Tre escursioni alla scoperta del “Cammino di Don Bosco”

TORINO. Tre cammini (alto, medio e basso) per scoprire le terre che hanno dato i natali e che hanno visto Don Bosco muovere i primi passi. E’ quanto organizza l’associazione Nordic Walking Andrate, nell’ambito del progetto “Strade di Colori e Sapori”, con la collaborazione e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.

Il Cammino Don Bosco è un itinerario di poco più di 160 km, che dal centro di Torino raggiunge il Colle Don Bosco secondo tre vie: il Cammino alto, che passa per la Basilica di Superga, l’Abbazia di Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco; il Cammino medio, che attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino, passando per il Lago di Arignano; il Cammino basso, che tocca i parchi della collina torinese, Pecetto Torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti.

Per i prossimi appuntamenti e il programma delle escursioni visita il sito.

 

Cnos-Fap Piemonte – Assemblea dei Soci dell’Associazione

Si è svolta mercoledi 27 febbraio 2019 l’assemblea dei Soci dell’Associazione Cnos-Fap Piemonte presso Valdocco – Torino. Ecco una sintesi della relazione del Presidente don Enrico Stasi, in cui emergono numeri, tipologie di attività e progetti che sono stati realizzati nell’anno 2017-18 (Il dato dei Servizi al Lavoro è parziale ed è riferito al periodo settembre 2018 – febbraio 2019):

  • 3500 allievi in Obbligo di Istruzione (26 con contratto di apprendistato di primo livello), che frequentano le 156 annualità dei corsi triennali di qualifica dopo “la terza media” in 14 settori professionali o mestieri, ci cui oltre il 14% di nazionalità diversa da quella italiana mentre il dato nazionale si attesta all’8%;
  • 482 allievi, di cui 74 con contratto di apprendistato, in corsi in modalità “DUALE”;
  • 636 allievi adulti disoccupati, in 30 corsi della durata tra che varia dai 150 alle 1000 ore, per un totale di 25.190 ore di formazione;

L’Associazione Cnos-Fap Regione Piemonte è presente in 13 Centri di Formazione Professionale del territorio. La sede di servizi e di coordinamento regionale con 449 operatori, tra formatori e personale, svolge diverse funzioni  nelle tre aree territoriali nella quale è suddivisa:

  • Piemonte Orientale (Vigliano B.se, Vercelli, Novara, Alessandria e Serravalle Scrivia);
  • il Cuneese (Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano);
  • Città Metropolitana di Torino (Valdocco, San Benigno, Rebaudengo e Agnelli).

I settori professionali in cui si erogano le attività formative per gli allievi minori ed adulti, secondo le norme dell’accreditamento regionale nel rispetto delle figure professionali nazionali sono: meccanica industriale, elettrico ed elettronico, automotive, grafica, turistico alberghiero, ristorazione, agroalimentare, informatico, falegnameria, benessere acconciatura ed estetica, servizi alla vendita.

Suor Carla De Noni, la spia dei servizi segreti partigiani

Si riporta qui l’articolo a cura della redazione del Corriere di Torino del 18 marzo il quale tratta della storia di Suor Carla de Noni emersa grazie alla pubblicazione del libro “Resistenza Svelata” del giornalista-scrittore Daniele La Corte.

È la storia di una donna e di una religiosa che, pur con tutte le difficoltà di vestire la tonaca lotta per la libertà contro il nazifascismo stando al fianco dei partigiani: è la vicenda di Suor Carla De Noni (1910-1999), un vero e proprio agente segreto.

Emerge grazie alla penna del giornalista-scrittore ligure Daniele La Corte. L’avvincente storia della religiosa nata il 18 giugno 1910 tra le dolci pendici delle Precalpi Trevigiane nel  Comune di Ravine lago.

Una donna di fede che durante la seconda guerra mondiale ha saputo con grande coraggio fare scelta difficilissima, abbracciando la ad alcune consorelle e amici sacerdoti.

INTELLIGENCE INGLESE

Già staffetta partigiana, entrò a far parte del cosiddetto “Servizio X”: organizzazione di agenti segreti italiani collegata ai servizi inglesi, operativa dal febbraio 1944, in grado di coordinare informazioni e missioni dei “ribelli” operanti in più parti d’Italia ma prevalentemente tra la Liguria, Piemonte e Lombardia.

Le rischiosa imprese di Suor Carla ora emergono dal libro di La Corte, “resistenza svelata-l’agente segreto suor Carla de Noni” (Fusta Editore), che verrà presentato sabato 24 novembre nel paese natale della religiosa.

Ma chi era davvero suor Carla? Perché il suo ruolo nella Resistenza emerge solo ora?

“In realtà io avevo sentito parlare di questa suora straordinaria fin da bambino” confida La Corte, la cui madre era originaria di Villanova di Mondovì, piccolo paese in provincia di Cuneo dove dal Veneto finì la suora trevigiana insieme alle consorelle, a causa di “incomprensioni” con un sacerdote.

Però a Villanova di lei si parlava soprattutto a causa di un miracolo, avvenuto il 20 aprile del 1945, cinque giorni prima della Liberazione: il treno su cui viaggiava suor Carla venne colpito da un aereo americano.

La religiosa ne uscì sfigurata e per giorni lottò tra la vita e la morte.

A salvarla furono le preghiere della superiora Maria Virginia Lazzari.

Secondo i documenti della chiesa Cattolica risolutiva sarà l’invocazione a don Filippo Rinaldi, sacerdote salesiano, terzo successore di Giovanni Bosco, morto in onore di santità e poi beatificato da Papa Giovanni Paolo II.

Con immenso stupore dei medici che la davano ormai defunta, suor Carla, il cui volto era per metà sfigurato, guarì. L’osso mandibolare si ricostruì da sé e il miracolo venne ufficilamente riconosciuto dalla Chiesa.

LA MISSIONE IN TRENO

Pochi però sanno che suor Carla in quel treno viaggiava da agente segreto, per portare cibo, medicinali e preziose comunicazioni ai partigiani.

Si può dunque dire che fu vittima di “fuoco amico”.

A svelare il lato nascosto della vicenda è stato un altro eroe della Resistenza, Aldo Sacchetti, decorato al valor militare, scomparso pochi giorni fa a Carrara. Aveva 97 anni.

I suoi ricordi, raccolti in extremis, sono stati per La Corte un’autentica folgorazione, l’ultimo atto di una storia iniziata tanti anni prima, nel paese della mamma, dove Daniele allora bambino andava tutte le estati a trovare i nonni.

Sembra quasi che suor Carla abbia più volte tentato di inviare messaggi allo scrittore, facendogli incontrare a Villanova una professoressa autrice di un libretto.

In quell’opera però si parlava soprattutto degli aspetti religiosi della sua vita: la vocazione, il miracolo, il ruolo di madre superiora, la diffusione dell’Ordine in Romania. Non era il primo segnale: qualche anno prima c’era stato l’incontro con una rivista speciale, in un mercatino dell’antiquariato.

LA SCOPERTA

Sfogliavo una vecchia Domenica del Corriere e ho visto la tavola in cui era descritto l’evento miracoloso. Il treno, la suora sfigurata che si vedeva e non si vedeva: era lei! “. Raccontare la sua storia è diventata una necessità, un dovere nei confronti di una donna eccezionale che va ricordata a tutto tondo.

Il romanzo storico segue il percorso di Suor Carla (all’anagrafe Caterina Giuseppina detta Ninetta) da Revine a Mondovì, attraversando gli anni bui della Grande Guerra, l’impatto con la morte, la povertà l’ingresso in convento nel 1927 sulle orme del fratello Giacomo già sacerdote, i diplomi per diventare insegnante ed infermiera, i voti nella congregazione delle Servite prima, passando nel 1940 a vestire l’abito delle Suore Missionarie della Passione di Gesù, istituto fondato da Virginia Lazzari.

Fu con la superiora Madre Virginia che suor Carla operò a Villanova e nel vicino Santuario di Santa Lucia: una svolta importante nella sua vita poiché, proprio nel Santuario, suor Carla cominciò ad accogliere, nascondere, rifocillare e aiutare i primi partigiani collaborando con alcuni preti antifascisti, rischiando la vita.

DON BRUNO

Fondamentale fu l’incontro con il prete combattente don Bruno.

Negli stessi anni la suora infermiera lombarda, Artemisia, curava di nascosto a Pietra Ligure gli uomini della resistenza feriti, nascondendoli in un padiglione segreto dell’ospedale di Santa Corona.

Il merito di Daniele La Corte è quello di aver dato giusto valore e dignità ad una donna, come suor Carla De Noni, insignita alla fine della Seconda guerra mondiale della medaglia d’argento al valore militare per il ruolo attivo svolto durante la Resistenza e poi dimenticata.

Eppure il servizio X era considerato all’epoca importantissimo, come ha testimoniato Sacchetti, il partigiano di Carrara (romano d’origine) che l’8 settembre del 1943 si unì alla banda “Italia Libera” di Duccio Galimberti e nel 1944, in valle Pesio con il capitano Piero Cosa, assunse il comando della brigata, poi della III Divisione Alpi, divenendo anche capo collegiale del Servizio X con l’avvocato Dino Giacosa.

L’autore scava nei pensieri della giovane suora, al tempo poco più che trentenne, in una girandola continua di flashback, per accompagnare il lettore attraverso le varie missioni che lei e altri “ribelli” mettono a segno.

Un monito a non dimenticare, perché la Grande storia non è costruita su date e numeri ma resa tale delle azioni di uomini e donne in carne ed ossa, con pensieri, sogni, aspirazioni, paure.

Donne e uomini che hanno fatto la differenza.

Suffragio don Luciano BRUNELLO

Carissimi Confratelli, oggi è mancato il nostro Confratello Sacerdote don Luciano BRUNELLO, della Comunità di Torino Valsalice, degente nella Casa Andrea Beltrami di Torino. Lo ricordiamo nella preghiera di suffragio.

Il segretario Ispettoriale 

Breve profilo biografico:

Nato a Torino (TO)  il 21/02/1933.

Prima professione 16/08/1950.

Ordinato sacerdote 25/03/1961.

Ha frequentato il corso ginnasiale a Lanzo Torinese e il Noviziato a Pinerolo (TO), dove ha professato il 16 agosto 1950. Il suo curriculum scolastico ha affiancato agli studi ecclesiastici, a Foglizzo ed a Bollengo, quelli civili: la laurea e l’abilitazione in lettere. Ordinato presbitero nel 1961, giovane prete è stato assistente ed insegnante a Valdocco e a Corgnè nella Scuola Media. Poi è stato mandato come insegnante e catechista a Torino Monterosa, a Torino Agnelli e a Bra. Nel 1984 è stato nominato per un triennio Direttore ad Avignana, quindi l’obbedienza lo ha inviato nel 1989 a Torino Valsalice come insegnante, assistente e confessore. Dal 2017 era degente nella Casa di Torino – Andrea Beltrami. Don Luciano ha offerto tutta la sua vita nella missione tra i giovani delle nostre scuole. E’ stato un Salesiano buono e fedele, culturalmente preparato, un insegnante appassionato delle sue materie e un Sacerdote sapiente secondo il cuore di Dio, animato da un autentico spirito salesiano.

 

Suffragio Sac. LUNDA NGANDU Patrick

Carissimi Confratelli, ieri è deceduto improvvisamente a Lubumbashi (Repubblica Democratica del Congo), dove era rientrato a fine agosto 2018, dopo gli studi a Roma UPS, il Confratello Sac. LUNDA NGANDU Patrick, della Ispettoria dell’Africa Centrale (AFC). Don Patrick è stato in convenzione nella nostra Ispettoria, ed ha svolto il suo servizio pastorale al Colle Don Bosco. Lo ricordiamo nella preghiera di suffragio.

Il segretario Ispettoriale 

L’Arte di Giò arriva al Teatro Alfieri di Asti

Sabato 2 marzo 2019, si è svolto lo spettacolo teatrale “L’Arte di Giò” presso il teatro Alfieri di Asti, in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni di presenza della Comunità Salesiana sul territorio cittadino. Oltre 500 gli spettatori che hanno riempito la sala, tra famiglie, giovani, adulti e parroci.

E’ stata una scommessa. Non sapevo come avrebbe risposto la Città. La sala piena di famiglie, di giovani e di amici di don Bosco è stata una risposta che personalmente è andata oltre le mie aspettative. La città ha mostrato l’affetto a don Bosco e la riconoscenza per la centenaria presenza dei Salesiani con la generosità ed il calore che la contraddistingue.

La presenza inoltre di figure come il Sindaco, Maurizio Rasero, il questore, Alessandra Faranda Cordella, ed i due Vescovi, Mons. Marco Prastaro (Vescovo attuale) e Mons. Francesco Ravinale (Vescovo precedente), hanno ancora di più evidenziato il legame non solo affettivo ma anche istituzionale che lega la nostra attività educativa con la città. 

Don Roberto Gorgerino (Direttore della comunità Salesiana di Asti).

L’accoglienza all’ingresso in teatro ha mostrato fin da subito il piacere delle persone che hanno partecipato di incontrarsi e vivere una serata insieme secondo lo spirito originario con cui il Santo di Castelnuovo Don Bosco animava i nascenti oratori. La piece teatrale, in un’ escalation di suoni, ritmi e colori, ha catturato l’attenzione e la partecipazione del pubblico “ipnotizzando” grandi e piccini ed è culminata nello scrosciante applauso finale.

Spero vivamente che questo evento, unitamente agli altri appuntamenti per i festeggiamenti per il centenario dei salesiani di Asti, possa andare oltre la semplice celebrazione formale ma che sappia tenere viva l’attenzione di tutte le parti della città sul tema dei giovani, il loro accompagnamento ed il loro futuro.

La scommessa è molto più impegnativa di riempire un teatro, pur splendido, come l’Alfieri. La scommessa riguarda i giovani, il loro futuro o, come direbbe don Bosco, formare buoni cristiani e onesti cittadini.

 

Suffragio Don Michele GIULIO

Carissimi Confratelli, ieri è mancato il nostro Confratello Sacerdote Don Michele GIULIO, della Comunità di Avigliana (TO), Amministratore Parrocchiale a Salbertrand. Lo ricordiamo nella preghiera di suffragio.

Il segretario Ispettoriale 

Breve profilo biografico:

Nato a Torino (TO) il 09/08/1928.

Prima professione 16/08/1960.

Ordinato sacerdote 29/03/1969.

La vocazione di don Michele è maturata oltre i 30 anni: ha fatto la sua Prima Professione Religiosa il 16/08/1960 a Villa Moglia. Dopo il Post-Noviziato a Foglizzo e il tirocinio ad Ivrea, ha studiato teologia a Bollengo ed è stato ordinato Presbitero nella Basilica di Maria Ausiliatrice il 29/03/1969. A Torino Crocetta nel 1970 ha coronato gli studi teologici con la Licenza in Teologia e nel 1975 ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento delle Lettere negli Istituti Tecnici. L’obbedienza lo ha inviato prete novello a Torino Rebaudengo, prima come Cappellano del lavoro e poi come Insegnante e Vicario del Direttore. Dal 1975 al 1983 è stato nominato Parroco nella popolosa parrocchia di Torino Maria Ausiliatrice e quindi dopo un anno come Vicario del Direttore nella Comunità Ispettoriale, è stato mandato Direttore e Parroco a Oulx (TO). Terminato l’ufficio di Direttore e poi quello di Parroco ad Oulx, nel 2001 è stato nominato Parroco ad Personam a Salbertrand. Don Michele è stato un pastore buono, umile ed accogliente. Animato da zelo pastorale e ardore apostolico si è prodigato con generosità e sacrificio sino alla fine dei suoi giorni per i suoi parrocchiani, che lo hanno sempre stimato ed amato come un padre.

 

 

Suffragio don Marco BONARDELLO

Carissimi Confratelli, oggi è tornato alla Casa del Padre il nostro Confratello Sacerdote don Marco Bonardello, degente nella Casa Andrea Beltrami e proveniente dalla Comunità di Torino Valsalice. Lo ricordiamo nella preghiera di suffragio.

Il segretario Ispettoriale 

Breve profilo biografico:

Nato a Caraglio (CN) il 26/07/1928.

Prima professione 16/08/1945.

Ordinato sacerdote 01/07/1955.

Ha frequentato il corso ginnasiale a Bagnolo e il Noviziato a Villa Moglia. Dopo il Postnoviziato a Foglizzo e il tirocinio a Torino Valdocco e a Roma San Tarcisio, ha intrapreso gli studi teologici a Bollengo, dove è stato ordinato Presbitero il luglio del 1955. Oltre agli studi teologici ha affrontato anche quelli civili, laureandosi in Scienze allUniversità di Torino e conseguendo labilitazione per linsegnamento delle Scienze naturali, della Chimica e della Geografia. Estato assistente ed insegnante a Torino Rebaudengo e a Torino Agnelli ed ha svolto la missione educativa tra i giovani, insegnando Religione e Scienze naturali, anche nelle Scuole statali, in cui è stato Preside incaricato dal 1975 al 1977.

Don Marco è stato un insegnante ed un educatore secondo il cuore di Don Bosco, professionalmente molto competente, benvoluto e stimato dagli allievi e dai colleghi. Dal 1991 al 1994, ancora impegnato con linsegnamento nelle scuole statali, è stato assegnato alla Comunità del Centro Ispettoriale e poi a Torino Crocetta. Nel 1995 lobbedienza lo ha inviato a Torino Valsalice come insegnante di Religione e di Scienze Naturali e di responsabile dei Laboratori di Scienze. Dal 2017 era degente nella Casa di Torino

 

Suffragio don Rocco COMMISSO

Carissimi Confratelli, ieri è tornato alla Casa del Padre il nostro Confratello Sacerdote don Rocco Commisso, della Comunità di Torino San Paolo. Ricordiamolo con gratitudine nella preghiera di suffragio.

Il segretario Ispettoriale 

Breve profilo biografico:

Nato a Marina di Gioiosa Jonica (RCil 15/03/1930.

Prima professione 16/08/1949.

Ordinato sacerdote 25/03/1961.

Ha frequentato lAspirantato a Chieri e il Noviziato a Pinerolo, professando il 16/08/1949. Dopo il Post noviziato a Foglizzo e il tirocinio a Cuneo e a Courgnè, ha intrapreso gli studi teologici a Bollengo, dove è stato ordinato Presbitero il 25/03/1961. Prete novello è stato mandato a San Mauro Torinese come assistente e insegnante e poi a Peveragno e a Chieri come catechista ed insegnante. Nel 1971 si è laureato in Lettere e successivamente ha conseguito labilitazione allinsegnamento. Gli anni 70 e 80 lo vedono impegnato come catechista ed insegnante nelle opere scolastiche di Lanzo e di San Benigno Canavese e in questultima diventa Preside dal 1983. Nel 1988 viene trasferito a Torino Agnelli e qui esercita per molti anni la missione salesiana in qualità di Preside, coordinatore della Scuola Media, catechista ed insegnante. Dal 2002 assume anche lincarico di Vicario del Direttore.

Nel 2006 lascia lAgnelli e lamata attività scolastica e giunge a Torino San Paolo dove svolge con fedeltà, zelo e spirito di servizio lincarico di aiuto pastorale in oratorio e in parrocchia. Don Rocco è stato un educatore sapiente, animato da un autentico spirito salesiano, un insegnante appassionato delle sue materie, stimato dai giovani, dalle famiglie e dai colleghi. Un Salesiano buono e fedele che per tutta la vita si impegnato con passione nella missione educativa ed evangelizzatrice tra i giovani.

 

 

 

 

 

Suffragio don Eligio PERTUSATI

Carissimi Confratelli, oggi è tornato alla Casa del Padre il nostro Confratello Sacerdote don Eligio Pertusati, della Comunità di Torino – Valdocco Beato Filippo Rinaldi.
Lo ricordiamo con stima e riconoscenza nella preghiera di suffragio.
Il segretario Ispettoriale

Breve profilo biografico:

Nato a Conzano (AL) il 17/06/1926.

Prima professione 16/08/1944.

Ordinato sacerdote 01/07/1954.

Proveniente dalla Casa di Casale ha compiuto il Noviziato a Morzano, professando il 16 agosto 1944. Dopo il Post-noviziato a Foglizzo e il tirocinio a Canelli ha intrapreso gli studi teologici a Torino Crocetta, conseguendo la licenza in Teologia, nel 1954. Successivamente si è laureato in Lettere e ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento. Ordinato Presbitero a Torino nella Basilica di Maria Ausiliatrice nel 1954, l’obbedienza lo ha inviato come insegnante, Consigliere scolastico e Catechista prima a Canelli, poi ad Alessandria, Novara, Borgo San Martino e Borgomanero. Nel 1974 è stato Direttore a Biella e poi inviato ancora come insegnante e Consigliere a Borgo San Martino e come Preside della Scuola Media, insegnante e Consigliere a Novara, quindi nuovamente per un decennio a Borgo San Martino. Dopo tanti anni di lavoro educativo e di attività pastorale svolto con sacrificio e zelo apostolico tra i giovani nei collegi salesiani dell’ex Ispettoria Novarese, nel 1998, viene trasferito alla Casa di Trino Vercellese e gli viene assegnato l’incarico di Amministratore parrocchiale a Palazzolo Vercellese (VC), un servizio che ha mantenuto sino al 2012; da quell’anno è nominato Rettore della Chiesa del Sacro Cuore a Trino. Per le sue precarie condizioni di salute nel 2017 viene trasferito a Torino, prima nella Casa Andrea Beltrami e poi nell’Infermeria di Valdocco. Salesiano fedele ha svolto con ardore apostolico la missione giovanile, donando con generosità tutta la sua lunga vita al Signore e alla Congregazione salesiana.