Lettera Ispettoriale ai Direttori, confratelli e laici – 13 novembre 2020

Si riporta di seguito la lettera ispettoriale a cura dell’Ispettore don Leonardo Mancini rivolta ai Direttori della Case Salesiani ICP, ai confratelli e ai laici in ruoli di responsabilità.

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Carissimi, un saluto cordiale e fraterno a tutti voi.
Vi scrivo nella memoria liturgica del Beato Artemide Zatti, che ha speso la sua vita a vantaggio di tanti “Gesù” quanti erano i pazienti che si presentavano nel suo ospedale. Mi sembra importante e significativo oggi affidare alla sua intercessione i ragazzi, le famiglie, i laici corresponsabili, i membri della Famiglia salesiana e naturalmente le nostre comunità.
Colgo questa occasione per comunicare la situazione della salute fisica in Ispettoria rispetto al covid. Al momento, e per quanto mi consta (ma la situazione è in costante aggiornamento), abbiamo quattro confratelli ricoverati in ospedale: Don Pier Mainetti, che grazie a Dio si trova sulla via della guarigione; Don Vincenzo Marrone della comunità del San Paolo; Don Fra comunità di Casale; don Italo Spagnolo della comunità di San Giovanni Evangelista. In diverse comunità abbiamo diversi confratelli positivi al virus (o con sintomi, ma in attesa di tampone; o in attesa del risultato del tampone) e ciò impone delle restrizioni conseguenti più o meno grandi dell’attività pastorale: attualmente questo capita ad Alessandria, Casale, Colle Don Bosco Istituto, San Paolo, Valsalice, San Giovanni Evangelista. In altre comunità esistono casi singoli di confratelli con tampone positivo ma è stata già completata la quarantena, oppure la situazione è stata individuata rapidamente e gli altri confratelli hanno già verificato la loro condizione facendo a loro volta il tampone.
Ci sono anche alcuni ragazzi delle nostre comunità per minori che sono risultati positivi: a Casale, al San Luigi, al San Paolo. Le singole situazioni non destano preoccupazioni per la salute, ma impongono spesso la quarantena ai loro compagni ed agli educatori. Ci sono poi i tanti ragazzi del mondo della scuola, della formazione professionale, degli oratori (CAM, doposcuola, ecc.) che di volta in volta veniamo a sapere essere risultati positivi; anche tali situazioni producono abitualmente come effetto la quarantena dei compagni di classe, di corso, di doposcuola.
Tutto questo lo stiamo sperimentando quotidianamente, come lo sperimentano giovani, famiglie, anziani. E tutto questo produce un superlavoro negli ospedali.
Pur sapendo che spesso il virus si contrae anche quando si sono messe in atto tutte le precauzioni possibili, non credo inutile rinnovare l’invito alla prudenza e all’utilizzo di tutti quei dispositivi che perlomeno diminuiscono le possibilità di contagio: mascherina, lavaggio mani con gel igienizzante o sapone, distanziamenti in refettorio, in chiesa, nelle sale di incontro, ecc.
Rinnovo altresì l’invito a seguire le indicazioni dei DPCM; potremmo anche non essere personalmente d’accordo con alcune decisioni del governo centrale o regionale, ma questo non ci esime dall’impegno ad essere “buoni cittadini” anche in questi frangenti.
Insieme alle misure sanitarie c’è un’altra “misura”, fondamentale in ogni fase e situazione dell’esistenza: la “misura alta” della vita cristiana ordinaria (NMI 31), cioè l’impegno di coltivare in modo ancora più intenso la fede, la speranza e la carità; il rapporto con Dio a livello personale e comunitario. Questa misura non è un antidoto al coronavirus; ma è un antidoto a virus peggiori; quei virus dell’anima che si chiamano scoraggiamento, perdita della speranza, fiducia solo nelle forze umane o nelle proprie forze. In questo momento come consacrati abbiamo ancora più
responsabilità nella società e nella Chiesa: molti guardano a noi, al modo in cui ci comportiamo e in cui ci poniamo di fronte all’epidemia. A questo proposito ringrazio tutte quelle comunità (e sono tante) che stanno mettendo in atto iniziative (via web, o iniziative di prossimità in genere) per stare vicine ai propri destinatari: giovani, famiglie, parrocchiani, colleghi di lavoro. È un servizio di grande valore. Credo che questo sia un momento storico nel quale si mette particolarmente alla prova la nostra capacità profetica di vivere il Vangelo in pienezza, di proclamare una parola di speranza, di farci spiritualmente prossimi, visto che fisicamente non è possibile.
Tenendo conto dell’invito rivolto dall’arcivescovo di Torino a pregare il rosario comunitario il sabato sera (tale invito da sabato scorso già coinvolge tante comunità), desidero proporre che questa iniziativa possa essere allargata a tutte le comunità dell’ispettoria. Se non fosse possibile unirsi al rosario del sabato sera, si può naturalmente pregare il rosario anche in altro momento, ma in modo comunitario. Conosciamo la particolare efficacia della preghiera comune: Dove due o tre sono riuniti nel mio nome… L’intenzione della preghiera è naturalmente rivolta alla salute fisica e spirituale di tutti (giovani, adulti, anziani; destinatari, confratelli, laici corresponsabili; medici e personale infermieristico…), in particolare di quanti sono colpiti più o meno direttamente dal virus o da problemi di salute; a questo proposito desidero affidare alla nostra preghiera anche la signora Sofia, mamma di Don Marek Chrzan, direttore della comunità della Crocetta, che qualche giorno fa ha subito un aggravamento della salute.
Desidero comunicarvi infine tre notizie che ci rallegrano e che ci impegnano a donare preghiera
Il 1° ottobre il Sig. Piero Ramello è partito dall’Agnelli per le missioni del Pakistan: ci siamo incontrati qualche giorno prima della partenza e gli ho assicurato che come ispettoria lo avremmo accompagnato con la preghiera in questa nuova avventura in cui lo Spirito ha voluto coinvolgerlo.
Il 22 novembre alle 10.00 a.m. ora italiana (ore 11.00 in Palestina) Matteo Vignola celebrerà la Professione Perpetua nella chiesa dei salesiani a Betlemme. Certamente lo accompagniamo con particolare affetto e con la nostra preghiera. Si potrà seguire la celebrazione in diretta streaming con il link che verrà inviato.
Il 28 novembre infine verrà ordinato sacerdote Don Alexander Christopher Anthony,
indiano appartenente all’ispettoria di Chennai, che ha svolto nell’ICP il tirocinio e gli studi di teologia, ed è ritornato quest’estate all’ispettoria di appartenenza. Verrà ordinato nella basilica di San Tommaso a Chennai alle 6.30 a.m. ora italiana, da Mons. Anthonysamy Neethinathan, Vescovo di Chingleput. Anche in questo caso avremo a breve a disposizione il link per chi volesse e potesse seguire la celebrazione a distanza.
Al momento questo è quanto desideravo comunicarvi. Il Signore vi e ci benedica, l’Ausiliatrice sia per tutti Madre, Maestra e Guida, Don Bosco sia sempre modello di passione educativa e pastorale, il Beato Artemide Zatti interceda anche lui per tutti noi
Con grande affetto in Don Bosco