Bra: all’Istituto Salesiano è entrato in azione uno spartineve “da riciclo”

Dal sito Idea Web Tv la notizia di uno spartineve creato da un insegnante del CFP di Bra.

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Le copiose nevicate dei giorni scorsi, anche, a Bra hanno innevato i cortili dell’Istituto Salesiano di viale Rimebranze. Per ripulire tutti gli spazi, i Salesiani braidesi hanno messo in azione uno spartineve assemblato “in casa”.

Grazie al brevetto del prof. Gianfranco Morra, docente di meccanica d’auto presso il nostro CFP. Con un lavoro lungo è riuscito a realizzare questo prototipo, con la collaborazione dei colleghi e degli allievi. Il risultato è stato un assemblaggio di quattro parti, con materiale di recupero: la carrozzeria di una Ypsilon 10 in rottamazione, il motore di un Ducato, il telaio di un fuoristrada e una lama pluridirezionale. Dopo molti tentativi, il prototipo ha avuto il suo collaudo. Negli ampi cortili dell’Istituto, ha dato ottima prova di sé: agile, affidabile ed efficace. Un utilizzo che sarà limitato ai nostri spazi interni, perchè difficilmente la Motorizzazione ne consentirebbe un utilizzo in luoghi pubblici. Complimenti professore per l’ottimo lavoro!“, hanno commentato dall’Istituto Salesiano.

 

Salesiani Agnelli: l’articolo del Bollettino Salesiano dedicato all’Istituto

Si riporta di seguito l’estratto dell’articolo del Bollettino Salesiano del mese di dicembre dedicato all’Istituto Salesiano dell’Agnelli, con la presentazione di Don Claudio Belfiore, direttore dell’opera.

C’era una volta l’Agnelli… Così avrei potuto iniziare quest’articolo, se l’Agnelli (così viene familiarmente chiamato l’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino dai genitori e dai giovani che lo frequentano) fosse un ricordo del passato. E invece c’è ancora. E gode di ottima salute. Ve ne parlo io, che sono l’ultimo arrivato.

Don Claudio Belfiore

Ho conosciuto i salesiani 42 anni fa, nel 1978, ne sono rimasto affascinato e sono diventato salesiano nel 1984. Ho girato diverse case salesiane, dentro e fuori Torino: San Luigi, Valdocco, Martinetto, San Paolo, e poi otto anni a Cuneo e dieci a Roma. Fino a due anni fa però non ero mai stato all’Agnelli. Ne avevo sentito parlare e lo osservavo da lontano con una certa soggezione, anche perché porta un nome che a Torino ha un peso storico e sociale notevole.

Benedetta fu l’obbedienza (così noi salesiani chiamiamo l’atto con cui i nostri superiori ci assegnano una nuova casa o un nuovo incarico) con cui don Enrico Stasi, allora Superiore del Piemonte salesiano, mi mandò in questa casa al rientro dal mio servizio a Roma. E dal mio arrivo all’Agnelli, in pieno agosto, con tanto di dodici bagagli tra zaino, borsoni, scatole e baule, non ho più smesso di stupirmi e di apprezzare la bellezza e la vivacità di questa casa. Proverò a descriverne una parte, ma dovrete accontentarvi di queste poche pennellate, non potrò dire tutto. Nel parlare dell’oggi seguirò l’ordine storico, con riferimento al periodo in cui sono nate le diverse attività dell’Agnelli.

L’Opera comincia a esistere nel 1938 con la posa della prima pietra, frutto dei colloqui e degli scambi tra il senatore Giovanni Agnelli, nonno del più recente Gianni Agnelli, presidente della FIAT (ora inglobata in FCA) e il Rettor Maggiore don Pietro Ricaldone, quarto successore di don Bosco. I loro desideri si incontrano e si trovano d’accordo su due aspetti: fare qualcosa per i giovani operai e per il ceto popolare, e allo stesso tempo istituire un’opera in ricordo del figlio Edoardo Agnelli, morto tragicamente in un incidente aereo.

#Greenmonviso: nuovo progetto di formazione sul clima al Cnos Fap di Saluzzo

Pubblichiamo un articolo del Corriere di Saluzzo sul progetto “Project for future #Greenmonviso” sul cambiamento climatico.

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SALUZZO – Si chiama “Project for future #Greenmonviso” il nuovo progetto didattico-formativo biennale finanziato dalla Fondazione Crc, all’interno del bando “Didattica Nuova” (Educazione ambientale). La candidatura progettuale è stato presentata dall’ente salesiano di formazione professionale Cnos Fap, con la collaborazione dell’Istituto Soleri Bertoni. «L’iniziativa prevede un ciclo di incontri con 6 tematiche legate al cambiamento climatico sul territorio di riferimento, in questo caso il saluzzese – spiega Paolo Trucco, progettista del Cnos Saluzzo -; si va dalla formazione per i docenti delle due istituzioni scolastico-formative alle lezioni in aula per i ragazzi, dalle applicazioni pratiche fino alle visite didattiche. Tra i temi affrontati ci sarà il riciclo dei rifiuti e l’uso consapevole delle risorse, l’acqua, i fiumi e gli ecosistemi montani, la conoscenza del territorio, con focus sul Monte Bracco, il cambiamento climatico». Il progetto è appoggiato da diverse istituzioni ed associazioni del territorio: il Comune di Saluzzo, il Comune di Barge, il Parco del Monviso, l’associazione Vesulus, l’EnviPark di Torino.

 

Don Bosco Châtillon: Carlo Vancheri tra i nuovi Maestri del Lavoro

Tra i nuovi Maestri del Lavoro della Valle d’Aosta per l’anno 2020 si trova Carlo Vancheri, vice preside e insegnate all’Istituto Salesiano Don Bosco di Châtillon. Di seguito l’articolo pubblicato su il Gazzettamatin di oggi.

L’onorificenza, che ha riguardato anche Renato Gontier (Iseco SpA) e Francesco Schimizzi (Associazione maestri di sci), è stata istituita nel 1967 ed è conferita dal Presidente della Repubblica per premiare “singoli meriti di perizia, laboriosità e buona condotta morale dei lavoratori dipendenti di imprese pubbliche o private“.

Bra: panettoni e dolci braidesi preparati dagli allievi del Cfp

Pubblichiamo l’articolo della Gazzetta d’Alba sull’iniziativa della preparazione dei dolci natalizia da parte degli studenti del CFP di Bra.

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BRA Ricca e soprattutto gustosa la produzione degli allievi del corso agroalimentare del Cnos-Fap della scuola salesiana braidese, diretta dal professor Valter Manzone.

Con i formatori Tommaso Elia, Giacomo Raffreddato e Claudio Vaira, gli studenti delle classi dalla prima alla terza, insieme ad altri ragazzi fuori dall’orario curricolare e fermatisi al Centro di formazione professionale con il consenso dei genitori fino al pomeriggio inoltrato, hanno prodotto squisiti panettoni con cioccolato, uvetta e canditi, Braidesi al rum, maraschino e nocciola, pastiglie di vari sapori.

Si è partiti come una vera e propria panetteria-pasticceria alle sei di un giovedì mattina, effettuando gli impasti e poi tutte le altre fasi, dal taglio alla pesatura, seguita dal riposo, la lievitazione in una nuova cella acquisita poco tempo fa, la cottura in forno per 40 minuti, la copertura di ogni panettone con il cioccolato e la granella di zucchero e il confezionamento. Una realtà quella della pasticceria che è un fiore all’occhiello del Centro di formazione professionale presente all’Istituto Salesiano braidese.

Dall’oratorio salesiano Michele Rua parte «Omnia Torino»

Dall’oratorio salesiano Michele Rua parte “Omnia Torino“: un gruppo di professionisti under 30 che intende indagare sulle cause che spingono i giovani a lasciare il capoluogo piemontese per altre città italiane o per l’estero.

Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato su La Voce e il Tempo a cura di Stefano Di Lullo.

Sei giovani studiano le grandi periferie (per svegliare la politica)

Barriera di Milano – Dall’oratorio salesiano Michele Rua parte una ricerca sui grandi problemi irrisolti. Ad avviarla «Omnia Torino», un gruppo di professionisti under 30 che intende indagare, in particolare, sulle cause che spingono i giovani a lasciare Torino

Una città senza giovani muore e non ha futuro. Una considerazione, suffragata dai dati del recente Rapporto Rota e dell’Istat, che ha portato sei giovani torinesi professionisti, tutti sotto i 30 anni, ad avviare «Omnia Torino», un gruppo che intende indagare in particolare sulle cause che spingono i giovani a lasciare il capoluogo piemontese per altre città italiane o per l’estero. Una ricerca che parte dai territori di periferia dove si annidano criticità e problematiche che, nonostante gli slogan delle istituzioni, rimangono irrisolte, dalla carenza di centri culturali e aggregativi, all’elevato tasso di disoccupazione giovanile che cresce proprio nelle periferie, al problema dei neet, i giovani che né studiano né lavorano.

Ed ecco il proposito di prendere in mano la propria città non attraverso una protesta sterile ma grazie ad un lavoro di ricerca e documentazione da cui formulare proposte concrete da presentare alla futura classe dirigente di Torino anche in vista delle elezioni comunali della prossima primavera.

Il lavoro è partito dal quartiere multietnico di Barriera di Milano ed in particolare dall’oratorio salesiano Michele Rua (via Paisiello 37) dove si concentrano progetti virtuosi che accompagnano a tutto campo i ragazzi fragili verso l’autonomia e allo stesso tempo vengono offerte occasioni di confronto per i giovani universitari e lavoratori nella propria vita accademica e professionale.

«L’idea di avviare il gruppo», sottolinea il fondatore, Alessandro Regge, 29 anni, consulente di progetto, «è nata durante i mesi del primo lockdown in cui abbiamo visto aumentare a dismisura le difficoltà per i giovani e, nonostante la crisi terribile che si profila per tutto il Paese, abbiamo voluto immaginare il futuro di Torino e della Città metropolitana e capire come poter azionare oggi una retromarcia rispetto alla decadenza attraverso dei metodi di ricerca in base alle nostre competenze».

In primo luogo i promotori di «Omnia Torino» propongono dei questionari ai propri coetanei:

«vogliamo cercare di capire», affermano, «qual è il sentiment dei giovani su un problema ormai annoso documentato dai diverse autorevoli indagini: la costante migrazione delle nuove generazioni dal capoluogo piemontese. Da queste analisi intendiamo mettere in evidenza criticità e soluzioni da proporre alle forze produttive e alle istituzioni cittadine che governeranno la città nei prossimi anni».

La ricerca, dopo interviste ai sacerdoti, agli educatori e ai giovani che frequentano l’oratorio Michele Rua, nelle prossime settimane, coinvolgerà scuole e associazioni di Barriera di Milano. Un’indagine che intende registrare la «voce» dei giovani dei quartieri torinesi di periferia, da nord a sud e da questa voce disegnare il futuro della città.

«Non ci piace utilizzare il termine ‘periferie’», evidenzia Regge, «perché allude ad una separazione da un centro non bene identificato ma è certo che in quelle zone si concentrano quelle emergenze da prendere di petto perché non c’è più il tempo di rimandare. E noi giovani non possiamo intravvedere la nostra città che amiamo senza un futuro possibile per le nuove generazioni».

In particolare il gruppo proverà a capire se e come la pandemia abbia inciso ulteriormente sul movimento di uscita dalla città ricercando le motivazioni profonde che stanno alla base del fenomeno.

L’emergenza sanitaria ha però sviluppato nuovi settori che certamente la città dovrà saper far fruttare a beneficio della comunità e, in particolare, dei giovani. Proprio sotto la Mole troverà sede l’Istituto italiano per l’Intelligenza artificiale, certamente una grande opportunità per le giovani generazioni a servizio del bene comune.

Il metodo di lavoro del gruppo di ricerca si sviluppa su sette aree: agroalimentare e benessere, cultura diffusa, innovazione sociale e imprese, mobilità sostenibile, Torino capitale verde, Torino in Europa, tutela e diritti.

«L’iniziativa», sottolinea don Mauro Zanini, salesiano, direttore dell’oratorio Michele Rua, «da una parte coglie appieno l’invito di don Bosco ad essere ‘buoni cristiani e onesti cittadini’ dall’altra interroga la comunità civile ed ecclesiale sulla necessità di ascoltare i giovani e renderli veramente protagonisti. Questi giovani, infatti, ascolteranno i loro coetanei e con un metodo di ricerca serio si porranno come massa critica per portare l’opinione della gioventù torinese agli attori del territorio. Volentieri abbiamo dato credito al loro progetto che ha scelto di partire dall’oratorio, la casa dei giovani».

Per informazioni sulle attività del gruppo: pagina Facebook «Omnia Torino» (dove a breve saranno pubblicati i primi risultati della ricerca) o mail omniatorino@gmail.com.

Fondo di Solidarietà a sostegno di TechPro2

Sul siti di BorsaItaliana, La Repubblica e La Stampa viene riportato un articolo in merito al progetto TechPro2, nato da CNH Industrial e CNOS-FAP, che ha recentemente ricevuto il sostegno del Fondo di Solidarietà a supporto delle persone e dele comunità locali colpite dagli effetti della pandemia. Di seguito il testo integrale della notizia:

TechPro2, il progetto nato piu` di 10 anni fa dalla collaborazione di CNH Industrial, Fiat Chrysler Automobiles e CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane Formazione Aggiornamento Professionale), ha recentemente ricevuto anche il sostegno del Fondo di Solidarieta` promosso da CNH Industrial, che ha destinato 2 milioni di dollari per progetti che supportino in particolare le persone e le comunita` locali colpite dalla pandemia di Covid-19.

Grazie a questo ulteriore impulso, che ha per obiettivo l’educazione scolastica (una delle tre aree di intervento identificate per il finanziamento dei progetti), – fa sapere CNH Industrial in una nota – e` stato possibile inaugurare un nuovo corso di formazione in collaborazione con il Centro di Formazione Professionale e l’istituto salesiano “Maria Ausiliatrice” di Fossano.

Lo scopo principale del programma TechPro2 e` quello di formare studenti tra i 14 e i 18 anni. A livello globale, dal 2008 a oggi, sono quasi 2300 i ragazzi e le ragazze che hanno potuto beneficiare dei vantaggi di questo programma. La formazione – spiega la nota – prevede una parte teorica e una pratica con tirocini mirati. TechPro2 si pone il duplice obiettivo di indirizzare questi giovani verso un futuro concreto dal punto di vista professionale e di potenziare la qualita` dell’assistenza tecnica specializzata.

Nel dettaglio il nuovo corso di Fossano rivolgera` una particolare attenzione alla gamma dei modelli a trazione alternativa, in particolare a Gas Naturale Liquefatto (GNL), e lo sviluppera` grazie a Iveco, brand del gruppo CNH Industrial, leader nelle trazioni alternative e nella tecnologia del gas naturale, che produce e commercializza un’ampia gamma di veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti. Iveco – sottolinea CNH Industrial – fornira` le competenze tecniche, le attrezzature, gli strumenti di diagnosi e i mezzi grazie ai quali gli studenti potranno ampliare e approfondire le loro conoscenze nel campo della prevenzione e della manutenzione. Oggi l’Italia puo` contare su circa 80 stazioni di rifornimento per il GNL, un primato in Europa, indice di una crescente penetrazione sul mercato dei veicoli a gas naturale per il trasporto a lungo raggio e della conseguente necessita` di aumentare la relativa assistenza tecnica.

 

La pandemia non può fermare gli aiuti a chi ha bisogno

Viene pubblicato sul sito dell’Osservatore Romano una notizia pubblicata in data 5 dicembre in cui vengono raccontati una serie di progetti Salesiani e del loro impegno per portare aiuti umanitari nonostante la crisi della Pandemia. Si ringrazia l’autore Francesco Ricupero e si riporta di seguito il testo integrale della notizia:

Articolo di Francesco Ricupero

«Per salvarci tutti insieme non si può fare a meno del volontariato. La pandemia non può e non deve fermare la nostra attività, anzi ci offre ulteriori stimoli per andare avanti e aiutare chi ha bisogno in questo particolare momento di emergenza sanitaria e sociale che sta affliggendo l’intero pianeta»: è quanto dichiara a «L’Osservatore Romano» Nico Lotta, presidente del Volontariato internazionale per lo sviluppo (Vis) l’Ong salesiana che, oltre ad occuparsi di cooperazione e solidarietà internazionale, promuove e organizza attività di sensibilizzazione, educazione, formazione per lo sviluppo e la cittadinanza globale.

Attualmente il Vis sta portando avanti 83 progetti di cooperazione internazionale con 215 persone, tra operatori di sviluppo e staff locale, impegnate in prima linea in 40 Paesi del sud del mondo, nonostante la pandemia da covid-19 che ne rallenta le attività. L’organizzazione, nata nel 1986 su iniziativa del Centro Nazionale Opere Salesiane (Cnos), si ispira al messaggio di san Giovanni Bosco e al suo sistema educativo preventivo. «Insieme, per un mondo possibile» indica l’intenzione di fare rete in Italia, in Europa e nel resto del mondo per migliorare le condizioni di vita delle bambine, dei bambini, dei giovani in condizioni di vulnerabilità e delle loro comunità, nella convinzione che attraverso l’educazione e la formazione si possano combattere alla radice le cause della povertà estrema. Gli interventi del Vis puntano su diversi ambiti: ambientale con la promozione di modelli di sviluppo sostenibile rispettosi della biodiversità e in grado di contribuire a contrastare gli effetti del cambiamento climatico in Albania, Eritrea, Senegal, Ghana ed Etiopia; nella protezione dell’infanzia, con supporto psico-sociale, promozione ed emancipazione per le bambine, i bambini e i giovani più vulnerabili, le loro famiglie e le comunità, in particolare in Africa e in America Latina; con l’educazione e la formazione professionale per combattere alla radice le cause della povertà, come strumenti chiave per un vero sviluppo di persone e comunità; con aiuti umanitari e sostegno e sviluppo della resilienza delle comunità più fragili, colpite da calamità naturali o dalle conseguenze dei conflitti. Infine, nella prevenzione della migrazione irregolare attraverso progetti integrati di sensibilizzazione, informazione e di sviluppo locale. Al riguardo, Nico Lotta ricorda l’iniziativa di sensibilizzazione Stop Tratta, che insieme a Missioni Don Bosco punta alla realizzazione di una campagna di comunicazione alternativa volta ad informare le popolazioni che vivono nelle aree rurali. «Purtroppo — spiega il presidente del Vis — ci sono ancora tanti giovani che non sanno a cosa vanno incontro affidandosi a persone senza scrupoli per raggiungere l’Europa nella speranza di trovare un lavoro. I trafficanti chiedono sempre più soldi lungo la strada. Continuamente. E il debito dei migranti cresce. Noi, grazie ai volontari e ai missionari salesiani, cerchiamo di raggiungere le aree più remote per far arrivare la giusta informazione e mettere in guardia tanti giovani disperati».

Quest’anno, in occasione della Giornata internazionale del volontariato, le Nazioni Unite hanno scelto lo slogan «Together We Can Through Volunteering» e come logo un cuore blu che punta a evidenziare il ruolo chiave, ma anche il tema dell’accesso alle cure, dei volontari impegnati in prima linea nelle risposte all’emergenza Covid. «La pandemia — aggiunge Lotta — non ci ha fermati, ma ci ha fatto capire che bisognava riorientare la nostra attività. I volontari del Vis, per lo più giovani che hanno conseguito la laurea e anche un master, sono riusciti comunque a raggiungere i luoghi di destinazione per aiutare, insieme ai sacerdoti salesiani e ai cooperatori, le popolazioni che hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita. Sebbene nei mesi scorsi le Ong siano state oggetto di campagne infamanti — prosegue il nostro interlocutore — siamo comunque riusciti a dare aiuto e sostegno a migliaia di persone. Questo grazie anche alle donazioni istituzionali e ai privati che continuano a credere nelle attività benefiche dei salesiani nel mondo».

All’Agnelli riparte «il Cortile digitale»

La Voce e il Tempo  nell’edizione di domenica 29 novembre pubblica la notizia che racconta delle attività online dell’oratorio Agnelli. Un cortile digitale, quindi, che attraverso delle live su YouTube, racconta le attività dell’oratorio che affiancano tutte le altre svolte in presenza. Si ringrazia il giornalista Stefano di Lullo per la pubblicazione dell’articolo. Di seguito il link al canale YouTube dell’oratorio ed il testo integrale della notizia:

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Articolo scritto da Stefano DI LULLO

Dall’oratorio salesiano Agnelli nel quartiere Mirafiori di Torino (via Sarpi 117) questa settimana è ripartito il «Cortile digitale», che aveva accompagnato la vita oratoriana durante i mesi dello scorso lockdown. L’oratorio, a differenza della scorsa primavera, però non è totalmente chiuso. «Il cortile resta aperto tutti i pomeriggi», sottolinea don Gianmarco Pernice, parroco di San Giovanni Bosco e direttore dell’oratorio, «per attività di studio e laboratorio nel rispetto del distanziamento sociale, con numeri ridotti di partecipanti. Per tutti coloro che non frequentano il cortile fisico abbiamo, quindi, pensato di riattivare il ‘Cortile digitale’». Si tratta della proiezione sul web dell’ambiente educativo che, al di là della pandemia, è punto di riferimento per tutto il quartiere, quel «cortile per incontrarsi fra amici» inventato da don Bosco che è il terreno da cui prende forma il celebre metodo preventivo del santo dei giovani che non lascia nessun ragazzo indietro ma lo accompagna passo passo.

#Comeacrobativersoilcielo è l’hashtag della nuova proposta: ogni settimana viene diffusa sul canale YouTube «Oratorio Don Bosco Agnelli» una puntata live dal cortile, mentre ogni domenica alle ore 10 viene trasmessa la Messa in diretta streaming. Un’intervista a tutto tondo a don Gianmarco, andata in onda nel pomeriggio di lunedì 23 novembre, ha inaugurato la nuova stagione del «Cortile digitale». I video postati su You Tube vengono rilanciati anche attraverso gli altri canali social dell’oratorio: Instagram @oratorioagnelli, Facebook @oratorio.agnelli, Twitter @oratorioagnelli ed anche il nuovo canale Telegram @oratorioagnelli, avviato durante l’isolamento della scorsa primavera. «Durante i video settimanali», spiega don Pernice, «attraverso varie modalità di animazione vengono raccontate le diverse attività portate avanti all’Agnelli, che proseguono sia in presenza che a distanza.

La tecnologia offre l’occasione per allargare il cortile che in questo modo continua ad abbracciare tutti e continua ad essere spalancato a tutti i giovani che, anche nella situazione della pandemia, sono chiamati a costruire il proprio futuro». I sacerdoti della comunità ricordano, infi ne, «che la diretta della Messa domenicale non impedisce, a chi vuole, di continuare a partecipare in presenza ma è un servizio attivato per coloro che sono impossibilitati a recarsi in chiesa». Rimangono invariati gli orari delle celebrazioni in presenza delle ore 8.30, 11.30 e 18.

TFF 2020, Luce sul Piemonte: Torino, la canonizzazione di Don Bosco

Viene pubblicata sul sito de La Stampa un breve ma intenso video dedicato alla canonizzazione di Don Bosco. Si tratta di una delle dodici pillole d’archivio intitolate ‘Luce sul Piemonte‘; brevissimi video, tratti dagli archivi dell’Istituto Luce di Cinecittà, riproposte per il Torino Film Festival data la storica collaborazione tra i due enti. Di seguito il link per guardare il video: