tematica sul digitale li ha catturati. In particolare sono stati colpiti dalla confessione del fondatore di internet l’ingegnere Tim Berners Lee:

“Quando ho creato internet volevo migliorare il mondo, ma ho creato uno strumento antiumano”.

Per esempio il bullismo: quanto si è diffuso con il diffondersi dei social! Certo a scuola si va per imparare le materie, ma anche per imparare a rispettarsi. Nell’incontro con i genitori, il relatore ha toccato vari aspetti del fenomeno, orami planetario, dei social network.

Il livello di attenzione dei giovani delle scuole superiori si attesta sui 10’ e presto si stancano divenendo svogliati. Il 70% dei giovani non comprende il significato di molte parole, ancora meno sanno utilizzare la punteggiatura, come risulta dalle indagini.

È un disastro comunicativo. Anche da parte degli adulti, basta leggere quanto viene scritto sulle chat. Vedono troppe immagini: ne passano milioni sotto i loro occhi fissati sui social.

I ragazzi devono essere aiutati a gestire questa massa di informazioni. I genitori devono essere vigilanti, senza essere ossessivi. La preadolescenza è diventata problematica e questa valanga social li mette in grossa difficoltà.

I numeri di ragazzi che utilizzano i social è elevatissimo. Ben il 70% ha un profilo falso per accedere a tutti i siti, anche quelli vietati ai minorenni. Per fortuna il garante sta mettendo limiti di età per l’accesso.

In questo momento è TikTok il social più pericoloso, per i messaggi e le proposte che diffonde specie tra i giovanissimi. Pericolose sono le sfide che propone. Come pure le esche attraenti con cui carpiscono i dati degli utenti.

I ragazzi facilmente si lasciano prendere la mano, perché alla loro età sono poco consapevoli. Inoltre perdono la nozione del tempo.

Un sondaggio in un liceo di Milano rivela che i giovani stanno 6 ore al giorno sui social. E a scuola sono costantemente stanchi, inermi e distratti dal cellulare, anche quando parlano con gli altri. Non sanno rapportarsi con la realtà, nemmeno con le persone.

Occorre aiutarli a recuperare la capacità di ascolto. È il soggetto che viene messo al centro con la ripresa verticale su di sé, escludendo quella orizzontale che si apre al contesto reale. I social, specie TikTok, non ci aiutano a conoscere meglio il reale, incentrano tutto sul sé e il resto scompare.

Anche la figura della donna è ridotta a divertimento, altro che dignità e liberazione della donna! Secondo i dati della polizia postale i dati sulla pedofilia e pedopornografia sono in continuo aumento.

Le conseguenze sulla salute fisica e psicologica sono notevoli, compresi i vari tic assimilati dagli influencer. Occorre avere il coraggio di segnalare e denunciare.

Usiamo il cellulare tanto e male. Anche le competenze digitali di chi utilizza il cellulare a 8 anni sono inferiori di chi comincia ad usarlo a 12 anni.

Come adulti vigiliamo sui contenuti e sul tempo impegnato nell’uso dei social. Interveniamo appena ci accorgiamo di sintomi pericolosi: pigrizia, insonnia, inappetenza, estraneità al reale e alle persone.

La rete ci obbliga a migliorare come genitori, che si impegnano a seguire ed aiutare i ragazzi a capire cosa vedono sui social, a ragionare. I figli sono il bene più prezioso.

“Non che mondo lasceremo ai figli, ma che figli offriremo al mondo”

(Papa Francesco)

I social sono una sfida enorme, per tutti!

Salesiani San Benigno: Il comico Edoardo Mecca all’Oratorio “Sanbe Generation”

Una sera alternativa e divertente per i ragazzi dell’Oratorio salesiano di San Benigno CanaveseSanbe Generation“. Lunedì 18 novembre alle 20.30 è “sbarcato” infatti a San Benigno l’attore comico del web Edoardo Mecca.

Originario di Venaria Reale, Edoardo è ormai un personaggio affermato sul web, capace di affascinare i giovani. Laureato al DAMS di Torino in “Storia del teatro e teoria ed arte dell’attore teatrale”, lavora da diversi anni sulla comunicazione online, i suoi canali sono seguiti complessivamente da 800 mila followers, molti suoi video hanno superato ormai milioni di visualizzazioni ed ha partecipato a diverse trasmissioni televisive nazionali.

Nel 2017 Edoardo Mecca debutta con lo spettacolo teatrale “Avrei soltanto voluto” incentrato sulla tematica del bullismo e del cyberbullismo in scuole e teatri italiani.

Una serata con un mix di divertimento, serietà ed emozioni uniche portate nella chiesetta dell’Oratorio di Sanbe dal carisma di questo ragazzo umile quanto professionale che ha saputo trattare temi attuali e delicati riguardanti i social e le sue insidie, ma mettendo anche a disposizione dei ragazzi le sue doti comiche e teatrali con una performance alternativa, quando recitata, della canzone-simbolo di Sanbe “Un sogno vivrò” e svariate imitazioni da Tiziano Ferro a Massimiliano Allegri, da Marco Mengoni a Christian De Sica, passando attraverso tutti i dialetti italiani.

Una serata ricca di risate e dall’atmosfera familiare, con l’augurio di rincontrare in futuro il giovane comico sul palco di Sanbe Generation.