Festa di San Giovanni Bosco 2024: tre interessanti novità ELLEDICI dedicate al santo dei giovani

Si segnalano tre interessanti novità editoriali edite da Elledici in occasione della Festa di don Bosco 2024.

Di seguito le principali informazioni e il rimando alla scheda dei libri sul sito Elledici.

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Né lupi né agnelli – Il sogno di don Bosco a occhi aperti

di Antonio Carriero

Attraverso l’analisi del celebre sogno dei nove anni di San Giovanni Bosco, questo libro rivolto ai giovani invita a riflettere su questioni che toccano tanto l’esistenza umana quanto la vita spirituale.

Da temi come la vocazione e la risposta alla chiamata di Dio, al potere e significato del proprio nome, il libro offre degli spunti per riconoscere ed esercitare i propri talenti e per diventare guide di altri, sempre mantenendo l’umiltà di riconoscersi bisognosi dell’aiuto di Dio.

Interessante e caratteristico è l’approfondimento di ogni passo del sogno di don Bosco, valorizzando alcuni dettagli spesso trascurati.

Ad esempio l’idea di “trasformare i lupi in agnelli” è una metafora che richiede una comprensione più sfumata. È infatti essenziale riconoscere che in ogni persona coesistono due aspetti: quello del lupo e quello dell’agnello ed è necessario trovare un equilibrio tra queste due componenti dell’animo umano.

DETTAGLI

  • Pagine: 104
  • Prezzo: € 10,00
  • ISBN: 9788801068917
  • Codice Elledici: 06891

I Salmi nella pedagogia di don Bosco

Di Morand Wirth

Lo scopo di questo volume è di presentare al lettore una breve riflessione di don Bosco su ciascuno dei centocinquanta Salmi per aiutarlo a pregare meglio questi testi ispirati dallo Spirito del Signore.

Per ogni singolo Salmo è indicata nel titolo una idea guida propria di don Bosco, poi il versetto o alcuni versetti che hanno ispirato la sua riflessione e preghiera. Segue una breve meditazione con alcune citazioni dei suoi scritti o discorsi.

Tra i testi citati di don Bosco l’autore ha dato la priorità a quelli che hanno attinenza con la sua pedagogia.

DETTAGLI

  • Pagine: 160
  • Prezzo: € 6,90
  • ISBN: 9788801068870
  • Codice Elledici: 06887

Don Bosco e il suo stile

Di Natale Cerrato, a cura di Marco Bay, SDB

Questa pubblicazione è la prima di una serie di volumi che intendono raccogliere i contributi dell’autore, il salesiano sacerdote e missionario piemontese don Natale Cerrato, sul periodico “Il Tempio di don Bosco” e sul “Bollettino Salesiano”.

I testi di poche pagine ciascuno evidenziano curiosità su don Bosco, la sua gente, i suoi luoghi, la sua “rete sociale”, alimentando l’immaginazione dei lettori.

DETTAGLI

  • Pagine: 192
  • Prezzo: € 12,00
  • ISBN: 9788801068849
  • Codice Elledici: 06884

Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana approfondiscono l’attualità del Sogno dei Nove Anni

Dall’agenzia ANS.

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Venerdì 19 gennaio le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2024 sono state dedicate ad un confronto stringente sull’attualità del Sogno dei Nove Anni. Dopo l’inquadramento generale offerto dal Rettor Maggiore nella prima giornata, i quasi 400 partecipanti in presenza a Valdocco (insieme con i 4.000 collegati online) hanno ascoltato testimonianze scelte per comprendere come tradurre nei fatti il contenuto della Strenna. Oltre all’ascolto, anche l’esperienza tangibile delle origini mediante le visite, nel pomeriggio, ai luoghi dove è sorta l’opera di Don Bosco, è stata parte costitutiva di questa giornata.

La mattina si è aperta con una presentazione video della vita di Mons. Giuseppe Cognata, SDB, fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù (SOSC): un doveroso omaggio alla ricorrenza di un anno dalla dichiarazione di validità giuridica, da parte del Dicastero per le Cause dei Santi, del processo per la beatificazione del vescovo di Bova (11 gennaio 2023), ma anche l’ esempio di come la risposta ai bisogni di una popolazione abbandonata a sé dal punto di vista spirituale abbia trovato risposta generosa secondo Don Bosco, affidandosi al sogno della creazione, nel periodo fra le due guerre, di una comunità di religiose dedicata ai più poveri nella Calabria.

Tulio Lucca, dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, (ADMA) ha poi presentato i quattro protagonisti della tavola rotonda: don Bruno Ferrero, Emilde Cuda (Argentina), don Rafael Bejarano (Colombia) e Blažka Nerkac (Slovenia). A loro il compito di presentare considerazioni ad ampio raggio sul tema del Sogno dei Nove Anni e in seguito di rispondere a una domanda mirata da parte del moderatore.

Molto commossa e coinvolgente la riflessione del Direttore del Bollettino Salesiano d’Italia, don Ferrero. “La vocazione è la cosa più importante che esiste” ha premesso, e quella di Don Bosco deve essere considerata nel contesto in cui si manifestò. “La sua famiglia era povera, la casa dove abitavano era poco più che una tettoia per ripararsi la notte”. Mamma Margherita era pressata dalle difficoltà economiche ed era stata chiamata anche davanti al giudice per qualche debito in corso. Giovannino venne raggiunto da una chiamata che sembra estrarlo da quel contesto per aprirgli una prospettiva assolutamente diversa. Non è una chiamata con possibilità di sottrarsi. Come racconta don Giovanni Battista Lemoyne, primo biografo di Don Bosco, l’avverbio usato per descrivere il tono con cui nel sogno Gesù si esprime è “imperiosamente”: e il ragazzino si mette in movimento, obbedisce al comando “seguimi” senza la certezza del dove. Con il metodo di Maria, tenerezza e mansuetudine, si avvia nel deserto dei giovani del suo tempo. Un deserto che oggi è fatto di aridità dei sentimenti.

Il cammino è faticoso, a volte delude, ma il giovane prete non disarma: come per pagare le spese per i suoi studi andava chiedendo la carità di cibo da portare alla dispensa del seminario, così ha continuato a elemosinare le risorse per servire i suoi ragazzi. Con la stessa modalità di stendere la mano, per loro ha costruito l’oratorio di Valdocco e la Casa di Maria Ausiliatrice. Per questo volgendosi ai presenti, don Ferrero ha raccomandato:

“Ricordiamoci che tutte le volte che entriamo nella basilica dell’Ausiliatrice entriamo nel sogno di Don Bosco. Sappiate che in quel sogno c’eravate anche voi. Quel che ha scritto per descriverlo lo ha fatto per noi”.

Dal passato dal presente, dalla dimensione educativa a quella sociale. Emilde Cuda, docente di scienze politiche e teologa, capo ufficio della Pontificia Commissione per l’America Latina, ha insistito sullo stretto rapporto fra il “sogno” per ciascuno di divenire “immagine di Dio”, all’impegno collettivo di costruire la speranza. È in corso un vasto processo di dialogo fra i giovani universitari di tutti i continenti, voluto dal Papa, proprio per far emergere i loro sogni. Ma ci sono situazioni – come quella espressa da uno studente di Haiti che in un’assemblea ripeteva “non posso sognare” – in cui manca il fondamento della dignità umana. “Non si può vivere senza sognare” ha ribadito la professoressa Cuda, “mentre osserviamo che tecnologie, mondi virtuali e consumismo propongono di andare in direzione di quella che è – come bene descrive lo stesso Francesco con un ossimoro – una comunità individualista”.

Don Bejarano, del Settore per la Pastorale Giovanile, ha sviluppato la sua riflessione sugli aspetti del diventare “umili, forti e robusti”: è un vero e proprio “piano programmatico” per l’intera Famiglia Salesiana. Alla luce del magistero di papa Francesco, esso si rende capace di andare anche oltre l’ambito del carisma di Don Bosco per diventare stile e strategia dell’intera Chiesa contemporanea. Laddove si manifestano delle “crepe”, il richiamo a “Giovannino del sogno” consente di provvedere alla saldatura: personalismo, genericismo, attivismo, disintegrazione, improvvisazione sono fenditure del servizio ai giovani che si curano con la comunità, il confronto, lo studio, la condivisione. Progettare insieme e non assemblare risposte diverse, per non trovarsi con un modello che unisce artificiosamente intenzioni divergenti, è la sfida di questo momento.

Blažka Merkac, collaboratrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice con compiti educativi con i giovani in maggiore difficoltà, ha presentato la sua esperienza come esemplificazione del cammino che possono compiere anche i laici avvolti dal carisma salesiano. A lei è accaduto che tutto sia nato da un campo estivo ispirato alla vita di Laura Vicuña: un semplice invito è diventato vocazione, passando attraverso l’intervento di più di un “pastore” che “mi ha guidato lasciandomi comunque la libertà di scegliere, alla fine, quale strada seguire”. Una suora ha riconosciuto in lei un cuore salesiano. Il difficile equilibrio fra rispetto della persona e il suo bisogno di essere aiutata ad orientarsi nella vita è la qualità dell’educatore, che i ragazzi sanno cogliere: “Apprezzano l’onestà, l’autenticità, il non essere falsi. Riconoscono immediatamente chi è con e per loro” ha sottolineato.

Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono state al centro anche della successiva testimonianza video del gruppo degli Exallievi FMA. “Mani nel mondo, radici nel cuore” la frase (e il gesto) che rappresentano lo spirito di Madre Mazzarello declinato anche nel presente. Quando don Filippo Rinaldi pose la pietra fondante di questa associazione, si individuò il terreno di azione nell’attività formativa, nella cura sanitaria, in tutto ciò che oggi è considerato attuazione dei diritti umani. Sull’esempio di Mamma Margherita, colei che non solo riconobbe nel sogno di Giovanni la vocazione, ma che aiutò anche ad accoglierla.

I cento modi di tradurre il “sogno” nella realtà educativa, con la Famiglia Salesiana protagonista in tutto il mondo

Dal sito infoANS.

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Il fermento del lavoro fra gli oltre 350 partecipanti alle Giornate di spiritualità salesiana (ai quali si aggiungono ogni giorno “visitatori”, appartenenti e amici delle comunità di Valdocco) si è espresso bene nella terza giornata in programma, sabato 20 gennaio. Si sono infatti formati i gruppi che a rotazione hanno ascoltato, in presenza o via web, le testimonianze di giovani provenienti da tutto il mondo, al mattino; mentre il pomeriggio è stato dedicato alla visita ai luoghi salesiani delle origini.

I momenti di gruppo sono un elemento fondamentale delle Giornate di Spiritualità” ha sottolineato don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, “sono un’occasione per incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze e soprattutto arricchirsi carismaticamente”.

Destinatari del sogno di Don Bosco sono i giovani, e la riflessione è finalizzata a impostare e a monitorare il servizio ad essi dedicato. Con una marcia in più: quella che gli stessi giovani diventino creativi e propositivi. Non a caso l’immagine che il Santo ha lasciato ai suoi figli prevede “agnelli” che diventano “pastori”, ed è questa la dinamica costante dell’esperienza dell’oratorio: i “lupi” radunati e accolti con amorevolezza diventano coloro che incarnano la vita nuova in Gesù, se ne fanno “testimonial” agli occhi degli altri giovani e affrontano – con una competenza che deriva dalla loro esperienza – le frontiere dell’azione educativa.

È il caso, ad esempio dell’Ecuador, dove in quarant’anni più di 2.500 giovani sono stati inviati a svolgere la missione in diverse comunità salesiane e in quelle di altre congregazioni del Paese. Il ruolo dei volontari è di aiutare le realtà in cui si inseriscono, come ad esempio le piccole comunità sparse sulle montagne o nella foresta: qui la condizione giovanile è particolarmente delicata per la tensione costante fra la permanenza nei villaggi e l’attrazione delle grandi città, nel confronto costante fra la salvaguardia dei loro ambienti e delle loro etnie di fronte alla modernizzazione e l’espandersi delle altre culture. Il programma del “Volontariato Missionario Salesiano” ecuadoriano è espressione congiunta di tre gruppi: i Salesiani di Don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. È affidato alle competenze personali, alle capacità fisiche e intellettuali dei giovani partecipanti. Non si tratta solo di compiti di “animazione” ma di vero accompagnamento nella cura e nella formazione di bambini e giovani in situazioni di rischio e vulnerabilità, e di annuncio della Parola di Dio attraverso la catechesi.

Dalla Spagna è stata offerta l’esperienza della “Fondazione Progetto Don Bosco”, che ha dato vita al “Progetto Buzzetti” per giovani fra i 18 e i 29 anni, che si trovano in una situazione di svantaggio e di rischio sociale. Una situazione ricorrente è quella dei ragazzi, affidati ai Centri di Protezione e di Giustizia Minorile, i quali, alla loro uscita al compimento della maggiore età si ritrovano senza una casa che li accolga e risorse per vivere. L’attività compie 15 anni nel 2024 ed è arrivata dare ospitalità e presenza educativa a un centinaio di giovani; dispone di 22 appartamenti protetti e ha ricevuto riconoscimenti importanti come quello della “Asociación Pro Derechos Humanos de Andalucía”. Il progetto è sorto in una città del sud della Spagna, a Jaén, e da lì si è esteso nella regione e anche nelle sole Canarie, godendo in alcune case di una protezione internazionale a tutela degli ospiti.

Chean è un nome frequente in Cambogia, e il cognome Samnang è anche piuttosto diffuso in quel Paese. Un importante giocatore di calcio e un attore, ad esempio, si chiamano proprio così: come un giovane che ha portato la sua testimonianza alle Giornate.

“Da ragazzo non avevo speranze, ma da quello sono diventato chi sono oggi, una persona che ha le capacità giuste per lavorar nella società”.

Chean Samnang, uno fra i tanti, ragazzo che aveva difficoltà a trovare la sua strada, ha incrociato il sogno di Don Bosco. Grazie alla fondazione che porta il nome del Santo, sono migliaia i ragazzi e le ragazze della Cambogia che possono intravedere un futuro che non sia di anonimato. Quasi 4.000 sono coloro che frequentano i precorsi formativi di base, che per primo punto stabilisce l’assicurazione di un pasto ordinario completo. Il “riso fortificato” è forse dapprima un’attrattiva per i bambini di famiglie povere, ma poi a fortificarsi sono lo spirito e la volontà di questi. La scuola di formazione propone specializzazioni compatibili con la realtà di Phon Phen, la capitale, e delle altre città in cui gli allievi potranno presentarsi ai datori di lavoro con un titolo appetibile. Chean ha trovato il suo spazio in una importante Casa automobilistica.

Con la carrellata della Famiglia Salesiana sulle esperienze di punta, i partecipanti alle Giornate di spiritualità 2024 sono tornati in America latina, a El Salvador. Qui l’intervento si gioca nella realtà e nel web, con un’opera digitale ed una famiglia che si chiamano “Essales”.

L’esperienza cammina nella sinodalità, impregnando la vita quotidiana delle persone con la forza del carisma salesiano. Il programma di Don Bosco fu strettamente condiviso da Maria Mazzarello, e le Figli spirituali della Madre hanno ideato – per un Paese fra i più carichi di violenza armata e percorso da grandi fenomeni migratori – uno spazio che va dal “sogno” costituito dal mondo virtuale alla concretezza di una formazione spirituale diffusa, diretta a coloro che si prendono cura dei bambini e dei giovani. “L’obiettivo è rafforzare lo spirito di questi attori dell’azione educativa e spirituale”, come ha spiegato suor Ana Beatriz Solito.

Un tuffo nella giocosità di Valdocco delle origini è il richiamo al Giovannino funambolo e giocoliere nella campagna di Castelnuovo e poi prete nella periferia di Torino. A Trapani, in Sicilia, è attiva una giovane prestigiatrice che sul palco porta il nome di fantasia “Gascar”. Si tratta di Rita Sofia, una consacrata del movimento Testimoni del Risorto. Da più di quindici anni porta il messaggio dell’uguaglianza e dei diritti umani, alle platee non solo italiane, guardando al Madagascar, dove sono attive le missioni salesiane a favore di una popolazione poverissima.

Laggiù la magia non esiste, ciò che sembra inspiegabile è solo un gioco” spiega la performer, allieva di “Mago Sales”. “Con i miei spettacoli intendo arrivare a dire che solo il dono è magia”.

Mostra giochi di prestigio che incantano e fanno “sognare”, mentre portano concreta solidarietà a migliaia di chilometri di distanza.

Quasi evocato da questa testimonianza, infine, c’è stato in teatro, alla sera, un ricco spettacolo costruito con le esibizioni di molti dei gruppi di provenienza.

-Antonio R. Labanca

Card. Fernández Artime: “Il carisma salesiano oggi è necessario più che mai”. Aperte le XLII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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Una partecipazione che è tornata ai tempi pre-Covid è già un buon viatico per la 42a edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2024, apertesi il 18 gennaio a Torino.

345 iscritti da 45 Paesi, 22 gruppi della Famiglia Salesiana rappresentati nel Teatro Don Bosco all’apertura pomeridiana dei lavori.

“Siamo nella casa di tutti noi – ha detto il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Centro di Unità della Famiglia Salesiana, nel saluto inaugurale – . La Madonna ci accoglie, Dio ci benedice. Siamo qui per mostrare un carisma molto vivo”.

Ad aprire le porte di Valdocco è l’Ispettore di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, don Leonardo Mancini, che entra direttamente nel tema della Strenna sottolineando che

“se lo spirito salesiano abita in noi, non potremo fare a meno di interessarci ai giovani nella scoperta sorprendente e incoraggiante del sogno che Dio ha per loro”.

Don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana e dunque Coordinatore di queste Giornate, ha invitato a

“vivere con intensità ed entusiasmo l’evento, nel quale le parole chiave degli anni precedenti – lievito, cuore, amore, cristiani e cittadini, speranza, santità – confluiscono tutte nella parola sogno poiché questa comprende l’intero Don Bosco, la sua vita, la sua visione”.

Molto significativo l’arrivo sul palco di 32 persone, rappresentative dei cinquecontinenti, che hanno portato ciascuna un cubo con il quale è stata costruita una parete di cartone che mostrava i simboli dei gruppi della famiglia salesiana.

Ognuno di questi tasselli ha dato una forte impressione visiva della consistenza della varietà e della diffusione del carisma salesiano. Creatosi così un clima di gioia, si è passati alla visione del video che presenta la Strenna 2024.

L’ha introdotta il Rettor Maggiore, rivelando il percorso della scelta del tema:

“A 200 anni dal Sogno dei Nove Anni, non poteva che essere questo il filo rosso. È stato approvato subito all’unanimità!”.

La relazione tenuta poi sulle linee seguite nella stesura di questo tradizionale documento che incoraggia il cammino dell’anno, è stata per il Card. Á.F. Artime lo spazio per condividere una

“impressione bellissima ricavata dalle sue visite in 10 anni di rettorato in 120 nazioni diverse: l’aver visto quante persone nel mondo facciano il bene tutti i giorni: è straordinario!”.

Le ha riassunte in quattro punti essenziali:

  • il sogno che Don Bosco ebbe intorno ai 9 anni ha le caratteristiche di una visione profetica. Fu questa a condurre l‘intera vita di lui, uomo e sacerdote. A 72 anni, solo a conclusione della sua faticosa e dolorosa esperienza, ne comprese il valore pieno – e la mirabile presenza di Maria Ausiliatrice al suo fianco! – quando celebrò l’ultima Messa al Sacro Cuore di Roma all’altare a Lei dedicato;
  • l’importanza di recuperare il pensiero salesiano intorno a quel sogno, scaturito dalla memoria trasmessa ai suoi figli, ad iniziare da Don Rinaldi (il Rettor Maggiore del primo centenario del sogno) per consolidarsi e approfondirsi ad ogni cambio di guida, fino a Don Pascual Chávez;
  • i protagonisti del sogno sono i ragazzi e le ragazze, e questi devono essere il soggetto principale dell’azione salesiana anche oggi. Comprimaria ne è Maria di Nazareth. Su questo punto il Rettor Maggiore si è soffermato per una fondamentale sottolineatura: “Se un salesiano non porta nel cuore un vero amore all’Ausiliatrice, formalmente appartiene alla famiglia salesiana ma di fatto, e lo diciamo cordialmente, appartiene ad un’altra organizzazione”.

La spiegazione di questo carattere è

“la dimensione femminile e materna che ha accompagnato la missione di Don Bosco. Lo dico con il cuore: gli orfani che accoglieva avevano bisogno di sentirsi a casa, in una famiglia, voluti bene”.

Consacrate o laiche, le figure femminili nella Famiglia Salesiana non devono essere pensate come “cooperatici” per la gestione di qualche aspetto operativo, ma come espressione della volontà del Santo di avere non solamente una mamma dal Cielo ma donne al suo fianco, con le loro specificità;

L’immagine dei lupi e degli agnelli può sembrare d’altri tempi. Ma se i ragazzi dei quartieri malfamati di Torino portavano con sé un coltello, oggi li troviamo in molti contesti con delle armi da fuoco.

“Nella società odierna siamo di fronte ad una violenza molto maggiore che vent’anni fa. E questo dà motivo di pensare quanto sia più che mai necessario oggi il carisma salesiano”.

Nella Strenna 2024 il X Successore di Don Bosco ha espresso dodici desideri, dodici “piccoli sogni” che vorrebbe veder realizzati:

“La nostra famiglia ha una buona salute, ma sempre possiamo dare di più. Il mondo d’oggi avrà una realtà migliore se manifesteremo la speranza e la freschezza del nostro agire. Diamo il meglio che possiamo, mostriamo di non aver perso i sogni”.

Se sono come il sogno di Don Bosco, anch’essi faranno sognare. Soprattutto i più poveri:

“Siamo nati per i più bisognosi. Non è cambiata neanche una virgola delle prime costituzioni della Congregazione, non possiamo pensare altre formulazioni. Lo Spirito Santo continua a sostenerci se garantiamo che la fedeltà carismatica è attiva”.

Maria Ausiliatrice continua a fare da maestra come nel sogno dei Nove Anni: per questo, al termine dell’assemblea, la prima Giornata ha proposto la video-testimonianza dei membri dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), che hanno rimarcato la forza che sostiene la famiglia cristiana.

Italia – Il Consiglio di amministrazione di Don Bosco Network inizia i preparativi per il 20° anniversario di fondazione

Dall’agenzia ANS.

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Torino, Italia – gennaio 2024 – Don Bosco Network (DBN), la rete salesiana di ONG e organizzazioni no-profit che operano nel campo della cooperazione allo sviluppo, ha tenuto il suo Consiglio di amministrazione dal 15 al 17 gennaio a Valdocco, per iniziare a preparare la celebrazione del 20° anniversario di questa rete, creata nel 2004. Il Consiglio di amministrazione ha potuto contare sulla presenza di don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, durante l’intera riunione, ed ha avuto anche diversi incontri di lavoro con i membri del Consiglio Generale, come don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile; il sig. Jean Paul Muller, Economo Generale, e don Alphonse Owoudou, Consigliere per la Regione Africa e Madagascar. Tra i vari argomenti trattati: la ridefinizione dei criteri di membership, la revisione del piano strategico, la preparazione delle attività del 2024, con particolare attenzione alle celebrazioni dell’anniversario che si terranno a giugno a Roma. È stata anche l’occasione per un incontro con il Comitato Esecutivo della ONG “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), riunito a Valdocco negli stessi giorni, per fare il punto sul supporto tecnico che il VIS fornisce al DBN e per conoscersi, dato che alcuni membri di entrambe le istituzioni sono nuovi ai loro incarichi.

Un nuovo modello di animazione e governo dell’Italia Salesiana

I consigli delle sei Ispettorie che compongono l’Italia Salesiana si sono ritrovati domenica 14 gennaio 2024 presso il Centro Nazionale di Roma, per iniziare un cammino tracciato dal Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, il quale, in occasione della Visita di Insieme con i Salesiani della Regione Mediterranea a ottobre 2023, aveva detto:Vorrei ringraziarvi per la riflessione che abbiamo fatto sull’animazione e sul governo della Regione e delle varie Ispettorie Nello stesso tempo in cui apprezzo tutto ciò che è stato condiviso, credo sia legittimo proporre, in modo particolare alla CISI, di continuare il dialogo sui vari modelli di animazione e governo possibili in questa Conferenza che raggiunge tutta l’Italia salesiana e il Medio Oriente. Chiedendo questo in particolare alla CISI vi invito a non perdere la visione complessiva di tutta la regione Mediterranea in questa riflessione. Alcuni cominciano, altri seguiranno”.

Il cammino verso un nuovo modello di animazione e governo è stato sottolineato da don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere Regionale della Mediterranea e Presidente della Conferenza degli Ispettori, all’inizio dell’incontro. I punti principali sono:

  • il contesto è quello di ripensare un nuovo modello di animazione e governo in Congregazione e in particolare nella nostra Regione;
  • quello che iniziamo è un processo in obbedienza alla consegna dataci del Rettor Maggiore alla conclusione della Visita d’Insieme: dopo soli tre mesi dalla Visita di Insieme, l’Italia Salesiana ha convocato per questo importante lavoro tutti i Consigli Ispettoriali;
  • non si tratta di un lavoro di pura amministrazione: è un lavoro più profondo che va vissuto nella prospettiva della fede.

Iniziando la giornata e commentando le letture della Messa del giorno (in particolare la vocazione di Samuele e quella dei primi discepoli), don Juan Carlos ha sottolineato come alla radice di tutto ci sia la preoccupazione e l’interesse per le vocazioni sia dal punto di vista della fecondità, sia nella prospettiva della nostra fedeltà e della rivitalizzazione vocazionale di tutti i confratelli.

L’atteggiamento da assumere, spinti dalla figura di Samuele, è quello del mettersi in ascolto del Signore: “Siamo qui per fare la sua volontà, la volontà di Dio che dobbiamo e vogliamo scoprire in questo processo che avviamo. Un cammino che iniziamo con piena fiducia in Dio e nelle nostre capacità”.

Ha aggiunto poi che “la meta non può essere altra che il rilanciare il carisma che abbiamo ricevuto di Don Bosco e che è un grande dono per la Chiesa, i giovani e il mondo. La rivitalizzazione del carisma comporta la rivitalizzazione vocazionale, con la finalità di accompagnare i giovani all’incontro con Gesù: ecco la nostra missione fondamentale!”.

La giornata è stata preparata dalla Presidenza CISI e accompagnata grazie alla consulenza del sacerdote della Diocesi di Lugano don Sergio Carettoni, del Centro Studi Missione Emmaus, che ha introdotto le quattro fasi che hanno poi coinvolto i 6 Consigli Ispettoriali attorno al tema del ridisegno dell’Italia Salesiana.

Primo, facendo eco al pensiero di Papa Francesco, occorre capire “come abitare questo cambio d’epoca”, epoca dove lo scollamento tra esperienze di vita e di fede è evidente. Lavorando su questi temi, i consigli delle Ispettorie hanno potuto avviare una riflessione sulla sfida di “abitare da Salesiani” la trasformazione antropologica in corso che coinvolge soprattutto le giovani generazioni. Con i sei “Tavoli di Sinodia”, composti in modo trasversale dalle 6 Ispettorie, usando una prima scheda di ascolto, i Consiglieri hanno fatto emergere come questo cambio d’epoca coinvolga per davvero anche la nostra realtà salesiana. In questo modo, si sono raccolte domande, paure, convinzioni, aspetti positivi e/o negativi ed altro ancora sulla sfida di “abitare da Salesiani” la trasformazione antropologica in corso che coinvolge soprattutto le giovani generazioni.

Il percorso di accompagnamento del Centro Studi Missione Emmaus, ha sottolineato don Carettoni e come secondo passaggio, tiene conto di quanto esiste già e può essere messo in atto e che, nell’orizzonte del ridisegno, dia concretezza e visibilità a forme e a germogli di esperienze di vita che più rispondono ad una logica profetica del Vangelo e del carisma di don Bosco. Passare dal progetto al processo, in una sperimentazione fatta a piccoli passi, in condivisione fino alla istituzionalizzazione dei risultati per il nuovo ridisegno dell’Italia Salesiana. Anche in questo caso, usando una seconda scheda, i “Tavoli di Sinodia” hanno fatto emergere come alcune parole del metodo proposto (discernimento, sogno condiviso, criteri, priorità, sperimentazione…) possano facilitare fin d’ora un processo “iniziatico-trasformativo” della realtà salesiana e, secondo una particolare sottolineatura di molti, riporre al centro un’attenzione condivisa al rilancio spirituale delle diverse attività apostoliche salesiane.

Gli strumenti utili per dare concretezza al processo di ridisegno comprendono anche la scelta delle figure del “facilitatore” del processo durante il cammino di discernimento e dei “custodi del fuoco”, quando arriverà il momento della sperimentazione. In questo terzo passaggio, sono stati raccolti suggerimenti e delle attenzioni da tenere conto circa il lavoro di definizione del proseguo del percorso, secondo un “crono-processo” da pensare ad hoc e da inserire all’interno del calendario delle singole Ispettorie. Da ultimo e quarto passaggio, si è lasciato uno spazio libero perché i Consiglieri potessero esprimere le loro ipotesi sulla ricaduta nelle Ispettorie (incontro direttori, assemblee ispettoriali, …) anche pensando ai lavori capitolari che coinvolgono tutte le nostre realtà ispettoriali.

Da ultimo e quarto passaggio, si è lasciato uno spazio libero perché i Consiglieri potessero esprimere le loro ipotesi sulla ricaduta nelle Ispettorie (incontro direttori, assemblee ispettoriali, …) anche pensando ai lavori capitolari che coinvolgono tutte le nostre realtà ispettoriali.

L’intenzione espressa dalla Presidenza CISI è quella di proseguire con il cammino avviato, cercando di valorizzare le realtà delle nostre Ispettorie e condurle ad una risposta alla chiamata di Dio che in questo momento ci viene rivolta, guardando a un nuovo modello di animazione e governo che coinvolge tutte le Ispettorie Salesiane d’Italia.

Pubblicata l’edizione n° 81 della rivista Ricerche Storiche Salesiane

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – È stato pubblicato il n° 81, relativo al semestre luglio-dicembre 2023, di “Ricerche Storiche Salesiane” (RSS), la rivista semestrale di storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS). La rivista RSS copre una vasta gamma di argomenti, dalla storia missionaria ed educativa alle pubblicazioni periodiche salesiane, offrendo una prospettiva approfondita sulla ricchezza e la diversità dell’eredità salesiana.

La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, quattro saggi:

Il primo contributo è di Giovanni Caputa che presenta Don Alfredo Sacchetti e la “Catholic Near East Welfare Association” per gli orfani armeni accolti a Betgamāl. Negli anni 1896-1936 i Salesiani della Palestina diedero rifugio nelle case di Betlemme, Betgamāl, Nazaret, a un centinaio di ragazzi Armeni, scampati ai noti massacri. Dal 1913 al 1938, don Alfredo Sacchetti fu il coordinatore di questa complessa operazione, prima assecondando le iniziative di Papa Benedetto XV, poi in stretta collaborazione con la neonata “Catholic Near East Welfare Association”, con Papa Pio XI e il suo Segretario di Stato Pietro Gasparri. Come loro uomo di fiducia, don Sacchetti, mise in moto un progetto a lungo termine, comprendente avviamento al lavoro professionale o agricolo, e formazione cristiana, anche in prospettiva vocazionale. Infatti, animato da una visione utopica, intravedeva cambiamenti rapidi nella situazione politica e un promettente avvenire per l’opera di don Bosco in un’Armenia liberata. L’articolo espone i risultati di uno studio condotto su documenti coevi di archivio, finora inediti, confrontati con pubblicazioni contemporanee di storiografia sui massacri di cui fu vittima il popolo armeno.

Segue il saggio di Nestor Impelido: Don Antonio Cavoli e le Suore della Carità di Gesù. Alcune note sul ruolo di don Antonio Cavoli. Don Cavoli ebbe certamente un ruolo cruciale nella nascita e nello sviluppo delle Suore della Carità di Gesù, che saranno di fatto la sua principale preoccupazione nel suo lavoro missionario. L’analisi racconta la formazione di questa congregazione autoctona e parla della creazione dell’Ospizio sorto quando invitò i membri del Circolo Immacolata a prendersi cura dei poveri e degli ammalati. Ciò contribuì all’incremento e alla diffusione della Caritas tra i suoi membri e li rese storicamente coinvolti nell’opera missionaria salesiana.

Il terzo contributo, di José Luiz Lima de Mendonça Jr, indaga su: I programmi d’insegnamento di lingua latina per le scuole ginnasiali e liceali salesiane (1887-1908) nel contesto didattico-pedagogico italiano. In questo articolo si cerca di analizzare e interpretare i Programmi d’Insegnamento della lingua latina delle scuole ginnasiali e liceali salesiane pubblicati tra il 1887 e il 1908. L’indagine si sviluppa a partire da una riflessione sulle proposte di letture, di autori e di libri di testo contenute nei Programmi di latino dei collegi salesiani del periodo preso in considerazione, cercando in questo modo di scorgere l’impostazione didattico-pedagogica e programmatica della scuola classica salesiana. Lo studio è diviso in tre parti: la prima offre una panoramica generale sulla scuola classica di fine ottocento; la seconda, invece, analizza la prassi metodologica e didattica del latino nei Ginnasi e nei Licei salesiani del periodo; la terza cerca di mostrare l’importanza dei Programmi d’Insegnamento (1887-1908) per l’uniformità didattico-pedagogica nelle scuole salesiane.

Questo settore si chiude con l’articolo di Kamil Pozorski dedicato a: La nascita e l’evoluzione della rivista Compagnie 1949-1966. La rivista Compagnie, promossa dalla Congregazione salesiana, aveva come scopo principale l’animazione delle proprie associazioni giovanili servendo allo stesso tempo come strumento di animazione delle attività educative organizzate dai salesiani negli anni 1949-1966. Diciotto annate della rivista diventano una pagina importante nella storia della pubblicistica periodica salesiana. L’articolo analizza la nascita della rivista e la sua evoluzione in un contesto di continui cambiamenti socio-culturali ed ecclesiali, fino al Concilio Vaticano II e la trasformazione della rivista Compagnie in un nuovo periodico intitolato: Note di Pastorale Giovanile. Dalla lettura della rivista Compagnie emerge un grande impegno dei redattori e la loro preparazione culturale a servizio dei destinatari. La pubblicistica salesiana di quegli anni dimostra inoltre una solida coesione tra il pensiero scientifico, rappresentato dagli autori, di provenienza accademica, e la prassi educativa espressa negli articoli scritti dai salesiani impegnati direttamente sul campo dell’educazione.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale:

Lo studioso salesiano don Aldo Giraudo ha elaborato criticamente I manoscritti autografi delle conferenze di don Bosco ai cooperatori salesiani di Roma e Torino (1878-1883). Il regolamento dei Cooperatori apparve in versione definitiva nel 1876. In esso erano previste due conferenze annuali, finalizzate alla sensibilizzazione e all’informazione per promuovere il sostegno morale ed economico dell’opera salesiana. Viene qui riportata l’edizione critica dei manoscritti di don Bosco relativi a quattro conferenze da lui presiedute a Roma (29 gennaio 1878 e 5 aprile 1880) e a Torino (16 maggio 1878 e 25 gennaio 1883). Sono gli unici autografi italiani che ci restano relativi a questi eventi. Nella loro sinteticità documentano l’abilità comunicativa del santo, la sua visione della missione del Cooperatore salesiano e il modo e la cura con cui egli organizzava tali riunioni.

Nel settore PROFILI la ricercatrice Genevieve Khaiñ presenta un personaggio di rilevante valenza per la conoscenza della storia d’espansione missionaria della Congregazione Salesiana in Asia: Venerable Monsignor Stephen Ferrando (1895-1978).

Nel settore NOTA vi sono tre contributi. Il primo di Francesco Casella: Cento anni di presenza salesiana a Taranto (1921-2021). Il secondo di William John Dickson: Note on the BookFrancesco Scaloni (1861-1926). Son rôle fondateur en plusieurs pays et sa pensée pédagogique et sociale. L’ultimo è di Petr Zelinka: Appunti sul volume “Salesiáni Dona Boska v Československu (1924-1939)”.

Nel settore RECENSIONI sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane: Francesco Motto – Grazia Loparco (a cura di), Volti di uno stesso carisma. Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice del XX secolo. (= ACSSA – Studi, 10). Roma, LAS 2021; Grazia Loparco – Angela Marzorati, Le Figlie di Maria Ausiliatrice nel mondo (1872-2022). L’educazione per immagini. Pubblicazione nel 150°. The Daughters of Mary Help of Christians in the world (1872-2022). Education through images. Publication in the 150th. Las Hijas de María Auxiliadora en el mundo (1872-2022). Educación por imágenes. Publicación en el 150. Teramo, Edizioni Palumbi 2022; Peter Gonsalves, Don Bosco’s peace culture. A theory-based study of his response to conflicts. (= CSDB – Studi e Strumenti, 6). Roma, LAS 2022; Jarosław Wąsowicz, Defensor Ecclesiae Arcybiskup Antoni Baraniak (1904-1977). Salezjańskie koleje życia i posługi Metropolity Poznańskiego [Defensor Ecclesiae Arcivescovo Antoni Baraniak (1904-1977). Vicissitudini salesiane della vita e del servizio di Metropolita di Poznań]. Warszawa, Instytut Pamięci Narodowej – Komisja Ścigania Zbrodni przeciwko Narodowi Polskiemu. Oddział w Warszawie 2022; Bogdan Kolar, Zgodba «rajske Radne». Ob stoletnici ustanovitve salezijanske inšpektorije sv. Cirila in Metoda. [La storia della “Radna paradisiaca”. In occasione del centenario della fondazione dell’Ispettoria dei SS. Cirillo e Metodio]. Ljubljana, Salve 2022; Jose Varickasseril – Abraham M. Antony (ed.), Being Salesians Today. Shillong, Vendrame Institute Publications 2022; Ana María fernández, Isleñas. La crónica de las Hijas de María Auxiliadora en la Casa de Malvinas 1907-1942. Texto integral. 1a. edición bilingüe. Ciudad Autónoma de Buenos Aires, Ediciones Don Bosco 2023.

Nel settore SEGNALAZIONI si presenta il volume di Jesús Graciliano González Miguel, Los once primeros capítulos generales de la congregación salesiana. Madrid, CCS 2021.

A cura di don Stanislaw Zimniak, caporedattore delle RSS.

RMG – “Salesiani 2023”: un video per ricordare e far conoscere la missione salesiana in azione nell’anno appena passato

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il 2023 è stato ricco di benedizioni, attività intense ed eventi significativi per la Congregazione Salesiana. Con i suoi 13.958 Salesiani presenti in 136 Paesi e le altre migliaia e migliaia di membri consacrati e laici della Famiglia Salesiana, la missione di Don Bosco ha continuato a realizzarsi con successo in innumerevoli iniziative rivolte ai giovani più svantaggiati, attraverso centinaia di programmi e progetti. Per valorizzare questi 365 giorni di attenzione e dedizione secondo il carisma di Don Bosco, il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana ha realizzato il video “Salesiani 2023”, che fa sintesi e celebra il lavoro svolto nell’anno appena trascorso.

Il video, della durata di circa 21 minuti e composto dalla immagini raccolte durante tutto l’anno, richiama tutti gli avvenimenti di maggior significato avvenuti a livello globale: dai viaggi del Rettor Maggiore alle Visite d’Insieme del Consiglio Generale, dai più importanti incontri della Famiglia Salesiana agli altri appuntamenti mondiali o agli eventi davvero speciali – per non dire eccezionali – che sono avvenuti, come, primo fra tutti, la nomina a cardinale del Rettor Maggiore, Ángel Fernández Artime.

Lo sguardo globale adottato non tralascia le periferie della Congregazione: vi è spazio, infatti, anche per i principali momenti vissuti nelle ispettorie, con inaugurazioni di istituti, e feste locali in diverse parti del mondo. E, naturalmente, non potevano mancare né una sezione dedicati ai diversi raduni, congressi e festival giovanili che hanno saputo mettere la spiritualità e la passione salesiana al centro delle attività; né quelle deputate a commemorare le iniziative a tema di unità, pace, sviluppo integrale e solidarietà realizzate delle comunità salesiane, compresi gli interventi di emergenza in realtà quali Siria, Ucraina, Sudan o nelle situazioni di calamità naturale.

Commentando il video e spiegandone il suo significato, don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto dell’iniziativa di questo video commemorativo di un anno intero di lavoro per la Congregazione e la Famiglia Salesiana. Esso ci permette di avere uno sguardo obiettivo e autentico sul mondo salesiano e rimarrà anche in futuro come una documentazione storico-visiva sul 2023”.

Da parte sua don Harris Pakkam, Direttore dell’Agenzia iNfo Salesiana, che ha curato direttamente la realizzazione del video “Salesiani 2023”, ha completato: “Questo video mette in evidenza il dinamismo salesiano nel mondo e getta un’opportuna luce su quanto viene compiuto, talvolta nel silenzio, a tutte le latitudini del globo, nel nome di Don Bosco. Guardandolo, si ha la vera percezione della vitalità del carisma salesiano, e spero che serva anche a far conoscere all’esterno quanto la missione salesiana sia viva, attiva ed entusiasmante ancora oggi”.

Il video è già disponibile in cinque lingue – italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese – sui rispettivi canali linguistici di ANSChannel. A breve verrà diffusa anche la versione in polacco.

Chi fosse interessato a realizzare una versione tradotta nelle diverse lingue locali del video “Salesiani 2023” potrà richiedere il testo dello script scrivendo a: direttore@infoans.org

Portogallo – Lanciato l’inno ufficiale del IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – È stato presentato in questi giorni l’inno ufficiale del IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice. Con il testo di don Simão Cruz, SDB, e la musica di António Ferreira, l’inno presenta Maria come Madre e Protettrice, che guida i percorsi della Famiglia Salesiana e di tutti i suoi figli.

Espressione musicale del legame tra tutti i partecipanti, l’inno fa riferimento al “Sogno dei Nove Anni” di Don Bosco – che dà ispirazione anche al tema dell’intero Congresso Internazionale, “Io ti darò la Maestra” – e grazie alle immagini del videoclip che lo accompagna guida gli ascoltatori e spettatori attraverso le diverse opere salesiane sparse per il Portogallo, che contano tutte sulla protezione di Maria Ausiliatrice.

Riflettendo l’essenza di questo importante momento di unione per tutta la Famiglia Salesiana, l’inno serve come fonte di motivazione e guida per tutti i partecipanti. Per questo, viene anche interpretato nelle lingue ufficiali del Congresso Internazionale, promuovendo così l’unità tra tutti i partecipanti.

La Madonna, che spesso appariva nei sogni di Don Bosco, era la stella del suo apostolato e, anche in questo inno Maria appare come sua guida e maestra. La devozione a Maria, insieme a quella a Gesù Eucaristia e al Papa, è stata una delle tre devozioni che hanno segnato la vita spirituale e apostolica di Don Bosco.

Il Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice è un incontro organizzato dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), che si propone di far conoscere, approfondire e diffondere la devozione a Maria Ausiliatrice. Pensato per tutti i gruppi della Famiglia Salesiana, questo congresso si tiene solitamente ogni quattro anni ed è un momento molto importante per tutti i suoi membri. Pertanto, tutti i gruppi della Famiglia Salesiana sono chiamati a partecipare a questo importante momento di unione e devozione, che si svolgerà dal 29 agosto al 1° settembre 2024, a Fatima, in Portogallo, in quella che sarà la 9a edizione del congresso.

Quanto al “Sogno dei Nove anni”, nel 1824, Giovanni Bosco, all’epoca appunto un bambino di nove anni, fece un sogno che lo avrebbe segnato per il resto della sua vita. Nel suo primo sogno profetico, in cui gli viene mostrato il campo del suo futuro apostolato, Giovanni sente la voce misteriosa del Signore che gli dice: “Io ti darò la Maestra”. Poi apparve una Signora dall’aspetto maestoso che lo incoraggiò a lavorare per correggere il comportamento dei ragazzi di strada.

Cambio nel servizio dell’Animazione Spirituale dell’ADMA. Don Gabriel Cruz nuovo Animatore dell’ADMA Primaria

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – C’è stato un cambiamento nel servizio di animazione e accompagnamento dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA). Con il ritorno di don Alejandro Guevara nella sua Ispettoria d’origine, il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro di Unità della Famiglia Salesiana, ha incaricato don Gabriel Cruz di accompagnare l’ADMA Primaria come Animatore spirituale nel periodo che precede la celebrazione del Capitolo Generale della Congregazione Salesiana. Così lo ha annunciato il Delegato del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana, don Joan Lluís Playà, in un comunicato rivolto al Presidente Mondiale, signor Renato Valera, e ai membri dell’Associazione.

Don Playà, nello stesso comunicato, ringrazia pubblicamente il servizio che don Guevara ha svolto negli anni in cui ha accompagnato l’ADMA, con grande entusiasmo e dedizione, e presenta don Cruz, che “al di là della sua testimonianza personale, porta con sé una ricca esperienza missionaria e il fatto di sperimentare in prima persona, collaborando con don Pierluigi Cameroni, la forza della grazia che opera nel cuore dei membri della Famiglia Salesiana che camminano verso il riconoscimento ecclesiale della loro santità”.

E conclude infine don Playà: “So che don Gabriel assume il servizio con grande entusiasmo, disposto a inserirsi, secondo le sue possibilità, nel cammino dell’Associazione che sta preparando, tra le altre iniziative, il prossimo Congresso Mondiale di Maria Ausiliatrice che si svolgerà a Fatima dal 29 agosto al 1° settembre. Con lui, con il Consiglio e con i Delegati ispettoriali cammineranno anche i membri del Segretariato in tutto ciò che è necessario per dare continuità al programma dell’ADMA, proprio in un momento di progressiva espansione dell’Associazione”.