Uscita formativa a Chieri per la Scuola Media Don Bosco di Châtillon

Dai salesiani di Châtillon.

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Martedì 29 ottobre le 3 classi seconde hanno potuto visitare la città di Chieri dove Don Bosco è arrivato all’età di 15 anni.

In questa cittadina, per dieci anni, Don Bosco non ha solo studiato, lavorato e pregato, ma si è creato delle belle amicizie ed ha fondato la “Società dell’allegria” sempre pronto ad aiutare i più bisognosi.

 

Cinema Agnelli: “Dopo mezzanotte”, incontro con Davide Ferrario e Giulio Base

Dal Cinema Agnelli di Torino.

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L’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC), in sinergia con il Torino Film Festival, cura un ciclo di sette appuntamenti diffusi a ingresso libero dall’11 al 21 novembre: un percorso per riflettere sulla storia e sul presente cinematografico della nostra città in attesa della 42a edizione del festival. La prima proiezione è fissata per lunedì 11 novembre ore 21,00 al Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino) per rendere omaggio a Franco Cristaldi, nel centenario della nascita attraverso la proiezione de La pattuglia sperduta di Piero Nelli, il primo lungometraggio prodotto dalla Vides con la colonna sonora composta da Goffredo Petrassi e la partecipazione alla sceneggiatura e al cast di Oscar Navarro. Nel corso della serata sarà proiettato Due o tre cose di Armando Ceste, presentato al festival di Locarno e al Cinema Giovani del 1994.

Il programma prosegue giovedì 14 novembre, dalle 15,00 alle 18,00 presso il Centro Studi Sereno Regis (Via Garibaldi 13, Torino) con un workshop di produzione condotto da Francesca Frigo e Andrea Parena di BabyDoc Film. Sabato 16 novembre alle 17,00 al Circolo dei Lettori (Via Gianbattista Bogino 9, Torino) sarà presentato il libro Controcampo italiano. Cinque registi per immaginare un paese (minimum fax) alla presenza della curatrice Daniela Persico e di Edoardo Peretti; a seguire, alle ore 20,30, è in programma la proiezione di Calcinacci di Isabella Sandri e Giuseppe M. Gaudino, alla presenza degli autori in sala. Il film è stato presentato al Cinema Giovani del 1990. 

Martedì 19 novembre alle 21,00 il Cinema Agnelli (Via Paolo Sarpi 111, Torino) accoglierà un confronto tra Giulio Base e Davide Ferrario con a seguire la proiezione della copia restaurata di Dopo mezzanotte:

Prima che parta il nuovo TFF, – dichiara Davide Ferrario, Presidente onorario dell’AMNC – sono felice di partecipare a un progetto legato al territorio che si interroghi su cosa significa fare cinema nella nostra città. Torino storicamente è stata capace di anticipare molti fenomeni. È necessario aprire forme di dialogo tra le diverse generazioni che si occupano di cinema per scambiare idee, pratiche e conoscenze. Dopo mezzanotte è un film che parla anche di questo; sia da un punto tecnologico che produttivo, fu un’esperienza particolarmente innovativa che vent’anni fa conquistò il pubblico della Berlinale.

Per ricordare Giovanna Marini, mercoledì 20 novembre alle 21,00 il CineTeatro Baretti (Via Baretti 4, Torino) ospiterà la proiezione de I dischi del sole di Luca Pastore alla presenza in sala dell’autore, del musicologo Emilio Jona e del Presidente del CREO – Centro Ricerca Etnomusica Oralità, Franco Castelli. Il documentario, presentato in concorso al Torino Film Festival del 2004, sarà preceduto dal cortometraggio Oro e contanti di Luca Buzzi Reschini realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE nell’ambito del programma Per Chi Crea, alla presenza in sala del regista e delle produttrici Valentina Noya e Luciana Dedola. Chiude il programma la presentazione del libro Marcello Mastroianni. Il divo gentile di Barbara Rossi (Gremese), giovedì 21 novembre alle 18,00 presso la libreria Bodoni Spazio B (Via Carlo Alberto 41, Torino).

Una notte sul lago Maggiore: gli studenti di Borgomanero scoprono la vita dei pescatori

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Una giornata ricca di emozioni e apprendimento ha portato un gruppo di studenti del Liceo Don Bosco di Borgomanero alla scoperta delle tradizioni e della vita lavorativa di Lesa. L’uscita didattica, organizzata presso la Cooperativa Solcio, è iniziata con una cena conviviale presso il ristorante della cooperativa, dove i ragazzi hanno gustato piatti tipici locali e apprezzato i prodotti del lago.

Nel corso della visita, gli studenti hanno esplorato il centro di ripopolamento ittico, una realtà fondamentale per la tutela della biodiversità del Lago Maggiore. Qui, il signor Mario, membro del FAI e volontario presso il centro, ha raccontato loro le tecniche di ripopolamento e l’importanza della conservazione delle specie ittiche. Con passione e competenza, Mario ha illustrato come il centro operi per garantire l’equilibrio dell’ecosistema lacustre, coinvolgendo i giovani in attività educative che stimolano la consapevolezza ecologica.

Il momento più suggestivo è arrivato a mezzanotte, quando gli studenti si sono imbarcati con i pescatori della Cooperativa Solcio per una vera esperienza sul lago. Avvolti dalla quiete notturna e illuminati dalle stelle, hanno partecipato alla raccolta delle reti, posizionate in punti strategici del lago durante la giornata. L’attività ha permesso loro di toccare con mano il duro lavoro dei pescatori e comprendere il valore del pesce che arriva sulle nostre tavole.

L’iniziativa si è rivelata un’occasione unica per avvicinare i giovani al mondo della pesca tradizionale, sensibilizzandoli sull’importanza del rispetto per il territorio e delle risorse naturali. Una notte che sicuramente rimarrà impressa nella memoria degli studenti, arricchiti da una conoscenza diretta e profonda del patrimonio naturalistico e umano di Lesa.

Scuola Media San Domenico Savio di Bra: la prof.ssa Chiara Noello premiata da Cambridge

La Scuola Media San Domenico Savio di Bra ha ricevuto un importante riconoscimento indirizzato alla professoressa di inglese, Chiara Noello, con un invito dal Cambridge University Press & Assessment Italia.

La prof.ssa Noello è stata selezionata fra i vincitori della nona edizione dei Preparation Centres Awards aggiudicandosi il terzo posto nella categoria English teacher who makes a difference. La cerimonia di premiazione si terrà il 20 novembre nella Villa Romana dell’Ambasciatore Britannico in Italia.

Questo importante riconoscimento arriva dopo l’esperienza Erasmus vissuta in Irlanda tra luglio e agosto di quest’anno in cui gli studenti hanno migliorato la loro conoscenza della lingua inglese e conosciuto una cultura diversa.

Porte aperte a Valsalice!

In arrivo gli Open Day per il Liceo e la Scuola Secondaria di I Grado di Valsalice, a Torino! Di seguito la notizia a cura della scuola.

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LICEO – Porte Aperte

 

Si rende noto il calendario degli appuntamenti di Porte Aperte dedicati alla presentazione dei Licei:

  • sabato 19 ottobre 2024 ore 14:45
  • sabato 9 novembre 2024 ore 14:45
  • sabato 30 novembre 2024 ore 9:45

È possibile prenotare tramite Form ai seguenti link:

È possibile procedere con l’iscrizione alla classe 1^ per l’a.s. 2025/2026 dal 21 ottobre 2024, con le modalità descritte qui.

Non sono previste pre-iscrizioni. Per informazioni porteaperte@liceovalsalice.

SEC. I GRADO – Porte Aperte

Si rende noto il calendario degli appuntamenti di Porte Aperte dedicati alla presentazione della Scuola Sec. di I Grado, che da quest’anno accoglie 2 sezioni di inglese potenziato e 2 sezioni di inglese/francese:

  • mercoledì 2 ottobre 2024 ore 17
  • sabato 26 ottobre 2024 ore 15
  • sabato 23 novembre 2024 ore 10

È possibile prenotare tramite il form presente a questo link.

È possibile procedere con l’iscrizione alla classe 1^ per l’a.s. 2025/2026 dal 3 ottobre 2024, con le modalità descritte qui.

Non sono previste pre-iscrizioni.

Valsalice: intervista dei ragazzi ai Presidi Stefano Bove e Mauro Pace

Articoli a cura della Redazione de “Il Salice”, il giornale scolastico del liceo salesiano Valsalice.

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Stefano Bove, il nuovo preside del Liceo

di Irene Del Mastro, Gabriella Sallustio, Alice Santucci

Il Salice ha intervistato il professor Bove, nuovo Preside di Valsalice, il quale ha con estremo piacere risposto ad alcune nostre domande e curiosità

Da quanti anni insegna? Come ha affrontato questo grande cambiamento?

Questo è il mio 25esimo anno da docente a Valsalice. Ho insegnato un anno all’Agnelli prima di venire qui. Questa novità in realtà l’ho vissuta con molta serenità, avevo bisogno di un cambiamento nella mia vita.

Cosa ha appreso dal Prof Pace?

Dal mio secondo anno di insegnamento a Valsalice c’è stato il prof. Pace, il primo preside con cui mi sono confrontato é stato don Cip. Dunque tutto quello che so, anche se ancora poco, l’ho appreso da lui. Spesso infatti mi confronto ancora con lui soprattutto da un punto di vista legislativo e burocratico. Grazie a lui sto imparando specialmente a dire le cose come stanno senza farmi troppi problemi.

All’inizio della sua carriera universitaria pensava di riuscire ad arrivare dov’è arrivato oggi?

In realtà io non ritengo di essere arrivato chissà dove; secondo me è una normale conseguenza del mio lavoro, la cosa che cambierà principalmente è che mi allontanerò un po’ dai ragazzi avvicinandomi maggiormente alla “macchina centrale”.

In realtà non considero questo passaggio come un sogno che si avvera, ho sempre vissuto seguendo il principio oraziano del “carpe diem”. Infatti la mia idea inizialmente era quella di lavorare nell’ambito universitario, poi però ho deciso di seguire il consiglio del mio relatore di tesi, che quell’anno sarebbe andato in pensione, il quale conoscendo la mia persona mi ha consigliato di andare a lavorare in una scuola salesiana.

Per combinazione ho ricevuto la chiamata dall’Agnelli dove ho insegnato per un’anno all’Istituto Tecnico. L’anno successivo ho ricevuto la chiamata da Valsalice. Ero in dubbio su cosa fare, ma grazie alle parole di un don dell’Agnelli mi sono convinto che venire a Valsalice, dove ho frequentato il liceo, fosse la scelta giusta per me.

Quali sono le idee e le novità che vuole portare in questa scuola?

Voglio cercare di ascoltare il più possibile voi ragazzi che siete i protagonisti della vita scolastica.

Invece le paure?

Di paure in realtà non ne ho. Sono consapevole che affronterò sicuramente qualche delusione, siccome spesso ho aspettative troppo alte e mi aspetto sempre che la gente possa comprendere e capire, ma è un rischio che si mette in conto quando si ha a che fare con tante persone. Per me i ragazzi sono una confort zone, il rapporto con gli adulti invece può essere più complicato.

Ha meno classi ora. Le manca insegnare come faceva prima? Che cosa le mancherà soprattutto?

In realtà non ho ancora deciso di smettere completamente di insegnare, non escludo la possibilità di prendere una classe. La cosa che mi spaventa maggiormente forse è proprio il non avere più lo stesso contatto che ho adesso con gli allievi.

Tre doti fondamentali per essere un buon dirigente scolastico

“Sicuramente sono fondamentali la capacità di ascoltare, di prendere decisioni non semplici e di accogliere. E ovviamente anche quella organizzativa da un punto di vista burocratico.

Si sarebbe mai aspettato di diventare preside nella scuola in cui è stato studente?

Assolutamente no, non me lo sarei mai aspettato!

Come vedeva lei la figura del preside? Reputa che nel corso degli anni questa figura sia cambiata, per esempio nei rapporti con docenti e studenti?

Quando io ero studente a Valsalice il preside era don Maj, ma lui era anche il temuto professore di matematica e fisica. Penso che nel corso degli anni la figura del preside sia abbastanza cambiata, più che altro dal punto di vista dei rapporti. Infatti un tempo c’era poco contatto con le famiglie, o comunque avveniva molto raramente siccome la vita degli studenti era molto più autonoma. Oggi il preside secondo me fa più da collante nei rapporti tra ragazzi, docenti, famiglie e personale scolastico.

Cosa direbbe allo Stefano Bove liceale se ne avesse la possibilità?

Penso che se ne avessi la possibilità gli direi di inseguire i suoi sogni, di passare qualche ora in meno sui libri e certamente di intraprendere un corso di recitazione.

Quali sono le strategie per rilanciare il liceo Classico?

Secondo me il classico si sta un po’ perdendo perché si ha di esso un’idea completamente sbagliata. Molti lo vedono come non al passo con i tempi, non adeguato al presente e soprattutto si pensa che frequentando questo liceo non si riescano a raggiungere poi dei risultati che garantiscono un buon profitto. Un modo potrebbe essere quello di far capire che sono tutte materie coniugabili con mezzi più tecnologici e interattivi.

La nuova scuola è ricca di offerte e opportunità nuove. Cosa non deve perdere Valsalice a livello di didattica e di proposta culturale e formativa pur adeguandosi alla scuola che cambia?

Valsalice non deve perdere di vista la centralità della scuola. È giusto confrontarsi con il mondo esterno ma senza perdere il centro su cui la scuola si fonda. Secondo me con tutte le nuove opportunità si rischia di considerare le materie e le lezioni come corollario e il resto come centrale.

Una parola sul Salice?

Fin da quando ero studente il Salice è sempre stato presente. Io ho sempre amato scrivere ma non ho mai partecipato alle redazioni perchè ho sempre preferito tornare a casa a studiare, ma se avessi la possibilità di tornare indietro è un’attività che mi piacerebbe fare. Il Salice vi offre tantissime possibilità, vi permette di fare conoscenze, di mettervi in gioco, di affrontare la timidezza, di scoprire un sacco di nuove cose.

Mauro Pace, riflessioni di un Preside

di Jacopo Covolan e Carola Meli

Il professore Mauro Pace ha dedicato decenni della sua vita alla crescita e allo sviluppo della comunità scolastica. Entrato nel 1992 a Valsalice come docente, ha assunto il ruolo di Preside nel 2002, portando avanti con passione la missione educativa del liceo e contribuendo alla nascita della scuola media nel 2003. Dopo 22 anni di instancabile servizio, ha lasciato la presidenza dei licei, mantenendo però il suo impegno come guida della scuola media.

In questa intervista, Mauro Pace non solo riflette sul suo percorso personale, ma offre anche uno sguardo profondo su Valsalice , un luogo che è protagonista della sua vita e di quella di tanti studenti.

Dopo venti anni alla guida del Liceo, quali sono le sue riflessioni su questo lungo percorso?

Questi anni sono stati caratterizzati da un intenso lavoro e da grandi fatiche, ma anche da straordinarie opportunità di incontro e di relazione. Ho avuto il privilegio di conoscere studenti, genitori e colleghi, e questo aspetto umano è senza dubbio il più significativo del mio ruolo. La bellezza di incontrare persone è stata l’essenza di questa esperienza.

Ci parli dei momenti che ricorda con maggior affetto. Ha qualche rimpianto?

Ricordo con affetto le feste e le occasioni in cui ho potuto interagire direttamente con gli studenti, soprattutto nei contesti informali. Alcuni di questi momenti mi mancheranno. Per quanto riguarda i rimpianti, non ne ho in particolare. Certamente, avrei potuto fare di più o meglio in alcune situazioni, ma sono consapevole di aver dato tutto ciò che potevo umanamente. Si può sempre migliorare, ma il mio impegno è stato totale.

Quale consiglio si sente di dare al professor Bove, suo successore?

Non ha bisogno dei miei consigli, dato che ha una vasta esperienza. Tuttavia, gli suggerirei di mantenere sempre un contatto diretto con gli studenti. Questa è la parte del mio lavoro che ho trovato più difficile mantenere, specialmente quando ho dovuto gestire entrambe le scuole.

Ci sono differenze tra il ruolo di Preside delle scuole medie e quello del liceo?

Non ci sono differenze sostanziali nel ruolo. Certamente, l’età degli studenti e le problematiche didattiche variano, ma le responsabilità rimangono le stesse. La dimensione della scuola media è più contenuta, con meno classi e studenti, ma il compito di guida è identico.

Qual è la relazione tra il Preside e gli studenti delle scuole medie?

Nel mio approccio al liceo, ho sempre cercato di evitare di assumere un ruolo autoritario, preferendo il dialogo e l’incontro. Tuttavia, nella scuola media è necessario mantenere una certa fermezza e autorevolezza, poiché i ragazzi più giovani possono richiedere un intervento più deciso.

Quale legame sussiste tra la scuola media e il liceo?

La scuola media è nata all’interno del liceo e c’è una forte integrazione tra le due istituzioni. Circa il 70-80% degli studenti delle medie prosegue al liceo, il che rende il rapporto molto stretto. Le famiglie spesso hanno figli in entrambe le scuole, creando un legame solido. La mia doppia funzione di Preside ha sicuramente favorito un lavoro di squadra tra i docenti, promuovendo una collaborazione proficua. Non c’è contrapposizione, ma una sinergia evidente: la scuola media è parte integrante del liceo.

Qual è il suo punto di vista sull’uso della tecnologia nelle scuole medie?

L’uso della tecnologia nelle scuole medie è un argomento complesso. La tecnologia didattica non è ancora così diffusa come nel liceo, e personalmente non sono particolarmente favorevole all’uso di tablet nella didattica ordinaria. Credo che sia fondamentale educare i ragazzi all’uso responsabile e competente degli strumenti digitali. Nella nostra scuola media, ci concentriamo sull’educazione al digitale, insegnando agli studenti a utilizzare il computer e la rete in modo consapevole. Ho introdotto l’uso del computer durante lo studio guidato per facilitare l’apprendimento, ma ritengo che saper prendere appunti a mano e scrivere con la penna sia ancora cruciale. Questo approccio è propedeutico all’uso del computer, che sarà più presente nel loro futuro lavorativo. La tecnologia non viene demonizzata, ma viene utilizzata con criterio.

Qual è la sua visione per il futuro della scuola media e quali obiettivi spera di raggiungere?

Il futuro della scuola media è in continuità con il presente. Le scuole medie salesiane, inclusa la nostra, si fondano su principi di inclusività e offrono un ambiente educativo sicuro, occupando i ragazzi per tutta la giornata. Questo è particolarmente importante per i più giovani, che difficilmente possono restare soli a casa fino alla seconda media. È fondamentale mantenere un alto livello educativo; la nostra scuola non deve essere vista come un parcheggio per ragazzi, ma deve avere un progetto educativo solido. Le iscrizioni sono numerose e le richieste sono elevate, il che è un segnale positivo. Anche il futuro del liceo, in particolare del liceo classico, appare promettente, nonostante le difficoltà recenti. La decisione di avere una sola IV ginnasio è stata influenzata anche da motivazioni economiche, ma i numeri non sono stati così negativi come si pensava. Inoltre, l’introduzione di metodi didattici innovativi e l’uso ragionato dei tablet possono contribuire a rendere la scuola più attuale e in linea con le esigenze del mondo contemporaneo.

Promozione del teatro ai giovani del Liceo Don Bosco di Borgomanero

Dai salesiani di Borgomanero.

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“Se i giovani non vanno a teatro, portiamo il teatro ai giovani”.

Al Liceo Don Bosco di Borgomanero (No), la mattinata di lunedì 29 ottobre è stata dedicata alla promozione del teatro agli studenti: gli organizzatori delle stagioni che ci sono sul territorio hanno infatti dialogato con ragazze/i, presentando loro i vari cartelloni. Non è vero che in provincia non ci siano opportunità, bisogna scoprirle, incontrarle e dialogare con loro.

La prof.ssa Serena Borgna (docente di materie classiche) ha presentato gli organizzatori delle stagioni teatrali e territori, partendo dal Lago d’Orta con la compagnia del teatro delle Selve che a San Maurizio cura il Teatro degli Scalpellini. Franco Aquaviva (che ha anche un laboratorio di teatro contemporaneo al don Bosco) ha presentato sia le produzioni teatrali in cantiere, sia la stagione di “Vado a teatro!“.

Borgna si è poi spostata sul Lago Maggiore lasciando la parola a Luca Petruzzelli, che ha introdotto “Arona città teatro”: a settembre teatro sull’acqua (con la direzione artistica di Dacia Maraini) e nel resto dell’anno teatro diffuso nelle città. Poi la parola è passata a Giovanni Siniscalco, impegnato nella scuola di teatro con Nati Domani e con le stagioni 499 seggiole a Teatro (al Nuovo), il Teatro da Camera e la stagione del Rosmini curata da Roberto Barcellini. La prof.ssa Borgna ha poi concluso intervistando Rita Ballaratti (Contado del Canavese) che ha illustrato il cartellone del Nuovo a Borgomanero.

Interessante notare la completezza dell’offerta teatrale sul territorio, la qualità, la capacità di essere colleghi e non in competizione tra gli organizzatori. Infine è emerso sia che ognuna di queste stagioni avesse promozioni per studenti, sia la voglia di ascoltare idee e proposte dei giovani per abbassare le soglie dell’andare a teatro. Una volta era un obbligo per le scuole, oggi deve essere un piacere ed uno stimolo culturale.

Il teatro fa bene e aiuta a pensare, ha concluso la docente.

LegAmi: a Borgomanero il workshop sulla gestione del ruolo educativo per il benessere del docente

Notizia a cura della casa salesiana di Borgomanero.

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La formazione continua dei docenti rappresenta un elemento sempre più centrale per la crescita professionale sulla scena del progetto educativo. A Borgomanero, dopo la Summer School, è ripresa la “Don Bosco Winter School” per i docenti ed educatori: questo terzo appuntamento formativo ha offerto uno spazio di approfondimento su temi cruciali come la gestione del ruolo educativo del docente, gli strumenti per il contrasto allo stress delle attività legate alla scuola ed alle sfide quotidiane della professione.

Particolare attenzione è stata dedicata a riflettere sulla dimensione collaborativa che oggi richiede il ruolo del docente e sulle tecniche di problem solving, al fine di favorire risposte creative e flessibili alle situazioni complesse della vita scolastica.

Tra gli aspetti più apprezzati di questo workshop formativo (dal titolo “LegAmi”) sicuramente il focus sul risveglio dello spirito ludico e cooperativo, attraverso le attività interattive e i momenti di condivisione proposti.

Ciò ha rappresentato uno spunto di crescita professionale che può migliorare sensibilmente da un lato la qualità del lavoro individuale, e parallelamente lo spirito di collaborazione ed empatia verso il prossimo (collega e/o alunno) che costituiscono le fondamenta di una Casa salesiana. La qualità delle relazioni comunitarie, basate su correttezza, trasparenza ed onestà [“le mormorazioni raffreddano i cuori…” diceva don Bosco], sono appunto la base del benessere scolastico.

Riconoscere le competenze di ragazze/i (ma anche di docenti ed educatori), reciprocamente, sono aspetti fortemente motivanti, che possono produrre un aumento di autostima. Bisogna allenarsi all’uso…

Questo workshop è stato proposto da due coach, il prof. Corrado Maio (Scienze Motorie) ed il prof. Giulio Ronchetti (Filosofia e Storia), entrambi del Liceo don Bosco.

CFP Rebaudengo: percorso IFTS, quando la formazione si trasforma in eccellenza

Dal sito del CFP Rebaudengo.

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Ad un mese dalla partenza del percorso IFTS tecnico meccatronico dei mezzi pesanti gli iscritti al corso sono stati ospiti del Gruppo Iveco presso il quartier generale di Torino: l’Industrial Village.

La giornata si è aperta con Massimiliano Perri, responsabile mercato Italia Iveco, che ha sottolineato quanto sia importante l’ambito del servizio post vendita nel loro settore: un terzo dei mezzi pesanti circolanti in Italia è marchiato Iveco ed è loro compito garantire una assistenza continua. Il settore è strategico per la logistica del nostro Paese: un camion bloccato può significare rallentamenti sulla produzione e l’ammaloramento di materie prime (nel caso di trasporto di alimenti). Questo progetto nasce proprio per garantire la dovuta assistenza per ogni mezzo circolante.

Negli interventi si sono susseguiti poi Lucio Gatti (consulente dell’Associazione Italiana Concessionari Iveco) e Agostino Albo (Direttore CNOS-FAP Rebaudengo) che hanno raccontato e messo in risalto la genesi del progetto e le fasi di sviluppo. La mattinata è proseguita con un tour della struttura, nello specifico nella Control Room di Iveco, guidati da Gennaro Formato (Responsabile formazione Iveco): è stato mostrato agli allievi del corso come Iveco monitora e fornisce supporto in tempo reale a tutti i suoi clienti in Europa.

La seconda metà della giornata è stata dedicata ad un momento di conoscenza reciproca tra i quattro grandi concessionari Iveco del Piemonte (Borgo Agnello, Covemi, Garelli e Orecchia) e gli allievi, così da favorire l’inserimento lavorativo e il buon esito del progetto.

Un grande grazie a Iveco Group e Aici per la grande accoglienza e voglia di collaborare!

Vercelli: Festa della Comunità

Notizia a cura dei salesiani di Vercelli.

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Domenica 20 ottobre  la Comunità Pastorale 18 (Sacro Cuore, Sant’Antonio, Santa Cecilia) si è riunita per festeggiare insieme l’avvio delle attività.

Durante la santa Messa del mattino nella Parrocchia S.Cuore vi è stato il momento del “mandato” per tutti coloro che a vario titolo collaborano e si impegnano durante l’anno nelle varie proposte e attività. Dopo la Messa la comunità si è riunita presso il salone dell’oratorio per consumare insieme un particolare “rinfresco missionario“.

Bimbi, adulti e genitori si sono ritrovati nuovamente all’ oratorio nel pomeriggio dove sono stati accolti dagli animatori per divertirsi insieme facendo alcuni giochi particolari come “il volo del drone e dell’elicottero“, “la gara di macchinine e macchine telecomandate“, “la sfida alla Nintendo Wii e al mini cabinato“, “la gara di barchette“, “la pista delle Supercar” , “il robot che cammina” e molto altro.

La giornata si è conclusa con la gara delle torte preparate dai genitori, con la tradizionale “pallaguerra” e un momento di preghiera.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato valorizzando l’importanza e la bellezza di stare insieme e di essere veramente Comunità.

Il prossimo appuntamento sarà domenica 10 novembre per “la castagnata“! Il “passaparola” quindi non può che continuare per essere non solo sempre di più ma soprattutto sempre più uniti!