Comunità Harambée: 25 anni insieme

Esattamente 25 anni fa nasceva la Comunità Harambée: un alloggio socio assistenziale per minori in situazioni di disagio, un’opera salesiana che prende vita dal progetto di un gruppo di educatori provenienti dall’Oratorio don Bosco di Casale Monferrato. In occasione di tale anniversario, mercoledì 24 marzo alle ore 20.45 sarà possibile celebrare questo traguardo grazie al contributo video che sarà mandato online sul canale Youtube nella serata.

Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera salesiana di Casale Monferrato il 23 marzo 2021:

Una scommessa vinta, nata da un progetto di giovani Salesiani Cooperatori

Una casa per restituire futuro

25 anni di vita per la comunità educativa residenziale “Harambée” e i suoi servizi

CASALE – “Una casa per restituire futuro”: questo il titolo del Convegno che 5 anni fa celebrava il ventennale di Harambée e che continua a sintetizzare efficacemente l’essenza e la “mission” educativa di questa realtà, giunta quest’anno al suo 25° anno di attività.

Precisamente il 24 marzo 1996 gli ambienti della comunità aprivano ufficialmente i battenti, preceduti da un percorso di riflessione e di progettazione risalente al 1992, allorquando cinque giovani con esperienze di lavoro e di volontariato nelle comunità per minori cominciarono a condividere un desiderio con la famiglia salesiana di Casale: offrire un’opportunità educativa ai ragazzi con necessità di casa, con uno stile e un carisma specifico, quello salesiano, in linea col sistema preventivo e riproducendo lo stile di famiglia di Don Bosco.

Il sogno trovò concretezza nell’investimento dell’Ispettoria Salesiana del Piemonte per adeguare gli spazi dell’opera e per destinare risorse a ragazzi e ragazze marcatamente segnati da disagio e difficoltà relazionali. Supportata dall’allora incaricato di Oratorio, il gruppo originario dei cinque giovani, accomunati dalla promessa di Salesiani Cooperatori maturata in seno ai rispettivi vissuti in ambito oratoriano salesiano, mise mano al progetto educativo mentre venivano avviati i lavori di ristrutturazione degli ambienti, per trasformare i locali del vecchio istituto della scuola media che aveva chiuso i battenti da anni. Oltre alla struttura abitativa, rispondente alle caratteristiche necessarie per progettare una comunità residenziale, l’opera salesiana disponeva di una “marcia in più”, rappresentata dagli ampi spazi dell’Oratorio, che da sempre sono elemento importante e imprescindibile del carisma salesiano e del sistema preventivo, e che continuano ad essere una grande risorsa per i ragazzi delle comunità, soprattutto in questo periodo di pandemia.

Con l’inserimento in comunità della prima ragazzina ospite, nel luglio del ’96, l’attività prendeva ufficialmente l’avvio: ad oggi sono 149 i minori che hanno condiviso un tratto più o meno lungo della propria esistenza in seno alla comunità Harambée: “Sono volti, storie, ciascuno con le sue peculiarità – raccontano gli operatori che compongono l’équipe educativa, équipe che si è a sua volta trasformata in questi anni -. Una straordinaria ricchezza di vita, fatta di gioie, di fatiche, di scommesse vinte, ma anche di fallimenti, di delusione… Al centro, però, c’è sempre la relazione tra il ragazzo con il suo vissuto, spesso problematico, sofferto, e l’educatore, che si pone al suo fianco, pronto a mettersi in gioco, mantenendo un atteggiamento di fiducia”.

In questo senso i servizi di Harambée nascono attorno ad un bisogno, letto e rivisitato alla luce dell’esperienza educativa, nella fiducia di poter costruire qualcosa di buono, in un incastro di risorse e di competenze che cercano di prendere forma attraversando le storie e i sogni dei ragazzi.

Il trascorrere del tempo e le mutate condizioni sociali hanno trasformato i bisogni e le richieste dal punto di vista educativo: grazie anche alla preziosa esperienza maturata in questi anni di attività, l’équipe educativa è stata in grado progressivamente di diversificare e ampliare la propria offerta di servizi, rendendo così molto feconda la realtà di Harambée. Grazie anche ad un sapiente lavoro di rete, alla costruzione di solide collaborazioni con istituzioni, famiglie, agenzie educative, volontarie e al supporto costante della famiglia salesiana, locale e ispettoriale, i servizi ad oggi attivati attorno alla tutela e alla promozione del benessere dei minori e dei neomaggiorenni si sono arricchiti e diversificati.

OVER 18

Al raggiungimento della maggiore età, i ragazzi lasciano la comunità e sono accompagnati nella complicata fase di sgancio dall’equipe educativa, che stila un progetto educativo insieme all’ospite e al Servizio Sociale di riferimento, con l’obiettivo di concretizzare l’autonomia, quando non è possibile un ritorno in famiglia. Questo percorso è accompagnato e monitorato da uno o più educatori, a seconda delle esigenze.

GApp

Accanto alla storica comunità nasce nel 2015 un gruppo appartamento per ragazzi dai 16 ai 21 anni: in risposta agli emergenti bisogni di accoglienza del territorio, la comunità ha scelto di spendersi per offrire l’opportunità di avviamento alla vita autonoma e alla costruzione di un futuro possibile a giovani provenienti da terre lontane. Al loro arrivo, soli e spaventati, i giovani immigrati scoprono un paese nuovo e cercano di inserirsi in una nuova realtà: apprendimento della lingua, espletamento delle questioni burocratiche e stesura di un progetto di vita che, grazie a formazione e al lavoro, consenta loro di introdursi in una vita adulta con basi solide.

CEM – CENTRO EDUCATIVO MINORI

Il progetto del centro diurno nasce dalla constatazione di una richiesta, spesso pressante, di dare risposte ad un disagio diffuso e sfuggente, e si configura come preventivo del disagio. In una struttura adiacente la comunità, si accolgono nel tempo diurno (ore pomeridiane) fino a sei preadolescenti in età scolare provenienti dal territorio casalese e territori limitrofi. La relazione educativa che si instaura con loro comprende attività finalizzate allo svolgimento dei compiti scolastici, cura della persona, momenti di formazione umana, attività laboratoriali e ludiche, momenti di socializzazione esterna attraverso attività sportive e culturali. La stesura di un progetto educativo individualizzato e di gruppo detta obiettivi e tempi per il raggiungimento degli obiettivi, in un percorso dinamico e funzionale e attraverso verifiche intermedie. 

LUOGO NEUTRO E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

In locali adiacenti alla comunità si offre la possibilità di svolgere incontri tra i minori e i familiari in un luogo protetto, chiaramente sotto la supervisione degli educatori ed avendo sempre come priorità la tutela dei minori.

PROGETTO FAMIGLIE AFFIDATARIE

Nell’ottica di suscitare e potenziare le reti di collaborazione con le comunità, gli educatori ricercano e sperimentano azioni di avvicinamento, con l’obiettivo di creare un gruppo di famiglie a supporto dell’attività educativa e disponibili ad eventuali affidi e adozioni.

PERCORSI EDUCATIVI TERRITORIALI PERSONALIZZATI

Servizi richiesti dal servizio sociale o da privati di supporto a  minori e alle loro famiglie che vivono sul territorio con obiettivi specifici e personalizzati rispetto ad alcune fragilità del percorso evolutivo.

CONSULENZA EDUCATIVA PER ENTI ED ASSOCIAZIONI

Forte dell’esperienza maturata in questo lungo e proficuo percorso educativo, Harambée offre il proprio know-how educativo e organizzativo ad enti e associazioni che operano nel settore dei servizi educativi per minori e famiglie.

PROGETTO BORSE LAVORO

Si tratta di progetti di attività lavorativa per minori ospiti della comunità o in autonomia abitativa. Col tempo si è costruita un’ampia rete di partner sul territorio con i quali Harambée collabora da anni.

Valdocco Shop: nuovi orari temporanei

Di seguito la comunicazione dei nuovi orari temporanei di Valdocco Shop.
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In questo periodo di zona rossa, abbiamo temporaneamente modificato gli orari di apertura della libreria.
  • MARTEDÌ 9.00 – 12.30
  • GIOVEDÌ 9.00 – 12.30
  • DOMENICA 9.00 – 12.30
Per non venire meno al servizio che regolarmente svolgiamo per le comunità e le case salesiane, se gli orari di apertura non sono compatibili con le vostre disponibilità, potete contattarci ai nostri recapiti e potremmo accordarci per lasciarvi il materiale di vostra necessità in portineria, o per eventuali spedizioni.
Il nostro numero di cellulare è 3240011066, la mail a cui scrivere è libreria@31gennaio.net
Vi ricordiamo che è sempre attivo il sito

Il terzo incontro del Community Lab a Casale Monferrato

Riflettere e condividere per educare – Terzo incontro Community Lab

Prosegue il percorso di riflessione e formazione per l’équipe educativa del don Bosco di Casale

CASALE (13 marzo 2021) – “Un episodio per te significativo in cui ritieni di aver educato qualcuno…”: ci eravamo lasciati con questo “compito a casa” affidato dall’équipe che ci accompagna nel percorso formativo relativo al progetto “Labs to learn”, al quale partecipiamo come comunità animatori del “Don Bosco” di Casale.

Ed è proprio dalla condivisione di questi vissuti che ha preso avvio il terzo appuntamento di questo interessante e proficuo cammino di formazione, gestito e coordinato sapientemente da Valentina, Emanuele e Martina. La modalità on line, seguendo le direttive imposte dalla normativa no-Covid , non ha compromesso la buona riuscita dell’incontro, al quale hanno preso parte il direttore dell’Opera Salesiana don Marco Durando e educatori ed animatori appartenenti a diverse generazioni, circostanza che ha contribuito alla ricchezza dello scambio e della condivisione.

Il confronto è avvenuto principalmente prendendo ispirazione dalle testimonianze che i partecipanti hanno voluto raccontare rispetto alle proprie esperienze educative, dalle quali sono emersi diversi spunti di riflessione che rivelano in buona sostanza quali e quanti significati ciascuno di noi attribuisca al termine educazione e quanto siamo disposti a metterci in gioco nella relazione educativa con gli altri, piccoli o grandi che siano.

In un secondo momento Valentina e Martina hanno suggerito l’utilizzo dello “SWOT”, una tecnica molto efficace per far emergere risorse e fatiche sia interne alla comunità che esterne. Anche in questa seconda fase la diversità di esperienze, dettate dalla molteplicità delle generazioni presenti, ha fatto sì che venissero espressi i più diversi punti di vista, con una molteplicità di “letture” della situazione attuale, sempre considerata alla luce del vissuto, che resta imprescindibile, ma in chiave di proiezione futura. Sullo sfondo resta chiaramente la considerazione del momento storico che si sta vivendo, che chiaramente impone una ridefinizione dell’azione educativa, che spesso non può più essere vissuta con tutte le caratteristiche del pre-pandemia (presenza, vicinanza stretta…), ma che sfida a cercare e trovare nuove modalità di prossimità per continuare a camminare a fianco dei bambini, ragazzi e giovani affidati alla nostra comunità.

L’Esame al giudizio dei maturandi – Il Salice

I ragazzi della redazione Il Salice hanno sottoposto un sondaggio in tutte le classi del Liceo salesiano di Valsalice dell’ultimo anno in merito allo svolgimento del nuovo Esame di Stato. Di seguito un estratto della notizia con riportate le prime due domande del sondaggio.

L’Esame al giudizio dei maturandi

a cura di Elena Battaglia, Beatrice Benadì, Silvia Bravi, Paula Carballo, Leonardo De Rosa, Agnese Donna, Beatrice Mattioli, Luciasole Melgara, Chiara Milone, Mariano Piazza, Diletta Pogliano, Giovanni Ricci, Giorgia Versino

Anche quest’anno, a seguito della pandemia mondiale, l’Esame di Stato si terrà diversamente da come prevede la tradizione: niente scritti, solo un esame orale in cui gli studenti potranno mostrare le loro conoscenze e capacità. I ragazzi hanno dovuto attendere parecchio prima di avere notizie sicure dell’esame che dovranno affrontare e dopo dubbi e preoccupazioni a metà febbraio sono venuti a conoscenza di quello che li attenderà. Noi del Salice ci siamo chiesti cosa davvero ne pensano e abbiamo sottoposto a tutti gli allievi del quinto anno un sondaggio con le domande più frequenti. Ecco i risultati

Domanda 1

A causa della diffusione della pandemia del Covid-19 la maggior parte delle ore scolastiche di quest’ultimo anno sono state svolte a distanza. La Dad ha permesso agli studenti di non perdere l’anno e soprattutto, come si può osservare dal grafico, è riuscita a garantire una preparazione discreta, per il 75%delle persone. La problematica nasce dal fatto che il 20% degli studenti si sente molto insicura e pone molti dubbio al riguardo della preparazione acquisita.

Domanda 2

In molti Paesi dell’Unione Europea la maturità è stata abolita e questa soluzione è stata condivisa dal70% degli studenti dell’ultimo anno di Valsalice, i quali vorrebbero verosimilmente che in Italia succedesse qualcosa di analogo. Il 30% di loro ritiene che non sia possibile valutare sufficientemente la preparazione sul programma scolastico in seguito alla Dad, mentre il 41% pensa che basti basarsi sulle valutazioni periodiche valutando il percorso dell’anno. I restanti studenti ritengono che l’Esame di Stato non debba essere eliminato poiché sancisce la fine del percorso liceale, rappresentando dunque qualcosa di significativo piuttosto che, come pensa solamente il 3% circa,  di essenziale.

La visita del Rettor Maggiore alla Crocetta

La visita del Rettor Maggiore presso l’Istituto Internazionale Don Bosco della Crocetta. Di seguito una sintesi della giornata da parter di Don Marek Chrzan.

Martedì 16 marzo, tutto il pomeriggio, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha fatto visita alla comunità formatrice dell’Istituto Internazionale Don Bosco in Torino Crocetta. L’invito rivolto a Don Angel di venire a stare nella comunità di formazione specifica al sacerdozio di Torino, per un momento più lungo, aveva lo scopo di dare una conoscenza migliore al Rettor Maggiore di questa casa di formazione, in vista del ripensamento della formazione della nostra Congregazione in Europa.

Il Rettor Maggiore è venuto insieme con Don Francisco Santos Montero, un collaboratore del settore di formazione nella sede centrale a Roma, incaricato delle case di formazione in Europa.

Nel primo momento si è incontrato con il direttore, vicario e preside della facoltà di teologia. Poi ha partecipato al raduno dell’equipe di formazione e del Consiglio della casa e successivamente si è ritrovato con tutta la comunità. Dopo un saluto fraterno e la preghiera dei vespri, il Rettor Maggiore ha trasmesso un suo discorso sulle linee programmatiche del sessennio, dopodiché ha svolto un dialogo con la comunità rispondendo alle domande e dando puntualizzazioni su questa tappa di formazione.

Ultimo punto della visita, è stata la cena comunitaria di festa con una torta per il successore di Don Bosco presente nella nostra casa di formazione, non solo col cuore e il pensiero ma anche con una presenza fisica di una vivace animazione. Siamo convinti che questa visita ha approfondito la conoscenza di Don Angel della nostra comunità formatrice ma anche ha dato un’occasione di sentire la vicinanza paterna del nostro superiore generale alla vita e alla preoccupazione formativa dei giovani confratelli.

L’Oratorio Valdocco al quarto e ultimo incontro del Community Lab

Martedì 16 marzo il Gruppo Giovani e l’equipe educativa dell’oratorio Valdocco ha vissuto l’ultima tappa del Community lab condotto dagli amici di Gò!

Il 4° ed ultimo incontro interno al progetto Labs To Learn, guidato dai giovani professionisti di On! Impresa Sociale, si è svolto nella direzione della “condivisione di un sogno futuro”.

La domanda rimasta sullo sfondo, e rivolta a tutti i partecipanti e ripresa in conclusione infatti suona così: “cosa sogni per il tuo Oratorio da qui in avanti?”

Dopo un ricco approfondimento iniziale su “cosa è comunità”, ad opera di chi ci ha guidati, proprio perché questo “sogno di futuro” non fosse semplicemente ideale, ma mantenesse tono e contorni reali, divisi in due “stanze virtuali”, abbiamo potuto lavorare a gruppi sui “punti deboli” che il lavoro di analisi SWOT dell’appuntamento precedente ci ha permesso di individuare. La ricchezza del momento è stata proprio la ricerca di “soluzioni”, a questi punti deboli, che fossero il più possibile “comunitarie”
auspicio, desiderio, e impegno di chi di noi ha preso parte a questo bel cammino, è che il percorso fatto possa in qualche modo diventare patrimonio di tutti, e contribuire così a creare e a ricreare la Comunità oratoriana!

Gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente vogliamo dare! Ci affidiamo a don Bosco, per imparare a donare, fino all’ultimo respiro! E a fare eucarestia: a dire GRAZIE!

Istituto Salesiano San Domenico Savio – Scuola Media Bra: alcune news

Alcune news dalla Scuola Media Salesiana di Bra che hanno caratterizzato quest’ultimo periodo, come l’aula multifunzionale realizzata con il contributo della Fondazione CRC di Cuneo, il Maker Lab di Cucina e la testimonianza ai ragazzi di don Kenneth Nnadi, originario della Nigeria.

Laboratorio di manualità – (4 marzo 2021)

Quanto sia utile oggi esercitare i ragazzi alla manualità e quanto questa sia di loro gradimento, è ampiamente risaputo. Anche grazie alla nuova aula multifunzionale realizzata con il contributo della Fondazione CRC di Cuneo, si sono potenziate queste attività. Molti vorrebbero partecipare, ma non c’è posto per tutti. Allora a turno la prof.Cinzia Longo, insegnante di arte, dà spazio specialmente agli allievi di prima media. In questo periodo, prima della chiusura delle scuole, hanno realizzato un gigantesco cartellone raffigurante il cammino quaresimale. Figure e colori rappresentano le tappe di conversione proposte agli allievi della nostra scuola media: passare dalla chiusura in se stessi, all’apertura e alla connessione con chi ci sta attorno. Nell’attenzione e nella generosità soprattutto verso chi è in difficoltà ognuno può trovare il modo sicuro per propria realizzazione.

Maker Lab – Imparo Cucinando (4 marzo 2021)

Nel pomeriggio di Mercoledì 4 Marzo è stato avviato presso la nostra Casa Salesiana il Maker Lab di Cucina, che ha visto coinvolti ragazzi e ragazze della scuola secondaria di 1 grado della nostra Scuola media Salesiana e dell’Oratorio.
I ragazzi in questi incontri avranno la possibilitá di essere dei veri e propri Chef, di poter sperimentare, sviluppare e rafforzare le proprie conoscenze e competenze di base attraverso il metodo dell’imparare facendo.
Durante il laboratorio saranno previste alcune ore svolte in cucina presso il nostro Cnos Fap e verranno realizzati semplici prodotti di panetteria e pasticceria. In ogni modulo dopo l’esperienza pratica verrá dedicato del tempo per la riflessione sull’esperienza vissuta e sulle competenze acquisite.
I ragazzi saranno accompagnati in questo percorso da Davide Fadini e Giulia Navone, esperti del settore e dall’equipe educativa.

Un testimonial dalla Nigeria – (18 febbraio 2021)

Lunedì scorso gli allievi di terza media hanno avuto un’ottima occasione per conoscere meglio una nazione che stavano studiando in geografia. Conoscerla sui libri e conoscerla dal vivo andando sul posto o almeno incontrando una persona originaria di quel luogo è tutt’altra cosa. Certo più interessante e coinvolgente. Così è stato. E’ venuto a parlare alle due classi terze riunite nel grande salone della scuola don Kenneth Nnadi, originario della Nigeria sud orientale zona Ibo, una nazione che con i suoi 200 milioni di abitanti, e forse anche di più, detiene il primato del continente africano. Gli allievi avevano raccolto nei giorni precedenti varie domande, a cui don Kenneth ha risposto con una serie di immagini a lungo commentate.

In primo luogo ci ha presentato la bandiera: il verde per simboleggiare la sua terra fertile, il bianco per simboleggiare la pace; infatti non c’è il rosso perché la Nigeria è un paese pacifico che si è guadagnato l’indipendenza senza fare la guerra e spargere sangue. Lo stemma della Nigeria é composto da un’aquila che simboleggia la forza e due cavalli bianchi che simboleggiano la pace. Lo scudo contiene una “y” che rappresenta i due fiumi più importanti. L’arco dove è appoggiata l’aquila richiama i colori della bandiera nigeriana, invece il prato verde simboleggia la fertilità della terra con i fiori rossi tipici di quelle zone.

Questa grande nazione, bagnata dall’oceano Atlantico, è formata da 36 Stati. La lingua ufficiale è l’inglese perchè in passato è stata una colonia inglese. In molte scuole si usa la divisa per non rimarcare la distinzione tra ricchi e poveri. Per raggiungerle occorre camminare molte ore perché sono molto distanti dai villaggi. I ragazzi però vanno volentieri e si impegnano molto nello studio: per loro e per le loro famiglie rappresenta una risorsa per il futuro.

Don Kenneth, prima di essere don, era uno di loro. Ha compiuto gli studi superiori e quando ha incontrato i salesiani, arrivati in Nigeria negli anni 80’, ha deciso di diventare come loro. Come altri suoi compagni, é stato inviato in Italia per completare i suoi studi dopo l’ordinazione sacerdotale. Ed ora si trova nella casa salesiana di Bra dove segue in particolare la formazione spirituale degli allievi del centro di formazione professionale. Significativo questo scambio tra Piemonte e Nigeria, in andata con i primi missionari piemontesi che hanno impiantato Don Bosco in terra africana, e ora viceversa con i primi salesiani nigeriani che vengono in Italia per offrire risorse giovani all’ispettoria piemontese.

Gli allievi di Terza

CFP Fossano: come lavorare in sicurezza sul trattore

Dieci consigli per lavorare in sicurezza sul trattore. Di seguito il video realizzato dai ragazzi del Centro di Formazione Professionale di Fossano del corso di terza meccanica agricola.
Quali sono le regole da seguire per lavorare in sicurezza sul nostro trattore?
I ragazzi di terza meccanica agricola hanno provato a rispondere con un elenco di 10 semplici TIPS: suggerimenti da rispettare.
Hanno fatto tutto questo utilizzando la lingua inglese e fotografando loro stessi i propri mezzi e alcuni momenti della loro esperienza quotidiana.

STAY SAFE, STAY HAPPY

IUSTO: due webinar in programma per marzo 2021

L’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO) organizza un webinar gratuito di presentazione del Corso di Perfezionamento Universitario in Neuromanagement per le organizzazioni per lunedì 22 marzo, e un evento gratuito di presentazione del Corso di Perfezionamento Universitario internazionale – Coach Development Program previsto per sabato 27 marzo. Di seguito la comunicazione con le informazioni dei due eventi.

22 marzo | LE NEUROSCIENZE PER IL NEXT GENERATION MANAGER

L’ Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO) organizza il webinar gratuito di presentazione del Corso di Perfezionamento Universitario in Neuromanagement per le organizzazioni, lunedì 22 marzo 2021 ore 13.00.

Organizzato in collaborazione con
– AINEM, Associazione Italiana di Neuromarketing
– AIDP, Associazione Italiana per la Direzione del Personale, Piemonte e Valle d’Aosta

In questo “cambiamento d’epoca” (cit. Papa Francesco) quali sono i nuovi strumenti e le nuove skills che i manager e gli imprenditori devono acquisire per riuscire a compiere scelte e decisioni efficaci?
Le nuove sfide organizzative del futuro richiedono lo sviluppo di competenze innovative che siano la sintesi tra mondo del lavoro, contributi consolidati delle neuroscienze e nuovi strumenti dell’innovazione per i sistemi organizzativi e i contesti di business complessi.

Il neuromanagement è un nuovo e promettente ambito dove possono maturare e crescere nuovi modelli e strumenti al servizio delle organizzazioni che pongono al centro la persona con il suo cervello.

Un evento aperto a tutti gli interessati.

Programma

– Saluti istituzionali

Alessio ROCCHI, Amministratore Delegato IUSTO
Caterina GAROFALO, Presidente AINEM
Roberto MATTIO, Presidente AIDP Piemonte

– “Il Manager nell’era Covid-19” Filippo ABRAMO, Presidente Federmanagement

– Leggi tutto e Conferma subito la partecipazione

27 marzo | FREE VIRTUAL OPEN HOUSE DI PRESENTAZIONE DEL CORSO PER DIVENTARE COACH CERTIFICATO

L’ Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO) organizza un evento gratuito di presentazione del Corso di Perfezionamento Universitario internazionale – Coach Development Program | accreditato ICF (International Coach Federation).

Il Coach Development Program è un corso di perfezionamento per formare coach professionisti, dando particolare rilevanza agli aspetti etici e deontologici della pratica ed elevare gli standard professionali. Utilizzando metodologie comprovate e riferimenti teorici legati ai concetti di intelligenza emotiva, intentional change, leadership risonante, compassione e teoria dei sistemi, si sviluppa attraverso la teoria applicata e la pratica intensiva con il feedback dei docenti.

Programma | sabato 27 marzo ore 15.00

Un evento aperto a tutti gli interessati.

– Benvenuto, Alessandra SCHIATTI
– Introduzione al corso, Maria Grazia AVATANEO FEY
– Docenti e testimonianze: Elena ERNANDEZ, Marco BERTOLA, Francesca VENDER
– Teleos Program Philosophy, Frances JOHNSTON
– Esercizio di Coaching | Attività esperienziale

– Leggi tutto e Conferma subito la partecipazione

Don Bosco Borgomanero: vinta la categoria “Scritti Senior” al concorso nazionale “Romanae Disputationes”

Gli studenti del Liceo Don Bosco Borgomanero, guidati dal prof. Simone Zatti, hanno vinto la categoria “Scritti Senior” al concorso nazionale di filosofia “Romanae Disputationes” con il loro elaborato dal titolo “A un passo dall’Altro“.

“Siamo felicissimi di avere potuto lavorare insieme a centinaia di studenti e docenti, in un anno così difficile a causa della pandemia – commenta Marco Ferrari, docente e direttore di Romanae Disputationes. Pur in una forma nuova, a distanza, le Romanae continuano a sfidare tutti sulle grandi domande della filosofia, riscoprendo la centralità degli affetti, dei legami che ne nascono e delle nuove forme di comunità a cui aprirci. Abbiamo scoperto che non esiste autentica affettività senza il dialogo con la ragione, e che una ragione anaffettiva non interessa a nessuno. La filosofia, vissuta insieme con passione e competenza, dimostra tutta la sua vitalità, mettendoci dentro a comunità di ricerca volte a scoprire ciò per cui vale la pena vivere e studiare, anche e soprattutto di fronte alle enormi sfide che stiamo affrontando.”