10 Settembre: ritrovo MGS al Colle don Bosco

Ripartono le attività, inizia un nuovo Anno Pastorale all’insegna del #ShareTheDream “Noi Ci S(t)iamo”, ed è tempo di ritrovo MGS al Colle don Bosco.

L’appuntamento è in programma il 10 settembre dalle ore 09:30 alle ore 21:30 ed è rivolto a ragazzi e ragazze del Movimento Giovanile Salesiano che inizieranno dalla prima alla quinta superiore.

Il contributo all’iniziativa è di € 10 comprensivo di pranzo, apericena e maglietta. Chi partecipa all’evento è invitato a portare la cena al sacco ed una biro.

Informazioni:

Don Alberto Goiaalberto.goia@31gennaio.net
Suor Carmela Busiapastorale@fma-ipi.it

Iscrizione:

Iscrizioni entro mercoledì 7 settembre presso il responsabile del proprio centro.
A breve il link dedicato ai responsabili per l’iscrizione dei gruppi.

Programma della giornata:

 

  • Accoglienza

    H. 09:30
  • Gioco

    H. 10:30
  • Momento formativo

    H. 11:00
  • Pranzo

    H. 13:00
  • Gioco

    H. 13:30
  • Attività

    H. 15:00
  • Apericena e cena al sacco

    H. 19:30
  • Serata

    H. 20:15
  • Buona notte

    H. 21:30

 

“Noi ci stiamo”: presentazione del Quaderno di lavoro MGS e dell’Ideario 2022/2023

Siamo arrivati al terzo anno della proposta pastorale MGS: “Noi ci stiamo” Non con le percosse ma con la mansuetudine, #sharethedream.

Introducendo il Quaderno di lavoro va detto che l’idea di fondo sta nell’accompagnare la comunità educativo pastorale nel suo insieme, e ogni singolo giovane e adulto ad entrare sempre più e sempre meglio nella spiritualità apostolica salesiana, mettendo a fuoco il nostro sistema educativo. È uno strumento di “formazione per la missione”.
Come ogni anno ci lasciamo anche interpellare dalla Strenna del nostro Rettor Maggiore, che per il 2022 ha scelto di concentrarsi su san Francesco di sales, il Dottore dell’amore: «Fate tutto per amore, nulla per forza» ne è il motto di riferimento.
Al centro c’è la volontà di prendere la decisione di appartenere alla Chiesa e di lasciarci infiammare dallo spirito missionario che dovrebbe caratterizzare la vita di ogni credente: per questo il titolo del presente quaderno è “Noi ci stiamo”. Significa che desideriamo renderci disponibili per Dio e per la sua proposta, per la Chiesa e la sua missione. Chiamati ad un’alleanza d’amore, non ci tiriamo indietro, ma siamo spinti a deciderci per Dio e per gli altri, riaffermando la nostra piena apertura vocazionale.

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Dall’introduzione del Quaderno, scritto da don Rossano Sala:

Il presente Quaderno non è stato né pensato né scritto per essere un “libro da leggere”, ma è concepito per essere uno strumento interattivo. Un quaderno “di lavoro”, cioè un compagno di viaggio per il nostro cammino di formazione per la missione. La scelta riconfermata – sulla scia positiva di quella degli ultimi tre anni (Puoi essere santo #lìdovesei, Nel cuore del mondo #LiveTheDream, Amati e chiamati #MakeTheDream) – è quella di dare dei contenuti solidi capaci di interagire con il singolo e con il gruppo attraverso la richiesta di partecipazione attiva.

Dall’introduzione dell’Ideario 2022/2023:

Anche quest’anno abbiamo scelto di proporre uno strumento pastorale per ogni realtà salesiana: “l’Ideario MGS”. Dopo l’esperimento dell’anno scorso, è sembrato opportuno affiancare al “Quaderno di lavoro MGS” una “bozza di progettazione pastorale”. È questa la natura e lo scopo di questo strumento: offrire spunti e intuizioni che aiutino a trasformare i contenuti del “Quaderno” in possibilità concrete di percorso e cammino formativo. Come in una piccola sartoria, ogni equipe educativa potrà partire da questi suggerimenti pastorali per cucire il proprio cammino locale. Unica infatti è la proposta, ma differente è la personalizzazione locale. Unico è lo spirito e il carisma salesiano, molteplici sono le coloriture e sfumature che esso assume in ogni territorio. Unica è la pedagogia salesiana, ma differenti sono i bisogni educativi nei diversi territori e nelle singole opere educative.
A ciascun “laboratorio sartoriale” il compito di tagliare la stoffa e cucirla su misura della propria realtà.

L’esperienza dei Campi Animatori 2022

Come partire al meglio con l’estate ragazzi nel proprio centro? I giovani delle superiori hanno accolto l’invito a partecipare ai campi a loro dedicati, occasione di crescita per il percorso di animatori ed educatori. Guidati dai ragazzi più grandi e dagli accompagnatori, si sono alternati momenti di formazione, gioco e preghiera condivisa, per allargare le amicizie e sperimentare nuove attività.

Confrontandosi tra coetanei, i ragazzi hanno provato cosa significa essere un animatore, non di nome, bensì nello spirito, come voleva Don Bosco. Approfondendo le relazioni con gli altri, si sono messi in gioco fin da subito, imparando che il servizio è prima di tutto uno stile, un donarsi agli altri, aprendo il proprio cuore al mondo.

I giovani si sono interrogati su come diventare santi attraverso il divertimento, perchè un animatore si riconosce dal suo sorriso ed entusiasmo e in fondo divertirsi è una cosa seria! Come dice San Domenico Savio:

Bisogna far consistere la santità nello stare sempre allegri.

“Noi ci stiamo” #sharethedream: la nuova proposta pastorale MGS

Dal dossier di Note di Pastorale Giovanile sulla proposta pastorale 2022/2023, “Noi ci stiamo” «Non con le percosse, ma con la mansuetudine» #sharethedream

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L’orizzonte della chiamata. Ripartiamo con coraggio dalla “grande domanda”

di don Rossano Sala, autore del Quaderno di Lavoro.

“Noi ci stiamo!”. È questo il motto sintetico della proposta pastorale per l’Italia salesiana per l’anno 2022-23. È una chiamata a mettersi in gioco con coraggio, offrendo la propria disponibilità. Ma se questa parola è la punta di un iceberg, bisogna che noi andiamo in profondità, che scaviamo per trovarne le radici, che cogliamo i grandi orizzonti di questa chiamata alla corresponsabilità con Dio e alla collaborazione tra noi.

In questo contributo, che ha appunto lo scopo di indagare i dinamismi della chiamata, ci proponiamo di percorrere insieme alcuni piccoli e preziosi passaggi che ci possano assicurare una base sicura per riaffermare che davvero “noi ci stiamo” con cognizione di causa, e non semplicemente nella logica di un’emozione mutevole e passeggera. Partiamo da lontano, riconoscendo il dono di esistere, e arriviamo, passo dopo passo, alla necessità di prendere oggi delle decisioni coraggiose.

Il dono dell’esistenza

Prendiamo il via dalla nostra esistenza concreta. Dalla consapevolezza che quello che siamo non è primariamente opera nostra. Ovvero dal fatto incontestabile che siamo preceduti, che siamo figli. Sembrerebbe una banalità, ma spesso ce lo dimentichiamo proprio. Un modo di pensare molto aggressivo a volte ci convince che ci facciamo da soli, che siamo figli di noi stessi e che non abbiamo nessuna responsabilità verso gli altri.
Un pensiero onesto, che fa perno intorno al reale, ci restituisce una socialità originaria che caratterizza la nostra esistenza. Non c’è mai stato un momento nella storia in cui io esistevo e gli altri invece no. È vero esattamente il contrario: c’è stato un tempo in cui il mondo e gli altri esistevano e io invece non c’ero ancora. I nostri genitori esistevano prima di noi, così come i nostri nonni, e anche i nostri fratelli o sorelle maggiori.
Nelle diverse epoche che studiamo sui libri di storia il nostro nome non compare. Per molto tempo io non ci sono stato e ad un certo punto sono nato, sono venuto al mondo. E non per mia iniziativa. E questo vale per tutti. Ci sarà anche un momento in cui sarò chiamato a lasciare questo mondo, che continuerà senza di me.
In base a questa realtà sperimentiamo continuamente di essere stati amati e voluti prima ancora di averne la percezione. Non è stata opera nostra, ma un dono che abbiamo ricevuto da altri. Primariamente da parte di coloro che si sono presi cura di noi. La vita è un dono che abbiamo ricevuto, senza alcun nostro merito. Altri hanno impiegato senza troppi calcoli e con tanta generosità tempo, risorse e affetti per farci crescere.
Ecco allora la sintesi del primo passaggio: bisogna rifiutare la menzogna dell’autofondazione, riconoscendo che siamo stati donati a noi stessi e che la vita è prima di tutto un dono gratuito che abbiamo ricevuto. Ecco che il primo e più importante atteggiamento dell’esistenza rimane sempre la gratitudine.

L’esistenza come dono

Il secondo passaggio è logico rispetto al primo: se esistiamo nella forma del dono, la realizzazione della nostra esistenza avrà la medesima forma del dono. Di solito, di fronte ad un favore ricevuto, rispondiamo: “A buon rendere”. Come a dire, ho ricevuto un dono da qualcuno, magari inaspettato, e adesso questo diventa un impegno di restituzione, un piccolo debito da onorare. Non è un obbligo stringente, ma una risposta naturale, eticamente importante, una spinta che ci porta al contraccambio. Ne va della nostra dignità.
Se riconosciamo che siamo frutto di un dono inatteso, ecco che la nostra vita diventa se stessa se impostata come un’esistenza capace di dono e di servizio. San Francesco di Sales, di cui quest’anno celebriamo i 400 anni dalla morte, parla a questo proposito di “estasi della vita”. È una bella espressione, che non ha nulla di intimistico, ma tutto di apostolico. Egli, guardando all’esempio di Gesù, l’uomo per eccellenza che sa riconoscere la sua esistenza come un dono ricevuto, indica al cristiano la via del dono concreto. Al di là dell’estasi della contemplazione – che ci eleva a Dio in una preghiera particolarmente intensa – e di quella dell’intelletto – che ci fa conoscere in maniera limpida le cose di Dio e degli uomini –, l’estasi dell’azione è caratterizzata da una continua carità, dolcezza, benevolenza e dedizione. È la via della generosità sistemica verso tutti. Tale estasi diventa il criterio di discernimento radicale sulla qualità della vita umana e cristiana:

Quando dunque si incontra una persona che nell’orazione ha dei rapimenti per mezzo dei quali esce e sale al di sopra di se stessa fino a Dio, e tuttavia non ha estasi della vita, ossia non conduce una vita elevata e congiunta a Dio, con la mortificazione dei desideri mondani, della volontà e delle inclinazioni naturali, per mezzo di una dolcezza interiore, di semplicità e umiltà, e soprattutto per mezzo di una continua carità, credimi, Teotimo, tutti i suoi rapimenti sono dubbi e pericolosi; sono rapimenti adatti a creare ammirazione negli uomini, ma non a santificare chi li prova[1].

L’estasi della vita è quindi il criterio reale, autentico e decisivo per la santità, per il semplice motivo che è nella vita di tutti i giorni che essa si riceve, si costruisce e si esprime:

Ci sono molti santi in cielo che non sono mai andati in estasi né sono stati rapiti nella contemplazione; infatti, quanti martiri e grandi santi e sante troviamo nella storia che nell’orazione non hanno mai avuto altro privilegio se non quello della devozione e del fervore? Ma non c’è mai stato santo che non abbia avuto l’estasi o il rapimento della vita e dell’azione, superando se stesso e le proprie inclinazioni naturali. […] Chiunque è risuscitato a questa vita nuova del Salvatore, non vive più né a sé, né in sé, né per sé, ma con il suo Salvatore, nel suo Salvatore e per il suo Salvatore[2].

La vita come “estasi”

Papa Francesco è in pieno accordo con san Francesco di Sales quando invita i giovani a vivere nella logica dell’estasi. Ha il coraggio di provocare ogni giovane con queste parole: «Che tu possa vivere sempre più quella “estasi” che consiste nell’uscire da te stesso per cercare il bene degli altri, fino a dare la vita»[3]. Questo significa che l’incontro con Dio produce estasi non perché strappa il credente dalla realtà e dalla trama di relazioni in cui è inserito, ma perché lo spinge a uscire da se stesso, superando i suoi stessi limiti per lasciarsi conquistare dalla bellezza dell’amore per gli altri e consacrarsi alla ricerca del loro bene:

Quando un incontro con Dio si chiama “estasi”, è perché ci tira fuori da noi stessi e ci eleva, catturati dall’amore e dalla bellezza di Dio. Ma possiamo anche essere fatti uscire da noi stessi per riconoscere la bellezza nascosta in ogni essere umano, la sua dignità, la sua grandezza come immagine di Dio e figlio del Padre. Lo Spirito Santo vuole spingerci ad uscire da noi stessi, ad abbracciare gli altri con l’amore e cercare il loro bene. Per questo è sempre meglio vivere la fede insieme ed esprimere il nostro amore in una vita comunitaria, condividendo con altri giovani il nostro affetto, il nostro tempo, la nostra fede e le nostre inquietudini. La Chiesa offre molti e diversi spazi per vivere la fede in comunità, perché insieme tutto è più facile[4].

Il senso preciso dell’estasi, come spiegato dal santo savoiardo e dal pontefice argentino, ci aiutano a mettere in luce la struttura responsoriale dell’esistenza, ovvero il nostro originario “essere per gli altri”. Siamo noi stessi quando usciamo verso gli altri, quando abbandoniamo le angustie del nostro individualismo e ci apriamo alla bellezza dell’incontro. Quando ci chiniamo con umiltà sulle ferite degli altri e siamo disponibili a dare di più a chi ha ricevuto di meno dalla vita. Contro l’antropologia della prestazione, che in fondo genera una società della stanchezza e dello sfinimento, siamo chiamati a riscoprire con determinazione che la nostra esistenza è una risposta d’amore ad un amore che a nostra volta abbiamo ricevuto. Ciò va vissuto nella concretezza della nostra vita. Che è unica e singolare. Situata nel tempo e nello spazio, vissuta nella storia in cui siamo inseriti. Questo ci porta ad entrare nello spazio del discernimento vocazionale.

MGSound: il progetto musicale del Movimento Giovanile Salesiano

MGSound è un progetto musicale radicato nella realtà del Movimento Giovanile Salesiano del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Lituania, che comprende i Salesiani di don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice e i giovani.

Nel maggio 2020, durante il primo lockdown, un gruppo di giovani dell’MGS del Piemonte si è unito nella musica e ha dato vita ad un canto dal titolo “Fino all’ultimo respiro“.

Dalle camerette dei ragazzi allo studio di registrazione, nel gennaio 2022, “Fino all’ultimo respiro” viene registrata in una versione pronta per essere diffusa. Insieme ad essa viene lanciato questo progetto, nel nome di don Bosco e per tutti i giovani.

 

FMA: Festa della Riconoscenza Mondiale 2022

Dal 24 al 26 aprile 2022 si è svolta, sui luoghi delle origini dell’Istituto FMA – a Torino, Mornese e Nizza Monferrato, in Piemonte – la Festa della Riconoscenza Mondiale, con il tema “Sono mie figlie”. La Festa si inserisce nelle celebrazioni del 150° anniversario di Fondazione dell’Istituto (1972-2022) e vuole essere espressione di gratitudine al Signore per il sì generoso alla Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, eletta a ottobre 2021 al servizio di animazione e governo. I tre giorni di celebrazioni hanno visto il susseguirsi di diversi eventi, presieduti dalla Madre Generale.

Domenica 24 aprile 2022, dopo una grande attesa, a Torino-Valdocco si è svolto l’appuntamento MGS DAY 2022 . L’evento, che è durato gran parte della giornata, ha visto come momento principale lo spettacolo “Amati per Nome” in un Teatro Grande gremito di ragazzi.

Dopo l’animazione iniziale con giochi e musica, Madre Cazzuola è stata accolta con una provocazione teatrale che ha descritto la realtà dei giovani in una società basata sui numeri, e il contrasto con il desiderio di non essere classificati come tali, bensì di mostrarsi nella propria originalità. Questo il principio che ha guidato l’intervista alla Madre,  che ha risposto alle domande dei ragazzi, concludendo con un consiglio a tutti i giovani:

“Non lasciatevi scoraggiare. Vi dico con tutto il cuore, andate avanti, fatevi coraggio, sostenetevi e soprattutto abbiate la capacità di guardare in alto. Don Bosco diceva: ‘Camminate con i piedi per terra, ma con lo sguardo rivolto al cielo’, perché il Signore è con noi e anche quando non ci sembra di vederne i segni in realtà ci tiene per mano e questa è una certezza e una speranza, che ci dà pace”.

Lo spettacolo si è concluso con il lancio dell’iniziativa “MGSound”, una canzone nata nelle camerette dei ragazzi in tempo di pandemia. La giornata è poi proseguita con la Celebrazione Eucaristica a conclusione della mattinata presieduta dall’Ispettore dei Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, don Leonardo Mancini, e il trasferimento a Mornese. Lì, nel Santuario di Santa Maria Domenica Mazzarello, si sono celebrati i Vespri presieduti da Don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco.

 

Lunedì 25 aprile, sempre presso a Mornese, la giornata si è aperta con il momento di affidamento a Maria, “A te le affido”, e con la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Stefano Martoglio. Madre Chiara ha poi incontrato le giovani in formazione in un momento di arricchente dialogo.

Nel pomeriggio del 25, nel Teatro Grande di Valdocco, si è svolta la Festa della Riconoscenza Mondiale, l’apice degli incontri di questi giorni. Uno grande spettacolo che ha visto il susseguirsi di momenti teatrali, a partire da quello dedicato a Madre Mazzarello, da parte dei bambini della scuola primaria a lei intestata, seguito da un’emozionante performance teatrale delle postulanti che hanno ripercorso la fondazione e la nascita dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. A concludere, un concerto dell’Orchestra Mozart dell’Istituto Virginia Agnelli di Torino, diretto dal maestro Gianfranco Leone.

L’evento si è chiuso con un saluto da parte del Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e i ringraziamenti a Madre Chiara, che ha ricevuto in dono un quadro da parte dell’Ispettrice dell’FMA Piemonte, suor Emma Bergandi. La Madre Generale ha poi rivolto un ultimo pensiero a Maria e a tutte le persone presenti:

“Ringrazio il Signore per la certezza che è Maria che accompagna la nostra vita. È Lei che ci ha volute insieme come Figlie di Maria Ausiliatrice, e come Famiglia Salesiana. Auguro a tutti di poter camminare con Lei e affidarvi a Lei. Nei momenti in cui non siete sicuri di che strada prendere, non avete paura di lasciarvi guidare da Lei, che sicuramente vi porterà sulla strada che il Signore vi chiede di percorrere”.

Martedì 26 aprile, nella giornata conclusiva delle celebrazioni, Madre Chiara è giunta presso l’Istituto Nostra Signora delle Grazie a Nizza Monferrato, dove è stata accolta dagli alunni e dalle alunne delle Scuole salesiane di Nizza, Asti e Alessandria. Durante lo svolgimento della Festa, animata con giochi e tornei per intrattenere i più piccoli, Madre Chiara Cazzuola si è riunita con alcune Ispettrici e Direttrici FMA.

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita dei locali dei Corsi Professionali CIOFS/FP e negli ambienti dell’Istituto, arricchite con una rievocazione storico-carismatica, e alla Celebrazione Eucaristica nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie, presieduta dal Vescovo di Asti, Mons. Marco Prastaro.

Al termine della Celebrazione, presso il Foro Boario, Madre Chiara Cazzuola ha ricevuto dal Sindaco della città di Nizza Monferrato, Simone Nosenzo, il conferimento della Cittadinanza Onoraria all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Leggi anche la notizia sull’MGS Day 2022.

 

MGS DAY in arrivo! – 24 aprile 2022

AMATI PER NOME

Con grande attesa, è in arrivo l’appuntamento MGS DAY a Torino-Valdocco previsto per domenica 24 aprile 2022!

L’evento vedrà la presenza della Madre Generale, Madre Chiara Cazzuola – 10° Successora di Maria Domenica Mazzarello, in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni di fondazione delle FMA.

PROGRAMMA

  • 9.30: Accoglienza
  • 10.30: “Amati per Nome” con la Madre Generale in teatro
  • 12.30: S.Messa in diretta mondiale
  • 13.45: Pranzo
  • 14.30: Gioco
  • 15.15: Testimonianze
  • 16.00: Avvisi finali
  • 16.30: Conclusione

INFORMAZIONI

Suor Carmela Busia
pastorale@fma-ipi.it
3337811936

Don Alberto Goia
alberto.goia@salesianipiemonte.it
3334442064

L’evento si svolgerà in ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (decreto-legge 24 marzo 2022, n.24).

L’incontro della consulta nazionale MGS Italia a Valdocco

Dopo oltre due anni e mezzo di consulte online, dal 26 al 27 febbraio si è riunirà a Torino, in presenza, la consulta nazionale MGS Italia. Di seguito una resoconto delle due giornate.

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Abbiamo scelto di ripartire da Casa, da Valdocco, dal cuore della nostra spiritualità per ritrovarci come consulta nazionale. È vero, a ottobre c’eravamo già visti a Mestre con l’Assemblea, ma il contesto e il numero dei partecipanti erano diversi e il bisogno di rinvigorire alcuni legami che senza vedersi si erano un po’ affievoliti era tanto.

Il più bel regalo che ci siamo fatti è stato infatti condividere tempo ed esperienze con gli altri componenti del gruppo, facendo un po’ il punto della situazione sui nostri cammini, personali e territoriali, che in questi ultimi due anni hanno visto stravolti gli equilibri che si erano consolidati fino al 2019.

Passando alla parte più operativa, la Segreteria Nazionale aveva elaborato delle sintesi grafiche sul lavoro fatto a Mestre in assemblea e su queste sintesi ogni gruppo di è basato per redigere un breve testo che possa essere si un riepilogo delle riflessioni fatte e condivise, ma anche uno spunto per chi voglia affrontare la tematica dell’educazione affettiva e alla sessualità nel proprio contesto locale e territoriale. Oltre a questo, la mattina di domenica è stata anche l’occasione per aggiornarci sui prossimi appuntamenti e sulle iniziative che si stanno portando avanti : dal nuovo logo MGS Italia al Confronto SYM Europa del prossimo agosto, dalle candidature per ospitare l’Assemblea del 2022 fino al preparazione della GMG di Lisbona del 2023. C’è stato spazio anche per un aggiornamento sulla situazione in Ucraina, dove i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice sono presenti con alcune opere che si stanno prodigando in questi giorni per fare del bene a molti, nonostante la situazione tragica della guerra.

La preghiera insieme è stata ancora una volta quel preziosissimo filo rosso che ha unito il gruppo, facendoci fare un viaggio tra i giganti della spiritualità salesiana : don Bosco, Madre Mazzarella e s. Francesco di Sales. Pregando con e per le persone che ci stavano a fianco e nel cuore, abbiamo sperimentato la forza che quest’area può generare, più potente e meno fragorosa di qualunque missile, bomba o mortaio.

Ritrovarci a casa nostra ha dato una spinta molto forte al cammino del MGS nazionale e siamo impazienti per la prossima tappa del nostro viaggio, che sarà a Bologna il 21 e 22 maggio.

MGS: Rosario per la pace in Ucraina ogni lunedì sera di Quaresima – online

Il Movimento Giovanile Salesiano propone a tutta l’Ispettoria un rosario settimanale per invocare il dono della pace in Ucraina e per sostenere i fratelli e le sorelle in guerra con un aiuto spirituale.

Pertanto il ROSARIO PER LA PACE sarà online ogni lunedì di Quaresima alle 21.00 su Zoom.

L’iniziativa è aperta a chiunque abbia piacere di partecipare, soprattutto ai giovani.

Il rosario si concluderà con una testimonianza di un confratello, una consorella, un laico o un giovane attualmente in Ucraina.

Per partecipare:

Scrivere a: pastoralegiovanile@salesianipiemonte.it 

Calendario:

RMG – La Pastorale Giovanile invita i giovani dell’MGS ad essere operatori di pace

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, i Consiglieri Generali per la Pastorale Giovanile (PG) dei Salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, rispettivamente don Miguel Angel García Morcuende e suor Runita Borja, hanno rivolto un appello ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) e ai Delegati e Coordinatori ispettoriali di PG d’Europa, perché tutti si diano da fare, attraverso la preghiera e le iniziative di sensibilizzazione, di solidarietà e di vicinanza. “Nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso. Beati gli operatori di pace” è la chiave di lettura che i Consiglieri offrono ai giovani in questo tempo di crisi.

Citando uno dei più recenti messaggi per la pace offerti da Papa Francesco – quello pronunciato lo scorso 23 febbraio, a margine dell’udienza generale – don García Morcuende e suor Borja ricordano che Dio “è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno; che ci vuole fratelli e non nemici”.

Per questo restare a guardare non è un’opzione. “Non possiamo essere indifferenti o pensare che non possiamo fare niente o addirittura che la situazione non ci tocca. In realtà, tutto è connesso… e la rete stessa del Movimento Giovanile Salesiano include giovani dell’Ucraina e della Russia” sottolineano i due Consiglieri Generali.

In vista, perciò, dell’imminente inizio del tempo liturgico della Quaresima, “appello di Dio a ritornare a Lui”, e a fronte della realtà attuale, i responsabili della PG in Europa vengono pertanto esortati “ad animare una più matura consapevolezza e risposta con i giovani del Movimento Giovanile Salesiano di fronte a questa situazione”.

Concretamente, oltre ad aderire alla giornata di preghiera e digiuno proposta dal Papa per il Mercoledì delle Ceneri, il prossimo due marzo, vengono suggerite anche altre iniziative percorribili:

–      Intensificare la preghiera personale e nei gruppi, invocando da Dio il dono della pace.

–      Organizzare incontri per conoscere meglio la situazione.

–      Valorizzare incontri personali (in presenza o online) con persone coinvolte nel dramma di questa guerra che dura già da anni.

–      Organizzare e partecipare a veglie, manifestazioni, campagne per la pace e per il rispetto dei diritti umani.

–      Coltivare atteggiamenti nonviolenti e compiere gesti di vicinanza, ascolto, pazienza, pace e solidarietà nel quotidiano.

Sebbene la pandemia abbia favorito per tante persone il ripiegamento individuale su di sé, i due Consiglieri Generali hanno fiducia nei giovani, specie in quelli dell’MGS, e sono convinti che essi “non abbiano perso la voglia di costruire una società migliore ed il sogno di un mondo di pace, di rispetto della dignità di ogni persona, di giustizia, di cura per l’umanità e la terra”.

E mentre invocano Maria, Regina della Pace, rinnovano l’invito a cogliere nella situazione attuale il kairos, il tempo favorevole “per vivere autentiche esperienze di accompagnamento dei giovani e delle giovani ad essere cittadini globali e responsabili di un mondo – casa per tutti”.