Ammodernamento del sito dell’ISS e dell’ACSSA: un’iniziativa per conservare e rendere più accessibile la storia

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Da giovedì 30 novembre è online il nuovo sito dell’Istituto Storico Salesiano (ISS) e dell’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA). Il progetto di realizzazione del nuovo sito è durato diversi mesi e ha richiesto un grande lavoro di ricerca per garantire che tutte le informazioni fossero presentate in modo obiettivo, intuitivo e facilmente accessibile.

Il sito dell’ISS e dell’ACSSA – che è rimasto allo stesso indirizzo di prima: https://iss-acssa.org – è uno spazio di grande collaborazione, conoscenza, ricerca e archiviazione di produzioni rilevanti per la Famiglia Salesiana e la società nel suo complesso. Pertanto, deve essere in grado di comunicare tutta l’importanza dell’Istituto e dell’Associazione, la storia, le équipe di lavoro, le azioni, gli eventi e le notizie, così come tutte le ricerche pubblicate.

Un sito web con un design moderno, infatti, può avere un maggiore impatto, già a livello visivo, sul pubblico, e così fargli comprendere appieno tutto ciò che l’Istituto e l’Associazione rappresentano.

I curatori di questo servizio hanno così elencato i vantaggi del processo realizzato:

–     Conservazione digitale: l’ammodernamento del sito è servito non solo ad aggiornare l’estetica, ma anche ad implementare tecnologie che garantiscano la conservazione digitale di documenti e archivi storici.

–     Accessibilità globale: la nuova struttura del sito è stata progettata con un’attenzione particolare all’accessibilità globale. I visitatori provenienti da diverse parti del mondo potranno esplorare i ricchi contenuti storici in modo intuitivo e coinvolgente. “Una migliore esperienza di navigazione per l’utente rende la navigazione più intuitiva e accessibile – elemento importante per attrarre e fidelizzare i visitatori” hanno spiegato Robert Macus e Giselli Ribeiro, della squadra che ha curato l’aggiornamento del sito.

–     Integrazione multicanale: il gruppo incaricato della modernizzazione ha cercato di integrare strategie quali la creazione di contenuti ottimizzati per i motori di ricerca e l’implementazione di strumenti interattivi per coinvolgere il pubblico. “I motori di ricerca apprezzano siti web aggiornati e ottimizzati. La modernizzazione non solo migliora il posizionamento nei risultati di ricerca, ma facilita anche la scoperta del sito da parte di un nuovo pubblico interessato alle attività dell’Istituto e dell’Associazione” hanno aggiunto ancora Macus e Ribeiro.

–     Esperienza utente migliorata: il nuovo sito web è stato sviluppato con un approccio incentrato sull’utente, garantendo una migliore esperienza di navigazione. “Con il crescente utilizzo di dispositivi mobili, un sito web modernizzato deve essere reattivo, adattandosi alle diverse dimensioni dello schermo. Ciò garantisce che le informazioni siano accessibili indipendentemente dal dispositivo utilizzato, aumentando la comodità per gli utenti” concludono i due specialisti.

Nel complesso, la modernizzazione del sito web dell’ISS e dell’ACSSA non solo fornirà una presenza online aggiornata, ma un’iniziativa atta a garantire che il ricco patrimonio storico salesiano sia preservato, promosso e reso accessibile alle generazioni presenti e future, assicurando la sua identità carismatica.

Inoltre, tale ammodernamento aprirà anche le porte ad un maggiore impatto dell’ISS e dell’ACSSA, al coinvolgimento della comunità e al raggiungimento dei loro obiettivi istituzionali. Si tratta di un passo fondamentale per garantire che la rilevanza e l’influenza delle due istituzioni crescano in linea con i progressi tecnologici della società contemporanea.

“Condividere il nostro percorso di vita e di fede nel mondo digitale”: il “Don Bosco Digital Forum”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana lancia quest’anno il nuovo progetto del “Don Bosco Digital Forum”: si tratta di un nuovo canale di ascolto, dialogo e partecipazione con i Delegati per la Comunicazione Sociale e soprattutto con i giovani direttamente coinvolti nella Comunicazione delle Ispettorie e Visitatorie salesiane di tutto il mondo. Scopo ultimo di questa iniziativa, come ben sintetizza il titolo, è quello di “Condividere il nostro percorso di vita e di fede nel mondo digitale”.

L’iniziativa del Don Bosco Digital Forum sorge dal riconoscimento della realtà giovanile attuale. “Le ragazze e i ragazzi che abitano in questo universo digitale vivono le sfide che il mondo affronta: crisi familiari, difficoltà a portare avanti gli studi e a trovare un lavoro, problemi di salute fisica ed emotiva, violenza e talvolta mancanza di speranza” spiega don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.

Al tempo stesso i giovani oggi sono “nativi digitali: vivono all’interno di un vero e proprio acquario globale. Sono immersi nei colori, nei suoni, nelle immagini e nelle interazioni – prosegue don Gildasio Mendes –. In quell’acquario nuotano con amici e conoscenti, intessono rapporti di lavoro, festeggiano gli eventi che stanno loro a cuore, condividono i sentimenti e la visione della vita”.

I giovani di oggi, soprattutto, hanno le loro voci, hanno molto da dire e vogliono essere ascoltati; e possono trovare nei salesiani proprio chi sia disposto a sentirli con gentilezza e vera apertura, d’orecchi e di cuore.

Ecco, dunque, il perché del “Don Bosco Digital Forum”, pensato per essere un pratico e agile strumento che permetta ai giovani comunicatori di condividere loro esperienze e il loro vissuto.

A livello operativo, si tratterà di diversi appuntamenti digitali, che sono partiti nell’autunno del 2023 e che riprenderanno a partire dall’inizio del 2024: nella prima fase, il Consigliere per la Comunicazione Sociale, in contatto con il Delegato per la Comunicazione delle Ispettorie, definirà il giorno e l’ora dell’incontro per il Forum, e il Delegato inviterà e motiverà i giovani a partecipare, coordinando poi l’effettivo incontro online e favorendo il dialogo in ogni modo. Nella seconda fase, il Delegato è invitato ad organizzare altri Forum, in base agli interessi emersi dal confronto con i giovani coinvolti.

Con questa nuova iniziativa il Settore per la Comunicazione Sociale porta avanti il suo progetto di animazione nel proprio settore e tra i giovani del mondo, realizzando la missione tipicamente salesiana di stare insieme ai giovani, conoscerli ed amare le cose che essi amano, per poi poter loro proporre le cose amate dai salesiani.

Il Don Bosco Digital Forum è un progetto in linea con la proposta di Papa Francesco su una comunicazione che ascolta con il cuore, coinvolge le persone e genera comunione e fraternità. Inoltre, è anche in piena sintonia con la proposta n° 3 delle linee programmatiche del Rettor Maggiore per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28° (“A vivere il ‘SACRAMENTO SALESIANO DELLA PRESENZA’”), che riguarda la vocazione e missione dei Figli di Don Bosco nello stare in mezzo ai giovani, nell’ascoltarli, nell’essere per loro degli amici e nel fare insieme con loro un cammino di fede al servizio degli altri.

“Papa Francesco nel suo messaggio al Capitolo ci ha parlato de ‘l’opzione Valdocco e il carisma della presenza’, quel carisma che mi permetto liberamente di qualificare come ‘sacramento salesiano’ della presenza. Il Papa scrive che ‘prima delle cose da fare, il salesiano è il ricordo vivente di una presenza dove disponibilità, ascolto, gioia e dedizione sono le note essenziali per risvegliare i processi. La gratuità della presenza salva la Congregazione da ogni ossessione attivista e da ogni riduzionismo tecnico-funzionale. La prima chiamata è quella di essere una presenza gioiosa e libera in mezzo ai giovani’” (Atti del Consiglio Generale 433).

RMG – La sfida della Formazione nell’oggi della Congregazione. Intervista al Cardinal Ángel Fernández Artime

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato prossimo, 9 dicembre 2023, ad intervenire sarà direttamente il Cardinal Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, chiamato ad offrire spunti e intuizioni a partire dal tema “La sfida della Formazione nell’oggi della Congregazione”.

Durante l’intervista don Giuliano Giacomazzi, Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane-Formazione Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP), rivolgerà al Rettor Maggiore diverse domande, che serviranno ad investigare la materia: quali sono le condizioni essenziali perché una comunità salesiana possa essere il primo luogo di formazione? E quali gli elementi di forza della formazione salesiana? E ancora: quali sono i rapporti della formazione salesiana con la missione salesiana, e della formazione con l’esercizio del governo?

Su questi e su molti altri temi, dunque, sarà l’autorevole voce del Cardinale Fernández Artime a gettare luci e traiettorie per il futuro.

Inoltre, anche chi assisterà online all’intervista potrà sottoporre al X Successore di Don Bosco i propri interrogativi, ricorrendo alla consolidata modalità delle domande condivise durante la diretta nelle chat delle trasmissioni.

L’intervista avrà luogo in italiano, ma per rendere accessibile il contributo a tutto il mondo salesiano è prevista anche la traduzione simultanea in inglese, spagnolo, francese e portoghese.

Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) ai link seguenti (ITA – ENG – SPA – FRA – POR) dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente.

Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

“Giovani oggi, la grande sfida educativa”. Il Cardinale Fernández Artime a confronto con la cittadinanza torinese

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Nella bella cornice del Santuario della Consolata a Torino, il più importante santuario della città e dell’Arcidiocesi, è andato in scena nella serata di lunedì 4 dicembre l’atteso incontro della cittadinanza con il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco. L’evento è servito a riflettere insieme sul tema “Giovani oggi, la grande sfida educativa” e ha rappresentato la conclusione del ciclo di incontri pubblici organizzati alla Consolata dal settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo”.

Dopo gli appuntamenti con il cardinale Giorgio Marengo, Prefetto apostolico di Ulan Bator, in Mongolia, su “Il viaggio profetico del Papa in Mongolia”, dello scorso 25 settembre; e con Sergio Durando, Responsabile della Pastorale Migranti della diocesi, sul tema “Migranti, cosa dobbiamo fare?”, nella serata del 6 novembre; nel primo lunedì di dicembre è stata la volta del Rettor Maggiore di intessere un dialogo attivo e fecondo con la Chiesa e la città di Torino, affrontando in questo caso, come già detto, il tema dell’educazione.

Il Rettor Maggiore ha parlato davanti ad un folto pubblico di persone interessate: un bel gruppo di salesiani, una dozzina di sacerdoti del clero diocesano torinese, accompagnati dal Vescovo ausiliare di Torino, Mons. Alessandro Giraudo, e dal Rettore della Basilica, Mons. Giacomo Maria Martinacci; e soprattutto tanti laici e laiche impegnati con i giovani nel servizio educativo.

Il punto di partenza per la serata sono state alcune delicate situazioni educative che il Rettor Maggiore ha illustrato con riferimento alle realtà giovanile italiana. Il Cardinale ha elencato statistiche e report ufficiali che hanno mostrato un’innegabile emergenza educativa, che va dall’utilizzo privo di accompagnamento degli strumenti digitali da parte dei minori sin dalla più tenera età, alla constatazione dell’incapacità della scuola e del sistema educativo in generale di svolgere il proprio ruolo di “ascensore sociale”.

Proprio a partire da tali sfide e problematicità, il X Successore di Don Bosco ha indicato sei piste di lavoro per il futuro, elaborate in dialogo con il prof. don Michal Vojtáš, Vicerettore dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), che riguardano le principali sfide educative attuali:

–     l’educazione dei giovani nel rapporto tra il digitale e il reale;

–     l’impegno a colmare il divario generazionale tra giovani e adulti;

–     il pensiero critico e la capacità di formulare in autonomia pensieri coerenti, ricorrendo ad un uso ragionato e personale della parola;

–     l’educazione affettiva e sessuale, di fronte alla liquidità di ruoli e modelli;

–     la solitudine che contrassegna moltissimi giovani, cresciuti in famiglie numericamente esigue e talvolta con solo una o nessuna figura di adulto di riferimento;

–     infine, dato quest’insieme di sfide, la fondamentale formazione degli educatori.

Questo ricco momento formativo, però, è stato, solo il prologo della successiva e centrale fase della serata, che si è sviluppata interamente nella forma di un dialogo franco e aperto tra la numerosa assemblea che per l’occasione affollava la Basilica della Consolata e l’illustre ospite.

Così, per circa un’ora e un quarto di tempo, il Card. Fernández Artime ha risposto con sincerità e schiettezza ad una dozzina di interrogativi inerenti alle peculiarità dell’educazione odierna, offrendo risposte frutto della sua personale esperienza salesiana, della sua visione globale maturata attraverso i circa 10 anni di Rettorato, oltre che del sempreverde bagaglio di sapienza educativa contenuta nel Sistema Preventivo di Don Bosco.

In definitiva, nelle parole dello stesso Rettor Maggiore, è stato davvero un momento proficuo e produttivo di confronto tra persone interessate ad agire per il bene dei giovani attraverso il servizio dell’educazione.

Preparazione all’incontro del Volontariato Missionario Salesiano di marzo 2024

Dall’agenzia ANS.

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A novembre 2023 si sono svolti tre diversi incontri a livello di congregazione in preparazione all’incontro mondiale per gli operatori del Volontariato Missionario Salesiano (VMS).

Questi incontri hanno riunito partecipanti di varie regioni salesiane per affrontare le sfide e le aspettative legate al volontariato, in preparazione all’incontro dei volontari missionari salesiani del marzo 2024.

L’obiettivo è stato quello di fare rete tra le varie persone coinvolte in questo servizio, favorire la collaborazione e analizzare le opportunità di formazione per i coordinatori dei volontari.

Durante gli incontri sono emersi diversi temi comuni. Un argomento prevalente è stato la necessità di un accompagnamento efficace sia dei volontari, sia delle comunità che li accolgono.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di preparare i volontari all’esperienza del volontariato, di fornire formazione e supporto e di assicurare una transizione graduale dopo il periodo di volontariato.

Un altro tema chiave è stato l’integrazione della fede e della comunità nell’esperienza di volontariato.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza della vita in comune con i salesiani, della formazione alla spiritualità salesiana e della connessione tra il servizio di volontariato e l’esperienza di fede.

Inoltre, l’incontro si è concentrato sulle sfide e le opportunità di lavorare con gruppi diversi di volontari.

Si è trattato di affrontare le esigenze di volontari provenienti da gruppi di età, culture e contesti religiosi diversi.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza dell’interculturalità, della collaborazione tra laici e religiosi e della promozione del volontariato locale.

Anche la sostenibilità e l’impatto a lungo termine sono state tra le principali preoccupazioni emerse durante gli incontri.

I partecipanti hanno discusso la necessità di programmi di formazione chiari, di un sostegno continuo e della creazione di reti per rafforzare il volontariato a livello globale.

Hanno anche sottolineato l’importanza di affrontare le attuali sfide mondiali, come il cambiamento climatico, e di coinvolgere i giovani in attività di volontariato significative.

Tutti gli incontri si sono conclusi con una revisione della logistica per il prossimo incontro del VMS di marzo 2024.

I partecipanti hanno espresso le loro aspettative per l’incontro, che comprende la commemorazione del 150° anniversario delle missioni salesiane, l’attenzione al lavoro con le comunità di accoglienza e il tema dell’accompagnamento degli ex-volontari.

Gli incontri dei volontari missionari salesiani sono stati una piattaforma preziosa per i coordinatori dei volontari per scambiare idee, condividere le migliori pratiche e collaborare su iniziative future.

“Affrontando temi e sfide comuni nel nostro incontro di marzo, speriamo di migliorare la qualità e l’efficacia dei programmi di volontariato all’interno della Congregazione salesiana”

ha affermato uno dei partecipanti.

In cammino verso le XLII Giornate di Spiritualità delle Famiglia Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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Non c’è niente di meglio che una testimonianza visibile, concreta e convincente per riuscire a trasmettere agli altri il proprio entusiasmo e la propria energia. Ecco perché l’equipe di coordinamento delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana (GSFS) 2024, nel cammino di preparazione all’evento, ha realizzato un nuovo video di animazione e stimolo a partecipare.

L’incontro delle GSFS, in programma a Torino-Valdocco dal 18 al 21 gennaio 2024, mira a far rivivere la spiritualità salesiana nelle sue dimensioni fondamentali, in spirito di comunione tra i 32 gruppi della Famiglia Salesiana, e alla luce del messaggio della Strenna del Rettor Maggiore.

Per invitare all’appuntamento o, meglio ancora, per suscitare in tutti i membri della Famiglia Salesiana il desiderio di partecipare all’evento, gli organizzatori delle GSFS 24 hanno realizzato un emozionante video che, con poche parole e molte scene tratte dalle esperienze degli ultimi anni, fa vedere chiaramente in cosa consistano le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana.

Mentre le telecamere passano per gli ambenti più o meno noti di Valdocco – dai cortili alla cripta delle reliquie, dal Museo Casa Don Bosco alla vecchia Tipografia – sullo schermo scorrono alcune parole guida:

  • Benvenuti
  • Incontro
  • Don Bosco
  • Maria Ausiliatrice
  • Strenna
  • Famiglia
  • Preghiera
  • Santità
  • Riunioni di gruppo
  • Festa
  • Presentazioni dei vari gruppi
  • Formazione congiunta
  • Diversità delle Vocazioni

parole d’ordine che rappresentano altrettanti passaggi e dimensioni della manifestazione.

Senza mai dimenticare il fine ultimo per cui ha luogo tutto questo: “Per i giovani”.

Il video è disponibile in tre lingue (italianoinglese spagnolo) su ANSChannel.

Il calendario dell’Avvento e del Natale 2023-24 “Laudate Deum”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il calendario dell’Avvento e del Natale 2023-24 è stato realizzato dal Settore Pastorale Giovanile in collaborazione con il Circolo Laudato si’ nelle Selve di Roma, ha come tema la Laudate Deum ed è scaricabile dal pulsante.

Famiglia Salesiana: Santa Messa dell’Immacolata in lode a Maria

In occasione della doppia celebrazione per l’Immacolata e la nascita dell’Oratorio di don Bosco, la Famiglia Salesiana si riunirà in una Santa Messa di lode e ringraziamento a Maria.

L’appuntamento è venerdì 8 dicembre alle ore 10.30 presso la Chiesa di San Francesco d’Assisi (via San Francesco d’Assisi 11, Torino).

Presieduta da don Joan Lluìs Playa, Delegato Mondiale per la Famiglia Salesiana, vedrà la partecipazione dei Novizi salesiani.

ELLEDICI “Per il Vangelo delle Domeniche” – Il nuovo libro di Maurizio Palazzo

Si segnala il nuovo libro edito da EllediciPer il Vangelo delle Domeniche” di Maurizio Palazzo.

Di seguito le principali informazioni, la prefazione a cura dell’autore e il rimando alla scheda del libro sul sito Elledici.

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Un repertorio di nuovi canti semplici e inerenti al testo evangelico per chi svolge il servizio di animazione musicale della celebrazione eucaristica.

Una raccolta di canti che si propone di aiutare gli animatori liturgici nel loro servizio musicale, mettendo a disposizione un repertorio di canti legati al Vangelo di ogni domenica del Tempo Ordinario, con l’augurio di facilitare scelte pertinenti alla Parola offerta nella celebrazione eucaristica.

Prefazione

 

La presente raccolta può risultare utile agli animatori musicali che offrono il loro servizio all’interno della celebrazione eucaristica: lo scopo è di mettere a loro disposizione spunti di animazione semplici ed inerenti al testo evangelico, domenicale (ma anche feriale), proclamato di volta in volta. Ci si augura che tale iniziativa editoriale possa facilitare scelte pertinenti alla Parola proclamata: la pertinenza liturgica prevede infatti l’integrazione del canto con tutta l’azione rituale, e richiede che al rito sia accostato un canto adeguato.

Dal fascicolo si potrà scegliere un brano funzionale per l’animazione, da collocare in base alle specifiche esigenze: sebbene infatti un momento possibile sia quello della processione durante la comunione, ci possono essere altre soluzioni di inserimento, oppure altre modalità di scelta (per esempio sfruttando soltanto un ritornello del brano che interessi). Peraltro l’utilizzo di questa raccolta può risultare idoneo anche all’animazione di momenti di preghiera esterni alla celebrazione eucaristica, incentrati su particolari tematiche evangeliche.

L’esperienza pastorale mostra, talvolta, una certa subordinazione della programmazione musicale ad altre priorità: sarebbe però un errore trascurare l’importanza di questo mezzo espressivo, non soltanto per l’indubbio valore artistico che la musica rappresenta, ma anche per l’apporto indiscutibile che offre alla celebrazione, quando ci sia cura e una discreta professionalità.

L’ascolto della Parola di Dio, infatti, passa attraverso le mediazioni umane, e il canto, aspetto che consideriamo particolarmente qui, rende meno monotono l’uso della parola parlata, ne sottolinea la dignità, ne accresce la valenza emotiva, lasciando intravedere la profondità spirituale del messaggio cristiano. Consente inoltre il consolidamento della comunità, che si sente solidale con quanto esegue cantando, si riconosce “all’unisono” nella proclamazione e meditazione di un testo che veicoli la Buona Notizia del Vangelo.

Questo non significa che l’assemblea debba cantare tutto: cadremmo in una monotonia di altro genere; sia dunque presa in considerazione l’alternanza cantata tra colui che presiede e i fedeli (modalità spesso richiamata e valorizzata nella nuova edizione del messale), gli interventi strofici del coro, oppure, a volte, l’ascolto di un brano che inneschi riflessione meditata da parte di tutti.

Sono, queste, alcune delle possibilità che all’interno di una celebrazione eucaristica si possono presentare; armonizzarle ed alternarle è compito impegnativo, che prevede competenze di vario genere (liturgiche, musicali, comunicative); per questo nuovi strumenti e repertori possano essere sostegno utile, spunti di graduale aggiornamento all’interno di una ricchezza musicale già esistente, 4 5 segno di una Chiesa che continua a meditare la Parola, anche attraverso la creatività artistica.

È sempre utile sensibilizzarsi e formarsi ad una maggior cura nei criteri di scelta, per ovviare ad esecuzioni talvolta generiche, condizionate dalla difficoltà (o dalla facilità) tecnica dei brani stessi, dal tempo che ci si concede per le prove (tempo a volte mancante), dal livello tecnico degli esecutori…; per questo motivo si è utilizzata una scrittura compositiva relativamente semplice, (con melodie facili e sigle accordali), seppur con qualche eccezione, in cui viene presentata la partitura organistica e corale, che prevede una buona capacità di lettura musicale.

Gli specchietti al fondo della pubblicazione sono infine particolarmente utili: segnalano già una scelta ponderata dei canti attinenti al Vangelo, per tutte le domeniche del ciclo triennale. Molti dei testi presenti in ciascun brano sono applicabili a più di una domenica: è bene dunque analizzare con attenzione anche le strofe, per una classificazione più efficace e precisa.

Formulo a tutti gli operatori liturgici i migliori auguri per una felice missione, consapevole che l’epoca attuale non sempre rende agevole l’organizzazione delle attività, e non sempre dà alla preparazione musicale l’importanza e il tempo che necessiterebbe; la fedeltà al Signore sosterrà l’ autentico spirito di servizio che non si scoraggia, e con creatività cerca di rendere la preghiera comunitaria sempre più profonda e pertinente.

Maurizio Palazzo

DETTAGLI

  • Pagine: 64
  • Prezzo: € 11,40
  • EAN: 9788801068924
  • Codice Elledici: 06892

Gratitudine e fiducia. Un importante passaggio di testimone

Dal numero di dicembre di Note di Pastorale Giovanile.

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di don Rossano Sala

È un momento delicato e strategico per la pastorale giovanile che è in Italia. Don Michele Falabretti ha appena terminato il suo mandato alla guida del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Italiana. Un percorso che è durato undici anni. Don Riccardo Pincerato gli subentra in questo incarico.
Per noi di NPG è anche un cambio di vicedirettore, perché d. Riccardo prende il posto di d. Michele anche nell’organigramma redazionale della nostra rivista. Insieme a d. Elio Cesari, coordinatore della pastorale giovanile salesiana in Italia (nominato a luglio 2023 in sostituzione di d. Roberto Dal Molin), cambiano così entrambi i vicedirettori della nostra rivista. Rimane stabile il sottoscritto come Direttore e soprattutto l’inamovibile d. Giancarlo De Nicolò, da sempre affidabile e preciso redattore.
È un bell’avvicendamento che ci offre un’occasione propizia per ringraziare chi ha camminato insieme con noi in questi anni e per augurare buon inizio a chi si affaccia verso un impegno di tutto rispetto. Insieme ci aiuta ancora una volta a ricordarci che coloro che assumono un servizio lo fanno a beneficio di tutti e per la crescita di tutti. L’autorità, lo sappiamo, non è mai un privilegio che rende superiori agli altri, ma un’occasione di servizio a cui si è chiamati per l’edificazione e il cammino di tutti, nessuno escluso.

Gratitudine

La prima parola che sgorga dal mio e dal cuore di tanti di noi è certamente “gratitudine”. D. Michele ci ha messo corpo e anima in questo incarico. Lo ricordo al suo primo convegno di pastorale giovanile come Direttore del Servizio Nazionale, organizzato a Genova. Eravamo nel febbraio del 2014 e non vi ha potuto partecipare dal vivo, perché collegato dal letto dell’ospedale di Bergamo dove si stava curando da una malattia non semplice da affrontare, da cui ne è poi uscito vincitore e più forte che mai. E poi lo rivedo nell’ultimo incontro di redazione di NPG – era il luglio 2023 – a fare il punto dopo undici anni di servizio attraverso lo snocciolarsi degli argomenti dell’intervista che ora offriamo ai lettori, nel Dossier che segue questo editoriale.
Abbiamo camminato insieme. La sinodalità l’abbiamo praticata senza averla troppo tematizzata: abbiamo vissuto momenti entusiasmanti – le diverse GMG, il cammino del Sinodo per e con i giovani, alcuni convegni illuminanti – e anche stagioni faticose – l’esperienza della pandemia, la fatica della nostra rivista che necessitava di un ripensamento in vista di un rilancio, l’emergenza educativa che sempre ci ha accompagnato come filo rosso in tutti questi anni. Abbiamo affrontato le cose con coraggio e con le risorse che avevamo a disposizione, evidentemente anche con i nostri limiti. Ne abbiamo fatta di strada, e di tutto questo siamo felici.
D. Michele è stato protagonista di una stagione di pastorale giovanile in Italia, così come Niccolò Anselmi della precedente, Paolo Giulietti e Domenico Sigalini rispettivamente di quelle ancora precedenti. Tutti e tre, questi ultimi, divenuti vescovi: un chiaro riconoscimento del loro impegno qualificato sul campo e della loro anima pastorale. Tutti amici, collaboratori e sostenitori di NPG, che tanto ha fatto per la nascita del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile: dai primi dialoghi sulla necessità di un coordinamento nazionale risalenti all’anno centenario della morte di don Bosco, alla nascita del Servizio nei primi anni ‘90, al sostengo mai mancato. Trent’anni di storia bella, entusiasmante, feconda.
Camminare insieme, Servizio Nazionale e NPG, ha sempre significato fecondarsi e arricchirsi reciprocamente: è stato, e siamo certi che continuerà ad esserlo, un bel laboratorio tra pensiero e azione, tra riflessione critica e azione pratica, tra pratiche pastorali e riletture critiche. È un circolo virtuoso, che fa bene a tutti: il pensiero aiuta l’azione ad essere intelligente e lungimirante, e l’azione aiuta il pensiero ad occuparsi della realtà concreta e a non perdersi in teorie astratte, in fantasie o illusioni. È una correzione e una purificazione reciproca, quasi una mutua verifica, che fa bene ad entrambi, perché aiuta tutti a rimanere umili e fuggire ogni presunzione.

Fiducia

Adesso tocca a d. Riccardo, e anche a d. Elio. Entrambi giovani e forti, con esperienza pastorale sul campo. Tutti e due con tanto desiderio di portare avanti con qualità e passione ciò che gli è stato affidato. Noi, nei loro confronti, partiamo decisamente con tanta fiducia. È l’atteggiamento che la pastorale giovanile ha sempre insegnato e praticato nei confronti di tutti i giovani. Senza fiducia non si va da nessuna parte. Se chi arriva è visto subito con sospetto, è guardato di traverso, mancano le condizioni buone per incominciare un cammino. Noi di NPG, pur avendo alle spalle una storia che oramai si avvicina ai 60 anni – la rivista è nata nel lontano 1966-1967 – non ci siamo mai chiusi in un passato glorioso. Puntiamo sul presente e sul futuro, pur rimanendo radicati nella storia.
Questo passaggio di testimone dice anche che la stagione che ci aspetta sarà inedita, diversa da tutte le altre che abbiamo vissuto. Ci sono sfide nuove che ci vengono incontro. Pensiamo a quella ecclesiale della sinodalità per esempio, che ci chiede di verificare il nostro modo di procedere e di lavorare insieme, e che ha nel cammino sinodale – sia universale che italiano – un momento di discernimento epocale che non sappiamo bene dove ci porterà. Oppure quella dell’abbandono della pratica religiosa da parte dei giovani, e non solo dei giovani – oltre oceano la chiamano Dechurching, termine intraducibile che dice una generalizzata disaffiliazione ecclesiale pratica, e che rende sempre più giovani dei nones, ovvero persone slegate da qualsiasi appartenenza, sia religiosa che civile [1]. O ancora alla cosiddetta “questione degli adulti”, che nella stagione precedente è stata assai denunciata ma poco affrontata: non basta dire infatti che gli adulti sono adulterati e adultescenti per risolvere le cose. La cura educativa rimane una sfida sempre antica e sempre nuova, soprattutto nei confronti dei “nuovi” adolescenti: ci vogliono strategie nuove e strutture diverse, insieme a persone meglio sintonizzate sul loro vissuto. Un’altra sfida non secondaria riguarda la recezione piena del cammino sinodale che abbiamo vissuto come Chiesa universale e che, per via della pandemia e di una certa superficialità, sta rischiando di essere dimenticato: impostare una pastorale giovanile “in chiave vocazionale” rimane un punto su cui lavorare con serietà e dedizione.
Abbiamo fiducia che insieme qualcosa di bello e incisivo si potrà fare. Soprattutto puntiamo sul lavoro di squadra e sulla necessità di fare rete. Il modus operandi vincente oggi, proprio a causa della complessità dei problemi da affrontare, è proprio questo: lavorare per progetti più che per uffici, imparare ad affrontare insieme le sfide, riconoscendo che la comunione, la condivisione e la corresponsabilità sono delle strategie operative vincenti.

Cammino

Il terzo e ultimo passaggio di questo editoriale lo dedico al cammino che ci aspetta. Chi è chiamato al servizio dell’autorità attraverso un compito di responsabilità, è invitato anche ad aver chiaro l’apporto specifico che dovrà perseguire, e che gli viene dal suo ruolo.
È significativo intanto che il coordinamento della pastorale giovanile a livello nazionale, fin dall’inizio, non è stato pensato come un “ufficio” ma come un “servizio”: Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile. Non è solo una questione terminologica, ma c’è sotto un’idea ben precisa frutto di riflessione e confronto tra i “padri fondatori”: è un servizio verso gli altri uffici della CEI, che hanno necessità di avere un’attenzione squisitamente pastorale nei confronti dei giovani – tanti uffici infatti hanno a che fare con i giovani: pensiamo solo all’Ufficio catechistico, a quello per la pastorale vocazionale, o a quello legato all’educazione, scuola e università, solo per citare i più vicini al mondo giovanile – e insieme un servizio offerto alle Diocesi e alle Regioni ecclesiastiche, che tante volte appaiono fragili proprio nel loro compito di accompagnare i giovani, e quindi vanno a loro volta accompagnate. Un duplice impegno quindi, a partire dal punto di vista specifico della pastorale giovanile.
Il compito di questo servizio, così come l’ho frequentato e immaginato, lo penso come orientato verso quattro ambiti connessi tra loro: uno più riflessivo, uno di governo, uno di coordinamento e uno di formazione.
La riflessione oggi non può mancare, attraverso un cammino di condivisione di idee fatto di confronto e di discernimento comunitario, che portino la pastorale giovanile a ripensarsi nei nuovi contesti in cui è chiamata ad operare. Proprio perché siamo in un cambio d’epoca, il primato – tra l’altro indiscutibile – della realtà non basta. C’è bisogno di approfondimento per trovare le cause e le ragioni di una determinata situazione, e anche di criteri per intraprendere delle azioni ragionevoli ed efficaci. La realtà va illuminata dalle idee, altrimenti resta oscura e imprendibile. La teologia pastorale è nata proprio per questo: per pensare l’agire, per verificare e qualificare l’azione pastorale. Senza di questo si agirà senza pensare, cosa assai grave e pericolosa, che purtroppo troppe volte avviene. Qui NPG, che ha sempre camminato con il Servizio Nazionale, può continuare a farlo in forma strutturale, insieme con il suo qualificato gruppo di redazione. Che il responsabile del Servizio Nazionale ne sia vicedirettore è il segno eloquente di questa stretta e feconda collaborazione.
C’è bisogno anche di governo. Nei posti di responsabilità bisogna saper accompagnare il discernimento e anche saper prendere decisioni. Bisogna ascoltare, condividere, valutare, decidere. In questo senso la consulta nazionale di pastorale giovanile è il luogo del discernimento e della preparazione delle decisioni importanti per il cammino. Senza orientamenti e decisioni siamo dispersi e non sappiamo dove andare. Una decisione offre obiettivi chiari e destinazione certa. Bisogna decidere con sapienza e chiarezza, rendendo conto dei passaggi: oggi si parla giustamente di decision making (il cammino di discernimento previo ad una decisione), di decision taking (il modo in cui i soggetti preposti prendono una decisione) e soprattutto di accountability (ovvero di trasparenza, di saper rendere conto con chiarezza agli interessati dei passaggi che si sono fatti per giungere alla decisione comunicata). Il governo implica la possibilità che vengano date indicazioni vincolanti alle Diocesi e alle realtà locali circa la gestione dei centri di pastorale giovanile diocesani e delle realtà di pastorale giovanile interparrocchiali e parrocchiali.
C’è bisogno anche di coordinamento. È la questione più pratica, che porta via la maggior parte del tempo, ma che è anch’essa determinante per avere ordine e precisione in quello che si fa. Pensiamo all’enorme impegno per il coordinamento di una Giornata Mondiale della Gioventù dal punto di vista operativo per le diocesi italiane. La prossima sarà nel 2027 in Corea del Sud, quindi sarà abbastanza leggera – sia in termini di partecipazione che quindi di organizzazione – rispetto a quelle europee. Ma c’è il capitolo del Giubileo dei Giovani a cavallo tra luglio e agosto del 2025, che è già all’orizzonte e su cui bisognerà muoversi fin da subito, in quanto possiamo dire che è dietro l’angolo. Il coordinamento implica anche il sapiente affiancamento di una presenza animatrice e orientativa nelle scelte particolari che ogni territorio è chiamato ad operare.
Un ultimo aspetto, ma non certo ultimo, è la formazione. Essa pone il suo focus sul vero “capitale” della pastorale giovanile, che sono le persone: operatori pastorali in primis e giovani di riflesso. Pensiamo alla formazione dei nuovi direttori dei servizi diocesani per la pastorale giovanile, e anche alla formazione delle loro équipe. Ci vuole, in questo senso, formazione iniziale e permanente. Molte Diocesi non hanno né la forza né la competenza per avviare dei cammini di formazione qualificati. Per questo assistiamo a molte improvvisazioni e ad alcune persone che non pare sbagliato definire “dilettanti allo sbaraglio”. I convegni nazionali di pastorale giovanile sono eventi privilegiati di formazione. Insieme con momenti puntuali forse varrebbe la pena interrogarsi sulla necessità di offrire qualcosa di più solido e permanente a livello di formazione nazionale.
L’attenzione e la cura di questi quattro aspetti certamente renderà possibile una sempre maggiore qualificazione del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile. E con questo certamente una sua maggiore efficienza ed efficacia, che comunque non è mai mancata in questi anni.
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Dunque, per concludere, un grazie grande e di vero cuore a d. Michele Falabretti (e a d. Roberto Dal Molin) per la loro presenza positiva, impegnata e qualificata di questi anni. E un benvenuto sincero e fiducioso a d. Riccardo Pincerato (e a d. Elio Cesari): con speranza ci mettiamo in cammino con loro per una nuova ed entusiasmante stagione di pastorale giovanile, sempre con l’intenzione di metterci in pieno servizio affinché tutti i giovani possano incontrare il Signore, così da divenire felici nel tempo e per l’eternità.

NOTA 

[1] J. Davis – M. Graham – R. Burge (Foreword by C. Hansen), The Great Dechurching. Who’s Leaving, Why Are They Going, and What Will It Take to Bring Them Back?, Zondervan, Gran Rapids (Michigan) 2023; R. Burge, The Nones. Where They Came From, Who They Are, and Where They Are Going, Fortress Press, Minneapolis 20232.