Un sogno che continua: Corso di formazione su Don Bosco

Si segnala una interessante iniziativa rivolta a tutti coloro che desiderano conoscere ed approfondire la figura di Don Bosco: un Corso di Formazione sul Santo dei giovani.

Bisogna conoscere e praticare le cose buone per essere buoni
(Don Bosco)

A chi è rivolto il corso

  • A chi desidera conoscere ed approfondire la figura di Don Bosco
  • Ai membri della Famiglia Salesiana
  • A chi è già volontario di Valdocco
  • A chi vuole rendersi disponibile per fare volontariato nella nuova “Casa Museo Don Bosco”

Struttura del corso

Il corso prevede un incontro al mese (solitamente il giovedì dalle 18:30 alle 20:30).
Date ed orari potranno essere modificati in base alle esigenze dei relatori.
Gli incontri si terranno nella Sala Don Bosco (Accoglienza Cortile di Valdocco).

Iscrizioni

Le iscrizioni si effettueranno tramite e-mail o consegna in portineria a Valdocco, indirizzate a don Enrico Lupano.

Costo del corso

Il corso non ha prezzo, ma ha un costo: vi chiediamo un’offerta libera all’iscrizione durante lo svolgimento del corso.

 

PROGRAMMA

19 settembre 2019
Lettura teologico – spirituale della vita di Don Bosco
(Don Enrico Lupano)

03 ottobre 2019
Lo sviluppo edilizio di Valdocco e del quartiere
(Sig. Giampietro Pettenon)

07 novembre 2019
I primi collaboratori di Don Bosco
(Don Bruno Ferrero)

12 dicembre 2019
Don Rua, fedele interprete e continuatore di Don Bosco
(don Fabiano Gheller)

09 gennaio 2020
La canonizzazione di don Bosco. Un nuovo modello di santità
(Don Andrea Bozzolo)

6 febbraio 2020
I primi salesini
(Don Bruno Ferrero)

5 marzo 2020
La spiritualità mariana e la devozione nel carisma salesiano
(Don Cristian Besso)

23 aprile 2020
Figure di santi cresciuti a Valdocco
(Don Pierluigi Cameroni)

INFORMAZIONI

Don Enrico Lupano
enrico.lupano@31gennaio.net
340-5061592

 

RMG – CG28: la Commissione Precapitolare al lavoro

Si riporta la notizia oggi pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito all’incontro tenutosi  a Roma lunedì 9 settembre da parte dei membri della Commissione Precapitolare per elaborare lo “strumento di lavoro” del CG28.

(ANS – Roma) – Poco meno di un anno fa, era lo scorso 3 ottobre, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, nominava i membri della Commissione Precapitolare sul tema del Capitolo Generale 28 (CG28). A poco più di 150 giorni dall’inizio del CG28, e dopo essersi preparati con grande cura a livello individuale nelle settimane precedenti, lunedì 9 settembre i membri della Commissione si sono ritrovati a Roma per un raduno di due settimane che li porterà ad elaborare lo “strumento di lavoro” del CG28.

“Compito di questa Commissione precapitolare – ha spiegato il Regolatore del CG28, don Stefano Vanoli – è studiare tutti i Capitoli ispettoriali e i contributi personali sul tema Quali Salesiani per i giovani di oggi?, e assumere pure i contenuti della lettera del Rettor Maggiore per l’indizione del CG28, al fine di preparare una sintesi”. Sintesi che servirà per l’appunto come linea guida dei lavori del Capitolo.

Fino a venerdì 20 settembre, giorno di chiusura del raduno, i membri della Commissione nominati dal Rettor Maggiore – accompagnati dal Regolatore – sono impegnati nello studio dei tre nuclei tematici:

  • priorità della missione salesiana tra i giovani di oggi;
  • profilo del salesiano per i giovani di oggi;
  • insieme ai laici nella missione e nella formazione.

La Commissione è suddivisa in tre gruppi di lavoro, su basi linguistiche. Importante è l’impegno a cui sono chiamati i membri della Commissione: ogni membro del Gruppo deve studiare circa 10 Capitoli ispettoriali e farne una sintesi personale. Successivamente ciascun gruppo ricaverà, a partire dalle valutazioni personali, un’unica sintesi, che presenterà all’intera Commissione.

Nello studio di ognuno dei tre nuclei tematici ciascun gruppo di lavoro utilizzerà lo stesso schema tripartito della metodologia proposta ai Capitoli ispettoriali:

Ascolto – è la fase in cui si chiede di riconoscere la situazione, le espressioni promettenti e rischiose riguardanti le priorità della missione, le esigenze della formazione, il coinvolgimento dei laici.

Interpretazione – è il momento per leggere la situazione, a partire da quanto riconosciuto nella prima fase e avendo come chiavi il Vangelo, la vita della Chiesa, le Costituzioni, i segni dei tempi.

Scelte – è il tempo per trovare ciò che faccia avanzare la Congregazione verso nuovi modi di vivere la missione giovanile, di realizzare il profilo del salesiano, di coinvolgere i laici. Per essere molto pratici, questo terzo punto prevede nel dettaglio: evidenziare una o due scelte per ogni nucleo; indicare compiti e impegni precisi; e segnalare le condizioni per far meglio emergere il profilo del salesiano per i giovani di oggi.

Le lettere di Don Bosco e il Social Media Management al centro del secondo seminario di Comunicazione Sociale

Don Bosco comunicatore con le lettere e la strategia di un piano di comunicazione sui Social Media: questi due argomenti sono stati il cuore del secondo seminario di Comunicazione Sociale che si è svolto a Letojanni, in Sicilia, dal 3 al 6 settembre. Oltre ai rappresentanti delle ispettorie, quest’anno hanno partecipato anche i membri delle segreterie di CGS, TGS e MGS Italia.

A guidare la riflessione è stato don Javier Valiente, incaricato per la Comunicazione sociale della Spagna e direttore del Bollettino Salesiano in lingua spagnola. Don Valiente ha guidato in prima battuta la riflessione sulle lettere di Don Bosco, sulla modalità creativa usata per raggiungere le persone, sulla sua capacità di capire il potere della comunicazione.

Social Media Management e strategia di un piano di comunicazione sono stati invece gli argomenti della seconda parte della formazione: indicazioni pratiche, analisi di quello che ciascuno fa nel proprio ambiente hanno guidato uno dei momenti laboratoriali. I partecipanti al seminario hanno poi potuto misurarsi anche con la prima parte del lavoro svolto dall’ufficio nazionale di Comunicazione sociale per il CS Book 2 “Il salesiano e la rete”, dando un prezioso contributo alla stesura finale.

L’appuntamento è a settembre del 2020.

Servizio Civile: Formazione dei selettori SC a Roma

Allenarsi ad affrontare i colloqui con i volontari del Servizio Civile attraverso il gioco. È quello che stanno apprendendo oggi, al Sacro Cuore di Roma, i sedici selettori del Servizio Civile provenienti dalle Ispettorie italiane e dagli enti ed associazioni che fanno parte della rete di Salesiani per il Sociale APS, guidati da Paolo Moretto, formatore di Torino che spiega:

“Il gruppo dei formatori è pieno di interesse, tutti hanno già affrontato dei colloqui. Usare la tecnica del gamification aumenta la produttività perché ognuno di noi giocando ha imparato qualcosa, e anche da adulti è possibile: sono pronto a scommettere che si avranno colloqui migliori.

Ci stiamo occupando del processo di lavoro del colloquio con la tecnica del gamification: prepariamo il gioco e iniziamo a giocare, con il presupposto che giocando si apprende meglio. Alle prime giocate il formatore deve cercare di capire la strategia migliore per vincere, e per vincere ha bisogno di capire le buone e le cattive pratiche per la selezione”.

In merito alla formazione dei selettori, il Presidente di Salesiani per il Sociale APS, don Roberto Dal Molin, aggiunge:

“Il processo di selezione nel servizio civile è una fase delicata che richiede attenzione e competenze specifiche perché si tratta di individuare il candidato più adatto rispetto al progetto, ai destinatari con i quali lavorerà e all’ambiente nel quale si inserirà. È per questi motivi che come Salesiani per il Sociale abbiamo sentito il bisogno di organizzare questo percorso formativo per i selettori dei nostri enti”.

Diocesi di Torino – Inizio anno scolastico: il messaggio dell’Arcivescovo Nosiglia

Si riporta il messaggio di Mons. Cesare Nosiglia contenente gli auguri rivolti a studenti, genitori e operatori scolastici in occasione della ripresa dell’anno scolastico 2019-2020.

Scuola maestra di vita: messaggio dell’Arcivescovo per l’inizio delle lezioni

Gli auguri e le riflessioni di mons. Nosiglia per lunedì 9 settembre 2019 rivolti a studenti, genitori e operatori scolastici

 

«Cari amici studenti,

è con gioia che vi rivolgo il mio saluto ed il mio augurio all’inizio del nuovo anno scolastico 2019-2020. Saluto con particolare affetto i nuovi alunni, che si affacciano per la prima volta al mondo della scuola dell’infanzia o affrontano la novità del passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria. Sono certo che troverete un ambiente ricco di amicizia e di serenità, per vivere quest’anno con impegno e rinnovata scoperta delle risorse che ciascuno di voi possiede e crescere in umanità e cultura. A scuola, infatti, si impara la grande lezione della vita, insieme a quelle conoscenze e principi etici, che formano la propria personalità e ne orientano la mentalità e le scelte.

C’è una parola di Gesù che voglio consegnarvi anche quest’anno, perché sia una luce che illumina il vostro impegno di studio e di amicizia. Dice Gesù:

«Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”» (Lc 14,28-30).

Per affrontare, dunque, qualsiasi impresa – e la vita lo è certamente per ciascuno di voi –, occorre imparare a riflettere bene sul da farsi e soprattutto procurarsi i mezzi necessari. Vedo in questo invito di Gesù il compito proprio della scuola. Essa vi aiuta a penetrare con pazienza e profondità nel segreto della realtà che vi circonda e del vostro spirito, per nutrire l’intelligenza e il cuore di quei valori umani, spirituali e culturali, che vi permetteranno di affrontare senza timori la più stupenda avventura che vi aspetta: saper vivere con libertà e responsabilità verso se stessi e verso gli altri.

I vostri genitori e docenti vi sono accanto per accompagnarvi in quest’impresa. Vi insegnano con le parole e vi testimoniano con l’esempio che è possibile raggiungere traguardi importanti e ricchi di gioia e di speranza per il vostro futuro. Anche loro sono chiamati ad accompagnarvi, vivendo con voi il tempo scolastico con impegno educativo e aperto all’incontro tra loro, per sostenere il vostro cammino. Il dialogo e l’incontro tra famiglia, scuola, istituzioni, comunità civile ed ecclesiale, gruppi associativi costruiscono quella rete di solidarietà che opera insieme per il bene-essere e il bene-fare di ciascuno di voi. Certo, occorre la vostra fatica dello studio, che sembra a volte pesante, ma che in realtà apre poi vie impensabili di soddisfazione e di vittoria.

Guardate gli atleti e tanti personaggi dello sport che seguite con ammirazione: anch’essi, per raggiungere risultati apprezzabili nelle varie discipline sportive, devono sottoporsi a sacrifici spesso duri, come sono gli allenamenti, e ad una vita sana e sobria; ma alla fine quale gioia esplode dalla vittoria che segna il loro trionfo! Nessun risultato importante si ottiene senza impegnarsi a fondo e tutto può essere possibile per chi crede fermamente in se stesso e valorizza a pieno le doti che Dio gli ha dato. La scuola è una vera palestra di vita e va affrontata con questo spirito di conquista incessante verso traguardi che via via possono diventare sempre più belli ed affascinanti.

Infine, voglio dirvi che a scuola si può sperimentare la vera gioia del cuore, perché la gioia nasce dal dono di sé agli altri. I compagni di classe, infatti, sono una ricchezza grande per ciascuno di voi. Insieme potete crescere non solo in amicizia, ma anche in una reciproca solidarietà, ricca dei valori di cui ciascuno è portatore. Si tratta di risorse umane, ma anche spirituali e religiose, che vanno ugualmente rispettate ed accolte con attenzione, senza preclusioni o discriminazioni.

Anche l’ora di religione, che mi auguro tutti voi abbiate scelto, vi permette di fondare questi atteggiamenti di accoglienza, che sono alla base del Vangelo di Gesù Cristo e che, alla sua luce, scopriamo presenti anche in altre religioni e fedi. Così, diventerete sempre più consapevoli della ricchezza della nostra tradizione culturale e religiosa ed insieme aperti alla comprensione, al dialogo e all’incontro con ogni compagno che professa convinzioni religiose o principi di vita diversi, per aiutarvi insieme a costruire un mondo più giusto e pacifico per tutti.

Cari amici, anche quest’anno si svolgerà la Settimana della scuola, dal 21 al 25 ottobre. Essa ha come titolo “Un talento per tutti”. La scuola ha il compito di aiutarvi a scoprire i vostri talenti, cioè le vostre competenze e la vostra creatività, per metterli poi a disposizioni della società per il bene di tutti. La Settimana vuole riflettere su una scuola dell’inclusione, meno preoccupata di selezionare le eccellenze e più attenta a valorizzare ciascuno con la propria unicità e specificità, non chiusa in se stessa, ma aperta agli altri mediante relazioni tra la persona del ragazzo e del docente e i compagni, promuovendo la cultura dell’incontro e del dialogo.

Auguri, dunque e l’anno scolastico sia per ciascuno un tempo forte di gioia e di impegno per trarne il migliore rendimento, sia nel profitto degli studi, sia nella vostra crescita umana, culturale e spirituale.

Rivolgo un vivo grazie ed un augurio ai vostri docenti, dirigenti scolastici e a tutto il personale, e un particolare saluto alle vostre famiglie.

Benedico tutti di cuore.

Torino, 9 settembre 2019

Mons. Cesare Nosiglia, vescovo, padre e amico»

RMG – “Cari Confratelli salesiani, abbiamo bisogni di voi!”

Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS, il 6 settembre 2019, in merito al messaggio del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, per l’ultimo video della rubrica “Cari Confratelli”:

(ANS – Roma) – Per l’ultimo video della rubrica “Cari Confratelli” di questo sessennio, disponibile da oggi in rete, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, riparte dai giovani e dal grido che è arrivato da tutte le Circoscrizioni Salesiane attraverso le relazioni dei Capitoli Ispettoriali: i giovani hanno bisogno di salesiani, educatori e testimoni, ma devono essere educati a saper fronteggiare le sfide del tempo presente.

Il Rettor Maggiore parla dalla Sala del Consiglio Generale al termine della sessione plenaria estiva, con lo sguardo già proiettato al prossimo grande appuntamento che attende la Congregazione, il Capitolo Generale 28° (CG28).

“C’è un elemento costante che mi affascina: è ascoltare quello che ci dicono i nostri giovani. I quali, semplicemente, ci dicono: cari confratelli salesiani, abbiamo bisogni di voi, della vostra presenza accanto a noi!” afferma il Rettor Maggiore.

I ragazzi e le ragazze non chiedono la presenza di “amministratori o gestori”, ma di Figli di Don Bosco che siano come il loro fondatore, che sappiano farsi accompagnatori nella vita ai giovani:

“Di cos’altro c’è ancora bisogno, dopo un appello fatto con quest’intensità ad indicarci il cammino per questo XXI secolo?” si chiede il Rettor Maggiore.

Successivamente il Successore di Don Bosco tocca anche un secondo tema, le motivazioni che lo hanno portato alla scelta del motto per la Strenna del Rettor Maggiore per il 2020 – “Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra” (Mt 6,10). “BUONI CRISTIANI E ONESTI CITTADINI”. Una formula, osserva Don Á.F. Artime, che racchiude la “politica del Padre Nostro”.

Sono due elementi inscindibili:

“Siamo nati per essere educatori alla fede dei giovani, per accompagnarli all’incontro di Gesù”. Ma, aggiunge il Rettor Maggiore, l’educazione salesiana non può essere svincolata dalla realtà sociale e globale: “Non possiamo educare i nostri giovani a starsene tranquilli, chiusi in casa, senza dare fastidio a nessuno… No! Dobbiamo preparali alla vita… A servire gli altri, a impegnarsi per il prossimo, a non essere indifferenti alle grandi sfide mondiali di oggi, ad essere sensibili alla difesa dei Diritti Umani, specialmente dei minori, e anche ad essere aperti ad un possibile impegno nel mondo della politica, secondo la propria sensibilità e la propria fede”.

Il video di “Cari Confratelli” è disponibile già in 25 lingue sul canale ANSChannel di YouTube.

Editrice Elledici: Grande successo per il primo Convegno Nazionale di Passodopopasso

Grande entusiasmo e partecipazione al primo Convegno Nazionale del Progetto catechistico “Passodopopasso” a Valdocco.

Oggi, sabato 7 settembre 2019, si è tenuto il primo Convegno Nazionale dedicato al sussidio catechistico edito da Elledici “Passodopopasso“, il nuovo progetto che accompagna le famiglie nell’educazione cristiana dei figli di 7-12 anni.

Progetto catechistico Passo dopo Passo – il seminario (Valdocco))

@passodopopasso A breve il seminario del Progetto catechistico Passo dopo Passo! Editrice Elledici

Publiée par Editrice Elledici sur Vendredi 6 septembre 2019

Editrice Elledici #PassoDopoPassoIn diretta … Celebrare i sacramenti con arte! Progetto catechistico Passo dopo Passo.

Publiée par Editrice Elledici sur Samedi 7 septembre 2019

L’evento ha avuto inizio alle ore 9.00 presso la Sala Sangalli di Valdocco con i saluti di don Valerio Bocci ai partecipanti, più di 100 tra catechisti e catechiste.

Dopo una breve preghiera introduttiva (“Semina la speranza”) con il Segno della Croce cantato, la parola è passata a don Valter Rossi, direttore della rivista Elledici dedicata alla formazione dei catechisti, “Dossier Catechista“. Nel suo intervento, don Valter ha presentato le principali novità e caratteristiche della rivista mensile, proiettando alcune slide dedicate alle parti interne di Dossier Catechista.

Successivamente, la parola è poi passata al Direttore dell’Ufficio Catechistico di Cuneo, don Gabriele Mecca, il quale ha esplicitato le linee guida del progetto: l’orizzonte, la mappa e i soggetti coinvolti e da coinvolgere.

Invito tutti ad essere audaci e creativi nel ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi di evangelizzazione delle proprie comunità. Dietro al lavoro di Passodopopasso si possono ritrovare questi elementi.

L’intervento è proseguito con la presentazione dei 3 tipi di catechesi che occorre tenere in considerazione nel loro complesso:

  • Catechesi parrocchiale;
  • Catechesi celebrativa e comunitaria;
  • Catechesi familiare;

Tali tipologie di catechesi sono state analizzate dalle tre Catechiste coinvolte nel progetto: Federica, Maria e Nives, delle diocesi di Cuneo e Fossano. In ogni intervento, sono state così approfondite le principali caratteristiche e specificità di ciascuna tipologia di catechesi, mettendo in luce non soltanto le difficoltà che oggi i catechisti si trovano ad affrontare, ma anche le principali sfide e potenzialità che ne possono emergere, nonché alcuni utili accorgimenti e strumenti da utilizzare.

Dopo una breve pausa, i partecipanti al convegno sono stati suddivisi in 4 gruppi per l’attivazione dei laboratori attivi dedicati a quattro differenti argomenti del progetto:

  • Temi e strumenti;
  • Attività;
  • Celebrazioni;
  • Coinvolgimento dei genitori.

Ciascun gruppo ha avuto così modo di “mettere le mani in pasta” cimentandosi concretamente in alcune attività utili per far proprio il progetto catechistico di Passodopopasso nella propria realtà.

I laboratori sono così proseguiti anche nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, fino alle ore 17.15.

L’ultima parte del convegno ha riguardato la tematica dei sacramenti,”Celebrare i sacramenti con arte“, a cura di don Gabriele Mecca.

Infine, dopo uno spazio dedicato alle domande, il convegno si è concluso con la valutazione del percorso formativo intrapreso e la preghiera finale con i saluti.

L’Editrice Elledici ringrazia tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa e hanno permesso la buona riuscita dell’evento. Per l’organizzazione di un seminario dedicato a Passodopopasso nelle singole diocesi, gli uffici dell’Editrice sono a disposizione per verificarne la possibilità e progettare l’incontro. Sul sito Elledici verranno presentate le eventuali repliche con le modalità di iscrizione.

CNOS-FAP Regione Piemonte – Rubrica del direttore: lettera di settembre 2019

SI riporta la lettera del Direttore generale CNOS-FAP del Piemonte, Lucio Reghellin, dedicata all’inizio del nuovo anno formativo 2019/2020.

Buongiorno e bentrovata/o

In questi giorni in tutti i CFP fervono i preparativi per ripartire con il nuovo anno formativo.

OrientamentoFormazione ProfessionaleServizi al Lavoro: sono le attività in partenza!

Le attività di Orientamento per una scelta formativa e professionale consona ai desideri e alle caratteristiche dei nostri allievi, la Formazione Professionale per favorire in loro il raggiungimento di una maturità umana e professionale, i Servizi al Lavoro per mettere a frutto il percorso concluso ed accompagnarli all’inserimento nel mondo del lavoro.

Svolgiamo ogni attività al massimo delle nostre capacità, migliorando e potenziando ogni aspetto, in modo tale che il servizio offerto ai nostri giovani, ragazzi e ragazze, adulti e aziende risulti “fedele alla nostra missione”[1]!

Apriremo insieme l’anno formativo il 6 settembre al Colle Don Bosco per il consueto incontro plenario dove spero di incontrarvi proprio tutti!

Possiamo iniziare a pieno regime perché le principali attività formative, dall’IeFP[2] al MDL[3], sono state approvate, compreso l’apprendistato professionalizzante. Riparte anche l’Orientamento, con le attività interne legate ai nuovi utenti in arrivo, e i Servizi al Lavoro, i cui operatori sono stati impegnati questa estate per attivare i tirocini estivi e non solo.

Il nuovo anno sarà una nuova occasione per avviare nuove sinergie con il territorio, consolidando quelle in essere, in particolare con aziende e soggetti che guardano al CNOS-FAP come punto di riferimento per le capacità formative e le tecnologie, grazie anche al miglioramento di diversi laboratori ed officine. Sappiamo quanto Don Bosco riteneva importante avere attrezzature all’avanguardia a favore dei suoi ragazzi.

Don Bosco aveva attenzione per tutti i giovani, in particolare i più bisognosi. Su questo Papa Francesco incontrando i Salesiani a Valdocco li ha esortati a preoccuparsi di dare un’opportunità anche a quelli che non sono in grado di reggere percorsi di formazione professionale completi e di pensare per loro attività brevi che li possano inserire presto nel mondo del lavoro.

A ciascuno di voi l’augurio di assumere un po’ della tenacia e della combattività del nostro Padre Fondatore che, per occuparsi dei più poveri, ha affrontato situazioni molto difficili e personalità come il marchese Cavour, come riportano le Memorie dell’Oratorio:

“… Marchese di Cavour, padre dei celebri Camillo e Gustavo, allora Vicario di Città, che era quanto dire capo del potere urbano. Egli adunque mi fece chiamare al Palazzo Municipale e tenutomi lungo ragionamento sopra le follie che si spacciavano a mio conto conchiuse con dirmi:

— Mio buon prete, prendete il mio consiglio, lasciate in libertà quei mascalzoni: Essi non daranno che dispiaceri a voi ed alle pubbliche autorità. Io sono assicurato, che tali adunanze sono pericolose, e perciò io non posso tollerarle.

— Io, risposi io, non ho altra mira, Sig. Marchese, che migliorare la sorte di questi poveri figli del popolo. Non domando mezzi pecuniari ma soltanto un luogo dove poterli raccogliere. Con questo mezzo spero di poter diminuire il numero dei discoli, e di quelli che vanno ad abitare le prigioni.

— V’ingannate, mio buon prete; vi affaticate invano. Io non posso assegnarvi alcuna località ravvisando tali adunanze pericolose; e voi dove prenderete i mezzi per pagare pigioni e sopperire a tante spese, che vi cagionano questi vagabondi? Vi ripeto qui, che io non posso permettervi tali adunanze.

— I risultati ottenuti, Sig. Marchese, mi assicurano che non fatico invano. Molti giovanetti totalmente abbandonati furono raccolti, liberati dai pericoli, avviati a qualche mestiere, e le prigioni non furono più loro abitazione. I mezzi materiali finora non mi mancarono, essi sono nelle mani di Dio, il quale talvolta si serve di spregevoli istrumenti per compiere i suoi sublimi disegni. [4]

Ti saluto cordialmente, augurandoti un proficuo e sereno nuovo anno formativo.

Lucio Reghellin

[1] Dalla homepage www.cnosfap.net: La nostra missione consiste nell’offrire ad ogni persona che ne abbia bisogno, ed in particolare agli adolescenti ed ai giovani, il meglio della metodologia della formazione professionale, affinché sia resa possibile la propria piena realizzazione.

[2] Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale; [3] Corsi per adulti Mercato Del Lavoro

[4] Tratto da “Memorie dell’Oratorio di San Francesco di Sales dal 1815 al 1835”

Cagliero 11 – I Salesiani incendiano l’Amazzonia, ma non con il fuoco

Si riporta la notizia proveniente da sdb.org relativa alla pubblicazione di Cagliero 11 ed all’intenzione missionaria salesiana per il mese di settembre.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Per l’Oceania salesiana,

perché la presenza di Don Bosco continui a con-solidarsi tramite l’educazione della gioventù e l’impegno per l’ecologia.

I Salesiani di Don Bosco sono, per il momento, in 6 Paesi dell’Oceania. La presenza salesiana è richiesta in tante isole e Paesi. Preghiamo affinché il Signore conceda fecondità e crescita al carisma di Don Bosco in questo continente e protegga i suoi popoli, i suoi mari e oceani.

Cagliero 11_129, Settembre 2019 – I Salesiani incendiano l’Amazzonia.

È vero, i Salesiani incendiano l’Amazzonia… ma non con il fuoco che brucia le foreste e distrugge il creato, ma col fuoco dello Spirito: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e vorrei davvero che fosse già acceso!” (Lc 12,49). Il Rettore Maggiore invierà a dieci nuovi mis-sionari all’Amazzonia del Brasile, Equador, Peru e Venezuela. Certamente che saranno per le comunità e per i giovani, come “rugiada che portano la benedizione del Signore” (cf. Sl 133,3). È un segno del nostro impegno per il Sinodo Panamazónico.

Ma la 150a Spedizione Missionaria, anche invierà altri 26 missionari a Albania-Kosovo, Bolivia, Bulgaria, Centro America, Gran Bretagna, Lituania, Medio Oriente, Mongolia, Pakistan, Paraguay, Spagna, Tunisia, Turchia.

Ci saranno 26 giovani sdb tirocinanti, 9 sdb perpetui (7 sacerdoti e 2 coadiutori) e anche un vescovo emerito. Ringraziamo la generosità delle ispettoiria del Vietnam che invia 7 missionari, dell’India che invia altri 7; le nuove ispettorie dell’Africa che inviano 12 confratelli. Anche le ispettorie d’Europa (4) e d’America (4) s’impegnano nello spirito missionario.

Dopo la prima spedizione del 1875, questa sarà la 150a volta che dal Santuario di Maria Ausiliatrice partiranno i 36 figli di Don Bosco insieme con altre 13 missionarie Figlie di Maria Ausiliatrice. Preghiamo affinché i nostri “incendiari nello Spirito” mantengano sempre viva e contagiosa la fiamma della fede e della carità pastorale dove il Signore gli invii.

Testimonianza di Santità Missionaria Salesiana.

Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi

Il Servo di Dio Andrea Majcen, (1904 – 1999), sloveno, missionario in Cina e in Vietnam e del quale il 30 settembre si chiuderà l’inchiesta diocesana, testimoniò: “Sono grato a Dio di avermi chiamato e di avermi fatto coraggio nel seguire la sua chiamata. È molto significativa l’avventura della vita, nella quale Dio ci manda!”. Visse una tensione quotidiana alla santità documentata nei diari spirituali, nelle meditazioni e negli appunti. Esistono 6.500 pagine di manoscritti: ogni giorno egli progetta e controlla con precisione il proprio impegno spiritua-le. Molto sentite sono le quattro ricorrenze della sua vita: il giorno del Battesimo quando diventò figlio di Dio; il giorno della professione religiosa quando diventò Salesiano; il giorno dell’ordinazione sacerdotale quando diventò sacerdote di Cristo; il giorno della consegna del crocifisso missionario, quando diventò messaggero e apostolo di Cristo.

Don Bosco San Salvario: il saluto di “Spazio anch’io” a don Mauro Mergola

Si riporta l’articolo pubblicato da La Voce e il Tempo a cura di Stefano Di Lullo in merito ai ringraziamenti e ai saluti che i ragazzi di “Spazio anch’io” hanno rivolto a don Mauro Mergola, il quale lascia l’incarico  a San Salvario come “parroco della movida” per trasferirsi dai Salesiani di Cuneo.

SPAZIO ANCH’IO – AFFETTUOSO IL SALUTO DEI RAGAZZI E DELLA COMUNITÀ AL «PARROCO DELLA MOVIDA» SAN SALVARIO
Grazie don Mergola: «Oratori senza porte spalancati a tutti»

Una bicicletta pieghevole è il dono che i ragazzi di «Spazio Anch’io», la postazione dei Salesiani al Parco del Valentino, hanno donato «al parroco della Movida», don Mauro Mergola, che lascia il suo servizio a San Salvario dopo dieci anni: dal 2009 è stato direttore dell’oratorio salesiano San Luigi, dal 2012 parroco di Ss. Pietro e Paolo e dal 2015 amministratore parrocchiale di Sacro Cuore di Maria. La prossima settimana don Mauro proseguirà il suo ministero presso l’Opera dei Salesiani a Cuneo. A guidare la comunità di San Salvario arriverà il sacerdote salesiano don Claudio Durando.

«Questa sarà sempre casa tua»

hanno detto i ragazzi al loro don,

«con questa bici pieghevole sarà più facile raggiungerci, potrai portarla in treno e venire a salutarci».

In più occasioni nell’ultimo mese la comunità ha salutato affettuosamente don Mergola. La festa più significativa si è svolta a «Spazio Anch’io», l’oratorio sulla strada aperto all’accoglienza di tutti, soprattutto dei ragazzi più fragili che si sono lasciati alle spalle storie drammatiche.

«I nostri oratori e la parrocchia non hanno porte»,

sottolinea don Mergola,

«altro che porti chiusi: in questi anni come comunità parrocchiale, grazie alla rete con i servizi sociali cittadini e diversi attori del territorio, abbiamo aperto le porte degli oratori portandoli sulla strada, le porte della chiesa parrocchiale Ss. Pietro e Paolo il sabato notte per stare accanto ai giovani della movida ed ora anche le porte della casa canonica dove lo scorso giugno è stata inaugurata San Salvario House».

Una “Casa” che accoglie 14 giovani maschi, italiani e stranieri, che hanno intrapreso un percorso formativo o professionale che non riescono a realizzare da soli in quanto privi di una rete familiare che possa sostenerli o senza una casa. Ed ecco che la comunità ha spalancato le proprie porte accompagnando i giovani a realizzare passo passo i propri sogni.

È imponente l’investimento sui giovani più fragili che l’Opera salesiana San Giovanni Evangelista e la parrocchia Ss. Pietro e Paolo da anni portano avanti a tutto campo in un quartiere multietnico segnato dall’emergenza sociale: due oratori, l’educativa di strada, la postazione di accoglienza al Parco del Valentino «Spazio Anch’io», i corsi di italiano e di orientamento al lavoro, il centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati che accoglie 14 ragazzi, i laboratori professionali per i ragazzi che hanno abbandonati i circuiti della formazione, la presenza degli educatori accanto “ai giovani della notte” che si ritrovano per la movida. C’è poi il progetto nazionale “M’interesso di te” con cui i Salesiani nell’ultimo anno hanno intercettato 114 ragazzi “invisibili” che vagavano per le strade della città attorno alla stazione di Porta Nuova senza alcuna protezione, per la maggior parte neo maggiorenni: alcuni hanno un lavoro, altri sono inseriti nei percorsi formativi e professionali, soprattutto sono lontani dal pericolo di cadere nei circuiti criminali e dello sfruttamento.