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Sulle orme di don Bosco – Famiglia Cristiana

Si riporta di seguito l’articolo di Famiglia Cristiana sulla realtà salesiana di Luanda, in Angola.

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In centro a Luanda, uno dei grattacieli è chiamato Palazzo dei Diamanti, perché l’Angola è uno dei massimi produttori di diamanti, oltre a essere, con la Nigeria, il più grande produttore di petrolio dell’Africa.

Anche nel quartiere di Lixeria c’è un bel “palazzo dei diamanti” ed è dei salesiani. In una delle zone più povere della città, il palazzo di cinque piani si trova sulla sommità più alta del pendio.

Spicca in mezzo alle casupole e alle baracche che lo circondano. È la scuola che accoglie quotidianamente 6 mila allievi, dalla primaria alle superiori che danno accesso all’università.

Ma la scuola non è l’unica risposta dei salesiani a questa gente che non ha nulla. C’è il presidio sanitario portato avanti da suore brasiliane e l’asilo per i piccoli che non hanno nessuno che possa accudirli e che razzolerebbero nella spazzatura se non ci fossero i salesiani a offrire loro un cortile ed educatrici che li tengono impegnati mentre i genitori lavorano.

Armindo Garcia António dos Santos è un operatore sociale che lavora nella Rete salesiana Don Bosco, progetto che in Angola si occupa del recupero e reinserimento dei bambini e dei ragazzi di strada.

Uno dei passaggi fondamentali è quello di riuscire a comprendere dove si trovi la famiglia, contattarla e iniziare un percorso di riavvicinamento con i figli. Un processo graduale, che vede impegnati non solo i centri che ospitano questi ragazzi, ma anche figure professionali come quella di Armindo.

Insieme a lui, con i viaggi del cuore, siamo stati a incontrare Costa, un giovane che dopo il suo percorso in un centro di accoglienza salesiano è rientrato in famiglia e oggi vive con i genitori e la bimba di pochi mesi. Costa ha frequentato una scuola di formazione professionale e sta cercando un lavoro per mantenere la sua famiglia e aiutare anche i genitori.

Fiona May testimonial per Missioni Don Bosco

Da questa settimana è ufficiale il ruolo da “testimonial” di Fiona May in relazione alle attività benefiche di Missioni Don Bosco.

L’atleta olimpica (ora anche attrice) ha accettato l’invito a farsi portavoce delle campagne a sostegno dei progetti che l’ente salesiano di Valdocco sostiene in tutto il mondo.

La prima uscita pubblica sarà in occasione della Festa della Mamma del 12 maggio, attraverso un post incentrato sull’accoglienza e il sostegno delle bambine ospitate dal Centro di Luanda in Angola.

I bambini e il loro futuro sono il tema di fondo dell’impegno di Fiona May. È una sfida sul piano degli interventi educativi ma anche su quello della comunicazione: Missioni Don Bosco sostiene questa sfida con la campagna 5×1000 di quest’anno.

“Crediamo in un futuro fatto di opportunità e di integrazione con il tessuto sociale, un futuro a portata di mano per ogni bambino, per ogni ragazzo svantaggiato”

afferma Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco.

Per la sua storia e il suo impegno, la campionessa Fiona May è fra le persone più credibili per portare lontano un grande progetto come quello di Missioni Don Bosco, che oggi partecipa alla formazione di 1.140.000 giovani con 3.500 case salesiane.