Salesiani San Salvario, Santa Giulia: la «Movida di qualità»

Le parrocchie di Ss. Pietro e Paolo a San Salvario e la parrocchia Santa Giulia a Vanchiglia, hanno preso parte all’iniziativa di stare accanto e aiutare giovani della movida notturna.

Si riporta di seguito l’articolo che verrà pubblicato questa domenica sul quotidiano della “Voce del Tempo“.

Chiese e oratori spalancati sulla movida notturna torinese. È l’impegno che la parrocchia Ss. Pietro e Paolo a San Salvario, affidata ai Salesiani, e la parrocchia Santa Giulia a Vanchiglia, curata dai sacerdoti della fraternità di San Carlo, stanno intensificando coinvolgendo gruppi giovanili e comunità parrocchiali. Obiettivo, stare accanto ai giovani della notte che, in particolare nei week-end, ma non solo, affollano i quartieri della movida torinese «dove tutto è lecito» e dove, quindi, diventa troppo facile cadere nello sballo e nella devianza. Le cronache locali e nazionali di incidenti nei luoghi della movida e di ricoveri per coma etilico, avvenuti nelle ultime settimane, mostrano come siano sempre più giovani i ragazzi che nelle piazze notturne abusano di alcol e fanno uso di sostanze stupefacenti: si parte dai 12-13 anni, sia maschi che femmine.

San Salvario: nel quartiere torinese simbolo della movida già nel 2013 la parrocchia, sotto la guida dell’allora parroco don Mauro Mergola, decise di aprire le porte della chiesa il sabato notte e favorire opportunità di incontro fra sacerdoti, educatori e ragazzi. Anche l’Arcivescovo Nosiglia più volte negli ultimi anni ha incontrato i giovani della notte sia in piazza che in chiesa per l’iniziativa della «movida spirituale». Ora tutta la comunità parrocchiale sta strutturando la ripresa dell’iniziativa interrotta negli ultimi mesi per l’avvicendamento dei sacerdoti nell’opera salesiana a San Salvario che avverrà nelle prossime settimane con nuove modalità. «Questa attenzione», sottolinea il parroco di Ss. Pietro e Paolo don Claudio Durando,

«viene richiesta indirettamente dagli stessi ragazzi che, soprattutto il venerdì e il sabato notte, si ritrovano nelle vie di San Salvario. Si incontrano sulla strada, fuori dai locali, per occupare il tempo: iniziano quindi a bere senza controllo, poi passano ad atti di vandalismo: rovesciano cassonetti, danneggiano auto, semafori… E al mattino presto fuori dalla chiesa ecco i resti del passaggio notturno: vetri dappertutto, immondizia, alcool, muri imbrattati, danni ad arredi pubblici».

Questa la proposta della parrocchia:

«un’occasione per passare bene il tempo del divertimento».

Si chiederà il coinvolgimento dei coetanei che prestano servizio negli oratori San Luigi e Ss. Pietro e Paolo, delle famiglie e della comunità. In particolare i Salesiani di San Salvario lanciano l’appello anche a giovani di altre parrocchie, oratori, associazioni ecclesiali della città per trascorrere il sabato sera con i propri coetanei «animando proposte», sottolinea don Durando,

«che diano qualità al tempo».

Sarà allestito uno spazio sul sagrato con calcio balilla, dove poter chiacchierare, suonare la chitarra e cantare insieme. E poi in chiesa ci sarà la possibilità di parlare con un sacerdote, confessarsi, fermarsi a pregare.

Vanchiglia: nell’ultimo anno è esplosa la movida in piazza Santa Giulia e nelle vie limitrofe. Tutte le sere le strade sono sovraffollate: il borgo è attanagliato dalla movida senza controlli, dallo spaccio di droga sotto gli occhi di tutti e da fenomeni di illegalità che continuano a crescere nonostante gli appelli rivolti all’amministrazione comunale da parrocchie, scuole, commercianti, residenti e associazioni del quartiere (misure concrete sono state annunciate martedì 14 gennaio dal nuovo Tavolo per la sicurezza della Città di Torino coordinato dalla Prefettura).

«Abbiamo intensificato la presenza di famiglie e giovani»,

sottolinea il parroco don Gianluca Attanasio,

«che insieme ai sacerdoti si mettono in ascolto dei ragazzi e propongono attività insieme. Lo sballo spesso è antidoto alla paura dell’incontro con l’altro, vista la sempre più crescente dipendenza dai social network, dalle app di incontri, dalla rete. Si ha paura di rimanere delusi o di non essere accettati. Dobbiamo dunque ricreare spazi di dialogo offrendo proposte di senso».

Anche su impulso dell’Arcivescovo Nosiglia, che lo scorso marzo ha compiuto la Visita pastorale nella zona, le parrocchie dell’Unità pastorale 2 stanno strutturando insieme nuove proposte aggregative in oratorio in particolare il venerdì e il sabato sera fino a notte: attività che diano significato alla vita, alla bellezza, che costruiscano e non distruggano anche nel tempo dello svago.

«Sono numerosi i ragazzi»,

conclude il parroco di Santa Giulia, che mi dicono:

«don, questo è l’unico luogo in cui possiamo parlare liberamente. Ed ecco allora il dovere di ascoltare».

La parrocchia Santa Giulia da sempre è riconosciuta come polo educativo del quartiere attraverso la proposta di molteplici iniziative rivolte sia agli adolescenti che ai numerosi universitari che abitano nella zona, in particolare gli studenti fuori sede. Sono oltre 50 gli universitari e i giovani lavoratori che partecipano al cammino loro dedicato, centinaia i ragazzi che frequentano l’oratorio.

Tutti i giovedì gli universitari si ritrovano alle 19 per la Messa a cui segue la cena e un incontro per fare il punto sulla propria vita negli anni delicati delle scelte per il proprio futuro. Allo stesso modo avviene il venerdì per i ragazzi delle superiori: dopo un momento di preghiera alle 19 e la cena, segue la serata insieme in oratorio. C’è poi l’aula studio aperta ogni giorno a tutti gli studenti. Ci sono, infine, le squadre della Polisportiva Santa Giulia, le proposte del teatro Giulia di Barolo, la storica manifestazione «Maggio in Oratorio» con un fitto calendario di iniziative culturali e aggregative aperte a tutta la città.