UN SOGNO PER TUTTI: compiere vent’anni nel tempo del COVID-19

La Cooperativa sociale UN SOGNO PER TUTTI di Via Val della Torre di Torino compie 20 anni, anche al tempo dell’emergenza sanitaria. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa a cura del Presidente Andrea Torra.

E’ il 30 marzo 2000 quando tre educatori scelgono di dare vita ad una nuova realtà educativa, scelgono di chiamarla UN SOGNO PER TUTTI, dai sogni di don Bosco a quelli di tutti i ragazzi più fragili.

E’ il 30 marzo 2000 quando non si può neanche immaginare di essere in più di 30 il 30 marzo del 2020.

E’ il 30 marzo 2000 quando non si può immaginare di essere in una situazione di pandemia come siamo il 30 marzo del 2020.

E’ il 30 marzo del 2000 quando si vive di incertezze, poi tutte superate grazie agli sforzi profusi da chi nel tempo è arrivato e si è fermato con noi, dopo 20 anni vorremmo forse tornare a quel tipo di incertezze, ma siamo qui a riconfermare il nostro impegno a favore sì dei ragazzi più fragili, ma anche delle loro famiglie, di chi vive ai margini, di chi potenzialmente può trasformarsi in escluso sia esso anziano o disabile.

Oggi i nostri servizi dopo un mese di convivenza con il COVID sono stati rimodulati ma continuano i loro cammini.

Cammina il Centro Diurno Minori con l’attività online che va ad intercettare i minori inseriti, offrendoci uno spaccato della loro vita domestica, che spesso ci sfugge.

Camminano i servizi scolastici educativi, con educatori inseriti nelle piattaforme didattiche delle scuole, che organizzano recuperi scolastici e doposcuola online, mettendo a disposizione le loro competenze relazionali e supportando cosi docenti e minori.

Camminano i Progetti Preventivi Mirati che continuano ad incrociare le famiglie con cui lavoriamo cercando momenti di rassicurazione e di ascolto e di supporto.

Camminano il progetto di Housing del Condominio Solidale che non ha mai smesso di accompagnare nelle difficoltà anziani residenti e ospiti temporanei nella quotidianità, inventandosi strumenti nuovi.

Corre il progetto di sviluppo comunitario CiVediamo a favore degli anziani che continua una incessante opera di monitoraggio della salute degli anziani e una continua informazione.

Vuole camminare lontano il Progetto nazionale WILL che attraverso asset building, accompagnamento educativo, formazione, orientamento e community engagement non ha interrotto la propria attività e ha colto questo momento di parziale pausa per esser pronto a ripartire a pieno ritmo.

Fanno piccoli passi alcuni laboratori extrascolastici grazie alla fantasia dei conduttori che hanno trovato ogni possibile forma online per stare vicini ai ragazzi.

Traguarda lontano la direzione di cooperativa che non smette di progettare, di raccogliere gli stimoli, di trasformarli in piccole azioni concrete, dai fondi per l’emergenza del bando #andràtuttobene, alla pianificazione delle coabitazioni giovanili solidali, all’attività di animazione estiva; si preoccupa di come trasformare l’assistenza specialistica nelle scuole, di programmare le azioni FAMI per tempi che verranno; si batte per garantire quanto dovuto ai propri utenti., ai propri soci, ai propri lavoratori.

Un sogno per tutti, risponde così, alle tante telefonate, richieste di call, di interviste, ai questionari e alle preoccupazioni di chi ci chiede cosa stiamo facendo: Un Sogno per Tutti continua a sognare.

Torino 31.03.2020

il Presidente

Andrea Torra

COVID-19, il messaggio del Rettor Maggiore

Il messaggio del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, per il tempo di emergenza sanitaria che sta vivendo il mondo: “Don Bosco continua ad accompagnarci e la nostra Madre Ausiliatrice ci porta nelle sue braccia. Preghiamo gli uni per gli altri”

Pastorale Giovanile CEI: Il messaggio per la Domenica delle Palme

Si riporta di seguito il messaggio rivolto alle realtà di Pastorale Giovanile e dedicato alla Domenica delle Palme di Don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana.

Cari amici,
si avvicina la Domenica delle Palme, appuntamento tradizionale per la pastorale giovanile che quest’anno avrà inevitabilmente una versione inedita.
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato una situazione del genere: le parole non sono sufficienti a dire ciò che ci abita il cuore e nello stesso tempo sono necessarie perché qualcosa cominci a essere raccontato e riconosciuto. Stiamo per ripercorrere la grande settimana in cui Gesù patisce, muore e risorge e forse mai come quest’anno vediamo il suo dolore nell’esperienza di molti ammalati, dei loro cari, di chi si sta prendendo cura di loro. La morte, in diverse zone d’Italia, non ha risparmiato nessuna famiglia: tutti hanno avuto almeno un parente o un amico caro da salutare. L’ombra della morte si prolungherà ancora per molto tempo anche a causa dell’impossibilità di celebrare i riti del congedo: è un’esperienza di morte che in un certo senso si raddoppia.

La Settimana Santa ci viene incontro come la risposta cristiana al desiderio di speranza, di vita, di respiro che tutti cerchiamo in questo tempo. Per questo sarà ancora più importante aiutare i ragazzi, gli adolescenti, i giovani a non perdere la possibilità di pregare insieme. Le forme che questo tempo ci offre sono un dono: la tecnologia aiuta a non perdersi di vista, ad accorciare le distanze, a ritrovarsi vicini; anche se non poter essere fisicamente presenti alle celebrazioni rende la preghiera non solo inedita, ma anche più faticosa. La figura di Papa Francesco nella Piazza vuota, ci ha però caricato di fiducia e di speranza.

Mi rendo conto che parlare in questo contesto di GMG diocesana può sembrare fuori luogo, ma è necessario che vi dica poche parole.
Non ho idea di come il Papa ricorderà questa domenica: la messa delle Palme trasmessa dalle televisioni sarà la sua. Ci metteremo in ascolto delle sue parole. Vi avviso, però, che quest’anno era previsto il passaggio della Croce dalla diocesi di Panamá a quella di Lisbona. Il gesto è stato rinviato alla domenica di Cristo Re il 22 novembre p.v.

Se lo riterrete opportuno, potrete utilizzare quella domenica come punto di riferimento per un appuntamento “fisico”. Altri – ho saputo – stanno organizzando iniziative on line: credo che sia bello. In questi tempi sto seguendo molti dei vostri siti che con grande creatività offrono percorsi di vicinanza a accompagnamento per i piccoli e i più grandi. Vi ringrazio per la vostra creatività, testimonianza di una passione che nemmeno la pandemia riesce a spegnere. Vi chiedo, se lo desiderate, di condividere con noi un messaggio, una riflessione su questo tempo. Stiamo continuando ad utilizzare il titolo del convegno ‘dare casa al futuro’ perché crediamo che mai come in questo momento, la parola casa e la parola futuro siano così vicine. Potete caricare i vostri video su Instagram con l’hashtag #darecasaalfuturo e taggando il nostro account (@pg_ita), oppure inviarli sulla mail giovani@chiesacattolica.it

Ricordo a tutti che abbiamo pubblicato sul sito e sui social il link per leggere o scaricare il Messaggio del Papa per la GMG di domenica prossima: potrete utilizzarlo per le iniziative a cui state pensando.

Restiamo vicini con la preghiera, ma anche con il ricordo e l’amicizia. Molti si stanno augurando che un tempo così difficile ci renda migliori e ci permetta di tornare alle nostre cose con un rinnovamento interiore. Me lo auguro anche io, anche se credo che non sarà un automatismo: ci dovremo lavorare e spero che lo si possa fare insieme. Intanto ci lasciamo avvolgere dal mistero di Gesù che entra in Gerusalemme: il suo ingresso nella nostra storia, vita, città segni uno spazio di silenzio dove sentiamo di poter essere vicini a lui e vicini tra di noi.

Vi abbraccio: almeno da qui si può!

Don Michele Falabretti

#IUSTONONSIFERMA: garantire la continuità didattica

Di seguito la comunicazione dell’Istituto Universitario Salesiano di Torino IUSTO con tutte le informazioni utili per gli studenti per garantire la continuità didattica.

#IUSTONONSIFERMA

In coerenza con le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, nei limiti del consentito, cercheremo di garantire la continuità didattica e i servizi ai nostri studenti.

Per  problemi relativi alla fruizione delle lezioni a distanza è disponibile il nostro help desk contattabile attraverso l’apertura di un ticket sul nostro sito.  More Info

INFORMAZIONI UTILI

Rimane sempre attivo il numero dell’Infopoint – 011 2340083 (dal lun al ven con orario 10-13.30/14.30-17.00) e tutti gli uffici sono raggiungibili tramite indirizzo di posta elettronica reperibile sul nostro sito www.ius.to

È comunque possibile iscriversi ai corsi, le lezioni saranno programmate appena sarà possibile:

I nostri Open Day, che purtroppo abbiamo dovuto rimandare, ma appena sarà possibile verranno riprogrammati. Conferma l’interesse ti aggiorneremo sulle date!

Una pagina Facebook per il 150esimo di Don Pietro Ricaldone

In occasione del 150esimo anniversario dalla nascita di Don Pietro Ricaldone (1870 – 2020), è stata creata una Pagina Facebook dedicata con tutte le iniziative e le notizie inerenti ai festeggiamenti.

Il 27 luglio 1870 nasceva infatti Don Pietro Ricaldone, IV Successore di Don Bosco.

Mirabello Monferrato, il paese dove Don Pietro è nato, si sta attivando a ricordarne i 150 della nascita, il 27 luglio 2020. A partire dal 27 luglio di questo anno la comunità di Mirabello si appresta a onorare l’illustre concittadino con una serie di manifestazioni che si svilupperanno lungo il 2020.

Il Messaggio del Rettor Maggiore dal Sacro Cuore di Roma

Il Messaggio del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, dalla Basilica del Sacro Cuore di Roma per vivere il 24 del mese uniti nella preghiera con Maria Ausiliatrice.

Qui don Bosco ha celebrato l’ultima eucaristia, già molto anziano e ha pianto quando ha capito la forte presenza della Madonna nella sua vita.

Vi propongo di pregare questa Ave Maria per chiedere giustamente questa presenta di Dio che dà speranza e ci dà la forza per affrontare un momento difficile per la storia umana. Con fede e speranza vi invito a pregare con me.

(Retto Maggiore)

Venerdì 27 marzo – Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia

Papa Francesco ha annunciato che oggi, venerdì 27 marzo 2020, alle ore 18.00, da Piazza San Pietro, completamente vuota, il Papa, esporrà il SS. Sacramento e sarà impartita a tutto il mondo la Benedizione “Urbi et Orbi” a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.

È un fatto epocale di importanza cruciale. L’invito è di fermarsi in quel momento per seguire la preghiera del Papa.

Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia

Ore 18.00  – Piazza San Pietro

Custodi della “Casa di tutti”: la lettera di don Juan Carlos Pérez Godoy, nuovo consigliere per la Regione Mediterranea

L’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 sta colpendo molte famiglie in Italia e in Europa, non risparmiando nemmeno la nostra Famiglia Salesiana. Ci arrivano notizie di Salesiani ricoverati e la preghiera per loro è che guariscano per tornare al più presto alle loro attività. Purtroppo arrivano anche notizie di salesiani deceduti: li affidiamo alla misericordia del Signore, certi che Don Bosco abbia preparato per loro un posto in Paradiso.

Il nuovo incaricato della Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy SDB ha scritto, per la prima volta dalla nomina,  una lettera a tutti i salesiani della regione: ci affidiamo alle sue parole per esprimere il dolore per le perdite.

Affidiamo al Signore questi nostri fratelli e tutti quelli che potrebbero essere morti in altre ispettorie della nostra regione e di tutta la Congregazione, nella speranza del Signore Risorto, affinché possano già godere con Don Bosco del Paradiso promesso. Affidiamo anche a nostra Madre Ausiliatrice i nostri confratelli, parenti e amici che sono malati a causa di questa pandemia.

Don Juan Carlos Pérez Godoy prosegue poi ripercorrendo l’esperienza del CG28: 

Ho ancora nel mio cuore e nella mia memoria i giorni vissuti con i giovani, rappresentanti di tutto il mondo salesiano, che hanno condiviso con noi una settimana capitolare. La loro presenza, le loro parole, i loro messaggi, le loro testimonianze, ciò che ci hanno chiesto – almeno per me – è stata una nuova “lettera di Roma”. È come se lo stesso Don Bosco da sua propria iniziativa ci avesse inviato questi giovani per chiederci: “tornate agli origini, al primo amore; tornate a stare in mezzo a noi “. 

La Regione Mediterranea, culla della Congregazione, ha davanti a sé delle sfide:

Consapevoli anche delle nostre debolezze, partiamo dalle grandi potenzialità della nostra Regione: la prima, le persone, tutti i salesiani, di tutte le età e condizioni, i laici innamorati di Don Bosco, la Famiglia Salesiana che uniti e in convergenza di intenzioni e sinergia di forze lavoriamo per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani. Stare con loro, in mezzo a loro, contare con loro è il segreto della nostra fedeltà. Senza di loro non saremo fedeli al prezioso tesoro della vocazione salesiana che ci è stato donato. Essi sono la garanzia del nostro futuro.

Abbiamo la sfida di una maggiore sinergia nel campo della comunicazione, soprattutto le case editrici; un’attenzione particolarissima, con una maggiore sinergia, alla formazione, sia iniziale che permanente dei confratelli e dei laici, e in particolare, come indicava dal Rettor Maggiore nel suo discorso finale, con riferimento all’identità salesiana. E continuare con ciò che è già iniziato in questo sessennio passato: collaborazione tra i Centri Nazionali di PG, formazione dei direttori, studio delle case di formazione, ecc. 

Concludo, cari confratelli, mettendomi a disposizione di tutti. Vi assicuro che mi darò con tutte le mie energie alla missione che mi è stata affidata.

 

 

 

 

 

Cagliero 11 – “Atto di affidamento a Maria Ausiliatrice” Aprile 2020

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di Aprile 2020.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

CAGLIERO 11 – N°136, APRILE 2020

Carissimi amici, Buona Pasqua a tutti!

Mentre scrivo queste prime righe, come Consigliere per le Missioni, non posso non ricordare le parole di un teologo del XII secolo, Giovanni di Salisbury:
“Siamo come nani sulle spalle dei giganti, così che possiamo vedere … più lontano di loro, tuttavia non per l’acutezza della vista o la possanza del corpo, ma perché sediamo più in alto e siamo più elevati proprio grazie alla grandezza dei giganti”.
Perciò, ricordo con viva gratitudine tutti i miei predecessori in questo Setto- re, soprattutto D. Guillermo Basañes per il suo servizio in questo ultimo sessennio (2014-2020). Grazie anche a D. Václav Klement, Consigliere per le missioni (2009-2014), che 11 anni fa ha avuto l’intuizione di avviare questo Cagliero 11 come un semplice ma efficace strumento di animazione missionaria. Ringrazio anche tutti i membri dell’équipe del Settore Missioni alla cui competenza, dedicazione e collaborazione mi affiderò anche per essere aiutato nel compito affidatomi di “promuovere in tutta la Società lo spirito e l’azione missionaria” (Cost 138). Come ho già espresso altrove, non mi aspettavo questa elezione. Difatti, quando ho cominciato a rendermi conto che qualcosa stava per accadere, ho cercato di evitare esplicitamente questa nomina perché, tra le altre ragioni, la nostra Visitatoria ha un serio bisogno di personale. Ma devo riconoscere umilmente che davvero “lo Spirito Santo opera come vuole, quando vuole e dove vuole … Sappiamo solo che il nostro impegno è necessario.” (EG, 279).
Mentre scrivo queste righe, stiamo vivendo una pandemia che non abbiamo mai vissuto. Questa tragedia umana è un’invito ad avere il coraggio di riflettere e discernere su ciò che lo Spirito ci sta dicendo.

Questo sessennio sarà, senz’altro, segnato dal 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana (1875-2025). Il mio augurio è che ognuno di noi ognuno abbia il coraggio e l’apertura di lasciare lo Spirito Santo operare nel proprio cuore come vuole, quando vuole e dove vuole, affinché, abbiamo il coraggio e la docilità per uscire dalle nostre zone di comfort e di andare con impegno dove Lui ci manda.

D. Alfred Maravilla SDB, Consigliere per le missioni

Intervista a don Alfred Maravilla

Don Alfred Maravilla è tornato al Dicastero delle Missioni, ma stavolta non più come collaboratore, bensì come Consigliere. Filippino, con una lunga esperienza missionaria compiuta in prima persona, fino a poco tempo fa Superiore di una fiorente Visitatoria, don Maravilla in quest’intervista racconta i suoi sentimenti contrastanti e la prospettiva verso il suo nuovo incarico.

Come si sente ora? Tutti mi chiedono come mi sento da neoeletto Consigliere Generale. La mia risposta è: “ho fatto del mio meglio per evitare questa elezione!” Dopo il mio servizio nel Dicastero, immaginavo di restare in via definitiva nella Visitatoria di Papua Nuova Guinea-Isole Salomone (PGS).

A proposito, parliamo della Visitatoria PGS… Il primo Superiore della Visitatoria, il mio predecessore, è stato in carica solo per 6 mesi, dato che poi è stato nominato vescovo. Quindi abbiamo davvero appena iniziato a porre le basi, le strutture e i sistemi per la nostra nuova Visitatoria. Alla fine sono stato candidato a Consigliere per le Missioni anche dalle Commissioni di altre 4 regioni. Così al primo scrutinio ho ricevuto 178 voti su 222 voti. Con questa elezione, in un istante, tutti i sogni e i progetti per PGS sono svaniti all’orizzonte, insieme al mio desiderio di rimanere missionario ad vitam in questa parte del mondo.

Quando la mia elezione è stata resa pubblica, don Dominic Kachira, Vicario di PGS, mi ha scritto per farmi le congratulazioni e ha aggiunto: “È il Superiore che viene chiamato altrove. Credo nello Spirito Santo, Egli saprà scrivere diritto anche sulle righe storte”. Ancora faccio fatica a capire come… Quello che uno studente dell’università mi ha scritto in questi giorni racchiude in sé i miei sentimenti: “Non riesco a capire perché il Signore debba portarti via da noi!”

Come vede il nuovo incarico di Consigliere per le Missioni? Questo sessennio (2020- 2026) sarà segnato dal 150° anniversario della I Spedizione Missionaria Salesiana (1875). Il mio augurio è che ognuno abbia il coraggio di lasciare che lo Spirito Santo operi nei nostri cuori come vuole, quando vuole e dove vuole, affinché, animati dallo spirito missionario di Don Bosco, abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre zone di comfort e procedano avanti. Grazie a questo spirito missionario, il carisma di Don Bosco è ormai profondamente radicato nella regione. È tempo che ogni Ispettoria, ricca e povera di personale, partecipi attivamente all’attività missionaria della nostra Congregazione. Ironia della sorte, solo una tale generosità missionaria manterrà vive le nostre Ispettorie, al servizio dei giovani poveri ed emarginati.

“Sei felice nel tuo cuore?” (Ma sa’ lach’ool)?

Dal giorno in cui ho partecipato alla 141a spedizione missionaria salesiana, ho conservato in un cassetto della mia scrivania un piccolo foglio di carta con un semplice progetto di vita missionaria. Uno dei punti dice: “Il cuore missionario di Don Bosco sia la calamita della tua vita”. Questo sarebbe semplicemente il consiglio che condividerei con qualcuno che sta riflettendo sulla propria vocazione missionaria. Da poco più di 9 anni lavoro in Guatemala tra gli indigeni Maya Q’eqchi, in una parrocchia missionaria con 250.000 abitanti, distribuita in più di 400 villaggi. In sintesi, ciò che ho imparato nella mia vita missionaria tra i Q’eqchi sono state 3 cose: osservare, ascoltare e aspettare. Il missionario viene come ospite per stare con loro e condividere la loro vita. Questa bella espressione è attribuita a Francesco d’Assisi: “Predicate il Vangelo in ogni momento e, se necessario, usate le vostre parole. I Q’eqchi sono un popolo meraviglioso e purtroppo hanno scarsissima risonanza nel mondo. Hanno un’espressione per salutarsi che è un gioiello, quando si incontrano per strada si chiedono: “Sei felice nel tuo cuore” (Ma sa’ lach’ool)? Dopo alcuni anni di vita missionaria sento che questa felicità mi riempie il cuore e che essere missionario è un dono che Dio mi ha dato.

Vittorio Castagna sdb, Missionario italiano in Guatemala, San Pedro Carchá

Don Bosco comunicatore: Intervista a don Gildásio Mendes dos Santos

Si riporta di seguito l’Intervista ANS effettuata durante il 28° Capitolo Generale a don Gildásio Mendes dos Santos, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.

“Don Bosco comunicatore, ci insegna oggi a comunicare per i giovani, parlando il linguaggio dei giovani”