25 novembre – RITIRO ISPETTORIALE aperto a tutti i confratelli

Nella mattinata di sabato 25 Novembre l’Ispettoria ha organizzato un ritiro spirituale, aperto alla partecipazione di tutti i confratelli, che sarà incentrato sulla figura del Beato Titus Zeman grazie alla meditazione di don Pierluigi Cameroni.

  • Ore 9:30

    Preghiera di Lodi
    Meditazione di Don Pierluigi Cameroni

  • A seguire

    Riflessione personale e confessioni

  • Ore 11:45

    Celebrazione Eucaristica in Basilica di Maria Ausiliatrice

  • Note tecniche

    Per i Presbiteri: portare camice e stola rossa
    Per tutti: per pranzare a Valdocco prenotarsi entro il 20 Novembre

 

4-5 Novembre: Tutti al Colle con il weekend Savio Club

Torna l’appuntamento con i weekend Savio Club, l’iniziativa rivolta a ragazzi e ragazze di 1°, 2° e 3° media che da anni regala un fine settimana i allegria insieme agli animatori del MGS Piemonte, ai salesiani e alle figlie di Maria Ausiliatrice.

L’evento si terrà nei giorni 4-5 novembre 2017  dalle 16:00 del sabato alle 16:00 della domenica presso Colle Don Bosco. Per la partecipazione all’evento è necessario portare con sè: cena al sacco,quaderno ad anelli A5 e penna, federa, lenzuolo o sacco a pelo.

Si ricorda che le iscrizioni vanno effettuate entro martedì 31 ottobre 2017 previa comunicazione al responsabile del proprio centro. Si prevede una quota di partecipazione di 17 euro.


Incontri di formazione per universitari dei Collegi Salesiani

Parte quest’anno, promosso dalla Pastorale Giovanile dell’Ispettoria, un ciclo di tre incontri per gli studenti universitari che dimorano presso i CUS, Collegi Universitari Salesiani. All’interno della proposta pastorale specifica, “Casa per molti, Madre per tutti #nessunoescluso”, il titolo tematico scelto per gli appuntamenti è VIVERE, AMARE E CREDERE.

Calendario degli incontri:

  • 17 Ottobre

    Valdocco

  • 20 Marzo

    Crocetta

  • 08 Maggio

    Valdocco

Primo Incontro – Martedì 17 Ottobre

  • TEMA

    “L’Università: formazione al lavoro ed alla vita”

  • RELATORE

    Dottor EZIO FREGNAN – Training Manager di COMAU (Robotica ed Automazione)

  • LUOGO

    Valdocco – Sala Sangalli (secondo cortile)

  • PROGRAMMA

    • ore 20:30 – Buffet
    • ore 21:15 – Presentazione del Cammino
    • ore 21:30 – Relazione
    • ore 22:45 – Fine serata

Le locandine del percorso e del primo appuntamento

La Sposa del Signore – primo appuntamento di E se la Fede

Si è svolto nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco il primo appuntamento di E se la Fede 2017/2018.

A tenere la riflessione dal tema «La Sposa del Signore» don Luca Barone, direttore della comunità salesiana del Colle don Bosco.

Rivivi la Catechesi con il video integrale della serata

 

Nuova presenza in Lituania

Un nuova presenza salesiana in Lituania, nella città di Telsiai. Lo racconta con passione il sig. Piercarlo Manzo, salesiano coadiutore che, partito dal Piemonte, sta spendendo la sua vita da missionario in quella terra:

Il nome di Don Bosco torna a risuonare in Zemaitija, dove certo non è nuovo. In anni non lontani infatti per alcune estati gruppi di volontari italiani hanno animato le stovyklos per ragazzi a Telsiai e il passaggio delle reliquie del santo dei giovani è stato preparato e accolto con grande entusiasmo e sincera devozione e partecipazione. Inoltre in tutta la Samogizia non sono certo pochi i lettori e i diffusori del nostro Bollettino salesiano. Ma la novità sta nel fatto che dal settembre scorso due confratelli della nostra comunità salesiana di Vilnius risiedono stabilmente nella capitale della Zemaitija, a Telsiai, per permettere al carisma di don Bosco di raggiungere maggiormente tanti ragazzi e giovani.
Di quest’opportunità noi salesiani siamo riconoscenti ai vescovi Jonas Boruta e Kestutis Kevalas, che ci hanno invitato e incoraggiato e che hanno lavorato il terreno, perché davvero ci sentissimo a casa in una terra ancora tutta da conoscere, ammirare ed amare. Concretamente la collaborazione con la diocesi si esprime principalmente nel lavoro pastorale ed educativo all’interno della scuola statale d’ispirazione cattolica intitolata al vescovo Vincentas Borisevicius di Telsiai. La scuola è nata 27 anni fa, quando la Lituania era ad un passo dalla proclamazione d’indipendenza. Ora conta oltre 600 allievi dalla prima alla dodicesima classe e un collettivo di circa 50 insegnanti, a cui si affiancano vari altri operatori sociali. Fin dagli inizi non è mai mancata l’assistenza spirituale di un cappellano, seppur esso impegnato in vari altri incarichi diocesani.
Ai due confratelli sono stati affidati incarichi diversi nel progetto formativo della scuola: a don Francesco Ky, sacerdote vietnamita da circa 5 anni, il ruolo di cappellano e di animatore spirituale a tempo pieno per l’intera comunità scolastica e a Piercarlo Manzo, religioso italiano da circa 26 anni, quello di insegnante di storia ad alcune classi. Entrambi hanno accolto e svolgono queste responsabilità sono segno del grande amore a Don Bosco e della grande fiducia accordata alla sua congregazione e si sentono costantemente incoraggiati dall’accoglienza benevola e cordiale da parte della direzione della scuola e degli insegnanti; questi infatti non perdono occasione per consigliarli, coinvolgerli, farli sentire benvenuti. I nostri due confratelli possono confermare che le braccia aperte del vescovo Borisevicius, scelte dagli allievi come stemma della scuola, esprimono bene il clima di accoglienza che si respira varcando la soglia tutte le mattine prima delle 8. Tra gli allievi prevale il rispetto e l’amicizia, tra gli insegnanti la collaborazione e la condivisione.
Tanto la Curia vescovile che il ginnasio Vincentas Borisevicius di Telsiai, culle per questa nostra nuova timida presenza in Lituania, sembrano infatti, a loro insaputa, ribadirci la strenna del nostro rettor maggiore don Angel Fernandez Artime per quest’anno pastorale: Siamo famiglia! Auguriamo a don Francesco e a Piercarlo che questo sia anche l’obiettivo costante del loro lavoro: far sentire sempre più la scuola come famiglia, in cui allievi, insegnanti, educatori e genitori s’incontrano, camminano e crescono insieme.

 

Pellegrinaggio in TERRA SANTA – ISRAELE e Territori Palestinesi

Dal 30 Dicembre 2017 al 6 Gennaio 2018 si terrà, ad opera della Pastorale Giovanile dei Salesiani Piemonte e Valle D’Aosta, un pellegrinaggio negli straordinari luoghi della Terra Santa. Principalmente rivolto a coppie di sposi interessate ad approfondire la scelta di vita e di amore con l’esperienza degli esercizi spirituali, ma pensato anche per tutti quei giovani che costruiscono cristianamente il quotidiano della propria esistenza, sarà un’occasione di cammino comunitario per rinnovare e nutrire la vita di fede, quella di famiglia e per sostenere concretamente i cristiani che vivono nei luoghi dove Gesù ha fatto propria l’umanità.

INFORMAZIONI UTILI PER PARTECIPARE:

 

  • Iscrizioni aperte da subito e da effettuarsi entro il 9 Settembre. Posti limitati.
  • Accompagnatore del gruppo: don Stefano Mondin, delegato di Pastorale Giovanile dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta.
  • Quota da versare: € 1.250 + € 35 quota gestione pratica (il preventivo è stato stilato su una base minima di 30 partecipanti adulti paganti, qualora tale numero non fosse raggiunto la quota potrebbe subire incrementi). Acconto di € 300.00.
  • L’iscrizione sarà ritenuta completa solo con la consegna del passaporto e con l’acconto di € 300.00 da versare contestualmente.
  • Pagamenti : tramite bonifico bancario (c/o Unicredit Banca – IT 55 T 02008 01057 000005503277 – Opera Diocesana Pellegrinaggi) indicando nella causale in modo chiaro: GRUPPO TS don MONDIN – 30 dic – 6 gennaio 2018 – NOME E COGNOME DEL PARTECIPANTE.
  • Saldo entro il 15 Novembre.
  • La quota comprende: passaggi aerei in classe economica su voli di linea per/da Tel Aviv (SWISS via Zurigo) – tasse aeroportuali – sistemazione in alberghi cat. 3 stelle o superiori – trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno alla colazione dell’ultimo – tour in pullman, escursioni e ingressi a pagamento inclusi come da programma – taxi per il Monte Tabor – battello per la traversata del lago di Tiberiade – guida biblica autorizzata dalla Commissione Pellegrinaggi in Terra Santa – assicurazione sanitaria/bagaglio AXA (massimali e prestazioni sul Catalogo Pellegrinaggi  o sul sito www.odpt.it)trasferimenti per/da gli aeroporti in Italia.
  • La quota non comprende: bevande – mance (raccolte in loco il primo giorno) – ingressi non specificati – assicurazione contro le penali di annullamento – tutto quanto non indicato alla voce ‘la quota comprende’.
  • Documenti richiesti: passaporto individuale valido almeno 6 mesi oltre la data di effettuazione del pellegrinaggio. Al momento della prenotazione è richiesta la fotocopia del documento. I possessori di passaporto non italiano devono contattare il consolato israeliano di Roma per l’eventuale visto consolare.

Info Complete

Di seguito trovate la scheda di iscrizione e tutte le informazioni e i documenti utili per il viaggio, comprensivi di Polizza.

Scheda di Iscrizione

Di seguito trovate la scheda di iscrizione e tutte le informazioni e i documenti utili per il viaggio, comprensivi di Polizza.

 

PROGRAMMA DEL PELLEGRINAGGIO

  • 1° GIORNO – SABATO 30:

    Italia (Malpensa)/Tel Aviv Lod/Nazareth

  • 2° GIORNO – DOMENICA 31:

    Nazareth/Monte Tabor – Nazareth

  • 3° GIORNO – LUNEDÌ 01:

    Nazareth – Cana/Lago di Tiberiade – Nazareth

  • 4° GIORNO – MARTEDI’ 02:

    Nazareth – Gerico/Mar Morto/Wadi el Kelt – Gerusalemme

  • 5° GIORNO – MERCOLEDI 03:

    Gerusalemme/Betlemme – Gerusalemme

  • 6° GIORNO – GIOVEDI 04:

    Gerusalemme – Ein Karem/Gerusalemme

  • 7° GIORNO – VENERDI 05:

    Gerusalemme

  • 8° GIORNO – SABATO 06:

    Gerusalemme – Tel Aviv Lod – Italia (Malpensa)

 

Programma Completo

Il programma completo del pellegrinaggio con le informazioni specifiche.

Polizza Annullo

La polizza assicurativa e le indicazioni per l’annullamento.

 

IUSTO, AIDP e OPP insieme per la professionalità degli aspiranti psicologi

Giovedì 5 Ottobre 2017, alle ore 11.00, presso lo Spazio Conferenze del Museo del Cinema di Torino (Mole Antonelliana, via Montebello 20 – 10124 Torino) si terrà la Conferenza Stampa di presentazione dell’innovativo accordo quadro tra gli enti IUSTO (Istituto Universitario Salesiano Torino), AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) e OPP (Ordine degli Psicologi del Piemonte) che rende possibile, in via sperimentale, avviare tirocini di aspiranti psicologi anche in contesti che attualmente non impiegano la figura dello psicologo, ma che potrebbero essere interessati a farlo. Ad oggi infatti non è possibile inserire tirocinanti di psicologia in aziende prive di uno psicologo nel loro organico. Grazie all’intesa sottoscritta, le aziende sprovviste di una figura adatta per il ruolo di tutor del tirocinante, avranno a disposizione, senza alcun onere a loro carico, uno psicologo iscritto all’albo messo a disposizione dall’università IUSTO. Si offre quindi agli studenti e ai giovani laureati, la possibilità di svolgere tirocini in un maggior numero di sedi rispetto al passato e nel contempo, si favorisce una maggiore attenzione allo specifico apporto della psicologia all’interno delle organizzazioni.

 

 

Di seguito il CS redatto dagli enti partner dell’intesa:

 

#nessunoescluso – Video racconta dell’Icona dell’anno

Un video di presentazione del tema dell’anno pastorale 2017/2018 partendo dalla traduzione grafica dell’icona scelta.

Casa per molti, madre per tutti. L’indicazione è semplice, diretta ed evocativa. Papa Francesco ci invita a chiedere a Maria “che con la sua preghiera ci aiuti, affinché la Chiesa diventi, appunto, una Casa per molti e una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo”.
L’immagine prodotta vuol descrivere alcuni aspetti della dinamica intrinseca della casa del Padre: possiamo figurarlo come un piccolo promemoria visivo per l’anima. In primo piano ecco Maria, una compagna e una guida, in questo cammino. Ha lo sguardo fisso su suo Figlio, ed incita i fedeli ad entrare nel raggio d’amore di Gesù. Quello che si apprestano a percorrere è un percorso di andata e ritorno, e i fedeli sono scortati e protetti dal Suo manto, quello della Madre Ausiliatrice tanto cara a don Bosco, ma, innanzitutto, sono esortati a lasciarsi abbracciare dal Cristo ed è proprio verso questo incontro che sono diretti. La meta è l’abbraccio di Cristo e di lì, testimoni dell’incontro salvifico, tornare nel mondo come apostoli di una Chiesa che è Madre di tutti e non può essere una casa di pochi. La sua missione iniziata con il portare Cristo agli uomini continua nel guidare gli uomini verso lo stesso Cristo. La scena rimanda alla Madre sul Golgota: nel coinvolgimento all’interno dell’evento salvifico Maria ci viene riconsegnata come Madre della Chiesa.
Al centro è posta la figura del Cristo Risorto, che si espande per le due dimensioni dell’immagine. Qui inizio e fine, origine e compimento sono tenute insieme. L’abbraccio di Cristo esprime la maternità della Chiesa, è Lui che ci porta alla vita ed è Lui che dà un senso alla nostra esistenza. Il Cristo raffigurato è il Cristo Redentore Risorto, la statua lignea salesiana che domina e sovrasta il presbiterio della Basilica del Colle don Bosco. Le braccia del Signore della Pasqua sono aperte, allargate per poter abbracciare qualsiasi uomo si presenti davanti a Lui: l’uomo di ogni regione della terra e di ogni tempo della storia.
Sono le stesse braccia del Crocifisso che nel loro distendersi sulla croce portano la salvezza a tutta l’umanità: nessuno escluso, in eterna alleanza tra il Cielo e la terra, come la stessa Eucarestia ricorda.
Il Cristo Risorto ha gambe esili, che con capo e braccia spezzano la rotondità dell’immagine, la circolarità del tempo.
L’illusione della perfezione ideale ma esclusivamente umana di una comunità chiusa e totalmente armonica in se stessa, promessa dal serpente nella tentazione ad Adamo ed Eva, viene rotta e spezzata dall’evento cristologico che fonda la Chiesa.
Aprono quel varco che permette che nessuno sia escluso dall’amore del Padre in attesa del ritorno del figlio e che conferisce al Chronos una meta, il Kairos. Sono quelle che a noi appaiono come le esili gambe della Incarnazione, accadere ineludibile che si pianta nella nostra storia e nel nostro mondo per un coinvolgimento pieno e totale.
L’ultimo elemento è quello dei figli di questa Chiesa. I fedeli sono scortati e protetti dal manto di Maria, esortati ad abbracciare e lasciarsi stringere dal calore di Cristo ed è verso di Lui che questo viaggio è diretto. Il cammino che li attende sarà però duplice, sistole e diastole di una sola esistenza vissuta in pienezza: andare incontro all’abbraccio di Cristo e di lì, testimoni dell’incontro salvifico, tornare nel mondo come apostoli di una Chiesa che è Madre di tutti e non può essere una casa di pochi.
Sorretti da una buona fantasia potremmo infine immaginare questa icona come un tratteggio del Corpo di Cristo eucaristicamente e misticamente rivolto verso i fedeli all’atto dell’elevazione, ritrovando così la centralità dell’Eucaristia che edifica la Chiesa e l’unicità per il cristiano di “vivere” la comunione ecclesiale nel celebrare insieme il Mistero di Cristo. L’Eucaristia fa la Chiesa. La Chiesa fa l’Eucaristia.
Un piccolo tratteggio di una semplice icona. Un percorso lungo un anno. O forse più, una vita intera. Una immagine che non vuole rimanere chiusa in se stessa ma rimandare a quell’unica icona che davvero vale la pena di disegnare: una bella persona ad immagine di Gesù.

E se la fede avesse ragione? Riprendono gli appuntamenti.

Quest’anno l’Italia salesiana, nella scelta del tema, si è data un obiettivo ardito: “Vivere e offrire l’esperienza di essere la Chiesa di Gesù, incontrato nella gioia e nel quotidiano”. Il tema si focalizza sul dono dell’appartenenza gioiosa alla Chiesa ed è strettamente collegato al tema della proposta pastorale dell’anno 2016-2017 appena concluso, centrato sul fascino dell’incontro personale con Gesù, ed al tema dell’anno prossimo, il coraggio e la gioia del servizio responsabile.

Il leitmotiv è racchiuso in una indicazione semplice, diretta ed evocativa di Papa Francesco: “Chiediamo a Maria che con la sua preghiera ci aiuti affinché la Chiesa diventi una Casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo”.

Così, in sintonia con questi obiettivi, riparte “E se la fede avesse ragione?”, un percorso che vede, oramai da sei anni, i giovani legati alle realtà diocesane e salesiane confrontarsi con i temi più significativi della fede cristiana per avere un riferimento unitario ed una ricchezza condivisa ai vari livelli e per le diverse fasce d’età.
Un percorso che prevede sei incontri serali che culminerà con un ritiro di due giorni, per creare l’opportunità di sane amicizie e un confronto prolungato con sacerdoti, consacrati e consacrate, laici impegnati.

La Pastorale Giovanile salesiana e della Diocesi di Torino propongono ed invitano a questa nuova tappa del cammino: quest’anno si rifletterà su “La Chiesa: casa per molti, madre per tutti” sugli elementi essenziali per poter strutturare un percorso personale autentico di fede con una forte vocazione all’inclusione, alla fratellanza più pura. Infatti, gli hashtag che accompagneranno l’iniziativa anche sui social network sono #eselafede #nessunoescluso #casapermolti #madrepertutti.

 

Date e Titoli degli incontri: 

5 Ottobre 2017 – “La sposa del Signore”
9 Novembre 2017 – “La barca di Pietro”
14 Dicembre 2017  – “Lievito nella pasta”
8 Febbraio 2018 – “Un albero, tanti rami”
16-18 Febbraio 2018 (Colle Don Bosco) “ES Universitari e giovani lavoratori”
8 Marzo 2018  – “E fuori della Chiesa?”
3 Maggio 2018 – “Chiesa in uscita”

Orario e Struttura degli incontri: 
ore 19,45 possibile cena al sacco; ore 20,45 ritrovo e accoglienza; ore 21,00 catechesi; ore 21,45 preghiera e confessioni; ore 22,30 conclusione

 

Don Tom: “Sono quello che sono oggi perché Dio ha avuto cura di me”

Un uomo sereno, in pace con Dio e con tutti, compresi i rapitori, e in grado anche di scherzare sull’esperienza vissuta. È questa l’immagine che hanno potuto vedere in don Tom Uzhunnalil i giornalisti e gli operatori della comunicazione di tutto il mondo che sabato 16 settembre, si sono radunati presso la casa “Salesianum” di Roma per sentire direttamente da lui il racconto toccante del sequestro e della liberazione. Vissuti entrambi con grande fede in Dio.

di Gian Francesco Romano

Il missionario indiano è arrivato al primo mattino presso il centro salesiano. Don Tom è stato accolto dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, dal suo Vicario, da alcuni membri del Consiglio Generale e da numerose personalità civili e religiose. La dott.ssa Reenat Sandhu, Ambasciatrice dell’India in Italia, ha reso un omaggio floreale a don Tom. Quindi ha avuto inizio la conferenza stampa, moderata da don Moreno Filipetto, e introdotta dal Rettor Maggiore, con don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, in qualità di traduttore.

“Grazie, in questi 18 mesi non ci siamo mai sentiti da soli”, ha esordito Don Á.F. Artime, che nel suo breve intervento introduttivo ha anche ribadito quanto aveva già espresso nella sua lettera alla Famiglia Salesiana riguardo alle modalità della liberazione attraverso: “Non possiamo dire quello che non sappiamo”.

Quindi è iniziato il lungo intervento di don Tom: il suo primo pensiero è per le Missionarie della Carità uccise. “Ringrazio Dio e sono contento di vedere qua le Missionarie della Carità. Faccio loro le mie condoglianze” afferma, prima di doversi fermare per qualche istante per la commozione.

Don Tom poi ritorna a quel 4 marzo del 2016, il giorno dell’attacco e del rapimento. “Non ho pianto, non ho avuto paura, ho solo pregato Dio per le suore, per i custodi e le altre vittime. Dio è stato molto misericordioso con me”, racconta.

Specifica che nell’attacco i rapitori hanno portato via anche il tabernacolo, per cui per un po’ di tempo ha avuto con sé anche le specie eucaristiche. Più volte ribadisce di non essere mai stato maltrattato e di questo ringrazia “le preghiere e i sacrifici del mondo intero”. A parte la privazione della libertà, ha potuto dormire bene, gli veniva dato il cibo necessario e ne è stata curata anche la salute, attraverso i medicinali e una volta anche attraverso una visita medica.

“Il primo video è stato girato il giorno seguente al rapimento” ed era funzionale a vedere se e chi tra familiari, governi e autorità si sarebbe mosso per ottenere la sua liberazione. Don Tom esclude che i suoi rapitori fossero interessati alla sua fede, dato che non hanno mai provato a fare del proselitismo verso di lui.

Quasi si scusa di aver fatto accenno al Papa e alle autorità indiane nei video che era costretto a girare. Eppure racconta che pure quando sembrava che venisse maltrattato, era “una finzione per suscitare interesse”.

Con le sue parole si apre via via sempre di più, raccontando particolari che rivelano nel dettaglio come ha vissuto quei 18 mesi di sequestro: i diversi spostamenti avvenuti, la difficoltà a tenere il conto dei giorni, il molto tempo quotidiano dedicato alla preghiera: “Ho pregato per molte persone”, per il Papa, le Missionarie della Carità, la Chiesa… “E anche per i miei rapitori”.

Della sua liberazione sa solo che i sequestratori avevano intenzione di realizzarla già il giorno prima, ma la controparte non si è presentata all’appuntamento e così è slittata di un giorno. Alla fine è stato consegnato ad un’autista che lo ha condotto a tutta velocità in Oman.

“Ho potuto fare una corsa per il deserto” ironizza, così come fa anche dopo: “Non ero mai stato da Papa Francesco e probabilmente senza quest’avventura non avrei mai potuto farlo”. In verità di quell’incontro conserva ricordi molto emozionanti, come quando il Papa gli ha baciato le mani “anche se io non mi sono sentito degno”.

Al termine della conferenza stampa don Tom ha avuto modo di incontrare un piccolo gruppo di Missionarie della Carità venute appositamente per salutarlo. L’incontro è rapido, don Tom non trova le parole. Si parla più attraverso gli sguardi. Il pensiero è per le religiose uccise e per l’unica sopravvissuta, suor Sally: tutte loro, come lui, erano in Yemen solo per servire i più bisognosi e per offrire conforto alle poche centinaia di cattolici presenti nel paese.

Don Tom resterà ancora per qualche giorno in Vaticano per espletare gli ultimi controlli medici, quindi farà ritorno in India, alla sua Ispettoria d’origine, con sede a Bangalore.

Guarda la Conferenza Internazionale di Padre Tom: 

Errore Vimeography:a Vimeography gallery with an ID of "8" was not found.