Basilica di Maria Ausiliatrice: omaggio a Ludwig van Beethoven

Mercoledì 19 febbraio 2020 ore 21.00, la Basilica di Maria Ausiliatrice ospita, all’interno degli appuntamenti programmati per l’animazione musicale 2019-2020, una selezione di formazioni cameristiche del Conservatorio Statale “Giuseppe Verdi” di Torino, per offrire ai membri del Capitolo Generale 28.mo dei Salesiani una serata musicale inaugurale nei luoghi di Don Bosco.

Verranno eseguite musiche di L. V. Beethoven, per celebrare il il 250.mo anniversario della sua nascita.

Programma

Omaggio a Ludwig van Beethoven nel 250° anniversario della nascita

Ensemble di Fiati del Conservatorio di Torino

Musiche di Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Tre Duetti per clarinetto e fagotto WoO 27

MATTEO DAL MASO – clarinetto

LUCA VACCHETTI – fagotto

Sestetto in mi bemolle maggiore per 2clarinetti, 2corni, 2fagotti

Adagio-allegro. Adagio. Minuetto, Rondò.

MATTEO MONTRUCCHIO, ALICE COLOMBATTO – clarinetti

JONATA CHIABERTO, ELIA GAIOTTINO – corni

LUCA VACCHETTI, CARLOTTA PETRUCCIOLI – fagotti

Scuola di Musica d’insieme per Fiati: Francesca Odling.

CFP San Benigno: Cerimonia consegna Attestati 2018/19

Si segnala, per martedì 18 febbraio 2020, la Cerimonia di consegna attestati per i corsi di qualifica, diploma professionale e di frequenza conseguiti nell’anno formativo 2018/19 che avverrà presso il Centro di Formazione Professionale di San Benigno Canavese, alle ore 18.00.

Salesiani Cuneo: Festa di don Bosco con giochi in oratorio

Domenica 26 gennaio, i ragazzi della Parrocchia dei Salesiani di Cuneo hanno festeggiato la ricorrenza di San Giovanni Bosco con una giornata ricca di eventi: la S.Messa presieduta da don Enrico Stasi, Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta; il rinfresco con un ricco buffet di pizzette e un vivace pomeriggio di giochi organizzati per i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie, con la possibilità di proseguire la giornata con la visione del film Pinocchio al Cinema Teatro Don Bosco. Sabato 25 invece, l’oratorio ha aperto le porte per il consueto “scambio di figurine“.

CFP Valdocco: settimana bianca a Pracharbon

Nella settimana dal 2 all’8 febbraio, i ragazzi del Centro di Formazione Professionale di Valdocco hanno vissuto la tradizionale settimana bianca, alternandosi su tre turni, presso la Casa Salesiana di Pracharbon. Oltre 160 allievi in tutto hanno potuto così vivere un’esperienza di amicizia e di comunità sulla neve, riflettendo allo stesso tempo sulla classica “buonanotte” di don Bosco.

Salesiani San Salvario: XXVIII Giornata Mondiale del MALATO

In occasione della XXVIII Giornata Mondiale del Malato, il Direttore della Casa Salesiana di San Salvario, don Claudio Durando, dedica un articolo al ruolo delle parrocchie e della comunità cristiana nei confronti dei più bisognosi e dei malati. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

Notizie dalle Parrocchie: “XXVIII Giornata Mondiale del MALATO”

La parrocchia è una comunità in cui si vivono rapporti di prossimità, con vincoli concreti di conoscenza-accoglienza-amore. Nessuno dovrebbe rispondere come Caino:

«Sono forse io il custode di mio fratello?».

Non possiamo dirci comunità cristiana se non progrediamo nell’amore vicendevole.

«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13, 35).

La parrocchia, inoltre, è una comunità in cui ci si fa carico degli abitanti di tutto il territorio, senza esclusione di nessuno, senza possibilità di elitarismo, sentendosi mandati a tutti. E il nostro quartiere, San Salvario, è costellato da molte situazioni di dolore e di sofferenza: malati che soffrono nelle proprie abitazioni, negli ospedali, nelle cliniche; anziani e non autosufficienti che vivono soli o abbandonati nelle Case di Riposo; bambini, troppo piccoli per comprendere il mistero della sofferenza, ma abbastanza grandi per farne esperienza; giovani dipendenti dall’alcool e dalla droga; disabili fisici e psichici; coniugi separati e persone che vivono nella solitudine e nell’abbandono; coloro che, angosciati, piangono la persona cara che non c’è più. In queste situazioni “la persona sente compromessa non solo la propria integrità fisica, ma anche le dimensioni relazionale, intellettiva, affettiva, spirituale; e attende perciò, oltre alle terapie, sostegno, sollecitudine, attenzione… insomma, amore. Inoltre, accanto al malato c’è una famiglia che soffre e chiede anch’essa conforto e vicinanza”. In queste persone la comunità scopre la sua missione di curare i malati. In esse trova le modalità del suo divenire prossimo di chi soffre ed è nel dolore.

“La Chiesa vuole e deve essere sempre più e sempre meglio la “locanda” del Buon Samaritano che è Cristo (cfr Lc 10,34), cioè la casa dove trovare la sua grazia che si esprime nella familiarità, nell’accoglienza, nel sollievo.”
(Papa Francesco, Messaggio per la XXVIII Giornata Mondiale del Malato).

Nella parabola, 10 verbi caratterizzano il comportamento del Samaritano. E questi dovrebbero caratterizzare il nostro agire. Il passare accanto e vedere, cioè l’accorgersi di chi soffre, fatica, vive situazioni difficili, superare l’indifferenza che fa comportare come il sacerdote e levita, cioè il passare oltre. Il farsi vicino, fasciare le ferite e versare olio e vino, che nasce dall’accostarsi all’altro e fermarsi accanto a chi soffre, è imparare ad ascoltare il grido di sofferenza, di solitudine, di angoscia e spesso di disperazione e di stanchezza.

A volte non abbiamo un ascolto attento delle persone; pensiamo più a rispondere, che ascoltare l’altro. Il prendere con sé, portare alla locanda, prendersi cura, consegnare due denari e affidare all’albergatore, cioè il caricarselo addosso che dice mi interesso di te, sei importante per me, mi curvo su di te e ti tendo la mano. Ma soprattutto l’ avere compassione. Il Buon Samaritano “ebbe compassione”, ecco il senso del nostro prenderci cura dell’altro. Essa non si identifica con il semplice sentimentalismo o pietismo che dinanzi ad una situazione di sofferenza e di dolore fa’ affiorare la nostra emotività che, essendo momentanea e superficiale, si esaurisce con un sospiro o un’alzata di spalla. Avere compassione è partecipare alla commozione di Dio per ogni uomo, specie se ferito; è lasciarsi ferire, toccare dalle situazioni umane di dolore e di sofferenza; è uscire da se stessi per condividere i dolori e le angosce dell’altro; è impegnarsi a favore dell’altro con tutte le proprie forze.

La comunità, come accoglie il Samaritano, è chiamata a ricevere e servire ogni uomo in difficoltà, perché in ognuno di loro è presente il Signore (cfr. Mt 25, 31-45). In questa opera tutta la comunità è coinvolta.

L’attenzione ai malati nella nostra comunità non può essere demandato solo ad alcuni, ma deve essere il banco di prova di un cammino di fede, di evangelizzazione, di comunione, di amore.

Questo servizio è fondamentale, unico, insostituibile,

«non sopporta né indifferenza, né accomodamenti»
(Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, 5).

don Claudio Durando

Salesiani Agnelli: premio innovazione 4.0 – podio per la IV Elettronica

La classe IV di Elettronica dell’Istituto Tecnico Tecnologico dell’Agnelli sale sul podio per il premio “Innovazione 4.0” alla Fiera Internazionale dedicata all’innovazione, tecnologie e competenze 4.0 A&T che si terrà dal 12 al 14 febbraio 2020 al Oval del Lingotto di Torino. La presentazione del progetto “Smart-foro: Semaforo intelligente” classificatosi al secondo posto e la successiva premiazione avverranno nella mattinata di venerdì 14 febbraio. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

PREMIO INNOVAZIONE 4.0 – PODIO PER LA IV ELETTRONICA

All’Oval del Lingotto dal 12 al 14 Febbraio 2020 si terrà l’ormai nota fiera internazionale dedicata all’innovazione, tecnologie e competenze 4.0 A&T.

All’interno di questa fiera è ormai consolidato il PREMIO INNOVAZIONE 4.0 dedicato, tra gli altri, alle scuole. Tale premio nasce per promuovere i casi particolarmente virtuosi nell’applicazione delle nuove tecnologie e del modello Industry 4.0, favorire il trasferimento tecnologico e contribuire alla crescita del comparto produttivo italiano.

Il progetto“Smart-foro: Semaforo intelligente” presentato da: Bigotta Riccardo, Brunazzi Samuele, Mariatti Massimo, Miraglio Riccardo e Sartore Leonardo della IV ELETTRONICA dell’Istituto Tecnico Tecnologico si è assicurato il podio piazzandosi al secondo posto.

Il progetto prevede la realizzazione di un “Semaforo Intelligente” che regola la durata del “verde pedonale” in funzione dell’utente che si appresta ad attraversare la strada, andando incontro alle esigenze di persone diversamente abili o anziane, le quali potrebbero necessitare di un tempo maggiore per attraversare in tutta sicurezza l’incrocio. Il riconoscimento della persona (e quindi dell’eventuale tempo aggiuntivo) avviene mediante una tessera RFID o NFC letta nei pressi dell’incrocio da attraversare.

La presentazione del progetto e la successiva premiazione verrà fatta nella mattinata di venerdì 14 febbraio presso l’Oval del Lingotto.

Congratulazioni ai ragazzi!

CFP Fossano: la Fieragricola di Verona

Il 30 gennaio scorso, gli allievi della seconda meccanica agricola del Centro di Formazione Professionale di Fossano si sono recati in visita alla Fieragricola di Verona.

A Fieragricola il mercato ha riconosciuto il ruolo di piazza di riferimento all’interno del panorama fieristico europeo per orientarsi in ogni settore del mondo agricolo e zootecnico, un’esperienza formativa e informativa di eccellenza con contenuti innovativi e dedicati all’intera filiera agricola, per poter offrire agli operatori e ai visitatori professionali un’irrinunciabile opportunità di confronto sulle tendenze del mercato in atto e sulle case history di successo.

Un’ottima possibilità per i ragazzi di vedere e toccare con mano le ultime tecnologie legate al settore della meccanizzazione agricola. La visita tecnica si è realizzata grazie al generoso contributo di ARPROMA (Associazione Revisori PROduttori Macchine Agricole) che ha fornito i biglietti per l’entrata.

Salesiani Bra: festa di San Giovanni Bosco 2020

I festeggiamenti della ricorrenza di San Giovanni Bosco ai Salesiani di Bra:

Anche quest’anno la festa di Don Bosco è stata adeguatamente solennizzata. Giovedì 30 gennaio la veglia in onore del Santo ha coinvolto molte persone della scuola media, dell’oratorio e del cfp. Riflessioni, canti, recite, balletti, video tutti ispirati alla figura attualizzata di Don Bosco.

Venerdì 31 gennaio festa liturgica: gli allievi del cfp e della scuola media hanno celebrato la Messa nella chiesa interna e poi hanno partecipato alla visione di film, alla visita di Bra Servizi, del centro storico e del Comune con la presenza del Sindaco. Gli alunni della scuola media si sono cimentati in una gara a classi sulla vita di don Bosco con quiz e cruciverba. Infine giochi di sala e all’aperto.
Sabato 1 febbraio tavola rotonda presso la mostra della Novella con rappresentanti degli industriali della zona e consegna degli attestati al merito degli alunni del cfp e del corso trasfertisti. Al pranzo hanno partecipato le autorità cittadine, i parroci della zona e i benefattori dell’opera salesiana.

Domenica 2 febbraio festa esterna con la Messa solenne, seguita dall’inaugurazione del fibrillatore offerto dal comitato di quartiere, quindi rinfresco e giochi presso l’oratorio, per terminare con il pranzo preparato dai Salesiani cooperatori per i salesiani, i giovani e gli amici dell’opera. Una bella festa vissuta con grande soddisfazione dai partecipanti.

Salesiani Lombriasco: Giornata bianca a Prato Nevoso

Venerdì 7 febbraio, i ragazzi dell’Istituto Agrario delle Scuole Salesiane di Lombriasco hanno potuto partecipare alla tradizionale “Giornata bianca” a Prato Nevoso per divertirsi in sana allegria sulla neve. Da quest’anno, all’interno della giornata, è stata proposta anche la possibilità di vivere un’esperienza alternativa con la visita didattica a due aziende agricole del territorio, dedicate all’allevamento di capre e alla coltivazione piccoli frutti.

Istituto Cagliero Ivrea: festa di don Bosco 2020

Domenica 26 gennaio, i Salesiano dell’Istituto Missionario Salesiano “Card. Cagliero” di Ivrea hanno festeggiato la ricorrenza di San Giovanni Bosco con  la S. Messa presieduta da Mons. Edoardo Cerrato e tante altre attività e iniziative per i ragazzi della scuola e i loro genitori. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

UN GRANDE DON BOSCO AL “CAGLIERO” DI IVREA

Domenica 26 gennaio è stata festa grande ad Ivrea per commemorare Don Bosco, “padre e maestro dei giovani”, fondatore dei Salesiani che sono presenti in città da più di 125 anni, impegnati al “Card. Cagliero” in azione didattico-educativa per i ragazzi e le ragazze del Canavese.

In questa giornata avremmo voluto festeggiare anche i 103 anni del nostro Don Nicola Faletti, proprio nel giorno del suo compleanno. Il “don Bosco del Canavese”, così era da tutti conosciuto questo instancabile salesiano, ha invece deciso di fare festa nel cielo dei Santi appena qualche giorno prima del fatidico appuntamento.

Si è dunque iniziato con la S. Messa celebrata in Duomo da Mons. Edoardo Cerrato, con la presenza davvero numerosa di allievi, genitori, ex-allievi ed amici del Santo.

Una celebrazione sentita e partecipata, animata dal coro degli allievi e insegnanti della scuola, punteggiata dalle parole di Mons. Edoardo che ha ricordato come l’intuizione di Don Bosco di scommettere sulle potenzialità, a volte nascoste, dei giovani abbia conquistato il mondo intero, a dispetto di tendenze refrattarie alla novità liberatrice del messaggio evangelico.

Al termine della celebrazione, il direttore del “Cagliero” ha ricordato come proprio in un freddo 26 gennaio, ma del lontano 1854, quattro ragazzi di 17 anni si erano riuniti con Don Bosco e avevano deciso di spendere la loro vita per “fare esercizio pratico di carità verso il prossimo”. In quella gelida sera torinese nacquero i Salesiani, una Congregazione per i giovani fondata da giovanissimi.

Sulla scia di questo impegno nella Chiesa e nel sociale prese vita anche l’Associazione dei Salesiani Cooperatori, amici dell’opera di San Giovanni Bosco, impegnati anch’essi nel diffondere il carisma salesiano.

Proprio per continuare questo prezioso lavoro, i Salesiani Cooperatori di Ivrea di oggi hanno concluso la celebrazione in Duomo rinnovando la loro promessa di fedeltà al sogno realizzabile di Don Bosco santo.

La festa si è poi trasferita sulla splendida collina dell’Istituto dove gli alunni e i loro genitori si sono ritrovati nelle classi per condividere un fantasmagorico pranzo della festa.

Gran finale con il botto: lo spettacolo “Don Bosco’s God Talent”. Sul palco del teatro troppo piccolo per l’occasione si sono avvicendati gli allievi di tutte le classi delle elementari e delle medie per fare emozionare genitori, zie e nonni con canti, balli e “sketch” nella più genuina tradizione salesiana. Che, in buona sostanza, ci vuole ricordare che sul palco della vita ognuno di noi può avere una sua parte importante, anche se apparentemente piccola e marginale.