Incontro di inizio anno scolastico docenti Borgomanero: presente l’Ispettore Leonardo Mancini

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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La Comunità Educante (docenti, tutor, educatori giovanili, Salesiani, CGA, personale di segreteria e non docente) del Don Bosco di Borgomanero si è trovato ieri per l’incontro di inizio anno. Il Direttore Giovanni Campagnoli ha ripreso il tema del 1 settembre, “Capodanno della Scuola“, ma anche Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (a 10 anni dalla Laudato si) proposto da Papa Leone, in cui – partendo dell’immagine del seme – il Papa ha ricordato come ogni semina nasce da una scelta consapevole e coraggiosa, è un segno di speranza per costruire un luogo di vita e, per questo, c’è bisogno di mani che piantino, di cuori che ascoltino, di occhi che vigilino.

E questa metafora permette di descrivere la Comunità Educante, che progetta, si prende cura, sa mettere al centro i ragazzi. C’è stato spazio anche per presentare il tema dell’anno Pastorale da parte di Valentina Zanone ed il Codice Etico da Marianna Servidio. Elior ha invece presentato la APP per le prenotazioni dei pranzi.

Per ispirare il primo collegio docenti, la Preside Emanuela Negri ha presentato l’opera “Non basta il canto delle sirene”. La scultura monumentale dell’artista piemontese è stata inaugurata lo scorso 7 agosto ed è collocata sulla banchina del porto canale tra Cervia e Milano Marittima. Una visione suggestiva, soprattutto al tramonto quando il cielo assume delicate sfumature e dialoga con il bronzo dell’opera che rappresenta una sirena-bambina, non la figura mitologica che ammalia e seduce, ma una fanciulla simbolo di purezza, speranza verso il futuro e accoglienza. L’invito ai docenti è di riflettere sulla duplice visione, quella che si ha dal molo e quella che si ha dal mare, ricordandoci che accogliere significa non giudicare. La scultura è trasparente e ci permette di guardare oltre. Oltre le apparenze.

L’Ispettore don Leonardo Mancini ha tenuto una lezione sul tema “La presenza salesiana come atteggiamento e metodo”, insistendo sul fatto che il sistema preventivo esige la presenza educativa “quotidiana”, fisica, preventiva, fraterna e amichevole, non autoritaria o solo istituzionale, attiva e propositiva, animatrice (favorire creatività e responsabilità). E “testimoniante”, cioè i valori che l’educatore professa, che si fanno trasparenti nel suo comportamento esteriore, non possono non colpire i ragazzi, provocare interrogativi e far brillare nuovi orizzonti nella loro esistenza.

Dobbiamo d’altra parte ricordare che siamo costantemente sotto le telecamere virtuali (e talvolta reali!) dei ragazzi stessi e che è necessario essere fedeli e precisi nel proprio ruolo educativo ed essere presenti nei diversi momenti di un ambiente di vita, che sono alcuni tra i modi per testimoniare la coerenza di quanto noi annunciamo loro a parole.