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Animazione Missionaria: Dove troverà posto per nascere questo Natale? – intervista a Greta Rosa

Quest’anno l’Animazione Missionaria ha donato ai giovani del Corso Partenti un piccolo segnalibro come augurio per il Natale, ideato da una giovane del Movimento Giovanile Salesiano, Greta Rosa. Un disegno che parla di accoglienza, di migranti e di mettersi in cammino. Un dono per i giovani che si preparano a partire per l’esperienza estiva ma anche un monito per tutti noi, per ricordarci di fare posto a Gesù.

Di seguito, una breve intervista alla giovane che ha ideato il segnalibro e un augurio di un Santo Natale da parte di tutta l’Animazione Missionaria.

DOVE TROVERA’ POSTO PER NASCERE QUESTO NATALE?

Intervista a Greta Rosa, ideatrice del segnalibro di Natale.

A chi è Rivolto?
Ogni anno faccio un biglietto di auguri con un messaggio cristiano. Forse non sono troppo brava ad usare le parole e quindi esprimo quello che penso e ho vissuto in un anno attraverso il disegno. È Rivolto a tutti i miei conoscenti e a tutti quelli a cui potrebbe in qualche modo arrivare. In particolar modo ai ragazzi del corso partenti. Poi in realtà è principalmente rivolto a me. 
Quale messaggio volevi trasmettere con questo disegno?
Mi sono chiesta quale posto potesse avere in questo momento, in questo Natale, la nascita di Gesù e se Lui potesse nascere in me, nonostante le contraddizioni che mi fanno pensare che forse non c’è tanto posto per Lui. Prima di tutto è una ricerca in me. 
Perché hai scelto proprio questo tema?
Perché l’accoglienza è una delle contraddizioni che quotidianamente mi interroga. Quanto io sono veramente accogliente verso i migranti ma anche verso i bisognosi e il semplice conoscente. Proprio perché il tema è quello dell’accoglienza: credo sia un bel messaggio per i ragazzi che si stanno preparando ad una missione estiva in quanto “missione” è innanzitutto “accoglienza”.

Animazione Missionaria: il terzo incontro del Corso Partenti 2019/2020

Domenica 15 dicembre 2019, a Valdocco, si è svolto il terzo incontro dedicato al Corso Partenti 2019/2020 promosso dall’Animazione Missionaria dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta.

Per l’occasione, ha fatto visita ai ragazzi suor Lidia Sordo, Figlia di Maria Ausiliatrice che ha portato la sua esperienza di 23 anni in terra di missione in Tunisia e dell’ufficio migranti della diocesi di Torino.

Tra le frasi che hanno colpito di più i partecipanti, tante a dir la verità, ne citiamo una:

“il cambiamento non può essere mai imposto ma proposto”

Da qui un confronto insieme su quanto sia cambiato il significato della parola accoglienza: anni fa era un possibile “andare incontro”, oggi è soprattutto da intendere come un l’aiuto per un cammino di integrazione e autonomia. Oggi dobbiamo cercare nella nostra quotidianità, il dialogo con l’altro, anche se la nostra società e il nostro modo di vivere ce lo impediscono.

L’incontro è proseguito con la presentazione da parte di don Stefano Mondin, delegato di pastorale giovanile, dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Un dialogo e confronto sui pensieri e le azioni della comunità cristiana in ambito sociale, cui ha fatto seguito la presentazione di alcune figure simbolo dell’imprenditoria cattolica (fra tutti, Brunello Cucinelli) e di alcune fra le molte iniziative della Pastorale giovanile nel campo dell’integrazione, della promozione sociale e dell’avviamento al lavoro.

E il cammino continua…

Rivivi il momento:

Animazione Missionaria: Incontro Corso Partenti – 26/27 ottobre 2019

Nel weekend del 26-27 ottobre 2019, si è svolto il secondo incontro dedicato al Corso Partenti promosso dall’Animazione Missionaria dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta. La tematica dell’incontro ha riguardato la questione economica-sociale, focalizzandosi sulla giustizia a livello macroeconomico e sull’intervento del Professor Ivan Vitali.

Il titolo “l’economia a servizio dei popoli” ha introdotto il tema di questa due giorni del Corso Partenti, accendendo l’interesse e la voglia di schiudere orizzonti sul mondo. Il divario socio economico, le differenti prospettive nell’utilizzo dei beni e di ciò che è “comune” e le conseguenti ricadute sociali sono stati argomenti chiave per arrivare a porsi una domanda: “esiste un modello economico capace di portare allo sviluppo dei popoli senza metterli in concorrenza tra loro, senza distruggere le risorse e gli stati?

Nel corso delle giornate si è parlato anche di come può inserirsi in questo sistema sociale l’enciclica di Papa Francesco “Evangelii Gaudium”, che cosa vuol dire annunciare il Vangelo in un mondo che è così e con che stile. Questo è stato l’argomento principale del sabato, conclusosi poi con un grande gioco dal tema missionario alla sera, per sottolineare proprio come si vengono a creare certe disuguaglianze attuali.

Nella domenica invece, l’incontro è stato guidato dal Prof. Ivan Vitali, Laureato DES (Discipline Economiche e Sociali) all’Università Bocconi di Milano che si occupa di amministrazionefinanza e controllo e di sviluppo di progetti sociali, con enti no profit e for profit e collabora con Università italiane e straniere in qualità di docente e Senior Manager delle Organizzazioni No Profit. Il suo intervento ha riguardato 3 ore di un incontro frontale molto arricchente, riguardante il suo curriculum, le sue domande di fondo e che cos’è l’economia civile a partire dagli studi di Genovesi. Un’esposizione arricchente e convincente che è riuscita a creare un buon dialogo.

Cagliero 11 – La gioia di vivere e lavorare insieme

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di novembre.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Per la presenza salesiana in MEDIO oriente,

perchè il signore benedica le nuove frontiere missionarie in Medio Oriente.

La presenza in Medio Oriente è molto variegata e ricca. L’ispettoria vive in mezzo a diverse sfide culturali, religiose, sociali e politiche, come in nessun’altra parte nel mondo salesiano. Questa, oggi, cerca nuove frontiere missionarie. Preghiamo affinché il Signore illumini i passi e conceda il personale, i mezzi e l’entusiasmo per la missione.

Giornata missionaria salesiana

Il progetto proposto per la Giornata Missionaria Salesiana di quest’anno è la costruzione di semplici luoghi di preghiera nel campo profughi di Palabek e in altri campi simili. Questi capannoni serviranno come “luoghi di preghiera”, ma anche per incontri comunitari, incontri di gruppi e organizzazioni che lavorano insieme per il proprio benessere, e anche come spazi dove i bambini si riuniscono per giocare o per studiare. Si stima che una struttura semplice di questo tipo può essere supportata con un importo compreso tra i 5.000 e i 10.000 dollari.

I salesiani di Don Bosco in Vietnam hanno deciso di utilizzare questo progetto per animare tutte le loro comunità e parrocchie con un caldo spirito missionario. Hanno incoraggiato tutti a ringraziare Dio per tutto quello che ha dato loro nella vita e a dare piccoli contributi ai rifugiati che hanno ancora meno di loro. Hanno invitato le persone e le famiglie a fare piccoli sacrifici e a portare offerte simboliche in contanti, a comprare uno o più mattoni, una lastra di lamiera ondulata per il tetto, ecc.

Ogni comunità salesiana della Provincia del Vietnam e ogni parrocchia salesiana è stata coinvolta. Il totale raccolto è stato di 6.000 dollari. Tale somma è stata consegnata al Superiore di questa Provincia il 12 settembre 2019. Il Vietnam è già molto apprezzato per il gran numero di Salesiani che si offrono come missionari in varie parti del mondo (ci sono già oltre 120 missionari vietnamiti in varie parti del mondo). Ora si sono anticipati anche ai confratelli d’altri Paesi con questa significativa donazione di un “luogo di preghiera” nel campo profughi di Palabek in Uganda.

È molto incoraggiante sapere che molte altre Province si stanno ispirando al Vietnam e stanno
progettando di “vendere mattoni” per le cappelle nei campi profughi!

La gioia di vivere e lavorare insieme

Sono nato a Barakaldo, in Spagna, in una città industriale. Quando avevo 13 anni, un missionario salesiano in Corea, don Jesús Molero, non solo ha parlato delle sue attività, ma ha anche fatto una grande campagna in diverse parrocchie per trovare fondi per le opere salesiane in Corea. L’ho accompagnato in quasi tutti gli interventi. E’ stata un’esperienza e un risveglio missionario. Alla fine del liceo di Barakaldo andai al Noviziato, dove scrissi la mia prima lettera per andare in missione. Sono stato ordinato nel 1978 e il progetto Africa è arrivato. Con mia grande sorpresa arrivò il mio Ispettore di allora, don Salvador Bastarrica, che mi disse: “poiché hai chiesto di andare in missione nel noviziato, suppongo di poter contare su di te per mandarti in Benin”. E così la mia vita missionaria continuò.

Sono partito per il Benin con don Jesús Ferrero, e abbiamo iniziato la presenza salesiana in quel Paese il 9 agosto 1980, giorno del nostro arrivo. Il 20 agosto 2016, ho preso l’aereo per l’Europa dal momento che avevo bisogno di un po’ di riposo. Trentasei anni di vita missionaria per i quali ringrazio Dio e i fratelli salesiani. E ora, ho scritto la mia seconda lettera di richiesta missionaria … Con mia grande sorpresa il Rettor Maggiore l’ha accolta e benedetta, e ora sono in viaggio verso il Brasile, Mato Grosso. Le prime sfide in Benin erano ovvie … dovevamo studiare la lingua parlata dalla gente -il francese ufficiale non era la lingua della strada o della liturgi- per comprenderne la cultura e le tradizioni, così come i modi di comportamento sociale e familiare, per adattarci al clima e alle nuove malattie. Dovevamo rispondere a ciò che ci avevano chiesto: essere salesiani in Benin, e presentare le possibili risposte alla situazione di povertà materiale, culturale, religiosa … in cui si trovavano i giovani. Siamo andati al lavoro, credo, con diversi accompagnamenti costanti. Abbiamo ascoltato, e così abbiamo potuto accogliere gli orientamenti e le opinioni di tutti, autorità religiose e civili, persone del villaggio, catechisti, giovani stessi, specialmente gli animatori. Non c’è mai stato un progetto personale di nessuno di noi, tutto è stato lavorato in comunità, e questa è stata una delle costanti all’inizio di tutti i nostri lavori in Benin. Abbiamo cercato di mantenere un clima di vicinanza e di amicizia con i missionari che lavoravano nella regione e con il clero diocesano. Tutto questo è molto importante per conoscere questa realtà così lontana da ciò che avevamo vissuto fino ad allora. La vicinanza delle persone, soprattutto dei bambini e degli adolescenti, ci ha aiutato a progredire ogni giorno.

Difficoltà? Tutte quelle generate dall’evoluzione politica in Benin e in tutti i paesi che ci circondano. Ci sono stati momenti in cui il livello di povertà era tale che era difficile da sopportare. Salute? Senza dubbio Dio era con noi nelle sue opere. Siamo partiti da zero e ora vediamo come si è stabilita l’opera salesiana in quel Paese. Pettiniamo capelli grigi, ma vediamo decine di giovani salesiani, già formati, che fanno un ottimo lavoro tra i giovani, fedeli al carisma di Don Bosco, vedendo ogni opera come un progetto di ognuno di loro.

I miei momenti migliori in Benin, in Africa, sono quelli vissuti in famiglia con i miei fratelli salesiani. I primi anni senza elettricità, né telefono, né acqua corrente… Sono stato molto favorevole a ciò che è così tradizionale in Africa … riunirsi intorno alla lampada e parlare, ascoltare e ridere insieme … e poi quei momenti indimenticabili con i giovani fratelli, di gioia, di condivisione, di proiezione, di vivere per e con i giovani di ogni presenza. È importante avere tempo per i fratelli della comunità, per accoglierli, accoglierli, accoglierli, amarli … ognuno di noi ha le proprie ricchezze e i propri limiti che dobbiamo saper condividere. Pianificare e agire con un senso di comunità. Quello che faccio è perché la comunità me l’ha affidato. E soprattutto, saper presentare insieme a Dio e alla Madre nostra Maria ciò che siamo, ciò che viviamo e ciò che vogliamo essere.

Testimonianza di Santità missionaria salesiana

Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Beata Maddalena Morano (1847-1908) Figlia di Maria Ausiliatrice di cui il 5 novembre ricorre il XXV Beatificazione. Destinata nel 1881 alla Sicilia, vi inizia una feconda opera educativa tra le fanciulle e le giovani dei ceti popolari. Volgendo costantemente “uno sguardo alla terra e dieci al Cielo”, apre scuole, oratori, convitti, laboratori in ogni parte dell’isola. Nominata Superiora provinciale, assume anche l’impegno formativo per le nuove numerose vocazioni. Tra i suoi pensieri: “La santità non si acquista in pochi giorni; basta volerla, basta domandarla continuamente a Dio, basta incominciare
subito… Nel mondo le donne si industriano per fare piacere allo sposo terreno; noi religiose, spose del Signore, dobbiamo andare a gara nell’amarlo tanto tanto, non a parole ma coi fatti … Gesù fatemi morire quando sarò santa”.

Anima MGS – Concluso il primo incontro di sabato 9 novembre 2019

Sabato 9 novembre, si è concluso il primo appuntamento della quarta edizione di ANIMAMGS 2019-2020, il corso animatori tenuto da professionisti nel campo dell’animazione che ha l’obiettivo di formare i ragazzi, in modo che, una volta tornati nei propri cortili, possano essere un valore aggiunto per il proprio oratorio o parrocchia. 123 ragazzi provenienti dagli ambienti salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta e dagli oratori diocesani hanno potuto così cimentarsi in diversi laboratori volti a formare la persona sulle modalità di animazione. I formatori che hanno preso parte alla giornata hanno espresso una valutazione molto positiva dell’iniziativa, grazie al fatto che ci fosse della “buona stoffa” da parte dei ragazzi che hanno partecipato.

Prossimo appuntamento: 28 marzo 2020.

Rivivi il momento:

 

I laboratori

Ci sarà la possibilità di scegliere fra dieci differenti laboratori:

  • Teatro e palco,
  • Tecnico Audio e Video,
  • Manualità,
  • Grandi giochi,
  • Scenografia,
  • Video,
  • Magia,
  • Balli di gruppo,
  • Teatro (stroytelling),
  • Giochi d’ambiente.

Missioni don Bosco – Fiona May, il salto più lungo accanto ai bambini dell’Africa

Si riporta la notizia pubblicata martedì 5 novembre su corriere.itCorriere della Sera – con il racconto di Fiona May, ex campionessa di atletica, riguardo all’esperienza vissuta ad Addis Abeba nella scuola delle Missioni don Bosco. Articolo a cura di Paolo Baldini.

Si commuove mentre ripensa a una bambina di 3-4 anni incontrata in Etiopia in un caldo pomeriggio di giugno. La piccola, racconta, si stava portando un biscotto alla bocca, golosa merenda di una giornata di stenti. «Con un gesto gentile, improvviso mi ha fatto capire: ne vuoi un pezzetto? Non possedeva niente ma era disposta a dividere il suo biscotto con una sconosciuta». Quell’immagine, dice, è «la sintesi di un continente, l’Africa, dove vivere costa molta fatica ma la dignità è un bene comune».

Nella memoria di Fiona May, campionessa di un’atletica di leggende, con due medaglie d’oro ai Mondiali, due d’argento alle Olimpiadi (Atlanta 1996 e Sydney 2000) e la gemma di un salto in lungo da record agli Europei di Budapest 1998 (7 metri e 11 centimetri), scorrono i volti e le voci dei ragazzi «dagli occhi e dai sorrisi grandi» incontrati ad Addis Abeba nella scuola delle Missioni Don Bosco, la nuova frontiera del suo impegno multitasking. Anzitutto, c’è la mamma attenta di Larissa (campionessa di atletica a sua volta, vive con il papà-manager Gianni Iapichino) e Anastasia («lei invece fa tennis e abita con me»). Poi l’attrice di fiction e di teatro, protagonista de La Maratona di New York di Edoardo Erba che sarà ripresa nel 2020.

E adesso anche la testimonial salesiana. «Ad Addis Abeba, nella scuola delle Missioni che raggruppa centinaia di alunni dalle elementari fino alla soglia dell’università, ho vissuto giorni intensi e bellissimi. Ho imparato che tendere la mano agli ultimi, ai bambini senza nulla è un impegno meraviglioso. Io, mamma, mi sono ritrovata con tanti ragazzi che il calore di una famiglia non l’hanno mai sentito. Ho incontrato le madri-bambine. Ho camminato sulle strade senza asfalto della capitale sugli altopiani, oltre 3 milioni di abitanti. Sono andata nei mercati dove si vendono mucche e capre, nei negozi con le merci da pochi soldi. Ho visto taxi con 10-15 persone stipate nell’abitacolo per dividere la spesa. Ho ascoltato i discorsi di coloro che ogni giorno a testa alta si recano al lavoro, un lavoro spesso massacrante, e sperano in un avvenire migliore».

Missioni Don Bosco opera in 133 Paesi e assomma 3.500 case per bisognosi, 4.469 tra scuole e centri di formazione e un totale di un milione 140mila ragazzi formati in Europa, Asia, Africa, America, Oceania. Fiona May si appassiona: «Ero con loro durante la stagione degli esami, tra i professori che sono in maggioranza ex studenti. Ho verificato la qualità dell’assistenza. Ho mangiato nella mensa di quei ragazzi in divisa, ben pettinati, educati, preparati. Ne ho constatato la voglia di riscatto». Oltre alle materie tradizionali nella scuola salesiana ci sono corsi di cucina, agricoltura, meccanica. «E per tutti i mestieri che servono nei villaggi e nelle città a creare occupazione e a gettare le basi per lo sviluppo».

Dice Fiona che quei giovani «chiedono solo un po’ di normalità, di poter investire le conoscenze che acquisiscono per aiutare il loro territorio e il Paese». Nella lettera che ha segnato il suo ingresso nel mondo delle Missioni Don Bosco sottolinea: «La prima volta che ci siamo incontrati è stato alla Corsa dei Santi a Roma. Sport e solidarietà stanno bene insieme. Lo sforzo di raggiungere un obiettivo che corona mesi e anni di allenamenti ha qualcosa che somiglia a quello di chi svolge azioni di aiuto ai poveri, come i missionari salesiani. Il risultato nasce dalla dedizione, dalla competenza, dalla pianificazione». Il dialogo con i volontari, sostiene, le ha dato una nuova consapevolezza. «Sono andata a Valdocco in aprile per vedere da vicino l’operato delle Missioni: come l’organizzazione dialoga con i suoi benefattori, aiuta i religiosi a progettare interventi sostenibili, risponde alle emergenze. Un’importante lezione di vita».

La bella signora di origini giamaicane ma nata in Inghilterra e naturalizzata italiana che al curriculum sportivo ha aggiunto gli studi di economia parla dell’atletica come di «un vecchio amore, di quelli che riescono a darti tanto, compresa qualche delusione». Non ancora ventenne, nella Londra degli Anni 80, ruppe molti tabù per cercare la propria identità. La trovò nell’atletica: «Da quando ho smesso, nel 2005, è cambiato poco. La federazione italiana è costretta a una complicata rincorsa: restare indietro ora sarebbe grave».

Coraggio

Durante il viaggio ad Addis Abeba, spiega, ha ripensato a se stessa, ai successi raggiunti. «Oggi più di allora per una donna di colore il cammino è difficile. Le discriminazioni di genere e di razza esistono. Anche quando sei in cima il modo per colpirti è facile. Diranno che non tieni alla famiglia, che non sei una brava madre. Ci vuole forza per affrontare tutto questo. Lo dico alle mie figlie: dovrete essere tre volte coraggiose. E chi ha coraggio fa paura». Lei ne sa qualcosa: «Ho iniziato a saltare a 12 anni. A 17 ho capito che potevo fare sul serio. L’atletica era il mio sogno. Ho vissuto anni di sfida e miglioramento personale. Convinta che la felicità non è solo una medaglia». Fiona assicura che l’Italia non è razzista. «Ci vivo da oltre vent’anni e posso dirlo. Tuttavia in giro prevalgono l’ignoranza e la cattiva informazione. C’è un lungo percorso culturale da compiere. Con il viaggio in Etiopia e il nuovo impegno per le Missioni ho avuto la conferma che ogni progetto può essere realizzato, se ci si crede davvero».

Salesiani Vercelli: Edizione speciale di catechismo sul tema missionario

Il 26 ottobre scorso, i bambini e i ragazzi del catechismo delle Opere Salesiane Don Bosco di Vercelli si sono riuniti per un incontro speciale per riflettere sul tema missionario, grazie ad alcune testimonianze di missione. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

Sabato 26 ottobre ha avuto luogo l’edizione speciale degli incontri di catechismo dedicata al tema missionario.

La mattinata è stata animata dalle testimonianze di Simone Andreassi che ha presentato la sua esperienza estiva in Romania e da don Alessandro Basso che ci ha invece parlato della sua esperienza missionaria in Nigeria.

I ragazzi, prima insieme e poi nei singoli gruppi, prendendo spunto dal vocabolario missionario proposto dall’Animazione Missionaria, sono stati invitati a riflettere su oggetti di uso quotidiano, ma che nell’esperienza vissuta in missione possono assumere significati diversi. Grazie a chi ha preparato l’incontro, alle catechiste e ai nostri ragazzi! Ora non ci resta che provare ogni giorno a essere santi, lì dove siamo!

Anima MGS – Al via la quarta edizione 2019/2020

Tutto pronto per la quarta edizione di ANIMAMGS 2019-2020, il corso animatori tenuto da professionisti nel campo dell’animazione che hanno l’obiettivo di formare i ragazzi, di modo che, una volta tornati nei propri cortili, possano essere un valore aggiunto per il proprio oratorio o parrocchia.

AnimaMGS può essere un’utile opportunità sia per animatori più esperti, che avranno la possibilità di affinare al meglio le loro abilità, sia per animatori alle prime esperienze, che potranno così mettersi in gioco e scoprire nuove capacità da mettere al servizio degli altri.

Novità della quarta edizione

La quarta edizione avrà una novità: vi saranno 4 moduli, suddivisi nei due sabati previsti del 9 novembre 2019 e del 28 marzo 2020, che permetteranno di seguire dei laboratori che si concluderanno nella mezza giornata. Tutto questo per dare l’opportunità ai giovani di variare e sperimentare più laboratorio o di ripetere il laboratorio per andare più a fondo in un campo specifico.

I laboratori

Ci sarà la possibilità di scegliere fra dieci differenti laboratori:

  • Teatro e palco,
  • Tecnico Audio e Video,
  • Manualità,
  • Grandi giochi,
  • Scenografia,
  • Video,
  • Magia,
  • Balli di gruppo,
  • Teatro (stroytelling),
  • Giochi d’ambiente.

Iscrizioni

Per iscriverti compila il form che trovi disponibile qui.

Costi

Il costo è di 10€ complessive. Non è prevista una riduzione per la partecipazione parziale.

“Economia a servizio dei popoli” – Incontro con il Professor Ivan Vitali

All’interno dell’appuntamento del Corso Partenti previsto per questo weekend, dal tema “economia a servizio dei popoli“, si segnala per domenica 27 ottobre un momento rivolto a tutti coloro che vogliono prendervi parte nel quale interverrà il Prof. Ivan Vitali, Laureato DES (Discipline Economiche e Sociali) all’Università Bocconi di Milano che si occupa di amministrazione, finanza e controllo e di sviluppo di progetti sociali, con enti no profit e for profit e collabora con Università italiane e straniere in qualità di docente e Senior Manager delle Organizzazioni No Profit.

PROGRAMMA DOMENICA – 27 OTTOBRE 2019

  • 9.30 inizio (ingresso libero);
  • 12.30 possibilità della Messa;
  • 13.30 pranzo al self service da prenotare entro giovedì 24 ottobre (6€) scrivendo all’indirizzo email am@salesianipiemonte.it

Don Jonny Eduardo Reyes – Una visita a Valdocco!

In occasione del Sinodo dell’Amazzonia indetto da Papa Francesco che si terrà in Vaticano dal 6 ottobre al 27 ottobre, Mons. Jonny Eduardo ReyesVescovo in Venezuela – ha fatto visita alla casa di Valdocco e si è reso disponibile per una breve intervista toccando i temi dell’ecologia e della situazione sociale e politica in Venezuela.

In un primo momento ci ha parlato appunto del Sinodo e di quello che si aspetterà durante questa esperienza. Per maggiori informazioni riguardo al Sinodo clicca qui.

Ha concluso infine facendo un quadro generale su quella che è l’attuale situazione in Venezuela e di come la Chiesa di stia muovendo per venire incontro alle esigenze delle persone che la abitano.