Vivere il cambiamento come opportunità per migliorare: verso l’“SDB Change Congress”

Di seguito l’articolo di ANS, Agenzia Informativa Salesiana, che riporta l’evento “SDB Change Congress”, che si svolgerà a Roma dal 19 al 23 settembre 2022.

(ANS – Roma) – Manca meno di un mese e mezzo all’evento “SDB Change Congress” (Roma, 19-23 settembre 2022), l’appuntamento fortemente voluto dall’Economato Generale della Congregazione Salesiana per “potenziare la capacità di fare rete in campo economico attraverso la promozione della connessione e la condivisione tra gli Economi”. La ricca e variegata platea di relatori ed esperti chiamati ad intervenire intende assicurare un’opportunità di formazione di alto livello, in grado di condurre tutta la Congregazione verso un’economia sostenibile e nella comprensione di un mondo sempre più complesso, in cui i Figli di Don Bosco devono poter continuare ad accompagnare i giovani.

L’interesse verso l’SDB Change Congress è già molto elevato, tant’è che i posti disponibili sono andati già tutti esauriti. Gli Economi ispettoriali, i Responsabili degli Uffici di Pianificazione e Sviluppo (PDO), delle Procure Missionarie, delle ONG salesiane e di organizzazioni internazionali e del terzo settore – cioè i destinatari privilegiati del congresso – hanno aderito in massa alla proposta, e durante il congresso, oltre a ricevere una valida formazione su temi di grande attualità, verranno anche sfidati a creare reti collaborative, poiché tutta la Congregazione si deve preparare per il futuro.

L’obiettivo ultimo dell’“SDB Change Congress”, infatti, è concepire e vivere il cambiamento come opportunità per migliorare. In particolare, l’appuntamento ideato dal sig. Jean Paul Muller, SDB, Economo Generale della Congregazione, assieme ai suoi collaboratori, intende focalizzare cinque macroaree di interesse, allo scopo di fornire soluzioni e linee guida per affrontare al meglio i cambiamenti sociali, economici e ambientali che il mondo sta vivendo. Esse sono, nel dettaglio: l’Economia sostenibile, la Spiritualità e la leadership salesiana, l’Intelligenza Artificiale, la Comunicazione del futuro, e la Prevenzione della corruzione.

Se la realizzazione effettiva dell’evento avrà luogo a Roma, come ha spiegato proprio il sig. Muller, “molte cose stanno già accadendo, perché i cinque temi sono stati presi sul serio in molte Ispettorie. E dopo il Congresso continueremo a perfezionare i temi fino al prossimo Capitolo generale, per migliorare la qualità del nostro lavoro per i giovani”.

Anche sulle reti sociali si può dire che le attività siano iniziate già da mesi, con interessanti stimoli e contributi su diversi temi che sono stati resi disponibili dai vari relatori e ospiti che interverranno.

“Stiamo dando risposte che non sono più convincenti, a domande che nessuno pone più” è la provocazione che rivolge Annette Schavan, già Ministra Federale Tedesca per l’Istruzione e la Ricerca e Ambasciatrice della Germania presso la Santa Sede, che sarà chiamata ad esprimersi sul tema della leadership salesiana nei tempi che cambiano.

Da parte sua Ángel Gudiña, Responsabile delle Relazioni Aziendali di “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria di Madrid, osserva: “Ci piaccia o no la parola, la Congregazione Salesiana è una multinazionale di Educazione e Pastorale Giovanile. In effetti siamo molto bravi a farlo. Ma per mantenere la nostra ‘competitività’ dobbiamo aggiornare le nostre strutture e le nostre relazioni interpersonali al 21° secolo per continuare a raggiungere i giovani più vulnerabili. E tutto questo, senza buttare via la nostra spiritualità e il Carisma Salesiano”.

“Sommersi da uno scoraggiante eccesso di informazione, nella scomoda posizione di bersagli permanenti di abili strateghi della disinformazione, mai come oggi abbiamo bisogno di scegliere quale giornalismo consumare, perché ci aiuti davvero a leggere il mondo” ha condiviso da parte sua Pietro Saccò, giornalista di Avvenire e docente di giornalismo all’Università Pontificia Salesiana, che interverrà ad una sessione su economia e media.

“Di fronte alla globalizzazione dell’indifferenza e alla cultura dello scarto si evidenzia l’urgenza di un’alternativa veramente umana. A livello economico, partendo dal magistero sociale di Papa Francesco, questa prospettiva si traduce nella proposta di ‘un’economia dal volto umano’ orientata preferenzialmente agli ultimi e alla promozione dell’ecologia integrale” è invece la considerazione del salesiano economista don Renato Tarcizio de M. Rocha, che parlerà di Economia Sostenibile.

“Forse vi starete chiedendo: il cambiamento è davvero rilevante per noi? Beh, il cambiamento avverrà e metterà alla prova i giovani di cui i Salesiani si occupano, quindi i Salesiani devono trovare delle risposte per loro” conclude, in estrema sintesi, Janko Jochimsen, avvocato e consulente, collaboratore di lungo corso dei salesiani.

Per conoscere gli altri protagonisti dell’SDB Change Congress e restare aggiornati su tutti gli ultimi sviluppi, visitare il sito del congresso o i relativi account sulle reti sociali: la pagina Facebook, il profilo Instagram e il canale YouTube.

Cagliero 11 – “Per i piccoli imprenditori” – Agosto 2022

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°164 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Agosto 2022.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Per i giovani in Laos perché siano responsabili nell’intraprendenza economica

“Preghiamo perché i piccoli e medi imprenditori, duramente colpiti dalla crisi economica e sociale, trovino i mezzi necessari per proseguire la propria attività, al servizio delle comunità in cui vivono”.

 

Cari amici,

Le celebrazioni del centenario della presenza salesiana nell’India nord-orientale di quest’anno ci riportano alla mente gli sforzi valorosi e fruttuosi dei missionari salesiani che vanno avanti dal 13 gennaio 1922. “Osare e sperare” era il motto di don Louis Mathias, capo della spedizione. In una terra estranea per lingua, cultura, tradizione, cibo, clima e in circostanze difficili, con man-canza di personale, scarsità di fondi, calamità naturali, i valorosi e coraggiosi missionari, venuti anno dopo anno, hanno vissuto la loro spiritualità missionaria salesiana con coraggio imper-territo e passione irrefrenabile portando frutti abbondanti: un vero ‘miracolo di Maria Ausiliatrice’.

Il mandato missionario è impegnativo, a volte apparentemente impossibile. Eppure, lo spirito salesiano intuitivo e sempre giovanile trova nuove vie per superare gli ostacoli con coraggio e speranza, perché Cristo ci garantisce: Io sono sempre con voi.

Don Joseph “Sunny”

 Palamthattel, SDB

Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria, Asia Sud

Missioni Don Bosco nei due Congo: Viaggio per sostenere i progetti che formano i nuovi cittadini

Di seguito il Comunicato Stampa di Missioni don Bosco relativo alla visita del presidente di Missioni don Bosco, don Daniel Antúnez, nella Repubblica democratica del Congo.

La visita del cardinale Parolin a luglio ha suscitato molte attese – I salesiani in prima fila per istruzione e difesa dei diritti dei minori

Domani 5 agosto partono per i due Congo, Kinshasa e Brazzaville, il presidente di Missioni don Bosco, don Daniel Antúnez, e la fotoreporter della stessa Onlus, Ester
Negro. Saranno ospiti della comunità salesiana, che li accompagnerà a conoscere da vicino, e a documentare per le migliaia di benefattori, le opere sostenute nei due
Paesi.

È una prima risposta all’invito del cardinale Pietro Parolin il quale a inizio dello scorso luglio ha compiuto la visita pastorale a nome di papa Francesco (bloccato in
Vaticano dall’acutizzarsi del male al ginocchio) nella Repubblica Democratica del Congo: “pace, fratellanza, gioia” sono state le parole chiave dell’omelia rivolta ai
centomila partecipanti alla celebrazione eucaristica di Kinshasa.

La stabilità del Paese africano è compromessa da numerosi mali nella società, nell’economia, nell’ambiente. I salesiani sono uno dei punti di forza per uscire
dall’attuale situazione in cui “la brama di materie prime, la sete di denaro e di potere chiudono le porte della pace e rappresentano un attacco al diritto alla vita e
alla serenità delle persone”, come ha denunciato il segretario di Stato vaticano. Le punte avanzate delle missioni dei figli di Don Bosco operano in territori dove
esistono lo sfruttamento minorile nelle miniere, il pregiudizio ancestrale verso chi nasce con anomalie fisiche, la violenza sulle giovani donne. Vivono ai confini con le
aree soggette all’azione di gruppi armai antigovernativi: pochi giorni prima della sua uccisione il 22 febbraio 2021, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio era andato a
salutare i salesiani e i cooperanti di Goma, nella regione “calda” del Kivu.

Sullo sfondo del Congo di oggi cade l’ombra scura della ricerca senza remore morali di nuovi giacimenti di coltan (la materia prima essenziale per l’elettronica)
che vede coinvolte le multinazionali della telefonia e delle grandi migrazioni a causa dei combattimenti nel nord-est.

I missionari si dedicano alla crescita delle nuove leve per lo sviluppo del Paese con le loro scuole, i centri giovanili e le parrocchie. Sono radicati da 110 anni nel Congo democratico, da oltre 60 in quello repubblicano. Il viaggio di don Antúnez va a confermare dall’Italia salesiana l’impegno di far crescere le opere avviate e di affrontare nuove sfide: come quella della missione di Tshikapa di costruire, a ridosso dell’area diamantifera, una scuola primaria che dia opportunità di alfabetizzazione a quella metà di bambini che non può frequentare le scuole in città. Così come Missioni Don Bosco andrà a manifestare tutto il sostegno all’azione di p. Mario Perez che è il padre adottivo di centinaia di bambini accusati di stregoneria, e per questo sono perseguitati nei loro villaggi.

La descrizione del programma del viaggio del presidente Antúnez è nel sito https://www.missionidonbosco.org/news/il-primo-viaggio-missionario-di-padredaniel-in-africa/

Alleghiamo qui la sintesi di un dossier sui due Congo, realizzato con la collaborazione delle volontarie del servizio civile presso la nostra Onlus, che potremo inviare a parte ai giornalisti interessati.

Grazie per l’attenzione.

Comunicato stampa 4 agosto 2022

Antonio R. Labanca, Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Italia – Secondo Seminario sulla centralità dell’Eucarestia nel carisma salesiano

Di seguito l’articolo di ANS, Agenzia Informativa Salesiana, che riporta il seminario di approfondimento, tenutosi a Roma dal 28 al 30 luglio, sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano.

(ANS – Roma) – Dal 28 al 30 luglio, presso l’opera “San Tarcisio” a Roma, 17 salesiani sacerdoti e 2 coadiutori si sono incontrati per la seconda edizione del seminario di approfondimento sulla centralità dell’Eucaristia nel carisma salesiano, a partire dagli scritti e dalla testimonianza della Serva di Dio Vera Grita, Salesiana Cooperatrice, di cui quest’anno si è celebrata l’Inchiesta diocesana della Causa di Beatificazione. L’incontro, coordinato da don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha concluso l’iniziativa online di approfondimento del Capitolo Generale 28° della Congregazione sul “sacramento salesiano della Presenza”, organizzata dal Centro Studi “Opera dei Tabernacoli Viventi” e dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) settore Formazione.

Nella giornata introduttiva, valorizzando la ricorrenza del quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, don Morand Wirth SDB, grande esperto del Dottore dell’Amore di Dio, ha presentato il tema “San Francesco di Sales e la spiritualità dei ‘Tabernacoli viventi’ in Vera di Gesù”. Nel confronto tra la spiritualità di san Francesco e quella dei Tabernacoli Viventi l’intuizione di fondo risiede in entrambi i casi sull’amore di Gesù, così centrale in entrambe le esperienze mistiche. “Altra via non c’è che l’Amore ‒ dice Gesù in uno dei suoi messaggi dettati a Vera Grita ‒. Scomparite nell’abisso del mio immenso Amore”. E tra tanti punti di possibile confronto don Wirth ha scelto quelli che appaiono più significativi: la chiamata d’amore, l’unione con Gesù nell’Eucaristia, la necessità della purificazione, l’esercizio della carità, il combattimento spirituale e la missione apostolica.

Don Silvio Roggia, del Dicastero della Formazione, ha condotto la giornata di venerdì 29. Partendo da alcuni testi biblici e dei Padri della Chiesa, e da alcuni messaggi di Gesù a Vera Grita, ha guidato un laboratorio di approfondimento e di interiorizzazione della spiritualità eucaristica nella propria vita, nella vita delle comunità, nel desiderio di alimentare la crescita della consapevolezza della Presenza eucaristica nell’opera di educazione ed evangelizzazione. Tale metodologia è stata molto apprezzata, perché dalla riflessione e contemplazione personale e nel confronto fraterno sono emersi diversi spunti di ispirazione e di suggerimenti pratici per dare consistenza al “Portami con te”, tipico dell’esperienza mistica di Vera Grita.

Il pellegrinaggio nella Basilica vaticana con l’Eucarestia celebrata nelle grotte vaticane presso la Tomba di San Pietro e la preghiera presso la tomba di San Paolo VI hanno impreziosito l’incontro. Paolo VI, come ha ricordato Mariarita Scrimieri, Coordinatrice del Centro Studi Opera dei Tabernacoli Viventi, occupa un posto centrale nell’Opera dei Tabernacoli Viventi non solo perché la sua benedizione come Sommo Pontefice era indispensabile per la realizzazione dell’Opera, ma anche perché fu chiamato ad essere il primo Tabernacolo Vivente, la prima “pietra” dell’Opera.

Italia – Le attività del Consiglio Generale nell’ultima sessione plenaria estiva

Di seguito la notizia pubblicata dalla Agenzia Informativa Salesiana (ANS) relativa alla sessione plenaria estiva del Consiglio Generale dal 1° giugno al 22 luglio).

(ANS – Torino) – Nuova sede, ma stessi impegni e stessa premurosa cura verso l’intera Congregazione: presso la Casa Madre di Torino-Valdocco, si è da poco conclusa la sessione plenaria estiva del Consiglio Generale (1° giugno – 22 luglio). Per il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e gli altri membri del suo Consiglio, sono state giornate ricche di ascolto, confronto e dialogo, e di importanti decisioni per realizzare la missione affidata di animare e governare la Congregazione a livello globale.

Nei quasi due mesi di attività i membri del Consiglio Generale hanno lavorato ad un ritmo molto elevato, realizzando complessivamente 41 sessioni.

Sono stati nominati i Superiori di due Circoscrizioni:

– don Clive Telles, come Superiore dell’Ispettoria “San José Vaz” di India-Panjim (INP);

– e don Anacleto Pires, come Superiore della Visitatoria “San Callisto Caravario” di Timor Est (TLS).

Al tempo stesso, sono stati nominati anche:

– 68 Consiglieri Ispettoriali

– 235 Direttori

– e 5 Maestri dei Novizi.

A livello di opere salesiane, sono state erette canonicamente 6 opere ed è stata aperta una nuova presenza.

Infine, sono state studiate e approfondite ben 13 relazioni sulle Visite Straordinarie, relative a:

– La Visitatoria Africa Congo Congo (ACC)

– L’Ispettoria Africa Est (AFE)

– L’Ispettoria di Brasile-San Paolo (BSP)

– L’Ispettoria di Colombia-Medellin (COM)

– L’Ispettoria dell’Ecuador (ECU)

– L’Ispettoria delle Filippine Nord (FIN)

– L’Ispettoria di India-Dimapur (IND)

– L’Ispettoria di Italia-Sicilia (ISI)

– La Visitatoria di Malta (MLT)

– L’Ispettoria del Medio Oriente (MOR)

– La Visitatoria di Papua Nuova Guinea-Isole Salomone (PGS)

– L’Ispettoria della Polonia-Cracovia (PLS)

– L’Ispettoria di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX)

Durante le attività della sessione plenaria estiva non sono mancati, poi, altri momenti ricchi di valore spirituale, simbolico e di fraternità. Meritano di essere ricordati, in tal senso:

–     la giornata del 17 giugno, durante la quale il Rettor Maggiore e diversi altri membri del Consiglio Generale si sono recati presso il monastero delle Suore della Visitazione a Moncalieri, per venerare la reliquia del cuore di San Francesco di Sales, durante una speciale peregrinazione organizzata per il 400° anniversario della morte del santo savoiardo;

–     l’incontro congiunto con il Consiglio Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), nella giornata del 23 giugno, che ha rappresentato il primo incontro tra i due Consigli Generali a Torino.

–     nella giornata del 24 giugno, la Festa della Riconoscenza al Rettor Maggiore, in occasione della Festa onomastica di Don Bosco;

–     e la settimana di Esercizi Spirituali (26 giugno – 3 luglio) vissuta dal Consiglio Generale sulle orme di san Francesco di Sales, con meditazioni proposte da don Morand Wirth, SDB – insigne studioso della spiritualità salesiana e per anni docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (UPS) – e varie tappe in alcuni tra i luoghi spirituali più significativi della Francia, come: Ars, la città del celebre Santo Curato Giovanni Maria Vianney; Paray-le-Monial, nota come la città del Sacro Cuore di Gesù, perché fu lì che la Visitandina Santa Margherita Maria Alacoque ebbe le visioni di Gesù in seguito alle quali venne istituita tale festa; e Taizé, sede di un centro di spiritualità ecumenica di rilevanza mondiale.

Consegna della “Positio super martyrio” dei Servi di Dio Giovanni Świerc e VIII Compagni

Il 21 luglio 2022 è stato consegnato presso il Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano la Positio super martyrio dei Servi di Dio Giovanni Świerc e VIII Compagni, Sacerdoti Professi della Società di San Francesco di Sales. Di seguito l’articolo ANS.

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La Positio ha avuto come relatore Fr. Szczepan Tadeusz Praśkiewicz OCD, come Postulatore don Pierluigi Cameroni e come Collaboratrice la dott.ssa Mariafrancesca Oggianu. Elementi strutturali della “Positio” – che presenta in modo articolato ed approfondito tutto l’apparato probatorio documentale e testificale riguardante il martirio dei Servi di Dio – sono: una breve presentazione da parte del Relatore; l’Informatio super martyrio, ossia la parte teologica nella quale viene dimostrato il martirio materiale e formale dei Servi di Dio; i due Summarium con le prove testificali e documentali; le Sessioni ultime e l’apparato iconografico.

Dopo la consegna, la Positio sarà esaminata dai Consultori storici, quindi dai Teologi. Quindi sarà studiata dai Cardinali e Vescovi del Dicastero delle Cause dei Santi: queste articolate tappe di studio e valutazione permetteranno al Sommo Pontefice, in caso di esito positivo, di dichiarare don Giovanni Świerc e VIII Compagni “Martiri” e quindi di procedere alla loro Beatificazione.

Al numero dei presunti martiri del nazismo appartengo anche nove Salesiani sacerdoti polacchi. Si tratta dei Servi di Dio don Jan Świerc e gli VIII Compagni: don Ignacy Antonowicz, don Karol Golda, don Włodzimierz Szembek, don Franciszek Harazim, don Ludwik Mroczek, don Ignacy Dobiasz, don Kazimierz Wojciechowski e don Franciszek Miśka. Come sacerdoti, tutti i Servi di Dio furono impegnati in Polonia in diverse attività pastorali e di governo e nell’insegnamento. Furono del tutto estranei rispetto alle tensioni politiche che agitarono la Polonia durante l’occupazione bellica. Ciononostante, furono arrestati e martirizzati in odium fidei per il fatto stesso di essere sacerdoti cattolici.

Il 27 giugno 1941 nel campo di concentramento di Auschwitz morirono per mano delle SS don Jan Świerc, don Ignacy Dobiasz, don Franciszek Harazim e don Kazimierz Wojciechowski. Questi ultimi due Servi di Dio, nello specifico, furono uccisi, l’uno al fianco dell’altro, nello stesso momento. Il Servo di Dio don Ignacy Antonowicz morì tre settimane dopo, ovvero il 21 luglio 1941, in conseguenza dei maltrattamenti subiti proprio in quel 27 giugno 1941. Il 5 gennaio 1942 morì nel campo di concentramento di Auschwitz anche il Servo di Dio don Ludwik Mroczek a causa delle torture subite e delle numerose operazioni chirurgiche che ne conseguirono. Pochi mesi più tardi, il 14 maggio 1942, nello stesso campo venne fucilato don Karol Golda, accusato di aver amministrato il sacramento della confessione a due soldati tedeschi al solo fine di estorcere con l’inganno importanti segreti del regime nazista. Il 7 settembre 1942 nel campo di Auschwitz morì anche il Servo di Dio Włodzimierz Szembek: anche nel suo caso furono i maltrattamenti a causarne la morte. Tutti i Servi di Dio citati appartenevano all’Ispettoria di San Giacinto di Cracovia. Il Servo di Dio don Franciszek Miśka, appartenente invece all’Ispettoria salesiana di S. Adalberto di Piła, morì nel campo di concentramento di Dachau (Germania) il 30 maggio 1942 a seguito di maltrattamenti e torture.

La fama di santità e di martirio dei Servi di Dio don Jan Świerc e VIII Compagni, sebbene ostacolata durante il periodo comunista, si diffuse già a partire dalla loro morte e si manifesta viva ancora oggi. Furono considerati sacerdoti esemplari, dediti alla pastorale ed alle opere di carità, affabili, sempre disponibili, in tutto interessati a rendere gloria solo a Dio, per amore del quale furono fedeli fino all’effusione del sangue.

Come lievito nella Famiglia umana d’oggi: la dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco

Presentate le linee guida della Strenna 2023 da parte del Rettor Maggiore. Di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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“COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”. Presentati il titolo e le linee guida della Strenna 2023

Il Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro d’Unità della Famiglia Salesiana, Don Ángel Fernández Artime, dopo una fase di consultazione e discernimento con i Responsabili della Famiglia Salesiana, i membri del Consiglio Generale e altri esperti, ha reso noti oggi il titolo e le linee guida del suo messaggio della Strenna per il 2023: “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.

Nel documento di presentazione Don Á.F. Artime specifica subito che questa Strenna avrà due gruppi di destinatari: non solo tutti i gruppi della Famiglia Salesiana, ma anche “i bambini, gli adolescenti e i giovani di tutte le presenze della Famiglia di Don Bosco nel mondo”, perché, spiega, “alla luce di ciò che caratterizza maggiormente la nostra pedagogia e la nostra spiritualità, intendiamo aiutare i bambini e le bambine, soprattutto gli adolescenti e i giovani, a scoprire che ognuno di loro può essere come il lievito di cui parla Gesù”.

Al tempo stesso, per la Famiglia di Don Bosco essa “vuole essere un messaggio chiaro e provocatorio orientato a scoprire la sua dimensione laicale”; e specificamente per i consacrati della Famiglia Salesiana, è un invito ad essere “lievito nella pasta del pane dell’umanità” e “a vivere gli uni accanto agli altri, lasciandoci arricchire dalla laicità evangelica”.

Il lievito, elemento usato metaforicamente da Gesù per presentare il Regno di Dio agli apostoli, è “l’unico ingrediente vivo”, quell’elemento che viene utilizzato in piccole quantità, ma che “ha la capacità di influenzare, condizionare e trasformare l’intera pasta” afferma il Rettor Maggiore.

Per questo il testo propone ad ogni membro della Famiglia Salesiana e ai giovani di essere lievito nel mondo, diffondendo la Parola e il Regno di Dio così come il lievito trasforma la pasta del pane.

La riflessione del Rettor Maggiore richiama anche l’attenzione sull’importanza del lavoro dei laici nelle opere della Congregazione salesiana, ricordando che “la Chiesa è formata ben oltre il 99% da laici… Immaginiamo come aumenti la proporzione se si considera e si abbraccia il mondo intero: i laici sono la pasta, oltre che lievito, del Regno”.

Il testo completo con le prime linee guida per il messaggio della Strenna del Rettor Maggiore per il 2023 è disponibile in italiano, inglese, spagnolo, portoghese e francese a fondo pagina.

San Francesco di Sales, esempio per i giovani: recensione del libro Elledici: “Verso l’alto”

Il settimanale diocesano di Torino La Voce E il Tempo in uscita (domenica 31 luglio 2022), dedica un’articolo al libro Elledici di don Gianni Ghiglione “Verso l’alto“. Di seguito la recensione a cura di Marina Lomunno.

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«A tutti i giovani che sognano di diventare un capolavoro. A tutti coloro che aiutano i giovani a camminare verso il Signore».

È la dedica che l’autore, salesiano, studioso di san Francesco di Sales – il Vescovo di Ginevra dottore della Chiesa di cui quest’anno ricorre IV centenario dalla morte – ha scelto per il suo ultimo libro sul santo, «Verso l’alto. Cammino di vita cristiana in compagnia di san Francesco di Sales» (Elledici).

Francesco di Sales del resto è il patrono a cui don Bosco ha voluto consacrare la sua congregazione e don Ghiglione si è sempre occupato di pastorale giovanile e universitaria. Già la copertina – un giovane escursionista che cammina su una vetta innevata verso una croce – invita in questa torrida estate a mettere il libro nello zaino. Sì perché don Gianni apre il suo testo colloquiando con san Francesco chiedendogli di dargli una mano ad essere fedele al suo carisma per «far nascere nei più giovani il desiderio di una vita cristiana orientata verso l’altro».

San Francesco in questo dialogo immaginario risponde all’autore: «Perché hai scritto queste pagine?» dal momento che don Gianni con numerosi studi ha già scandagliato la vita e le opere del santo di Ginevra… «Per proporre ai più giovani la ‘Filotea’ o ‘Introduzione alla Vita Devota’, l’opera più famosa di san Francesco».

Don Gianni è convinto che il carisma di san Francesco di Sales possa guidare anche i ragazzi e le ragazze che oggi vogliono puntare in alto, per «vivere e non vivacchiare», come diceva un altro giova- ne torinese, tal beato Pier Giorgio Frassati… E il testo di don Gianni è proprio concepito come una guida «spirituale», una lettura che può accompagnare l’estate mentre si è in viaggio unendo i passi lungo la strada con quelli dell’anima ispirati alle parole del santo. Sfogliamo l’indice: primo capitolo «La mappa e il sentiero» che prevede una sosta: «il desiderio». Segue «L’attrezzatura nello zaino»: preghiera, Parola di Dio, Eucaristia e riconciliazione. Il terzo capitolo si intitola «Il cammino continua», non ti fermare.

San Francesco, tramite don Gianni, ci suggerisce come proseguire l’itinerario spirituale: con quali atteggiamenti si deve salire verso l’alto? Ecco gli ingredienti: «Pazienza, dolcezza, mitezza e bontà, umiltà. E ancora amicizia e prudenza nel parlare».

Nell’ultimo capitolo troviamo le «coordinate» per «Raggiungere la vetta»: «l’abbandono alla volontà di Dio». «Il titolo ‘Verso l’alto’ e la fotografia della copertina dicono che il testo usa la metafora di un’escursione in montagna», spiega don Ghiglione. «Come la Filotea, anche il mio libro si può considerare un manuale verso una vita cristiana santa in compagnia e sotto la guida di Francesco di Sales, un Santo! In ogni escursione ci sono delle tappe, così anche il libro offre al lettore delle tappe. La prima è la più importante, quella che dà il via a tutto il resto e consiste nel passare da un iniziale desiderio di incontrare Dio alla ferma decisione di raggiungerlo e di rimanervi fedele. La vita santa verso la quale Francesco guida è aperta a tutti e tutti ce la possono fare e questo è incoraggiante: tutti, ciascuno con il proprio passo, senza lasciare la propria vita quotidiana, possono arrivare in cima. È una bella notizia!». Infatti san Francesco di Sales è sta- to un grande comunicatore di buone notizie, del Vangelo: noti sono i manifesti che faceva affiggere ai muri di Ginevra e i foglietti che infilava sotto le porte delle case. Per questo è anche patrono dei giornalisti.

Marina LOMUNNO

Panda 4×4, il progetto che unisce Torino al Madagascar

Dal sito di Vita Online, l’articolo di Antonio Labanca, ufficio stampa Missioni don Bosco, sul progetto che ha portato strumenti di lavoro al centro professionale di Ivato, in Madagascar dal CFP “Rebaudengo” di Torino.

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Dalle campagne cuneesi fino a Ivato (Madagascar), per portare agli allievi della scuola professionale “Notre Dame de Clairvaux” un rifornimento di strumenti di lavoro insieme con il messaggio di amicizia dei loro coetanei del Centro di Formazione Professionale “Rebaudengo” di Torino. 6200 chilometri in linea d’aria, attraversando la nostra penisola e il Mediterraneo, scavalcando l’Africa orientale e il Canale del Mozambico, così è nato Panda 4×4”, il progetto di Missioni don Bosco

Una vecchia Fiat Panda ha compiuto a giugno 2022 il suo viaggio (virtuale) più lungo, dalle campagne cuneesi fino a Ivato (Madagascar), per portare agli allievi della locale scuola professionale “Notre Dame de Clairvaux” un rifornimento di strumenti di lavoro insieme con il messaggio di amicizia dei loro coetanei del Centro di Formazione Professionale “Rebaudengo” di Torino. 6200 chilometri in linea d’aria, attraversando la nostra penisola e il Mediterraneo, scavalcando l’Africa orientale e il Canale del Mozambico, per dare esito all’operazione “Panda 4 mission”.

È un esempio di economia circolare” commenta don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco di Torino, l’organismo che ha fatto da tramite fra l’Italia e don Erminio De Santis, salesiano di Borgo Velino in provincia di Rieti, da quarantadue anni missionario a Ivato nel circondario della capitale Antananarivo. L’operazione si è rivelata un prototipo di cooperazione internazionale che ha coinvolto entità molto diverse fra loro per natura e obiettivi, le quali sono riuscite a convergere su un obiettivo comune, certamente raggiunto.

A dare il “la” è stato Francesco Joly, imprenditore appassionato di automobili storiche, tesoriere dell’associazione “Torino Heritage” che ha per finalità la salvaguardia del bello e del buono della cultura automobilistica nella quale la Città della Mole si è distinta nella sua storia. Una “Fiat Panda 4×4”, negli Anni Ottanta icona di un fuoristrada a portata di tutti, giaceva in un cortile contadino dopo aver affrontato strade impervie, inverni gelidi ed estati torride. Joly l’ha prelevata e portata al CFP Rebaudengo proponendo una “sfida” per insegnanti e allievi: farla tornare nuova, operando su una carrozzeria mangiata dal sale sparso per sciogliere il ghiaccio e su un motore da rifare in molte parti per via dell’usura. Dopo si sarebbe potuto proporla ai collezionisti di auto storiche.

Il direttore del Centro di formazione salesiano, Fabrizio Berta, ha percepito le potenzialità di questa sfida: affrontare con i ragazzi un caso concreto di restauro sia nel reparto di carrozzeria sia in quello di meccanica. “Anziché montare e smontare un motore funzionante o le parti di un veicolo standard, affrontare la rimessa in funzione di un’auto abbandonata” ha spiegato Mauro Teruggi, il nuovo direttore al Rebaudengo subentrato in corso di restauro; e, da analista degli sbocchi occupazionali, ha aggiunto: “c’è un filone in fase di sviluppo nel settore automotive che è proprio quello della manutenzione di veicoli storici e da collezione”.

Fin qui un insolito ma ammissibile programma di formazione per una scuola professionale che ancor prima che finiscano i corsi riceve dall’industria e dagli artigiani richieste di segnalazioni di operatori specializzati. A far compiere un salto in avanti del progetto “Panda 4×4” l’interpretazione del numero “4” all’inglese: “per”. L’istituto Rebaudengo nacque nel 1930 con una esplicita finalità missionaria: preparare i salesiani che sarebbero andati nel mondo, a portare con sé una professione manuale da mettere in campo per autosostenersi e per generare capacità tecniche fra i ragazzi nei Paesi che chiedevano di svilupparsi nei settori dell’agricoltura e dell’artigianato. Il responsabile dell’Istituto, don Luca Barone, ha congiunto i fili e proposto che il restauro e la cessione dell’auto venissero finalizzati al sostegno di una analoga scuola professionale. È bastato scorrere i progetti che Missioni Don Bosco sostiene per individuare il partner giusto: il Centro Notre Dame di Clairvaux.

 

Giffoni 52: riparte anche la giuria CGS “Percorsi Creativi”

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’associazione CGS sul Festival Internazionale del Cinema di Giffoni.

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Riparte, da Ancona e Civitavecchia, la giuria collaterale C.G.S. Percorsi Creativi del Festival internazionale del Cinema di Giffoni Valle Piana (SA), dopo l’esperienza vissuta online nel corso della precedente edizione, a causa della pandemia.

Riprendendo il format sperimentato fino al 2019, ultimo festival con giurati in presenza provenienti da altre regioni, la nostra Associazione ricomincerà il suo percorso, fedele ad una tradizione ormai consolidata, con un gruppo di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni, nuova Giuria Collaterale in presenza per “Invisibili”, titolo e tema dell’edizione 2022.

Dal 23 al 30 luglio, giovani e animatori responsabili provenienti dal CGS Dorico di Ancona, dal CGS XXI di Civitavecchia e dal Coordinamento territoriale CGS Marche, vivranno un “laboratorio permanente” fatto di visione e valutazione dei film in concorso, giornalismo web di documentazione, seminari su “Serie e Serialità” e sulle tecniche cinematografiche. I giovani animatori, tutorati e coordinati da chi ha qualche anno in più, guideranno i laboratori dei giurati e le giornate saranno scandite dal lavoro di Giuria e dalla partecipazione agli eventi del Festival: concerti, spettacoli teatrali e di strada, incontri con attori, interviste, verranno documentati con foto e filmati dai ragazzi stessi.

Questo tipo di proposta formativa rispecchia la caratteristica identità dell’associazione Cinecircoli Giovanili Socioculturali – APS, che declina la cultura cinematografica e mediale nel mondo degli interessi delle ultime generazioni, per farne occasione di palestra critica.

Il gran finale dell’esperienza sarà l’assegnazione, nella serata conclusiva, del Premio C.G.S. Percorsi Creativi (XV edizione) al film della categoria +13 valutato, con motivazione scritta dei giurati, come il più interessante della rassegna.

Chi vorrà, potrà seguire i lavori sul sito www.sentieridicinema.it e sulle pagine social CGS nazionale. (Facebook: Cinecircoli Giovanili Socioculturali; Instagram: @cgsnazionale).