“Ho visto con i miei occhi”: la testimonianza del Salesiano Matteo Rupil
Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS il 16 agosto scorso in merito alla testimonianza vocazionale del Salesiano Matteo Rupil.
(ANS – Torino) – La storia vocazionale del Salesiano Matteo Rupil è una fonte di ispirazione per tutti coloro che affrontano delle difficoltà. Matteo è ipovedente, ma nonostante questo è stato accettato nel prenoviziato e ora è uno studente di teologia del secondo anno.
La sua storia è un invito a guardare la vita da una diversa prospettiva.
Di seguito, la sua testimonianza:
“Durante questi anni, guardando nel buio e al di là del buio della mia vista perduta, ho visto con i miei occhi interiori che la Luce esiste davvero e può vincere su ogni notte buia, contro ogni tipo di cecità.
Prima vedevo e voglio dire che la vista è un dono meraviglioso e inestimabile. Contemplare un tramonto, guardare negli occhi una persona che ti vuole bene…tutto questo è un grande dono.
Ma oggi so che posso vedere il mondo se scelgo di fidarmi e affidarmi agli altri, chiedendo un altro dono, che è quello di lasciarmi guidare. Senza la fiducia verso gli altri non potrei vivere e sarei soltanto una persona cieca.
Oggi, il mio desiderio non è quello di vedere, ma di essere visto, riconosciuto, amato. Infatti, la preoccupazione più forte, direi anche la paura più forte, che fa male alla mia anima, è quella di essere trasparente, dimenticato, abbandonato, lasciato solo, in una parola: non essere visto! So che alcuni di quelli che mi guardano in realtà non mi vedono. Mi lanciano sguardi di curiosità o di compassione e non vedono Matteo. Vedono soltanto i miei occhi ciechi.
Ma ho visto anche che lo sguardo dell’Amore di Dio esiste davvero e si manifesta in varie forme: è lo sguardo di una madre, che ti ama come sei, è lo sguardo di un padre che vede in te una bellezza nascosta. È lo sguardo dei giovani che ogni giorno mi prendono per mano e mi aiutano a superare le difficoltà. È lo sguardo dei Salesiani, che mi hanno aiutato a scoprire che posso diventare un dono per gli altri. È lo sguardo di Dio stesso, che mi ha dato il dono di diventare salesiano.
Ho visto con i miei occhi e non vorrei scambiarli, non perché sono belli, ma perché senza questi occhi non sarei semplicemente me stesso, non sarei Matteo!
Grazie a questi occhi, Dio mi fa scoprire ciò che conta davvero. Attraverso questi occhi, Dio mi fa anche scoprire che possiamo avere fiducia negli altri e, sempre grazie ai miei occhi, Dio mi aiuta a scoprire l’unica vera gioia: essere visto dal suo sguardo d’Amore”.