Mons. Nosiglia lascia la guida della Diocesi incontrando giovani e poveri

Il 30 aprile 2022, presso il Santo Volto di Torino alle ore 19.00, Mons. Cesare Nosiglia concluderà il proprio servizio episcopale per l’Arcidiocesi di Torino con la celebrazione della Santa Messa e, a seguire, un momento conviviale nel foyer dell’Auditorium, animato dai giovani. Di seguito la notizia pubblicata sul sito della Diocesi con le informazioni necessarie per poter partecipare all’evento.

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Sabato 30 aprile 2022, al Santo Volto, alle ore 19, mons. Cesare Nosiglia concluderà il suo servizio episcopale nell’Arcidiocesi di Torino nel segno di due grandi priorità del suo cuore di pastore: i giovani e i poveri.

Prima della sua presa di possesso della Cattedra di San Massimo, venerdì 19 novembre 2010, mons. Nosiglia aveva iniziato il suo episcopato a Torino incontrando proprio i giovani, inaugurando con loro un lungo percorso di ascolto, di confronto e di promozione della Pastorale Giovanile. Parimenti, attraverso l’articolata esperienza dell’Agorà del Sociale, è stata costante l’attenzione alle complesse realtà delle povertà, del disagio sociale, del lavoro, delle migrazioni.

Questi mondi sono invitati a ritrovarsi il giorno del congedo, come segno di gratitudine e di affidamento al Signore, pregando ancora insieme con mons. Nosiglia.

La celebrazione eucaristica sarà animata dai giovani della Consulta Diocesana di Pastorale Giovanile, dal Grande Coro Hope e da diversi rappresenti dell’Area Sociale della Curia diocesana. Alle ore 20, dopo la S. Messa, si terrà un apericena con un momento di festa nel foyer dell’Auditorium, animato dai giovani.

ISCRIZIONE GRATUITA E OBBLIGATORIA entro il 27 aprile 2022 su www.upgtorino.it

 

San Francesco di Sales: cuore e umanità – La Voce e il Tempo

A Valdocco, nel Museo Casa don Bosco, è allestita fino al 15 gennaio 2023 una mostra che illustra la vita e le opere di san Francesco di Sales nel IV centenario della sua morte. In occasione delle celebrazioni La Voce e il Tempo ha chiesto un contributo che evidenzi l’attualità del santo a un salesiano, ad una suora visitandina e a una giornalista. Inizia don Gianni Ghiglione, salesiano, uno dei massimi esperti della spiritualità e dell’opera di san Francesco di Sales, che ci parla del cuore e dell’umanità del santo. Di seguito l’articolo pubblicato su La Voce e il Tempo.

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Quest’anno ricorre il IV centenario dalla morte di san Francesco di Sales, vescovo francese di Ginevra, dottore della Chiesa, avvenuta a Lione il 28 dicembre 1622. A Valdocco, nel Museo Casa don Bosco, è allestita fino al 15 gennaio 2023 una mostra che illustra la vita e le opere del santo scelto da don Bosco come patrono della congregazione e che fondò con santa Giovanna de Chantal l’ordine delle Visitandine. Il santo è anche patrono dei giornalisti per la sua attenzione alla comunicazione del Vangelo: noti sono i manifesti che affiggeva ai muri di Ginevra e i foglietti che infilava sotto le porte delle case. In occasione delle celebrazioni del centenario abbiamo chiesto tre contributi – ad un salesiano, ad una suora visitandina e a una giornalista – che evidenziano l’attualità del santo. Iniziamo con don Gianni Ghiglione, salesiano, uno dei massimi esperti della spiritualità e dell’opera di san Francesco di Sales: ha scritto numerosi studi sul santo tra cui una biografia in due volumi.

 

Il messaggio di Francesco di Sales, dopo 400 anni, non ha perso nulla della sua freschezza e della sua modernità. Basta dare un’occhiata alle nuove edizioni che hanno le sue opere. Vorrei evidenziare alcuni elementi di modernità del messaggio umano e spirituale che Francesco di Sales ci comunica in questo anno giubilare.

Il primo elemento che ce lo rende subito affascinante è la sua ricca umanità. Scrive don Mackey, che ha curato l’edizione critica dei primi 15 volumi dell’OeA (Opere di Annency), a proposito delle «Lettere» (11 volumi!): «È qui che il santo si manifesta completamente; a sua insaputa, egli permette di contemplare facilmente e di studiare sotto tutti gli aspetti la sua personalità così ricca di fascino. C’è l’uomo dotato della natura più squisita che si possa immaginare. La tenerezza dell’amicizia e della pietà filiale, l’attaccamento alla Chiesa, lo zelo per le anime e il suo immenso amore per Dio, tutti i sentimenti più nobili, più puri, più elevati sgorgano dal suo cuore e vengono versati nelle sue lettere». Ricchezza di umanità che significa capacità di contatto con le persone, desiderio di creare relazioni di amicizia e di abbattere i muri della diffidenza, di costruire rapporti duraturi all’insegna della bontà e della tenerezza. Francesco non ha paura dei suoi sentimenti e li comunica con una semplicità e luminosità disarmanti. Alcuni esempi:

  • A Giovanna di Chantal scrive:

«Amo questo amore. Esso è forte, ampio, senza misura né riserva, ma dolce, forte, purissimo e tranquillissimo; in una parola è un amore che vive solo in Dio. Dio che vede tutte le pieghe del mio cuore, sa che in questo non v’è nulla che non sia per Lui e secondo Lui, senza il quale non voglio essere nulla per nessuno».

  • A una persona che ha avuto di recente un lutto scrive:

«Voi vivete sempre presente nel mio cuore che si rallegra nel vedervi perseverare nel voler servire con tutto il vostro cuore Sua divina Maestà in santità e purezza».

  • A una suora ammalata e fragile:

«Amo con fermezza il vostro spirito, perché penso che Dio lo voglia, e teneramente perché lo vedo ancora debole e giovane». In una delle prime lettere che scrive all’amico Antonio Favre, leggiamo: «Vivrà sempre nel mio petto l’ardente desiderio di coltivare diligentemente tutte le amicizie!».

E Francesco rimarrà fedele per sempre a questo ‘ardente desiderio’. Basti pensare che a nessuna virtù di cui tratta nell’«Introduzione alla Vita Devota» dedica tanto spazio come all’amicizia: ben 6 capitoli! In altre parole, quello che rende attuale Francesco è la sua apertura all’umano, così vivo nella cultura del suo tempo, il suo amore per lo studio come strumento di dialogo e di sguardo positivo sul mondo.

Un secondo elemento di modernità è il pensare la santità in chiave universale, per tutti! Recentemente Papa Francesco ha ribadito questo concetto: Tutti sono chiamati alla santità e si serve quasi delle stesse parole di Francesco di Sales:

«Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova».

 

E questo perché? Perché Dio guarda il cuore e tutti hanno la possibilità di donarlo interamente a Lui, qualunque sia la loro situazione di vita: «La santità deve essere vissuta in modo diverso dal gentiluomo, dall’artigiano, dal domestico, dal principe, dalla vedova, dalla nubile, dalla sposa; non solo ma deve essere pure proporzionata alle forze, alle occupazioni e ai doveri dei singoli». Infatti la santità (Francesco usa il termine «devozione») «non è altro che un vero amore di Dio giunto ad un tale livello di perfezione, per cui, non soltanto ci dà la forza di agire bene, ma ci spinge ad operare con cura, spesso e con prontezza… E’ una forma di agilità e vivacità spirituale per mezzo della quale la carità agisce in noi o, se vogliamo, noi agiamo per mezzo suo, con prontezza e affetto». Anche oggi, ci ricorda Francesco, là dove ti trovi, puoi amare, far crescere la vita, donare un po’ di te perché qualcuno ricuperi la speranza.

Un terzo elemento di modernità lo trovo nel fatto che Francesco, buono e amabile, sa essere esigente: non abbassa l’obiettivo. La virtù di cui è diventato simbolo è la dolcezza. Ma che cos’è veramente la dolcezza salesiana? La dolcezza salesiana non è sentimentalismo, non è buonismo, tipico di chi chiude volentieri gli occhi sulla realtà per non avere problemi e seccature; non è la miopia di chi vede tutto bello e buono e per il quale tutto va sempre bene; non è l’atteggiamento inerte di chi non ha proposte da fare. La dolcezza salesiana nasce da una profonda e solida carità ed esige un attento controllo delle proprie risorse emotive ed affettive; si esprime in un carattere di umore sereno costante, evita modi bruschi, severi o autoritari… Dunque la dolcezza non va confusa con la debolezza, anzi è forza che richiede controllo, bontà d’animo, chiarezza di intenti e forte presenza di Dio. In un mondo in cui si confonde spesso la libertà con il fare ciò che si vuole, in cui nell’educazione spesso è abolita la richiesta di impegno, l’obbedienza a norme e regole, in cui il «devo» è sostituito dal «se me la sento», ecc. Francesco di Sales è esigente e punta in alto. Infine evidenzio ancora la centralità del cuore.

La strenna, offerta alla Famiglia salesiana in questo anno, «Fare tutto per amore e niente per forza», va in questa direzione. Le persone guidate da Francesco di Sales avanzano sostenute dall’amore e non hanno altro scopo che l’amore: «Bisogna perseverare nel tendere alla perfezione del santo amore, affinché l’amore sia perfetto». Uno dei primi consigli che dà a Giovanna di Chantal è:

«Tutto quello che si fa per amore è amore. Il lavoro e perfino la morte non sono che amore quando è per amore che noi li accogliamo».

Significativa è la conclusione del suo capolavoro, il «Trattato dell’amore di Dio». Il Calvario, luogo dove Gesù ha donato per amore tutto se stesso, diventa il monte sul quale si danno appuntamento gli amanti, cioè coloro che sono disposti ad amare come Gesù ha amato! In che cosa Francesco di Sales fa consistere l’amore? Nella ferma decisione del cuore che vuole per sempre e inseparabilmente restare unito con tutte le sue forze alla volontà divina. Questa volontà di Dio non si trova nelle orazioni o nelle vie straordinarie, ma sui sentieri ordinari, in quelle contraddizioni, in quei piccoli fastidi, in quei minuti doveri, in quelle sofferenze di ogni giorno. Tutta la perfezione consisterà dunque nel volerla, nel compierla, nell’amarla:

«Bisogna discernere ciò che Dio vuole e, dopo averlo riconosciuto, bisogna cercare di farlo con gioia o almeno con corag- gio… È questo il centro del bersaglio della perfezione, al quale dobbiamo mirare e chi più si avvicina ottiene il premio»

 

Don Gianni GHIGLIONE.

 

“Rimanere in Lui”: ultima tappa della formazione “Quali salesiani per i giovani di oggi?”

Sabato 23 aprile dalle ore 9 alle 10.15 ci sarà l’ultimo incontro del ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?” promosso dalla CISI Formazione e dal centro Studio “Opera Tabernacoli Viventi”. Il tema è “rimanere in Lui” e l’intervista si soffermerà sulla relazione che c’è tra i frutti, da cui verremo riconosciuti, e la linfa che porta vita. Il Vangelo di Giovanni e l’esperienza di Vera Grita faranno da sorgenti di ispirazione per cercare suggestioni nuove e stimolanti. Gli interlocutori sono don Juan Josè Bartolomè SDB noto biblista, coordinatore della Formazione della Regione Mediterranea, che parlerà del “rimanere in me” nel Vangelo di Giovanni e Maria Rita Scrimieri, salesiana cooperatrice, coordinatrice del Centro Studi dell’OTV, che coglierà la prospettiva del “Rimanere in Gesù” nell’esperienza mistica di Vera Grita. Tutto il ciclo degli incontri ha avuto l’intenzione di approfondire la seconda linea del Rettor Maggiore dopo il CG28 sull’identità salesiana che si ancora su una relazione profonda con il Signore Gesù.
Già per il prossimo anno pastorale 2022-23 la CISI formazione e il Centro Studi stanno pensando di continuare ad approfondire un’altra linea del Rettor Maggiore riguardante la formazione di educatori-pastori al “da mihi animas” con un nuovo ciclo di incontri molto apprezzato dalle comunità e dai membri della Famiglia Salesiana.
L’incontro del 23 aprile sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di don Bosco Italia.

CFP Fossano: La Confartigianato di zona incontra i ragazzi del CNOS-FAP di Fossano

Venerdì 1 Aprile presso il centro di Fossano una rappresentanza della Confartigianato di zona ha incontrato i ragazzi del terzo anno del settore elettrico e termoidraulico. L’incontro è stato finalizzato a presentare le procedure e i documenti necessari per aprire un’azienda in ambito elettrico e termoidraulico. Sono intervenuti Massimo Gianoglio, Marco Barbero e Roberto Riccardo, alla fine dell’incontro i ragazzi hanno sostenuto con un questionario online sulle tematiche trattate e i vincitori sono stati premiati con attrezzature elettriche e termoidrauliche. Di seguito la notizia pubblicata sul sito del CFP di Fossano.

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Venerdì 1 Aprile dalle 10 alle 12 presso il centro di Fossano, una rappresentanza della Confartigianato di zona ha incontrato i ragazzi della terza annualità del settore elettrico e termoidraulico. L’incontro è stato finalizzato a presentare le procedure e i documenti necessari per aprire un’azienda in ambito elettrico e termoidraulico, una volta conseguita la qualifica professionale. Oltre alle procedure burocratiche sono state illustrate anche le prassi per gestire al meglio una Dichiarazione di Conformità ai clienti finali e le indicazioni utili per accedere alla consultazione del prezziario della Provincia di Cuneo.
Sono intervenuti:
Gianoglio Massimo, Presidente provinciale elettricisti e titolare della ditta omonima di impianti elettrici;
Marco Barbero, vice Presidente zona di Fossano e titolare dell’azienda elettrica MsB di Marco e Sergio Barbero, nonchè Responsabile prezzario della Camera di Commercio di Cuneo;
Roberto Riccardo, Presidente provinciale termoidraulici e titolare della ditta Erreci Impianti Di Riccardo Roberto & C. S.a.s.
A metà mattina è stato offerto ai ragazzi uno spuntino preparato dal CNOS-FAP di Savigliano e alla fine dell’incontro i ragazzi si sono cimentati con un kahoot (un questionario online) sulle tematiche trattate. I vincitori sono stati premiati con attrezzature elettriche e termoidrauliche, inoltre a tutti i partecipanti è stata consegnata una busta della Cassa di Risparmio di Fossano con vari gadget della Confartigianato.
Il CNOS-FAP ringrazia vivamente la Confartigianato per l’iniziativa molto utile dal punto di vista formativo e per il tempo dedicato a quelli che saranno i futuri professionisti artigiani.

 

Vaticano – Il “fiuto” di Giovanni, il coraggio di Pietro e lo sguardo su Maria: così Papa Francesco anima i giovani ad andare avanti

Lunedì dell’Angelo 18 aprile, in una Piazza San Pietro gremita di adolescenti giunti in pellegrinaggio da tutte le parti d’Italia, Papa Francesco ha accolto e parlato ai ragazzi. Ha poi preso parola il presidente della CEI card. Gualtiero Bassetti con un momento di preghiera e meditazione, seguito da alcune testimonianze da parte dei ragazzi in relazione al capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. L’incontro si è concluso con la preghiera della pace davanti all’immagine della Madonna Salus Popoli Romani, la Professione di fede e la benedizione finale del Santo Padre, che ha salutato i giovani con un augurio pasquale. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’ANS il 19 aprile 2022.

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(ANS – Città del Vaticano) – Come dopo un digiuno si mangia di più per recuperare le energie perdute, così Piazza San Pietro, dopo l’astinenza dalle celebrazioni affollate a motivo della pandemia, si è riempita ieri, Lunedì dell’Angelo, 18 aprile 2022, di una marea di adolescenti italiani – circa 100mila, secondo le stime – giunti in pellegrinaggio a Roma da tutte le diocesi della penisola. È stato lo stesso Papa Francesco, con il linguaggio semplice e accattivante che usa con i ragazzi, ad utilizzare la metafora del digiuno, in apertura del suo amichevole e paterno discorso ai convenuti.

La piazza era gremita sin dalle prime ore del pomeriggio delle migliaia e migliaia di giovani partecipanti al pellegrinaggio promosso dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) sul tema #Seguimi. Dapprima ad intrattenere i giovani c’erano ospiti famosi e giovani cantanti amati dai teenager; ma l’entusiasmo è salito alle stelle verso le 17:30 circa, quando Papa Francesco è arrivato la “papamobile” in mezzo ai giovani, compiendo un lungo giro tra i vari settori per salutare da vicino quanti più adolescenti possibile.

Ha poi preso la parola il Presidente della CEI, card. Gualtiero Bassetti, che ha dato inizio al momento di preghiera con una meditazione, cui hanno fatto seguito alcune testimonianze da parte di diversi ragazzi in relazione al capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, e in particolare la pagina dedicata alla pesca miracolosa nel Lago di Tiberiade, dopo una notte di tentativi infruttuosi.

Dopo aver ascoltato con attenzione tutti gli interventi, il Santo Padre ha preso la parola. E ha parlato chiaro ai ragazzi, senza negare le difficoltà: “Sono ancora dense le nubi che oscurano il nostro tempo. Oltre alla pandemia, l’Europa sta vivendo una guerra tremenda, mentre continuano in tante regioni della Terra ingiustizie e violenze” ha esordito.

Anche il brano evangelico meditato dai ragazzi nel loro pellegrinaggio inizia col buio delle tenebre notturne. Gli apostoli, dopo che Gesù è già risorto, sono tornati alla loro vita normale di pescatori e non mancano loro le delusioni, come le reti vuote dopo una nottata di lavoro. Capita anche oggi, anche ai ragazzi. E il Papa si immedesima bene nella loro situazione:

“Che delusione! Quando mettiamo tante energie per realizzare i nostri sogni, quando investiamo tante cose, come gli apostoli, e non risulta nulla…”

Eppure, come per gli apostoli, anche per i giovani c’è la possibilità all’alba dell’incontro con Gesù, che dà la possibilità di recuperare fatiche e tempo perso con abbondanti frutti. Per questo il Papa invita a non avere paura: del buio delle tenebre, dei propri limiti, delle difficoltà, e piuttosto esorta ad aprirsi.

“A chi? Al papà, alla mamma, all’amico, all’amica, alla persona che può aiutarvi… Non scoraggiatevi: se avete paura, mettetela alla luce e vi farà bene!”.

Poi offre loro alcuni esempi da cui trarre spunti per il successo come persone e come cristiani. Da Giovanni, il discepolo più giovane, “il fiuto”, quell’intuito tipico dei giovani che gli fa capire le cose in anticipo; e infatti Giovanni è il primo che riconosce il Signore sulla riva; da Pietro, il coraggio, quello che lo porta a buttarsi in acqua per raggiungere Gesù.

E, nei momenti di difficoltà, il Pontefice rimanda all’umanissimo gesto di ritornare a chiedere aiuto alla propria madre, in particolare a Maria, la Mamma Celeste. “Che la Madonna, la mamma che aveva quasi la vostra età quando ha ricevuto l’annuncio dell’angelo ed è rimasta incinta, che lei vi insegni a dire: ‘Eccomi!’” ha concluso il Santo Padre.

L’incontro si è concluso con la preghiera della pace davanti all’immagine della Madonna Salus Popoli Romani, la Professione di fede e la benedizione finale del Santo Padre. Che alla fine ha salutato i giovani con un augurio pasquale: “Gesù risorto sia la forza della vostra vita: andate in pace e siate felici, tutti voi: in pace e con gioia!”

 

Don Bosco Cumiana: incontro al Museo Storico Nazionale di Artiglieria

Al Museo Storico Nazionale di Artiglieria il Colonnello Michele Corrado incontrerà giovedì 21 aprile gli allievi/e delle terze medie della Scuola Don Bosco Cumiana per approfondire il cambiamento del modo di combattere nelle due Guerre Mondiali, con l’intervento di esperti riconosciuti a livello internazionale. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito della Scuola Don Bosco Cumiana.

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Grazie alla disponibilità del Direttore del Museo Storico Nazionale di Artiglieria, Colonnello Michele Corrado, giovedì 21 aprile gli allievi/e delle terze medie della Scuola Don Bosco Cumiana avranno la possibilità di approfondire il cambiamento del modo di combattere nelle due Guerre Mondiali, correlato all’evoluzione della tecnologia, con esperti riconosciuti a livello internazionale.

Oltre al Col. Corrado, avremo come relatore anche il Primo Luogotenente Galletti, da sempre curatore del Museo e consulente per l’argomento anche nei più importanti documentari a livello nazionale e internazionale.

Da sempre il Don Bosco Cumiana crede che per approfondire i vari argomenti di studio sia indispensabile “toccarli con mano“.

Il Colonnello Corrado, grazie alla Sua grande disponibilità dimostrata da anni verso i ragazzi della nostra Scuola con visite presso il Museo e conferenze, si è fatto promotore dell’iniziativa con l’Esercito Italiano per garantire al Don Bosco Cumiana questa grande opportunità.

 

 

CFP Vercelli: Progetto Scuole Sicure

Al CFP di Vercelli è partito il “Progetto Scuole Sicure”: un incontro finalizzato alla prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle vicinanze degli istituti scolastici.

Predisposto dal Corpo di Polizia Locale di Vercelli, grazie ai fondi messi a disposizione dal bando promosso dal Ministero dell’Interno, vede la partecipazione del Ser.D dell’ASL di Vercelli, diretto dal dottor Vincenzo Amenta, oltre che della Croce Rossa e del Coni.

CFP Bra: mostra per Ucraina

Grande successo domenica 10 aprile per il vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina», allestita negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito del CFP Bra.

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(BRA) Erano davvero in tanti, domenica 10 aprile, al vernissage della mostra «Chiamati alle arti – per la pace in Ucraina» che sei tra pittori, illustratori e poeti, coordinati dalla curatrice del Caffè letterario Silvia Gullino, hanno allestito negli ambienti dell’istituto salesiano di Bra di viale Rimembranze. Gli intervenuti hanno anche potuto ammirare un’installazione sulla scalinata della chiesa dello street artist Giovanni Botta, che ha esposto un lavoro insieme ai pittori Franco Gotta, Francesca Semeraro, Riccardo Testa, all’illustratrice Manuela Fissore e al decano dei poeti braidesi Bernardo Negro. L’esposizione dei quadri, nel corridoio degli uffici del Cfp e della scuola media, è visitabile il 14 e 15 aprile dalle ore 16 alle ore 18, domenica 17 aprile (Pasqua) dalle 11 alle 12. I giorni 20, 21 e 22 aprile dalle ore 8 alle ore 17; domenica 24 aprile dalle 11 alle 12; infine il 26, 27, 28 e 29 aprile dalle ore 8 alle ore 17 e sabato 30 aprile dalle ore 16 alle ore 18, sempre con ingresso libero.

ADMA – 18 aprile 2022: ancorati alle due colonne da 153 anni

18 aprile 2022: ancorati alle due colonne da 153 anni. Di seguito il video e il messaggio dedicati all’anniversario di fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice.

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“In ogni momento, in ogni circostanza, facciamo appello a questa dolce Madre, invochiamo il suo amore materno e, facendo ogni sforzo per imitare le sue virtù, abbiamo per Lei un sincero cuore di figli”.

(San Francesco di Sales, Filotea)

Il 18 aprile, anniversario di fondazione dell’ADMA, con le parole di San Francesco di Sales, rinnoviamo la nostra appartenenza a Maria, nella gioia di condividere un cammino di fede e speranza con tutti voi!

Renato Valera, Don Alejandro Guevara e tutto il Consiglio dell’ADMA Primaria di Torino Valdocco.

A Nizza Monferrato fervono i preparativi per la “Festa del Grazie”

La festa del Grazie è una festa tipica della famiglia salesiana: nasce nel lontano 1849 quando due ragazzi dell’oratorio di Valdocco fanno una sorpresa a don Bosco donandogli due cuori d’argento. Commosso per il gesto, don Bosco ne intuisce il forte valore educativo e lo estenderà a tutte le comunità salesiane. Quest’anno la festa ha una valenza particolare per le Figlie di Maria Ausiliatrice, in quanto ricorrono i 150 anni della fondazione del loro Istituto. Di seguito l’articolo pubblicato da ATnews.it il 18 aprile 2022.

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La festa del Grazie è una festa tipica della famiglia salesiana: nasce nel lontano 1849 quando due ragazzi dell’oratorio di Valdocco, Carlo Gastini e Giuseppe Buzzetti, decidono di fare a don Bosco degli auguri speciali; per mesi si industriano con risparmi e rinunce per acquistare due cuori d’argento. Vogliono fare una sorpresa a chi ha dedicato loro la vita: è la sera tarda della vigilia di san Giovanni, mentre i compagni dormono, i due amici si avvicinano alla camera di don Bosco, che nonostante l’ora, li fa entrare. Commosso e meravigliato per il gesto e per le parole cordiali che lo accompagnano don Bosco ne intuisce il forte valore educativo e lo estenderà a tutte le comunità salesiane. Ancora oggi Figlie di Maria Ausiliatrice e Salesiani celebrano ogni anno la festa della riconoscenza.

Quest’anno ha una valenza tutta particolare per le suore salesiane, in quanto ricorrono i 150 anni della fondazione del loro Istituto: il 5 agosto 1872 a Mornese, Maria Domenica Mazzarello, la cofondatrice, con altre 10 giovani, emette nelle mani di Monsignor Sciandra, vescovo di Acqui Terme, la prima professione religiosa alla presenza di don Giovanni Bosco. Ha così origine l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

I festeggiamenti per celebrare la ricorrenza con Madre Chiara dureranno tre giorni e si svolgeranno tra Mornese, Nizza Monferrato e Torino, i luoghi delle origini delle suore salesiane.
Il 4 febbraio 1879, su suggerimento di don Bosco, l’Istituto viene trasferito da Mornese a Nizza Monferrato, che diventa la nuova Casa-Madre delle Figlie di Maria Ausiliatrice e che sarà anche fino al 1929 sede della Casa Generalizia. Negli anni nicesi l’Istituto si sviluppa fino a raggiungere i confini del mondo e si moltiplica in molte nazioni tanto da raggiungere tantissimi giovani con svariate tipologie di opere: istruzione, formazione professionale, evangelizzazione, educazione, attività del tempo libero, e l’opera prima: l’oratorio!

La festa del grazie a Nizza Monferrato si svilupperà nell’arco dell’intera giornata: l’arrivo alla “Madonna” di Madre Chiara è previsto nella mattinata. Sarà accolta dai bambini e dai giovani dell’Istituto “Nostra Signora delle Grazie” (https://www.scuolanizza.it/) insieme ai compagni delle scuole salesiane di Asti e di Alessandria. Mentre la festa per i più piccoli si esprimerà con tornei e giochi, animati da Egidio Carlomagno, responsabile settore animando della Cooperativa E.T., la Madre si intratterrà con le Figlie di Maria Ausiliatrice, poi visiterà i locali dei corsi professionali: laboratorio per qualifica professionale di operatore del benessere-estetica, la serra aeroponica, l’essiccatoio, il percorso sensoriale, la zona di lavoro per addetti al giardinaggio e orto frutticoltura. (http://www.ciofs.net/index.php/le-nostre-sedi/cfp-nizza-monferrato/). I ragazzi dei corsi professionali di Casale, Alessandria e Tortona allestiranno un buffet mettendo in campo quanto imparato durante le lezioni di cucina e di addetti alla sala. I ragazzi della scuola secondaria accompagneranno gli amici alessandrini ed astigiani in un tour da loro animato di Casa-madre.

Nel pomeriggio alle ore 14.00 ci sarà una rievocazione storica che ripercorrerà in alcune scene alcuni momenti salienti e significativi della vita delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Nizza Monferrato: la compagnia teatrale “alla Madonna” dell’Archivio storico FMA-IPI (https://archiviostoriconizza.wixsite.com/archiviostoriconizza) metterà in risalto in 8 stand, ambientati nei luoghi dove si sono svolte storicamente le vicende, e che vedranno coinvolti anche i bambini della scuola primaria con la danza della Monferrina. Il sindaco Fabiani, la contessa Corsi, l’on. Buccelli, don Bosco, Madre Mazzarello, Madre Elisa Roncallo, sr Teresa Valsè Pantellini, il signor Carlo, sono solo alcuni dei protagonisti delle vicende narrate.
Alle ore 16.00 gli sbandieratori di Costigliole si esibiranno in uno spettacolo nel grande cortile don Bosco.
Alle ore 16.30 la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Asti Monsignor Prastaro e animata dalla corale don Bosco, che proprio per quest’occasione si è incrementata di nuovi elementi.

Alle ore 17.30 un corteo preceduto da alcuni membri dell’amministrazione locale nicese e dagli sbandieratori giallo rossi di Nizza Monferrato, percorreranno viale don Bosco e via Carlo Alberto per giungere al Foro Boario. Qui, alle ore 18.00 il sindaco, Simone Nosenzo, insignerà l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice della cittadinanza onoraria. Madre Chiara, a nome delle FMA dell’Istituto, riceverà l’insigne onorificenza e con questo atto si concluderà la festa.
Per prepararsi e seguire gli eventi principali della festa si può accedere al sito https://www.festadelgrazie.org/. I giovani dell’Archivio storico faranno delle riprese e monteranno un video per esprimere la loro gratitudine e raccontare la giornata dal loro punto di vista.