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Avvenire – La Famiglia Salesiana e Torino invocano l’aiuto di Maria Ausiliatrice

Pubblichiamo l’articolo di Marina Lomunno su Avvenire per la festa di Maria Ausiliatrice, celebrata Torino alla presenza del Rettor Maggiore, don Angel Fernández Artime.

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Torino. Non solo per la famiglia salesiana, sparsa in 132 nazioni, ma anche per i torinesi la festa di Maria Ausiliatrice, giunta alla 153a edizione e che ogni anno raduna 20mila persone per la tradizionale processione per le vie di Valdocco, le strade percorse dal santo dei giovani, è un appuntamento fisso. Neppure le guerre mondiali hanno fermato l’uscita della Madonna dalla Basilica la sera del 24 maggio. Da due anni invece la pandemia ha costretto la statua a «fermarsi» nel cortile di Valdocco – accanto alle effigi di don Bosco e di mamma Margherita – «dove ogni pietra parla del nostro santo che cercava e accoglieva in questa casa i giovani più fragili», ha sottolineato il rettor maggiore dei salesiani, don Angel Fernández Artime, concludendo nel cortile della Basilica la novena nella serata di domenica scorsa. Ma la statua dell’Ausiliatrice transennata, l’obbligo delle mascherine, il cortile con sedie distanziate e gli ingressi in Basilica contingentati e controllati dal servizio d’ordine dei volontari, i collegamenti social tradotti in 5 lingue, grazie all’agenzia Info Salesiana che ha mandato in diretta le celebrazioni presiedute dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, e dal rettor maggiore, hanno – se è possibile – reso ancora più intensa la preghiera in un momento così difficile.

«Mai il cortile e la Basilica nei giorni della novena e della festa la cui vigilia, per una felice concomitanza, è coincisa con la solennità di Pentescoste, sono rimasti deserti: migliaia di famiglie, giovani, anziani, rispettando le regole sanitarie, sono venuti a pregare commossi, anche senza processione, la nostra Mamma, aiuto dei cristiani, che in un momento così incerto ci invita alla responsabilità gli uni verso gli altri e, con don Bosco, ricorda alla famiglia salesiana la priorità per l’educazione dei giovani che la pandemia sta mettendo a dura prova», ci dice don Guido Errico, rettore della Basilica, casa-madre dei salesiani. Molto partecipate le due liturgie centrali in Basilica: domenica la concelebrazione presieduta da Nosiglia che, con parole di supplica, ha voluto affidare a Maria Ausiliatrice l’arcidiocesi di Torino che nei prossimi giorni si riunisce per «l’assemblea diocesana che, sul tema della Chiesa in uscita, promuoverà un’ampia riflessione in vista di un forte impegno che dovrà investire tutte le nostre comunità ecclesiali, le famiglie e i giovani in prima persona».

E poi ieri pomeriggio, nel giorno della solennità, la Messa presieduta da don Artime, decimo successore di don Bosco, che ha evidenziato come la pandemia stia decimando i più poveri del mondo che non hanno accesso a cure e vaccini: «Dopo un anno, la malattia continua a colpire molte persone. E anche se in alcuni luoghi si comincia a vedere la luce alla fine del tunnel, in altri la situazione rimane ancora molto grave e pesante. Oggi come ieri a Lei, nostra Madre, aiuto nei momenti difficili, orientiamo il nostro sguardo e rivolgiamo la nostra preghiera affinché arrivi al Signore. E nella solennità di Maria Ausiliatrice abbiamo bisogno, forse più che in altri momenti, di rivolgerle il nostro sguardo, affinché guardandola e parlandole con il cuore possiamo sentire che ancora una volta Lei ci dice: “Perché avete paura, non sono qui io che sono vostra madre?”».

Leggi anche l’articolo pubblicato su La Voce e il Tempo a cura di Marina Lomunno

Ausiliatrice, l’affidamento di Torino

Neppure la guerra arrestò l’uscita della statua di Maria Ausiliatrice dalla Basilica, la sera del 24 maggio per la tradizionale processione per le vie percorse da don Bosco: da due anni invece la pandemia ha «fermato» l’effigie della Madonna nel cortile di Valdocco, «dove ogni pietra parla del nostro santo che cercava e accoglieva in questa casa i giovani più fragili, come ha sottolineato il Rettor Maggiore dei salesiani, don Angel Fernández Artime, concludendo la novena domenica 23 maggio e affidando l’umanità all’Ausiliatrice nella serata del 24 sul sagrato della Basilica al termine della preghiera del Rosario. Ma la statua dell’Ausiliatrice transennata, l’obbligo delle mascherine, il cortile con sedie distanziate e gli ingressi in Basilica contingentati e controllati dal solerte servizio d’ordine dei volontari, i collegamenti social tradotti in 5 lingue, grazie all’Agenzia Info Salesiana che ha mandato in di- retta le celebrazioni presiedute dall’Arcivescovo e del Rettor Maggiore, non hanno fermato la preghiera, in un momento così difficile in tutto il mondo. «Mai il cortile e la Basilica nei giorni della Novena e della Festa la cui vigilia, per una felice concomitanza, è coincisa con la solennità di Pentecoste, sono rimasti deserti: migliaia di famiglie, giovani, anziani, rispettando le regole sanitarie sono venuti a pregare, anche senza processione, Maria, aiuto dei cristiani, che oggi ci invita alla responsabilità gli uni verso gli altri e, con don Bosco, ricorda alla famiglia salesiana la priorità per l’educazione dei giovani che la pandemia sta mettendo a dura prova» spiega don Guido Errico, rettore della Basilica, Casa madre dei salesiani. Domenica 23 alle 18.30 la concelebrazione presieduta da mons. Nosiglia (anticipata perché il Vescovo è impegnato all’Assemblea Cei dal 24 maggio) che ha affidato a Maria Ausiliatrice la diocesi di Torino che nei prossimi giorni si riunisce per «l’assemblea diocesana che, sul tema della Chiesa in uscita, promuoverà un’ampia riflessione in vista di un forte impegno che dovrà investire tutte le nostre comunità ecclesiali, le famiglie e i giovani in prima persona». L’Arcivescovo che ha ricordato il legame profondo tra la famiglia salesiana e la città di Torino, ha posto sotto il manto dell’Ausiliatrice «quanti si adoperano per affrontare e risolvere i problemi sociali, in particolare quello del lavoro, che assillano la Città e il territorio e che rappresentano un motivo di grande sofferenza per tante persone disoccupate o in cerca di lavoro come sono i giovani. Situazioni che generano preoccupazione e timori per il futuro e rischiano di tarpare le ali ai progetti per una città più vivibile, solidale, pacifica». L’indomani, nella Messa nel giorno della Solennità di Maria Ausiliatrice, don Angel Fernández Artime, decimo successore di don Bosco, ricordando come la pandemia stia decimando i più poveri del mondo che non hanno accesso a cure e vaccini, ha invitato a rivolgere «il nostro sguardo e la nostra preghiera a Maria affinché arrivi al Signore, affinché guardandola e parlandole con il cuore possiamo sentire che ancora una volta Lei ci dice: ‘Perché avete paura, non sono qui io che sono vostra madre?’».

Marina LOMUNNO

L’intervista a Don Guido Errico su Maria Ausiliatrice – Maria con te

La festa di Maria Ausiliatrice, del 24 maggio, è sempre più vicina e per l’occasione il settimanale “Maria con Te” ha intervistato don Guido Errico, Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice di Torino. Si riporta di seguito la notizia.

«Ha fatto tutto Maria». L’ha detto don Giovanni Bosco, il santo dei giovani, poco prima di morire, nel maggio 1887, riferendosi al santuario di Maria Ausiliatrice e all’oratorio Valdocco sorti nel quartiere Borgo Dora di Torino e alla grande famiglia salesiana che si stava diffondendo in tutto il mondo.

«È la Vergine che ha insegnato a don Bosco l’arte di educare e che continua a farlo a partire dall’accoglienza, dall’amicizia, dal coraggio. Nei primi anni dell’oratorio nella metà dell’Ottocento – mentre infuriava il colera lasciando la sua scia di morte – don Bosco esortava i suoi ragazzi ad aiutare i poveri colerosi dicendo loro di portare al collo una medaglia benedetta di Maria Santissima, di pregare e di stare tranquilli: la Madonna li avrebbe protetti. Anche Margherita, la mamma del santo, ha attraversato indenne l’epidemia nonostante fosse in prima linea nel curare gli ammalati»

spiega don Guido Errico, rettore della basilica Maria Ausiliatrice di Torino.

Durante questo tempo la famiglia di Valdocco ha davvero sperimentato che la Vergine è l’aiuto dei cristiani così come viene invocata anche nelle litanie del Rosario. La sua devozione, già nota e diffusa all’epoca di san Pio V, si è propagata a seguito della vittoria dei cristiani sui musulmani nel XVI secolo.

Molti anni dopo, nel 1815, papa Pio VII, incarcerato da Napoleone il 5 luglio 1809, dopo essere stato liberato, ha istituito la festa di Maria Ausiliatrice il 24 maggio (vedi riquadro a pag. 25). E in tempi difficilissimi per la Chiesa, durante i quali le nuove idee illuministe e liberali contribuivano a diffondere la scristianizzazione, don Bosco è diventato l’apostolo della Vergine, aiuto dei cristiani anche attraverso la costruzione di questa basilica dell’Ausiliatrice destinata ad accogliere e abbracciare il maggior numero di persone e soprattutto di giovani.

Agli inizi del 1860, quando sono iniziati i lavori, il santo era consapevole di non avere un soldo e di non sapere come e dove prendere il denaro. Ma ciò non aveva importanza, quel che contava era la missione: accogliere ed educare, che è imparare a conoscere, fare, essere.

Sotto il manto di Maria il percorso di questo grande maestro della gioventù, i suoi progetti, la fondazione della congregazione dei Salesiani hanno messo in salvo e formato professionalmente tantissimi ragazzi privi di punti di riferimento che venivano a Torino in cerca di lavoro nella fase in cui la città durante la rivoluzione industriale nell’Ottocento era in piena espansione.

Sono nati così i primi laboratori, le camere, i refettori, la sartoria, la calzoleria, la tipografa e la scuola. Nell’Ausiliatrice a cui è dedicato il santuario, don Bosco riconosce il volto della Signora che ha spesso sognato e che ha dato inizio alla sua vocazione e ora gli è sempre vicino avvertendolo dei pericoli e indicandogli la strada da percorrere.

Dopo la posa della prima pietra il 27 aprile 1865, tra alterne vicende, la basilica che in fase di costruzione diventa sempre più santuario, centro devozionale per una grande famiglia spirituale, è stata “miracolosamente” terminata nel 1868 con i tanti aiuti economici dei fedeli ed è stata consacrata il 9 giugno dello stesso anno.

Intanto i percorsi educativi del grande pedagogista di Maria – all’inizio giudicati sovversivi dalle autorità di governo piemontesi – sono sempre più apprezzati dalla nobiltà e dalla borghesia che si impegnano a sostenere don Bosco. Il santo, così, può continuare la sua opera educativa trasmettendo ai suoi ragazzi la convinzione che non c’è spiritualità intimistica, che non si può crescere nella devozione rimanendo egoisti, chiusi, senza progetti di vita, sostegno e apertura verso gli altri.

«Noi custodi della casa di Maria e di don Bosco, oggi, siamo chiamati ogni giorno a rendere vivo e concreto questo messaggio: il compito non è facile, ma la sfida affascinante! Dobbiamo fare il possibile per non sbagliare: Maria Ausiliatrice è un santuario che attira visitatori e pellegrini da tutto il mondo ed è un modello cui guardano molti religiosi, fedeli, laici dei cinque continenti», dice don Guido.

Ad avere lo sguardo rivolto alla basilica di Maria Ausiliatrice sono educatori, religiosi, insegnanti, famiglie e poi tutti coloro che vogliono rilanciare l’esperienza dell’oratorio come una famiglia in cui ci si ama, ci si perdona, ci si difende, si cresce insieme rimanendo in costante dialogo con il territorio. Un luogo del cuore su cui veglia lo sguardo d’amore di Maria che segue sempre i suoi figli, li aiuta e intercede per loro a partire dai loro piccoli e grandi bisogni.

«Guardando a Lei anche in questo tempo di pandemia e di lockdown abbiamo sempre tenuto aperto il santuario per il sacramento della Riconciliazione, per offrire accoglienza e parole di conforto. E i nostri giovani durante le funzioni hanno continuato e continuano l’animazione, lo fanno sia in presenza che online», aggiunge il rettore.

Una novità: nell’ottobre 2020 è stato inaugurato il Museo Casa don Bosco, con una sezione dedicata a varie statue di Maria provenienti da tutto il mondo (vedi Maria con te n. 5/2021).

«Ci teniamo a ricordare che è Lei la Donna della Speranza, è Lei a fare i miracoli, è Lei la Mamma, Consolatrice, Ausiliatrice pronta ad accoglierci in Paradiso», conclude don Guido.

IN FESTA CON L’ARCIVESCOVO

Anche quest’anno a protocollo ridotto il 24 maggio si svolge la tradizionale festa di Maria Ausiliatrice con la partecipazione dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia e del rettore del santuario don Guido Errico. Nel capoluogo piemontese questa giornata di festa molto sentita dalla famiglia salesiana e dalla città è contrassegnata da molte celebrazioni. Da ricordare alle 11 la Messa presieduta dall’arcivescovo, in diretta sulla pagina Facebook di ANS (Agenzia nazionale salesiana) in italiano, inglese, spagnolo, portoghese.

Lettera dell’Ispettore maggio 2021

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini per il mese di maggio.

A confratelli e laici corresponsabili di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania 

Carissimi/e,

un saluto cordiale a tutti voi. 

Siamo  a  maggio,  mese che  inizia con San  Giuseppe  (lavoratore)  ed  è  intriso  della  presenza di Maria; mese tanto ricco anche di “memoria” salesiana. 

Il contesto storico nel quale ci muoviamo segna una lenta ripresa. Ce lo auguriamo, e  nello stesso tempo preghiamo, invitati anche da Papa Francesco, perché la pandemia continui  ad allentare la sua morsa sull’Italia e sul mondo.   

Maggio è iniziato appunto con la memoria liturgica di San Giuseppe lavoratore, che ci  ricorda la figura di un santo “sognatore”. In realtà anche l’altro Giuseppe della Bibbia, il figlio  di Giacobbe, è particolarmente capace di cogliere la volontà di Dio attraverso i sogni. E il nostro  padre  Don  Bosco,  quanto  a  sogni che  suggeriscono  la  volontà  di  Dio, mi  pare  si  ponga  decisamente sulla scia dei Giuseppe sopra citati. 

Abitualmente quando parliamo di sogni, ci riferiamo a qualcosa di bello che vorremmo  si  realizzasse. I sogni  simili  a  quelli  di  Giuseppe, invece, non  sono  momenti  estatici,  particolarmente  gradevoli,  che  ci  dispiace  lasciare  quando  ci  risvegliamo.  Ma  sono  vere  e  proprie sfide destabilizzanti, inviti a cambiare il proprio modo di essere e di fare anche  in forma radicale

I sogni di Giuseppe il  falegname contengono le risposte ad alcune domande che  lui  porta  nel  cuore,  e  che  richiedono un discernimento  profondo;  discernimento dove il  suo  desiderio di compiere la volontà di Dio si incontra con una realtà difficile da decifrare; anzi, il  più  delle volte la realtà che gli si presenta davanti è davvero ostica e/o incomprensibile

come il venire a sapere che la propria  futura sposa è incinta, o comprendere che il Bambino appena nato rischia di morire se non si fugge nottetempo da Betlemme. 

Mi pare che talora anche noi ci troviamo in situazioni analoghe. Certo, quanto vissuto  da  San  Giuseppe  è  assolutamente  unico;  ma  credo  di  poter  affermare  che  in  determinate  circostanze pure noi portiamo nel cuore  il desiderio di  fare  la volontà di Dio, da  figli nel  Figlio; ma ci incontriamo con situazioni difficili da comprendere e risolvere, situazioni che  riguardano noi o le persone a noi vicine, i ragazzi in particolare. E non riusciamo a capire il da  farsi.  Il  discernimento  nello  Spirito può   portarci  a  comprendere  che  la  soluzione  non sempre si  trova  nella  direzione  che  uno  aveva  immaginato,  progettato, desiderato,  costruito. Anzi, talora la risposta suggerita consiste in qualcosa di completamente nuovo,  di imprevisto, di impensato. Ed effettivamente, i sogni di San Giuseppe contengono  in sé  l’invito a riformulare  il percorso, a ripensare se non gli obiettivi (ma in parte pure quelli),  almeno le strategie dell’intera vita! 

Credo che il confronto con la pandemia ci chieda di sognare sì, ma sognare come  sognava San Giuseppe. Abbiamo bisogno di riformulare almeno in parte il nostro percorso,  facendo tesoro delle novità che questa ha portato nella nostra vita ed in quella della gente e dei  giovani. Vai nella pandemia e guardati attorno, sembra suggerirci Don Bosco.  

Quali dovrebbero essere gli ingredienti del sogno che ci viene richiesto? Almeno due.  Da  una  parte  siamo  invitati  a  metterci  di  fronte  alla  realtà cosı̀  come  si  presenta  oggi, 

caratterizzata da alcune nuove ferite e nuove domande che si trovano nella vita di tante persone,  giovani compresi; e dall’altra siamo invitati a metterci in ascolto della Parola di Dio e del  carisma salesiano, domandandoci che cosa lo Spirito voglia suggerirci in questa situazione,  che  cosa  ci  chieda.  Senz’altro ci  chiede di  stare  sul  pezzo,  di  non  mollare; di  continuare  ad  accompagnare  ragazzi e giovani  con  rinnovata energia,  con la  nostra vocazione  di educatori 

instancabili; può  darsi però  che  ci  chieda  anche  di  percorrere  qualche nuovo  sentiero,  perché la realtà che si presenta davanti a noi è in parte nuova, e nuove potrebbero essere le  strade per rispondere alle domande di senso che essa si porta dentro. 

Per sognare come San Giuseppe abbiamo bisogno dello Spirito, e giunge a breve la  solennità di Pentecoste, per ricordarci che è il Paraclito a condurci alla verità tutta intera.  E  giunge  subito  a  ruota  anche la  solennità  di  S. Maria  Ausiliatrice!  Lei  è  l’Aiuto  dei  cristiani; a Lei, capolavoro dello Spirito e sposa di Giuseppe, possiamo rivolgerci perché  interceda presso  il suo Figlio amatissimo,  affinché lo  Spirito  soffi  forte  in noi  e  tra noi,  e soprattutto affinché noi  ci lasciamo interpellare,  plasmare,  guidare da  Lui. L’articolo  1  delle  Costituzioni Salesiane recita cosı̀: Per contribuire alla salvezza della gioventù, “questa porzione  la più delicata e la più preziosa dell’umana società”, lo Spirito Santo suscitò, con l’intervento  materno di Maria, san Giovanni Bosco. /…/ Da questa presenza attiva dello Spirito attingiamo  l’energia per la nostra fedeltà e il sostegno della nostra speranza

Noi  crediamo  che  lo  Spirito  continua  a  soffiare e  a  suscitare,  con  l’intervento  materno  di  Maria,  educatori ed  educatrici  che  desiderano la  salvezza  dei  giovani.  E, convinti di  doverci  lasciare  interpellare  dalla realtà, rinnoviamo  la  nostra  disponibilità  ad ascoltare insieme lo Spirito, pronti a percorrere anche strade impreviste, se necessario, come  capita nei sogni di Giuseppe.  

Affidiamo a Maria, nella Novena a lei dedicata (che corre quasi intrecciata con quella  allo Spirito Santo)le intenzioni di questo periodo speciale, periodo in cui si tirano le fila degli  ambienti di educazione sistematica e della catechesi parrocchiale, e si preparano con rinnovato  entusiasmo le attività estive degli oratori ed i campi ispettoriali.  

Le affidiamo inoltre le future ordinazioni sacerdotali di Don Matteo Rupil, Don Linus Onyenagubor, Don Giovanni Marchetti, Don Peter Bosko; e le ordinazioni diaconali (di Luca,  Marco,  Sanijn,  Mark,  Gerald,  Franklin,  Misha, Damiano,  Caius a Torino; e  di  Matteo  a  Gerusalemme). 

Le affidiamo tutti i  confratelli  (tra  cui  sottolineo quelli ammalati  o in quarantena); le  affidiamo infine i due confratelli che recentemente sono stati inviati dal Rettor Maggiore alla  nostra ispettoria: Don Daniel Antunez, nuovo responsabile della Procura missionaria di Torino (giunto qualche giorno fa a Valdocco) e Don Joseph Maria Sabé Colom, futuro economo del  Colle Don Bosco Istituto (che arriverà in estate). Li accogliamo fraternamente e auguriamo loro buon lavoro; e avremo modo di ringraziare il Sig. Giampietro Pettenon e Don Américo Raùl  Chaquisse per il servizio prezioso che hanno reso all’ispettoria e alla Congregazione. 

Ma a Maria domandiamo anche il dono di sognare come  il suo sposo; e di saper guardare oltre il consolidato e dentro il cuore dei giovani. Don Bosco diceva: Solo in cielo  potremo, stupefatti, conoscere ciò che ha fatto Maria per noi (MB X, 1978): dunque osiamo senza timore chiedere l’intercessione di Maria, sposa di Giuseppe; e insieme con Lei, come nel  Cenacolo il giorno di Pentecoste, invochiamo il dono dello Spirito.  

Valdocco, 15 maggio 2021
Inizio della Novena a Maria Ausiliatrice

Con grande affetto in Don Bosco

Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Festa di Maria Ausiliatrice: disponibili i libretti della novena mondiale – Info ANS

In prossimità della Festa di Maria Ausiliatrice arrivano due notizie di rilievo: dal 13 maggio sono disponibili in rete i libretti riguardanti la Novena mondiale ed inoltre, è stato espresso il programma delle celebrazioni del 23 e 24 maggio dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Di seguito l’articolo pubblicato su “Info ANS“.

A poco più di 10 giorni dalla Festa di Maria Ausiliatrice arrivano due novità di rilievo per i membri della Famiglia Salesiana che intendono prepararsi adeguatamente per questa ricorrenza: in primo luogo, sono da oggi disponibili in rete i libretti che accompagnano la celebrazione della Novena mondiale promossa dalla Sede Centrale Salesiana; inoltre, è stato chiarito in forma ufficiale il programma delle celebrazioni previste per il 23 e 24 maggio dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.

I libretti, che hanno visto il coordinamento congiunto dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), di “IME Comunicazione” e dell’Agenzia iNfo Salesiana, presentano per ogni giorno della Novena il riferimento biblico da cui partire per la riflessione, l’attualizzazione del brano del Vangelo, un episodio tratto dalla vita di Don Bosco e la preghiera finale. Gli interventi dei testimoni e degli influencer restano accessibili, invece, esclusivamente attraverso i video della novena.

I libretti sono stati elaborati in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese e sono scaricabili liberamente sul sito istituzionale della Congregazione: www.sdb.org

I video del primo giorno della novena saranno disponibili su ANSChannel a partire da oggi, 13 maggio, per quel che riguarda la lingua inglese. Nelle altre lingue (italiano, spagnolo, francese, portoghese e con i sottotitoli in polacco), lo saranno da domani, 14 maggio. La pubblicazione dei video procederà analogamente per tutti i giorni a seguire, con i video in inglese disponibili con due giorni d’anticipo e quelli nelle altre lingue con un giorno d’anticipo.

Sempre da domani, 14 maggio, sempre sul sito SDB.ORG sarà anche possibile iniziare a scaricare i video della novena nelle varie lingue.

Per la giornata del 24 maggio, e per la veglia del giorno precedente, infine, è stato pubblicato il programma delle celebrazioni ufficiali dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino.

Nella giornata di domenica 23, mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, presiederà la messa vespertina delle ore 18:30. Successivamente, alle ore 20:30, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, presiederà la recita del Rosario dal cortile di Valdocco e offrirà la “buona notte” salesiana.

Lunedì 24, invece, sarà il Rettor Maggiore a presiedere l’Eucaristia delle ore 18:30. Anche in questo caso, alle ore 20:30, farà seguito un Rosario meditato, con preghiera finale di affidamento all’Ausiliatrice.

L’Eucaristia del 23 maggio alle ore 18:30 (presieduta da mons. Nosiglia) e quella del 24 maggio alle ore 18:30 (presieduta dal Rettor Maggiore) saranno entrambe visibili in diretta sulla pagina Facebook di ANS.

Solennità di Maria Ausiliatrice 2021

In vista della festa del 24 maggio, la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino Valdocco presenta il programma delle giornate dedicate ai festeggiamenti. Di seguito il programma.

Novena di preparazione dal 15 Maggio (sabato sera e domenica, orario proprio)

  • Ore 09:00 – Celebrazione eucaristica Ore 17:00 – Celebrazione eucaristica
  • Ore 20:30 – Rosario in cortile, Adorazione e testimonianza in basilica

DOMENICA 23 MAGGIO 2021 (Vigilia)
Solennità di Pentecoste

Ore 8:00|9:30|11:00|12:30|15:30|17:00 Celebrazione eucaristica

ORE 9:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede don Guido Errico – Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice.
(In diretta tv su RETE 7 e sul canale Facebook @ilcortilediValdocco)

ORE 18:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede mons. Cesare Nosiglia – Arcivescovo di Torino.
(In diretta sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue)

ORE 20:30 – Rosario in cortile e Buona Notte del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime.
(In diretta sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue)

LUNEDì 24 MAGGIO 2021
Maria Ausiliatrice

Ore 6:30|8:00|9:30|11.00|12.30 15:30|17:00 Celebrazione eucaristica

ORE 9:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede don Leonardo Mancini – Ispettore Piemonte e Valle d’Aosta.
(In diretta tv su RETE 7 e su Telepace)

ORE 18:30 – Celebrazione Eucaristica, presiede Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime.
(In diretta sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue)

ORE 20:30 – Rosario e affidamento all’Ausiliatrice da parte del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime.
Rosario meditato, accessibile ai fedeli solo tramite la diretta su RETE 7 e sul canale Facebook dell’Agenzia Info Salesiana @agenziaans in cinque lingue.

 

Festa di Maria Ausiliatrice, la Sede Centrale promuove la Novena con un libretto di accompagnamento

In occasione della preparazione alla festa di Maria Ausiliatrice, la Sede Centrale sta promuovendo la realizzazione della novena che quest’anno, oltre ai video che accompagneranno il cammino giorno per giorno, vedrà la elaborazione di un volume. Per ogni giorno della Novena verrà pubblicato un testo con il riferimento biblico da cui partire per la riflessione, l’attualizzazione del brano del Vangelo, un episodio tratto dalla vita di Don Bosco e la preghiera finale.

C’è la possibilità di poter acquistare il libretto completo della novena, con i testi a colori. Per informazioni sull’acquisto contattare l’incaricato di Comunicazione sociale delle ispettorie entro il 30 aprile.