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Don Bosco San Salvario: la vita all’Housing nella Quarantena

L’esperienza vissuta dai giovani ospiti all’Housing Sociale di don Bosco San Salvario durante i mesi di lockdown. Di seguito l’articolo pubblicato in data odierna sul sito dell’opera , a cura di Giulia Venco.

Durante la quarantena, in housing sono cambiate tante cose, ma partiamo dal principio.

Innanzitutto, subito dopo lo scoppio della pandemia e prima del lockdown generale alcuni di noi sono tornati a casa, chi in Italia e chi invece ha raggiunto mete più lontane come l’Africa o l’Asia Meridionale; chi di noi invece è rimasto qui ha cambiato stanza per rispettare le varie norme sanitarie. Durante i mesi di lockdown, siamo così rimasti a casa, seppur ogni tanto pesasse non poter uscire; lo stare a casa ha portato con sé dei risvolti positivi, infatti avendo avuto modo di trascorrere più tempo insieme, il gruppo ha trovato una maggiore unità ed il clima in casa era più sereno. Per quanto riguarda la quotidianità, Halefon che studia biomedicina, ci inviava tutti i giorni il bollettino con il numero dei contagi causati dalla pandemia, alcuni guardavano insieme il telegiornale e poi lo commentavano insieme, altri invece passavano il tempo ad allenarsi sulla terrazza mantenendo le giuste distanze gli uni dagli altri, abbiamo messo una barra per le trazioni alla porta della terrazza ed ogni tanto ci sfidavamo a chi ne faceva di più. infine in questa quarantena alcuni di noi si sono divertiti ad improvvisarsi parrucchieri per poi pentirsene poco dopo poichè il taglio risultava più bizzarro del previsto ma ciò nonostante ci abbiamo riso su sperando che i parrucchieri veri aprissero il più in fretta possibile. Per quanto riguarda le attività, come le cene e le colazioni, che prima svolgevamo con i volontari abbiamo dovuto interromperle, ma ci siamo cimentati noi nella cucina ed una sera, grazie all’aiuto di Davide, abbiamo fatto la pizza!

Inoltre durante questo duro periodo, tutte le volte che uscivamo per far la spesa abbiamo imparato a mettere la mascherina e capito l’importanza di essa; mano a mano che le restrizioni diminuivano, Marco uno di volontari, è tornato a farci visita trascorrendo ogni tanto con noi la domenica e proponendoci alcuni giochi di società.

E’ avvenuto poi un altro grande cambiamento, a maggio, Luca, l’educatore che stava con noi è andato via ed è subentrata Erika, cogliamo così l’occasione sia per dire un grande grazie a Luca, non solo per il tempo che ha trascorso con noi ma anche per tutto quello che fatto per noi e per l’housing, sia per dare il benvenuto ad Erika.

Adesso che piano piano stiamo tornando alla normalità molti di noi hanno ripreso a lavorare, Halefon ha smesso di mandare il bollettino dei contagi e noi stiamo cominciando a riaprire l’housing per i nuovi ingressi; però una volta a settimana, continuiamo a fare le nostre cene comuni e con l’occasione impariamo sempre qualcosa di nuovo, c’è chi ha imparato a fare le torte e chi invece ha capito quanto deve cuocere la pasta senza che scuocia, abbiamo inoltre imparato che è divertente ogni tanto ritrovarci tutti seduti insieme a tavola e poter così parlare sia dell’housing in sé ma anche di quanto è bello ridere e scherzare insieme.

Il progetto di AGS per il Territorio: “Oggi sto con te. Insieme andrà tutto bene”

Nelle scorse settimane, ha avuto inizio il progetto “Oggi sto con te. Insieme andrà tutto bene” dell’Associazione Giovanile Salesiana per il Territorio (AGS), con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

La proposta nasce da una ricognizione rispetto al lavoro fatto in questo periodo emergenziale da parte degli educatori professionali che operano presso il progetto CAM.

Gli educatori sono stati sollecitati a narrare quali fossero le tematiche affrontate durante le telefonate/chat quotidiane avute con le famiglie dei ragazzi seguiti, quali i bisogni più impellenti e quali le fatiche più difficili da affrontare. Si è appreso in questo modo che i bisogni sono molteplici e afferiscono sia alla sfera più psicologica e di accompagnamento della famiglia stessa che al mondo digitale che è entrato in modo preponderante nelle case di tutti, almeno di tutti coloro che sono in grado di permettersi la tecnologia che li connetta virtualmente al mondo scuola ma anche al modo delle “relazioni umane a distanza”. Il progetto nasce così, dalle reali esigenze espresse anche dai ragazzi che si sono sentiti confortati dalla presenza, seppur virtuale, dei loro adulti di riferimento.

Si tratta di:

  • sostenere ed accompagnare i processi dell’apprendimento a distanza;
  • formare gli educatori alle competenze digitali per poter continuare a svolgere il loro compito di vicinanza;
  • offrire uno sportello virtuale di sostegno psicologico leggero a famiglie e ragazzi in particolare affaticamento;

Per il momento è stata avviata la prima delle 5 azioni che si prefigge il progetto, la quale riguarda l’allestimento landing page per la creazione di materiale didattico ed elaborazioni wiki per la gestione delle attività.

I destinatari del progetto sono le famiglie, gli educatori e i ragazzi di tutti i servizi che gli enti ecclesiastici partner hanno in essere presso la propria struttura: CAM, AR per MSNA, Caritas, progetti di sostegno all’apprendimento.

UN SOGNO PER TUTTI: compiere vent’anni nel tempo del COVID-19

La Cooperativa sociale UN SOGNO PER TUTTI di Via Val della Torre di Torino compie 20 anni, anche al tempo dell’emergenza sanitaria. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa a cura del Presidente Andrea Torra.

E’ il 30 marzo 2000 quando tre educatori scelgono di dare vita ad una nuova realtà educativa, scelgono di chiamarla UN SOGNO PER TUTTI, dai sogni di don Bosco a quelli di tutti i ragazzi più fragili.

E’ il 30 marzo 2000 quando non si può neanche immaginare di essere in più di 30 il 30 marzo del 2020.

E’ il 30 marzo 2000 quando non si può immaginare di essere in una situazione di pandemia come siamo il 30 marzo del 2020.

E’ il 30 marzo del 2000 quando si vive di incertezze, poi tutte superate grazie agli sforzi profusi da chi nel tempo è arrivato e si è fermato con noi, dopo 20 anni vorremmo forse tornare a quel tipo di incertezze, ma siamo qui a riconfermare il nostro impegno a favore sì dei ragazzi più fragili, ma anche delle loro famiglie, di chi vive ai margini, di chi potenzialmente può trasformarsi in escluso sia esso anziano o disabile.

Oggi i nostri servizi dopo un mese di convivenza con il COVID sono stati rimodulati ma continuano i loro cammini.

Cammina il Centro Diurno Minori con l’attività online che va ad intercettare i minori inseriti, offrendoci uno spaccato della loro vita domestica, che spesso ci sfugge.

Camminano i servizi scolastici educativi, con educatori inseriti nelle piattaforme didattiche delle scuole, che organizzano recuperi scolastici e doposcuola online, mettendo a disposizione le loro competenze relazionali e supportando cosi docenti e minori.

Camminano i Progetti Preventivi Mirati che continuano ad incrociare le famiglie con cui lavoriamo cercando momenti di rassicurazione e di ascolto e di supporto.

Camminano il progetto di Housing del Condominio Solidale che non ha mai smesso di accompagnare nelle difficoltà anziani residenti e ospiti temporanei nella quotidianità, inventandosi strumenti nuovi.

Corre il progetto di sviluppo comunitario CiVediamo a favore degli anziani che continua una incessante opera di monitoraggio della salute degli anziani e una continua informazione.

Vuole camminare lontano il Progetto nazionale WILL che attraverso asset building, accompagnamento educativo, formazione, orientamento e community engagement non ha interrotto la propria attività e ha colto questo momento di parziale pausa per esser pronto a ripartire a pieno ritmo.

Fanno piccoli passi alcuni laboratori extrascolastici grazie alla fantasia dei conduttori che hanno trovato ogni possibile forma online per stare vicini ai ragazzi.

Traguarda lontano la direzione di cooperativa che non smette di progettare, di raccogliere gli stimoli, di trasformarli in piccole azioni concrete, dai fondi per l’emergenza del bando #andràtuttobene, alla pianificazione delle coabitazioni giovanili solidali, all’attività di animazione estiva; si preoccupa di come trasformare l’assistenza specialistica nelle scuole, di programmare le azioni FAMI per tempi che verranno; si batte per garantire quanto dovuto ai propri utenti., ai propri soci, ai propri lavoratori.

Un sogno per tutti, risponde così, alle tante telefonate, richieste di call, di interviste, ai questionari e alle preoccupazioni di chi ci chiede cosa stiamo facendo: Un Sogno per Tutti continua a sognare.

Torino 31.03.2020

il Presidente

Andrea Torra

JUMPERS: Scommettiamo insieme sul tuo futuro

LAGS per il territorio presenta il progetto JUMPERS, un percorso per avvicinare i giovani al mondo del lavoro sviluppando le proprie abilità, grazie ad una alleanza educativa che ha come obiettivo quello di  favorire lo sviluppo di competenze tecniche e abilità sociali, utili per la vita dei ragazzi.

Sintesi del progetto

L’idea è quella di offrire un “accompagnamento dedicato” ed una “seconda opportunità” ai ragazzi ampliando “gli spazi e i tempi per l’apprendimento“, grazie ad una “alleanza educativa” tra operatori sociali, insegnanti, formatori, animatori volontari e tutor aziendali, per favorire lo sviluppo di competenze tecniche e abilità sociali, utili nel lavoro e necessarie per la vita: ricostruzione delle competenze (ciò che so/so fare o no), ascolto del percorso di vita , apprendimento in situazioni protette ma non simulate, occasioni creative, patto educativo che coinvolge ogni ragazzo e almeno un genitore o adulto di riferimento, relazione educativa tutoriale, realizzazione di percorsi di apprendimento destrutturati e flessibili di avvicinamento al mondo del lavoro.

Specifiche del progetto

La metodologia adottata prevede una presa in carico educativa integrata e personalizzata incentrata sull’imparare facendo (ispirato al modello didattico del FaBLab e già immaginato da Don Bosco) attraverso l’attivazione di processi di apprendimento esperienziale e di processi educativi di tipo induttivo.

L’idea di fondo è quella di sperimentare modalità interattive e non convenzionali per integrare fra loro formazione, didattica, orientamento, aggregazione, attività culturali valorizzando le competenze trasversali dei ragazzi (in linea con la nuova Raccomandazione del Consiglio UE relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente), facendo emergere le loro aspirazioni, e invitandoli a sperimentare in azione le proprie attitudini in vista di una possibile esperienza lavorativa.

In tale cornice si inseriranno delle proposte che adotteranno metodologie di lavoro specifiche quali:

  • il SCT – Teatro Sociale e di Comunità che utilizza molteplici linguaggi creativi (danza, musica, canto, uso di oggetti creativi, recitazione, narrazione) per favorire l’espressione di sé, la creazione di un’identità di gruppo, l’esplorazione creativa;
  • IUSTO – Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo utilizzerà lo Psychological Capital Training quale strumento  (formativo, orientativi, psicologici) per la misurazione e il rinforzo delle capacità e delle risorse personali centrali per la costruzione di una progettualità personale e professionale.
  • CNOS-FAP – Quale canale per l’orientamento sia formativo che per l’inserimento nel mondo del lavoro