Aperte le iscrizioni al CNOS-FAP di Saluzzo per i corsi per adulti disoccupati – TargatoCN

Si riporta di seguito l’articolo apparso sul giornale TargatoCN.

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Sono aperte le iscrizioni al Cnos-Fap per i corsi di qualifica, riqualifica ed aggiornamento per adulti disoccupati

La formazione è gratuita perché finanziata da Regione Piemonte, Programma GOL e FSE+ dell’Unione Europea. Per chi fosse interessato è necessario contattare la sede per attivare il prima possibile la procedura di iscrizione e valutare insieme qual è il percorso più adatto

 

Alla sede di Saluzzo del CNOS-FAP, la Formazione Professionale Salesiana, sono aperte le iscrizioni ai corsi di qualifica, riqualifica ed aggiornamento per adulti disoccupati.

La formazione è gratuita perché finanziata da Regione Piemonte, Programma GOL e FSE+ dell’Unione Europea.

Per chi fosse interessato è necessario contattare la sede per attivare il prima possibile la procedura di iscrizione e valutare insieme qual è il percorso più adatto.

In relazione alle richieste che ci perverranno, potremo attivare i seguenti corsi:

  • Addetto alle produzioni alimentari – panetteria e prodotti da forno, 500 ore ( di cui 200 di stage);
  • Addetto alle attività ristorative e ricettive – cucina, 500 ore (di cui 200 di stage);
  • Addetto alle attività ristorative e ricettive – sala e bar, 500 ore (di cui 200 di stage);
  • Adeguamento alla transizione verde e digitale – paghe e contributi, 95 ore;

Oltre ai percorsi elencati, la nostra sede potrà valutare anche altri corsi attivabili in base ai laboratori presenti in sede (ristorazione, cucina e sala bar, panetteria, pasticceria, pizzeria, informatica e competenze digitali, taglio e cucito, corsi di lingue)

Per potersi iscrivere occorre ricevere informazioni precise presso il nostro sportello dei servizi al lavoro, il quale, in stretta collaborazione con il Centro per l’impiego di Saluzzo, sarà a disposizione per tutti i chiarimenti e per seguirvi in tutto quello che il bando di finanziamento prevede, dalla scelta del corso alla gestione dello stesso.

Fondazione Opera Don Bosco: un 2023 pieno di entusiasmanti progetti – Politicamentecorretto.com

Si riporta di seguito l’articolo apparso sul sito Politicamentecorretto.com.

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La Fondazione Opera Don Bosco Onlus di Milano conclude il 2023 con entusiasmanti progetti in cantiere che saranno implementati nei prossimi anni.

Guardando al passato, la Fondazione saluta i primi dieci anni di impegno a sostegno dei Salesiani operanti in tutto il mondo per portare conforto, educazione e beni di prima necessità ai più vulnerabili.

In occasione del decimo anniversario, la Fondazione può raccontare i numerosi progetti sostenuti dalla generosità di molti donatori, tutti realizzati secondo un principio che caratterizza l’operare della Fondazione:

«non ci accontentiamo di “mettere una pezza” al problema. Dobbiamo già pensare a “come riparare lo strappo” per superare il problema stesso».

Tra le molteplici iniziative si può ricordare il supporto allo spazio polifunzionale per l’accoglienza degli sfollati interni in Ucraina, un progetto realizzato con il coordinamento degli enti salesiani attivi nella solidarietà internazionale (Fondazione Opera Don Bosco onlus, Opera Don Bosco nel mondo di Lugano, Fondazione Don Bosco nel Mondo di Roma, Missioni Don Bosco di Torino e VIS), che fin dall’inizio del conflitto hanno unito le loro forze per rispondere più efficacemente all’emergenza Ucraina.

Nonostante la persistenza del conflitto in questo Paese, i Salesiani continuano in modo costante a sostenere la popolazione, concentrando particolare attenzione su minori e donne.

La Fondazione Opera Don Bosco Onlus ha fornito supporto con un focus specifico su Leopoli, dove la cittadella di Mariapolis, costruita un anno fa, sta attualmente ospitando quasi mille persone sfollate dalle zone ad est del Paese.

Grazie alla generosità dei donatori, sono stati raccolti e inviati durante l’anno i fondi necessari per sostenere i servizi del campo di Mariapolis a beneficio dei rifugiati.

Affrontando l’emergenza terremoto in Siria, i Salesiani di Aleppo e Damasco hanno immediatamente fornito accoglienza, assistenza e aiuti alla popolazione colpita dal catastrofico terremoto del 6 febbraio scorso.

Dopo i primi interventi di soccorso, grazie ai donatori, e in collaborazione con l’Opera Don Bosco nel mondo di Lugano sono state avviate attività di supporto alla ricostruzione e di sostegno psico-sociale, in particolare per bambini e giovani.

Il Panificio Salesiano di Betlemme, un’istituzione storica con oltre 130 anni di storia, svolge un ruolo cruciale nella vita della comunità locale.

Fondato nel 1891, il panificio ha sempre risposto alle esigenze della popolazione locale.

Inoltre, è stato un luogo di apprendimento del mestiere del fornaio e un mezzo di assistenza caritativa per le persone più bisognose.

Il progetto di sostituzione del forno promosso dalla Fondazione Opera Don Bosco Onlus, è stato avviato con l’obiettivo di migliorare l’efficacia e l’efficienza della produzione del pane.

L’attuale forno, in servizio da più di 20 anni, richiede manutenzione costante, è inefficiente e non soddisfa gli standard di sicurezza sul lavoro.

Grazie alla generosità dei donatori, sono stati raccolti ed inviati € 30.000,00 per il nuovo forno.

La Fondazione Opera Don Bosco Onlus continua così a muovere il cuore di tante persone attraverso progetti umanitari in diverse parti del mondo.

“Grazie alla generosità di coloro che sostengono la nostra missione, siamo riusciti ad affrontare le emergenze e a promuovere lo sviluppo sociale in molte comunità bisognose. Nell’ultimo periodo, la nostra Fondazione ha risposto con impegno alle emergenze umanitarie in diverse regioni, tra cui Siria, Ucraina, Etiopia, Sri Lanka, Myanmar, Repubblica Democratica del Congo, Venezuela. Abbiamo contribuito alla crescita e all’educazione attraverso progetti educativi, di istruzione e formazione professionale in Brasile, Burundi, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, India, Myanmar, Perù, Rwanda. Inoltre, abbiamo promosso progetti agricoli e alimentari per contribuire al sostentamento di tanti bambini, bambine e delle loro famiglie, in Brasile, Etiopia, Ghana, Senegal, Timor Est”

racconta il Presidente Michele Rigamonti.

“La nostra missione non si ferma qui. Continuiamo a ‘muovere il cuore’ di molte persone, incoraggiandole a rendersi presenti in modo concreto a coloro che hanno più bisogno, soprattutto bambini e giovani, offrendo loro opportunità di futuro”

conclude Rigamonti.

Infatti, questi primi dieci anni di attività della Fondazione segnano soltanto l’inizio di un percorso che vuole continuare a crescere e di un progetto destinato a narrare una storia di solidarietà.

Numerosi progetti sono già avviati, mentre molte iniziative di sostegno prenderanno il via e saranno portate avanti nei prossimi anni.

Tra queste, spiccano il progetto “Andiamo tutti a scuola” a Gambella in Etiopia, l’iniziativa “Salute e benessere per le famiglie più bisognose di Tegucigalpa” in Honduras e l’opportunità di sostenere a distanza un’intera comunità di bambini e giovani per un anno in diverse zone del mondo.

Queste sono solo alcune delle molteplici iniziative che vedranno la Fondazione impegnata sul campo nel corso del prossimo anno, con la speranza che sempre più persone possano dirigere il proprio sguardo nella stessa direzione della Fondazione e contribuire a questa grande opera di bene.

Per restare aggiornati sui progetti e scoprire la Fondazione Opera Don Bosco Onlus è possibile visitare il sito: www.operadonbosco.it

Sabato 16 dicembre l’atteso open day di CNOS-FAP Vercelli – Prima Vercelli

Si riporta di seguito la notizia apparsa sul sito Prima Vercelli.

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Sabato 16 dicembre l’atteso open day di CNOS FAP Vercelli

Appuntamento importante per l’orientamento professionale dei ragazzi

Durante il primo Open Day del Centro Professionale CNOS-FAP Vercelli, numerose famiglie hanno talmente apprezzato l’offerta formativa della scuola di corso Giovanni Randaccio 14 da iscrivere subito i propri figli ai corsi per diventare futuri meccanici, meccatronici, barbieri, parrucchiere e idraulici.

Una dimostrazione di qualità nell’insegnamento che vale più di mille parole. A chi fosse dello stesso avviso conviene quindi organizzarsi e venire a visitarci sabato 16 dicembre altrimenti resteranno “solo posti in piedi”.

Durante questi eventi non ci limitiamo a mostrare solo le aule e i laboratori all’avanguardia, condividiamo anche la nostra missione educativa e le molteplici opportunità che la scuola offre.

Le attrezzature del nostro capannone, tra i più grandi e forniti in Piemonte, sono già ben note da decenni mentre le implementazioni sono da dare per scontate, essendo parte integrante dello spirito salesiano: quest’anno, per esempio, si è rinnovata completamente un’aula informatica ed è stata acquistata una nuova stampante 3D.

Il mondo corre veloce, le aziende devono stare al passo e la nostra “palestra” per i loro futuri operai e tecnici ha sempre tutto l’occorrente per farli arrivare preparati alle sfide del futuro.

Durante l’open day il personale del centro e alcuni studenti risponderanno alle domande riguardanti le future possibilità occupazionali, l’orientamento, l’inserimento nel mondo del lavoro, la possibilità di vivere esperienze all’estero e in azienda durante il percorso di studi.

Non bisogna poi dimenticare che il nostro ufficio per i Servizi Al Lavoro costituisce un vero e proprio hub professionale, sia per i ragazzi della scuola dell’obbligo che per gli adulti.

Per tutti i corsi, tranne che per termoidraulica, è attivo anche il 4° anno per l’ ottenimento del diploma professionale e il proseguimento verso il diploma di maturità.

Il CNOS-FAP di Saluzzo presenta l’offerta formativa per il 2024/25 durante gli Open day di dicembre e gennaio – TargatoCN.it

Si riporta di seguito la notizia apparsa su TargatoCN.it.

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Il CNOS-FAP di Saluzzo presenta l’offerta formativa per il 2024/25 durante gli Open day di dicembre e gennaio

Sono aperte anche le iscrizioni ai percorsi di qualifica per giovani e adulti con più di 18 anni. Tutta l’offerta formativa è finanziata interamente da: Regione Piemonte, Fse, Fse plus e progetto GOL

Il CNOS-FAP, Formazione professionale Salesiana della sede di Saluzzo, per l’anno formativo 2024/25 presenta tre percorsi triennali (gratuiti) per giovani 14/24 anni, in uscita dalla terza media:

  • Operatore del benessere – erogazione di trattamenti d’acconciatura;
  • Operatore ai servizi di promozione ed accoglienza;
  • Operatore delle produzioni alimentari- – lavorazione e produzione di pasticceria, pasta e prodotti da forno.

Per coloro che hanno già una qualifica coerente si presenta il corso gratuito annuale da:

  • Tecnico dell’acconciatura, corso che rilascia Diploma Tecnico e abilitazione professionale.

Per effettuare la pre-iscrizione e per visionare i laboratori abbiamo istituito alcune giornate di Open Day, nelle date:

  • 15 Dicembre pomeriggio con orario 14/17;
  • 16 Dicembre mattino con orario 9/13;
  • 10 Gennaio pomeriggio con orario 14/17;
  • 18 Gennaio pomeriggio con orario 14/17.

Sono aperte anche le iscrizioni ai percorsi di qualifica per giovani e adulti con più di 18 anni.

Tutta l’offerta formativa è finanziata interamente da: Regione Piemonte, Fse, Fse plus e progetto GOL.

Per informazioni: CNOS-FAP, via Griselda, 8 | 0175248285 | info.saluzzo@cnosfap.net

Il cardinale Artime alla Consolata – La Voce e il Tempo

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Voce e Il Tempo, foto a cura di Danny Di Girolamo.

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Lunedì 4 dicembre il Santuario della Consolata ha ospitato l’incontro con il Rettore Maggiore dei Salesiani, il cardinale Ángel Fernández Artime, sul tema “Giovani oggi, la grande sfida educativa”.

L’appuntamento con il cardinale Artime ha chiuso il ciclo autunnale di incontri pubblici organizzati alla Consolata dal Santuario e La Voce e Il Tempo.

Foto a cura di Danny Di Girolamo, gallery completa sul sito al seguente link:

 

 

Il Cammino di Don Bosco – Studio Aperto

L’edizione di Studio Aperto (Italia 1, Mediaset Infinity) del 6 dicembre 2023 ha dedicato un servizio a cura di Beppe Gandolfo al Cammino di Don Bosco, l’itinerario escursionistico che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino porta fino al Colle Don Bosco, passando per le colline Chieresi.

Lungo poco più di 160 km, il percorso si dirama lungo tre vie:

  • Il Cammino alto, che passa per la Basilica di Superga, l’Abbazia di Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco.
  • Il Cammino medio, che attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino, passando per il Lago di Arignano.
  • Il Cammino basso, che tocca i parchi della collina torinese, Pecetto Torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti.

I sacerdoti che aiutano i giovani in difficoltà – La Voce Alessandrina

Si pubblica di seguito la notizia apparsa su La Voce Alessandrina.

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La testimonianza di don Mauro Mergola del Centro Don Bosco di Alessandria

Don Mauro Mergola è un sacerdote salesiano della parrocchia di San Giuseppe Artigiano, che si trova all’interno del Centro don Bosco in corso Acqui 398 ad Alessandria.

Una realtà importante, non solo per il quartiere Cristo ma per l’intera città, che si occupa di formazione, accoglienza e supporto. Con uno sguardo particolare rivolto ai giovani e alle famiglie in difficoltà.

Don Mauro, ci racconta le attività che svolgete al Centro don Bosco?

«Il Centro don Bosco offre un servizio pastorale a ogni tipo di persona, in modo prevalente ai giovani. E l’oratorio è il primo ambito: siamo aperti dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e alla domenica dalle 15 alle 19. Nei giorni feriali, dalle 15 in poi, l’oratorio è anche aperto per i ragazzi delle medie per lo svolgimento dei compiti e miglioramento del metodo di studio. Secondo la logica di don Bosco, accogliamo ragazzi di ogni credo religioso. Sempre con il presidio, la presenza dei salesiani, con l’aiuto dei volontari e una educatrice. L’oratorio è anche un servizio di formazione, a livello scolastico e di vita cristiana. E da quest’anno, soprattutto con i ragazzi del post-cresima, si è creata una bella collaborazione anche con le altre parrocchie dell’unità pastorale Cristo, ovvero San Giovanni Evangelista e San Baudolino. Infine, l’oratorio è uno “stile” che passa anche attraverso l’attività sportiva dell’Asd Don Bosco».

Con uno sguardo rivolto ai giovani più in difficoltà.

«L’attenzione ai giovani più poveri passa anche attraverso la San Vincenzo, autonoma dall’ente Don Bosco ma in sinergia con l’oratorio, e la parrocchia interviene a sostegno delle famiglie, soprattutto laddove ci sono minori e giovani in difficoltà. Si passa, quindi, dall’assistenza alla formazione, per giungere alla ricerca di una autonomia: dalla consegna del pacco viveri al contributo per le bollette, avendo un occhio attento che i disagi della famiglia non ricadano sui giovani. Perché possano avere una opportunità per venire fuori da una situazione di precarietà, e a volte di indigenza».

Da voi si fa anche formazione. Ci parla del CNOS-FAP?

«Il CNOS-FAP è una associazione autonoma, l’ente promotore è la congregazione salesiana, il soggetto che promuove l’iniziativa in questo centro è l’oratorio che svolge un servizio di formazione professionale, di orientamento per i ragazzi. Il 99% proviene da Alessandria o paesi limitrofi. Questi anni offrono agli studenti un percorso formativo che ha cura della loro persona a 360°. Questi giovani rientrano, come diceva don Bosco, tra i ragazzi più fragili e a rischio di finire nel disagio, nella devianza e nella criminalità. E, tra questi, c’è un incremento di ragazzi minori non accompagnati. Il CNOS-FAP, allora, fa da collettore per questi giovani che sono “borderline” e offre loro un accompagnamento, affinché possano avere una prospettiva per il loro progetto di vita».

Qual è l’aiuto dell’8xmille?

«L’8xmille sostiene le attività della parrocchia, intestata a San Giuseppe Artigiano. Quest’anno abbiamo fatto una richiesta, attraverso la Diocesi, per la ristrutturazione dei locali della casa parrocchiale, degli uffici, del salone e dell’abitazione dei sacerdoti. Per poter migliorare il nostro servizio, che il Centro Don Bosco offre non solo alla parrocchia e al quartiere Cristo, ma anche alla Chiesa locale».

Oratorio: palestra di vita – La Vita Casalese

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Vita Casalese.

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Oratorio: palestra di vita

L’esperienza salesiana con lo stile di don Bosco raccontata dal parroco

“Se don Bosco fosse qui, oggi, ora, cosa direbbe ai ragazzi del cortile? Come so farebbe prossimo a loro?”.

Questo è l’interrogativo che muove ogni giorno il prezioso lavoro educativo che anima e fa da sfondo alla quotidianità oratoriana del Valentino di Casale, nella persona del Responsabile, don Alberto Lagostina, e degli educatori e animatori che condividono con lui il sogno di don Bosco.

Come fotografare la realtà di Oratorio nel 2023?

Dai tempi del nostro Santo fondatore la realtà è profondamente cambiata, e velocemente soprattutto in questi ultimi anni.

La pandemia ha poi ulteriormente messo alla prova il desiderio di socializzazione delle nuove generazioni, accentuando in maniera preoccupante la tendenza al “ritiro sociale” che ormai è divenuta un fenomeno oggetto di studio e di riflessione sociologica ed educativa.

Ma i desideri, i sogni, i dubbi che agitano questi giovani cuori sono gli stessi dei ragazzi che don Bosco intercettava nella Torino dell’800: là prevaleva una povertà materiale e il miraggio della grande città che attirava i giovani ben presto si rivelava una realtà di fatica, delusione e sfruttamento… oggi le povertà sono diverse: in primis i valori, messi costantemente in discussione da una società in cui sembra che tutto sia lecito e giustificabile.

Altro fenomeno in costante crescita l’abbandono scolastico da parte di quei ragazzi (e delle famiglie) che non riescono a dare la giusta priorità all’istruzione e non la considerano uno strumento importante per costruire il proprio futuro.

Chi sono i ragazzi che frequentano l’Oratorio oggi?

Sono in aumento i più giovani che appartengono alla fascia delle scuole medie. A loro proponiamo, oltre agli spazi di gioco come cortile, campi, sala giochi, anche il doposcuola educativo Oltrescuola, in collaborazione con le scuole del territorio, che ci segnalano chi ha più bisogno.

E poi la sportiva, rinata in questi ultimi anni, con il calcio che coinvolge una cinquantina di bambini e ragazzi e propone un’esperienza diversa, in cui non prevale l’agonismo e la competizione esasperati, ma l’obiettivo di costruire gruppo, di divertirsi, di crescere insieme.

Ci sono poi i “grandi”, adolescenti che frequentano le scuole professionali che vengono a giocare con gli amici, magari per passare un po’ di tempo prima di riprendere il pullman per tornare a casa dopo la scuola, ma anche diversi ragazzi che non studiano e non lavorano, per i motivi di cui sopra.

Con tutti, ma in particolare con loro, si cerca di costruire una relazione di fiducia che li aiuti a riscoprire le proprie capacità e attitudini e a recuperare un minimo di progettualità rispetto al presente e al futuro.

Si raccolgono i loro dati personali e si rilascia un semplice tesserino, che crea senso di appartenenza e li responsabilizza rispetto all’uso delle strutture a disposizione, superando l’anonimato.

La nostra Opera inoltre comprende da anni l’esperienza delle comunità per minori, italiani e stranieri non accompagnati, e il centro diurno: anche per loro l’Oratorio rappresenta una vera e propria palestra quotidiana di relazione, di scambio, di condivisione, per cominciare o riprendere rapporti sani di amicizia.

Come rendere l’intervento educativo sempre più efficace?

Sicuramente il lavoro di rete e la collaborazione con Enti e Istituzioni rappresenta il presupposto indispensabile per progettare e portare avanti interventi il più possibile personalizzati e di effettivo sostegno alle esigenze espresse, sia dai minori che dai nuclei familiari.

La presenza di educatori formati e competenti fa la differenza: è un investimento che richiede energie e risorse (anche economiche) non indifferenti, e a volte vorremmo fare di più… ma siamo convinti che costruire e custodire relazioni basate su fiducia e ascolto sia l’approccio più giusto e promettente.

Don Bosco oggi starebbe così in mezzo ai suoi ragazzi.

L’Oratorio don Bosco, in corso Valentino 66, è aperto da lunedì a sabato dalle 16.30 ale 18.30.

 

Bel premio ai futuri pasticceri di San Benigno – Il Risveglio Popolare

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Il Risveglio Popolare.

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Complimenti ai ragazzi della classe terza cucina del Centro di formazione professionale CNOS-FAP di San Benigno che, guidati dal loro insegnante Massimiliano Maraschiello, hanno vinto il primo premio al concorso ” Intortaci “, proposto in occasione della fiera espositiva Mondoapanna alla Reggia di Stupinigi.

Il concorso era rivolto a tutti gli studenti delle scuole alberghiere e scuole di formazione di indirizzo enogastronomico o di arte bianca della Regione Piemonte, invitati a cimentarsi nella creazione di un dolce-simbolo di questa prima edizione.

Alle scuole partecipanti è stato chiesto di preparare due torte identiche da 8 porzioni da portare alla degustazione della giuria.

Sono stati considerati: estetica, gusto, materie prime, coerenza con il nome, preparazioni.

Alla conclusione della giornata, lo scorso 17 novembre alla palazzina di Caccia, è stata dichiarata vincitrice la classe 3a B di San Benigno.

Una bella soddisfazione per l’insegnante e per gli allievi, che hanno così dimostrato il buon livello di preparazione della loro scuola professionale.

Quattordici mestieri e 350 ragazzi nella casa di don Bosco a Valdocco – Il Sole 24 Ore

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Il Sole 24 Ore a cura di Filomena Greco.

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Più di 350 ragazzi che imparano un mestiere in quella che è stata la “casa” di don Giovanni Bosco, nel cuore della Torino dei Santi, alla Consolata.

«Qui ci sono quegli allegri tamarri dei grafici, lì ci sono gli elettricisti, in divisa vedi i panettieri e i cuochi»

descrive sorridendo Giuseppe Puonzo che segue la comunicazione e il marketing per CNOS-FAP, l’ente per la formazione professionale dei Salesiani.

Anche lui, come molti, ha deciso di “cambiare vita” per dedicarsi ad una avventura che va al di là del lavoro.

Suona la campanella, al bar c’è la merenda preparata dai compagni nei laboratori di cucina tirati a lucido. Il cortile al centro, le aule intorno.

Per i ragazzi che si formano nella sede della Consolata il tempo scuola è un tempo lungo, grazie ai rientri e alle attività, e questo aspetto molto spesso rappresenta una chiave importante per motivarli, tenerli in un ambiente sicuro e familiare e aiutarli ad andare avanti.

«Abbiamo spesso ragazzi fragili, per questo servono regole molto chiare, ma in un clima familiare»

aggiunge Puonzo. Con un principio forte che tutti ripetono come un mantra:

«Qui non diciamo di no a nessuno».

E con un metodo di formazione che parte da una

«capacità diversa dei nostri allievi di imparare – spiega il direttore Fabrizio Berta – gli si offre una opportunità diversa perché un sistema formativo completo deve essere inclusivo e non dare a tutti la stessa cosa in ingresso, ma dare la stessa opportunità in uscita».

Si lavora dunque sui metodi di apprendimento più adatti alle diverse capacità e inclinazioni, si parte dall’esperienza per ricavare conoscenza e competenza, in base a unità didattiche di apprendimento.

Altro pilastro è l’esperienza in azienda, con percorsi di alternanza e apprendistato duale.

Infine, terzo aspetto essenziale è il lavoro sulle competenze, al di là di voti e giudizi.

«Questi sono i principi su cui si basa il lavoro degli Its e, in generale, la formazione terziaria professionalizzante»

conclude Berta. Percorsi, quelli legati alla formazione professionale, che portano all’autonomia, al lavoro, ma che spesso accendono nei ragazzi la voglia di continuare a studiare, come Pamela che è diventata parrucchiera, poi ha fatto il servizio civile, ha deciso di studiare Scienze dell’Educazione e oggi fa esperienza come educatrice.

«In un contesto di inverno demografico – aggiunge Carlo Vallero responsabile della pianificazione e dello sviluppo – davvero tutti noi siamo proiettati a non lasciare indietro nessuno. Tra l’altro le aziende chiedono 10 profili e noi possiamo offrirne due. È necessario dunque lavorare sulla dispersione scolastica e sulla fascia dei Neet, che in questa area ha numeri tremendi».

Nei corsi professionali organizzati in tutta Italia dai CNOS-FAP – 13 sedi in Piemonte, con 3.500 ragazzi, ma la presenza è diffusa in tutto il mondo con 40mila studenti – ci si forma fino ai 16 anni (età dell’obbligo scolastico), con la possibilità di un quarto anno formativo, seguendo i dettami della “Intelligenza nelle mani” tanto cara a don Bosco, con il 70% di formazione fatta in laboratorio o in stage, il resto in aula.

Quattordici i mestieri, nelle aree Food, Industria e Beauty.

«Sono 9mila le aziende presenti nel nostro database, con cui collaboriamo per le attività formative e per l’inserimento lavorativo dei ragazzi, dalle multinazionali fino ai singoli artigiani»

dice il direttore, Fabrizio Berta. Due i piani di collaborazione con le imprese, uno a livello nazionale, grazie ad accordi con aziende leader dal punto di vista tecnologico, un secondo locale, con reti miste costituite da aziende medie e piccole.

Il CNOS-FAP lavora nella formazione professionale con la Regione Piemonte dal 1978. Tra i mestieri ce n’è uno che forse più degli altri rimanda alla storia di don Bosco ed è quello di tipografo, oggi adattato grazie alle tecnologie più moderne, che si affianca al nascente Polo grafico, iniziativa che punta a diventare vera e propria impresa formativa, in collaborazione con le aziende del polo grafico di Torino.

Sui mestieri metalmeccanici, racconta Berta,

«abbiamo tenuto duro in passato, mantenendo nove corsi, e oggi davvero assistiamo ad una esplosione di richieste grazie a Industria 4.0, c’è stata una grande riscoperta».

In alcuni casi dunque serve guardare al di là della contingenza di mercato e attivarsi per rendere alcuni territori o filiere attrattive per giovani e lavoratori.

L’impresa formativa dei Salesiani, numeri alla mano, si può considerare una esperienza di successo, con un forte posizionamento sull’apprendistato duale, con oltre il 90% di successo formativo sia che si tratti di percorsi lavorativi sia che si consideri la scelta di proseguire gli studi.

E così capita che “l’ultima spiaggia” come spesso è considerata la formazione professionale diventi davvero una occasione di riscatto sociale grazie ad un mix di competenze, autostima e motivazione personale.

L’esperienza dei Salesiani nella formazione ha contribuito al successo di diversi percorsi formativi anche per target più adulti, si pensi alla formazione di oltre 500 addetti di Leonardo nella fabbrica di Cameri o all’esperienza legata all’ex Moi, con i percorsi di qualificazione professionale e di inserimento lavorativo per le persone straniere da anni residenti in quegli spazi.

L’area di azione dunque si allarga a progetti ad alto impatto sociale e formativo in capo al Centri di Formazione professionale, impegnati anche sul fronte delle Academy regionali per la qualificazione dei lavoratori adulti.

Claudio Belfiore, responsabile del personale, fa pesare la questione demografica come una variabile pesante per la formazione.

«Ci sono i fondi e le progettualità ma spesso mancano gli utenti»

aggiunge. Da qui una rinnovata attenzione verso i lavoratori matura che ad esempio hanno bisogno di reskilling e riqualificazione.

La chiave per la formazione professionale, nell’ottica di una esperienza molto radicata in Piemonte, è quella di essere un servizio territoriale, spiega Berta,

«che agisce in ottica di sussidiarietà, grazie a una forte collaborazione con enti locali e Regione e richiede una struttura solida e affidabile».

A Valdocco studiano anche i formatori:

«Più della metà degli spazi sono dedicati ad attività destinate agli educatori– spiegano – con un piano di riorganizzazione per rendere le persone capaci di diventare punto di riferimento per gli studenti e di attrarre i ragazzi che sono rimasti indietro».

E con gli Sportelli Lavoro, aggiungono i responsabili del CNOS-FAP,

«stiamo raccogliendo valanghe di richieste di aziende e persone che vogliono rimettersi in pista».