I giovani del don Bosco di Borgomanero incontrano Nicola Gratteri

Notizia a cura della casa di Borgomanero.

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Uscita con il Preside numero 4: dopo l’incontro con Davide Maggi sulla “Economy di Francesco”, con Nando Dalla Chiesa, la visita allo IUS.To, sabato 9 marzo 2024 nell’Aula Magna dell’Università di Novara, un gruppo di studenti del don Bosco ha partecipato all’incontro con il Procuratore Nicola Gratteri.

Il sindaco di Novara Canelli, il Consigliere all’Istruzione della Provincia Crivelli ed il presidente di Confindustria Filippa hanno ringraziato il don Bosco per aver contribuito all’organizzazione dell’evento, con 400 persone a riempire sia quest’aula e altre in un aula affianco.

Nicola Gratteri ha presentato il libro “Il grifone. Come la tecnologia sta cambiando il volto della ‘ndrangheta“, partendo dalle difficoltà dello Stato in primis ad avere gli organici adeguati al contrasto alle mafie, perché i governi che si sono succeduti dal 2010 hanno peccato nella visione di lungo termine e le crisi economiche hanno schiacciato sul breve termine la Pubblica Amministrazione.

Contemporaneamente le mafie si sono evolute nel riciclaggio sofisticato dei capitali, assumendo anche hacker stranieri che si occupano di turbofinanza: due di questi hanno movimentato in un quarto d’ora 280 milioni di euro. L’ultimo sequestro a Napoli di una banca on line – con agenzie in Polonia e Lituania, con seimila clienti – che dimostrato che questa ha riciclato 3miliardi e 600 milioni di euro.

Le forze investigative italiane fino a qualche anno fa erano all’avanguardia a livello mondiale, mentre oggi sono rimaste indietro proprio sul gap tecnologico. Le mafie oggi hanno piattaforme costruite ad hoc per comunicare tra loro, con telefoni dedicati. Le mafie albanesi oggi stanno conquistando l’Europa, in accordo con quelle italiane e poi le mafie africane che si alleano sul mercato delle droghe.

L’Olanda, liberalizzando le droghe leggere, si è portata in casa tutte le mafie che commerciano altre droghe e oggi il primo produttore europeo di droghe sintetiche. Per contrastare le mafie la polizia olandese ha investito in tecnologia ed oggi è riuscita a “bucare” una piattaforma ed ottenere risultati importanti.

In Italia invece le riforme sulla giustizia non solo limitano le risorse, ma sulle intercettazioni ci sono dei limiti enormi nel loro uso mentre la spesa di 177 milioni è considerata alta perchè non si considerano i risultati che si ottengono anche in termini di sequestri di capitali.

Il fatto che le mafie oggi siano meno sanguinarie, ha portato di fatto ad un disinteresse mediatico al fenomeno delle mafie, mentre queste si arricchiscono sul riciclaggio perché sono già ricche e quindi hanno appaltato il traffico locale degli stupefacenti ad organizzazioni più povere, generalmente nel Nord Italia a quelle africane.

Nella geopolitica globale, le mafie hanno portato le sedi delle loro finanziarie non nei “paradisi fiscali”, ma giuridici, che vengono scelti perché le leggi (ad es. sul contante) sono più permissive e dove c’è un livello di privacy più alta.

L’Italia è debole a livello internazionale nel riuscire ad imporre strategie di contrasto alle mafie, tanto che le sedi europee di agenzie sovranazionali investigative non sono nel nostro Paese, ma in Olanda e Francia, mentre sarebbe stato un segnale forte averlo nel nostro Paese.

Gratteri si è dimostrato critico sulle correnti presenti in Magistratura e dentro il CSM, che hanno portato le persone a fidarsi molto meno della Giustizia. Le varie riforme che si sono succedute non hanno inciso sui problemi effettivi della Giustizia (l’ultimo è stato il processo telematico).