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Giornata Missionaria Salesiana 2023: gli indigeni come custodi del creato

Dal sito infoANS.

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Ultimo appuntamento nella rubrica degli 11 del mese dedicati alla Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato – la nostra missione”: don Gaudencio Campos, salesiano dell’Ispettoria brasiliana di Manaus (BMA), indigeno della tribù Dessano, ci regala una riflessione sul ruolo degli indigeni nella cura del Creato.

Nell’esperienza indigena, la natura è composta da animali, foreste, fiumi, uccelli, esseri umani, ecc. e contiene elementi fisici e spirituali, poiché tutto nasce dallo spirito creatore, considerato per gli popoli indigeni come il nonno dell’universo. Secondo, gli indigeni del popolo Dessano di Rio Negro, il nonno dell’universo ha creato il mondo in armonia e ha bisogno di essere mantenuto così dai suoi nipoti, che siamo noi. Pertanto, lo sforzo quotidiano è inteso a mantenere in ordine l’equilibrio, attraverso benedizioni o altre cure fondamentali in vista del bene della natura e dell’umanità.

La cura del creato è essenziale per mantenere il benessere e il futuro delle persone, poiché la natura fornisce tutto. È inconcepibile comprendere l’essere umano senza natura o estraneo alla creazione. C’è, nella comprensione indigena, una relazione sacra o spirituale, una vera simbiosi, perché tutto ciò che riguarda la natura riguarda anche l’umanità.

Ricordo che in passato e anche oggi, quando si lavora nei campi, gli uomini e le donne benedicono il luogo o il territorio, perché ritengono che quel luogo abbia una storia, quindi ha vita.

La salvezza di ciascuno passa anche attraverso la salvezza della natura o della creazione, e la custodia della casa comune come bene di tutti, non solo dei popoli indigeni, ma di tutte le umanità.

L’articolo integrale è disponibile sul libretto della GMS 2023, in italianoinglesespagnolofrancese e portoghese.

AM: presentazione del terzo incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo

Sabato 16 e domenica 17 dicembre si svolgerà a Torino presso l’Istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice di via Maria Ausiliatrice 35, il terzo incontro del Percorso Nel Cuore del Mondo 2023/2024.

I giovani coinvolti affronteranno il tema dell’”Economia a servizio dei popoli“. Il primo stimolo di riflessione, il sabato pomeriggio, sarà curato dal sig. Antonio Cutillo, Security and Privacy Researcher, e prenderà avvio dall’esortazione Apostolica Evangelii Gaudium.

La domenica i giovani avranno l’opportunità di incontrare Federica Rosso, laureata in giurisprudenza e con un master in sicurezza e sviluppo internazionale. Ha lavorato in ONG per rifugiati e migranti e successivamente a Bruxelles nella Commissione Europea per Servizio Civile e aiuti umanitari e, attualmente, è legale di quest’ultimo ufficio.

Federica illustrerà le conseguenze di un’economia asservita al potere con un taglio specifico sulle questioni umanitarie, a partire dall’esperienza di missione in Madagascar di 10 anni fa.

Programma

Sabato 16
  • 15.30: Accoglienza nel cortile delle FMA di via Maria Ausiliatrice, 35
  • 16.00: Preghiera e lancio della tematica
  • 17.00: Intervento di Antonio Cutillo
  • 17.50: Pausa
  • 18.15: Deserto
  • 18.50: Condivisione
  • 19.30: Cena condivisa
  • 20.45: Gioco missionario
  • 22.00: Preghiera a “Buonanotte”
Domenica 17
  • 7.45: Sveglia
  • 8.15: Colazione
  • 8.45: Preghiera
  • 9.30: Intervento di Federica Rosso
  • 10.30: Laboratori/Silenzio e condivisione
  • 12.10: Messa
  • 13.15: Pranzo
  • 14.30: Chiusura

Cagliero 11 – “Per le persone con disabilità” – Dicembre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°180 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Dicembre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché le persone con disabilità siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva.

Per le FMA e i SDB con disabilità in Ecuador.

Cari amici,

la Congregazione delle Suore della Visitazione di Don Bosco (V.S.D.B.) è una Congregazione diocesana fondata dal defunto Arcivescovo Hubert D’Rosario SDB, allora Arcivescovo di Shillong-Guwahati nel 1983, presso il “Madonna Convent” di Nongkseh, Upper Shillong Meghalaya, in India.

Il motto della Congregazione è “Va, discepolo” (Mt 28,19). Lo scopo principale per cui è stata fondata la Congregazione è quello di raggiungere i poveri e i bisognosi e portare il messaggio d’amore a tutti, in particolare ai giovani delle aree rurali e urbane abbandonate.

Credo che sia abbastanza utile esaminare di tanto in tanto il nostro carisma e la nostra missione e valutarci su come viviamo piuttosto che su cosa facciamo per essere rilevanti nel portare avanti la missione di Dio.

È una grazia per i membri della FS aver ricevuto questa passione per la pastorale. Continuiamo ad essere radicali come il nostro modello, la nostra Madre Maria nel servizio del Signore!

Mabel Dhar, VSDB

Superiora Generale

Primi due incontri del percorso missionario “Nel Cuore del Mondo” 2023/2024

Sono partiti gli incontri del percorso missionarioNel Cuore del Mondo” per l’annualità 2023/2024, organizzato dall’équipe dell’Animazione Missionaria Salesiana.

Un percorso rivolto ai giovani per prepararsi a vivere un’esperienza concreta di servizio che trasformi il proprio modo di vedere e permetta di vivere sempre più da “Buoni cristiani e onesti cittadini” e allo stesso tempo conoscere meglio ciò che conta: Dio, il mondo e sé stessi.

Nel primo incontro, tenutosi domenica 29 ottobre, si è partiti dalla conoscenza del percorso e dalle motivazioni che hanno portato i ragazzi, circa una 30ina, ad iscriversi.

Attraverso attività di gruppo si è prima descritto il percorso missionario attraverso le testimonianze dei partiti che hanno vissuto il percorso in prima persona lo scorso anno.

Per farlo, hanno diviso in 3 parti il loro racconto:

  1. Il percorso: cosa si aspettavano prima di iniziare
  2. La missione: come il percorso li ha fatti maturare
  3. La revisione di vita: come l’esperienza di missione ha portato alla svolta di una vita rinnovata

Le testimonianze hanno toccato tre tematiche specifiche: l’esperienza di fede, l’esperienza di gruppo e l’incontro con l’altro.

Dopo un momento di risposta alle domande scaturite dall’attività e di spiegazione della parte più tecnica del percorso (date, modalità di partenza etc…), si è passati prima ad una riflessione personale sulle motivazioni che hanno portato i ragazzi ad iscriversi, e poi al sottolineare l’impegno richiesto a tutti i partenti.

In particolare, già dal primo incontro è stato chiesto di impegnarsi in un servizio presso la propria Casa/realtà di appartenenza, perché l’esperienza estiva in missione sia parte di un cammino di dono di sé.

A concludere una cena conviviale insieme, un momento di preghiera in San Francesco e la buonanotte di suor Lucia Vásquez Figueroa, FMA missionaria che da quest’anno cura il cammino di Animazione Missionaria.

Il secondo incontro, domenica 12 novembre, è partito con un intervento di don Matteo Rupil sulla dottrina sociale della Chiesa che ha messo in luce come il Vangelo sia attuale, come è possibile viverlo nella propria vita e come possa fare la differenza oggi.

Dalle parole di don Marco Cazzato, Incaricato di Animazione Missionaria:

Il Vangelo è come lo zucchero nel tè e il sale nella pasta: è quella cosa che si scioglie, quasi non si vede ma fa la differenza. Un qualcosa che rivoluziona la società e la rende migliore, a condizione che si disperda e si doni ad essa.

A seguire, un’attività di sensibilizzazione attraverso tre laboratori sui macrotemi:

  • sanità
  • formazione al lavoro
  • migrazioni

per dar luce a realtà attuali che a volte si fa finta di non vedere o che non si conosce a fondo.

Per ogni realtà sono stati presentati dei casi specifici ed è stato lasciato ai ragazzi del materiale di approfondimento perché il cammino possa continuare anche nella sfera personale.

Dopo la pausa, un momento di silenzio e riflessione personale, seguito da un momento di condivisione.

Prima di cena, insieme al gruppo dei ragazzi del percorso Buoni Cristiani e Onesti Cittadini, la testimonianza di don Alejandro León dell’Ispettoria del Medio Oriente, in collegamento dalla Terra Santa.

Le sue parole sulla necessità di pace e perdono hanno consegnato ai giovani l’impegno di pregare, affidare e testimoniare con scelte credibili e autentiche nel proprio quotidiano, perché anche queste possono influire sulla sofferenza e sulla rinascita di tante bambine, bambini, donne e uomini che oggi non hanno la libertà di scegliere.

Dopo la cena insieme, la conclusione con il rosario nel cortile di Valdocco, per pregare per il cammino iniziato insieme e per tutte le persone ai margini delle nostre vite, spesso non notate.

Prossimo incontro il weekend del 16-17 dicembre.

Una storia che si scrive ancora: raduno dell’equipe di Animazione Missionaria a Genova

“Siamo parte di un sogno d’amore”. Un sogno che ha preso forma l’11 novembre 1875, prima spedizione missionaria Sdb, e il 14 novembre 1877, prima spedizione missionaria Fma, e che continua a scorrere e a scriversi nei suoi dettagli più particolari ancora oggi coinvolgendoci come famiglia salesiana tutta.

Lo scorso 10 e 11 novembre si è riunita a Genova Sampierdarena l’Equipe Nazionale di Animazione Missionaria, ovvero un gruppo di Sdb, Fma e giovani appartenenti alle varie realtà territoriali di Animazione Missionaria d’Italia per continuare una riflessione comunitaria, avviata lo scorso anno a Valdocco, in vista dell’anniversario dei 150 anni dalle prime spedizioni.

Durante la prima giornata abbiamo visitato gli ambienti del futuro Museo delle spedizioni missionarie (salesiane) che verrà realizzato all’interno dell’opera di Sampierdarena e poi ci siamo diretti verso il Museo delle Emigrazioni: una vera realtà di confronto con tante storie di uomini e donne che si sono trovati, per svariate ragioni, a partire e lasciare la propria casa. È stato bello ritrovare tra di loro anche figure della nostra famiglia: Artemide Zatti, Don Piperni (sdb) e suor Maddalena Inzaghi (fma). Una delle particolarità del museo è che si viene associati ad un passaporto per simulare dialoghi in lingua con persone di altri paesi. Sono anche presenti monitor per scoprire quale lavoro sarebbe stato affidato in determinate epoche in base al proprio genere e alla propria età. Davvero un museo toccante e che fa porre domande su tematiche sicuramente molto attuali.

Ci siamo poi spostati per un momento di riflessione e preghiera nella Chiesa di San Sisto, in cui don Bosco celebrò la sua prima Messa a Genova, nel 1857. Davvero un regalo della provvidenza. Qui abbiamo riletto le parole donate da don Bosco e Madre Mazzarello ai primi missionari e missionarie e ci siamo chiesti cosa possano dire a noi oggi. Dopo un cammino che ci ha condotti fino al porto antico, da cui salparono i primi missionari, in serata siamo rientrati a Sampierdarena dove ci aspettava la buonanotte di don Stefano Aspettati, ispettore dell’ICC e di sr Elide Degiovanni, ispettrice della ILS, che ci hanno incoraggiati alla gioia, all’affidamento e al riconoscerci tutti fratelli.

Il sabato mattina abbiamo riflettuto su alcuni cammini che potrebbero aiutare l’Italia salesiana a prepararsi al 150° anniversario delle prime spedizioni SDB e FMA. Quanto emerso, sarà condiviso con Delegati e Consigliere di PG e con Ispettori e Ispettrici per poter procedere all’avvio dei lavori.

È stata un’occasione di incontro bella, segno della presenza e della guida dello Spirito che siamo sicuri abbia illuminato le nostre riflessioni e che speriamo possano essere belle idee di condivisione e fraternità per tutto il territorio nazionale.

Sono stati giorni intensi e soprattutto intrisi dell’amore di quel sogno di cui siamo parte anche noi oggi come Italia salesiana.

Gaia Greco

Cagliero 11 – “Per il Papa” – Novembre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°179 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Novembre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per il Papa, perché nell’esercizio della sua missione continui ad accompagnare nella fede il gregge a lui affidato, con l’aiuto dello Spirito Santo.

Perché i salesiani e tutta la Chiesa di Panama siano sempre fedeli al Papa.

Cari amici,

saluti da Malta. Nella storia d’Europa, Malta è stata crocevia di numerose potenze, che hanno occupato l’isola, fino al 1964 quando abbiamo ottenuto la nostra indipendenza. La nostra lingua e i nostri cognomi sono testimoni della lunga serie di occupanti. Questa storia ha fatto sì che l’incontro e il fascino per la diversità fossero nel DNA del popolo maltese.

In passato Malta ha donato molti missionari in tanti paesi: oggi, invece, è diventata anche meta di missionari. Sono convinto che il lavoro missionario sia, innanzitutto, una questione di incontro tra compagni di viaggio nel cammino della vita. L’azione è un secondo passo.

Spero e prego che sempre più persone nella Chiesa siano incuriosite dalla bellezza dell’incontro tra storie diverse, poiché tali differenze vogliono essere un arricchimento. Spero che riusciremo a coltivare questo incontro e farlo crescere.

Don Roberto Falzon, SDB

Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria per la Regione Europa Centro – Nord e DIAM di Malta

 

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“Osare Condividere”: alla “Fraterna Domus” di Sacrofano, l’incontro delle Procure Missionarie ispettoriali salesiane 2023

Dall’agenzia ANS.

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Osare Condividere” è stato il tema dell’incontro tenutosi presso il centro per ritiriFraterna Domus” di Sacrofano, alle porte di Roma, dal 19 al 23 ottobre scorsi.

All’evento hanno partecipato salesiani e laici che sono impegnati nelle proprie Ispettorie a reperire risorse per i programmi di animazione missionaria ed evangelizzazione. Un totale di ottanta partecipanti, provenienti da 42 Ispettorie che servono la popolazione di 69 diversi Paesi, hanno preso parte all’incontro, per discutere su come concentrarsi sulla mobilitazione di risorse locali, riducendo la dipendenza dalle donazioni estere.

In apertura, don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, ha chiarito l’identità della Procura Missionaria, il suo ruolo all’interno delle Ispettorie e le sue relazioni con tutti gli altri organismi e strutture dell’Ispettoria.

“Lavoriamo in sinergia con loro – ha spiegato il Consigliere – evitando qualsiasi confusione o duplicazione del lavoro a livello ispettoriale”.

Don Eric Mairura, del Kenya, nominato nuovo Coordinatore Generale delle Procure ha presentato una riflessione sul concetto salesiano di sviluppo, risultato di un processo in corso da alcuni anni.

“Tutti i nostri sforzi devono essere strettamente allineati alla missione e al carisma di Don Bosco e della Congregazione”, ha affermato.

Nel suo intervento, invece, il sig. Filip Lammens, del Belgio, ha proposto modi e mezzi per contribuire all’evangelizzazione, attraverso l’educazione. Ha sottolineato quindi come una rete più stretta, l’apprendimento reciproco, la valorizzazione delle risorse specifiche di ogni nazione e Ispettoria potrebbero favorire il lavoro di mobilitazione delle risorse.

Successivamente è intervenuto Jan Rešutík, della Slovacchia, primo laico responsabile delle missioni dei salesiani operanti nei Paesi in via di sviluppo. Rešutík ha spiegato la necessità e i vantaggi della gestione delle relazioni con i clienti (CRM – Customer Relationship Management) e ha proposto di adattare questo sistema anche alle Ispettorie che sono disposte ad adottarlo.

I partecipanti hanno poi avuto l’opportunità di prendere parte a dei brevi corsi, che hanno suscitato un vivo interesse. Ognuno ha scelto un argomento che desiderava approfondire, spaziando dai livelli di base a quelli avanzati. Hanno avuto a disposizione un totale di sei ore, due ore al giorno per tre giorni, e hanno trovato i corsi concreti, pratici e realizzabili.

Don Joy Nedumparampil (India) e don Gunter Mayer (Austria) hanno tenuto un corso su come avviare una Procura Missionaria da zero e come costruirla passo dopo passo.

Angel Gudiña (Spagna) e don Victor Mora (Cile), hanno invece concentrato il loro intervento sul reperimento delle risorse attraverso aziende e società locali, nazionali e internazionali.

Sulla mobilitazione delle risorse online e sul crowdfunding si è concentrato invece il corso tenuto da Maria Pearson, dell’Argentina.

Infine, Markus Burri ha aiutato i partecipanti a capire l’importanza di misurare i risultati raggiunti, di raccogliere dati concreti e ad utilizzarli per fidelizzare i donatori; mentre il dottor Nelson Penedo ha evidenziato quanto sia fondamentale mantenere standard alti in tutto ciò che si fa, indipendentemente dalle dimensioni delle operazioni.

Si è poi tenuta una conferenza sulleBest Practice”, le migliori pratiche, di alcune Ispettorie, che possono essere replicate, con le necessarie modifiche, da chiunque.

L’incontro ha anche offerto l’occasione di evidenziare l’importanza della responsabilizzazione dei collaboratori laici, grazie all’intervento di don Krzysztof Nizniak, del Ghana.

Sono stati forniti, poi, esempi pratici di come organizzare un evento di raccolta fondi. Per questo, don Boedirahardjo, dell’Indonesia, ha raccontato tutto il processo messo in atto per dar vita a un torneo di golf nella sua Ispettoria, al fine di raccogliere fondi.

Dal Myanmar è intervenuto don Bosco Nyi Nyi, Superiore della Visitatoria MYM, che ha mostrato gli eccellenti esempi

“del modo in cui i più poveri tra i poveri possono offrirci e ci offrono risorse”.

Dall’India, invece, ha parlato don Angel Kuldeep Nayak, che ha messo in luce la bella e proficua collaborazione con laState Bank of India Foundation”.

Sono stati, in conclusione, giorni di riflessione, condivisione e apprendimento, la cui preparazione e organizzazione sono state guidate da don George Menamparampil, sotto la guida del Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, con il supporto di tutta l’équipe del Settore Missioni a Roma.

“Missione è…” – Vocabolario Missionario 2023

I giovani della nostra Ispettoria partiti lo scorso agosto per un’esperienza missionaria a Makuyu (Kenya) e Palabek (Uganda), hanno realizzato una serie di mini-video dal tema “Missione è…” per raccontare attraverso una parola o una breve frase l’esperienza vissuta.

“Amore” | Irene Ponzo – Missione Makuyu, Kenya

 

“Condividere” | Don Marco Cazzato – Missione Makuyu, Kenya

 

“Donarsi” | Michela Ponzo – Missione Makuyu, Kenya

 

“Don Bosco” | Don Matteo Rupil – Missione Makuyu, Kenya

 

“Dono” | Luisa Fissore – Missione Makuyu, Kenya

 

“Dono” | Luca Scavino – Missione Palabek, Uganda

 

“Essenzialità” | Don Giò Bianco – Missione Palabek, Uganda

 

“Esserci” | Giorgio Conte SDB – Missione Makuyu, Kenya

 

“Fare Spazio” | Marianna Califano – Missione Palabek, Uganda

 

“Grazia” | Giulia Meucci – Missione Makuyu, Kenya

 

“Messa a fuoco” | Alessandro Cutrupi – Missione Palabek, Uganda

 

“Mettersi in discussione” | Elena Inversi – Missione Makuyu, Kenya

 

“Sfida” | Gabriele Lupino – Missione Makuyu, Kenya

 

“Sguardo” | Erica Rao – Missione Palabek, Uganda

 

“Stare” | Alessandro Ponzo – Missione Makuyu, Kenya

 

“Terra” | Elena Riberi – Missione Palabek, Uganda

 

“Toccare con mano” | Mira Garelli – Missione Makuyu, Kenya

 

“Una Mano tesa” | Silvia Mandina – Missione Palabek, Uganda

 

“Unione” | Chiara Galli – Missione Palabek, Uganda

 

“Volto” | Alessio Moretto SDB – Missione Palabek, Uganda

 

Il progetto si inserisce all’interno del Vocabolario Missionario, iniziativa che raccoglie le testimonianze dei partiti in missione che, a partire da una parola, cercano di spiegare come l’esperienza lascia il segno e va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Messaggio del Santo Padre Francesco per la 97ª Giornata Missionaria Mondiale 2023

Dal sito della Santa Sede.

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Cuori ardenti, piedi in cammino (cfr Lc 24,13-35)

Cari fratelli e sorelle!

Per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno ho scelto un tema che prende spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca (cfr 24,13-35): «Cuori ardenti, piedi in cammino».

Quei due discepoli erano confusi e delusi, ma l’incontro con Cristo nella Parola e nel Pane spezzato accese in loro l’entusiasmo per rimettersi in cammino verso Gerusalemme e annunciare che il Signore era veramente risorto. Nel racconto evangelico, cogliamo la trasformazione dei discepoli da alcune immagini suggestive: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo e, come culmine, piedi in cammino. Meditando su questi tre aspetti, che delineano l’itinerario dei discepoli missionari, possiamo rinnovare il nostro zelo per l’evangelizzazione nel mondo odierno.

1. Cuori ardenti «quando ci spiegava le Scritture». La Parola di Dio illumina e trasforma il cuore nella missione.

Sulla via da Gerusalemme a Emmaus, i cuori dei due discepoli erano tristi – come traspariva dai loro volti – a causa della morte di Gesù, nel quale avevano creduto (cfr v. 17). Di fronte al fallimento del Maestro crocifisso, la loro speranza che fosse Lui il Messia è crollata (cfr v. 21).

Ed ecco, «mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro» (v. 15). Come all’inizio della vocazione dei discepoli, anche ora nel momento del loro smarrimento, il Signore prende l’iniziativa di avvicinarsi ai suoi e camminare al loro fianco. Nella sua grande misericordia, Egli non si stanca mai di stare con noi, malgrado i nostri difetti, i dubbi, le debolezze, nonostante la tristezza e il pessimismo ci inducano a diventare «stolti e lenti di cuore» (v. 25), gente di poca fede.

Oggi come allora, il Signore risorto è vicino ai suoi discepoli missionari e cammina accanto a loro, specialmente quando si sentono smarriti, scoraggiati, impauriti di fronte al mistero dell’iniquità che li circonda e li vuole soffocare. Perciò, «non lasciamoci rubare la speranza!» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 86). Il Signore è più grande dei nostri problemi, soprattutto quando li incontriamo nell’annunciare il Vangelo al mondo, perché questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori, “servi inutili” (cfr Lc 17,10).

Esprimo la mia vicinanza in Cristo a tutti i missionari e le missionarie nel mondo, in particolare a coloro che attraversano un momento difficile: il Signore risorto, carissimi, è sempre con voi e vede la vostra generosità e i vostri sacrifici per la missione di evangelizzazione in luoghi lontani. Non tutti i giorni della vita sono pieni di sole, ma ricordiamoci sempre delle parole del Signore Gesù ai suoi amici prima della passione: «Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33).

Dopo aver ascoltato i due discepoli sulla strada per Emmaus, Gesù risorto «cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Lc 24,27). E i cuori dei discepoli si riscaldarono, come alla fine si confideranno l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?» (v. 32). Gesù infatti è la Parola vivente, che sola può far ardere, illuminare e trasformare il cuore.

Così comprendiamo meglio l’affermazione di San Girolamo: «Ignorare le Scritture è ignorare Cristo» (In Is., Prologo). «Senza il Signore che ci introduce è impossibile comprendere in profondità la Sacra Scrittura, ma è altrettanto vero il contrario: senza la Sacra Scrittura restano indecifrabili gli eventi della missione di Gesù e della sua Chiesa nel mondo» (Lett. ap. M.P. Aperuit illis, 1). Perciò, la conoscenza della Scrittura è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Altrimenti, che cosa si trasmette agli altri se non le proprie idee e i propri progetti? E un cuore freddo, potrà mai far ardere quello degli altri?

Lasciamoci dunque sempre accompagnare dal Signore risorto che ci spiega il senso delle Scritture. Lasciamo che Egli faccia ardere il nostro cuore, ci illumini e ci trasformi, affinché possiamo annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito.

2. Occhi che «si aprirono e lo riconobbero» nello spezzare il pane. Gesù nell’Eucaristia è culmine e fonte della missione.

I cuori ardenti per la Parola di Dio spinsero i discepoli di Emmaus a chiedere al misterioso Viandante di restare con loro sul far della sera. E, intorno alla mensa, i loro occhi si aprirono e lo riconobbero quando Lui spezzò il pane. L’elemento decisivo che apre gli occhi dei discepoli è la sequenza delle azioni compiute da Gesù: prendere il pane, benedirlo, spezzarlo e darlo a loro. Sono gesti ordinari di un capofamiglia ebreo, ma, compiuti da Gesù Cristo con la grazia dello Spirito Santo, rinnovano per i due commensali il segno della moltiplicazione dei pani e soprattutto quello dell’Eucaristia, sacramento del Sacrificio della croce. Ma proprio nel momento in cui riconoscono Gesù in Colui-che-spezza-il-pane, «egli sparì dalla loro vista» (Lc 24,31). Questo fatto fa capire una realtà essenziale della nostra fede: Cristo che spezza il pane diventa ora il Pane spezzato, condiviso con i discepoli e quindi consumato da loro. È diventato invisibile, perché è entrato ora dentro i cuori dei discepoli per farli ardere ancora di più, spingendoli a riprendere il cammino senza indugio per comunicare a tutti l’esperienza unica dell’incontro con il Risorto! Così Cristo risorto è Colui-che-spezza-il-pane e al contempo è il Pane-spezzato-per-noi. E dunque ogni discepolo missionario è chiamato a diventare, come Gesù e in Lui, grazie all’azione dello Spirito Santo, colui-che-spezza-il-pane e colui-che-è-pane-spezzato per il mondo.

A questo proposito, occorre ricordare che un semplice spezzare il pane materiale con gli affamati nel nome di Cristo è già un atto cristiano missionario. Tanto più lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza, perché l’Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa.

Lo ha ricordato il Papa Benedetto XVI: «Non possiamo tenere per noi l’amore che celebriamo nel Sacramento [dell’Eucaristia]. Esso chiede per sua natura di essere comunicato a tutti. Ciò di cui il mondo ha bisogno è l’amore di Dio, è incontrare Cristo e credere in Lui. Per questo l’Eucaristia non è solo fonte e culmine della vita della Chiesa; lo è anche della sua missione: “Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria”» (Esort. ap. Sacramentum caritatis, 84).

Per portare frutto dobbiamo restare uniti a Lui (cfr Gv 15,4-9). E questa unione si realizza attraverso la preghiera quotidiana, in particolare nell’adorazione, nel rimanere in silenzio alla presenza del Signore, che rimane con noi nell’Eucaristia. Coltivando con amore questa comunione con Cristo, il discepolo missionario può diventare un mistico in azione. Che il nostro cuore brami sempre la compagnia di Gesù, sospirando l’ardente richiesta dei due di Emmaus, soprattutto quando si fa sera: “Resta con noi, Signore!” (cfr Lc 24,29).

3. Piedi in cammino, con la gioia di raccontare il Cristo Risorto. L’eterna giovinezza di una Chiesa sempre in uscita.

Dopo aver aperto gli occhi, riconoscendo Gesù nello «spezzare il pane», i discepoli «partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme» (cfr Lc 24,33). Questo andare in fretta, per condividere con gli altri la gioia dell’incontro con il Signore, manifesta che «la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 1). Non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti. Perciò, la prima e principale risorsa della missione sono coloro che hanno riconosciuto Cristo risorto, nelle Scritture e nell’Eucaristia, e che portano nel cuore il suo fuoco e nello sguardo la sua luce. Costoro possono testimoniare la vita che non muore mai, anche nelle situazioni più difficili e nei momenti più bui.

L’immagine dei “piedi in cammino” ci ricorda ancora una volta la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra. Oggi più che mai l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona Notizia della pace e della salvezza in Cristo. Colgo pertanto questa occasione per ribadire che «tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile» (ibid., 14). La conversione missionaria rimane l’obiettivo principale che dobbiamo proporci come singoli e come comunità, perché «l’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa» (ibid., 15).

Come afferma l’apostolo Paolo, l’amore di Cristo ci avvince e ci spinge (cfr 2 Cor 5,14). Si tratta qui del duplice amore: quello di Cristo per noi che richiama, ispira e suscita il nostro amore per Lui. Ed è questo amore che rende sempre giovane la Chiesa in uscita, con tutti i suoi membri in missione per annunciare il Vangelo di Cristo, convinti che «Egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro» (v. 15). A questo movimento missionario tutti possono contribuire: con la preghiera e l’azione, con offerte di denaro e di sofferenze, con la propria testimonianza. Le Pontificie Opere Missionarie sono lo strumento privilegiato per favorire questa cooperazione missionaria a livello spirituale e materiale. Per questo la raccolta di offerte della Giornata Missionaria Mondiale è dedicata alla Pontificia Opera della Propagazione della Fede.

L’urgenza dell’azione missionaria della Chiesa comporta naturalmente una cooperazione missionaria sempre più stretta di tutti i suoi membri ad ogni livello. Questo è un obiettivo essenziale del percorso sinodale che la Chiesa sta compiendo con le parole-chiave comunione, partecipazione, missione. Tale percorso non è sicuramente un piegarsi della Chiesa su sé stessa; non è un processo di sondaggio popolare per decidere, come in un parlamento, che cosa bisogna credere e praticare o no secondo le preferenze umane. È piuttosto un mettersi in cammino come i discepoli di Emmaus, ascoltando il Signore Risorto che sempre viene in mezzo a noi per spiegarci il senso delle Scritture e spezzare il Pane per noi, affinché possiamo portare avanti con la forza dello Spirito Santo la sua missione nel mondo.

Come quei due discepoli narrarono agli altri ciò che era accaduto lungo la via (cfr Lc 24,35), così anche il nostro annuncio sarà un raccontare gioioso il Cristo Signore, la sua vita, la sua passione, morte e risurrezione, le meraviglie che il suo amore ha compiuto nella nostra vita.

Ripartiamo dunque anche noi, illuminati dall’incontro con il Risorto e animati dal suo Spirito. Ripartiamo con cuori ardenti, occhi aperti, piedi in cammino, per far ardere altri cuori con la Parola di Dio, aprire altri occhi a Gesù Eucaristia, e invitare tutti a camminare insieme sulla via della pace e della salvezza che Dio in Cristo ha donato all’umanità.

Santa Maria del cammino, Madre dei discepoli missionari di Cristo e Regina delle missioni, prega per noi!

Roma, San Giovanni in Laterano, 6 gennaio 2023, Solennità dell’Epifania del Signore. 

FRANCESCO

Cagliero 11 – “Per il Sinodo” – Ottobre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°178 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Ottobre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per la Chiesa, perché adotti l’ascolto e il dialogo come stile di vita a ogni livello, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo verso le periferie del mondo.

Perché i membri della Famiglia Salesiana in Paraguay si uniscano sul cammino sinodale.

Cari amici,

saluti di pace dalla Cambogia! E mentre lo faccio, mi vengono in mente le parole di San Paolo in 1 Cor 13,4-7:

“L’amore è paziente, l’amore è benigno… l’amore sopporta ogni cosa”.

Questo di solito è facile quando si tratta dei giovani affidati alle nostre cure, ma è relativamente più fastidioso quando si tratta di noi stessi, dei nostri confratelli, dei fratelli religiosi o dei nostri collaboratori laici della missione.

Don Bosco ringiovanisca ciascuno di noi con rinnovata passione per le anime e ci unisca nell’amore.

Auguro a tutti i lettori di Cagliero 11 amore e pace dalla terra delle meraviglie.

Don Arun Michael Charles, SDB

Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria della regione EAO (Asia Orientale – Oceania) e DIAM per la Cambogia

 

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