Una nuova pubblicazione salesiana: il “Bollettino Salesiano OnLine” – ANS

Pubblicato oggi, 31 gennaio 2023, il “Bollettino Salesiano OnLine”, un progetto del Rettor Maggiore in sette lingue unicamente online, che fungerà da rivista mensile per continuare una tradizione che viene dai tempi di Don Bosco.

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Dalla notizia ANS:

Domani, 31 di gennaio, nella Festa di San Giovanni Bosco, sarà lanciata una nuova pubblicazione ufficiale della Congregazione Salesiana, denominata “Bollettino Salesiano OnLine”. È un progetto del Rettor Maggiore e sarà pubblicato in sette lingue unicamente online, come afferma anche il nome.

Avrà il suo ruolo al fianco gli altri canali salesiani di comunicazione. Se il sito sdb.org è il sito istituzionale della Congregazione e il sito infoans.org dell’Agenzia iNfo Salesiana (ANS) offre notizie quotidiane, il sito del Bollettino Salesiano OnLine (BSOL) sarà una rivista mensile che continuerà una tradizione che viene dai tempi di Don Bosco.

È una ripresa delle indicazioni del santo fondatore che, infatti, nel Capitolo Superiore del 17 settembre 1885, aveva stabilito alcuni aspetti fondamentali per il Bollettino Salesiano:

“Il Bollettino non dev’essere un foglio particolare per ciascuna regione, come Francia, Spagna, Italia ecc., ma dev’essere l’organo generale di tutte queste regioni, cioè dell’Opera salesiana non in particolare, ma in generale. Le notizie siano raccolte in modo che tutte le regioni diverse vi abbiano interesse e che tutte le edizioni in varie lingue siano identiche. Per questo fine in tutte le varie lingue siano stampati nella casa madre, perché così si darà l’indirizzo uguale a tutti”. (MB XVII,668)

Se all’inizio Don Bosco parlava di alcuni Paesi, oggi la Congregazione Salesiana è presente in 135 nazioni nel mondo. La tecnologia odierna permette di arrivare a comunicare in tempo reale in un modo impensabile fino pochi anni fa. Avere la possibilità di usare questi strumenti per trasmettere il carisma salesiano è una grande opportunità che non va tralasciata. Si parte con le lingue più diffuse nella Congregazione: inglese, italiano, spagnolo, francese, portoghese, polacco, tedesco. Per le altre lingue si potranno usare – per adesso – i servizi gratuiti di traduzione dei siti web (la procedura è indicata anche nel nuovo sito).

Qual è il suo scopo? Nient’altro che quello definito nell’articolo 41 dei Regolamenti salesiani:

“Il Bollettino salesiano, fondato da Don Bosco, diffonde la conoscenza dello spirito e dell’azione salesiana, specialmente di quella missionaria ed educativa. Si interessa ai problemi dei giovani, incoraggia la collaborazione e cerca di suscitare vocazioni. È inoltre uno strumento di formazione e un vincolo di unità per i vari gruppi della Famiglia Salesiana. Viene redatto secondo le direttive del Rettor Maggiore e del suo Consiglio in varie edizioni e lingue.”

E quale sarebbe lo spirito salesiano? Un’imparziale definizione la ricordiamo proprio dai tempi di Don Bosco da parte del Cardinale Lucido Maria Parocchi, Vicario di Sua Santità, alla fine di una conferenza ai Salesiani Cooperatori nella chiesa di Santa Francesca Romana tenuta da Don Bosco l’8 maggio 1884.

«Che cosa, dunque, di speciale vi sarà nella Congregazione Salesiana? Quale sarà il suo carattere, la sua fisionomia? Se ne ho ben compreso, se ne ho bene afferrato il concetto, se non mi fa velo all’intelligenza, il suo scopo, il suo carattere speciale, la sua fisionomia, la sua nota essenziale, è la Carità esercitata secondo le esigenze del nostro secolo: Nos credidimus caritati; Deus caritas est, e si rivela per mezzo della Carità. Il secolo presente soltanto colle opere di Carità può essere adescato, e tratto al bene.

Il mondo ora null’altro vuole conoscere e conosce, fuorché le cose materiali; nulla sa, nulla vuol sapere delle cose spirituali. Ignora le bellezze della fede, disconosce le grandezze della religione, ripudia le speranze della vita avvenire, rinnega lo stesso Iddio. Potrà un cieco giudicar dei colori, un sordo intendere le sublimi armonie di un Beethoven o di un Rossini, un cretino giudicar delle bellezze di un’arte? Così è il secolo presente: cieco, sordo, senza intelligenza per le cose di Dio e per la Carità. Questo secolo comprende della Carità soltanto il mezzo e non il fine ed il principio. Sa fare l’analisi di questa virtù, ma non sa comporne la sintesi. Animalis homo non percipit quae sunt spiritus Dei; così S. Paolo. Dite agli uomini di questo secolo: Bisogna salvare le anime che si perdono, è necessario istruire coloro che ignorano i principii della religione, è uopo far elimosina per amor di quel Dio, che un giorno premierà largamente i generosi; e gli uomini di questo secolo non capiscono.

Bisogna dunque adattarsi al secolo, il quale vola terra terra. Ai pagani Dio si fa conoscere per mezzo della legge naturale; si fa conoscere agli Ebrei col mezzo della Bibbia; ai Greci scismatici per mezzo delle grandi tradizioni dei Padri; ai Protestanti per mezzo del Vangelo: al secolo presente si fa conoscere colla CaritàNos credidimus caritati.

Dite a questo secolo:

Vi tolgo i giovani dalle vie perché non siano colti sotto i tramvai, perché non cadano in un pozzo; li ritiro in un ospizio perché non logorino la loro fresca età nei vizi e nei bagordi; li raduno nelle scuole per educarli perché non diventino il flagello della società, non cadano in una prigione; li chiamo a me e li vigilo perché non si cavino gli occhi gli uni gli altri, e allora gli uomini di questo secolo capiscono ed incominciano a credere: Et nos cognovimus et credidimus caritati, quam habet Deus in nobis.» (MB XVII, 94-95)

Esercizi Spirituali parroci: prossimo appuntamento a Noli

Dal 5 all’11 febbraio 2023 sono in programma a Noli, presso la Casa al Mare dell’Incoronata gli Esercizi Spirituali per sacerdoti e parroci.

I partecipanti saranno 15 salesiani e il predicatore sarà D. Pascual Chàvez Villanueva, Rettor Maggiore emerito della Congregazione. Il tema sarà la figura del salesiano sacerdote pastore, soprattutto con la funzione di guida di una comunità e il suo ministero parrochiale.

Questi esercizi, già in programma per il 2020 ma sospesi il giorno prima a causa della dichiarazione di zona rossa Covid-19, sono stati riproposti quest’anno come occasione di riflessione spirituale sulla propria identità, per mettere insieme l’identità salesiana con il ministero di parroco e riflettere sul ruolo del loro ministero all’interno della comunitù religiosa.

La figura di D. Pascual Chàvez è stata scelta per arricchire i partecipanti della sua grande esperienza e aiutarli a individuare una linea di orientamento che possa sia guidarli nella verifica pastorale e spirituale, che nella progettazione del cammino delle parrocchie affidate alle comunità salesiane.

Referente per le iscrizioni: parroco.alessandria@salesianipiemonte.it

Tutte le info nell’evento dedicato:

Valdocco: a distanza di tre anni tornano ad incontrarsi i Responsabili delle Procure Missionarie salesiane

Dal 18 al 21 gennaio a Valdocco sono tornati ad incontrarsi i Responsabili delle Procure Missionarie salesiane. Di seguito i dettagli nella notizia pubblicata dal sito InfoANS.

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Il Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana può contare su quattro “Procure Missionarie” a sua completa disposizione per essere aiutato a portare avanti la missione della Congregazione nel mondo. Durante la pandemia di Covid-19 le riunioni annuali di queste Procure sono state sospese, ma il loro lavoro non è mai stato interrotto. Al contrario, hanno dovuto lavorare ancora più duramente e con molta più creatività per affrontare le sfide poste dalla pandemia.

Infatti molti dei tradizionali benefattori delle Procure Missionaria con la pandemia hanno perso il lavoro e/o hanno visto il loro reddito ridursi drasticamente; i Responsabili delle Procure non hanno potuto compiere visite personali ad alcuni dei maggiori benefattori, sia istituzionali, sia individuali; il personale non è più potuto venire in ufficio; le riunioni e le interazioni sono dovute essere tutte online….

Non solo: tre di queste quattro Procure in questo periodo hanno dovuto affrontare, per scelta o per circostanza, un cambio di leadership durante questo periodo. Per questo, dopo un intervallo di oltre tre anni, gli attuali Responsabili di tali uffici salesiani avevano molto da condividere, da studiare, da discutere e da pianificare per il futuro.

Ecco dunque perché, dal 18 al 21 gennaio 2023, i rappresentanti di “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti; quelli di “Misiones Salesianas” di Madrid, in Spagna; quelli di “Don Bosco Mission” a Bonn, in Germania; e quelli di “Missioni Don Bosco” di Torino, si sono riuniti a Valdocco, Torino, presso la sede di quest’ultima Procura, per un incontro convocato dal Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, e organizzato da don George Menamparampil, membro del medesimo Dicastero e Responsabile per il Coordinamento Salesiano per le risposte alle emergenze.

“Abbiamo esaminato il nostro Protocollo di risposta alle emergenze, soprattutto per quanto riguarda la sua applicazione ai disastri unici e senza precedenti, quali la pandemia e la guerra in Ucraina. Nulla di simile era stato previsto al momento della sua stesura da parte del Don Bosco Network (DBN) e della sua approvazione e adozione da parte del Rettor Maggiore e del suo Consiglio, nel 2016. Tuttavia, nonostante qualche impedimento iniziale, abbiamo gestito queste emergenze abbastanza bene. E d’altra parte abbiamo esaminato i possibili miglioramenti da apportare al protocollo”

ha condiviso don Menamparampil.

Tra le note certamente positive c’è stata la constatazione che tutte le Procure hanno saputo gestire bene le finanze negli ultimi tre anni, nonostante le difficoltà affrontate a livello globale, dai tradizionali benefattori, e dalle stesse istituzioni.

“Abbiamo anche lavorato a lungo su come migliorare il flusso di informazioni tra di noi, e su come sviluppare sinergie che possano aumentare il livello di trasparenza, efficienza, efficacia e professionalità, non solo del nostro lavoro, ma anche di quello delle Ispettorie salesiane e della Congregazione”

ha proseguito don Menamparampil presentendo i lavori delle diverse giornate.

Un tempo specifico è stato dedicato allo studio approfondito del Fondo di Solidarietà del Rettor Maggiore, al quale contribuiscono regolarmente tutte e quattro queste Procure Missionarie, insieme alla Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, con sede a Roma.

“E abbiamo anche esaminato la nostra stretta collaborazione con il DBN e come poterla rafforzare ulteriormente”

ha concluso il salesiano.

In definitiva, a detta dei partecipanti è stato un incontro utile e fruttuoso, di cui si sentiva tanto bisogno dopo una così lunga attesa, e che ha permesso di prendere decisioni chiare sui passi da compiere nell’immediato futuro.

Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, il Papa: Comunicare col cuore in un tempo di contrapposizioni

Da Vatican News, un articolo per il messaggio del Papa in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2023 che quest’anno si celebrerà domenica 21 maggio.

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di Adriana Masotti

“Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile. Abbiamo bisogno di comunicatori coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori”. E’ un passaggio di estrema attualità contenuto nel Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2023 che quest’anno si celebrerà domenica 21 maggio. Il Papa si rivolge in modo particolare agli operatori della comunicazione ma osserva che l’impegno per una comunicazione “dal cuore e dalle braccia aperte” è responsabilità di ciascuno.

Il tema si collega idealmente a quello del 2022, che invitava all’ascolto e a quello precedente che esortava a “andare e vedere” quali condizioni per una buona comunicazione. Questa volta il Papa vuol soffermarsi sul “parlare con il cuore”. Il cuore è infatti ciò che muove all’accoglienza, al dialogo e alla condivisione, innescando una dinamica che Francesco definisce come quella del “comunicare cordialmente”. L’accoglienza dell’altro è ciò che permette, dopo l’ascolto, di “parlare seguendo la verità dell’amore”. Scrive:

Non dobbiamo temere di proclamare la verità, anche se a volte scomoda, ma di farlo senza carità, senza cuore. Perché “il programma del cristiano – come scrisse Benedetto XVI – è ‘un cuore che vede’”. Un cuore che con il suo palpito rivela la verità del nostro essere e che per questo va ascoltato. Questo porta chi ascolta a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, al punto da arrivare a sentire nel proprio cuore anche il palpito dell’altro. Allora può avvenire il miracolo dell’incontro.

Parlare con il cuore significa lasciar intravedere la partecipazione “alle gioie e alle paure, alle speranze e alle sofferenze delle donne e degli uomini del nostro tempo”, afferma il Papa. E’ un appello che interpella particolarmente chi comunica in un contesto oggi “così propenso all’indifferenza e all’indignazione, a volte anche sulla base della disinformazione, che falsifica e strumentalizza la verità”.

Papa Francesco indica l’esempio di un comunicatore con il cuore nel “misterioso Viandante che dialoga con i discepoli diretti a Emmaus”: parlando con amore, Gesù accompagna “il cammino del loro dolore”, rispettando i loro tempi di comprensione. Il Papa scrive ancora:

In un periodo storico segnato da polarizzazioni e contrapposizioni – da cui purtroppo anche la comunità ecclesiale non è immune – l’impegno per una comunicazione “dal cuore e dalle braccia aperte” non riguarda esclusivamente gli operatori dell’informazione, ma è responsabilità di ciascuno. Tutti siamo chiamati a cercare e a dire la verità e a farlo con carità.

Questo richiamo interpella in modo particolare i cristiani, prosegue Francesco, dalla cui bocca “non dovrebbero mai uscire parole cattive”, ma solo parole capaci di fare del bene agli altri e di scalfire anche i “cuori più induriti”. E’ la “forza gentile dell’amore” che il Papa indica, invitando a ripensare alle sue conseguenze sociali:

Ne facciamo esperienza nella convivenza civica dove la gentilezza non è solo questione di “galateo”, ma un vero e proprio antidoto alla crudeltà, che purtroppo può avvelenare i cuori e intossicare le relazioni. Ne abbiamo bisogno nell’ambito dei media, perché la comunicazione non fomenti un livore che esaspera, genera rabbia e porta allo scontro, ma aiuti le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono.

Di san Francesco di Sales, dottore della Chiesa, vescovo di Ginevra in un tempo di accese dispute con i calvinisti e proclamato da Pio XI patrono dei giornalisti cattolici, Francesco dice che “il suo atteggiamento mite, la sua umanità, la disposizione a dialogare pazientemente con tutti e specialmente con chi lo contrastava lo resero un testimone straordinario dell’amore misericordioso di Dio”. Per il santo la comunicazione era un “riflesso dell’animo” e una manifestazione di amore. Noi “siamo ciò che comunichiamo” ci ricorda e il suo insegnamento, osserva il Papa, appare “controcorrente” in un tempo in cui spesso la comunicazione viene strumentalizzata. I suoi scritti suscitano una lettura “sommamente piacevole, istruttiva, stimolante” dice Papa Francesco citando le parole di san Paolo VI e poi commenta:

Se guardiamo oggi al panorama della comunicazione, non sono proprio queste le caratteristiche che un articolo, un reportage, un servizio radiotelevisivo o un post sui social dovrebbero soddisfare? Gli operatori della comunicazione possano sentirsi ispirati da questo santo della tenerezza, ricercando e raccontando la verità con coraggio e libertà, ma respingendo la tentazione di usare espressioni eclatanti e aggressive.

“Parlare con il cuore”, il tema di questa Giornata mondiale si inserisce nel processo sinodale che la Chiesa sta vivendo e Papa Francesco osserva che l’ascolto reciproco è il dono più prezioso che possiamo farci. C’è tanto bisogno, scrive, di un linguaggio “secondo lo stile di Dio, nutrito di vicinanza, compassione e tenerezza”. E descrive il suo sogno:

Sogno una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, gentile e al contempo profetica, che sappia trovare nuove forme e modalità per il meraviglioso annuncio che è chiamata a portare nel terzo millennio. Una comunicazione che metta al centro la relazione con Dio e con il prossimo, specialmente il più bisognoso, e che sappia accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale.

Il Papa guarda ancora al contesto di conflitto globale che stiamo vivendo e ribadisce quanto sia necessaria, “una comunicazione non ostile” per promuovere una “cultura di pace” capace di “superare l’odio e l’inimicizia”. L’escalation bellica che oggi l’umanità teme, scrive Francesco, “va frenata quanto prima anche a livello comunicativo” perché le parole spesso si tramutano in azioni belliche di efferata violenza”. E, dunque, insiste:

Abbiamo bisogno di comunicatori disponibili a dialogare, coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori. (…) Va rifiutata ogni retorica bellicistica, così come ogni forma propagandistica che manipola la verità, deturpandola per finalità ideologiche. Va invece promossa, a tutti i livelli, una comunicazione che aiuti a creare le condizioni per risolvere le controversie tra i popoli.

Il messaggio di Papa Francesco si conclude sottolineando che lo sforzo di “trovare le parole giuste” per costruire “una civiltà migliore” è richiesto a tutti, ma in particolare è una responsabilità affidata agli operatori della comunicazione e per loro invoca il Signore perché con la loro professione improntata alla “verità nella carità”, possano aiutare a riscoprirci fratelli e sorelle e a “sentirci custodi gli uni degli altri”.

Strenna 2023: presentazione PDF disponibile

Dall’agenzia ANS.

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Per facilitare la lettura e la presentazione della Strenna del Rettor Maggiore per il 2023 – “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco” – e per evidenziare alcuni dei suoi nuclei essenziali, viene messa a disposizione di tutti gli interessati una presentazione in 5 lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese). È stata ideata da una insegnante del Liceo salesiano di Torino Valsalice, la prof.ssa Elena Cristino, membro della Famiglia Salesiana.

Divisa in 14 segmenti, la presentazione parte dal chiarimento di cosa è il lievito e di quali ingredienti siano necessari per produrre la pasta, per addentrarsi poi sulle tematiche più pertinenti per la Famiglia Salesiana e la sua opera educativa ed evangelizzatrice. Essa rintraccia anche il cammino già percorso con le Strenne degli ultimi anni e individua gli ambiti e gli impegni cui laici e consacrati sono chiamati a rispondere insieme.

La presentazione è accessibile e scaricabile in formato PDF, cliccando sugli hyperlink corrispondenti: IT – EN – ES – FR – PT.

Essa può essere uno strumento utile come introduzione al testo della Strenna o come materiale per l’animazione, ma soprattutto vale quale incentivo alla lettura personale del messaggio integrale del Rettor Maggiore, disponibile qui su ANS nelle varie lingue.

Centenario della nascita di Vera Grita, intervista a Maria Rita Scrimieri

In occasione del centenario della nascita della Serva di Dio Vera Grita, Laica, Salesiana Cooperatrice, avvenuta il 28 gennaio 1923, il Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” (OTV), la Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) e i Salesiani Cooperatori hanno proposto come momento di Famiglia Salesiana un’intervista online a Maria Rita Scrimieri, Coordinatrice del Centro Studi “OTV”, sabato 21 gennaio in onda sui canali di ANS e sulla pagina Faceebook di Don Bosco Italia. A condurre l’intervista, don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana. L’intervista è disponibile anche in Inglese – Francese – Spagnolo – Portoghese.

“Le tappe fondamentali della vita di Vera Grita le distinguo in tre momenti – ha spiegato  Maria Rita Scrimieri -: il primo, la formazione umana con la famiglia, il secondo dai 21 anni fino a quando inizia l’insegnamento e poi l’ultimo periodo della sua vita, la sua esperienza mistica nella quale il Signore le comunica l’opera dei Tabernacoli Viventi”. Una vita breve, quella di Vera Grita, morta a soli 46 anni, attraversata però da episodi significativa che l’hanno segnata, condizionato anche il suo decorso: “Nella prima parte della sua vita cresce in una famiglia di fede, che però vive la crisi economica del ’29, che provocherà lo spostamento della famiglia da Roma a Savona, e Vera con la sorella andranno ospiti nella casa di due zie paterne in Sicilia, per aiutare la famiglie. Qui entrambe frequenteranno le FMA di Modica”, racconta ancora Scrimieri. Quando la famiglia si riunisce a Savona, il lutto della perdita del padre rimette in discussione la sua vita, deve lasciare gli studi e lavorare per aiutare la famiglia. “A 21 anni Vera incontra la croce: durante il bombardamento del 1944 di Savona, viene travolta dalla folla che scappa, rimarrà a terra per ore e le conseguenze di questo schiacciamento le porterà per sempre sul suo corpo, con febbri e polmoniti frequenti e altre malattie che sopravverranno negli anni successivi”.

Inizia quindi una fase di sofferenza fisica che forgia però la fiducia, la fede, la speranza e la carità in Vera Grita, anche quando frequenterà gli ospedali. Un’esperienza mistica, quella di Vera, che la porterà a scrivere tredici quaderni di pensieri e appunti, che sono conservati a Savona e sono stati anche pubblicati in un volume, “Portami con te”.

“Portami con te esprime – aggiunge Scrimieri – in modo semplice l’invito di Gesù fatto a Vera. Dove portami con te? Dove vivi, Vera viene educata e preparata da Gesù a vivere in unione con Lui e lei con Lui. Gesù vuole entrare nella vita di Vera, nella sua famiglia, nella scuola dove insegna. Un invito rivolto a tutti i cristiani, Gesù vuole uscire dalla Chiesa di pietra e vuole vivere nel nostro cuore con l’Eucaristia, con la grazia della permanenza eucaristica nell’anima. Vuole venire con noi dove andiamo, per vivere la nostra vita familiare, e vuole raggiungere vivendo in noi le persone che vivono lontane da lui”.

RMG – Strenna 2023: il video disponibile in 33 lingue

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Del messaggio della Strenna, il video che lo accompagna è divenuto negli ultimi anni una delle principali risorse di divulgazione. Merito certamente della forza delle immagini in movimento, così come della sintesi concettuale operata dal Rettor Maggiore e dall’équipe che lo coadiuva, ma anche della capillare diffusione del video in molte lingue. Su ANSChannel è possibile trovare il video della Strenna per il 2023 in 33 diversi idiomi.

La Strenna per quest’anno mette al centro i laici e il loro ruolo nella Famiglia Salesiana, come costruttori del Regno di Dio al servizio del prossimo – chiunque esso sia nella grande famiglia umana. È un tema, peraltro, in perfetta sintonia con la stagione ecclesiale che sta vivendo la Chiesa, di riscoperta della sua dimensione sinodale, di popolo che cammina insieme. E non a caso, afferma il Rettor Maggiore nell’apertura del suo messaggio: “L’essere insieme come popolo di Dio (laós = popolo, da cui laico, cioè membro del popolo) per il bene dei giovani dall’Est all’Ovest del globo, dal Sud al Nord, è in piena sintonia con quanto la Chiesa chiede insistentemente da tempo, ed è ciò di cui il nostro mondo così frammentato ha sempre più bisogno”.

Nel video, girato nel Teatro Grande di Valdocco, il Rettor Maggiore interagisce con laici e giovani e ribadisce la necessità della collaborazione tra laici e religiosi per la costruzione del Regno di Dio, una realtà che, come il lievito, è apparentemente piccola, ma che nelle mani di Dio può fare tantissimo nella realtà concreta di tante persone.

Attraverso lo scorrere delle immagini appare chiaro come l’obiettivo ultimo dell’azione di Don Bosco – la salvezza dei ragazzi e trasformazione della società – oggi nella Famiglia Salesiana avviene già in molti casi grazie al lavoro di tanti laici: come il rapper messicano Eric Ponce, che canta per l’educazione dei ragazzi di strada di Ciudad Juárez; o Giovanna Bruno, Salesiana Cooperatrice e Sindaco di Andria, che ha scelto come suo motto per l’impegno politico il “le persone al centro”.

“C’è bisogno dello sguardo dei laici” ricorda il Rettor Maggiore nel video, per santificare il mondo dal di dentro; e cita poi tanti esempi di santità laicale: Attilio Giordani, Dorotea Chopitea, i martiri di Poznan, Mamma Margherita e ovviamente Artemide Zatti, salesiano canonizzato lo scorso anno proprio per il suo impegno laicale tra i sofferenti. Accettare e trasformare la realtà presente; essere umani portatori di umanità; e infine vivere la santità: seguendo le tre linee del video, ecco ciò a cui tutti sono invitati.

Il video della Strenna, realizzato quest’anno da “IME COMUNICAZIONE”, è pensato per l’animazione delle comunità e dei gruppi della Famiglia Salesiana di tutto il mondo, ed è attualmente disponibile in rete su ANSChannel in 33 lingue. Tale varietà linguistica è stata possibile solo grazie al lavoro professionale e qualificato di molte persone in diverse nazioni del mondo, che, sotto il coordinamento dell’ANS,  hanno reso possibile con il loro impegno una simile pervasività della voce e dei pensieri del Rettor Maggiore. A tutte loro va il grazie sentito della Famiglia Salesiana.

AM: Incontro “Sulle rotte del Mondo”

Il 19 gennaio 2023 si è svolto l’aperitivo “Sulle rotte del Mondo – arrivi e partenze” presso la sede dell’O.A.S.I. in via Gorizia 116 a Torino.

Organizzato dal Centro Missionario Diocesano e da Missioni della Consolata, hanno partecipato anche altre realtà come la parrocchia di Moncalieri e alcuni partiti del percorso Nel Cuore del Mondo 2022-2023.

L’incontro è stato pensato per far incontrare i giovani della diocesi che hanno vissuto un’esperienza missionaria con coloro che hanno espresso il desiderio di partire per confrontarsi, ascoltare, elaborare nuove prospettive e ringraziare con l’aiuto di alcune domande.

Tra gli spunti di riflessione analizzati: quali testimonianze hanno suscitato in loro la voglia di partire, con quale desiderio si è partiti o con cui si vorrebbe partire e che cosa si stava, o si sta, cercando.

La vita di persone che hanno scelto di donarsi mi ha fatto desiderare una vita tutta per Dio e per gli altri.

La serata si è conclusa con un momento di preghiera guidata da Don Alessio Toniolo, parroco di Ciriè, seguita dalla consegna ad ogni partecipante di un bicchiere con dei semi e una poesia sulla semina per ricordare di conltivare i propri sogni.

Missione vuol dire imparare a fidarsi di Dio cercando gli uomini rispondere alla vocazione alla vita a cui tutti siamo chiamati.

Novena a Don Bosco 2023

Nove giornate per prepararsi a vivere la festa di don Bosco al meglio, rivivendo alcuni incontri che hanno contribuito a plasmare il piccolo Giovannino e a renderlo il don Bosco che tutti conosciamo e amiamo: una Novena a Lui dedicata pensata per i ragazzi e gli educatori della Scuola Media, contenente per ogni giornata due spunti di riflessione e un impegno quotidiano.

La lettura e la meditazione di questi incontri possano aiutare anche noi a metterci sulla strada della santità sui passi del “padre e maestro dei giovani”.

Primo giorno: Mamma Margherita

Secondo giorno: Gesù

Terzo giorno: Don Calosso

Quarto giorno: Giuseppe Maloria

Quinto giorno: Luigi Comollo

Sesto giorno: Don Cafasso

Settimo giorno: Michele Rua

Ottavo giorno: Domenico Savio

Nono giorno: Mamma Margherita

Salesiani per il Sociale, due webinar per conoscere il Servizio Civile all’estero

Salesiani per il Sociale APS organizza due webinar per fa conoscere l’esperienza del Servizio Civile all’estero. Con il bando 2022, per l’esperienza all’estero ci sono 76 posti a disposizione per 9 progetti da svolgere in questi paesi: Albania, Spagna, Ghana, Angola, Senegal, Namibia e Brasile. Il Servizio civile all’estero, oltre alla retribuzione base del SCU, offre una indennità giornaliera e il rimborso di vitto e alloggio.

“Un anno di servizio civile in Albania, Spagna, Ghana, Angola, Senegal, Namibia e Brasile con i salesiani significa essere accolti in un clima di famiglia e di amicizia nelle nostre case salesiane ed avere la possibilità di crescere insieme nel servizio educativo ai più piccoli nel cortile di un Oratorio. Costruiamo così una società più accogliente, più inclusiva ed soprattutto in pace”, dice don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale.

I due webinar si svolgeranno in queste date per dare informazioni sulla candidatura, progetti, sedi, SCU in generale:

24/01/2023
ore 11.30-12.30
07/02/2023
ore 11.30-12.30
Per iscriversi,  inviare un’email a scu.estero@salesianiperilsociale.it