Scuola don Bosco di Lombriasco: innovazione, agricoltura e giovani

Nella geografia nazionale, l’agricoltura si colloca come un settore economico il cui valore aggiunto nel 2016 ha superato i 31 miliardi pari al 2,1% del valore aggiunto nazionale. Prendendo in rassegna la componente agricola, si rileva che il valore complessivo della produzione risulta composto per il 52% dalle coltivazioni vegetali, per il 29% dagli allevamenti zootecnici e per il 12% e il 6% dalle attività di supporto e dalle attività secondarie.
Questo testimonia un segnale di ripresa economica del settore che viene avvalorato da importanti risultati nell’ambito della formazione agricola e nell’incremento della risposta giovanile alla questione: per la prima volta, infatti, una scuola agraria si è qualificata sul podio di una classifica molto prestigiosa.

Si segnala che, qui di seguito, in data Venerdì 1 Dicembre, il quotidiano agricolo indipendente “TerraOggi.it“, ha pubblicato un’articolo relativo alla Scuola agraria Don Bosco di Lombriasco che, secondo l’Osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli, viene classificata al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino:

 

Lombriasco, la prima volta di una Scuola agraria sul podio dei migliori Istituti

Il “Don Bosco” classificato dall’Osservatorio Eduscopio della Fondazione Agnelli al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino. Un risultato significativo per la formazione agricola. E in primavera, l’alternanza scuola/lavoro si fa in Argentina e Francia

La Scuola agraria Don Bosco di Lombriasco è stata classificata da Eduscopio, progetto della Fondazione Agnelli, al secondo posto tra i migliori quindici istituti tecnici tecnologici della Provincia di Torino. Un risultato che certamente rende onore al merito della storica scuola salesiana immersa nella campagna tra Torino e Cuneo, ma che rivela anche un importante “segno dei tempi”, perché è la prima volta che un istituto agrario raggiunge il podio di una classifica così prestigiosa.

ORGOGLIO AGRICOLO

«Se qualcuno ancora pensasse che Agraria sia un “ripiego” rispetto ad altri corsi “più nobili” – commenta il preside della Scuola di Lombriasco, Marziano Bertino -, a questo punto non potrebbe che essere smentito. Questo traguardo, certamente lusinghiero per il nostro istituto, costituisce un ennesimo motivo di orgoglio per l’intero mondo agricolo, che vede riconosciuto (se mai ancora ce ne fosse stato ancora bisogno) il ruolo dell’istruzione e della formazione delle giovani generazioni, al fine di innovare un’agricoltura oggi più che mai indispensabile per l’intera economia».

Il rilevamento e la classifica delle scuole sono avvenuti non sulle risultanze soltanto dell’ultimo anno, ma in base a specifici parametri (percentuale di diplomati occupati, rendimento scolastico dei diplomati iscritti all’università, coerenza tra studi fatti e lavoro svolto, eccetera) analizzati già a partire dagli anni 2011/2012.

FORMAZIONE ALL’ESTERO

Una crescita qualitativa che non accenna a fermarsi, se l’istituto salesiano di Lombriasco ha appena annunciato di aver messo a disposizione dei propri allievi l’opportunità di adempiere all’obbligo dell’alternanza scuola/lavoro in aziende collocate oltre i confini nazionali. Anche qui, si tratta di un primato. In particolare, sono state scelte come meta la Francia e l’Argentina: «L’iniziativa ha avuto un successo insperato – osserva ancora il preside Bertino -, in quanto ben il 50 per cento degli studenti degli ultimi anni (terza e quarta Ita) la prossima primavera andrà a Cordoba e Mendoza, in Argentina, ed una buona parte degli studenti di terza Ita a Ressins (Francia), sempre in aziende agricole salesiane».

CONTINUA EVOLUZIONE

Gli allievi saranno chiamati a prestare servizio nei vari settori aziendali, dalla produzione alla trasformazione, alla commercializzazione, in modo da poter acquisire quelle conoscenze e competenze che sono proprie del mondo del lavoro.

Un’esperienza di formazione professionale agricola all’estero che non conosce precedenti, confermando una nuova dinamicità nell’evoluzione delle potenzialità del settore primario, attraverso la conoscenza e il confronto con altre realtà formative e produttive.

«In futuro – anticipa Bertino, svelando nuovi piani dell’istituto -, prevediamo di estendere questa possibilità anche a ex-allievi, imprenditori agricoli e tecnici del settore. Ma questo farà parte di un’altra storia».

Panettone che passione!

Mercoledì 29 novembre 2017 gli apprendisti pasticcieri e panettieri braidesi, del Centro di Formazione Professionale dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio, si sono dati appuntamento nelle sale del neo-laboratorio di panetteria e pasticceria per celebrare lo storico dolce milanese tra gusto e tradizione: il panettone.

Ecco il racconto dell’esperienza braidese dalla penna di Franco Burdese, Direttore della Fondazione ITS Agroalimentare per il Piemonte:

L’ARTE DEL PANETTONE

Una giornata d’eccezione quella trascorsa dai ragazzi delle classe terza D del Centro di Formazione dei Salesiani di Bra. Di scena, nel nuovissimo laboratorio di panetteria e pasticceria, la tradizione del panettone.

Guidati dai docenti pasticceri, Giacomo Rafreddato e Tommaso Elia, gli allievi del CFP dei salesiani hanno vissuto l’ebrezza della produzione, lievitazione e cottura di uno dei dolci più significativi della tradizione italiana.

Una ricetta non facile“, hanno commentato i ragazzi che, prima si sono cimentati nella produzione della pasta avvenuta nel pomeriggio di lezione verso le sedici, per poi ritornare alla cinque del mattino seguente per reimpastare con l’aggiunta dei canditi, dare forma ai panettoni ed infine, dopo il giusto riposo, portarli a cottura.

Grazie all’abilità dei loro insegnanti tutti i passaggi si sono risolti con lo sperato successo. Certamente gli allievi hanno potuto capire la complessità di un dolce semplice ma complesso nella sua preparazione che, senza aggiunta di conservanti, con prodotti naturali ricercati, diventerà nel prossimo passaggio in laboratorio un momento per testare l’abilità dei tanti passaggi con il meritato assaggio.

E’ da queste attività, certamente non banali, che passa l’apprendimento dei giovani panettieri, pizzaioli e pasticceri dei salesiani di Bra che ora sono a quota 75 allievi nei tre anni, ma che con impegno e fatica cercheranno di essere i futuri cultori dei segreti del cibo di qualità nelle tante sfaccettature proposte presso la scuola di don Bosco, che siamo certi sarebbe soddisfatto di queste nuove aperture formative ed educative agroalimentari.

Ricordiamo che, per chi volesse visitare il nuovo laboratorio di trasformazione agroalimentare di Bra, può appro fittare delle scuole aperte negli incontri previsti per domenica 17 dicembre dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 e sabato 13 gennaio 2018 dalle 15 alle 18 presso il CFP dei Salesiani di viale Rimembranza 19 a Bra.

Franco Burdese

L’Arma dei Carabinieri realizza un quadro che ritrae la riconsegna della reliquia di Don Bosco

Virgo Fidelis: con questo nome la Vergine Maria è divenuta Patrona dell’Arma dei Carabinieri dall’11 novembre 1949, data di promulgazione del Breve relativo di Papa Pio XII, che in tal senso aveva accolto il voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dell’Ordinario Militare per l’Italia.

Il titolo di “Virgo Fidelis” era stato sollecitato in relazione al motto araldico dell’Arma “Fedele nei secoli”.

La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso Pontefice il giorno 21 del mese di novembre, in cui cade la Presentazione di Maria Vergine e che coincide con la “Giornata dell’Orfano”.

Come da tradizione, nella ricorrenza della “Virgo Fidelis”, celeste patrona dell’Arma, anche per quest’anno i carabinieri hanno programmato una solenne celebrazione eucaristica celebrata presso la Basilica Superiore del Colle don Bosco. Una festa doppiamente importante perché grazie all’intervento del Nucleo dei Carabinieri di zona, nel giugno scorso, è stata recuperata la reliquia di don Bosco.

E una festa che ricorda il 76° Anniversario dell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber, da parte del 1° Battaglione Carabinieri che il 21 novembre 1941 si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa.

Il comando zonale ha voluto ricordare con un dipinto il momento nel quale, il 16 agosto 2017, la Reliquia di don Bosco è stata riconsegnata al Rettor Maggiore. Impossibilitato ad essere presente di persona (in visita alle Missioni salesiane dell’Africa) ha inviato al Comando una pergamena con i ringraziamenti e una benedizione agli artefici del ritrovamento e le loro famiglie.

 

Un concerto Gospel inaugurerà il rinnovamento della Chiesa San G. Bosco di Torino

Termina il cammino votato al rinnovamento della Chiesa “San Giovanni Bosco” di Torino, in Via Paolo Sarpi, 117.
Un percorso che ha affrontato importanti restauri tesi a ridare dignità e bellezza alla Chiesa con interventi di audio e illuminotecnica, al riconsolidamento del mosaico esterno, ad una manutenzione ordinaria con la tinteggiatura delle pareti e delle volte e, infine, al ricollocamento del “sogno dei nove anni” all’interno del blocco marmoreo del Rubino.

Per celebrare l’inaugurazione della Chiesa “San Giovanni Bosco” di Torino è stato organizzato un Concerto: “Anno Domini Gospel Choir” per Venerdì 8 Dicembre 2017 alle ore 16.00.

 

 

RITIRO del CLERO BIELLESE a MUZZANO alla presenza di 3 VESCOVI

Giovedì 23 novembre 2107 alle ore 9:30 i sacerdoti e diaconi del Biellese si sono riuniti per vivere una mattinata di riflessione e di ritiro a Muzzano. Quest’anno i ritiri del clero sono predicati da Mons. Giuseppe Guerrini, Vescovo emerito di Saluzzo (dove ha esercitato dal 2003 al 2016); i partecipanti hanno goduto di una predicazione piana ed efficace, e della sua esperienza e saggezza pastorale.
E’ intervenuto Mons. Gabriele Mana, attuale Vescovo di Biella; eletto il 13 luglio 2001 da San Giovanni Paolo II, ordinato Vescovo nella Cattedrale di Torino il 1° settembre 2001 dal card. Severino Poletto. Fece il suo ingresso in Diocesi il 7 ottobre 2001.
Ha partecipato all’incontro anche Mons. Alceste Catella, Vescovo di Casale Monferrato dal 2008 al luglio 2017 e rettore del Santuario di Oropa dal 2000 al 2008. I parroci della zona sono intervenuti numerosi al confronto, che si è concluso alle ore 12 con la preghiera dell’Angelus. Al termine, Don Genesio Tarasco, direttore delle case salesiane di Muzzano e di Vigliano, il quale ha invitato tutti i partecipanti ad un pranzo conviviale, a cui hanno aderito anche i 3 Vescovi presenti alla giornata di riflessione.

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Strage di Capaci, il racconto Giuseppe Costanza: “Quel giorno ho visto l’asfalto salire in cielo”

La strage di Capaci fu un attentato messo in atto da Cosa Nostra in Sicilia, il 23 maggio 1992, un sabato, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci nel territorio comunale di Isola delle Femmine, a pochi chilometri da Palermo. Nell’attentato persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Gli unici sopravvissuti furono gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.

Quest’ultimo ha portato la sua testimonianza anche all’Agnelli di Torino: un incontro tra generazioni, con il racconto di una pagina di storia italiana da un punto di vista diverso.

 

Una società che dà luce ad un futuro #Senzafiltri

Sabato 11 Novembre, ventitré rappresentanti della società civile torinese si sono ritrovati in via Sacchi 18 al Caffè Muller e hanno condiviso la propria “idea di futuro”. L’appuntamento, promosso da Cantiere Civico, aveva come ospiti personaggi di spicco come Paolo Stratta, il fondatore e direttore di Cirko Vertigo e l’attrice e scrittrice Sara D’Amario, il gastroenterologo Giorgio Saracco e il cioccolatiere Guido Gobino, l’organizzatrice teatrale Claudia Spoto e il giornalista di Repubblica Paolo Griseri, il preside del liceo Gioberti Vincenzo Pappalettera e il vicepresidente del Collegio costruttori Marco Rosso.

Don Mauro Mergola ha raccontato l’esperienza personale coi minori stranieri a San Salvario durante #Senzafiltri,  appuntamento dove «la società civile parla alla politica»: medici, imprenditori, artigiani, studenti, presidi, preti, detenuti, giornalisti, e altri chiamati a rappresentare strati e anime della città.

Essere qui in mezzo a voi, come segno che la chiesa dialoga con il territorio. Sono salesiano, e quindi secondo la mia tradizione e formazione, ho una particolare sensibilità ai ragazzi e ai giovani, in modo particolare a coloro che dalla vita hanno ricevuto di meno. Io, tra le varie responsabilità che ha un parroco, mi interesso, qui in San Salvario, dei giovani, dei giovani minori, degli stranieri non accompagnati, io stesso sono affidatario di 15 giovani che vivono con me in Oratorio dei quali cerco di interessarmi della loro formazione, affinché possano diventare cittadini del nostro territorio.

Secondo Don Mauro Mergola: “è cittadino a Torino chi costruisce la città chi  si mette a servizio della comunità, è straniero chi  la distrugge, chi pretende solo e chi la sporca. Anche i torinesi, se non adempiono ai loro doveri di cittadini, sono stranieri nella loro stessa casa”.
Ma come viene svolto questo lavoro? Aiutando i giovani immigrati nell’autonomia linguistica, e lavorativa, cercando di coniugare la loro identità a ciò che è frutto dei valori del loro paese d’origine con ciò che trovano nel nostro territorio.

All’interno dell’Oratorio San Luigi, in via Ormea 4, è stato istituito un percorso della tutela integrata “Provaci ancora Sam”: itinerario proposto a ragazzini che a 16 anni, purtroppo non hanno potuto concludere il loro percorso scolastico. Come aiutarli e inserirli in un percorso formativo? Se non si trova autostima difficilmente si inizia un percorso professionale.

E’ vero che il lavoro non è tutto, sono numerosi i giovani che pur lavorando fanno fatica a dare un senso alla propria vita, però è anche vero che se manca il lavoro, va a mancare una parte molto importante della loro formazione.

L’appello di Don Mauro Mergola è quello di promuovere percorsi di accompagnamento rivolto a minori italiani e stranieri che nella vita hanno ricevuto di meno e sopratutto hanno alle spalle famiglie difficili. Il primo passo dovrebbe essere l’istituzione di percorsi che possano coniugare insieme formazione ed educazione con un equilibrio che gradualmente viene modificato, partendo dall’educazione per giungere alla formazione e diventare sempre più autonomi.

L’Oratorio San Luigi si interessa anche dei giovani che vivono al parco del Valentino, un luogo che è rimasto nella penombra sociale, che svariate volte viene citato sui giornali per atti vandalici e cronaca nera. Presenti da 11 anni sopra “Natale in Giostra” con l’educativa di strada, i salesiani del San Luigi  ritengono che sia meglio investire nella prevenzione, piuttosto che nel recupero di ragazzi che, la maggior parte delle volte, finiscono in carcere.

Il discorso verteva anche su tematiche come giovani e movida,  un problema per i residenti e il territorio, e qui si è sviluppato quello che era il cuore dell’incontro: i giovani della notte cosa dicono alla società civile? Sono giovani che fanno fatica a “vivere con speranza il proprio futuro”?

Siamo una società che da futuro, o siamo una società che istiga a vivere al presente?

Se una politica è fatta a beneficio delle persone e dei giovani, e questa si interessa dei problemi del tempo presente, dovrà saper dar luce per poter avere speranza, poiché là dove si perde speranza, si perde una società.

 

 

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IUSTO: Cittadini si nasce o si diventa?

“Quali sono gli indicatori di una cittadinanza attiva? È vero che i giovani sono disinteressati e poco coinvolti nei problemi sociali? È possibile pensare ad un’educazione alla partecipazione civica e alla solidarietà?” 
Sono stati questi gli interrogativi a cui, venerdì 10 Novembre, nell’Aula Magna di IUSTO, alcuni esperti  hanno cercato di dare un responso. La ricerca ha coinvolto Italia (Torino – IUSTO e Venezia – IUSVE) e Spagna (Madrid – CES), e in quest’occasione professionisti italiani e spagnoli sono intervenuti sul tema del significato, dei valori e delle azioni legate alla cittadinanza attiva nei giovani.

Al termine dell’incontro, Claudia Chiavarino, professore stabile di Psicologia e Psicometria e Responsabile della Ricerca universitaria presso l’Istituto Universitario Salesiano di Torino (IUSTO), si è dichiarata positiva:

L’impressione è stata più che positiva, l’audience era variegata: classi di studenti e persone esterne a questi ambienti hanno partecipato e seguito una serie di interventi dai tratti impegnativi, i relatori hanno presentato dati pregnanti e abbiamo notato una buona attenzione da parte di tutti i presenti. Quello affrontato non è un tema facilissimo, quando si parla di cittadinanza europea rispetto ai giovani, difficilmente si raccoglie entusiasmo; ma quando se ne parla in un modo che possa essere d’aiuto ai giovani, l’interesse c’è.
Il nostra intervento voleva esser educativo.

Ma si può educare alla cittadinanza?

 

 

E’ importante che i giovani affrontino temi di questa importanza, e che attorno ad essi si crei interesse, ma e’ solo evidenziando le differenze si riesce a sopprimerle.

La mattina è proseguita con l’interrogativo: “C’è chi nasce eroe?” : sono intervenuti Giuseppe Costanza, autista giudiziario del Giudice Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci e Luciano Tirindelli, agente di scorta del Giudice, che attraverso le loro esperienze, hanno cercato di far luce su diverse tematiche relative all’educazione alla cittadinanza.

L’iniziativa si è inserita all’interno della rassegna di eventi del Festival della Criminologia di Torino (9-12 novembre),  ideato e organizzato dal Prof. Angelo Zappalà e di cui IUSTO è Main Academic.

Guarda i video degli interventi

 

Giuseppe Costanza

Luciano Tirindelli

Christian Crocetta

 

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Piccoli bloggers crescono: direzione SKY

Oggi più che mai la scuola italiana è alla ricerca di percorsi educativo-didattici innovativi che abbiano il compito non solo di istruire ma soprattutto quello di formare le nuove generazioni, quindi il compito di sviluppare competenze. Ed ecco che l’Internet of Things e il Blog possono concretamente configurarsi come ambiente di apprendimento significativo.

Un buon esempio giunge dall’Istituto di Borgomanero che utilizza le nuove tecnologie con la creazione di laboratori di scrittura creativa sotto forma di blog di classe. Il punto di partenza è stata la competenza digitale degli allievi, cioè la loro capacità di muoversi nel mondo digitale, successivamente il lavoro sulla scrittura teso alla narrazione, alla descrizione, all’espressione di se stessi e al confronto con gli altri colleghi di classe.
I risultati ottenuti da queste esperienze evidenziano come la scuola, ambiente educativo per eccellenza, deve aiutare i giovani ad elaborare la cultura della promozione umana e della responsabilità.
Il laboratorio di Blog 2016/2017 di Borgomanero, a conclusione del percorso, è andato alla sede del network televisivo di SKY. Qui di seguito, il racconto dell’esperienza a cura dei Bloogle, questo il nome scelto dal gruppo di bloggers:

I Bloggers volano a Sky I Bloggers volano a Sky
Il sogno della televisione per noi si è avverato:  venerdì 29 Settembre il laboratorio di Blog 2016/2017 è andato alla sede di Sky!

Siamo partiti alle 8:30 del mattino. Dal piazzale del don Bosco abbiamo fatto a piedi un piccolo pezzo di strada per arrivare in stazione. Abbiamo preso il treno e alle 11:00 circa eravamo a Milano. Lì, dopo una divertente tratta in metro, abbiamo fatto una piccola visita alla basilica di sant’Ambrogio e la professoressa Cecilia Ponti ci ha raccontato la storia di sant’Ambrogio che ha sfidato il diavolo e gli ha conficcato le corna dentro una colonna e, ancora adesso, ci è rimasto il segno e, se si annusa, dentro i due buchi si può sentire puzza di zolfo. Siamo anche entrati per visitare le tombe dei martiri Gervaso e Protaso.
Abbiamo poi pranzato all’Università Cattolica di Milano e l’abbiamo trovata molto bella. Mentre mangiavamo vedevamo i laureati che passavano continuamente: noi urlavamo loro gli auguri anche se erano dei perfetti sconosciuti.
Siamo arrivati alla sede di Sky Academy alle 13:30 e siamo stati accolti da persone che ci hanno mostrato gli interni della sede e abbiamo visto: grandi sale con tantissime telecamere e luci. Una delle sale che ci hanno fatto vedere era immensa e abbiamo scoperto che era dedicata alla Serie B e conteneva 206 telecamere e una moltitudine di luci. Abbiamo visto come i giornalisti lavorano tutti i giorni e abbiamo osservato che è molto difficile e lungo girare anche solo un video di 5 minuti.
Dopo abbiamo ricevuto un tablet a testa e abbiamo dovuto fare un mini-test con domande abbastanza personali. In seguito, un video di Cattelan ci ha spiegato come avremmo dovuto lavorare: divisi in quattro gruppi, ciascuno aveva il proprio lavoro e compito.
Dico che non è stato molto facile realizzare questo progetto, poiché lo scopo era cooperare in sintonia tra i quattro gruppi per realizzare un vero telegiornale. Molto divertente era scegliere i costumi di scena per i conduttori, così che sembrassero dei veri giornalisti. Terminato il lavoro ci hanno dato una chiavetta-braccialetto con il logo di Sky Academy contenente il video fatto, il quale è stato anche proiettato e ci ha fatto molto divertire.
E’ stata una fantastica giornata, spero che venga riproposta anche l’anno prossimo.

 

Corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore di “ Tecnico Trasfertista”

Si riporta l’articolo di Franco Burdese in relazione all’avvio del Corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore di “ Tecnico Trasfertista”:

Ha preso il via giovedì 2 novembre il corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore di “ Tecnico Trasfertista”, con la lezione introduttiva tenuta dall’ing. Carlo Gai entusiasta sostenitore di questa esperienza formativa. Dei settanta candidati alla partecipazione al corso, che ricordiamo è di 800 ore di cui 400 in alternanza, hanno partecipato alla selezione 42 potenziali allievi e ne sono stati inseriti nel corso 24.

Un grande lavoro di orientamento in ingresso condotto dai Salesiani con l’ Associazione Cnosfap, ITIS Vallauri, Politecnico di Torino e le quattro aziende firmatarie dell’ATS (Associazione temporanea di scopo) Gai, Arol, Bianco ed Om.Ler 2000. “Sono fiero di questo risultato – ha commentato Carlo Gai Presidente della Gai Macchine Imbottigliatrici di Ceresole d’Alba – sia di partecipazione alle selezioni sia relativo alla qualità degli allievi individuati. E’ un sogno che si avvera, quello di contribuire a formare quei tecnici che non siamo riusciti a reperire sul mercato del lavoro. Questo è un segno di lungimiranza da parte delle aziende che hanno partecipato a questa avventura. Starà a noi tutti ora dare seguito con una completa e competente formazione alle idee che sono state alla base del progetto. Formare i tecnici che saranno il nostro volto presso i nostri clienti nel mondo e metterci in gioco in prima persona per ottenere questi obiettivi alti e di grande impegno.

Nella lezione introduttiva Carlo Gai ha ricordato agli allievi che il tecnico trasfertista rappresenta a pieno titolo l’azienda con cui collabora. Il cliente deve accorgersi del legame tra azienda ed il collaboratore che si reca a rappresentarla. Diversi gli esempi citati dall’ing. Gai che ha letto in classe le lettere di ringraziamento di diverse aziende che si complimentavano con Gai Macchine sulle qualità professionali ed umane dei loro dipendenti in trasferta. Il corso vedrà una attività di formazione dinamica con diverse unità formative ad incrociarsi ed amalgamarsi, dall’inglese al disegno tecnico, alla sicurezza, alla metodologie di montaggio e collaudo degli impianti sino alle lavorazioni meccaniche ed all’uso del PLC (programmatori logici computerizzati) nell’automazione.

Durante il corso si svilupperà poi un modulo di competenze cross culturali con lo scopo di fare conoscere la cultura agroalimentare agli allievi che potranno confrontarsi una volta in azienda con clienti di punta nel mondo del vino, della birra, di prodotti tessili dislocati in paesi con culture non occidentali, di automazione nel mondo del cibo. Il corso si svilupperà presso i Salesiani di Bra e l’ITIS Vallauri sino a febbraio 2018 per poi effettuare la fase in alternanza o in alcuni casi in apprendistato. Il mese di maggio 2018 vedrà gli esami al termine dei quali gli allievi saranno pronti all’inserimento in azienda.

Franco Burdese