Il Rettor Maggiore a Valdocco incontra i confratelli

La seconda giornata di visita del Rettor Maggiore in Piemonte è iniziato con l’incontro e l’abbraccio dei Confratelli dell’Ispettoria.
Radunati nel Teatro grande di Valdocco hanno potuto ascoltare le parole di don Ángel e rivolgergli le proprie personali domande e riflessioni.

Desidero parlarvi con sincerità. Posso avere tanti difetti ma una delle mie qualità e quella di parlare chiaro.

La prima cosa che voglio dirvi è che abbiamo una congregazione bellissima. Papa Francesco posso assicurarvi che ha grande rispetto e amore per noi.
Giro il mondo e vedo i nostri confratelli nei cinque continenti. Quello che vi posso garantire è che la Congregazione sta vivendo un momento di profonda maturità. Una esperienza eccezionale che conferma quanto vi sto dicendo è stata quella delle visite di insieme: un momento eccezionale di condivisione delle nostre ricchezze e dei legami che ci uniscono.
La realtà che percepisco quotidianamente è quella di una grande speranza, di un desiderio continuo che ci spinge a correre sulla strada che Don Bosco ci ha indicato.

Cari confratelli credetemi: abbiamo una congregazione molto bella e anche molto serena in tutti i sensi. Al di là delle difficoltà delle singole persone.

Quale è quindi il nostro futuro? Cosa ci attende? Quale è lo stato delle nostre vocazioni? Dentro la Chiesa i salesiani di Don Bosco sono quelli che meno hanno risentito della crisi vocazionale. Se prendiamo realmente sul serio l’importanza del discernimento, dell’accompagnamento spirituale dei giovani e dei confratelli raggiungeremo presto un punto di equilibrio. Il Signore ci parla chiaramente. E ci invita a non far mai prevalere il pessimismo ma a contribuire con passione e speranza.

Don Ángel Fernández Artime